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View Full Version : Wto: farmaci a paesi poveri, niente intesa


Linux&Xunil
29-08-2003, 12:40
GINEVRA - Farmaci, i paesi poveri possono aspettare.
L'accordo raggiunto in nottata al Consiglio generale della Wto a Ginevra è clamorosamente saltato. E ora, tra i 146 Paesi membri della Organizzazione mondiale del commercio, ci sarà bisogno di nuove consultazioni.

E' stato Keith Rockwell, portavoce della Wto, ad annunciare che, contrariamente a quanto ci si attendeva, il Consiglio dell'organizzazione non ha ratificato l' intesa raggiunta in serata dal comitato sulla proprietà intellettuale. Un vero e proprio colpo di scena, perché l'approvazione formale dell'intesa - che mirava a facilitare l'accesso ai medicinali a buon mercato per i Paesi poveri privi d'industria farmaceutica - sembrava una semplice formalità.

Nella serata di ieri si era infatti raggiunto l'accordo su due documenti che avrebbero dovuto portare alla piena applicazione della "Dichiarazione di Doha", approvata dalla Wto nel 2001, con cui si stabilì la priorità della salute pubblica sui diritti di proprietà intellettuale, al fine appunto di rendere più facile l'accesso ai farmaci salvavita per le popolazioni povere colpite da gravi epidemie quali Aids, tubercolosi, malaria.

Nel primo documento sottoposto all'approvazione si ammorbidiscono le regole di proprietà intellettuale per consentire ai Paesi poveri senza capacità produttive farmaceutiche di importare farmaci generici; nel secondo (una dichiarazione voluta da Washington) si elencano alcune misure per contrastare eventuali abusi: il testo precisa infatti che l'intesa dovrà essere usata in buona fede a scopi esclusivamente umanitari e non commerciali.


Ma, come detto, tutto si è bloccato proprio in dirittura d'arrivo. In mattinata ci sarà una nuova riunione del Consiglio generale dell'organizzazione, ma a questo punto è poco probabile che l'accordo possa essere raggiunto prima della riunione ministeriale di Cancun (Messico), in programma dal 10 al 14 settembre.

Blue Spirit
29-08-2003, 12:56
Non avevo dubbi :rolleyes: :rolleyes: :(

PinHead
29-08-2003, 12:57
Ma le motivazioni per cui l'accordo non è stato raggiunto si sanno? Mi sembra incredibile....:mad:

BadMirror
29-08-2003, 13:00
nel secondo (una dichiarazione voluta da Washington) si elencano alcune misure per contrastare eventuali abusi: il testo precisa infatti che l'intesa dovrà essere usata in buona fede a scopi esclusivamente umanitari e non commerciali.

Io spero solo che venga rispettato questo
;)

Linux&Xunil
29-08-2003, 13:00
IL REGALO di Natale per 30 milioni di sieropositivi in attesa di cure non arriverà. E neanche per i malati di tubercolosi, di malaria e di altre patologie tropicali che vivono in paesi poveri e non si possono permettere di acquistare medicine al prezzo di mercato. Gli Stati Uniti hanno deciso: niente accordo, i monopoli farmaceutici non si toccano, le terapie si comprano alle condizioni di chi detiene i brevetti. E' ormai battaglia aperta all'interno del Wto: i paesi africani che urlano e gridano allo scandalo contro Washington ("Questo è una nuova apartheid"), l'Unione europea che cerca di mediare mentre alcuni paesi (India e Brasile) sbattono la porta e se ne vanno.

Resta solo il direttore del Wto, il tailandese Supachai Panitchpakdi, che aveva promesso una nuova immagine dell'istituzione dopo le contestazioni di Seattle e adesso è costretto ad ammettere: "E' grave e deludente. Rischiamo di screditarci di fronte all'opinione pubblica". Era l'ultima occasione per concludere l'accordo che permette ai governi del Terzo mondo di produrre o importare farmaci salva-vita a basso costo. E invece venerdì, a tarda sera, un comunicato annuncia la sconfitta. I 144 paesi del Wto non riescono a mantenere la promessa pronunciata nel novembre 2001 al vertice di Doha.

- Pubblicità -

Restano così intatti i brevetti ventennali sulle medicine. Nel caso dell'Aids significa che continuerà il monopolio delle sette compagnie farmaceutiche che hanno l'esclusiva delle terapie fino al 2016. Chi contravviene rischia cause legali e pesanti sanzioni commerciali. "Si tratta di difendere i nostri investimenti in ricerca e sviluppo per nuove medicine. Abolire queste regole avrebbe conseguenze devastanti per gli ammalati di tutto il mondo" giustifica Alan Holmer, presidente americano di Pharma. "Non è tollerabile che medicine vitali siano riservate a pochi privilegiati mentre milioni di ammalati muoiono", ribatte Gro Harlem Brundtland, direttrice dell'Organizzazione mondiale della Sanità.

Gli sherpa del Wto avevano trovato un compromesso sulle emergenze sanitarie più gravi: Aids, malaria e tubercolosi. Erano previste anche una quindicina di altre malattie tropicali. Dopo infinite discussioni quasi tutti i paesi avevano accettato. Ma non gli Stati Uniti. "Si tratta di un testo troppo vago e flessibile", ha spiegato l'ambasciatrice di Washington, Linnet Deily, preoccupata di non vedere abbastanza garantita la potente lobby farmaceutica, "Big Pharma".

Per le multinazionali l'accordo di Ginevra è pieno di rischi. Il via libera ai farmaci generici rappresenta almeno 50 miliardi di dollari di mancato incasso. Inoltre, con il nuovo accordo, i brevetti potrebbero essere ignorati anche per malattie non contagiose come il diabete o l'asma. E poi, aggiungono gli esperti, non c'è alcuna garanzia che i farmaci prodotti a prezzi scontati nei paesi poveri non siano poi importati illegalmente in Occidente.

Ora le organizzazioni umanitarie, come Oxfam e Medici Senza Frontiere, rilanciano: "Se i politici non sono in grado di trovare un accordo noi sosterremo il contrabbando di farmaci per impedire alla gente di morire". Le discussioni del Wto dovrebbero riprendere con l'inizio dell'anno, forse entro l'estate ci sarà una nuova conferenza. "Devo ricordare a tutti che non si tratta soltanto di commercio ma anche di una questione umanitaria", protesta il direttore Supachi. "Volevamo tutti un accordo. La posizione americana ci ha deluso", aggiunge l'ambasciatore canadese Sergio Marchi. Il diplomatico brasiliano, Antonio de Aguilar Patriota, confessa: "Sembrava di assistere a un dialogo tra sordi".
http://www.repubblica.it/online/esteri/aidsfarmaci/vetousa/ap003506cfcxw200h174c00.jpg
L'America rimane ferma sulle sue posizioni. "Questo fallimento non è affatto un disastro - ha commentato il sottosegretario al commercio Usa, Grant Aldonas - Le medicine già esistono e le società americane finanziano meccanismi per farle arrivare ai paesi africani".

Linux&Xunil
29-08-2003, 13:03
http://www.disinformazione.it/images/dollaro.jpg
http://www.disinformazione.it/images/dollaro3.jpg
http://www.disinformazione.it/images/dollaro4.jpg
http://www.disinformazione.it/images/dollaro6.jpg

BadMirror
29-08-2003, 13:05
:confused:

ClauDeus
29-08-2003, 13:06
Originariamente inviato da BadMirror
Io spero solo che venga rispettato questo
;)


LoL
Mi sa che rimarrai deluso...

Linux&Xunil
29-08-2003, 13:07
Originariamente inviato da BadMirror
Io spero solo che venga rispettato questo
;)
Io mi sarei augurato che fosse passato l ' accordo.

-kurgan-
29-08-2003, 13:10
si può fare un link al thread "cosa vuol dire per voi essere no global"?
vuol dire leggere certe cose e farsi un esame di coscienza, visto che certa gente è lì perchè i paesi occidentali l'hanno votata e ce l'hanno mandata.

Linux&Xunil
29-08-2003, 13:11
Originariamente inviato da -kurgan-
si può fare un link al thread "cosa vuol dire per voi essere no global"?
vuol dire leggere certe cose e farsi un esame di coscienza, visto che certa gente è lì perchè i paesi occidentali l'hanno votata e ce l'hanno mandata.
Purtroppo il problema è piu grosso , il fatto è che i politici ormai non possono piu fare nulla contro queste lobby , sono loro che tirano le cordicelle del potere....

BadMirror
29-08-2003, 13:13
Originariamente inviato da ClauDeus
LoL
Mi sa che rimarrai deluso...


Che vuoi, sono ottimista......



Gianniiiii sono ottimistaaaaaaa :D:D

parax
29-08-2003, 13:20
Fanno bene a Santo Domingo, il presidente l'anno scorso ha detto che non potendo continuare a vedere la propria gente che muore senza medicine e cure perchè sotto brevetto, ha autorizzato l'azienda sanitaria nazionale a clonare tutti i farmaci anti-HIV in commercio. Dopo neanche 1 mese sono stati minacciati di espulsione dal WTO ed un eventuale embargo. :Puke:

ClauDeus
29-08-2003, 13:24
Originariamente inviato da parax
Fanno bene a Santo Domingo, il presidente l'anno scorso ha detto che non potendo continuare a vedere la propria gente che muore senza medicine e cure perchè sotto brevetto, ha autorizzato l'azienda sanitaria nazionale a clonare tutti i farmaci anti-HIV in commercio. Dopo neanche 1 mese sono stati minacciati di espulsione dal WTO ed un eventuale embargo. :Puke:


Ovvio, devi startene buono buono.
Altrimenti i casi sono due: embargo o bombardamento

ClauDeus
29-08-2003, 13:25
Originariamente inviato da ClauDeus
Ovvio, devi startene buono buono.
Altrimenti i casi sono due: embargo o bombardamento



Mi ero dimenticato: colpo di stato militare

cerbert
29-08-2003, 13:52
Siamo di fronte ad uno scandalo inenarrabile.
Questa guerra dei brevetti illustra chiaramente quale sia l'idea di "sviluppo" che attualmente gira in queste teste: i paesi poveri possono avere il nostro aiuto solo nel caso in cui ci servano cavie (vedi OGM).

Altri motivi per questa decisione assurda non ce ne sono se si tiene conto che.
1) statisticamente una casa farmaceutica rientra completamente dei costi di R&S su di un medicinale anti-epidemico nei primi SEI mesi di commercializzazione, dopo è tutto profitto (e che profitto!). Quindi l'idea delle case farmaceutiche sul lastrico per la liberalizzazione è semplicemente risibile.
2) i gruppi chimico farmaceutici investono nella ricerca cosmetica circa 600 volte quello che è stato investito nella ricerca sulla malaria (che fa ancora decine di migliaia di morti l'anno). Per cui l'immagine dei gruppi farmaceutici-crocerossinesottopagate fatta circolare per impietosire il pubblico è piuttosto falsata.
3) la ricerca sulle malattie epidemiche moderne (AIDS) in prima istanza ha portato ai brevetti che attualmente sono chiusi in cassaforte ANCHE grazie alla cessione gratuita delle copie di milioni di cartelle cliniche da parte delle strutture sanitarie pubbliche. Se i ministeri della sanità dei paesi del Sud Economico del mondo avessero ragionato come le ditte farmaceutiche, avrebbero dovuto FARSI PAGARE i miliardi di ore necessari ad accumulare e ordinare una tale mole di dati.

Una volta si riteneva che l'industria fosse un bene per la società, adesso è la società ad essere un bene a disposizione dell'industria. :muro:

Linux&Xunil
29-08-2003, 14:18
http://forum.hwupgrade.it/showthread.php?s=&postid=2008284#post2008284

evelon
30-08-2003, 11:57
Originariamente inviato da cerbert
Siamo di fronte ad uno scandalo inenarrabile.


Non ci trovo nessuno scandalo.

Sarei stato, invece, piuttosto "alterato" se fosse passato il regalo dei brevetti a terzi...

-kurgan-
30-08-2003, 12:30
Originariamente inviato da evelon
Non ci trovo nessuno scandalo.

Sarei stato, invece, piuttosto "alterato" se fosse passato il regalo dei brevetti a terzi...

quindi è giusto per te che della gente schiatti perchè non ha soldi per pagarsi i medicinali dei paesi occidentali?
scusa se ti ho messo in bocca parole non tue, è quello che ho capito.

SaMu
30-08-2003, 12:48
Originariamente inviato da Linux&Xunil
http://forum.hwupgrade.it/showthread.php?s=&postid=2008284#post2008284

Ho già scritto nel thread linkato da Linux (ci diamo al cross posting è..;)) cosa penso dei brevetti in generale e di quelli farmaceutici in particolare.

Rispetto all'argomento specifico di questo thread, forse bisognerebbe fare chiarezza su alcuni punti.


Un brevetto è un titolo di proprietà su una proprietà intellettuale, così come un libretto di circolazione è il titolo di proprietà su un'auto e un contratto di acquisto è il titolo di proprietà su una casa.

Un brevetto è di proprietà di chi lo registra, ovviamente. Un brevetto per una casa farmaceutica è come un campo o un trattore per un agricoltore, come un tornio per un'azienda meccanica: è cioè un'immobilizzazione, una risorsa che cotituisce parte del valore stesso dell'impresa.

Imporre ad un'azienda farmaceutica di rinunciare ad un brevetto su un farmaco per esigenze umanitarie, equivale a fare beneficienza con i soldi degli altri. Potremmo a questo punto espropriare un trattatore ad ogni agricoltore italiano e inviarlo in Africa: non c'è bisogno solo di farmaci, ma anche di trattori laggiù. Perchè allora non fare così? Perchè non espropriare i trattori agli agricoltori italiani, oppure i granai ai contadini francesi, o il gasolio ai trasportatori tedeschi, al fine di inviarlo per esigenze umanitarie in Africa? Cosa lo impedisce?

Lo impediscono criteri di equità e razionalità. Equità, perchè non ha senso imporre alle aziende farmaceutiche di fare beneficienza forzata rinunciando ad un loro titolo di proprietà. O imporre agli stati che le ospitano, cioè in gran parte USA GB e Svizzera, di fare anch'esse indirettamente beneficienz forzata. Perchè le case farmaceutiche e non quelle automobilistiche? O perchè non Cerbert ed io come privati cittadini? Perchè USA GB e Svizzera e non Francia Germania e Italia?

L'assistenza e la solidarietà sono aspetti comunitari, ed in quanto tali vanno fatti -in comune-. In comune significa che se uno stato vuol fare assistenza umanitaria, può farla con i soldi raccolti in comune da tutti i suoi componenti -la tassazione ordinaria-.

Lo stato italiano, con i soldi raccolti da tutti i suoi componenti, può acquistare medicinali e destinarli ai paesi che ne hanno bisogno: questa è una beneficienza comune, nel senso che tutti gli italiani vi contribuiscono in relazione alle loro possibilità.

E' un concetto razionale ed equo, mentre quello di espropriare un trattore ad un contadino italiano, o un brevetto farmaceutico ad una società svizzera, sono decisamente irrazionali e diventano iniqui se invece di richieste, diventano imposizioni.



Ciononostante, nel caso dei brevetti per la loro natura di proprietà intellettuale una soluzione intermedia è possibile. Le proprietà intellettuali hanno come caratteristica che l'uso non ne limita la proprietà, pertanto per una società farmaceutica concedere gratuitamente un proprio brevetto a determinate condizioni non rappresenta un danno economico e quindi può essere fatto senza pregiudicare equità e razionalità.

Queste condizioni sono appunto ciò di cui si discute negli incontri citati da Linux. Le prima e più ovvia, è che un farmaco brevettato, ceduto ad un paese a prezzo di favore, sia effettivamente utilizzato a scopi umanitari e non riutilizzato a fini commerciali. Definire questa condizione è tutt'altro che semplice. Servono controlli ferrei.

Un carico di medicinali avanzati ceduto a prezzo di costo di produzione in Africa equivale ad una miniera d'oro per chi volesse farne un uso commerciale riutilizzandolo in altri paesi: tanto per dire, il contrabbando di questi medicinali sarebbe 10-100-1000 volte più redditizio del pur redditizio traffico di sigarette (dato l'alto valore dei medicinali). Vedendo quanto è forte l'incentivo a trafficare pacchetti di sigarette (valore commerciale 2 euro), immaginate la spinta al contrabbando per carichi di medicinali il cui valore in un paese senza emergenze sanitarie, con normale regime commerciale di vendita, è magari di 50-100-200 euro a confezione.

Quando un medicinale ceduto a prezzo di costo in un paese con emergenza sanitaria, viene contrabbandato in un paese con normale regime commerciale, il danno per la società farmaceutica che lo ha ceduto passa da virtuale a reale, e ci si ritrova nel caso di cui parlavo prima: imporre per legge ad una impresa ed al paese che la ospita, di fare beneficienza forzata in nome e per conto della collettività. Questo, come detto prima, è iniquo e irrazionale.. spero saremo tutti daccordo su questo punto.



Riassumendo::p

-imporre -senza condizioni- ad un'azienda farmaceutica di rinunciare ai brevetti per esigenze umanitarie, equivale ad imporre a qualcuno di fare beneficienza per tutti. Non sarebbe diverso se per legge lo stato imponesse a chi si chiama Alessandro, e solo ad essi, una tassa di 100€ al mese per esigenze umanitarie.

-oltre all'essere chiaramente iniqua e irrazionale, una misura del genere non solo danneggerebbe le aziende farmaceutiche (e fin qui..) ma anche la collettività intera, perchè verrebbero meno gli incentivi che spingono qualcuno ad organizzare aziende farmaceutiche e quindi in futuro ve ne sarebbero meno e di peggiori: nell'esempio precedente, se ogni Alessandro deve pagare 100€ al mese di tassa, le mamme registreranno sempre meno bambini a nome Alessandro, fino al punto in cui morti gli ultimi Alessandro tra 100 anni non ci sarà più nessuno con quel nome..

-la cessione dei brevetti per esigenze umanitarie, trattandosi di un bene intellettuale, è comunque possibile: perchè sia razionale ed equa, sono fondamentali le condizioni a cui avviene: è ovvio che i cedenti, cioè chi farà beneficienza (le case farmaceutiche) debbano essere daccordo su queste condizioni, altrimenti si ritorna al punto di partenza e cioè si impone a qualcuno di fare beneficienza forzata



Scusate la lunghezza.. spero che qualcuno sia arrivato a leggere fino a qui.:)

HenryTheFirst
30-08-2003, 12:49
Cerbert, puoi citare una fonte attendibile per quanto riguartda la rapida copertura dei costi di ricerca e sviluppo delle industrie farmaceutiche?
Secondo me il nodo è quello, oltre al fatto che scarsi guadagni impedirebbero la continuazione degli investimenti in ricerca.

Ma l'alternativa di destinare parte del PIL degli stati ricchi all'acquisto di medicinali da regalare agli stati poveri non è stata presa in considerazione?

BadMirror
30-08-2003, 12:54
Originariamente inviato da SaMu

Scusate la lunghezza.. spero che qualcuno sia arrivato a leggere fino a qui.:)


Io si e ti ringrazio ;)

HenryTheFirst
30-08-2003, 12:57
Caspio Samu! Concetti spiegati veramente con chiarezza! Mi trovi d'accordo in linea generale.
Vorrei però porre l'attenzione su una "sottigliezza", e cioè che se per equità tutti gli stati e non solo quelli che ospitano le industrie farmaceutiche devono impegnarsi ad acquistare i medicinali per inviarli ai paesi che ne hanno bisogno, questo "acquisto" va ponderato in maniera tale da non costituire un ingiustificato guadagno dei paesi produttori che si vedrebbero arrivare ingenti somme di denaro dai paesi "acquirenti"... cazzo, mi sa che ho fatto troppo casino, se hai capito cosa volevo dire riformula tu il tutto che scrivi meglio di me :D

Linux&Xunil
30-08-2003, 13:09
Originariamente inviato da SaMu
Ho già scritto nel thread linkato da Linux (ci diamo al cross posting è..;)) cosa penso dei brevetti in generale e di quelli farmaceutici in particolare.

Rispetto all'argomento specifico di questo thread, forse bisognerebbe fare chiarezza su alcuni punti.


Un brevetto è un titolo di proprietà su una proprietà intellettuale, così come un libretto di circolazione è il titolo di proprietà su un'auto e un contratto di acquisto è il titolo di proprietà su una casa.

Un brevetto è di proprietà di chi lo registra, ovviamente. Un brevetto per una casa farmaceutica è come un campo o un trattore per un agricoltore, come un tornio per un'azienda meccanica: è cioè un'immobilizzazione, una risorsa che cotituisce parte del valore stesso dell'impresa.

Imporre ad un'azienda farmaceutica di rinunciare ad un brevetto su un farmaco per esigenze umanitarie, equivale a fare beneficienza con i soldi degli altri. Potremmo a questo punto espropriare un trattatore ad ogni agricoltore italiano e inviarlo in Africa: non c'è bisogno solo di farmaci, ma anche di trattori laggiù. Perchè allora non fare così? Perchè non espropriare i trattori agli agricoltori italiani, oppure i granai ai contadini francesi, o il gasolio ai trasportatori tedeschi, al fine di inviarlo per esigenze umanitarie in Africa? Cosa lo impedisce?

Lo impediscono criteri di equità e razionalità. Equità, perchè non ha senso imporre alle aziende farmaceutiche di fare beneficienza forzata rinunciando ad un loro titolo di proprietà. O imporre agli stati che le ospitano, cioè in gran parte USA GB e Svizzera, di fare anch'esse indirettamente beneficienz forzata. Perchè le case farmaceutiche e non quelle automobilistiche? O perchè non Cerbert ed io come privati cittadini? Perchè USA GB e Svizzera e non Francia Germania e Italia?

L'assistenza e la solidarietà sono aspetti comunitari, ed in quanto tali vanno fatti -in comune-. In comune significa che se uno stato vuol fare assistenza umanitaria, può farla con i soldi raccolti in comune da tutti i suoi componenti -la tassazione ordinaria-.

Lo stato italiano, con i soldi raccolti da tutti i suoi componenti, può acquistare medicinali e destinarli ai paesi che ne hanno bisogno: questa è una beneficienza comune, nel senso che tutti gli italiani vi contribuiscono in relazione alle loro possibilità.

E' un concetto razionale ed equo, mentre quello di espropriare un trattore ad un contadino italiano, o un brevetto farmaceutico ad una società svizzera, sono decisamente irrazionali e diventano iniqui se invece di richieste, diventano imposizioni.



Ciononostante, nel caso dei brevetti per la loro natura di proprietà intellettuale una soluzione intermedia è possibile. Le proprietà intellettuali hanno come caratteristica che l'uso non ne limita la proprietà, pertanto per una società farmaceutica concedere gratuitamente un proprio brevetto a determinate condizioni non rappresenta un danno economico e quindi può essere fatto senza pregiudicare equità e razionalità.

Queste condizioni sono appunto ciò di cui si discute negli incontri citati da Linux. Le prima e più ovvia, è che un farmaco brevettato, ceduto ad un paese a prezzo di favore, sia effettivamente utilizzato a scopi umanitari e non riutilizzato a fini commerciali. Definire questa condizione è tutt'altro che semplice. Servono controlli ferrei.

Un carico di medicinali avanzati ceduto a prezzo di costo di produzione in Africa equivale ad una miniera d'oro per chi volesse farne un uso commerciale riutilizzandolo in altri paesi: tanto per dire, il contrabbando di questi medicinali sarebbe 10-100-1000 volte più redditizio del pur redditizio traffico di sigarette (dato l'alto valore dei medicinali). Vedendo quanto è forte l'incentivo a trafficare pacchetti di sigarette (valore commerciale 2 euro), immaginate la spinta al contrabbando per carichi di medicinali il cui valore in un paese senza emergenze sanitarie, con normale regime commerciale di vendita, è magari di 50-100-200 euro a confezione.

Quando un medicinale ceduto a prezzo di costo in un paese con emergenza sanitaria, viene contrabbandato in un paese con normale regime commerciale, il danno per la società farmaceutica che lo ha ceduto passa da virtuale a reale, e ci si ritrova nel caso di cui parlavo prima: imporre per legge ad una impresa ed al paese che la ospita, di fare beneficienza forzata in nome e per conto della collettività. Questo, come detto prima, è iniquo e irrazionale.. spero saremo tutti daccordo su questo punto.



Riassumendo::p

-imporre -senza condizioni- ad un'azienda farmaceutica di rinunciare ai brevetti per esigenze umanitarie, equivale ad imporre a qualcuno di fare beneficienza per tutti. Non sarebbe diverso se per legge lo stato imponesse a chi si chiama Alessandro, e solo ad essi, una tassa di 100€ al mese per esigenze umanitarie.

-oltre all'essere chiaramente iniqua e irrazionale, una misura del genere non solo danneggerebbe le aziende farmaceutiche (e fin qui..) ma anche la collettività intera, perchè verrebbero meno gli incentivi che spingono qualcuno ad organizzare aziende farmaceutiche e quindi in futuro ve ne sarebbero meno e di peggiori: nell'esempio precedente, se ogni Alessandro deve pagare 100€ al mese di tassa, le mamme registreranno sempre meno bambini a nome Alessandro, fino al punto in cui morti gli ultimi Alessandro tra 100 anni non ci sarà più nessuno con quel nome..

-la cessione dei brevetti per esigenze umanitarie, trattandosi di un bene intellettuale, è comunque possibile: perchè sia razionale ed equa, sono fondamentali le condizioni a cui avviene: è ovvio che i cedenti, cioè chi farà beneficienza (le case farmaceutiche) debbano essere daccordo su queste condizioni, altrimenti si ritorna al punto di partenza e cioè si impone a qualcuno di fare beneficienza forzata



Scusate la lunghezza.. spero che qualcuno sia arrivato a leggere fino a qui.:)
Questo gia lo sapevamo , quello che mi chiedo è se non sarebbe meglio che gli stati finanziassero loro stessi la ricerca pubblica sul modello open source.
Tu cosa ne pensi?

Linux&Xunil
30-08-2003, 13:13
GINEVRA - Farmaci ai paesi poveri, via libera dalla Wto. Finalmente, dopo innumerevoli rinvii e colpi di scena, i 146 Paesi membri dell'Organizzazione mondiale del commercio hanno formalmente approvato a Ginevra l'accordo sui salvavita (per esempio contro Aids, malaria e tubercolosi). E ora, con l'intesa appena siglata, grazie a specifiche deroghe al diritto sui brevetti, saranno agevolate le importazioni da parte di quei paesi che sono privi di industrie nel settore di farmaci generici a buon mercato.

Grande la soddisfazione del direttore generale dell'organizzazione Supachai Panitchpakdi: "L'ultimo pezzo del puzzle è andato a posto. L'intesa costituisce una prova del fatto che la Wto può anche gestire questioni umanitarie e non solo commerciali. E' stato difficile. Il fatto che i membri della Wto abbiano raggiunto un compromesso su questa complessa questione è la prova della loro volontà. Siamo di fronte ad un accordo storico".

L'accordo arriva dopo giorni di complicate e serrate trattative. Con un finale-thrilling. Un'intesa di massima era stata infatti raggiunta nella notte del 28 agosto, ma a un passo dalla firma era clamorosamente saltata. Ora l'approvazione ufficiale del testo è una boccata di ossigeno per i paesi poveri, e un buon viatico per la conferenza ministeriale della Wto in programma a Cancun, in Messico, dal 10 al 14 settembre prossimi.

:D

HenryTheFirst
30-08-2003, 13:19
Si sa quali i punti cardine di questo accordo?

Sulla possibilità del finanziamento statale sul modello opersource dei medicinali, io personalmente sono molto scettico, nonostante la sign.

Linux&Xunil
30-08-2003, 13:26
Originariamente inviato da HenryTheFirst
Si sa quali i punti cardine di questo accordo?

Sulla possibilità del finanziamento statale sul modello opersource dei medicinali, io personalmente sono molto scettico, nonostante la sign.
http://www.repubblica.it/2003/h/sezioni/esteri/aids/approvato/approvato.html

-kurgan-
30-08-2003, 13:29
posso capire il fatto che non ci si voglia privare di un proprio brevetto, ma come si giustifica il prezzo di certi medicinali in determinati stati? è giusto lucrare sulla morte del prossimo o sarebbe forse piu' giusto fare accordi internazionali tra stati per imporre un limite ai prezzi di determinati medicinali?

SaMu
30-08-2003, 13:36
Certo che si può fare.. l'importante è ribadire il criterio generale, e cioè che l'assistenza umanitaria è un'azione comunitaria (a livello di stato per i cittadini, a livello internazionale per gli stati), contro le scorciatoie malsane di chi, magari in buona fede e solo per una mancanza di informazioni, si trova a lottare per qualcosa che chiama -solidarietà- e che invece altro non è che -esproprio forzato-.

Ribadito il criterio generale.. l'applicazione pratica altrettanto equa di questi principi naturalmente va approfondita (immagino già lo sia, e ampiamente, in questi round).

I sistemi per trasferire prodotti a prezzo equo con utili ripartiti o senza utili, già ci sono.. sono applicati quotidianamente in tutto il mondo in quasi tutte le attività.

Una percentuale imposta del PIL è sicuramente un criterio equo e razionale per suddividere il carico della beneficienza tra stati.. probabilmente ne avranno studiati anche di più adatti e ragionati.. ma appunto, quel che interessa in questa discussione credo siano i principi.



Un principio importante da dire, o meglio un fatto, è una cosa che quasi nessuno dice.. perchè fa brutto.. e invece è meglio dirla.

Dev'essere chiaro a tutti che l'assistenza umanitaria, il sostegno ai paesi poveri, le medicine.. sono e saranno a carico nostro. Dove nostro significa genericamente "i paesi ricchi". Ma è bene specificarlo meglio: nostro siamo noi, noi cittadini italiani, Cerbert Henry BadMirror io etc.

Questa cosa dev'essere chiara.. e spesso non lo è.

Quando parliamo di "destinare parte del PIL ai medicinali dei paesi poveri" pensiamo a una qualche astratta riserva inutilizzata, da cui sarebbe invece il caso di attingere. A

l contrario, ben più prosaicamente, stiamo parlando di alzare la nostra tassazione ordinaria di 0,5% o 1% o quanto serve.. e destinare il ricavato a quello. Parliamo di un trasferimento netto di risorse dalle nostre tasche a questo tipo di attività. Pagare i medicinali ai paesi poveri significa che ognuno di noi, in relazione alle sue possibilità, pagherà 50 o 100 o quanti sono euro all'anno, in più rispetto a quanto paga adesso, e il ricavato sarà destinato a questa attività.

Spesso questo aspetto non è chiaro.. si parla di beneficienza in terza persona, come se esistessero scorciatoie.. come se fosse qualcun altro, oggi cattivo che bisogna convincere a diventare buono e far beneficienza.

E' chiaro che quando non si chiariscono queste cose, nascono miti mascherati.. e qualcuno pensa, in buona fede, che "beneficienza" voglia dire far diventare buone le case farmaceutiche.. e si ritrova a chiamare beneficienza l'esproprio forzato di una proprietà.

Bisogna chiarire alle persone che -la beneficienza- non sono risorse imprigionate da qualche cattivo in qualche forziere nascosto, ma sono risorse nette aggiuntive da raccogliere tra di noi così come lo sono i contributi previdenziali, l'IRPEF, l'ICI sulla casa e così via.



p.s.grazie a te Badmirror :p

evelon
30-08-2003, 20:14
Originariamente inviato da -kurgan-
quindi è giusto per te che della gente schiatti perchè non ha soldi per pagarsi i medicinali dei paesi occidentali?
scusa se ti ho messo in bocca parole non tue, è quello che ho capito.


SaMu (come spesso accade) ha spiegato bene il concetto.

Sono contro all'esproprio "legalizzato" dei brevetti di un'azienda.

Brevetti che quest'azienda non ha trovato nel giardino ma se li è guadagnati con la ricerca e con gli €.

Sono contro, punto e basta.

Sulla tesi sostenuta da Cerbert (il brevetto si ripaga dopo 6 mesi) beh...che dire ?
vorrei sapere quale è la fonte e come sono state calcolate le spese.

Per quanto nè sò io nell'industria farmaceutica più organizzata (quindi poche in confronto al totale) solo 1 ricerca ogni 50 riesce a produrre qualcosa di utile e la strada "cieca" di una soluzione la si vede dopo anni di studi....
Questi costi sono stati considerati ?
Perchè se non è così quel dato è semplicemente INESATTO.

Se vuoi saperlo sono contro anche alla "beneficenza di stato" ovvero il già citato prelievo coatto sul PIL per comprare aiuti.
La beneficenza, se voglio farla, la faccio in privato ma non mi piace nè approvo che lo stato aumenti le tasse a tutti per aiutare qualcuno che dello stesso stato non è parte.

Il modello di ricerca "open source" statale mal si coniuga con le esigenze della ricerca moderna.
Tenendo presente che i risultati sono già condivisi tra i ricercatori di tutto il mondo attraverso le pubblicazioni specialistiche quello proposto mi sembra solo un altro modo di chiamare la ricerca tolta ai privati (come poi ??) e data agli stati.

Gli stati attualmente non possono permettersi i costi della ricerca (e quì ritorniamo all'assunto di Cerbert: se la ricerca non se la può permettere nemmeno un"ricco" stato occidentale siamo sicuri che si ammortizza in 6 mesi ? :rolleyes: ) ed è per questo che gradualmente e naturalmente di essa se ne sono fatti carico i privati sempre di più da qualche decina di anni.

Questo non è valido solo nella farmaceutica ma in quasi tutte le discipline scientifico-tecnologiche che rendono la nostra vita attuale molto comoda...