View Full Version : Disdetta alice passaggio ngi
pasquale.davide
22-12-2003, 13:43
Disdetta alice passaggio ngi
Ciao! Sono in possesso di un abbonamento alice flat da più di un anno. Ora mi trovo nella situazione di gestire tre domini web con relativi domini di posta, e vorrei cominciare a farlo su server miei.
Con alice flat mi trovo bene ma ho il problema dell'ip dinamico e del basso upload. Quindi pensavo di disdire alice e passare a ngi acquistando anche 1 ip statico (ho già il router).
Come la vedete?
Vi sembra una buona idea o una cazz? I tempi per disdire alice ed allacciarsi a ngi F5 come sono?
Grazie.
Mi sembra che il contratto sia annuale e per recederlo devi comunicarlo 2 mesi prima della scadenza. Controlla sul contratto.
Con alice per il basso upload in parte sarà alleviato con l'upgrade che telecom farà a tutti passando da 256/128 a 640/256 per tutte le adsl base.
pasquale.davide
22-12-2003, 13:55
Mi resta il problema dell'ip statico :(
Quando telecom farà questa cosa?
tommy781
22-12-2003, 13:57
inizierà nei primi mesi del 2004 in modo automatico e senza aggiunta di costi o spese da sostenere, almeno ogni tanto qualcosa di buono lo fa anche la telecom.
Originariamente inviato da pasquale.davide
Mi resta il problema dell'ip statico :(
Quando telecom farà questa cosa?
Per l'ip statico non so darti consigli, comunque inizieranno dal 19 gennaio.
Se avete letto bene in giro è probabile ke non inizieranno affatto ;)
Schummacherr
22-12-2003, 18:55
Comunque per disdire alic edevi comunicarlo due mesi prima della scadenza dell'anno di abbonamento ;)
leggi bene il contratto. probabilmente ti basta mandare una raccomandata AR.
Saluti.
Originariamente inviato da NoX83
Se avete letto bene in giro è probabile ke non inizieranno affatto ;)
in giro ho letto ma questa mi e' nuova... puoi spiegarmi?
pasquale.davide
23-12-2003, 00:36
A parte questo mi date un parere sulla mia idea e sull'adsl di ngi?
Grazie.
Originariamente inviato da Braccop
in giro ho letto ma questa mi e' nuova... puoi spiegarmi?
Le manovre di Telecom annunciate nei giorni scorsi hanno solleticato l'attenzione di tutti ma le cose potrebbero non andare così lisce. Anche perché i piccoli ISP rischiano grosso, e con loro gli utenti
19/12/03 - Telefonia & C. - Roma - Le nuove proposte di Telecom Italia per allargare la banda agli accessi ADSL di base rischiano di incontrare non pochi intoppi, primo tra i quali il diritto di scelta degli utenti. Una lettura smaliziata delle comunicazioni dell'azienda pubblicate ieri da Punto Informatico, infatti, mette in luce qualche rilevante ostacolo che potrebbe facilmente far slittare il 19 gennaio come data di partenza per i servizi ADSL rivisti e corretti.
Telecom Italia ha annunciato, come si ricorderà, che senza aggravi né oneri ulteriori per gli utenti la banda a disposizione degli utenti ADSL per i pacchetti "base" verrà più che raddoppiata. In un mercato come quello italiano, in cui Telecom Italia è sostanzialmente il fornitore dei suoi concorrenti, tanto più nell'xDSL, le novità hanno naturalmente ripercussioni anche sugli altri operatori, quelli che garantiscono una pluralità dell'offerta e, conseguentemente, maggiori possibilità di scelta per gli utenti finali.
Al di là del fatto che i tempi previsti da Telecom, un mese da qui al 19 gennaio, sembrano decisamente troppo stretti per l'adeguamento delle strutture da parte degli operatori, soprattutto quelli più grandi (un fatto che potrebbe spingere molti utenti ad orientarsi proprio sulle offerte Telecom), nell'operazione di revisione di banda e listini a rimetterci sembrano essere proprio i fornitori di servizi concorrenti, dunque la libertà di scelta degli utenti-consumatori.
Per rendersene conto basta dare un occhio all'offerta con tariffazione a tempo wholesale, termine, quest'ultimo, utilizzato per indicare le offerte all'ingrosso rivolte ai fornitori e non agli utenti finali. In questo caso, infatti, il prezzo per megabyte di traffico rimane identico sebbene la banda passi a 640/256 Kbps dai precedenti 256/128.
Perché è rilevante? Perché, sebbene gli operatori debbano sobbarcarsi oneri di ogni genere, il prezzo per megabyte diventa uno spartiacque: per l'operatore infatti l'offerta è a volume di traffico, quindi se l'utente genera lo stesso traffico di prima ma in metà tempo (perché dispone di maggiore banda), per Telecom non cambia nulla mentre per l'operatore i guadagni si dimezzano. Allo stesso modo se l'utente finale rimanesse agganciato alla sua "nuova" ADSL lo stesso tempo di prima allora il provider, a parità di guadagno ma con il traffico aumentato, si troverebbe costretto a pagare un prezzo più alto, magari doppio, proprio al suo fornitore-concorrente.
Anche sul fronte dell'offerta flat ADSL, peraltro, le cose non sembrano chiarissime. Non si può infatti sottovalutare l'impatto che avrà una più ampia disponibilità di banda sugli utenti che potrebbero, per esempio, arrivare a farne un uso ben superiore a quello attuale. Eppure per gli operatori il listino wholesale della banda si abbassa solo del 30 per cento e quello dell'interconnessione tra Telecom e provider - che incide moltissimo sui costi degli operatori e quindi sulle loro offerte al pubblico - scende solo del 20 per cento.
Ma, attenzione, la riduzione del 20 per cento sul kit di interconnessione vale esclusivamente per i kit da 34 e 155 megabit, con l'esclusione esplicita di quelli da 2, 4 o 8 megabit. Questi non solo rimangono kit molto costosi ma sono anche quelli utilizzati dai provider più piccoli o, spesso, sfruttati anche dai grandi operatori in quelle aree di servizio in cui è ridotto il numero di clienti (tecnicamente: a bassa "densità di clientela"). La riduzione sui kit maggiori, dunque, sembra proprio destinato a tradursi in nuove opportunità per i grossi, in primis per il più grosso di tutti, e in un grosso problema per i piccoli e più in generale per gli operatori concorrenti. Altra conseguenza, naturalmente, è lo svantaggio nella copertura ADSL nelle aree dove meno forte è la richiesta o numerosa la potenziale clientela.
Difficile credere, a fronte di questi vistosi problemi, che l'Autorità TLC consentirà a Telecom di procedere sulla strada annunciata o di varare davvero tutta la sua operazione dal 19 gennaio. Ci sarà certo anche da sentire cosa ne pensano gli operatori e c'è da scommettere che abbiano qualcosa da eccepire.
Fonte : PuntoInformatico
Originariamente inviato da Schummacherr
Comunque per disdire alic edevi comunicarlo due mesi prima della scadenza dell'anno di abbonamento ;)
Con Alice, a differenza di altri contratti ADSL, puoi disdire quando vuoi. Se però lo fai durante il primo anno sei tenuto a pagare anche i mesi residui. Dopo il primo anno no.
21. Il Contratto è a tempo indeterminato con durata minima di un anno.
Ciascuna delle Parti potrà recedere con le seguenti modalità.
Il Cliente potrà recedere in qualsiasi momento dandone comunicazione, per
iscritto, all'Area Operativa di Customer Care (indicata sull'Avantielenco o
che potrà essere richiesta al numero "187") mediante lettera o fax con
allegata fotocopia del documento d'identità; il recesso produrrà effetto
dalla data di registrazione della richiesta di cessazione nei sistemi
informatici di Telecom Italia. Il Cliente sarà tenuto a corrispondere a
Telecom Italia gli importi dovuti relativamente al Servizio fruito fino alla
predetta data.
Telecom Italia potrà comunicare, per iscritto, il proprio recesso con un
preavviso di 30 giorni, senza che a fronte di tale recesso possa essere
richiesto risarcimento o indennizzo alcuno.
22. Qualora il Cliente receda dal Servizio nel corso del primo anno di
vigenza contrattuale, sarà comunque tenuto a pagare i canoni mensili residui
relativi all'anno di durata contrattuale.
Originariamente inviato da NoX83
Le manovre di Telecom annunciate nei giorni scorsi hanno solleticato l'attenzione di tutti ma le cose potrebbero non andare così lisce. Anche perché i piccoli ISP rischiano grosso, e con loro gli utenti
19/12/03 - Telefonia & C. - Roma - Le nuove proposte di Telecom Italia per allargare la banda agli accessi ADSL di base rischiano di incontrare non pochi intoppi, primo tra i quali il diritto di scelta degli utenti. Una lettura smaliziata delle comunicazioni dell'azienda pubblicate ieri da Punto Informatico, infatti, mette in luce qualche rilevante ostacolo che potrebbe facilmente far slittare il 19 gennaio come data di partenza per i servizi ADSL rivisti e corretti.
Telecom Italia ha annunciato, come si ricorderà, che senza aggravi né oneri ulteriori per gli utenti la banda a disposizione degli utenti ADSL per i pacchetti "base" verrà più che raddoppiata. In un mercato come quello italiano, in cui Telecom Italia è sostanzialmente il fornitore dei suoi concorrenti, tanto più nell'xDSL, le novità hanno naturalmente ripercussioni anche sugli altri operatori, quelli che garantiscono una pluralità dell'offerta e, conseguentemente, maggiori possibilità di scelta per gli utenti finali.
Al di là del fatto che i tempi previsti da Telecom, un mese da qui al 19 gennaio, sembrano decisamente troppo stretti per l'adeguamento delle strutture da parte degli operatori, soprattutto quelli più grandi (un fatto che potrebbe spingere molti utenti ad orientarsi proprio sulle offerte Telecom), nell'operazione di revisione di banda e listini a rimetterci sembrano essere proprio i fornitori di servizi concorrenti, dunque la libertà di scelta degli utenti-consumatori.
Per rendersene conto basta dare un occhio all'offerta con tariffazione a tempo wholesale, termine, quest'ultimo, utilizzato per indicare le offerte all'ingrosso rivolte ai fornitori e non agli utenti finali. In questo caso, infatti, il prezzo per megabyte di traffico rimane identico sebbene la banda passi a 640/256 Kbps dai precedenti 256/128.
Perché è rilevante? Perché, sebbene gli operatori debbano sobbarcarsi oneri di ogni genere, il prezzo per megabyte diventa uno spartiacque: per l'operatore infatti l'offerta è a volume di traffico, quindi se l'utente genera lo stesso traffico di prima ma in metà tempo (perché dispone di maggiore banda), per Telecom non cambia nulla mentre per l'operatore i guadagni si dimezzano. Allo stesso modo se l'utente finale rimanesse agganciato alla sua "nuova" ADSL lo stesso tempo di prima allora il provider, a parità di guadagno ma con il traffico aumentato, si troverebbe costretto a pagare un prezzo più alto, magari doppio, proprio al suo fornitore-concorrente.
Anche sul fronte dell'offerta flat ADSL, peraltro, le cose non sembrano chiarissime. Non si può infatti sottovalutare l'impatto che avrà una più ampia disponibilità di banda sugli utenti che potrebbero, per esempio, arrivare a farne un uso ben superiore a quello attuale. Eppure per gli operatori il listino wholesale della banda si abbassa solo del 30 per cento e quello dell'interconnessione tra Telecom e provider - che incide moltissimo sui costi degli operatori e quindi sulle loro offerte al pubblico - scende solo del 20 per cento.
Ma, attenzione, la riduzione del 20 per cento sul kit di interconnessione vale esclusivamente per i kit da 34 e 155 megabit, con l'esclusione esplicita di quelli da 2, 4 o 8 megabit. Questi non solo rimangono kit molto costosi ma sono anche quelli utilizzati dai provider più piccoli o, spesso, sfruttati anche dai grandi operatori in quelle aree di servizio in cui è ridotto il numero di clienti (tecnicamente: a bassa "densità di clientela"). La riduzione sui kit maggiori, dunque, sembra proprio destinato a tradursi in nuove opportunità per i grossi, in primis per il più grosso di tutti, e in un grosso problema per i piccoli e più in generale per gli operatori concorrenti. Altra conseguenza, naturalmente, è lo svantaggio nella copertura ADSL nelle aree dove meno forte è la richiesta o numerosa la potenziale clientela.
Difficile credere, a fronte di questi vistosi problemi, che l'Autorità TLC consentirà a Telecom di procedere sulla strada annunciata o di varare davvero tutta la sua operazione dal 19 gennaio. Ci sarà certo anche da sentire cosa ne pensano gli operatori e c'è da scommettere che abbiano qualcosa da eccepire.
Fonte : PuntoInformatico
ok recepito... grazie 1000 :)
e allora io che pago gia la dsl 640/126 che up mi fanno?
mi portano l'upload a 256?? mi puzza proprio di propaganda questo up anche perche la telecom la 640 se la fa pagare cara, molto cara
Originariamente inviato da pech
e allora io che pago gia la dsl 640/126 che up mi fanno?
mi portano l'upload a 256?? mi puzza proprio di propaganda questo up anche perche la telecom la 640 se la fa pagare cara, molto cara
Non faranno niente, è ovvio.
Pensa a me che pago la 1280, che dovrei dire? Pretenderei un abbassamento del canone, mi pare il minimo.
La telecom ha sparato la sua cazzata...vuol fare regali quando nemmeno sa reggere nel mercato vero e proprio.
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