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26-09-2003, 10:29
Diabolik ha appassionato per quarant'anni milioni di lettori con le sue storie da brivido, dove l'ambientazione più classica era quella della malavita, della nobiltà, ma anche della scienza, del mondo industriale, ecc... La politica, nel limite del possibile è sempre rimasta fuori, e questo, secondo me, è stato anche uno dei tanti punti forza del fumetto.
Ebbene, dopo un pò di tempo che non leggevo Diabolik, ho letto l'ultimo numero, quello di settembre tutt'ora nelle edicole. Che delusione! La politica, quella di più basso livello, peggio che nazionalpopoloare, ha fatto irruzione anche quì, togliendo al lettore il piacere di immergersi per un quarto d'ora in quella tipica atmofera del personaggio.
Riassumo brevemente: la storia narra di un ricchissimo imprenditore di nome SILVIO (di statura bassa, un pò grassottello e pelatino) che per poter realizzare un grosso progetto edile chiamato "Clerville 2000" non lesina a sfrattare tutti i poveracci di un quartiere per poter iniziare le demolizioni.
Che dire.... ormai anche "Diabolik" fa parte dei ricordi del passato.
Ebbene, dopo un pò di tempo che non leggevo Diabolik, ho letto l'ultimo numero, quello di settembre tutt'ora nelle edicole. Che delusione! La politica, quella di più basso livello, peggio che nazionalpopoloare, ha fatto irruzione anche quì, togliendo al lettore il piacere di immergersi per un quarto d'ora in quella tipica atmofera del personaggio.
Riassumo brevemente: la storia narra di un ricchissimo imprenditore di nome SILVIO (di statura bassa, un pò grassottello e pelatino) che per poter realizzare un grosso progetto edile chiamato "Clerville 2000" non lesina a sfrattare tutti i poveracci di un quartiere per poter iniziare le demolizioni.
Che dire.... ormai anche "Diabolik" fa parte dei ricordi del passato.