freesailor
02-04-2003, 21:08
E' una domanda da newbie, lo so, ma in fondo su Linux sono effettivamente un newbie (e le mie ultime esperienze Unix risalgono a parecchi anni fa ...).
Sto per installare (o per cercare di installare!) Mandrake 9.1 su un vecchio PC (Pentium I 166 Mhz, 64 Mb RAM), giusto per cominciare a conoscere Linux.
Per vari motivi, che non sto a spiegare per non dilungarmi, vorrei installare Linux su un disco SCSI esterno da 9 Gb, che oggi uso come disco aggiuntivo (non di boot) per Windows.
Sia il BIOS della vecchia scheda madre sia lo SCSI adapter che uso (LSI Logic 20860) non consentono il boot da SCSI.
In ogni caso, vorrei mantenere come disco di boot quello EIDE con Windows (si, per ora su quel PC terrei anche Windows ...) ma senza mettervi un dual boot perchè sono costretto ad usare Maxblast per far vedere a Windows tutti i 40 Gb e so che può fare a pugni con Linux nel MBR (già verificato con Red Hat ... :( ).
Pensavo quindi di usare semplicemente un floppy di boot per Linux: con il floppy inserito al momento del boot partirebbe Linux, vedendo ed usando il disco SCSI; senza floppy inserito partirebbe Windows (e il disco SCSI dedicato a Linux sarebbe praticamente inutilizzato, a parte una partizione FAT32 per eventuale scambio dati tra i due sistemi).
Domande:
1) può funzionare? Avrei delle limitazioni funzionali rispetto ad un sistema Linux che parte con boot da hard disk?
2) il disco di boot da usare "normalmente" può essere lo stesso disco di installazione (che Mandrake consiglia di usare creandolo con rawwritewin) da usare se non si riesce a fare l'installazione direttamente da CD-ROM (perchè non bootabile)?
Oppure deve essere un disco di boot creato da Linux dopo l'installazione (mi pare che Mandrake abbia un comando DrakFloppy)?
E dovrei ricrearlo dopo ogni eventuale ... cosa? Ricompilazione del kernel? Installazione di pacchetti? Cambiamenti nell'hardware?
Grazie e scusate se la domanda è banale e magari già posta altre volte (ma anche il motore di ricerca del Forum down da settimane non aiuta ...).
Sto per installare (o per cercare di installare!) Mandrake 9.1 su un vecchio PC (Pentium I 166 Mhz, 64 Mb RAM), giusto per cominciare a conoscere Linux.
Per vari motivi, che non sto a spiegare per non dilungarmi, vorrei installare Linux su un disco SCSI esterno da 9 Gb, che oggi uso come disco aggiuntivo (non di boot) per Windows.
Sia il BIOS della vecchia scheda madre sia lo SCSI adapter che uso (LSI Logic 20860) non consentono il boot da SCSI.
In ogni caso, vorrei mantenere come disco di boot quello EIDE con Windows (si, per ora su quel PC terrei anche Windows ...) ma senza mettervi un dual boot perchè sono costretto ad usare Maxblast per far vedere a Windows tutti i 40 Gb e so che può fare a pugni con Linux nel MBR (già verificato con Red Hat ... :( ).
Pensavo quindi di usare semplicemente un floppy di boot per Linux: con il floppy inserito al momento del boot partirebbe Linux, vedendo ed usando il disco SCSI; senza floppy inserito partirebbe Windows (e il disco SCSI dedicato a Linux sarebbe praticamente inutilizzato, a parte una partizione FAT32 per eventuale scambio dati tra i due sistemi).
Domande:
1) può funzionare? Avrei delle limitazioni funzionali rispetto ad un sistema Linux che parte con boot da hard disk?
2) il disco di boot da usare "normalmente" può essere lo stesso disco di installazione (che Mandrake consiglia di usare creandolo con rawwritewin) da usare se non si riesce a fare l'installazione direttamente da CD-ROM (perchè non bootabile)?
Oppure deve essere un disco di boot creato da Linux dopo l'installazione (mi pare che Mandrake abbia un comando DrakFloppy)?
E dovrei ricrearlo dopo ogni eventuale ... cosa? Ricompilazione del kernel? Installazione di pacchetti? Cambiamenti nell'hardware?
Grazie e scusate se la domanda è banale e magari già posta altre volte (ma anche il motore di ricerca del Forum down da settimane non aiuta ...).