Harvester
03-10-2003, 08:04
napoletani..........
Dieguito torna al San Paolo
Il 10 ottobre a Napoli la "Maradona's night": uno show a metà tra sport e spettacolo. L'argentino palleggerà per i tifosi come nel luglio '84: "E' un atto d'amore verso questa città".
di Stefano Prestisimone
NAPOLI - Diego Armando Maradona torna a Napoli, esattamente dopo 12 anni e 6 mesi. Il gran giorno è venerdì 10 ottobre. Sarà allora che il pibe de oro calcherà l'erba del San Paolo. Prima il trionfale giro di campo, poi un clamoroso show di palleggi. Tutto come nel lontano luglio dell'84, quando Dieguito salutò i tifosi azzurri in uno stadio pieno come un uovo. Di acqua sotto i ponti ne è passata, Diego oggi ha 43 anni, trenta chili in più addosso e tanti problemi di salute. Ma la storia si ripete. L'evento si chiama "Maradona's night", uno show a metà tra sport e spettacolo. Il San Paolo, off-limit fino a novembre per la mega-squalifica, riapre dunque per la grande notte di Diego. Due ore di spettacolo, con inizio alle 20,30. Sul palco sistemato al centro del campo un big della canzone come Gigi D'Alessio, una pattuglia pluridecorata di ex azzurri come Bagni, Giordano, Bruscolotti e Carnevale, e tanti altri artisti.
La kermesse è targata "Cinamercato", un gruppo che fa capo all'ambizioso Zichai Song, attuale patron della Palmese e manager orientale dalla vista lunga che è riuscito nell'impresa fallita per anni da organizzatori locali. Ragioni di cuore a parte, dietro il ritorno di Maradona c'è un affare economico, un gemellaggio nato con mister Song che si propone di lanciare il marchio "Maradona" in terra cinese attraverso merchandising, scuole calcio a lui intitolate, linee di abbigliamento sportivo. Diego sarà l'ambasciatore del calcio nelle terre d'oriente, un messia del dio pallone per il quale è già pronto un altro supershow nello stadio di Pechino da 120mila posti. Nel giorno della conferenza stampa di presentazione dell'evento, moderata dal presidente dell'Ussi Campania Toni Iavarone, è giunta via telefono da Cuba la voce cavernosa di Maradona.
All'Havana sono le 5 del mattino. "Dopo i fatti di Avellino non ho potuto che accettare l'invito di tornare a Napoli - sussurra Diego -, è un atto dovuto che sento dal profondo del cuore. Il sacrificio di Sergio Ercolano non deve rimanere solo un ricordo passivo. Il tifoso napoletano comunque non è quello degli incidenti, quando giocavamo noi queste cose non sono mai accadute. Ai napoletani manca una squadra vincente, senza togliere nulla ai giocatori che ci sono adesso. Avrei voluto tornare in altri vesti, mi sarebbe piaciuto dare il mio contributo come allenatore o manager, ma non è stato possibile. Tutto ciò ha reso ancora più grande la voglia di rimettere piede a Napoli. E c'è anche un altro motivo: questa sarà l'occasione per riabbracciare mio figlio".
"Mi sono innamorato del calcio guardando Maradona giocare - dice Zichai Song, che per l'organizzazione dell'evento si è affidato a Valerio Antonini -, e ora abbiamo un progetto comune decennale. Questo è solo il primo passo. Io tengo molto al Maradona uomo, alla sua mente e non ai suoi piedi da funambolo".
(www.ilnuovo.it, 2 OTTOBRE 2003, ORE 17:10)
Dieguito torna al San Paolo
Il 10 ottobre a Napoli la "Maradona's night": uno show a metà tra sport e spettacolo. L'argentino palleggerà per i tifosi come nel luglio '84: "E' un atto d'amore verso questa città".
di Stefano Prestisimone
NAPOLI - Diego Armando Maradona torna a Napoli, esattamente dopo 12 anni e 6 mesi. Il gran giorno è venerdì 10 ottobre. Sarà allora che il pibe de oro calcherà l'erba del San Paolo. Prima il trionfale giro di campo, poi un clamoroso show di palleggi. Tutto come nel lontano luglio dell'84, quando Dieguito salutò i tifosi azzurri in uno stadio pieno come un uovo. Di acqua sotto i ponti ne è passata, Diego oggi ha 43 anni, trenta chili in più addosso e tanti problemi di salute. Ma la storia si ripete. L'evento si chiama "Maradona's night", uno show a metà tra sport e spettacolo. Il San Paolo, off-limit fino a novembre per la mega-squalifica, riapre dunque per la grande notte di Diego. Due ore di spettacolo, con inizio alle 20,30. Sul palco sistemato al centro del campo un big della canzone come Gigi D'Alessio, una pattuglia pluridecorata di ex azzurri come Bagni, Giordano, Bruscolotti e Carnevale, e tanti altri artisti.
La kermesse è targata "Cinamercato", un gruppo che fa capo all'ambizioso Zichai Song, attuale patron della Palmese e manager orientale dalla vista lunga che è riuscito nell'impresa fallita per anni da organizzatori locali. Ragioni di cuore a parte, dietro il ritorno di Maradona c'è un affare economico, un gemellaggio nato con mister Song che si propone di lanciare il marchio "Maradona" in terra cinese attraverso merchandising, scuole calcio a lui intitolate, linee di abbigliamento sportivo. Diego sarà l'ambasciatore del calcio nelle terre d'oriente, un messia del dio pallone per il quale è già pronto un altro supershow nello stadio di Pechino da 120mila posti. Nel giorno della conferenza stampa di presentazione dell'evento, moderata dal presidente dell'Ussi Campania Toni Iavarone, è giunta via telefono da Cuba la voce cavernosa di Maradona.
All'Havana sono le 5 del mattino. "Dopo i fatti di Avellino non ho potuto che accettare l'invito di tornare a Napoli - sussurra Diego -, è un atto dovuto che sento dal profondo del cuore. Il sacrificio di Sergio Ercolano non deve rimanere solo un ricordo passivo. Il tifoso napoletano comunque non è quello degli incidenti, quando giocavamo noi queste cose non sono mai accadute. Ai napoletani manca una squadra vincente, senza togliere nulla ai giocatori che ci sono adesso. Avrei voluto tornare in altri vesti, mi sarebbe piaciuto dare il mio contributo come allenatore o manager, ma non è stato possibile. Tutto ciò ha reso ancora più grande la voglia di rimettere piede a Napoli. E c'è anche un altro motivo: questa sarà l'occasione per riabbracciare mio figlio".
"Mi sono innamorato del calcio guardando Maradona giocare - dice Zichai Song, che per l'organizzazione dell'evento si è affidato a Valerio Antonini -, e ora abbiamo un progetto comune decennale. Questo è solo il primo passo. Io tengo molto al Maradona uomo, alla sua mente e non ai suoi piedi da funambolo".
(www.ilnuovo.it, 2 OTTOBRE 2003, ORE 17:10)