Madmind
29-09-2003, 23:54
"disperazione, totale assenza di senso nei gesti, nelle azioni, nei pensieri... fitte lancinanti che ti attraversano, senza produrre un male fisico, ma obbligando il corpo a piegarsi in spasmi frenetici.... ghiaccio che scorre nelle vene, pelle gelida, impossibile da riscaldare... tanta voglia di farsi male, per porre fine a quello strazio cercando un respiro, una pausa nel dolore fisico.... poi la liberazione, quando l'apice e' raggiunto, assenza totale di emozioni, come se qualcosa fosse andato in tilt, oltre quella soglia di sopportazione, di sfinimento... confine valicato spesso ormai"
Questo era settimana scorsa e la settimana prima, ma a tratti e' sempre... comincio a esser travolto dalle emozioni... esistenza vissuta senza vita fino a pochi mesi fa, una emotivita' rinchiusa in una gabbia con sbarre fatte di razionalita', insicurezza, paura...
Ho difficolta' a gestire cio' che sento, come se avessi tolto un tappo, come se fino a poco tempo fa fossi stato semplicemente una marionetta su un palco nel quale recitavo una parte che altri avevano scritto...
Il passo successivo e' breve, ma non per questo poco doloroso: presa di coscienza, acquisizione di consapevolezza...termine sconosciuto fino a poco prima. Il senso critico che credevo di possedere, in fondo non era altro che il prodotto della societa' in cui vivo.
E' come se rivivessi parte degli avvenimenti di questi ultimi anni da un punto di vista differente, come se stessi rielaborando una mole di informazioni accumulate nel tempo, con tutt'altro punto di vista... il risultato e' un cambio di direzione netto.
So di risultare molto ermetico, ma sto scrivendo piu' per chiarirmi le idee che altro...
Avevo iniziato dalla filosofia orientale, mi ha sempre attirato, ma non sono mai riuscito ad accettarla, per quella componente razionale insita in me che tendeva a farmi rifiutare qualsiasi cosa non fosse comprensibile logicamente. Da li l'acquisizione di informazioni sullo stile di vita contemporaneo dell'oriente... in particolare del Giappone. Risultato? schifo... schifato dal conformismo che porta al suicidio quando la societa' non comprende o non permette l'inserimento di un individio al suo interno. La mentalita' media di quel popolo si puo' riassumere con "o divento parte della catena oppure non c'e' posto per me al mondo".
Le cose non cambiano molto in occidente, la tecnica e' solo piu' subdola, si esalta l'ideale di liberta', in ogni campo e ambito, quando poi si fa di tutto per pilotare e controllare le masse... e qui di esempi ve ne sono a migliaia, dalla informazione strumentalizzata al tentativo di indirizzare le mode e i gusti tramite messaggi subliminali (se ne parlava tanto negli anni '80 e poi nessuno ne ha piu' accennato... non voglio disquisire sul loro reale funzionamento o meno, questo non e' ancora accertato, ma e' deprecabile anche solo il tentativo in se).
Societa' e' controllo.... controllo e' ordine... ordine e' imposizione... imposizione e' assenza di liberta'.
Forse io stesso avrei considerato questa visione delle cose paranoica ed eccessiva tempo addietro, ma se si analizza lo stile di vita medio di una persona e si prendono in considerazione i punti in comune che si hanno con tale stile di vita... ci si rende conto di quanto sia "media" la propria vita.
Arrivato a questo punto rimane solo la confusione... non riuscire a vedere il proprio futuro, in nessuna forma, crea paure e timori.
Il problema non e' la scelta, ma la capacita' di portarla a termine...
Questo era settimana scorsa e la settimana prima, ma a tratti e' sempre... comincio a esser travolto dalle emozioni... esistenza vissuta senza vita fino a pochi mesi fa, una emotivita' rinchiusa in una gabbia con sbarre fatte di razionalita', insicurezza, paura...
Ho difficolta' a gestire cio' che sento, come se avessi tolto un tappo, come se fino a poco tempo fa fossi stato semplicemente una marionetta su un palco nel quale recitavo una parte che altri avevano scritto...
Il passo successivo e' breve, ma non per questo poco doloroso: presa di coscienza, acquisizione di consapevolezza...termine sconosciuto fino a poco prima. Il senso critico che credevo di possedere, in fondo non era altro che il prodotto della societa' in cui vivo.
E' come se rivivessi parte degli avvenimenti di questi ultimi anni da un punto di vista differente, come se stessi rielaborando una mole di informazioni accumulate nel tempo, con tutt'altro punto di vista... il risultato e' un cambio di direzione netto.
So di risultare molto ermetico, ma sto scrivendo piu' per chiarirmi le idee che altro...
Avevo iniziato dalla filosofia orientale, mi ha sempre attirato, ma non sono mai riuscito ad accettarla, per quella componente razionale insita in me che tendeva a farmi rifiutare qualsiasi cosa non fosse comprensibile logicamente. Da li l'acquisizione di informazioni sullo stile di vita contemporaneo dell'oriente... in particolare del Giappone. Risultato? schifo... schifato dal conformismo che porta al suicidio quando la societa' non comprende o non permette l'inserimento di un individio al suo interno. La mentalita' media di quel popolo si puo' riassumere con "o divento parte della catena oppure non c'e' posto per me al mondo".
Le cose non cambiano molto in occidente, la tecnica e' solo piu' subdola, si esalta l'ideale di liberta', in ogni campo e ambito, quando poi si fa di tutto per pilotare e controllare le masse... e qui di esempi ve ne sono a migliaia, dalla informazione strumentalizzata al tentativo di indirizzare le mode e i gusti tramite messaggi subliminali (se ne parlava tanto negli anni '80 e poi nessuno ne ha piu' accennato... non voglio disquisire sul loro reale funzionamento o meno, questo non e' ancora accertato, ma e' deprecabile anche solo il tentativo in se).
Societa' e' controllo.... controllo e' ordine... ordine e' imposizione... imposizione e' assenza di liberta'.
Forse io stesso avrei considerato questa visione delle cose paranoica ed eccessiva tempo addietro, ma se si analizza lo stile di vita medio di una persona e si prendono in considerazione i punti in comune che si hanno con tale stile di vita... ci si rende conto di quanto sia "media" la propria vita.
Arrivato a questo punto rimane solo la confusione... non riuscire a vedere il proprio futuro, in nessuna forma, crea paure e timori.
Il problema non e' la scelta, ma la capacita' di portarla a termine...