View Full Version : L' importanza della ricerca scientifica
Dopo aver visto l' ennesima fantastica puntata di Superquark... che parlava appunto in chiusura della ricerca, mi è venuta voglia di aprire un 3D per conoscere il vostro pensiero nei confronti della ricerca.
Piaro Angela ha fatto notare come l' Italia sia il terzultimo paese europeo per fondi stanziati per la ricerca: siamo davanti solo a Portogallo e Grecia.
Mancano finanziamenti statali, e i privati non è che che sgancino molto...
In sostanza... Angela ha fatto capire che ora come ora (o forse da sempre...) l' Italia è un paese più di "commercianti" che di altro, persone pronte a sfruttare quello che produce la ricerca altrui... a scopo di "lucro" fondamentalmente.
Una nazione che non produce in ricerca, è stato sottolineato, è una nazione destinata a non avere un futuro: si campa per poco sulla schiena degli altri.
Cosa ne pensate voi ?
LuPellox85
05-08-2003, 23:17
che se l'italia fosse stata governata bene fin dall'inizio saremmo una delle prime potenze mondiali...
e la ricerca è solo una delle tante cose alle quali non si da importanza.
Che ci va ancora bene che gran parte dei nostri cervelli viene comunque impiegato all' estero ... quello che loro imparano e' destinato prima o poi a rientrare in patria per vie traverse.
Originariamente inviato da Athlon
Che ci va ancora bene che gran parte dei nostri cervelli viene comunque impiegato all' estero ... quello che loro imparano e' destinato prima o poi a rientrare in patria per vie traverse.
pagando le aziende estere però ,le quali prima producono con i loro lavoratori e poi noi le compriamo o le subiamo.
Originariamente inviato da kaioh
pagando le aziende estere però ,le quali prima producono con i loro lavoratori e poi noi le compriamo o le subiamo.
Tra l'avere degli italiani completamente ingoranti o degli italiani che lavorano all' estero ma almeno sono in contatto con le scoperte piu' importanti preferisco la seconda opzione.
Certo il meglio sarebbe avere i cervelli in casa ... ma gia' averli e' una buona base di partenza , non bisogna perdere questa fondamenta.
Originariamente inviato da kaioh
pagando le aziende estere però ,le quali prima producono con i loro lavoratori e poi noi le compriamo o le subiamo.
Infatti: mai rendersi conto che il progresso fatto in casa vale di più di un qualsiasi oggetto venduto ?
L' Italia per me sta sbagliando di brutto, da decenni ormai, e più avanti si va... peggio diventa !
ce li abbiamo poiché l'università italiana forniva una ottima preparazione teorica, ora con la riforma effetuata abbiamo perso pure questo vantagio competitivo.
Vorrei sapere quanti dei cervelli fuggiti all'estero poi ritornano in italia.
Blankets
06-08-2003, 00:32
prima si puntava più sulla qualità, adesso sulla quantità, invece di preparare dei ricercatori si preparano dei lavoratori... :(
ciao;Andrea
p.s. non che i lavoratori non servano,anzi.... ma senza la ricerca il lavoro non va avanti
Originariamente inviato da kaioh
ce li abbiamo poiché l'università italiana forniva una ottima preparazione teorica, ora con la riforma effetuata abbiamo perso pure questo vantagio competitivo.
Vorrei sapere quanti dei cervelli fuggiti all'estero poi ritornano in italia.
e che tornano a fare? le ferie forse
Originariamente inviato da kaioh
ce li abbiamo poiché l'università italiana forniva una ottima preparazione teorica, ora con la riforma effetuata abbiamo perso pure questo vantagio competitivo.
Vorrei sapere quanti dei cervelli fuggiti all'estero poi ritornano in italia.
D'accordissimo con te...io nn riesco a capire il motivo di tale riforma, se nn quello di dare modo agli studenti di terminare gli studi prima e di conseguenza di avere un numero di "fuoricorso" in linea con gli altri paesi.
Io ho capito un po' diversamente però...
Hanno detto che in Italia solo l'1% del pil viene dato per la ricerca di base, e nonostante questo i nostri ricercatori sono tra i migliori.
Tuttavia non producono nessuna applicazione, sia perchè i fondi sono bassi, sia perchè non esiste ricerca privata.
Non è quindi colpa dello stato, almeno non completamente, perchè in paesi come gli stati uniti la ricerca privata è enorme...
Si ma secondo te la nazione che ha il piu alto numero di cellulari procapite deve spendere soldi per la ricerca :asd:
Ovviamente mi spiace tantissimo di questo.
:(
Beh come sottolineava Margherita Hack in una prefazione di una nota enciclopedia, siamo nel 2000 e la scuola italiana (quella dell'obbligo ovviamente, che deve formare e preparare gli studenti alle scelte future) ancora basa la sua cultura sull'Umanismo, le famose "Lettere", relegando in secondo piano gli studi scientifici (mi sono dovuto sorbire tante lettere io che ho fatto aeronautica, figuriamoci gli altri), tuttavia è un atteggiamento che sta cambiando a quanto sembra, ma troppo lentamente secondo me.
Dove trovo su internet la prefazione a questa enciclopedia ? Vorrei leggerla
Problematica scottante.
In Italia c'è la cultura della cultura, perdonatemi il gioco di parole. Qui si mettono in mostra musei, monumenti, dipinti, artisti, ma poi si fa poco perchè la cultura sia a portata di tutti.
E parlo di cultura in ogni suo aspetto, non solo quella umanistica.
La scuola dell'obbligo, soprattutto al sud, è piena di buchi e questo lo possiamo vedere ogni giorno anche solo da come, parla la gente, se poi aggiungiamo anche il fatto che le materie scientifiche sono snobbate fin troppo volentieri perchè ritenute "difficili" allora il quadro non solo si allarga ma diventa anche più triste.
Quante persone scelgono il liceo classico solo perchè "la matematica è più facile"?
E' così in Italia, si cercano le vie più facili e si mette la testa sotto la sabbia, purtroppo.
Non saremmo un paese di soli "commercianti" se gli scienziati rimanessero qui da noi, ma come ben sappiamo la fuga di cervelli non si ferma e quindi alla fine l'anima scientifica della nazione scivola fuori, all'estero.
Possiamo prendercela solo col governo? Troppo facile dire che le scuole non funzionano e che la colpa è degli insegnanti, oppure che non ci sono fondi per la ricerca e che la colpa è dello stato.
Le scuole non funzionano anche perchè siamo noi che non ci mandiamo i nostri figli e basta farsi un giro qui a Napoli per vedere come in certe famiglie (benestanti, non certo di disoccupati) l'educazione dei figli sia messa in secondo piano (o anche terzo o quarto) rispetto a cose ben più futili.
E' chiaro che finchè formiamo le nuove generazioni con questi presupposti, non ci sarà mai la mentalità aperta e disinteressata, capace di vedere al di là del profitto immediato, necessaria a far sviluppare per bene la ricerca qui da noi.
Per fortuna che quelle poche cose che abbiamo sono in mano a persone in gamba, almeno.
Oramai imho si è sorpassato il punto di non ritorno, c'è troppa superficialità.
Originariamente inviato da Murdoc
Oramai imho si è sorpassato il punto di non ritorno, c'è troppa superficialità.
Se spostiamo il problema alla questione dell'istruzione, la colpa è tutta della mentalità italiana degli ultimi anni.
Il titolo di studi da diritto per una persona è diventato un dovere da parte dello stato, per cui tutti non hanno più diritto allo studio ma al titolo di studio, che pare una sottigliezza ma è una cosa gravissima.
Il calo di qualità delle scuole primarie è stato affrontato con un calo ulteriore dell'istruzione secondaria, calo che ha raggiunto le facoltà universitarie da qualche anno ed è stato affrontato con una riforma che elimina anche la preparazione teorica che poteva avere uno studente (quella pratica invece non l'aveva mai avuta).
Per quel che riguarda poi il mondo universitario, i rettori hanno poco da piangersi addosso.
I ricercatori sono al 99% dei casi una "ruota di pavone" per il docente, che più ne ha, più è figo. Spesso sono solo persone raccomandate, mentre altri ben più capaci vengono lasciati indietro perchè non hanno le spintarelle. Un mondo mafioso come l'università non l'ho mai visto.
Originariamente inviato da gpc
Completamente daccordo su tutto.
ironmanu
06-08-2003, 12:01
per rispondere a Xilema:
penso che ieri sera Pieroangela abbia detto una cosa sacrosanta differenziando la ricerca pura (fisici-matematici) da quella applicata (ingegneri) spiegando che la seconda nn puo' ovvia mente prescinderne.Io abito nel "ricco nordest" nella zona tra Padova e Noale(aprilia) e conoscendo degli amici della piccola imprenditoria devo dire che la metalità è spesso quella di cui si parlava ieri sera a superquark ovvero tendente a dire che tutto sommato la scuola nn serve a molto visto che molti si sono per cosi' dire"fatti da soli".ovviamente restando fissi su questo binario saremo sempre costretti ad avere bisogno deglia altri...adesso sembra che gli stati membri vogliano destinare alla ricerca il 3% del pil speriamo che l'Italia esca dalla buca(1%)
ironmanu
06-08-2003, 12:04
sarebbe meglio che la classe dirigente italiana si allenasse a sim city 4 per capire il ruolo dell'istruzione-ricerca per lo sviluppo
Originariamente inviato da ironmanu
adesso sembra che gli stati membri vogliano destinare alla ricerca il 3% del pil speriamo che l'Italia esca dalla buca(1%)
Vedrai che troveranno sicuramente qualche escamotage, tipo che danno il 3% ma poi si riprendono in tasse il 2%.
Er Paulus
06-08-2003, 12:08
Originariamente inviato da ironmanu
sarebbe meglio che la classe dirigente italiana si allenasse a sim city 4 per capire il ruolo dell'istruzione-ricerca per lo sviluppo
direi più a Civilization.:) :rolleyes:
Originariamente inviato da Er Paulus
direi più a Civilization.:) :rolleyes:
Io gioco ad Half Life e Command&Conquer, va bene lo stesso? :O
Non andiamo troppo OT, però. ;)
civilization non è mai ot :D
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