eraser
20-09-2003, 18:32
HARARE (Zim), 20 settembre 2003 - E’ serie C. Dopo un’agonia di due ore e quindici minuti, tanto è durato il match di doppio, l’Italia si è arresa allo Zimbabwe ed è retrocessa nel gruppo II di coppa Davis. Un disastro annunciato, dopo le incredibili sconfitte della prima giornata di Volandri e Sanguinetti. Sullo 0-2 solo un miracolo poteva salvarci ed era francamente troppo chiederlo ai comunque dignitosi Massimo Bertolini e Giorgio Galimberti.
Contro un doppio collaudato e forte come quello composto da Wayne Black e Kevin Ullyett, gli azzurri hanno comunque giocato un gran primo set. Sull’1-1 e servizio Black hanno fallito una palla break, sul 5-4 e sul 6-5 hanno dovuto annullare due set-point, andando così al tie-break, conclusosi 9-7 dopo una gran battaglia e una palla per chiudere la partita sul 6-5 Italia. A quel punto i padroni di casa, spinti da un tifo finalmente caldo, hanno avuto il loro momento migliore. Galimberti ha subito perso il servizio e poi ha fatto doppio fallo sulla palla break del 4-1, dopo che nel gioco precedente una segnalazione del giudice di linea, che chiamava fuori un lob dello stesso Galimberti, aveva annullato
una palla break azzurra. Sul 4-1 il set era irrecuperabile e lo Zimbabwe se lo aggiudicava per 6-2.
Nella terza partita le cose si mettevano subito male con un doppio fallo di Bertolini che gli costava il servizio nel terzo gioco. Gli italiani sfruttavano poco il lungo linea e si davano in pasto troppo spesso alle abili volée di Ullyett e Black. Ma, pur restando a contatto, non riuscivano più a recuperare quel break fino al 6-4 finale. Era il tripudio per il tennis di casa e il de profundis per quello azzurro. Tra i dirigenti facce da funerale, come si conviene nel giorno più nero della storia del tennis di
Davis. Ma nessuna disperazione: "La Davis, nel bene e nel male, non rappresenta il livello del tennis di un Paese - spiega Barazzutti -. Non facciamone un dramma". Sarà la linea anche del presidente Binaghi. Ma per i prossimi giorni sono annunciate bufere.
:( :( :( :(
Contro un doppio collaudato e forte come quello composto da Wayne Black e Kevin Ullyett, gli azzurri hanno comunque giocato un gran primo set. Sull’1-1 e servizio Black hanno fallito una palla break, sul 5-4 e sul 6-5 hanno dovuto annullare due set-point, andando così al tie-break, conclusosi 9-7 dopo una gran battaglia e una palla per chiudere la partita sul 6-5 Italia. A quel punto i padroni di casa, spinti da un tifo finalmente caldo, hanno avuto il loro momento migliore. Galimberti ha subito perso il servizio e poi ha fatto doppio fallo sulla palla break del 4-1, dopo che nel gioco precedente una segnalazione del giudice di linea, che chiamava fuori un lob dello stesso Galimberti, aveva annullato
una palla break azzurra. Sul 4-1 il set era irrecuperabile e lo Zimbabwe se lo aggiudicava per 6-2.
Nella terza partita le cose si mettevano subito male con un doppio fallo di Bertolini che gli costava il servizio nel terzo gioco. Gli italiani sfruttavano poco il lungo linea e si davano in pasto troppo spesso alle abili volée di Ullyett e Black. Ma, pur restando a contatto, non riuscivano più a recuperare quel break fino al 6-4 finale. Era il tripudio per il tennis di casa e il de profundis per quello azzurro. Tra i dirigenti facce da funerale, come si conviene nel giorno più nero della storia del tennis di
Davis. Ma nessuna disperazione: "La Davis, nel bene e nel male, non rappresenta il livello del tennis di un Paese - spiega Barazzutti -. Non facciamone un dramma". Sarà la linea anche del presidente Binaghi. Ma per i prossimi giorni sono annunciate bufere.
:( :( :( :(