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View Full Version : [CINEMA] Elephant


]Rik`[
13-10-2003, 21:26
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A testimonianza di quanto l’ottimo documentario di Michael Moore, Bowling for a Coloumbine, sia entrato di forza nell’immaginario collettivo mondiale, anche Gus Van Sant si confronta, adottando uno stile per certi versi analogo, con il tema scottante delle armi da fuoco negli Stati Uniti, in particolari delle stragi scolastiche; “un problema ignorabile come un elefante in un salotto”. E’ questo il detto che ispira il titolo del film, Elephant, che a sua volta si rifà all’omonimo documentario di Alan Clarke, del 1989.

Siamo in uno dei tanti licei di periferia americani (precisamente a Portland, nell’Oregon). E’ un tranquillo giorno di scuola: si seguono le lezioni, si spettegola, si gioca a football, c’è chi va in laboratorio di fotografia, chi cammina nel parco, chi lavora in biblioteca e chi amoreggia. Ognuno vive la scuola a modo suo, ognuno ne trae ciò che è più conforme a sé stesso e alle sue aspettative.

Il regista segue i suoi reali personaggi (tutti attori emergenti), con lunghissimi piani sequenza e lente panoramiche con la steadycam; descrive con toni naturalistici atteggiamenti e luoghi, si fa catturare dalla loro soggettività. Tutto è parte di un quadro dove i corridoi, le aule, i cortili, gli spogliatoi e la mensa sono la cornice. A sottolineare il carattere documentaristico della regia (nonostante le sperimentazioni sulla temporalità ci riportino dalle parti della fiction), ci sono l’illuminazione naturale, lo scarso contrappunto musicale, l’elevato tasso di improvvisazione dei dialoghi e la scelta del formato 1:33 a discapito dell’affermatissimo 1:85.

E’ in questo contesto di empatica descrittività, che l’esplosione della violenza, innescata da due studenti come tanti, solo un po’ più soli e incompresi, travolge lo spettatore come un treno; sconvolge per la glacialità della sua rappresentazione, fredda come i videogiochi a cui si ispira. Una violenza parossistica, inaspettata, anche se si è già a conoscenza della trama; che inorridisce e fa riflettere; che non permette di essere rifiutata. Questa rappresentazione della violenza, quasi in antitesi col calore registico con cui è affrontata tutta la parte precedente del film, ha fatto molto discutere, ma di certo assolve il suo scopo, che è quello di sollevare un problema non ignorabile. Van Sants, sceglie infatti, semplicemente, di mettere in scena l’atmosfera di una tipica scuola americana, non propone soluzioni, né spiegazioni: "Non appena spieghi qualcosa ci sono altre cinque possibili risposte che vengono negate da quella spiegazione, senza considerare che alcune cose semplicemente non ce l’hanno una spiegazione", sono le sue parole in proposito. Il suo film ha (secondo il produttore Danny Wolf): "l’audacità di trattare un evento senza mostrarne cause ed effetti, riferendosi ad un tema che la gente invece vuole vedere in termini inequivocabili". E noi senz’altro concordiamo.
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l'ho visto ieri, semplicemente stupendo :eek:
il regista è quello di will hunting - genio ribelle e scoprendo forrester, devo dire che mi ha lasciato senza fiato, e non solo a me.
apparsi i titoli di coda, è calato un silenzio il sala irreale. di solito finito il film si baccaglia, si dice "che cagata", "che figata", invece quì non ha detto niente nessuno.

per la cronaca, ha vinto la palma d'oro a cannes per la regia e come miglior film :)

altra piccola nota: di solito sono tipo da film tipo "sbam, trum, bang" e sette quintali di effetti speciali, ma questo film mi ha colpito veramente tantissimo

consiglio a tutti di andare a vederlo :)

Er Paulus
14-10-2003, 10:15
bel film...davvero coinvolgente.


ma perchè si chiama Elephant?...possibile per una nuvola che si vede a forma di Elefante??:confused:

Quincy_it
14-10-2003, 10:23
Originariamente inviato da ]Rik`[
[cut]
E’ in questo contesto di empatica descrittività, che l’esplosione della violenza, innescata da due studenti come tanti, solo un po’ più soli e incompresi, travolge lo spettatore come un treno; sconvolge per la glacialità della sua rappresentazione, fredda come i videogiochi a cui si ispira.
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Ricominciamo con la teoria secondo cui è colpa dei videogiochi, che sono fonte di ispirazione per certi atti? :rolleyes:

Er Paulus
14-10-2003, 10:24
Originariamente inviato da Quincy_it
Ricominciamo con la teoria secondo cui è colpa dei videogiochi, che sono fonte di ispirazione per certi atti? :rolleyes:


ma nel film il fatto dei videogiochi non è accentuata; è più accentuato il fatto di poter comprare un mitra on-line senza che nessuno ti dica niente.:muro:

Quincy_it
14-10-2003, 10:27
Originariamente inviato da Er Paulus
ma nel film il fatto dei videogiochi non è accentuata; è più accentuato il fatto di poter comprare un mitra on-line senza che nessuno ti dica niente.:muro:

Partendo dal fatto che il film non l'ho visto :p , ho solo letto quanto scritto sopra e, mi si sono rizzati i capelli. ;)

pardella
14-10-2003, 10:58
L'ho visto anch'io, è molto bello, lo consiglio...certo vi dovete aspettare un film diverso, e forseè per questo che mi è piaciuto...Ho trovato ben riuscita la regia che segue i personaggi da dietro, facendoti vivere la loro normale giornata di liceo, prima del massacro...
Mi lascia perplesso una cosa: ma possibile che ti consegnino a casa un fucile, senza chiedere una motivazione, come se fosse un normale prodotto venduto per corrispondenza?
Cioè ordini una pistola, arriva il corriere, apre la porta un sedicenne e la consegna ad un ragazzino senza troppi problemi:eek: 'Sti americani stanno proprio fuori

arturo bandini
14-10-2003, 13:19
andrò a vederlo in settimana, gus van sant m'è sempre piaciuto:)