maxsona
31-10-2003, 15:59
Nel terzo trimestre il gruppo Fiat ha segnato una perdita consolidata di 145 milioni (di cui 84 di competenza del gruppo), in netto miglioramento dal 'rossò di 479 milioni un anno prima. Al risultato ha contribuito la plusvalenza netta di 781 milioni dalla cessione di Fiat Avio, bilanciata dal risultato operativo negativo, da oneri finanziari per 245 milioni e da costi di ristrutturazione e altri oneri straordinari per circa 360 milioni. Nei 9 mesi le perdite sono scese passando da 1,16 miliardi a 882 milioni. Ricavi in calo del 18% a 9,8 miliardi nel terzo trimestre (-15% a 34,6 miliardi i 9 mesi).
Il Lingotto ha precisato che sul calo del fatturato del terzo trimestre hanno pesato per 1,8 miliardi di euro la variazione di perimetro, legata alla cessione di numerose attività, il calo del dollaro verso l'euro e anche il negativo andamento di alcuni mercati sui quali operano i principali settori. La domanda di macchine per l'agricoltura e le costruzioni è infatti salita in Nordamerica, mentre è scesa in Europa e America Latina e la richiesta di veicoli industriali è rimasta stabile in Europa mentre è scesa in Italia. Fiat Auto ha invece scontato la forte concorrenza sui prezzi e l'attesa dei nuovi modelli da parte del pubblico. Il risultato operativo consolidato è stato negativo per 285 milioni nel terzo trimestre da -339 milioni un anno prima. La riduzione delle perdite è ancora più significativa e si attesta a 110 milioni a struttura invariata grazie al miglioramento di Cnh (+84 milioni) e Fiat Auto (+46 milioni). Nei nove mesi il rosso operativo è sceso da 765 a 652 milioni. Al 30 settembre la posizione finanziaria netta risulta negativa per 2,95 miliardi da 4,81 miliardi a fine giugno. Il miglioramento è legato all'aumento di capitale e ai proventi derivati dalla cessione di Fiat Avio, in parte riequilibrati negativamente dal risultato di periodo e dall'aumento del capitale di funzionamento, per lo più legato alla stagionalità dei mercati, e dai minori smobilizzi di credito. Per l'intero 2003 il gruppo conferma gli obiettivi fissati dal Piano di rilancio che prevedono una diminuzione della perdita operativa e un miglioramento della posizione finanziaria netta.
Fiat ha spiegato la riduzione del fatturato nei nove mesi per più del 50% con la cessione di attività. A struttura invariata la flessione si attesta infatti a 2,5 miliardi di euro ed è legata al calo di molti mercati e alla conseguente contrazione dei volumi di vendita di Fiat Auto e Iveco, alla debolezza dell'offerta di prodotto nella prima parte dell'anno e alla transizione dai vecchi ai nuovi modelli per l'auto, oltre che a sfavorevoli effetti valutari. Sempre nei nove mesi il gruppo ha attribuito la diminuzione delle perdite nette, oltre che al miglioramento del risultato operativo, anche al differenziale di plusvalenze realizzate nel 2003 (Toro e Fiat Avio) rispetto al 2002 (cessione di una quota della Ferrari), un effetto parzialmente compensato dai maggiori costi di ristrutturazione e altri oneri straordinari, oltre che da maggiori imposte. Il gruppo ha aggiunto che il terzo trimestre, «come sempre caratterizzato da una forte stagionalità negativa, è stato ancora, secondo le previsioni, un difficile periodo di transizione».
Fiat ha proseguito comunque il suo cammino di risanamento e di sviluppo, continuando a raccogliere i benefici delle azioni di riduzione dei costi e di razionalizzazione delle attività previste dal Piano di rilancio avviato lo scorso giugno. Il 2003 resta nel complesso «un anno di transizione, difficile e impegnativo». Fiat ricorda infine che il 26 ottobre ha raggiunto due importanti accordi con il partner americano General Motors sul controverso tema dell'opzione put, che slitta di un anno (dal 24 gennaio 2004 al 24 gennaio 2005 per terminare al 24 luglio 2010 invece che al 24 luglio 2009), e un reciproco impegno a non promuovere azioni legali relative al Master Agreement fino al 15 dicembre 2004. Fiat ribadisce di ritenere la put «assolutamente valida», mentre Gm ha manifestato dubbi in proposito a causa della vendita di alcune attività finanziarie di Fiat Auto e alla ricapitalizzazione di Fiat Auto Holdings. Gli accordi ribadiscono inoltre la forte volontà dei due partner di continuare nello sviluppo delle attuali collaborazioni industriali e nella ricerca di nuove opportunità di cooperazione
Fonte ilsole24ore.com (http://www.ilsole24ore.com)
Il Lingotto ha precisato che sul calo del fatturato del terzo trimestre hanno pesato per 1,8 miliardi di euro la variazione di perimetro, legata alla cessione di numerose attività, il calo del dollaro verso l'euro e anche il negativo andamento di alcuni mercati sui quali operano i principali settori. La domanda di macchine per l'agricoltura e le costruzioni è infatti salita in Nordamerica, mentre è scesa in Europa e America Latina e la richiesta di veicoli industriali è rimasta stabile in Europa mentre è scesa in Italia. Fiat Auto ha invece scontato la forte concorrenza sui prezzi e l'attesa dei nuovi modelli da parte del pubblico. Il risultato operativo consolidato è stato negativo per 285 milioni nel terzo trimestre da -339 milioni un anno prima. La riduzione delle perdite è ancora più significativa e si attesta a 110 milioni a struttura invariata grazie al miglioramento di Cnh (+84 milioni) e Fiat Auto (+46 milioni). Nei nove mesi il rosso operativo è sceso da 765 a 652 milioni. Al 30 settembre la posizione finanziaria netta risulta negativa per 2,95 miliardi da 4,81 miliardi a fine giugno. Il miglioramento è legato all'aumento di capitale e ai proventi derivati dalla cessione di Fiat Avio, in parte riequilibrati negativamente dal risultato di periodo e dall'aumento del capitale di funzionamento, per lo più legato alla stagionalità dei mercati, e dai minori smobilizzi di credito. Per l'intero 2003 il gruppo conferma gli obiettivi fissati dal Piano di rilancio che prevedono una diminuzione della perdita operativa e un miglioramento della posizione finanziaria netta.
Fiat ha spiegato la riduzione del fatturato nei nove mesi per più del 50% con la cessione di attività. A struttura invariata la flessione si attesta infatti a 2,5 miliardi di euro ed è legata al calo di molti mercati e alla conseguente contrazione dei volumi di vendita di Fiat Auto e Iveco, alla debolezza dell'offerta di prodotto nella prima parte dell'anno e alla transizione dai vecchi ai nuovi modelli per l'auto, oltre che a sfavorevoli effetti valutari. Sempre nei nove mesi il gruppo ha attribuito la diminuzione delle perdite nette, oltre che al miglioramento del risultato operativo, anche al differenziale di plusvalenze realizzate nel 2003 (Toro e Fiat Avio) rispetto al 2002 (cessione di una quota della Ferrari), un effetto parzialmente compensato dai maggiori costi di ristrutturazione e altri oneri straordinari, oltre che da maggiori imposte. Il gruppo ha aggiunto che il terzo trimestre, «come sempre caratterizzato da una forte stagionalità negativa, è stato ancora, secondo le previsioni, un difficile periodo di transizione».
Fiat ha proseguito comunque il suo cammino di risanamento e di sviluppo, continuando a raccogliere i benefici delle azioni di riduzione dei costi e di razionalizzazione delle attività previste dal Piano di rilancio avviato lo scorso giugno. Il 2003 resta nel complesso «un anno di transizione, difficile e impegnativo». Fiat ricorda infine che il 26 ottobre ha raggiunto due importanti accordi con il partner americano General Motors sul controverso tema dell'opzione put, che slitta di un anno (dal 24 gennaio 2004 al 24 gennaio 2005 per terminare al 24 luglio 2010 invece che al 24 luglio 2009), e un reciproco impegno a non promuovere azioni legali relative al Master Agreement fino al 15 dicembre 2004. Fiat ribadisce di ritenere la put «assolutamente valida», mentre Gm ha manifestato dubbi in proposito a causa della vendita di alcune attività finanziarie di Fiat Auto e alla ricapitalizzazione di Fiat Auto Holdings. Gli accordi ribadiscono inoltre la forte volontà dei due partner di continuare nello sviluppo delle attuali collaborazioni industriali e nella ricerca di nuove opportunità di cooperazione
Fonte ilsole24ore.com (http://www.ilsole24ore.com)