Puccio Bastianelli
22-11-2003, 23:54
www.garzantilinguistica.it
CONOSCERE:
ant. cognoscere, v. tr. [pres. io conósco, tu conósci ecc. ; pass. rem. io conóbbi, tu conoscésti ecc. ; part. pass. conosciuto]
1 sapere, avere cognizione di come una cosa o una persona sia; anche, avere padronanza, dimestichezza con qualcosa: conoscere i particolari, la verità; conoscere una città, la strada; conoscere la matematica, il francese; conoscere un motore, la montagna; conoscere il proprio mestiere; conosco la sua testardaggine, com'è testardo; conosco tuo fratello!, il suo carattere, come si comporta; conoscere il mondo, gli uomini e come si comportano; conoscere la fame, la miseria, patirle o averle patite; conoscere l'amore, l'amicizia, provarli o averli provati; conoscere il gioco, le regole del gioco, (fig.) come ci si deve comportare | conosci te stesso!, massima di origine greca che invita alla conoscenza del proprio io interiore
2 avere notizia di qualcosa: conoscere sempre le ultime novità; conosci un buon ristorante?
3 fare o aver fatto la conoscenza di qualcuno; sapere chi è una persona; avere con essa rapporti di familiarità: conoscere qualcuno di persona, a fondo, superficialmente, alla lontana; conoscere uno scrittore, un musicista, conoscerne l'opera; lo conoscevo per galantuomo, lo ritenevo tale | conoscere (carnalmente), (ant. , lett.) avere rapporti sessuali: Gulfo la moglie carnalmente non poteva conoscere né altra femmina per frigidità naturale (G. VILLANI)
4 riconoscere, ravvisare; distinguere: è così cambiato che non lo conoscevo più; conoscere qualcuno dalla voce; conoscere il vero dal falso; farsi conoscere, dimostrare il proprio carattere, le proprie qualità positive o negative; anche, acquistare notorietà
5 ammettere, accettare (in frasi negative): non conoscere ragioni; non conoscere ostacoli, non fermarsi di fronte a essi ||| v. intr. [aus. avere]
1 avere conoscenza, essere in sé: è ferito gravemente ma conosce
2 (dir.) avere competenza a deliberare, a giudicare: conoscere di una controversia ||| conoscersi v. rifl. (lett.) riconoscersi, dichiararsi: conoscersi colpevole ||| v. rifl. rec. di due o più persone, fare la reciproca conoscenza, avere relazioni più o meno amichevoli: ci siamo appena conosciuti; conoscersi solo di vista, fin dall'infanzia.
SAPERE:
ant. o dial. savere, v. tr. [io so (con o aperta; ant. o dial. sàccio, sappo, sao), tu sai (ant. o dial. sapi), egli sa (ant....
sapere 2 s. m. [solo sing.] il complesso delle conoscenze; la dottrina, lo scibile: il sapere umano; i campi del sapere; il sapere antico; essere amante del...
Originariamente inviato da LadyLag
dovresti descrivere anche il contesto...
Hum, non ho un contesto.
Stavo pensando e mi sono venute in mente queste parole, si il significato è lo stesso, ma se le due parole sono diverse significa che non vogliono esprimere la stessa cosa..
Quindi .. cosa?
StErMiNeiToR
22-11-2003, 23:56
Originariamente inviato da Ufobobo
Hum, non ho un contesto.
Stavo pensando e mi sono venute in mente queste parole, si il significato è lo stesso, ma se le due parole sono diverse significa che non vogliono esprimere la stessa cosa..
Quindi .. cosa?
anche a me succede che a ste ore mi vengano sti strani pensieri...
kissa perche
:confused: :confused:
CONOSCERE
Definizione:
ant. cognoscere, v. tr. [pres. io conósco, tu conósci ecc. ; pass. rem. io conóbbi, tu conoscésti ecc. ; part. pass. conosciuto]
1 sapere, avere cognizione di come una cosa o una persona sia; anche, avere padronanza, dimestichezza con qualcosa: conoscere i particolari, la verità; conoscere una città, la strada; conoscere la matematica, il francese; conoscere un motore, la montagna; conoscere il proprio mestiere; conosco la sua testardaggine, com'è testardo; conosco tuo fratello!, il suo carattere, come si comporta; conoscere il mondo, gli uomini e come si comportano; conoscere la fame, la miseria, patirle o averle patite; conoscere l'amore, l'amicizia, provarli o averli provati; conoscere il gioco, le regole del gioco, (fig.) come ci si deve comportare | conosci te stesso!, massima di origine greca che invita alla conoscenza del proprio io interiore
2 avere notizia di qualcosa: conoscere sempre le ultime novità; conosci un buon ristorante?
3 fare o aver fatto la conoscenza di qualcuno; sapere chi è una persona; avere con essa rapporti di familiarità: conoscere qualcuno di persona, a fondo, superficialmente, alla lontana; conoscere uno scrittore, un musicista, conoscerne l'opera; lo conoscevo per galantuomo, lo ritenevo tale | conoscere (carnalmente), (ant. , lett.) avere rapporti sessuali: Gulfo la moglie carnalmente non poteva conoscere né altra femmina per frigidità naturale (G. VILLANI)
4 riconoscere, ravvisare; distinguere: è così cambiato che non lo conoscevo più; conoscere qualcuno dalla voce; conoscere il vero dal falso; farsi conoscere, dimostrare il proprio carattere, le proprie qualità positive o negative; anche, acquistare notorietà
5 ammettere, accettare (in frasi negative): non conoscere ragioni; non conoscere ostacoli, non fermarsi di fronte a essi ||| v. intr. [aus. avere]
1 avere conoscenza, essere in sé: è ferito gravemente ma conosce
2 (dir.) avere competenza a deliberare, a giudicare: conoscere di una controversia ||| conoscersi v. rifl. (lett.) riconoscersi, dichiararsi: conoscersi colpevole ||| v. rifl. rec. di due o più persone, fare la reciproca conoscenza, avere relazioni più o meno amichevoli: ci siamo appena conosciuti; conoscersi solo di vista, fin dall'infanzia.
SAPERE
ant. o dial. savere, v. tr. [io so (con o aperta; ant. o dial. sàccio, sappo, sao), tu sai (ant. o dial. sapi), egli sa (ant. sape), noi sappiamo (ant. o dial. sapémo), voi sapéte, essi sanno (ant. o dial. sàcciono); fut. io saprò (ant. saperò) ecc. ; pass. rem. io sèppi, tu sapésti, egli sèppe,... essi sèppero; pres. congiunt. io sàppia (ant. o dial. sàccia),... essi sàppiano (ant. o dial. sàcciano); pres. cond. io saprèi (ant. saperèi, sapria) ecc. ; imp. sappi (ant. o dial. sacci), sappiate (ant. o dial. sacciate); ger. sapèndo (ant. sapièndo, sappièndo); part. pres. sapiente; part. pass. saputo]
1 avere cognizioni e nozioni su qualcosa acquisite attraverso lo studio, l'apprendimento, l'applicazione mentale; essere dotto in una disciplina; conoscere: sapere la lezione, la parte; saper leggere, scrivere e far di conto; sapere la geografia, l'inglese; sapere a mente, a memoria | sapere qualcosa a menadito, dalla a alla zeta, per filo e per segno, averla imparata molto bene ed essere in grado di ripeterla a memoria, parola per parola
2 avere cognizioni e nozioni su qualcosa acquisite attraverso l'esperienza, la pratica; conoscere per avere sperimentato personalmente: quell'artigiano sa il suo mestiere; so bene che cos'è la vita; sa per esperienza come vanno queste cose | sapere dove il diavolo tiene la coda, saperne una più del diavolo, (fig.) essere molto astuto | saperla lunga, essere furbo; anche, conoscere più di ciò che si racconta; la sai lunga ma non la sai raccontare, sei furbo, ma non tanto da riuscire a ingannarmi | sapere il fatto proprio, essere abile nel proprio mestiere; essere una persona valente: quel medico sa il fatto suo | prov. : chi sa il gioco non l'insegni, chi conosce un segreto, gli accorgimenti per conseguire qualcosa, non ne faccia partecipi altri
3 essere, venire a conoscenza; avere notizia di qualcosa; essere informato; apprendere: ho saputo dove abita; come puoi sapere quel che penso?; vorrei saperne di più sul suo conto; lo so benissimo che sei lì: vieni fuori!; lo è venuto a sapere dai giornali; speriamo che non si sappia in giro; sapere vita, morte e miracoli di qualcuno, ogni cosa, tutto; non ho saputo più nulla di lui, non ho più avuto sue notizie; non sappiamo dove sia andato a finire, che fine abbia fatto | far sapere, informare | farò quanto so e posso, quanto è in mio potere | non si sa mai, per esprimere precauzione o incertezza | non volerne sapere di qualcuno o di qualcosa, disinteressarsene, non curarsene | sappi, sappiate che... , formula con cui si introduce un'ammonizione o si esprime con risolutezza la propria posizione in merito a qualcosa: sappiate che non sono più disposto a tollerare soprusi! | sai, sa, sapete, dovete sapere che, usati pleonasticamente per richiamare l'attenzione dell'ascoltatore o introdurre la narrazione di un fatto: dovete dunque sapere che, in quel convento, c'era un nostro padre, il quale era un santo (MANZONI P. S. III) | se tu sapessi...!, se sapeste...!, espressioni con cui si vuol far immaginare cose spiacevoli o dolorose, o che servono a introdurre il racconto: se sapeste cosa m'è successo! | (a) saperlo!, (ad) averlo saputo!, frase con cui si esprime rincrescimento o dispiacere per un'occasione perduta: averlo saputo, sarei venuto anch'io! | che io (mi) sappia, per quanto ne so io, per quanto io sappia, per quel che ne so io, per ciò che è in mia conoscenza | per chi non lo sapesse, si dice per sottolineare enfaticamente una cosa che si sta per dire: per chi non lo sapesse parto domani | sai bene, sai meglio di me, si sa, sai com'è, espressioni usate per preannunciare o anche avvalorare l'ovvietà di ciò che si sta per dire: sai com'è, da cosa nasce cosa | Dio sa, Dio stesso potrebbe garantire: Dio sa se è vero quel che dico | Dio solo (lo) sa, nessuno lo sa: Dio solo (lo) sa dove si sono cacciati
4 aver chiaro nella mente, nell'animo; essere ben cosciente, rendersi conto di qualcosa: so qual è il mio dovere; ora so che ho fatto male; so io quel che debbo fare; non sa quel che fa, quel che dice; sapere ciò che si vuole, avere le idee ben chiare | non sapere come, che fare, essere incerto sulla via da seguire per trarsi d'impaccio o altro | non so cosa, che dire, dirti, farci, espressioni usate per manifestare incertezza, incapacità riguardo a una risposta da dare, una decisione da prendere ecc. | lo sapevo, si sapeva, espressioni usate per indicare che si poteva o doveva prevedere ciò che è accaduto: si sapeva che sarebbe finita male | non si sa mai, non si può prevedere: non si sa mai cosa può succedere | un certo non so che, qualcosa di indefinito
5 essere in grado, essere capace; essere in possesso di un'abilità particolare: non sa scrivere una lettera senza errori; sai descrivermi quella ragazza?; sa dirmi che ore sono?; non sai far altro che piangere | saperci fare, essere abile; essere capace di trarre vantaggio da ogni situazione | me lo saprai dire!, invito ironico rivolto a qualcuno perché faccia un'esperienza che non risulterà poi così piacevole come immagina | sappimi dire, tienimi informato, riferiscimi, fammi sapere ||| v. intr. [aus. avere]
1 conoscere per avere studiato; essere dotto, esperto: è un uomo che sa | sapere di latino, di pittura, averne nozione, pratica
2 avere sapore od odore: questa carne sa di bruciato; questi abiti sanno di naftalina; Tu proverai sì come sa di sale / lo pane altrui (DANTE Par. XVII, 58-59) | sapere di buono, avere un buon sapore; anche, avere un buon odore | non sapere di nulla, non avere alcun sapore, essere scipito; (fig.) avere scarso valore, nessuna dote o pregio che susciti interesse
3 (fig.) dare una certa impressione; parere, sembrare: mi sa che hai ragione tu; mi sa che pioverà | mi sa male, (tosc.) mi sembra brutto, non mi sembra ben fatto.
Il sapere è molto più legato all'apprendimento da qualcosa(ad esempio lo studio).Conoscere invece è più slegato da questo concetto(ad esempio se dico "conosco una persona"non significa che l'ho studiata!!
Non so se sono stato chiaro.
Cmq nel linguaggio comune vengono spesso usati con la stessa funzione
Originariamente inviato da Ufobobo
Hum, non ho un contesto.
Stavo pensando e mi sono venute in mente queste parole, si il significato è lo stesso, ma se le due parole sono diverse significa che non vogliono esprimere la stessa cosa..
Quindi .. cosa?
Non vuol dire perche' in tutte le lingue esistono i sinonimi.. ed in ogni caso, queste due parole possono assumere diversi significati... dovresti trovare il contesto per poter capire la differenza...
vBulletin® v3.6.4, Copyright ©2000-2025, Jelsoft Enterprises Ltd.