View Full Version : grossi guai per underdogs
shambler1
13-10-2003, 04:39
http://www.caffeeuropa.it/newmedia/150nuovimedia-tortughe.html
E' quello che dicevo sempre io....davano i link di giochi ancora sotto copyright....tipo i 2 Blood per intenderci.
Quello che sinceramente non capisco è come sia possibile che siti come sharereactor.com, per esempio, non vengano chiusi immediatamente. Fate conto che due giorni fa erano in crisi con il forum per troppi accessi. Hanno messo un modulo per le donazioni, chiedendo di raccogliere -udite udite- ben 8.000$ (si ottomila...). Ebbene dopo neanche 48 ore sono arrivati già a 5300 dollari, non so se rendo. E questo per un sito di pirateria. Certo non si possono scaricare direttamente i file dal loro server ma se i cavilli sono questi allora c'è poco da lamentarsi se la pirateria dilaga
Secondo me avete preso una cantonata tanto maiuscola da essere leggendaria. Tant'è che i siti incriminati neanche si scompongono a dare notizia di questo attacco.
Innanzitutto theUnderdogs è sempre stato un sito di una correttezza quasi disarmante.
Tant'è che non ha praticamente mai dumpato un gioco senza prima avere l'autorizzazione del produttore e, come nel caso dei primi due "Alone in The Dark" li ha tolti appena il produttore aveva deciso di reclamare i diritti in vista dell'uscita del quarto capitolo.
Se andate sul sito e guardate con attenzione vedrete che alcuni giochi hanno solo la recensione e nessun link, oppure un link ad un sito di vendita ORIGINALI on-line (mobygames, chips&bits, amazon) con la nota "This game is stil covered by IDSA".
Infatti, se è vero che il copyright è attivo per decenni (cretinata MAIUSCOLA nel campo del software) è anche vero che molte ditte preferiscono rinunciare alla tutela di un titolo che non commercializzano più piuttosto che perdere risorse nel tutelarlo. Normalmente, chi si oppone all'abandonware sono invece le varie etichette di tutela dei diritti che, a questo punto, diventano dei veri "parassiti" continuando ad avocare a sè un servizio che il produttore stesso non ritiene necessario.
Per concludere, l'abandonware sta alla pirateria come un bibliofilo che recuperando un classico del passato di cui nessun editore si ricorda (o vuole ricordare) decida di farne copie gratuite o a prezzo di costo. Ditemi un po' voi quale danno ad autori ed editori sta arrecando?
l'abandonware sta alla pirateria come un bibliofilo che recuperando un classico del passato di cui nessun editore si ricorda (o vuole ricordare) decida di farne copie gratuite o a prezzo di costo. Ditemi un po' voi quale danno ad autori ed editori sta arrecando? SE i titoli sono solo linkati/liberi da copyright concordo. SE invece parli di "tanto ormai sono dimenticati" nel senso che in realtà sarebbero ancora coperti da copyright allora non concordo, sempre di pirateria si tratta (il copyright non cade in prescrizione).
Mauro Rosati
13-10-2003, 08:47
Originariamente inviato da Bako
Quello che sinceramente non capisco è come sia possibile che siti come sharereactor.com, per esempio, non vengano chiusi immediatamente. Fate conto che due giorni fa erano in crisi con il forum per troppi accessi. Hanno messo un modulo per le donazioni, chiedendo di raccogliere -udite udite- ben 8.000$ (si ottomila...). Ebbene dopo neanche 48 ore sono arrivati già a 5300 dollari, non so se rendo. E questo per un sito di pirateria. Certo non si possono scaricare direttamente i file dal loro server ma se i cavilli sono questi allora c'è poco da lamentarsi se la pirateria dilaga
E' quello che mi chiedo anch'io da tempo, come fanno a combattere la pirateria se mi trovo un sito che ha più giochi (illegali) del più rifornito game store?.. Mah, ai posteri l'ardua sentenza, per non parlare del torrente dei bit.
Originariamente inviato da Bako
SE i titoli sono solo linkati/liberi da copyright concordo. SE invece parli di "tanto ormai sono dimenticati" nel senso che in realtà sarebbero ancora coperti da copyright allora non concordo, sempre di pirateria si tratta (il copyright non cade in prescrizione).
Evitiamo di nasconderci dietro ad un dito.
Le case produttrici NON commercializzano più quel titolo, quindi non hanno intenzione di farci profitti. Molte di loro esplicitamente hanno autorizzato theUnderdogs o affini a "dumparlo", altre non hanno risposto, poche hanno negato l'autorizzazione (e, infatti, il titolo NON C'E').
Il titolo NON E' reperibile in nessun modo, te lo può dire uno che da 4 anni sta smadonnando alla ricerca di classici come "Sanitarium" e si trova tutte le porte chiuse in faccia.
Inoltre, se, come nel caso della Activision o della SquareSoft, il produttore pensa di "riattivare" il titolo ricommercializzandolo, immediatamente tU lo rimuove dal sito e dà addirittura il link per l'acquisto.
Inoltre tU funge da vetrina per molte microproduzioni shareware o a commercializzazione in proprio.
Gli unici a poterli definire "pirati" sono le varie SIAE che, vedendosi scippare un osso da cui si può ancora spolpare qualche briciola di carne, ringhiano ferocemente.
Spero che gli vada di traverso.
:old:
é di due anni fa ...
e comunque :
SE i titoli sono solo linkati/liberi da copyright concordo. SE invece parli di "tanto ormai sono dimenticati" nel senso che in realtà sarebbero ancora coperti da copyright allora non concordo, sempre di pirateria si tratta (il copyright non cade in prescrizione).
Il copyright é il diritto di guadagnare vendendo opere di ingegno , non il diritto di vita e di morte sull' opera stessa ( come qualcuno vuole farci credere ) , la pirateria é tale se a causa di questa azione il detentore dei diritti ne ha un danno economico e chi ha compiuto l' atto ne deve rispondere rifondendo il danno , se un' opera non può produrre più guadagno il copyright ha valore solo simbolico .
Originariamente inviato da Raven
:ave:
Grazie, grazie, come noterai ogni tanto accondiscendo a spargere la mia dialettica anche in questa sezione dedita ad argomenti maggiormente disimpegnati.
:sofico: :sofico:
Evitiamo di nasconderci dietro ad un dito. Nessun dito, si parla di fatti e di come stanno le cose. Se poi vogliamo dare un parere su come "vorremmo" che fosse nessun problema, ma è un altro discorso.
Gli unici a poterli definire "pirati" sono le varie SIAE Questo è un tuo modo di interpretare la cosa ma -come accennavo poco prima- sul piano prettamente legale è una affermazione che non ha alcun valore. Questo lo dico perchè se tu avessi un sito con ipotetici abandonware e venissero a cercarti, le tue osservazioni su cosa è giusto e cosa non lo è durerebbero poco (e ti toccherebbe chiudere il sito e forse anche pagare per il giochetto). Peraltro non so se hai presente il classico disclaimer "questo sito contiene soltanto link quindi sono cazzi tuoi ecc ecc...": sempre legalmente parlando è pura carta straccia, ma questo molti webmaster non lo sanno e si fidano, solo perchè "tanto chi vuoi che venga da me". Consiglio a titolo puramente informativo questo link: http://www.firstamendment.com/traps.php3 è molto, molto interessante...
Ripeto: questo discorso lo faccio per i titoli dichiarati "abandonware" nel senso che la casa madre non lo ha "abbandonato" legalmente e sono altre persone a prendere la decisione di renderlo libero, giusto perchè è vecchio. Legalmente parlando, s'intende, è banale pirateria.
se un' opera non può produrre più guadagno il copyright ha valore solo simbolico Il problema è questo "se". Un gioco di 10 anni fa può produrre tranqullamente del guadagno, oggi. Come lo può fare un vinile di 20 anni fa. Che poi con un pc odierno il gioco risulti datato non si discute, del resto ascoltare un vinile gracchiante di x anni fa sarebbe la stessa cosa. Tuttavia non sta ai giocatori decidere quando e come rendere "free" un prodotto che free non è.
Per quanto ne so, il legale detentore non ha praticamente nessun modo per "revocare" un copyright una volta chiesto.
In Italia siamo addirittura a tali paradossi legali che NON E' POSSIBILE distribuire un prodotto di intelletto su supporto SENZA avere richiesto la tutela del copyright.
E questo ci riporta al punto di inizio:
1) la pirateria viene perseguita in quanto danneggiamento del diritto di un individuo a trarre profitto nell'investimento nella sua o di altri creatività.
2) questo danneggiamento NON SUSSISTE nei casi citati.
3) se esiste un modo alternativo per ottenere un prodotto di intelletto non più commercializzato (delle ludoteche pubbliche, non so) sarebbe opportuno metterlo in atto.
4) per cui, se formalmente ci troviamo sotto la casistica di "pirateria", sostanzialmente siamo agli antipodi di tale reato e, insisto, sono ben poche le case produttrici a voler perseguire l'abandonware "alla underdogs", per cui la furia censoria resta più che altro in mano alle aziende di tutela dei diritti, sulla cui funzione sociale mi riservo molti dubbi, e su chi si vuole porre, per motivi che non comprendo, come "più realista del Re".
Originariamente inviato da Bako
Il problema è questo "se". Un gioco di 10 anni fa può produrre tranqullamente del guadagno, oggi. Come lo può fare un vinile di 20 anni fa.
Il discorso musicale é notevolmente differente dal nostro caso .
Cominciamo a sgombrare il campo da una cosa , il copyright é ovviamente valido , quindi non posso lanciare il gioco "qwerty 2" se non possiedo i diritti sul gioco "qwerty" , anche il diritto d' autore sul codice é forzante e quindi non posso creare un gioco che usi parti del codice di un altro gioco , i marchi e il codice sono intoccabili .
A questo punto bisogna vedere se la distribuzione del codice intaccare i profitti della vendita del prodotto o anche se questo danneggia la vendita di un altro prodotto , se entrambe queste eventualità sono escluse non si può parlare di "pirateria" .
Ad esempio la casa editrice di un libro ha denunciato un giornale per aver pubblicato alcune pagine del testo senza consenso , ha perso la causa in quanto ciò che é stato pubblicato non ha danneggiato le vendite del libro stesso .
Non discuto sul ragionamento che state facendo. Discuto sul "se", "bisogna vedere", "non sempre", "dipende", eccetera. Visto che abandonware è una definizione secondo la quale un gioco viene reso free "in quanto abbandonato", non sta all'utente decidere se e come sia stato abbandonato. O la casa madre rilascia una nota ufficiale, rendendo free un determinato gioco, oppure sono tutte speculazioni. Sicuramente Monkey Island 1 non incide più sul fatturato della Lucasarts nel 2003. Pensandoci, è qualcosa di abbastanza ovvio. Però la Lucas non ha reso Monkey free. Se per ipotesi decidessero di attaccare legalmente un sito "fan" della saga di MI (sito che permetta di downloadare il gioco ovviamente), avrebbe tutte le ragioni per farlo. Anche perchè non si vede il motivo per cui un utente che desidera giocarci non debba pagare, come anni fa fecero altri giocatori. Ci gioca adesso nel 2003, è vecchio, graficamente ridicolo. Però evidentemente gli piace, altrimenti non ci giocherebbe. Pertanto, secondo la Lucas, è giusto chiedere i soldi per un prodotto che ancora attira il giocatore.
Allora la Lucas (per dire) può aprire un'area "Oldies Download" a pagamento e rendere disponibili i suoi classici.
Siti come tU sarebbero i primi a togliere i link di scaricamento e a puntare direttamente al sito LucasArts
Se non lo fa, vuol dire che non intende sbattersi per ottenere il presunto guadagno che gli attribuisci. A questo punto è semplicemente ridicolo che vada a denunciare un "mancato guadagno" che non ha voluto.
Allora la Lucas (per dire) può aprire un'area "Oldies Download" a pagamento e rendere disponibili i suoi classici. Ecco questa per esempio sarebbe una soluzione ottima per la Lucas. Pochi dollari, tipo 5 a titolo.
Il fatto che LucasArts non segua il mercato "nero" dei titoli non significa che la cosa diventi automaticamente lecita, un po' come il "chi tace acconsente". Certo il rischio di essere inseguiti dalla finanza è molto basso MA, se la mettiamo sul piano legale... torniamo al mio intervento iniziale.
majin mixxi
13-10-2003, 11:28
Originariamente inviato da cerbert
Grazie, grazie, come noterai ogni tanto accondiscendo a spargere la mia dialettica anche in questa sezione dedita ad argomenti maggiormente disimpegnati.
:sofico: :sofico:
in effetti non ricordo di averti mai visto da queste parti
:)
Originariamente inviato da Bako
Ecco questa per esempio sarebbe una soluzione ottima per la Lucas. Pochi dollari, tipo 5 a titolo.
Il fatto che LucasArts non segua il mercato "nero" dei titoli non significa che la cosa diventi automaticamente lecita, un po' come il "chi tace acconsente". Certo il rischio di essere inseguiti dalla finanza è molto basso MA, se la mettiamo sul piano legale... torniamo al mio intervento iniziale.
Può anche essere "illegale", ma si sta davvero cavillando, dal momento che tU è su un server pubblico e conosciuto da almeno 6 anni e ha, nel tempo, contattato tutte le major.
Se la Lucas piuttosto che la EA vogliono mettere su un tale servizio per i loro affezionati, come ho detto tU sarà il primo sito a togliere i "dump" e a mettere il link diretto. Lo ha fatto in passato e continuerà a farlo.
Se la Lucas o chi altro, intendono invece perseguire tU per un "mancato guadagno" che non è mai esistito, allora la legge potrà anche dare loro ragione, ma nella sostanza saranno solo dei profittatori che, esattamente come i pirati, utilizzano il lavoro d'altri come pretesto per arricchirsi. Il paradosso è evidente.
Tetrahydrocannabin
13-10-2003, 11:33
cerbert io Sanitarium lo scaricai un mesetto fa proprio da Underdogs
Altro esempio lampante:
http://forum.hwupgrade.it/showthread.php?s=&threadid=519737&highlight=blood
Gioco ancora supportato (dito , patch scaricabili, comprabile via internet) ma linkato su underdigs.
Supersubway
13-10-2003, 12:44
Originariamente inviato da Bako
Quello che sinceramente non capisco è come sia possibile che siti come sharereactor.com, per esempio, non vengano chiusi immediatamente. Fate conto che due giorni fa erano in crisi con il forum per troppi accessi. Hanno messo un modulo per le donazioni, chiedendo di raccogliere -udite udite- ben 8.000$ (si ottomila...). Ebbene dopo neanche 48 ore sono arrivati già a 5300 dollari, non so se rendo. E questo per un sito di pirateria. Certo non si possono scaricare direttamente i file dal loro server ma se i cavilli sono questi allora c'è poco da lamentarsi se la pirateria dilaga
Il definire Sharereactor un sito pirata è un po' eccessivo. Se io sul mio sito metto materiale coperto da diritti d'autore e chiunque lo può scaricare... è una palese violazione della legge, e il mio diventa un sito pirata.
Sharereactor è un po' come un sito dove se clicchi su un hypertesto ti si manda direttamente ai risultati di google con la ricerca "xyz download".
Già non dicono nulla per crack.am e compagnia...
Originariamente inviato da Tetrahydrocannabin
cerbert io Sanitarium lo scaricai un mesetto fa proprio da Underdogs
Eh, lo so... l'avviso che era disponibile L'AVEVO POSTATO IO!!! :D
Però si tratta di una versione rippata, io voglio l'originale!! :cry:
Il definire Sharereactor un sito pirata è un po' eccessivo. Se faccio un sito in cui riempio la pagina di link che puntano a siti in cui si parla di violenze sui minori/pedofilia/xenofobia eccetera tu lo giudichi un sito "okkei, in fondo sono solo link"? Ovviamente... no. Tu dirai "ma che c'entra, è diverso" ma secondo me è la stessa cosa (cambia solo la gravità del fatto, ma il fatto sussiste comunque). Come accennavo prima, legalmente non vale nulla dire "ho solo un link sul mio server". Il fatto è che le soft. house non hanno interesse nel perseguitare migliaia di siti illegali, non essendo un costo abbordabile (il che è molto diverso dal dire "non interessa a nessuno se io link a MonkeyIsland2").
Sottolineo solo il fatto che non sto facendo moralismi, lo dico giusto per chiacchierare. Solo perchè è sempre molto semplice e facile dire le cose quando non ci si passa di persona o indiretamente (amici parenti ecc). Non si sa mai, in pratica, cosa dovrbbe succedere. Ma quando tocca alla legge intervenire, è come lanciare dei dadi.
OT: avete presente il discorso secondo cui "se metto un disclaimer allora il mio forum è tutelato, non possono citarmi per diffamazione"? Ecco.. a me è andata bene (fui portato in tribunale da una società a suo dire diffamata ma vinsi io). Ad un altro forum molto più grande del mio andò male e il padrone (25 anni o 26 non ricordo) dovette sborsare una 30ina di milioni circa. A PuntoInformatico è andata peggio: 50.000 e rotti euro per lo stesso motivo.
Ovviamente NESSUNO, dicasi *nessuno*, prima della sentenza ipotizzava la benchè minima possibilità di una cosa del genere: perchè in rete siamo tutti liberi, la responsabilità non è tua, ci sono troppi anonimi e bla bla bla. Poi però se ti capita capisci che le cose possono girare in modo mooooolto diverso (per fortuna io me la sono cavata, per carità).
Originariamente inviato da sider
Altro esempio lampante:
http://forum.hwupgrade.it/showthread.php?s=&threadid=519737&highlight=blood
Gioco ancora supportato (dito , patch scaricabili, comprabile via internet) ma linkato su underdigs.
Come dicevo io: più realisti del Re. :rolleyes:
Best of all, Monolith has released the source code and other nifty tools for the game into the public domain,
http://www.the-underdogs.org/game.php?gameid=4154
http://www.the-chosen.com/
Originariamente inviato da Bako
Il fatto che LucasArts non segua il mercato "nero" dei titoli non significa che la cosa diventi automaticamente lecita, un po' come il "chi tace acconsente". Certo il rischio di essere inseguiti dalla finanza è molto basso MA, se la mettiamo sul piano legale... torniamo al mio intervento iniziale.
Sul piano legale ... non confondere le pretese della IDSA prendendole per oro colato , la legge può anche essere diversa da come la dipingono loro ( non a caso la BSA italiana é stata condannata per pubblicità ingannevole ) e quello che secondo loro é illegale potrebbe anche non esserlo secondo la legge , la forza dell' associazione é quella di avere una marea di soldi da buttare per far causa alla gente e far paura ai poveracci , ma davanti ai giudici non sempre hanno vinto ...
Nel caso specifico , poiché l' attività di Underdogs non reca alcun danno economico alle case produttrici ( anzi ) , l' attività stessa é da considerarsi perfettamente *legale* e se qualcuno é di parere contrario é suo onere provare che tale attività gli reca danno , non il contrario ...
Per inciso la mail della IDSA é del 2001 , e se non hanno dato alcun seguito alla richiesta é perché evidentemente non possono attaccarsi a niente .
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