View Full Version : piano anti-smog della Regione,..e..gli appiedati non ci stanno:
Mailandre
03-11-2003, 19:05
Da oggi in tutta la Lombardia chi non ha un’auto nuova, o comunque acquistata negli ultimi anni (prima che l'industria iniziasse a costruire marmitte catalitiche) è destinato a barcamenarsi tra mille difficoltà. Sì, perché per circa un milione e mezzo di autoveicoli, e un numero almeno pari se non superiore di motociclette, è scattato il blocco a singhiozzo del traffico (vedi articolo sopra). E naturalmente in molti, tra i penalizzati dalla sospensione "salvambiente", non ci stanno.
Così questa mattina, girando per le strade della nostra città, era facile trovare qualche possessore di macchina a "benzina rossa" pronto a sfogare il suo malcontento. "E' un provvedimento privo di senso logico", ci ha detto un ragazzo appiedato dalla norma e quindi in attesa dell'autobus, "perchè va a colpire una parte minoritaria di cittadini che produrrà, probabilmente, anche un inquinamento non determinate. Temo che la scelta sia stata dettata, in larga parte, dalla volontà di spingere la gente ad acquistare auto nuove"
E più avanti, un uomo di mezza età, ha esternato la sua insoddisfazione in modo simile: "In questo modo si colpiscono le fasce più povere della popolazione, quelle che non avendo molti soldi, si tengono la macchina per molti anni. E poi trovo assurdo", ha concluso mentre a passo svelto si recava al lavoro, "che il divieto di utilizzo dei mezzi non si riferisca mai ai grandi inquinatori, l'industria e i camion che trasportano le merci. La democrazia, in un paese, si dovrebbe vedere principalmente da queste cose".
-----------------------------------------------------------
Ecco,dico: ma che senso ha bloccare questi automobilisti , quando a meno di 500 metri è consentita la circolazione a tutti i Camion ,Furgoni ,Rimorchi , che non rispettano le norme anti-inquinamento imposto alle autovetture???(mi riferisco allo scarico di fumi irrespirabili che lasciano dietro di se!!)
Sfido qualunque automobilista a stare dietro a uno di questi "bidoni" , senza provare uno "strano" disagio di respirazione,!!
E' da tempo che mi chiedo il perchè non si faccia nulla per questi "Grandi" inquinatori dell'ambiente,....sembra che ci siano solo le automobili sulla strada!!!:mad: :mad: :mad:
Bye.....
senza contare che ad esempio le moto sono state colpite in maniera piu' pesante , le auto bloccate sono quelle costruite circa 10 o piu' anni fa , tra le moto invece sono state colpite tutte quelle prodotte fino al 2000 , quindi uno ha una moto nuova con neppure 3 anni di vita ed e' costretto a lasciarla ferma
E' stata veramente un ottima idea cercare dio ridurre l'inquinamento ed il traffico costringere un sacco di gente a rinunciare alla vespina per andare al lavoro in macchina :rolleyes: :rolleyes:
http://www.atrent.it/motoblocchi/
il problema è che non si vuol andare a colpire chi inquina veramente!
Cioè le aziende e il trasporto merci!
Già sarebbe un bel passo avanti se il trasporto merci venisse trasferito dalla strada alla rotaia!
Originariamente inviato da Clody23
il problema è che non si vuol andare a colpire chi inquina veramente!
Cioè le aziende e il trasporto merci!
Già sarebbe un bel passo avanti se il trasporto merci venisse trasferito dalla strada alla rotaia!
Dimentichi i riscaldamenti .....
chissa' come mai d'estate quando circolano un SACCO di moto non c'e' inquinamento mentre d'inverno quando ci sono POCHE moto c'e' inquinamento.
Originariamente inviato da Athlon
Dimentichi i riscaldamenti .....
chissa' come mai d'estate quando circolano un SACCO di moto non c'e' inquinamento mentre d'inverno quando ci sono POCHE moto c'e' inquinamento.
Giusto, i riscaldamenti casalinghi in inverno producono il 24% delle maledette polveri PM10, mentre in estate solo il 2%
Mailandre
03-11-2003, 20:17
Originariamente inviato da Athlon
Dimentichi i riscaldamenti .....
chissa' come mai d'estate quando circolano un SACCO di moto non c'e' inquinamento mentre d'inverno quando ci sono POCHE moto c'e' inquinamento.
Non c'è dubbio che le moto siano il male minore, ma chi legifera ha le patate sugli okki!!
Mi viene in mente il decreto sui Cani pericolosi,....vi era inserito anche il terribile pincher.:confused: :confused:
Ma poi dico,....vi è la consapevolezza di risolvere la questione(cosa irrealizzabile con questi palliativi!!),..oppure è solo politica ad effetto ???
Cribbio,...non capisco come facciano altri paesi Europei ad avere città + vivibili,...certo è che la volontà di migliorarsi si scontra con interessi privati.
C'è da cambiare ,...c'è da cambiare ,....mentalità!!:rolleyes:
Bye....
Gandalf The White
03-11-2003, 20:18
Eh, ma bloccando i poveri cristi che hanno l'unica colpa di voler andare a lavorare o a far la spesa si passa per ecologisti ... :angel:
... facendo abbassare i riscaldamenti invece passano per ammazza-vecchietti ...
( io, come gran parte del paese, ho il teleriscaldamento e non possiamo modificarlo, ti dico solo che in inverno dentro casa sto tranquillamente a torso nudo ... spreco energetico rulez :rolleyes: )
... costringendo le aziende a norme più severe passano per strozza-economia ...
... toccano i trasporti e i camionisti scioperano per otto anni ...
... Italia ...
:muro:
Originariamente inviato da Gandalf The White
Eh, ma bloccando i poveri cristi che hanno l'unica colpa di voler andare a lavorare o a far la spesa si passa per ecologisti ... :angel:
... facendo abbassare i riscaldamenti invece passano per ammazza-vecchietti ...
( io, come gran parte del paese, ho il teleriscaldamento e non possiamo modificarlo, ti dico solo che in inverno dentro casa sto tranquillamente a torso nudo ... spreco energetico rulez :rolleyes: )
... costringendo le aziende a norme più servere passano per strozza-economia ...
... toccano i trasporti e i camionisti scioperano per otto anni ...
... Italia ...
:muro:
Purtroppo Quoto in pieno!:(
I camion non catalizzati non sono inclusi nel blocco?
Mailandre
03-11-2003, 21:06
Originariamente inviato da SaMu
I camion non catalizzati non sono inclusi nel blocco?
Certo che il blocco riguarda tutti i veicoli ,camion compresi.
Quello che però recrimino , è il fatto che intorno alla città (bretelle tangenziali)vi sia comunque un serpentone di veicoli di questo tipo, i quali non credo rispettino le norme anti-inquinamento (Bollino Blu!! chi è costui??)e la normale manutenzione del motore.
E' raro trovarsi davanti un "bestione" che profuma di primavera!!:D
Comunque ,aldilà di questo :
Pensiamo davvero che la qualità della vita ambientale si risolva con fermi a singhiozzo di veicoli "poveri"??
Bye.....
Originariamente inviato da SaMu
I camion non catalizzati non sono inclusi nel blocco?
Attenzione a non fare confusione ... il blocco riguarda i veicoli NON EURO 1 o superiri.
Il fatto che un auto sia catalizzata NON implica che sia automaticamente EURO1 , anzi quasi tutte le vecchie auto catalizzate NON sono omologate secondo le direttive europee.
Controllate se la vostra auto e' EURO 1 o no
http://www.patente.it/Notizie/001122.htm
Le MOTO invece seguono questa direttiva
La direttiva Euro 1 è valida per tutti i modelli presentati dopo il 17.6.1999 e per verificare se un motociclo è idoneo sulla carta di circolazione deve esserci scritto: “Conforme alla direttiva 97/24 CE cap.5”.
La direttiva Euro 2 e' valida dal 1.1.2003, sulla carta di circolazione deve essere riportata la scritta: “Conforme alla direttiva 97/24 cap.5 fase II “.
Per le moto invece non e' raro trovare modelli Euro 1 o addirittura Euro2 NON catalizzati.
Mailandre
03-11-2003, 22:25
DELIBERA:
http://www.ecodallecitta.it/allegati/364239_delibera.pdf
:rolleyes:
Mailandre
03-11-2003, 22:43
La sentenza che condanna l'Italia (Siamo noi..!!)...chiara la "linea"!!!
Il testo integrale
SENTENZA DELLA CORTE (Seconda Sezione). 11 settembre 2003. "Inadempimento di
uno Stato - Mancato recepimento della direttiva 1999/94/CE" Nella causa
C-22/02, Commissione delle Comunità europee, rappresentata dai sigg. G.
Valero Jordana e R. Amorosi, in qualità di agenti, con domicilio eletto in
Lussemburgo, ricorrente, contro Repubblica italiana, rappresentata dal sig.
I.M. Braguaglia, in qualità di agente, assistito dal sig. A. De Stefano,
avvocato dello Stato, con domicilio eletto in Lussemburgo, convenuta, avente
ad oggetto il ricorso diretto a far dichiarare che la Repubblica italiana,
non avendo adottato o, in ogni caso, non avendo comunicato alla Commissione
le disposizioni legislati
LA CORTE (Seconda Sezione),
composta dal sig. R. Schintgen, presidente di sezione, dal sig. V. Skouris e
dalla sig.ra N. Colneric (relatore), giudici,
avvocato generale: sig. F.G. Jacobs
cancelliere: sig. R. Grass
vista la relazione del giudice relatore,
vista la decisione, adottata dopo aver sentito l'avvocato generale, di
trattare la causa senza conclusioni,
ha pronunciato la seguente
Sentenza
1.
Con atto introduttivo depositato presso la cancelleria della Corte il 29
gennaio 2002, la Commissione delle Comunità europee ha proposto, ai sensi
dell'art. 226 CE, un ricorso diretto a far dichiarare che la Repubblica
italiana, non avendo adottato o, in ogni caso, non avendo comunicato alla
Commissione le disposizioni legislative, regolamentari e amministrative
necessarie per conformarsi alla direttiva del Parlamento europeo e del
Consiglio 13 dicembre 1999, 1999/94/CE [1], relativa alla disponibilità di
informazioni sul risparmio di carburante e sulle emissioni di CO2 da fornire
ai consumatori per quanto riguarda la commercializzazione di autovetture
nuove (GU 2000, L 12, pag. 16; in prosieguo: la "direttiva"), è venuta meno
agli obblighi che le incombono in virtù dell'art. 12 di tale direttiva.
Contesto normativo e fase precontenziosa
2.
L'art. 12 della direttiva dispone:
"1. Gli Stati membri mettono in vigore le disposizioni legislative,
regolamentari e amministrative necessarie per conformarsi alla presente
direttiva entro il 18 gennaio 2001. Essi ne informano immediatamente la
Commissione.
(...)
2. GIi Stati membri comunicano alla Commissione il testo delle principali
disposizioni di diritto interno che essi adottano nel settore disciplinato
dalla presente direttiva".
3.
Considerando che la direttiva non era stata recepita nell'ordinamento
italiano entro il termine prescritto, la Commissione ha avviato il
procedimento per inadempimento. Dopo aver invitato la Repubblica italiana a
presentare le sue osservazioni, il 26 luglio 2001 la Commissione ha emesso
un parere motivato chiedendo a tale Stato membro di adottare i provvedimenti
necessari per conformarvisi entro due mesi dalla sua notifica. Poiché la
Repubblica italiana non ha fornito alcuna risposta al suddetto parere, la
Commissione ha proposto il presente ricorso.
Sul ricorso
Argomenti della Repubblica italiana
4.
Il governo italiano conferma di non aver trasposto la direttiva entro il
termine prescritto, ma rileva che i lavori di recepimento sono in corso.
Vari problemi di natura istituzionale, amministrativa, tecnica e finanziaria
avrebbero finora impedito di ultimare la procedura di recepimento, che
sarebbe stata tuttavia avviata e allo stato proseguirebbe.
5.
La direttiva avrebbe ad oggetto una materia che interessa le competenze di
vari Ministeri, così che si determinerebbero esigenze di coordinamento e si
renderebbe necessario acquisire informazioni presso diversi uffici. Inoltre,
la recente riforma del titolo V della Costituzione, che comporterebbe una
nuova articolazione delle competenze legislative e amministrative tra Stato
e Regioni, renderebbe necessario verificare il nuovo ruolo che questi ultimi
enti assumono sia nella fase di regolamentazione sia in quella di attuazione
e di controllo.
6.
Secondo il governo italiano, il recepimento della direttiva richiede la
previa risoluzione di numerosi problemi tecnici e finanziari. Esso rammenta
che la disciplina comunitaria prevede in maniera dettagliata e vincolante un
capillare sistema di informazioni a favore dei consumatori attraverso vari
strumenti - quali etichette, poster e guide - che devono essere creati ex
novo, e che era altresì necessario rinvenire nel bilancio statale le
opportune risorse per contribuire ai costi che il nuovo sistema informativo
comporta.
Giudizio della Corte
7.
Da una giurisprudenza costante risulta che l'esistenza di un inadempimento
deve essere valutata in relazione alla situazione dello Stato membro quale
si presentava alla scadenza del termine stabilito nel parere motivato (v. in
particolare sentenze 11 settembre 2001, causa C-71/99, Commissione/Germania,
Racc. pag. I-5811, punto 29, e 11 ottobre 2001, causa C-110/00,
Commissione/Austria, Racc. pag. I-7545, punto 13).
8.
Nella fattispecie il recepimento della direttiva non è stato effettuato
entro il termine impartito nel parere motivato.
9.
Peraltro, la Corte ha reiteratamente statuito che uno Stato membro non può
eccepire disposizioni, prassi o situazioni del suo ordinamento giuridico
interno per giustificare la mancata attuazione di una direttiva entro il
termine prescritto (v., in particolare, sentenza 7 novembre 2002, causa
C-352/01, Commissione/Spagna, Racc. pag. I-10263, punto 8).
10.
Pertanto il ricorso proposto dalla Commissione deve considerarsi fondato.
11.
Di conseguenza occorre dichiarare che la Repubblica italiana, non avendo
adottato le disposizioni legislative, regolamentari e amministrative
necessarie per conformarsi alla direttiva, è venuta meno agli obblighi che
le incombono in virtù di quest'ultima.
Sulle spese
12.
Ai sensi dell'art. 69, n. 2, del regolamento di procedura, la parte
soccombente è condannata alle spese se ne è stata fatta domanda. Poiché la
Commissione ne ha fatto domanda, la Repubblica italiana, rimasta soccombente
va condannata alle spese.
Per questi motivi,
LA CORTE (Seconda Sezione)
dichiara e statuisce:
1) La Repubblica italiana, non avendo adottato le disposizioni legislative,
regolamentari e amministrative necessarie per conformarsi alla direttiva del
Parlamento europeo e del Consiglio 13 dicembre 1999, 1999/94/CE, relativa
alla disponibilità di informazioni sul risparmio di carburante e sulle
emissioni di CO2 da fornire ai consumatori per quanto riguarda la
commercializzazione di autovetture nuove, è venuta meno agli obblighi che le
incombono in virtù di tale direttiva.
2) La Repubblica italiana è condannata alle spese.
(Firme) Così deciso e pronunciato a Lussemburgo l'11 settembre 2003.
Il cancelliere
Il presidente della Seconda Sezione
R. Grass
R. Schintgen
:rolleyes:
vBulletin® v3.6.4, Copyright ©2000-2025, Jelsoft Enterprises Ltd.