Jaguar64bit
05-02-2003, 15:40
Articolo preso da www.nextgame.it..... :)
Ci siamo, domani è il giorno tanto atteso.
Unreal II: The Awakening è pronto al suo debutto e grazie a un test "hands on" di circa tre ore ("courtesy of Infogrames Italia", che ringraziamo) possiamo regalarvi fin da ora le nostre impressioni preliminari, lasciando ogni considerazione approfondita e ogni giudizio definitivo alla recensione completa che pubblicheremo quanto prima possibile.
Abbiamo testato il gioco su un Pentium 4 a 3,06 GHz dotato di 256 MB di RAM e di scheda video con chipset Radeon 9100 alla risoluzione di 1024*768 pixel con 32 bit di colore e dettagli grafici elevati.
Il primo impatto tecnico/estetico è spettacolare. Notevole dettaglio poligonale, texture curatissime (come da tradizione della serie), architetture complicate e l'ampia scalabilità di un engine che consente di portare sullo schermo complicati interni e notevoli paesaggi all'aria aperta, regalano nel complesso un impatto visivo di prim'ordine, che tocca vette di eccellenza in alcuni aspetti come la riproduzione del fuoco (grandioso il lanciafiamme!) e della particolare illuminazione che ne deriva. In generale la luce, il bump mapping e le splendide ombre la fanno da padroni in Unreal II: The Awakening: le ombre a tratti sono davvero impressionanti per il realismo che sanno trasmettere. Anche l'acqua, antico cavallo di battaglia della serie, si conferma riprodotta in modo efficace fin dal primo avamposto che s'incontra, circondato da montagne e da un mare cristallino perfettamente animato. Il tutto si muove in-game con buona fluidità (nella configurazione di cui sopra) mostrando qualche segno di cedimento in alcuni intermezzi creati col medesimo engine grafico del gioco.
Fin qui il lato strettamente grafico. Ma il gioco?
Il gioco è davvero la parte su cui intendiamo sbilanciarci di meno: superato il breve tutorial e scoperto di essere un Marine spaziale destinato a un'eternamente mancata promozione, proseguiamo il nostro pattugliamento di routine della frontiera di un certo settore galattico, venendo coinvolti, missione dopo missione, in una serie di strani accadimenti. In quanto a coinvolgimento complessivo - al primo impatto - non siamo proprio ai massimi livelli: c'è da immaginare/sperare che il proseguimento della storia regali non pochi colpi di scena e dia un filo logico unitario a ciò che da principio appare fin troppo slegato. Quanto provato, inoltre, ci è parso estremamente lineare e teleguidato dalla storia: niente bivi, niente reali possibilità di risolvere situazioni diverse in svariati modi, ma anche in questo caso il beneficio del dubbio è più che dovuto.
Infine alcune considerazioni sparse. Confermiamo l'assoluta mancanza di qualsivoglia opzione multiplayer, ma non possiamo non ricordare una certa nostalgia le belle e originali modalità che Legend Entertainment stava sviluppando in origine per Unreal II: The Awakening e di cui parlammo nel nostro reportage dall'E3 2001. Che gli anni siano passati e il panorama degli sparatutto sia mutato l'abbiamo inoltre evinto da alcune evidenti citazioni/omaggi rivolti ad Halo (il maestro s'inchina dinanzi all'allievo?): la struttura visiva del briefing iniziale e il livello nella foresta con la pioggia sono solo due chiari esempi di questa nostra netta impressione. Chiudiamo dando nuovamente appuntamento alla recensione: quanto abbiamo toccato con mano ci ha lasciato ancor più il fortissimo desiderio di vedere, di capire, di provare a fondo questo sequel tanto atteso.
Ci siamo, domani è il giorno tanto atteso.
Unreal II: The Awakening è pronto al suo debutto e grazie a un test "hands on" di circa tre ore ("courtesy of Infogrames Italia", che ringraziamo) possiamo regalarvi fin da ora le nostre impressioni preliminari, lasciando ogni considerazione approfondita e ogni giudizio definitivo alla recensione completa che pubblicheremo quanto prima possibile.
Abbiamo testato il gioco su un Pentium 4 a 3,06 GHz dotato di 256 MB di RAM e di scheda video con chipset Radeon 9100 alla risoluzione di 1024*768 pixel con 32 bit di colore e dettagli grafici elevati.
Il primo impatto tecnico/estetico è spettacolare. Notevole dettaglio poligonale, texture curatissime (come da tradizione della serie), architetture complicate e l'ampia scalabilità di un engine che consente di portare sullo schermo complicati interni e notevoli paesaggi all'aria aperta, regalano nel complesso un impatto visivo di prim'ordine, che tocca vette di eccellenza in alcuni aspetti come la riproduzione del fuoco (grandioso il lanciafiamme!) e della particolare illuminazione che ne deriva. In generale la luce, il bump mapping e le splendide ombre la fanno da padroni in Unreal II: The Awakening: le ombre a tratti sono davvero impressionanti per il realismo che sanno trasmettere. Anche l'acqua, antico cavallo di battaglia della serie, si conferma riprodotta in modo efficace fin dal primo avamposto che s'incontra, circondato da montagne e da un mare cristallino perfettamente animato. Il tutto si muove in-game con buona fluidità (nella configurazione di cui sopra) mostrando qualche segno di cedimento in alcuni intermezzi creati col medesimo engine grafico del gioco.
Fin qui il lato strettamente grafico. Ma il gioco?
Il gioco è davvero la parte su cui intendiamo sbilanciarci di meno: superato il breve tutorial e scoperto di essere un Marine spaziale destinato a un'eternamente mancata promozione, proseguiamo il nostro pattugliamento di routine della frontiera di un certo settore galattico, venendo coinvolti, missione dopo missione, in una serie di strani accadimenti. In quanto a coinvolgimento complessivo - al primo impatto - non siamo proprio ai massimi livelli: c'è da immaginare/sperare che il proseguimento della storia regali non pochi colpi di scena e dia un filo logico unitario a ciò che da principio appare fin troppo slegato. Quanto provato, inoltre, ci è parso estremamente lineare e teleguidato dalla storia: niente bivi, niente reali possibilità di risolvere situazioni diverse in svariati modi, ma anche in questo caso il beneficio del dubbio è più che dovuto.
Infine alcune considerazioni sparse. Confermiamo l'assoluta mancanza di qualsivoglia opzione multiplayer, ma non possiamo non ricordare una certa nostalgia le belle e originali modalità che Legend Entertainment stava sviluppando in origine per Unreal II: The Awakening e di cui parlammo nel nostro reportage dall'E3 2001. Che gli anni siano passati e il panorama degli sparatutto sia mutato l'abbiamo inoltre evinto da alcune evidenti citazioni/omaggi rivolti ad Halo (il maestro s'inchina dinanzi all'allievo?): la struttura visiva del briefing iniziale e il livello nella foresta con la pioggia sono solo due chiari esempi di questa nostra netta impressione. Chiudiamo dando nuovamente appuntamento alla recensione: quanto abbiamo toccato con mano ci ha lasciato ancor più il fortissimo desiderio di vedere, di capire, di provare a fondo questo sequel tanto atteso.