Xtian
05-06-2003, 11:52
Dalla newsletter di Apogeoonline
Nel frattempo, è dei giorni scorsi un'altra notizia a conferma del trend di consolidamento in atto tra i giganti statunitensi (meglio, globali). Microsoft e AOL Time Warner hanno diffuso un comunicato congiunto in cui dettagliano "l'accordo amichevole" raggiunto sul caso Netscape-Explorer. La prima verserà 750 milioni di dollari alla seconda per porre fine alla causa giudiziaria presentata oltre un anno fa da AOL in un tribunale federale di Washington, DC. Quest'ultima nel 1999 aveva acquistato la Netscape Corporation, e accusava Microsoft di pratiche anticoncorrenziali per aver imposto il suo browser Explorer a danno dell'allora ubiquo Netscape. Non si tratta proprio di pace fatta, perché i dirigenti spiegano che le due aziende rimangono comunque "accesi rivali come provider internet", ma al contempo si annunciano collaborazioni per future tecnologie digitali e una migliore compatibilità tra i vari prodotti.
Ad esempio, il gruppo AOL Time Warner potrà utilizzare integralmente la piattaforma digitale "Windows Media 9 Series" di Microsoft, per proporre agli abbonati di AOL l'accesso a programmi multimediali. Per i prossimi sette anni questi ultimi si ritroveranno IE come browser nel pacchetto-software d'abbonamento. Con buona pace del 3-4 per cento di mercato tuttora ad appannaggio di Netscape, che rimane pur sempre un prodotto della scuderia AOL Time Warner. Insomma, l'atavica guerra dei browser stavolta sembra definitivamente chiusa -- ma non con un "bang", bensì con un semplice "accordo amichevole". Lo sottolinea un articolo firmato su Salon.com dell'attento Andrew Leonard, il quale va ben oltre ponendosi una giustificata domanda: cosa resta di il figlio ribelle open-source di Netscape? Partito in lentezza, nell'ultimo anno il browser 'aperto' ha raggiunto un ottimo livello di qualità, in diretta competizione con IE -- e tutto ciò grazie al continuo sostegno economico prima di Netscape e poi di AOL Time Warner. Ma visti i debiti che da tempo attagliano quest'ultima, molla principale alla base anche dell'accordo con Microsoft, si teme che la prossima vittima di inevitabili tagli sarà proprio l'amato Mozilla.
In altri termini, sia la decisione della FCC che quest'accordo Microsoft-AOL Time Warner rischiano seriamente di tagliare gli spazi (e i fondi) per le piccole entità indipendenti. E se nel primo caso lo scenario si delinea preoccupante, per il secondo vive la speranza. Mentre la comunità dei programmatori si preoccupa, appare infatti tranquillo Chris Blizzard, ex di Red Hat che oggi lavora a tempo pieno su Mozilla: "Oggi non dipendiamo da Netscape così tanto come una volta, e se decidono di staccare la spina, non è poi così vitale." Almeno in quest'ambito, incrociamo le dita.
Come al solito e' finito tutto a tarallucci e vino :(
Nel frattempo, è dei giorni scorsi un'altra notizia a conferma del trend di consolidamento in atto tra i giganti statunitensi (meglio, globali). Microsoft e AOL Time Warner hanno diffuso un comunicato congiunto in cui dettagliano "l'accordo amichevole" raggiunto sul caso Netscape-Explorer. La prima verserà 750 milioni di dollari alla seconda per porre fine alla causa giudiziaria presentata oltre un anno fa da AOL in un tribunale federale di Washington, DC. Quest'ultima nel 1999 aveva acquistato la Netscape Corporation, e accusava Microsoft di pratiche anticoncorrenziali per aver imposto il suo browser Explorer a danno dell'allora ubiquo Netscape. Non si tratta proprio di pace fatta, perché i dirigenti spiegano che le due aziende rimangono comunque "accesi rivali come provider internet", ma al contempo si annunciano collaborazioni per future tecnologie digitali e una migliore compatibilità tra i vari prodotti.
Ad esempio, il gruppo AOL Time Warner potrà utilizzare integralmente la piattaforma digitale "Windows Media 9 Series" di Microsoft, per proporre agli abbonati di AOL l'accesso a programmi multimediali. Per i prossimi sette anni questi ultimi si ritroveranno IE come browser nel pacchetto-software d'abbonamento. Con buona pace del 3-4 per cento di mercato tuttora ad appannaggio di Netscape, che rimane pur sempre un prodotto della scuderia AOL Time Warner. Insomma, l'atavica guerra dei browser stavolta sembra definitivamente chiusa -- ma non con un "bang", bensì con un semplice "accordo amichevole". Lo sottolinea un articolo firmato su Salon.com dell'attento Andrew Leonard, il quale va ben oltre ponendosi una giustificata domanda: cosa resta di il figlio ribelle open-source di Netscape? Partito in lentezza, nell'ultimo anno il browser 'aperto' ha raggiunto un ottimo livello di qualità, in diretta competizione con IE -- e tutto ciò grazie al continuo sostegno economico prima di Netscape e poi di AOL Time Warner. Ma visti i debiti che da tempo attagliano quest'ultima, molla principale alla base anche dell'accordo con Microsoft, si teme che la prossima vittima di inevitabili tagli sarà proprio l'amato Mozilla.
In altri termini, sia la decisione della FCC che quest'accordo Microsoft-AOL Time Warner rischiano seriamente di tagliare gli spazi (e i fondi) per le piccole entità indipendenti. E se nel primo caso lo scenario si delinea preoccupante, per il secondo vive la speranza. Mentre la comunità dei programmatori si preoccupa, appare infatti tranquillo Chris Blizzard, ex di Red Hat che oggi lavora a tempo pieno su Mozilla: "Oggi non dipendiamo da Netscape così tanto come una volta, e se decidono di staccare la spina, non è poi così vitale." Almeno in quest'ambito, incrociamo le dita.
Come al solito e' finito tutto a tarallucci e vino :(