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View Full Version : Docenti universitari: varie categorie, vari perchè


TensTherapy
08-11-2003, 16:34
postato da jacoposki il 06/10/2003 - 23:00 in Umorismo

Lo Stordito: non si capisce nè se pensa, nè, se sì, che cosa pensa. Parla, si interrompe, torna indietro di due frasi, si contraddice. Scrive alla lavagna senza nessun criterio, prima a destra, poi a sinistra, poi nell'angolino, a grandezza variabile, così che basta perdere una frase perchè sia impossibile recuperare il punto a cui è arrivato. Il tutto prendendosi ferocemente sul serio. Ne ho avuto uno che perse mezz'ora cercando di dimostrare che 1 è maggiore di 0, senza peraltro riuscirci. E' l'incubo degli studenti giudiziosi, perchè con lui è impossibile prendere appunti sensati anche stando in prima fila.

Il Silente: parla per se stesso, e se va bene per le prime 4-5 file. Non usa il microfono. Mai. Se c'è silenzio assoluto nell'aula si sente qualcosa anche in fondo, ma è come sentire la radio accesa in salotto stando in bagno con la porta chiusa: basta uno stormire di foglie all'esterno, un soffio di vento, un rovescio di pioggia, e le parole si perdono. Odiato dai ritardatari diligenti che vorrebbero seguire, ma che essendo costretti a sedersi dietro non possono farlo.

La Cornacchia: è sempre una professoressa e di solito insegna analisi matematica. Per fortuna di tutti, in questo caso, non usa il microfono, perchè di solito il suo tono di voce è simile a quello di un maialino sgozzato e anche al naturale è sufficiente a far venire i brividi lungo la schiena come la forchetta sfregata di punta sul piatto, o le unghie sulla lavagna. La teoria che va per la maggiore è che in realtà usava il microfono, poi il Politecnico gliel'ha proibito perchè c'erano troppe spese per i vetri nuovi.

Il Tenore: di solito è un assistente, o un professore piuttosto giovane. Dotato da madre natura di una voce possente e tonante, ha deciso di ignorare questo dono e di usare ugualmente il microfono. Si conoscono casi di studenti che seguivano la lezione sdraiati sul prato, perchè tanto si sentiva lo stesso. In aula sono indispensabili due timpani da discotecaro incallito, o i tappi per le orecchie.

Lo Scoordinato: simile allo Stordito, ma alla componente verbale aggiunge una notevole componente fisica. Inciampa, si avvoltola attorno alle caviglie il filo del microfono, confonde gli interruttori delle luci con quelli delle tende. E' perennemente ondeggiante ed instabile, e l'aula lo segue con un'ilarità soppressa ma spesso venata da profonda preoccupazione per l'incolumità di quel povero uomo.

Il Silore (o Tenente): è un'astruso incrocio tra il Silente e il Tenore. Alternativamente urla e sussurra, di modo che il cervelletto degli studenti è sottoposto a continui shock acustici e ogni volta deve risintonizzare l'udito sul nuovo registro usato, perdendo così metà del discorso quando passa da Tenore a Silente e rischiando lo svenimento e/o l'infarto quando passa da Silente a Tenore.

Il Severo: solitamente è un professore alle soglie della pensione. Dopo tanti anni di insegnamento sente di avere diritto a un rispetto che di solito si riserva solo ai capi di stato. E' noto per le originali norme comportamentali che improvvisa di volta in volta. Riesce sempre a auto-interrompersi per rimproverare qualcuno che non faceva assolutamente nulla di fastidioso per nessuno tranne che per lui. Ovviamente il rispetto che pretende se lo sogna. E altrettanto ovviamente boccia l'85% degli studenti, quando va bene.

Il Miniaturista: questa categoria comprende anche alcuni elementi delle precedenti. Indipendentemente dalla voce e dal modo di fare, i suoi membri sono accomunati dalla tendenza a scrivere piccolo piccolo piccolo per farci stare più roba possibile. Leggono solo le prima due file, più indietro serve il binocolo e le ultime file stanno prendendo accordi con l'Osservatorio di Brera per farsi prestare il telescopio. La combinazione peggiore, ovviamente, è il Miniaturista Stordito e, ovviamente, è anche una delle più comuni.

L'Atipico: quello bravo, che parla chiaro, conciso nelle spiegazioni, normale nei modi e nel tono di voce. Più unico che raro, in quella gabbia di matti, ma a volte qualcuno lo si trova.