View Full Version : Perché AMD ha scelto Dresda per la FAB 36?
Redazione di Hardware Upg
21-11-2003, 10:11
Link alla notizia: http://news.hwupgrade.it/11270.html
Spesso le motivazioni che spingono alla costruzione di una nuova fabbrica in una specifica ragione sono legate a pure considerazioni finanziarie: le fabbrice costano, e i soldi da qualche parte devono pur arrivare
Click sul link per visualizzare la notizia.
bel colpo per la germania... duro colpo per l'america :P
Aristocrat74
21-11-2003, 10:25
perche non si fanno furbi anche qua in italia
cicastol
21-11-2003, 10:32
Qui in Italia siamo gia' troppo furbi,infatti se ad AMD servono 1400 posti di lavoro(in Germania),qui da noi tra scioperi vari e altre stronzate dovrebbero prenderne il triplo.....
xché bisogna saper quantificare il rapporto costi/benefici. In altri termini, qual è il contributo minimo che si dovrebbe offrire ad AMD x convincerla ad aprire qui in Italia, e se il ritorno in termini di benefici compensa e supera la spesa fatta.
Qui in Italia spesso le xsone competenti in grado di fare la valutazione, non hanno poi il potere di praticarla. Viceversa xsone incompetenti offrono troppo (spreco) o troppo poco (errata valutazione) o nemmeno si accorgono dei benefici a lungo termine di una tale operazione (caso + frequente, purtroppo).
PS: non voglio fare politica, non ho citato schieramenti politici. Solo mi associo anch'io al desiderio di vedere fabbriche di questo tipo anche qui da noi.
Spectrum7glr
21-11-2003, 11:08
x metrino:
il discorso è più complesso...in Italia ci sono 2 grossi limiti agli investimenti esteri:
1)la cronica mancanza di infrastrutture (ti ricordo che siamo il pease europeo dove il trasporto costa di più in assoluto: è praticamente tutto su gomma)
2)non è per fare politica ma i sindacati hanno la loro parte in questo: non voglio negare i meriti storici del sindacato...ma siamo il paese con più scioperi al mondo e di queste cose all'estero ne tengono conto prima di investire i loro soldi qui da noi (è già successo molte volte: vedi il caso del porto di Taranto che avrebbe potuto diventare il più importante d'Europa ma la scarsa lungimiranza dei sindacati ha finito per scoraggiare gli investitori esteri che hanno preferito dirottare i loro fondi su Marsiglia)
Mi raccomando: non sto negando i meriti dei sindacati...solo che è un dato di fatto che siamo il paese con più giornate di sciopero al mondo ed all'estero lo sanno bene
c'era una volta una rana bellissima in uno stagno.
Tutti i rospi la guardavano con ammirazione ma non osavano accicinarsi vista la sua bellezza e la loro bruttezza.
Un giorno un Rospo si fa coraggio e si avvicina alla rana e le dice: Ciao bella rana, ti andrebbe di darmi un bacio?
la rana: oh, per carità sei un brutto rospo vai via...
Alchè il rospo tutto triste torna dai suoi simili e racconta l'accaduto.
Un'altro rospo più scaltro gli dice, non ti preoccupare ora la sistemo io e va verso la bellissima rana.
Rospo: Ciao bellissima rana, ti va di darmi un bacio?
Rana: pussa via brutto rospo risponde lei.
Rospo: Oh, ma che vuoi, del resto sei un rana, chi ti credi di essere?
Rana: Ah, io non sono mica una rana, ero una bellissima principessa ed una strega cattiva mi ha trasformata così!
Il rospo se la ride e gli fa: Ah bhè!, se per questo neanche io sono un Rospo!
La rana meravigliata: no??? e che cosa eri?
Il Rospo: Ero un Metalmeccanico.
La rana sempre più meravigliata: e come hai fatto a diventare così?
Il Rospo: non lo so, hanno fatto tutto i sindacati :D
Spectrum7glr
21-11-2003, 11:17
aggiungo poi il problema dell'instabilità dei governi ,solo in parte risolta dal sistema maggioritario: quale investitore estero si arrischirebbe un investimento da svariati miliardi di dollari sapendo che gli accordi che ha stretto con questo o quell'altro governo potrebbero saltare perchè un partito che rappresenta il 5% dell'elettorato punta i piedi per avere un poltrona in più?
Alberello69
21-11-2003, 11:29
si...infatti tra un po' mi trasferisco in spagna dalla mia donna...
addio italia!!!!
TheRipper
21-11-2003, 11:30
BAH...se la gente sciopera ci sara' un motivo no???
Mica lo fanno perche' si divertono che dite voi???
Credo che molti ne farebbero a meno di scioperare se si potesse evitare...
Il fatto e' che noi italiani siamo il tezo mondo anche in questo...disoccupazione che aumenta e PRECARIETA' del lavoro...senza parlare della riforma delle pensioni. Secondo voi non c'e' abbastanza per scioperare vero?:rolleyes:
Pensi che sia colpa del GOVERNO e dei SINDACATI per questo?bah.
Attila_fdd
21-11-2003, 11:33
Anche io in spagna!!! prima pero devo trovarmi una bella spagnola LOL penso non ci siano problemi ;-)
Alcuni commenti che si leggono sono davvero spassosi: nessuno ha mai sentito parlare di FSE? La precedente fabbrica di AMD a Dresda è stata costruita con questi fondi, e pare anche questa (1,5 Miliardi su 2,4).Chiunque avendone la possibilità avrebbe costruito una seconda fabbrica vicino alla prima. I vantaggi logistici, di comunicazione e di trasporto sono enormi.
Sull'Italia: colpa dei sindacati?
HP ha una grossa fabbrica nel sud Italia (Abruzzo mi pare?) costruita con fondi FSE che produce certe linee di stampante per tutto il mondo; l'ST (ex SGS-Thompson) ne ha una analoga a Catania realizzata con lo stesso sistema di finanziamento.
Presto avvertiteli che in Italia per colpa dei sindacati andranno incontro alla rovina e che si affrettino a spostare tali fabbriche in qualche altra nazione!!!!!
Ad alcuni davvero non manca mai il tempo per scrivere interventi comici.
Ciao
Federico
Spectrum7glr
21-11-2003, 11:42
x theRipper:
guarda ai tanto bistrattai (qui da noi) USA: sono un opaese dalle enormi contraddizioni è vero, dove il potere dei sindacati è molto inferiore a quello che hanno da noi...hanno il 5% di disoccupazione (in termini economici si parla di piena occupazione): non sto dicendo che dobbiamo replicare il sistema americano ma ferme restando le conquiste fatte in anni di lotte non credi che sarebbe il caso di trovare una via di mezzo? insomma guarda il casino che hanno fatto sull'art.18: si trattava di una sperimentazione (con facoltà dopo 3 anni di valutare l'impatto sull'occupazione e decidere di conseguenza se estendere o meno la disciplina)che avrebbe interessato SOLO i nuovi assunti in imprese con meno di 20 dipendenti...l'hanno dipinta come la fine dei diritti dei lavoratori, secondo te non c'era una via di mezzo tra la sperimentazione e la mobilitazione generale?
P.S.
se avrai la possibilità di studiare diritto del lavoro comparato ti accorgerai che nulla di simile è presente in nessuna legislazione europea tranne in quella portoghese...io il portogallo non lo considero un esempio da seguire...
leoneazzurro
21-11-2003, 11:44
Perchè non lasciate la politica fuori da queste discussioni?
AMD ha scelto Dresda semplicemente perchè avere due fabbriche vicine consente di ridurre i costi di approvvigionamento: immagino che l'indotto di quelle fabbriche non sia male, e se hai fornitori validi in zona non vedoperchè rischiare di andare a cercare grane altrove...
Poi c'è sicuramente una ottima manodopera specializzata; naturalmente credo che contino anche gli altri aspetti legati alle infrastrutture (ma senza esagerare, visto che a Catania c'è la STMicroelectronics e altre aziende hi-tech). e i troppi scioperi: qualcuno mi deve spiegare ancora come mai i sindacati che si dichiarano non politicizzati incrementano gli scioperi solo e sempre quando ci sono governio di centro destra...solo coincidenza? Naaaa, non ci credo.
TheRipper
21-11-2003, 11:49
Bah..ancora con sto modello americano BASTA! hai visto dove siamo finiti per andare appresso agli americani??? bella roba!!
Noi siamo un paese europeo! perche' non seguiamo il modello tedesco allora?? sarebbe sicuramente meglio...
E cmq non credo nella via di mezzo...i nosti genitori si sono guadagnati a morsi i loro diritti e io voglio tenermeli...un giovane adesso non puo' farsi una famiglia..non puo' andarsene a farsi una vita propria!!! e sai perche'? lavoro PRECARIO! che cacchio ci fai di un lavoro se dopo 3 mesi ti sbattono in strada???MH...e poi i contributi? come li maturi con l'elemosina? BAH.
La scelta europea mi pare la più logica per i costi e in termini occupazionali.....
Spectrum7glr
21-11-2003, 11:52
Originariamente inviato da flisi71
Ad alcuni davvero non manca mai il tempo per scrivere interventi comici.
Ciao
Federico
sono contento di farti ridere...resta il fatto che avevo espresso le mie opinioni in maniera pacata (rileggiti i miei post) e tra le altre cose (anzi come primo motivo) avevo citato la cronica mancanza di infrastrutture...evidentemente c'è gente a cui piace liquidare qualunque opinione differente come fosse una battuta di Zelig: complimenti, sei un esempio vivente di rispetto :rolleyes:
Spectrum7glr
21-11-2003, 11:55
Originariamente inviato da TheRipper
Noi siamo un paese europeo! perche' non seguiamo il modello tedesco allora?? sarebbe sicuramente meglio...
già perchè non seguiamo il modello tedesco ed aboliamo l'art.18?...tu lo dici...
Billabong
21-11-2003, 11:57
Guardate che ST è Finmeccanica, la cui magioranza appartiene al Tesoro.. se nn investono loro in italia...
Cmq, al di là dei casi particolari, c'è una fiume di denaro che dall'italia sta migrando altrove. I motivi sono: pressin fiscale, smisurata, burocrazia inefficente (anni per avere concessioni, in francia in un anno hai un'impianto funzionante), scarsa flessibilità del lavoro (è brutto da dire, ma i sindacati rompono e spesso per leggerezze).
Ad esempio, per protestare contro la scorie a scanzano jonico i sindacati occuperperanno le autostrade e blocheranno i rifornimenti per lo stabilimento fiat di melfi (manco fosse colpa loro): provate e convincere chi deve spendere 2mld a spenderli lì! Anche le aziende italiane migrano all'estero, figuriamoci quelle straniere.
Cmq i sindacati negli USA per certi versi hanno poteri molto più ampi che qua: qui rompono le palle a tutti una giornata (per dire, il fine sett), fanno chiasso e basta, lì scioperano per mesi. Quest'anno per via del rinnovo dei contratti da general motors hanno scioperato quasi 200.000 dipendenti, per ottenere la retribuzione degli straordinari per 90.000 dipendenti di verizon (su 120.000) hanno scioperato per 6 settimane. Nonmi venite a dire che negli USA non hanno sindacati o che non hanno voce in capitolo!!
JENA PLISSKEN
21-11-2003, 11:58
Aaaah adesso la colpa è degli scioperi...nn dei motivi x cui si sciopera...nn ci avevo pensato!! nn sarà mica colpa dell' instabilità dei nostri governi, dell' incapacità di creare infrastrutture, dell' incapacità dei sindacati di difendere i diritti dei lavoratori anke contro le proposte assurde del centro\sinistra stesso...MA X FAVORE!
Se uno finisce per la strada dopo 3 mesi, credo che un motivo ci sia. Dov'è la convenienza di lasciare a piedi che lavora bene e porta beneficio al posto in cui lo fa?
E' sempre più facile dare la colpa agli altri piuttosto che fare un minimo di autocritica.
Magari con un minimo di voglia di lavorare (ed in giro ne vedo poca) e di serietà il posto di lavoro lo mantieni.
Per farti un esempio: nella mia provincia ci sono più ingnegneri che muratori. A questo punto credo ci sia qualcosa che non va in tutto il sistema.
TheRipper
21-11-2003, 12:01
Gia'...imitare il modello tedesco non vuol dire prendere solo cio' di negativo che ha e lasciare perdere il resto...vuol dire prendere sia VANTAGGI che SVANTAGGI...
Non come il modello americano...da cui abbiamo preso la precarieta' del lavoro, ma abbiamo eliminato la RICCHEZZA che loro hanno e che noi non avremo mai...
Hai dimenticato il loro potere d'acquisto quant'e' alto? hanno una produzione immensa di beni e uno spreco incredibile di risorse...noi siamo un paese completamente diverso...non abbiamo materie prime,non abbiamo risorse, abbiamo un'inflazione incredibile e la poverta' sta sempre piu' diffondendosi...non dico grazie a CHI. E' vero leviamo pure l'articolo 18...hai ragione i lavoratori i loro diritti che li hanno a fare? trattiamoli come servi della gleba no?...
ciao,
ho gia' scritto alcune cose su questo tema nel post di ieri sullo stesso tema.
1.sono d'accordo sul fatto che chi sciopera non lo fa per divertimento: chi sciopera NON VIENE PAGATO, quindi...
2.Hanno fatto bene a utilizzare i FSE. tuttavia non bastano, infatti quando finiscono e l'azienda non ha piu' convenienza a rimanere in tale zona se ne va o vende (vedi Avezzano con Texas Instruments, ALcatel in Campania ed altri. Tuttavia se si creano delle belle realta' i FSE sono un ottimo strumento e coem ho detto ieri meglio realta' come quella di AMD che soldi FSE spesi in Italia per costosissimi e inutili studi di settori fatti da consulenti sponsorizzati.
3. il modello americano (meglio dire anglosassone). Qualche spunto lo si puo' prendere ma non dimentichiamo che la nostra realta' e' diversa dalla loro). La cosiddetta rivoluzione industriale e' nata nei paesi anglosassoni, l'Italia fino agli anni '50-'60 era un paese agricolo.
E poi attuare il sistema altamente flessibile quale quello statunitense nel contesto italiano in cui riposizionarsi per un over40 e' difficilissimo non la reputo una idea fantastica. Prima bisogna creare i presupposti per fare cio'. Non dimentichiamo che chi viene licenziato e' spesso marito/padre di famiglia etc. Facile dire: "tanto un lavoro si trova,... basta accontentarsi,... farei anche il lavapiatti, etc." D'accordo, in condizioni di precarieta' bisogna accontentarsi, ma non e' bello per chi ha avuto un tenore di vita discreto e un lavoro adeguato alla sua preparazione cambiaere in un lavoro senza soddisfazioni e senza la possibilita' di miglioirare. Se uno ha studiato gran parte della vita lo ha fatto anche (se non solo) per avere delle gratificazioni e non solo per piacere intellettuale.
Il problema e' che sono problemi complessi e non facilmente risolvibili.
Ben venga comunque il fatto che se ne parli e si discuta su tali argomenti.
Mi permetto di segnalare un bellissimo avvincentissimo libro: Luciano Gallino - La scomparsa dell'Italia industriale - Einaudi 7 euro. Tutti i politici dovrebbero leggerlo. Interessante anche Petrini - Il declino dell'Italia - Laterza. Dati impressionanti. Se non si inverte la rotta.... Per quanto riguarda il modello: il modello c'è già: è quello scandinavo, una civiltà superiore. Ho saputo che se un lavoratore è disoccupato lo Stato si impegna fino a pagare il 75% del suo stipendio ad un'azienda perchè lo assuma. Lavoratori tutelati e istruitissimi, guardare statistiche. Una civiltà superiore, da imitare.
Scusate ma se voi dovete fare un investimento di 2,4 miliardi di € e 1,5 ve li danno praticamente a fondo perduto per giunta nei pressi di un altro vostro stabilimento, potete forse rifiutare?
E' facile da capire.
Qui invece se ne sono lette di tutti i colori: nei commenti alla prima news che riportava la notizia qualcuno diceva che così AMD tutelava l'ambiente!!!!
Poi qualcun altro è passato a dare la colpa ai sindacati sul perchè non ve ne sono in Italia; l'accusa è ridicola e smentita dai fatti. Per puntualizzare la ST è una manultinazionale ed ha investito massicciamente a Catania anche perchè il CEO Pistorno è siciliano di origini, ma statene certi che non ha deciso solo con il cuore.
Ancora: sul fatto che il treno AMD distrugge Intel; mi sembra che Intel abbia circa 15 fabbriche nel mondo, non 2+1.
Ciao
Federico
Spectrum7glr
21-11-2003, 12:23
Originariamente inviato da TheRipper
Gia'...imitare il modello tedesco non vuol dire prendere solo cio' di negativo che ha e lasciare perdere il resto...vuol dire prendere sia VANTAGGI che SVANTAGGI...
Non come il modello americano...da cui abbiamo preso la precarieta' del lavoro, ma abbiamo eliminato la RICCHEZZA che loro hanno e che noi non avremo mai...
Hai dimenticato il loro potere d'acquisto quant'e' alto? hanno una produzione immensa di beni e uno spreco incredibile di risorse...noi siamo un paese completamente diverso...non abbiamo materie prime,non abbiamo risorse, abbiamo un'inflazione incredibile e la poverta' sta sempre piu' diffondendosi...non dico grazie a CHI. E' vero leviamo pure l'articolo 18...hai ragione i lavoratori i loro diritti che li hanno a fare? trattiamoli come servi della gleba no?...
1)le materi prime gli Usa le prendono all'estero: gli conviene di più nonostante ne siano pieni anche in casa (e qui non partire con la filippica sul neo-colonialismo...non ho detto che sia giusto, ho detto che è così, ok ? ;) )
2)io non avevo parlato di abolire necessariamente l'art.18 copiando così il modello diffuso in tutta europa (quello drastico sei stato te), avevo solo detto che una sperimentazione che avrebbe toccato una categoria molto ristretta di lavoratori (per di più prima disoccupati) non era il caso di farla apparire come l'inizio della fine...non trovi?
3)sul termine precarietà dobbiamno intenderci: alcuni la chiamano flessibilità ed in europa sembra funzionare...certo la linea di demarcazione non è così evidente ma non puoi per un momento prendere in considerazione l'eventualità che forse qualcuno si stia sbagliando e che flessibilità forse non vuol dire necessariamente precarietà? non ti chiedo poi di fare il passo della fede: ti chiedo di guardare la legislazione del lavoro negli altri stati dell'unione...io credo che visti i risultati fallimentari del mito del posto fisso (in rapporto a quanto accade all'esetero) una sperimentazione almeno si potrebbe fare
4)come già è stato detto da altri è un dato di fatto che i capitali (anche quelli nazionali) stanno migrando all'estero...qualcosa bisogna fare ed ho l'impressione che la piazza non aiuti gli investitori a sceglire il nostro paese...quello che voglio cioè fare con i miei interventi non è offrirti soluzioni ma instillarti un ragionevole dubbio che forse non sempre chi scende in piazza lo fa per coprirti il c**o, ma spesso lo fa anche per coprire il proprio agli occhi di chi lo ha messo in posizione di primo piano.
x Jena plissken:
non travisare quanto ho detto (che sei un politico? ;) ): io ho parlato di un dato di fatto e cioè che siamo il paese con più scioperi al mondo e che questo fatto non mi sembra abbia portato a risultati eclatanti anche in tema di diritti in rapporto con le altre esperienze europee...non sto analizzando le cause anche perchè non basterebbero libri interi ed alla fine non saremmo comunque daccordo: sulla base del risultato ho fatto la mia considerazione che FORSE non sempre le lotte sindacali sono andate a vantaggio dei lavoratori mentre SICURAMENTE le lotte sindacali spaventano gli investitori.
^TiGeRShArK^
21-11-2003, 12:24
X billabong
Allora:
1) volevo vedere se tu abitavi da quelle parti dove devono fare la discarica di scorie radioattive se nn facevi tutto quello ke era in tuo potere x impedirlo.
2) quelli dello stabilimento FIAT non c'entreranno niente forse, ma quando hanno fatto loro i vari scioperi se non lo sai hanno bloccato anke l'accesso alla sicilia da messina.... in pratica hanno isolato una regione dal resto d'italia, e ti assicuro che non era molto simpatico se in quei giorni, come me, dovevi andare in sicilia......
Loro non avranno sbagliato, ma non stanno neanke sbagliando quelli ke scipoerano x evitare ke la loro zona diventi una discarica radioattiva....
CMQ alla fine mi sa ke questa discussione sta iniziando a puzzare di politica da certe battute ke vedo.....
Originariamente inviato da tasso79
Se uno finisce per la strada dopo 3 mesi, credo che un motivo ci sia. Dov'è la convenienza di lasciare a piedi che lavora bene e porta beneficio al posto in cui lo fa?
E' sempre più facile dare la colpa agli altri piuttosto che fare un minimo di autocritica.
Magari con un minimo di voglia di lavorare (ed in giro ne vedo poca) e di serietà il posto di lavoro lo mantieni.
Per farti un esempio: nella mia provincia ci sono più ingnegneri che muratori. A questo punto credo ci sia qualcosa che non va in tutto il sistema.
Co.CO.CO. ti dice niente?
Forse ti ricorda che per il datore di lavoro è più conveniente utilizzarne parecchi piuttosto che assumere in pianta stabile alcuni lavoratori?
Ciao
Federico
leoneazzurro
21-11-2003, 12:39
Originariamente inviato da Spectrum7glr
già perchè non seguiamo il modello tedesco ed aboliamo l'art.18?...tu lo dici...
In Germania non ci sarà l'articolo 18 ma ci sono una serie di norme giuridiche e di ammortizzatori sociali che qui non sono stati nemmeno preso in considerazione, senza voler considerare i salari notevolmente più alti. Ma finitela di buttare la cosa in politica: questo è un forum tecnico.
Originariamente inviato da gia12
Mi permetto di segnalare un bellissimo avvincentissimo libro: Luciano Gallino - La scomparsa dell'Italia industriale - Einaudi 7 euro. Tutti i politici dovrebbero leggerlo. Interessante anche Petrini - Il declino dell'Italia - Laterza. Dati impressionanti. Se non si inverte la rotta.... Per quanto riguarda il modello: il modello c'è già: è quello scandinavo, una civiltà superiore. Ho saputo che se un lavoratore è disoccupato lo Stato si impegna fino a pagare il 75% del suo stipendio ad un'azienda perchè lo assuma. Lavoratori tutelati e istruitissimi, guardare statistiche. Una civiltà superiore, da imitare.
Oltretutto in Finlandia ti danno il 75% della paga sindacale di un operaio per 3 anni affinchè tu possa integrarti nel loro paese e con la loro cultura, ti aiutano inoltre a trovare un lavoro "stabile"...
----Proprio come facciamo in Italia.
Mi sembra ovvio che se il CEO di AMD deve venire in Italia per un mese di lavoro e deve aspettare per il permesso 6 mesi non ci fa la fabbrica in Italia.
Non credo che ad un colosso come AMD importi poi molto degli sicoperi dei sindacati, in quanto le acque mi sembrano abbastanza agitate anche in Germania, evidentemente gli faceva più comodo metterla lì, altrimenti sarebbero andati in Romania o in Ungheria.
Cmq vorrei anche ricordarvi la "SIMILITUDINE" tra operaio FIAT e operaio WOLKSWAGEN, poi che cazzo ci lamentiamo sei lavoratori scioperano.
ph03nixsk
21-11-2003, 12:51
i sindacati sono inutili! servono solo a far propaganda politica! in Italia sono tutti politicizzati! aprite gli occhi!
in Giappone lo sciopero non porta danno se non al padrone: nessuna interruzione del servizio, nessuna paralizzazione di traffico, autostrade, piazze... una fascia al braccio e si sovraproduce, così da mettere in crisi il "just in time" tipico delle aziende giapponesi!
cmq questi discorsi nn c'entrano nulla con la news! chiaro che AMD apre vicino alla FAB30! altrimenti, che senso ha spendere cifre assurde maggiori per le spese di trasporto, spedizione?!?!
apriamo gli occhi!!!
x quanto riguarda gli scioperi, come tante cose, ci sono i lati positivi e quelli negativi, e da caso a caso prevalgono gli uni o gli altri.
concordo con ph03nixsk x quanto riguarda il luogo di nascita della fab36. Tanto x fare un esempio italiano, la STM ha aperto a Catania, accanto alla Nokia, di cui è il principale fornitore di chip...
Spectrum7glr
21-11-2003, 13:14
Originariamente inviato da metrino
x quanto riguarda gli scioperi, come tante cose, ci sono i lati positivi e quelli negativi, e da caso a caso prevalgono gli uni o gli altri.
concordo con ph03nixsk x quanto riguarda il luogo di nascita della fab36. Tanto x fare un esempio italiano, la STM ha aperto a Catania, accanto alla Nokia, di cui è il principale fornitore di chip...
il problema rimane...perchè nel 99 la Fab 30 è stata aperta a dresda e non a Palermo, Milano etc.? perchè in Italia al massimo si fanno scarpe mentre in Gremania si produce alta tecnologia? perchè non riusciamo ad attirare investitori esteri come la germania (e tra l'altro il discorso della differenza di salari citata da qualcuno va in questo caso a vantaggio nostro e non dei tedeschi)i?
Sarebbe stato bello riuscire a far aprire uno stabilimento nuovo in Italia, sono xfettamente d'accordo.
xò non si può pretendere che a parità di condizioni AMD non apra fab36 accanto a fab30. Sarebbe stupido:
- hai già un'organizzazione logistica collaudata, che può dare una mano all'avvio della nuova fabbrica
- risparmi sui costi di spedizione
- risparmi su alcuni costi fissi, che possono essere comuni a entrambi
- si tratta di allargare una realtà già esistente, non rifare tutto ex-novo
- ti tieni lo stesso commercialista :D (scusate :) )
eccetera
Per farli venire in Italia li devi invogliare, e soprattutto li devi beccare all'inizio, altrimenti diventa + difficile x i motivi di cui sopra
Tasslehoff
21-11-2003, 13:42
Originariamente inviato da ph03nixsk
i sindacati sono inutili! servono solo a far propaganda politica! in Italia sono tutti politicizzati! aprite gli occhi!Complimenti, il premio idiozia del giorno è tutto per te...
Io non so chi tu sia, non so che fai nella vita ne quanti anni hai, però la prossima volta che vuoi dire una castroneria dilla su una cosa che conosci, o che cmq riguarda solo te...
Abbi almeno il rispetto per gli altri, per chi si è sacrificato per migliorare la situazione di tutti (i lavoratori in questo caso), semmai non lo sapessi il sindacato è composto da queste persone; si può essere d'accordo o meno con le idee che propongono ma il rispetto deve essere COMPLETO e ASSOLUTO, perchè ragazzo mio c'è anche chi ci ha lasciato le "penne" per quello che tu definisci inutile.
Ricordo quando da ragazzino ai primi anni delle scuole superiori, durante le vacanze scolastiche ero costretto dai miei genitori ad andare a lavorare, non per questioni economiche, ma per imparare un po' a stare al mondo.
A quei tempi odiavo i miei per questa cosa, ora non ho parole per ringraziarli; ho visto di tutto lavorando per cooperative e aziende come operaio generico, ho visto cose che alle soglie del terzo millennio non dovrebbero esistere, cose che si pensavano relegate a 40-50 anni fa, ai tempi del padronato, e questo nel cuore della pianura padana...
Quell'esperienza mi ha letteralmente rivoltato come un guanto, mi ha arricchito veramente, ti auguro di tutto cuore di provare quello che ho provato io a quei tempi
Modifica: Chiedo scusa agli amministratori, la mia intenzione non è quella di fomentare il dibattito politico che so chiaramente essere OT
saltamine
21-11-2003, 14:03
x TassleHoff
Mi hai praticamente letto nel pensiero. Sottoscrivo e rilancio tutto, ogni parola.
Inoltre aggiungo anche che è pietoso vedere un forum tecnico trasformato in un dibattito politico che non c'entra assolutamente nulla.
Per quanto riguarda la news, qualcuno mi spiega come amd fa a dare i nomi alle fabbriche? Fab36? Ma non ne ha solo altre 2????
Originariamente inviato da saltamine
...
Per quanto riguarda la news, qualcuno mi spiega come amd fa a dare i nomi alle fabbriche? Fab36? Ma non ne ha solo altre 2????
X il 3 non lo so... forse visto che c'era Fab30, quella vicina doveva essere >30 :D
il 6, secondo l'articolo, deriva dal fatto che dovrebbe aprire nel 2006. Se la Fab30 doveva aprire nel 2000 secondo i progetti, allora coincide...
:sofico:
Fan-of-fanZ
21-11-2003, 14:12
Ooooh visto che sono tornato a casa aggiungo la mia.:)
Per quanto riguarda il declino industriale italiano temo che questo abbia a che fare con le dismissioni delle grandi aziende di Stato. Aziende, per esempio l'ENI, che davano filo da torcere alle sette sorelle del cosiddetto "modello americano" (ma per piacere: anche l'America ha avuto le sue espansioni coloniali: e siccome ha vinto le due guerre mondiali le ha mantenute).
Indubbiamente per un'azienda di stato è più difficile aprire fabbriche all'estero, ossia diminuire la ricchezza complessiva italiana e/o rendendola meno diffusa (le due cose che ci stanno a cuore in questo thread). Un privato invece (ossia uno di quelli che molto patriotticamente vanno a prendere la cittadinanza a Montecarlo) appena può scappa lì dove il mercato del lavoro è più favorevole. Ecco perchè la povertà è necessaria ai ricchi: solo l'estrema povertà costringe gli uomini a svolgere mansioni allucinanti e a essere sottopagati. Gli imprenditori non faranno mai nulla per agevolare il libero mercato nel mondo del lavoro!
La svendita delle aziende di stato (monopoli di fatto) ha ridotto le entrate e favorito il processo di impoverimento e si scollamento delle diverse fasce economiche della popolazione, che solo in parte (rispetto ad altre nazioni) è stato colmato dalla new economy (per esempio con le assunzioni in massa degli help desk).
La svendita di queste aziende ha inoltre ridotto il peso delle grandi aziende nell'economia complessiva del Paese.
Aggiungo che la svendita delle aziende di stato non ha portato alla diminuizione del debito di stato, che anzi continua a crescere. Lo dico perchè le grandi organizzazioni internazionali (per esempio il Fondo Monetario o l'UE) ci hanno praticamente costretto a rinunciare a quelle che costituivano praticamente la grande industria italiana (la Fiat non fa testo: a differenza del nonno, Agnelli si comportò da latifondista e Romiti ha rovinato i marchi spostando i dovuti investimenti verso aziende che nulla c'entravano col core business).
Per quanto riguarda i trasporti dobbiamo deciderci: o hanno ragione, in singolare alleanza, i verdi e i vip di Capalbio e di altre località turistiche intoccabili, o ha ragione il Paese che ha bisogno di crescere. Io non metto in dubbio che un viadotto sia antiestetico (ma dubito che deturpi la vita quotidiana della natura), ma allora le bellezze naturali devono darci un reddito importante, oppure non costituire un freno rispetto agli altri paesi. I quali paesi che si arricchiscono sui nostri troppi cavilli sono sempre gli stessi: se noi ci impoverissimo che so a favore di un mali o di un senegal mi starebbe bene, perchè vorrebbe dire che la ricchezza almeno di ridistribuisce, ma il fatto che noi andiamo a arricchire ulteriormente con i nostri soldi i soliti noti - la Germania o il Giappone o la Francia o gli USA/UK - non mi va giù.
Sul settore informatico: il caso Olivetti è emblematico. L'Olivetti era all'avanguardia negli anni '60. L'Olivetti degli anni '80 ancora produceva PC (p.e. il PRODEST). Aggiungo che se De Benedetti invece di incapricciarsi con la SME (da cui il processo SME) e con la Mondadori (di cui gli rimane il gruppo l'Espresso) avesse reinvestito quell'ingente capitale nello sviluppo e nella ricerca in Olivetti, beh, forse la storia dell'informatica degli anni '90saebbe stata un po' più Italiana. Oggi invece l'Olivetti non esiste neppure più come finanziaria detentrice di Telecom!
La quale Telecom è stata comprata da Tronchetti Provera in parte vendendo settori strategici Pirelli (indovinate a chi? a Cisco!!!) e in parte con prestiti bancari che restituirà con i ricavi Telecom (in pratica di suo non ha speso nulla: che belle le banche eh?).
Sugli scioperi: non credo che il diritto di mangiare sia minore del diritto di autoaffermarsi: anzi! Per me, sarebbe giusto che chi ha bisogno lavori, e chi invece può farne a meno ne faccia a meno. Di lavoro non ce n'è per tutti e dunque non tutti hanno diritto di lavorare nella stessa misura.
Così come la pensione non lo vedo come una rendita, ma come un'assicurazione da riscuotere o meno a secondo del bisogno reale. La pensione è nata per i poveri che non potevano più lavorare, sia perchè vecchi, sia perchè invalidi. La darei solo a costoro, e la negherei a quelli che hanno fonti di sostentamento alternative.
Il giusto welfare dovrebbe intervenire solo quando si verifica l'effettivo bisogno del cittadino. Altrimenti è ovvio che il debito pubblico aumenta a prescindere. Con questo rispondo sia all'argomento sciopero che all'argomento debito pubblico.
Per quanto riguarda i vari modelli di sviluppo.
La Germania ha una rendita di posizione geografica favorevolissima e inoltre è pianeggiante: dico, le città tedesche (come quelle francesi) hanno una struttura a rizoma, a matrice, a network, insomma mi avete capito: sono comodissime per i commerci.
L'Inghilterra ha potuto contare sia su paesi che occupava (per esempio Scozia e Irlanda) sia sulla vastità del suo Impero che in parte ancora sfrutta: ricordiamoci dei vantaggi del Commonwealth britannico (a cui aderisce la maggior parte dei paradisi fiscali del mondo, che strano caso...), del favore degli Stati Uniti che la vedono come il loro 52° Stato (e hanno anche la stessa lingua, e sul fronte dei mass media non c'è soluzione di continuità fra i due paesi) sia dei vantaggi dell'unione europea. Inoltre condivide con la Norvegia il petrolio del Mare del Nord. Un po' troppo.
Il Benelux stà fra Germania, Francia e porto di Londra. I porti di Anversa e Rotterdam sono i più importanti dell'Unione Europea. Molte sono le industrie che ruotano intorno al petrolio, e molte petroliere sbarcano lì. Lo dico perchè per la sua posizione geografica, il Sud Italia dovrebbe essere un luogo principe per tutte le industrie di trasformazione legate al petrolio e alle altre materie prime che provengono da Africa, MedioOriente e area del Pacifico - attraverso Suez. Voi capite bene che il SudItalia, così come il NordAfrica, NON devono svilupparsi e NON SI SVILUPPERANNO. È una mission critical delle maggiori potenze industriali del mondo, nordItalia compreso (non sono sudista nè antileganord).
Inoltre, credo che molte aziende italiane preferiscano imbarcare a Rotterdam e Anversa le loro merci piuttosto che a Genova o Trieste.
I paesi del nord hanno pochi milioni di abitanti, tipo quattro/cinque (Norvegia - che ha il petrolio, la Finlandia del colosso Nokia) o nove (Svezia), a fronte di una superficie immensa, sempre superiore a quella italiana. Ora, immaginiamoci che in Italia ci siano 10 milioni di abitanti e capiremo che saremmo molto ma molto ricchi. Aggingo che Londra ha un notevole peso sulla politica estera dei paesi scandinavi (vedi EFTA): altrimenti la Svezia starebbe nell'Euro e la Norvegia nell'Unione Europea.
Sugli Stati Uniti: loro sono partiti come colonie, 13, sulle rive dell'atlantico. Hanno rubato le terre agli indiani, hanno fregato il West al messico (oro, petrolio), hanno comprato la Louisiana da Napoleone e l'Alaska (altro petrolio) dalla Russia. Hanno avviato la loro potenza economica con le risorse interne (il partito dei petrolieri texani è trasversale da almeno 60 anni e non è poi così estraneo al delitto kennedy) e poi hanno cominciato a fare il bello e il cattivo tempo in America latina: possono contare sul petrolio venezuelano in modo costante (eppure è nota l'instabilità politica venezuelana, lo dico per coloro che credono che l'instabilità politica sia determinante: non è l'instabilità in sè, quanto il fatto che l'Italia non può discostarsi dal ruolo che le è stato assegnato e soprattutto nel primo dopoguerra tutti avevano negli occhi la potenza militare americana di Hiroshima e nagasaki - ci dimentichiamo sempre che combattevamo al fianco del Giappone) e hanno, sto facendo solo un esempio sulla voce TRASPORTO MERCE, il costo della benzina infimo rispetto al nostro.
Gli Stati Uniti si sono sostituiti come unica potenza coloniale alle varie potenze coloniali europee. Qui bisogna capirci: la potenza coloniale del passato occupava un paese per sfruttarne le risorse a scapito della popolazione locale che ne aveva diritto e che invece veniva posta in condizione di miseria. Gli Stati Uniti, vincendo le due guerre mondiali, garantiscono agli stati una formale indipendenza ma li assoggettano o con la dittatura o con la corruzione. Non sono comunista (nel modo più assoluto) ma credo che l'Unione Sovietica non sarebbe crollata finanziariamente se si fosse comportata anch'essa in questo modo.
Il modello americano contempla il WARFARE, ossia lo sviluppo industriale basato sulla guerra, e di guerre da combattere non se ne fanno scappare una. Ancora una volta un'enorme superficie a disposizione, più la capacità di strappare a prezzi infimi le materie prime a paesi molto poco sovrani pur non avendone bisogno. Quando il petrolio finirà in Arabia o in Iraq gli americani avranno ancora il loro (ossia quello di alaska ex-russa e texas ex-messicano) e ci faranno ciao ciao con la manina.
Gli Stati Uniti hanno il dollaro, e il dollaro è la moneta che quota il petrolio. Bisognerebbe farci un paio di riflessioni alla Sherlock Holmes, secondo la logica della causa e degli effetti.
Ah, dimenticavo: i migliori cervelli italiani se ne vanno in America.
Quando Tremonti dice che non si può gareggiare con la Cina perchè la Cina non ha regole dice la pura verità: ma la Cina è solo una metafora.
Per finire: due sono i motori di sviluppo di un paese. Assumendo che i ricchi non si assumono i rischi d'impresa ma li fanno assumere ad altri (perchè altrimenti pagare poco gli operai o chiedere sempre meno tasse), qualcuno deve cacciare i soldi al posto del ricco. Dunque o sfrutti gli altri paesi, vedi colonialismo, non pagando nè la forza lavoro nè le materie prime, come accade nel Sud del mondo, oppure crei un enorme debito pubblico che fa da volano all'economia. E in effetti il debito pubblico italiano prese il posto del Piano Marshall, il quale Piano Marshall a sua volta non consisteva solo in aiuti finanziari ma anche in commesse affidate a ditte americane incaricate della ricostruzione.
Da ciò si evince che l'economia concepita come disciplina scientifica è una presa per i fondelli mondiale. Un vero e proprio bluff. Già il fatto che i sindacati siano contemplati come costo antieconomico fa capire il punto di vista non proprio obiettivo delle teorie economiche.
Oggi abbattere i costi vuol dire vivere sulle spalle degli altri. Tutto qui. altrimenti, ma non è una battuta ironica, come essere premiati in Borsa e ai circoli del golf?
Ah, dimenticavo: www.movisol.org
OK che negli USA c'è il 5% di disoccupazione..ma raccontala tutta la patata se la conosci. In USA o lavori o sei OUT (se non sei americano)
Se sei americano se non lavori sei un barbone senza tetto e quindi non sei contato nel 5%. Il 5 % è solo un dato fittizio credimi.
C'è molta roba che luccica laggiù ma c'è anche molta roba pessima, in campi come il sociale dove l'europa per fortuna è avanti anni luce. Se hai vissuto là te ne accorgi subito. L'importante è farsi distrarre dalle lucine...
Ehi scusatemi, ma mi scappa di quotare Fan-of-fanZ ...
:D
Wild Weasel
21-11-2003, 14:40
ma a nessuno viene in mente che 2 miliardi di $ nessun ente pubblico in italia lo può tirar fuori così dal cappello???
Inoltre lasciate perdere i modelli tedeschi e scandinavi
Quello tedesco tra l'altro è molto simile al ns e vediamo ora come stanno andando le cose in germania. Sono 2 anni che crescono meno di noi e sono andati pure in recessione ...
Quello scandinavo è poco praticabile perchè da noi ci sono molti che tirano il carretto ma molti altri che non fanno un cavolo, un sistema sociale come il loro non sarebbe assolutamente applicabile
Ricordatevi che per distribuire ricchezza prima bisogna crearla. Per quello il sistema americano con tutte le sue contraddizioni risulta tra i migliori. Ricordiamoci che in usa per esempio sono considerati poveri chi guadagna meno di 20000$ all'anno e in % ci sono meno poveri in USa che in italia dove il limite mi pare sia 15k€
Poi il discorso del sindacato non è attinente alla news. Non c'entra nulla il fatto che noi abbiamo un sindacato molto politicizzato
Lo sapete ceh in Francia lavorano 35 ore? E che se una festa nazionale cade di sabato (quando tutti non lavorano) allora le ditte lasciano a casa i dipendenti il venerdì (cosi si fanno venerdì e sabato)???? Chissà perchè non l'hanno costruita li la FAB
E si che sarebbe bello avere un fab AMD in italia (300mm)
In italia non si fanno investimenti perche' non c'e' vera flessibilta' del lavoro e delle retribuzioni
C'e' una azienda americana che se avesse maggiore flessibilita' sarebbe pronta a inverstire 1,5 miliardi di dollari senza contributi gia' dal prossimo anno
anche questa azienda fa' semiconduttori
chissa perche' a questa notizia non si da' nessun risalto (provate a leggere dal messaggero edizione Abbruzzo delle ultime settimane)
ciao
Tanto per tornare alla news, ma lo sapete che in Italia c'e' gia' un'importante fabbrica di Wafer da 300mm da diverso tempo? Anzi, di cilindri da cui poi si tagliano i Wafer. Qualche mese fa ho assistito a una loro conferenza sull'intero processo di produzione e sui problemi e soluzioni relativi.
Poi, nella prima riga della news c'e' un errore, non sono i Wafer a essere costruiti con tecnologia a 65 nm, ma i chip ricavati dai wafer ad essere realizzati con tale tecnologia.
Il problema è che voi vedete tutto dall'interno. Venite all'estero (sono attualmente in Belgio) e vedete come si parla male dell'Italia e non dite cazzate quando dite che non si tratta di un problema politico. B. è visto come la pecora nera di tutti i tempi, ancora qualche giorno fa (il 19-11) il parlamento europeo ha affermato che quella dell'Italia è la peggior presidenza del parlamento europeo ... non siamo ipocriti, in una famiglia se c'é qualcosa che non va la colpa è da attribuire a chi la gestisce (papà e mamma) per l'Italia (il governo).
Non voglio fare politica. Ma vi garantisco che siamo visti mooolto male all'estero.
Ricordo ancora un'affermazione di un politico belgo quando fu eletto il B. che diceva :"Ma com'é possibile eleggere una persona con precedenti come B.?" anch'io me lo chiesi e quando seppi che la maggiorparte dei seggi gli furono assegnati in Sicilia, mi vergognai d'essere siciliano.
Tornando al trhead complimenti ad AMD ... venuta dal niente sta facendo progressi incredibili.
Per quanto riguarda gli investimenti italiani che vanno via .. anche là colpa dello stato (prendi Fiat ... fabbriche in Polonia ... lo stato glielo ha permesso), dal punto di vista medico (Di Bella abbandona l'Italia poiché gli si impedisce di salvare vite umane .... certo qualcuno deve guadagnare con la chemio-terapia no?) e potrei citarne ancora migliaia ....
Domandatevi prima di tutto qual'è la % di investimenti che l'Italia dedica per le ricerche (di ogni genere intendo) poi ne riparliamo.
Ciao .. speriamo che le cose cambino in Italia poiché siamo messi veramente male ....
Tasslehoff
21-11-2003, 15:08
Originariamente inviato da asds In italia non si fanno investimenti perche' non c'e' vera flessibilta' del lavoro e delle retribuzioniFlessibilità, flessibilità, sembra la moda del momento, tutti che ne parlano, tutti che la invocano come se fosse la panacea di tutti i mali, ma nessuno che valuta i pro e i contro di questa cosa...
Una persona che frequenta il corso di certificazione ccna insieme a me viene da S. Francisco, e tra poco se tutto va bene ci tornerà per restarci, mi son fatto descrivere per bene com'è il mercato del lavoro laggiù, ma non con cifre, percentuali e leggende metropolitane, volevo sapere qual'è la realtà.
Negli USA hanno si flessibilità, stipendi da capogiro, e costi tutto sommato non esorbitanti se paragonati all'Italia post euro. Però si può restare senza lavoro per un nulla, ok se ne trova facilmente un altro, ma come si fa a vivere così? Quella non è vita, è sopravvivenza...
Finchè sei giovane e non hai famiglia ok, tutta esperienza che ti fai, ma poi? Quando vorrai comprare casa o altre spese simili come fai? Come puoi prenderti l'impegno di un mutuo a 10 o 20 anni quando non sai se tra un anno avrai un lavoro?
E se questo è vero negli USA provate ad immaginare cosa comporterebbe la tanto osannata flessibilità...
Sarò pessimista, però a volte rimpiango di non essere nato 30 o 40 anni fa...
Tasslehoff ti quoto per questo e quanto detto prima.
Flessibilita', chissa' perche' ma dubito che i figli dei politici o di "chi conta" abbiano un contratto Co.CO.CO.
Flessibilita' e poi il polico di turno paga 2500 euro per una prostituta senza neanche "consumare".
(dai giornali sui casi ultimi)
Discorso dell'uomo qualunque, si lo so!
Ma mi indignano ancora certi comportamenti.
P.S.
purtroppo mi sa che stiamo andando un po' off topic.
leoneazzurro
21-11-2003, 15:32
Originariamente inviato da asds
E si che sarebbe bello avere un fab AMD in italia (300mm)
In italia non si fanno investimenti perche' non c'e' vera flessibilta' del lavoro e delle retribuzioni
C'e' una azienda americana che se avesse maggiore flessibilita' sarebbe pronta a inverstire 1,5 miliardi di dollari senza contributi gia' dal prossimo anno
anche questa azienda fa' semiconduttori
chissa perche' a questa notizia non si da' nessun risalto (provate a leggere dal messaggero edizione Abbruzzo delle ultime settimane)
ciao
Questa è una cavolata bella e buona. Se è vero che un tempo c'era poca flessibilità, adesso, con lavoro interinale, cococo e riforme varie questo non è più vero. Senza contare che i salari italiani sono molto inferiori a quelli degli altri "big" europei.
Se vogliamo cercare scuse andiamo a cercarle nelle imposte alte, nella mancanza di infrastrutture e nella burocrazie, senza andare a scomodare i lavoratori.
E adesso basta con 'sti post polemici e politici.
Fan-of-fanZ
21-11-2003, 16:01
Vorrei chiedere scusa per l'abnorme lunghezza del mio post precedente. Credo di essere andato a volte OT, ma mi era impossibile fare altrimenti per poter spiegare il mio punto di vista sull'apertura di questa fabbrica e per commentare gli altri post.
John Hannibal Smith
21-11-2003, 16:11
Dopo che ho letto ben 49 commenti più o meno attinenti alla news e più o meno condivisibili ho deciso di dire la mia.
La Germania ha una disoccupazione superiore alla nostra! non ci credete andatelo a chiederlo agli abitanti della ex Germania Est, e vedrete quanti hanno lavoro...
Lo stato paga ad un disoccupato tedesco 1.500.000 vecchie lire + 400.000 x ogni figlio: io starei disoccupato a vita con un sussidio del genere, chi me lo fa fare di andare a cercarmi un lavoro?
Ultimamente Germania e Francia sono state reguardite dalla UE x i loro conti pubblici, e presto anche loro dovranno metter mano alle pensioni.
Ricordo la proposta di un certo "On.Giuliano Amato", che sicuramente non è uno di destra, che voleva far affiancare le pensioni pubbliche da quelle private, ma lo hanno subito bollato come eretico e linciato in piazza..., quando aveva trovato la soluzione ad un grosso problema...
X quanti si accaniscono contro il precariato, vi capisco: purtroppo se il lavoro non c'è non c'è... che ci si può fare???
Adesso che ho detto la mia sono più felice...
X qaunto riguarda la news devo dire che AMD ha scleto come chiunque di voi nelle sue condizioni avrebbe fatto: A Dresda esiste già un indotto formato! Esistono fornitori, esistono canali di vendita, esiste mano d'opera formata, esistono economie di scala e di scopo con la fab 25, può contare su cospicui finanziamenti della Sassonia... xchè mai avrebbe dovuto andarsene da li? Magari per venire in Italia? siamo realisti... STm ci ha messo 3 anni prima di avere un indotto modellato sulle sue esigenze... se AMD avesse scelto l'Italia, prima del 2010 la sua fabbrica non sarebbe stata operativa, non per motivi burocratici, o perchè lo stato è deficitario, semplicemente xche conosceva già la realtà della zona dove andava a costruire una fab, conoscienza che in talia non avrebbe avuto.
ciao
Fan-of-fanZ
21-11-2003, 16:16
Spero che almeno l'America's Cup la "faccino", come direbbe fantocci, a Napule... :D
non pensavo che una fabbrica di cpu, anche se di alto livello, potesse impiegare 1400 persone!!!
Fan-of-fanZ
21-11-2003, 16:49
Devi considerare anche l'indotto: per esempio, una società viene costituita apposta per gestire le mense aziendali, un'altra per il trasporto degli addetti dal domicilio alla fabbrica. Chi mette in piedi la fabbrica? Chi produce i sanitari? Chi fornisce le macchine di automazione? Ci sono filiali di banca per depositare gli stipendi e i salari? Senza considerare la componentistica, che spesso viene fatta in loco. Nel caso che le fabbriche siano due anche l'indotto, oltre a crescere un po' meno del doppio, se ne avvantaggia.
Più di due fabbriche? Nasce un distretto industriale. Ha rilevanza sull'economia nazionale, preponderanza su quella locale. E ovviamente assume un carattere pubblico, ossia politico.
Ecco il motivo di tante riflessioni.
massibirba
21-11-2003, 17:36
X cicastol
Credo che tu non sappia come funzionano le grosse aziende in germania altrimenti non spareresti queste c@zz@t.
1)in germania il sindacato e' molto più forte che in italia
2)hanno molte più festività che da noi
3)ci sono più scioperi che da noi
4)Gli operai prendono il doppio che da noi
5)I lavoratori sono obbligati a 65 anni ad andare in pensione cosa che tra un po in italia andremo in pensione forse a 80
6)il lavoro in germania è meno precario che in italia
quindi prima di parlare documentati
cio' che dice massibirba e' verissimo:
un unico appunto:
per quanto ne sappia il punto 6 non e' cosi'.
Secondo me (conosco molta gente in Germania) il lavoro in Italia e' meno precario che in Germania, se con tale punto volevi dire che il lavoro e' piu' tutelato, se invece volevi dire che ci sono meno precari che in Italia, non so.
ciao
Per titti gli amanti del modello americano e della flessibilità:
Una mia cara amica italiana vive da 12 anni a San Francisco, da 5 lavora alla Sybase.
Ogni volta che il titolo sybase scende sotto una certa soglia, nel suo reparto scompare qualche lavoratore.
Scompare si, licenziato e non si guarda troppo per il sottile, puoi essere bravo, non fare assenze, ma li' devono tagliare.
E sapete come lo fanno? Un preavviso di 24 ore??? No, neanche quello! Se te sei il prescelto, la mattina arrivi al tuo posto di lavoro e trovi:
1)Tutti scatoloni imballati che contengono i tuoi oggetti personali
2) Due addetti alla security che ti consegnano la lettera di licenziamento e letteralmente ti accompagnano all'uscita.
Ve gusterebbe vivere e lavorare cosi'?????
Per il moderator: chiedo scusa ma ormai siamo tutti OT
Per tutti: certe affermazioni andrebbero spportate da dati, non chiacchiere.
C'è un bel sito dell'Unine europea, quello dell'Eurostat, che fornisce tanti dati a chi vuole davvero sapere se in italia si sciopera di più o di meno che in germania, se si lavora di più o di meno, eccetera...
Dateci un occhio, non è il massimo in quanto a chiarezza ma è una fonte ufficiale e super partes
FLessibilità
Lavoro da poco (circa 1 anno e mezzo) e dalle cose che ho visto non vi saprei dire se sono d'accordo o no.
In questo tempo "penso" di essermi meritato il mio posto di lavoro ,ma ho visto delle cose che mi han fatto pensare.
Ho visto un quadro che impilava i cestini per appoggirci i piedi, scoprendo che da 6 mesi non produceva nulla e che non riuscivano a sbatterlo fuori per l'art 18 .
Spero di avere più voglia di lavorare alla sua eta soprattutto se sarò un quadro.
Questo mi porta a dire vaff all'art 18 sapendo che l'azienda è andata in cassa dopo 2 mesi.
Altra ditta ,gente che si fa il culo tutto il giorno e che lavora intorno alle 10 ore al giorno (sono al lavoro ora ,ehm è vero che sto c******ndo sul forum ora però.....),quante persone in più ci sarebbero se si òlavorasse 8 ore?????Quanta gente sbattrebbero fuori se lavorassimo 8 ore prima di capire l'andazzo senza l'art 18 BOH????
In più vedo cooperative ovunque ,bello prendere i soldi dello stipendio di altri per aver tirato su un ufficio e messo un telefono,in compenso c'è gente che lavora 3 mesi ,poi sta a casa ,poi 3 mesi cosi non si assume nessuno e gli stipendi finali sono più bassi
B|4KWH|T3
21-11-2003, 21:13
Lionred
(Di Bella abbandona l'Italia poiché gli si impedisce di salvare vite umane .... certo qualcuno deve guadagnare con la chemio-terapia no?)
Non parlare di cose che non conosci, per piacere...
B|4KWH|T3
21-11-2003, 21:17
Ricordo la proposta di un certo "On.Giuliano Amato", che sicuramente non è uno di destra, che voleva far affiancare le pensioni pubbliche da quelle private, ma lo hanno subito bollato come eretico e linciato in piazza..., quando aveva trovato la soluzione ad un grosso problema...
Quella delle pensioni è solo una leggenda metropolitana che vogliono vendere a noi poveri polli. L'INPS con la riforma fatta dal centrosinistra ha tutti i soldi ceh vuole per pagare le pensioni, non è assolutamente vero che si creano buchi. Il problema è che i soldi dell'INPS vengono usati per cose che NON dovrebbero gravare sull'INPS (un esempio: gli stipendi dei lavoratori in cassa integrazione, l'Italia è l'unico paese che paga per l'incompetenza dei proprio imprenditori)
Calogero
21-11-2003, 22:25
Sottoscrivo pienamente quello che è stato detto prima: ma se sto lavoro flessibile (precario) è tutta sta bellezza (imprenditori di sé stessi, giovani moderni e non fossilizzati nel posto fisso ed altra castronerie varie....)....................ma ............allora perchè tutti i figli parenti amici amanti e pusher dei politici e dei potenti in genere sono tutti fossilizzati in uno schifosissimo posto pubblico ??????????????
Perchè loro, che hanno la possibilità di scegliere il meglio (cioè il flessibile) si sono infognati così ????? Saranno masochisti??
Non so voi ma io mi sento preso per i fondelli!
Ciao!
basta con 'sti commenti: son solo discorsi da bar.
io credo che prima di criticare bisogna sapere come le cose funzionano, e questo non vuol dire averle studiate, nè averle vissute, sono solo aspetti parziali della faccenda: parlate solo di ciò che qui si tratta: una fabbrica di AMD (EVVIVA!!!!) di cui si è scelta la collocazione e punto.
e poi non dimenticate che i maggiori importatori/esportatori europei di componentistica elettronica sono tedeschi....
Ps Ragazzi non facciamo i fantozzi con le solite menate che gli altri son meglio di noi che all'estero ci considerano zero perchè Francia e Germania fan non poco schifo.... basta girarsele e vederle dal vivo e non legere le cazzatine dei giornali...
Quanto al Belgio beh meglio non parlare di un paese che vive alle spalle della UE e dove cani e porci (muri compresi sanno che c'è una corruzione dilagante) roba che a confronto tangentopoli italiana anni '90 sarebbe paragonabile a microcirminalità da 4 soldi
Poi fosse per loro ancor peggio sono gli spagnoli quando invece la Spagna sono anni che sta facendo faville... insomma tutta invidia. Per non palrare dell' UK fuori euro: un successo!
Fan-of-fanZ
22-11-2003, 08:02
Sono pienamente d'accordo con ciò che dice Calogero!
Vorrei dire anch'io la mia opinione, anzitutto prima di parlare a vanvera bisognerebbe provare un po' tutte le posizioni: essere stati imprenditori, impiegati, operai, statali ecc.
Dopo si possono trarre le dovute conclusioni.
E' facile per chi ancora studia e non ha provato la vita vera e propria fare della demagogia.
L'italia è un paese dove manca una cultura nazionale (ricordiamo che l'unità è stata raggiunta 130 anni fa) e dopo che Garibaldi arrivato in parlamento a Torino disse: Io ho fatto l'Italia adesso tocca a Voi fare gli Italiani; cosa è stato fatto?
La classe dirigente fatta di tutti (dx-sx-centro-su-giù ecc.)compreso tutte le organizzazioni pseudo politiche come i sindacati (scusate ma per difendere il lavoratore bisogna essere di dx o di sx?) cosa hanno fatto da allora?
In Italia conta prima la tessera poi il saper lavorare: persino gli imprenditori hanno associazioni di dx e sx (CNA-LAPAM-CONFCOMMERCIO,CONFARTIGIANATO, CONFESERCENTI ecc.) le usl, le banche, le scuole, ecc.
Ma come si fa a insignire di una carica come senatore a vita il fu Umberto Agnelli maggiore industriale d'Italia.
Secondo Voi da Roma non faceva i propri interessi?
Gli italiani hanno avuto come genitori (che in una famiglia sono quelli che insegnano ai figli il rispetto, l'educazione, la disciplina ecc) questi bei politici (dx-sx) che hanno solo insegnato a farsi beffa degli altri, a fregare il prossimo truffando.
Purtroppo questi errori li paghiamo oggi e sono preoccupato per il futuro non tanto mio ma dei giovani, io sono sposato ho ca. 40 anni e la mia decisione insieme a quella di mia moglie è stata di non fare figli perchè non vedo un futuro roseo, sarò pessimista, però è triste e vergognoso dovere cedere ad un figlio che hai amato un futuro così.
Scusate Vi saluto tutti ciao
:muro:
Ragazzi,giusto per stemperare i toni vi metto alcune immagini della FAB 36 confrontata con la FAB 30:
http://www.hardware4you.sm/nucleus/media/3/20031121-fab36a.jpg
:http://www.hardware4you.sm/nucleus/media/3/20031121-fab36b.jpg
Non male!
:sbav: :cincin:
Tasslehoff
22-11-2003, 16:22
Originariamente inviato da enervit
Vorrei dire anch'io la mia opinione, anzitutto prima di parlare a vanvera bisognerebbe provare un po' tutte le posizioni: essere stati imprenditori, impiegati, operai, statali ecc.
Dopo si possono trarre le dovute conclusioni.
E' facile per chi ancora studia e non ha provato la vita vera e propria fare della demagogia.Su questo sono pienamente d'accordo, il mondo gira veramente in modo diverso al di fuori dei banchi di scuola. Non sono altrettanto d'accordo su quanto dici all'inizio, provare tutte le posizioni è a dir poco utopistico, seguendo quanto dici non si dovrebbe parlare di droga senza prima averla provata, etc etc etc...
La classe dirigente fatta di tutti (dx-sx-centro-su-giù ecc.)compreso tutte le organizzazioni pseudo politiche come i sindacati (scusate ma per difendere il lavoratore bisogna essere di dx o di sx?) cosa hanno fatto da allora?Effettivamente sembra incredibile che la classe politica/potenti non possano/vogliano fare qlc per migliorare il paese, però ricordiamoci che si tende sempre ad amplificare gli aspetti negativi rispetto a quelli positivi e in questo, come faceva già notare qualcuno, noi italiani non siamo secondi a nessuno :\
Però non sono d'accordo con te sul ritenere organizzazioni pseudo politiche i sindacati. Qui imho c'è stato un grosso fraintendimento creato da quegli esponenti politici che hanno demonizzato il valore politico dei sindacati; il sindacato (preso come organizzazione) è un soggetto che fa politica, perchè stupirsi di questo? E' un soggetto che attua delle decisioni che vanno a impattare sulla vita della gente e questo signori miei è fare politica, lavoro, previdenza, istruzione etc etc, tutti questi sono argomenti di natura politica.
Lo so che non si può provare tutto, è certamente un'utopia, ma mettersi almeno nei panni degli altri, capire le varie esigenze, a volte sembra tutto bello a casa degli altri;
Es: quello statale si gratta le palle! cerchiamo di capire il perchè, forse non è motivato, forse è un lavativo, forse ha provato a rendersi utile, poi ha visto che lavorare molto ha lo stesso stipendio di chi non fa un cavolo......
Proviamo a capire chi con buona volontà arriva nel mondo del lavoro e alla fine si accorge di essere l'unico che tira la carretta....beh a me girerebbero.
Oppure chi ha studiato come un forsennato per avere un buon posto e se lo vede soffiare dal primo figlio di papà, tesserato o amico, dell'amico, dell'amico, ecc
Questo volevo dire nella frase "provare tutto".
E l'imprenditore onesto che deve chiudere strozzato dalle tasse e dai balzelli, mentre chi ruba la fa franca.
Allora questo arriverà a dire rubo anch'io perchè devo campare in qualche modo.
Per quanto riguarda i sindacati, lasciamoli perdere, difendere un diritto di un lavoratore non è fare politica, il governo (dx-sx) può alzarsi la mattina e dire da ora in poi si lavora 10 ore al giorno per 6 giorni:
sindacato X dice no
sindacato Y dice si
sindacato Z dice ni
non penso che i lavoratori godano a fare 60 ore la settimana invece che 40 e allora perchè Y dice sì e Z è indeciso?
Guarda ci metto la mano sul fuoco che nel passato quando l'economia tirava e tutto sembrava roseo la torta se la sono spartita tutti.
Vabbè non usciamo dal seminato era solo una mia opinione poi che ci vuoi fare oramai la mela è marcia al 90%.
Ciao
Fan-of-fanZ
23-11-2003, 02:25
In effetti la torta se la sono spartita tutti, se non altro perchè è impossibile che le sole pensioni abbiano provocato il debito pubblico, come politici a dritta e a manca vogliono (oggi) farci credere...
NintendoFan
23-11-2003, 05:55
Originariamente inviato da Fan-of-fanZ
In effetti la torta se la sono spartita tutti, se non altro perchè è impossibile che le sole pensioni abbiano provocato il debito pubblico, come politici a dritta e a manca vogliono (oggi) farci credere...
Ma questo lo sanno tutti.....:(
Le pensioni non sono state l'unica causa!:O
Opere pubbliche incomplete o mai attivate...... (in ogni caso non funzionanti!):rolleyes:
Stipendi altissimi, pensioni d'oro....
Alcune aziende statali in perdita continua.....(ad esempio mi pare che le poste siano in attivo da poco)
Grande spreco delle risorse SANITARIE: grandi quantità di medicinali inutili prescritti ed acquistati a spese dello STATO e lasciati scadere nelle abitazioni....
Attualmente il medico di famiglia (deficie***, perdonatemi la parola!:mad: ) a volte si rifiuta di prescrivere medicinali (naturalmente mutuabili) assolutamente necessari per la mia salute (es.antibiotici) perché probabilmente vuole fare bella figura con i superiori dimostrando di limitare le spese a carico dello stato!
Adesso li fanno i CONTROLLI , anni fa invece no!
Potrei fare tanti altri esempi di spreco inutile di denaro ma non mi và,voglio dire che i politici a volte (non tutti sia chiaro) fanno schifo!:mad:
Ciao...:)
OK ragazzi penso che in linea generale siamo tutti d'accordo, mi dispiace che siamo andati in OT, ma insomma un po' di sfogo ci vuole pure.
Buona Domenica a tutti
Fan-of-fanZ
23-11-2003, 13:46
Questo articolo di Repubblica riassume una delle voci negative della situazione italiana di cui abbiamo parlato finora. In pratica, venire in Italia per una grande impresa è un controsenso visto che sono i cervelli italiani ad andare all'estero (e dunque lì dove l'azienda vuole che essi siano).
Per capire le ragioni che costringono 12.000 ricercatori italiani a emigrare all'estero ogni anno, per misurare il danno enorme di questa fuga di cervelli per il nostro paese, è d'obbligo venire a San Francisco. Qui la Silicon Valley rinasce dalla crisi puntando sull'industria del nostro futuro: biogenetica, biotecnologie, nanotecnologie molecolari. Qui fiorisce un'azienda leader mondiale nelle innovazioni applicate alla nostra salute: la Genentech, nata solo 25 anni fa, e già ricca di scoperte scientifiche e brevetti farmaceutici, con tre miliardi di dollari di fatturato all'anno.
L'Italia non ha nulla di simile, non figura sulla mappa mondiale delle grandi potenze biotecnologiche. Ma la Genentech non esisterebbe senza l'esodo dei cervelli dall'Italia. Nella biografia di due scienziati siciliani fuggiti dal nostro sistema universitario, c'è una chiave dei trionfi della biogenetica californiana. Il più giovane, Napoleone Ferrara, 47 anni, ha fatto "centro" pochi mesi fa. Dopo 15 anni di ricerche alla Genentech, questo specialista in endocrinologia e onocologia ha messo a punto un nuovo farmaco per la cura del tumore all'intestino, l'Avastin, che ha superato i test clinici a fine maggio.
E' un successo che dà speranze ai malati di cancro al colon. E per la Genentech è un business da un miliardo di dollari: nella Silicon Valley le biotecnologie sono il nuovo motore di creazione di ricchezza e di lavoro. La storia si ripete. 25 anni fa un altro italiano, Roberto Crea, era stato tra i fondatori della Genentech "clonando" l'insulina umana, un'altra scoperta fondamentale.
La recente protesta dei 1.700 ricercatori italiani, penalizzati per tre anni di fila dal blocco delle assunzioni nelle università, porta qui a San Francisco gli echi lontani di un paese che non riesce a cambiare. Nei 25 anni che separano gli exploit scientifici di Crea e Ferrara, qui si sono succedute almeno tre rivoluzioni tecnologiche. I problemi italiani invece sono sempre uguali.
"Sono emigrato qui subito dopo la laurea in medicina a Catania, nel 1982 - racconta Ferrara - su consiglio del mio stesso docente di faramacologia, il professor Umberto Scapagnini, oggi sindaco di Catania. Non gliene sarò mai abbastanza grato. Mi aiutò a vincere una borsa di studio per la University of California/San Francisco, uno dei migliori policlinici universitari del mondo. Ho avuto a disposizione mezzi e libertà che in Italia non potevo neppure sognare. Oggi un ricercatore con dottorato qui si vede offrire dai 35 ai 45.000 dollari all'anno di stipendio. Un assistente universitario alle prime armi in laboratorio può già procurarsi centinaia di migliaia di dollari per fare i suoi esperimenti. Ha tempo e autonomia per la ricerca pura, mentre in Italia è oberato da lunghe ore di insegnamento. E l'eccellenza delle attrezzature tecnologiche dell'università è impensabile da noi".
A un'ora di aereo da qui, un altro nostro connazionale è una "superpotenza" che muove finanziamenti di un'entità inaudita per noi. Il fisico Roberto Peccei, padre del California Nanosystems Institute, oggi è vicerettore della University of California/Los Angeles (Ucla) con la supervisione sui fondi per la ricerca. Oltre ad amministrare i finanziamenti erogati dalla stessa Ucla - 530 milioni di dollari all'anno - Peccei è al centro di quella formidabile rete di rapporti con le istituzioni del governo federale (a cominciare dalla National Science Foundation) e con l'industria privata che finanzia i laboratori universitari.
Dalla sua scrivania vede passare 15 miliardi di dollari all'anno. Il confronto è spietato. Il solo sistema della University of California (che rappresenta appena una parte delle università pubbliche in uno degli Stati Usa, ancorché il più ricco avanzato) spende per la ricerca scientifica più di tutto il sistema Italia (Stato, università e imprese messi assieme).
Oltre alla generosità di finanziamenti, la cultura dei vertici accademici incoraggia gli scienziati a sfruttare le opportunità di mercato trasformandosi in imprenditori delle proprie scoperte, spesso con l'università come socio-azionista che condivide il rischio capitalistico.
Peccei, che vede arrivare qui generazioni di cervelli dall'Italia, aggiunge che la forza del denaro non spiega tutto. Questi giovani talenti non sono attratti solo dalla superiorità di risorse economiche. "Del nostro sistema - mi dice - amano la lealtà dei rapporti di lavoro, l'affidabilità dei percorsi di carriera universitaria, la certezza delle relazioni di diritti-doveri tra il ricercatore e l'università. Tutto è molto trasparente. I concorsi sono globali, perché le nostre università si considerano un sistema aperto e reclutano su un mercato del lavoro mondiale. Non ci sono frontiere né privilegi nazionali, niente favoritismi locali o di "clan". Cerchiamo il meglio che offre il mondo intero, e lo ricompensiamo per ciò che vale".
L'esempio delle grandi università private come Stanford nella Silicon Valley o Harvard sulla East Coast, che stanno "sedute" su un capitale di donazioni superiore a 20 miliardi di dollari ciascuna, è un atto di accusa verso l'altro protagonista latitante sulla scena italiana: il capitalismo. "Negli Stati Uniti - dice Ferrara - gran parte della ricerca scientifica è finanziata nelle università dall'industria privata; o avviene addirittura all'interno delle aziende".
Il caso della sua Genentech è clamoroso: reinveste nella ricerca addirittura 623 milioni di dollari, quasi un quarto dell'intero fatturato. "E la libertà di cui godi - prosegue Ferrara - non ha nulla da invidiare al mondo accademico. Appena entri qui da giovane ricercatore ti garantiscono il 20% del tuo tempo per condurre ricerche di tua scelta, usando laboratori e impianti tecnologici dell'azienda. L'indipendenza di spirito, l'immaginazione, l'originalità sono premiate: non ti si chiede di sviluppare ricerche scelte dai manager dell'azienda. In Italia se uno come me sceglie il mondo privato, spesso deve dire addio alla "gloria" accademica perché le università sono gelose. Qui no: lavoro in un'azienda privata eppure continuo a pubblicare ricerche come i miei colleghi accademici, in più ho la soddisfazione di sviluppare farmaci, applicazioni terapeutiche che arrivano ai pazienti. Ecco, almeno così voglio sperare di fare del bene anche all'Italia. Alla fine le nuove cure che nascono qui saranno disponibili anche nel mio paese".
La storia di Roberto Crea è illuminante perché questo pioniere della Genentech non si è seduto sui suoi allori californiani, non si è mai veramente rassegnato alla decadenza italiana, ha tentato con tenacia di riportare nel paese d'origine gli ingredienti del proprio successo, per arginare almeno in parte la fuga di cervelli. Dopo essersi conquistato il privilegio, a 29 anni, di lavorare in una squadra unica al mondo negli esperimenti di biologia molecolare, questo bio-chimico messinese oggi ha lasciato la Genentech per creare una sua impresa che applica la scienza all'agricoltura biologica.
Torna spesso in Italia, sia come imprenditore per trapiantare le sue idee nel Mezzogiorno, sia come osservatore dell'università da cui è partito. Sui piani del governo per favorire il rientro dei cervelli è durissimo. "Chi vuole tornare indietro - dice Crea - trova tante porte chiuse. Il sistema di potere italiano, nelle università come nelle imprese, respinge o emargina chi viene da fuori. Il rientro dei talenti dall'estero destabilizzerebbe l'università, le aziende, perfino gli equilibri politici che legano accademici e governi. La legge che doveva favorire il reinserimento nelle università dei cervelli fuggiti all'estero è un fallimento. A dei luminari coronati dal successo in America come il biogenetico Cavalli Sforza di Stanford, sono stati proposti incarichi marginali, quasi umilianti. Ricordo che un quarto di secolo fa, quando nel mondo si seppe che qui a San Francisco eravamo i primi a produrre insulina umana, il governo giapponese ci mandò a sue spese venti scienziati perché ci aiutassero gratis per un anno. Poi li richiamò tutti in Giappone, dove contribuirono alla nascita di un'industria che là non esisteva. Così si comporta un sistema paese".
Eccome se è possibile, il "ritorno a casa" dei cervelli emigrati all'estero. Ne sa qualcosa la Silicon Valley californiana, il centro mondiale delle tecnologie avanzate, alle prese con un problema nuovo: gli ingegneri indiani, i matematici cinesi che hanno fatto la sua fortuna, stanno davvero tornando a casa. Attirati dal boom delle due potenze emergenti - la Cina con un Pil che cresce dell'8% all'anno, l'India del 7% - migliaia di imprenditori, scienziati e manager di origine asiatica subiscono il fascino di Shanghai e di Bangalore, le Silicon Valley d'oltre-Pacifico. E poi, anche se la capacità di attrazione degli Stati Uniti resta comunque forte, l'11 settembre ha avuto una conseguenza pesante. Le nuove leggi antiterrorismo hanno imposto controlli minuziosi sul rilascio dei visti agli stranieri. La rete dei consolati americani all'estero è ingolfata dalle procedure di sicurezza. Il rilascio dei famosi H1-B - i permessi di lavoro su chiamata nominativa concessi su richiesta dell'industria per consentirle di reclutare tecnici e ricercatori dal resto del mondo - ora procede col contagocce. Lo stesso per docenti e studenti.
E' un problema serio per l'America, visto che il 40% dei suoi scienziati di elettronica sono stranieri, un terzo dei premi Nobel che fanno ricerca nelle sue università hanno passaporto estero, e nella Silicon Valley il 30% delle imprese tecnologiche sono state fondate da immigrati asiatici.
E' un problema per l'America, dovrebbe trasformarsi in un'opportunità per noi. La lentezza nel concedere visti per motivi di studio potrebbe arginare la fuga dei cervelli italiani. Purtroppo non è così. In Cina e in India il flusso non è più a senso unico, alcuni talenti scientifici cominciano anche a ritornare a casa, in Italia invece la direzione di marcia è una sola: continuano a scappare. Come il celebre professor Ignazio Marino che ha abbandonato il centro trapianti Ismett di Palermo, afflitto da troppi problemi burocratici e di finanziamento, ed è tornato negli Stati Uniti.
Perché l'Italia non riesce a creare un flusso di ritorni - anche solo parziale - lo spiegano in una lettera aperta settanta giovani ricercatori italiani che lavorano qui per la Microsoft di Redmond-Seattle. Questi settanta sono "stati cercati". Li ha reclutati uno per uno la Microsoft, se li è andati a selezionare tra l'élite dei migliori laureati delle nostre università. In visita al quartier generale di Bill Gates (che si chiama campus, come un college universitario), il ministro italiano dell'Innovazione Lucio Stanca se li è trovati tutti davanti, quei settanta giovani connazionali. Gli hanno messo nero su bianco i motivi per cui se ne sono andati.
Eccone uno: perché la Microsoft da sola "investe 6 miliardi di dollari in ricerca ogni anno", cioè il 60% di quel che spende (male) l'Italia intera, lo Stato più le università più tutte le nostre imprese messe assieme. Quindi la soddisfazione di lavorare per creare "innovazioni che hanno un impatto su un enorme numero di utenti". E poi il vantaggio di "un ambiente di lavoro multi-culturale, dove l'interazione con persone provenienti da culture differenti obbliga a ragionare in termini globali e costituisce territorio fertile per la creazione di nuove idee".
"Alcuni di loro tornerebbero anche volentieri in Italia - ha ammesso Stanca - ma dove? A fare che cosa?" Grande industria tecnologica non ne abbiamo più.
I settori tradizionali del made in Italy sono avari di investimenti in ricerca. In quanto all'università, assomiglia sempre di più a un buco nero, che inghiotte e distrugge ogni speranza di richiamo dei cervelli italiani fuggiti all'estero. Nonostante gli omaggi retorici del governo Berlusconi al modello americano, la sua politica di lesina dei finanziamenti e blocco delle assunzioni è quanto di più lontano dal vigoroso dinamismo delle facoltà americane. L'Italia sta producendo una università di vecchi, dove per il mancato ricambio generazione l'età media dei docenti sfiora ormai i 60 anni.
E chi mai dovrebbe abbandonare i centri di ricerca della Microsoft, i laboratori di Berkeley o Stanford o del Mit per rientrare in una università presidiata da cariatidi avvinghiate alle loro poltrone? In quanto agli investimenti del sistema paese per la ricerca, con l'1,07% del Pil l'Italia è molto staccata dall'Europa (dove la media è 1,9%), essa stessa in grave ritardo sugli Stati Uniti che dedicano alla scienza il 2,8% del loro reddito nazionale.
Il privato è colpevole quanto il pubblico, il capitalismo modello "Viale dell'Astronomia" (sede della Confindustria) è il più arretrato e miope di tutta l'area del G7. Le imprese italiane non credono alla ricerca, il loro contributo è appena il 43% dell'investimento nazionale - già basso - contro il 56% nell'Ue e il 66% negli Usa. I nostri settanta giovani alla Microsoft nella loro lettera aperta invocano "maggiore integrazione tra università e mondo del lavoro". Se questo rapporto da noi non funziona, le responsabilità sono equamente ripartite. Stanca ricorda che perfino alla Bocconi - che si vorrebbe la più cosmopolita delle università italiane - solo l'1% dei finanziamenti viene dall'industria, contro il 30% di fondi privati che affluiscono alla sua concorrente francese, l'Insead di Paris-Fontainebleau.
E' sconcertante che una nazione di antica industrializzazione perda colpi anche in questo campo rispetto a Cina e India. Loro già riescono a far tornare una parte dei loro cervelli che hanno studiato in America, l'Italia al contrario vede aggravarsi la sua patologia: l'emigrazione dei talenti è quadruplicata negli ultimi dieci anni, si è passati dall'1% al 4% dei laureati (possono sembrare pochi, ma non lo sono perché è l'élite, il vertice della piramide che sparisce all'estero).
Con la Spagna, siamo l'unico paese europeo ad avere più partenze che arrivi di stranieri. E i nostri trovano un ambiente talmente più ricco di opportunità oltre il confine, che se ne vanno davvero per sempre. La prova: il Censis ha calcolato che il 76% di tutti i cervelli italiani emigrati vive all'estero da più di dieci anni. Le cause dell'esodo? Al primo posto la burocrazia della ricerca, poi la mancanza di laboratori adeguati, gli stipendi troppo bassi. Tutti mali che difficilmente saranno curati con iniziative d'immagine come la creazione dell'Iit, prima ancora di nascere battezzato pomposamente "il Mit italiano". Senza sapere, forse, che il miliardo di euro di stanziamento previsto dal governo italiano per questa superfacoltà, è la ventesima parte del fondo di dotazione di una grande università come Harvard o Stanford.
Scimmiottare l'America nelle sigle, fare il contrario dell'America nella sostanza: sembra la regola italiana. Prima di Stanca, decine di delegazioni governative sono venute in pellegrinaggio a studiare il "miracolo" della Silicon Valley. Incontrano Federico Faggin, padre dei microprocessori Intel; i top manager della Cisco Mario Mazzola e della Logitech Guerrino De Luca; i venture capitalist Enzo Torresi, Pierluigi Zappacosta, Giacomo Marini, Gianluca Rattazzi; il pioniere della biogenetica Cavalli Sforza, il co-fondatore della Genentech Roberto Crea. Non uno di questi talenti è stato mai convinto a fare i bagagli e tornare in Italia.
http://www.repubblica.it/2003/k/sezioni/universita/rampiniuni/rampiniuni/rampiniuni.html
http://www.repubblica.it/2003/k/sezioni/universita/rampini/rampini/rampini.html
Fan-of-fanZ
23-11-2003, 13:56
Si noti dal mio post precedente che non è colpa in particolare della classe politica o di singole persone. Molto di ciò che gli altri sanno fare e noi no dipende dal nostro carattere come popolazione, ossia dal modo diffuso di gestire le risorse di qualsiasi genere che qui da noi è probabilmente molto poco generoso e avventato. Dobbiamo trovare i nostri difetti di italiani e capire come cambiarli. In questo, qualsiasi classe politica o imprenditoriale o accademico/culturale potrebbe fare ben poco da sola. Dobbiamo cambiare tutti, tutti insieme, e alla svelta.
io lavoro alla fiat di mirafiori quando vedo parlare un sindacalista con un capo non si capisce chi sia il capo e chi sia il sindacalista il problema è che i sindacati voglio fare la parte del padrone ma se il padrone dice chiudo c'è poco da fare...la cosa piu' emozionante è che fanno sciopero quando ormai per loro è l'ultimo giorno di lavoro cmq ci sarebbe molto da dire sugli scioperi...e non è il forum adatto:P
^TiGeRShArK^
23-11-2003, 22:14
Fan-of-fanz sono il tuo + grande FAN! ;)
6 1 grande!
Fan-of-fanZ
24-11-2003, 08:33
Originariamente inviato da ^TiGeRShArK^
Fan-of-fanz sono il tuo + grande FAN! ;)
6 1 grande!
Troppo buono, ti ringrazio.
:D
Ora però ti sei messo in un brutto guaio: da fan ti toccherà diffondere la Parola:p :gluglu: :read:
METATHRON
24-11-2003, 14:55
devo dire che sono molto felice di amd anche dal punto di vista dell'andamento delle azioni. la notizia della fabbrica ha fatto perdere al titolo un 8% per motivi di sfiducia rispetto alla sostenibilità dell'investimento e per preoccupazione circa l'aumento dell'indebitamento. comunque l'azione di amd è passata dai 7 dollari di giugno ai 17 e rotti di adesso. un bel salto. viva amd!!!!!!!!!! che fa bene anche al portafoglio. speriamo continui a salire e che vendano un sacco di 64 bit...
Vi ricordo che le discussioni che tangono, anche solo marginalmente, la politica sono vietate da regolamento...
Fan-of-fanZ
25-11-2003, 11:47
Ciao. Il mio intervento #74 (ossia l'ultimo serio sulla questione perché AMD ha scelto Dresda e non una località italiana) è stato ispirato dall'aver letto lo specifico richiamo a chi parla di politica esplicitato nella pagina iniziale del Forum (5. Discussioni con temi Politici).
È sì vero che "La decisione di sospendere le discussioni aventi tematiche legate, direttamente o indirettamente, alla situazione politica italiana" è in vigore: e anche per quelle discussioni che si legano indirettamente (ossia marginalmente) a cose "facenti parte della politica attuale e degli attuali partiti politici".
Tuttavia, poichè "E' comunque consentito discutere di temi storico-politici (anche riguardanti l'Italia e personaggi italiani) e di politica estera.
Per temi storico-policiti riferiti all'Italia si intendono quegli argomenti riferiti ad eventi e/o personaggi politici al di fuori e/o non più facenti parte della politica attuale e degli attuali partiti politici." mi sono sentito, per quel che mi riguarda, più tranquillo.
Originariamente inviato da Alberello69
si...infatti tra un po' mi trasferisco in spagna dalla mia donna...
addio italia!!!! hai scelto un dei pochi paesi peggiori del nostro :D
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