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View Full Version : Caricare delle batt al piombo quanto e come?


Pamela77
26-05-2003, 18:56
Ciao a tutti, ho un problema, non so come ricaricare al meglio le mie batterie al piombo.
Ho delle batterie al piombo di 7.2 a/h 12v e ho comprato un caricabatterie (veloce) per ricaricarle, nel caricabatterie oltre a poter scegliere il voltaggio 12/6 v posso scegliere pure l'amperaggio out tra 0.06/0.12/0.24/0.50/0.90/1.3
Darei la priorità al miglior modo di caricare le batterie e non al minor tempo, in oltre mi è capitato di dimenticare una batt per + giornoi a caricare e si e liquefatta... quindi non si stacca quando arriva a pieno carica. Ed in genere la batteria rimane un po calda, non eccessivamente ma csalda. Vorrei sapere se esiste una regola che mi permette di sapere quanto tempo deve caricare per un rispettivo amperaggio out ed ovviamente in relazione con la batteriea da ricaricare.
Anche se non esiste mi basterebbe la vostra esperienza.
Ho in oltre un vecchio caricabatterie di una telecamera che per le batterie 1800 ma/h funzionava benone e staccava quando caricava al massimo dando una carica di mantenimento, potrei usarlo per caricare delle batterie 7.2a/h? O rischio di bruciarlo?
Se esiste un argomento +a datto delle discussioni generali vi prego di spostarmi.
Ciao a tutti e grazie,

trappola
26-05-2003, 21:19
allora per quanto ricordo esiste una differenza fondamentale nella ricarica delle batterie:
quelle al piombo, siano esse piombo gel o piombo acido vanno ricaricate a tensione costante (+ o -)
quelle ricaricabioli cioe ni cd ni-mi vanno a corrente costante.

quindi è meglio non usare un caricatore di un tipo per l'altro, soprattutto un caricatore per piombo se delle nickel visto che hanno una resistenza interna molto bassa (ergo tirano tanta di quella corrente dal carica che o lo fondono o si surriscaldano e ...).
Comunque la regola teorica sarebbe (partendo da scarico) (capacità nominale / 10 ) per 14 ore. In realtà questa è una indicazione di massima, nel senso che una ora in più non fa nulla, tanto più che più aumenta la carica acquisità minore è la corrente che viene assorbita.
Nel tuo caso non avendo una uscita a 0,72 A io farei 0,5 per 20 ore
infatti 0.5 per 20 = 10 che è il risultato che otterresti facendo (7.2/10)*14
la cosa dovrebbe essere perfetta, ovvio che se la batteria comincia a scaldare parecchio 40 gradi per dire o il carichino da più di quanto dice o la batteria ha qualcosa di nascita

ciao piero

Pamela77
26-05-2003, 21:58
sei stato molto chiaro, ma non hai risposto al secondo quesito: Ho in oltre un vecchio caricabatterie di una telecamera che per le batterie 1800 ma/h funzionava benone e staccava quando caricava al massimo dando una carica di mantenimento, potrei usarlo per caricare delle batterie 7.2a/h? O rischio di bruciarlo?
Ps parlo ovviamente di batterie al piombo entrambe....ciaooooo

trappola
26-05-2003, 22:31
no direi che non va bene, perchè anche se le batterie delle telecamera fossero state al piombo gel se condo me la corrente di carica sarebbe troppo bassa.
Cmq se hai un tester puoi fare una prova cioè (ammesso che anche la batteria della telecemera fosse da 12 volt) misuri la corrente che fluisce nel circuito collegando il carica batterie delle telecamera, se è 0.5 0.7 ampere vale il discorso di prima.

pippocalo
27-05-2003, 08:13
mi sa che sei una delle poche ad aver avuto una telecamera con batterie al piombo.....!!! ma sei sicura??? parliamo del 1980 o prima quando la telecamera pesava 3 chili, il videoregistratore si portava a spalla (e lo chiamavano portatile...) e le batterie erano a parte?

Pamela77
27-05-2003, 12:45
esatto una panasonic f10 con vcr a parte e batterie a parte....e funziona ancora anche se è conservata con la naftellina...adesso ho la dv 500 jvc e le batterie mi servono per lei..... ciaoooooooo

pippocalo
27-05-2003, 15:32
sei un mito....!!!

comunque ti hanno consigliato già bene: il piombo si carica a tensione costante: si difende lui dalla sovracarica aumentando la tensione ai suoi morsetti. Quindi il caricatore è in genere un alimentatore neanche tanto sofisticato: trasformatore, diodo e via.

Le altre batterie invece si caricano in corrente (NI-Cd per esempio) e hanno bisogno di un rilevatore di carica che riduce la corrente di carica ad 1/10 quando sono cariche. In genere questi circuiti sono costosi e spesso non funzionano bene anche perchè le batterie, appena un po' usate, si comportano molto diversamente da quanto previsto dal costruttore ed il circuito di rilevazione di carica va per "farfalle". Consiglio: meglio scaricarle sempre completamente e caricarle con carica semilenta (ovvero non in due ore) temporizzata (ovvero con un circuito che dopo n ore le mette sotto la carica di mantenimento senza fare troppe misure).

Ciao