Redazione di Hardware Upg
21-11-2025, 17:00
Link alla notizia: https://www.hwupgrade.it/news/server-workstation/datacenter-ia-nello-spazio-entro-5-anni-la-sparata-di-musk-che-non-convince-il-ceo-di-nvidia_146597.html
Elon Musk prevede che i data center AI più convenienti saranno quelli in orbita entro cinque anni, grazie all'energia solare continua e al raffreddamento naturale. Jensen Huang, CEO di NVIDIA, ha apprezzato la visione, ma la considera prematura e ricorda le difficoltà legate a radiazioni, dissipazione termica e infrastrutture spaziali ancora immature
Click sul link per visualizzare la notizia.
Sparata è il termine giusto.
Ma Huang è Huang...non è tipo di farsi condizionare facilmente. :asd:
Prima che quello "stacca una assegno" è sicuro al 1000% che la cifra spesa tornerà indietro decuplicata in guadagni.
Cinque anni ? Facciamo venti o trenta, dai Musk. :read:
Ginopilot
21-11-2025, 21:05
Perche' oggi volta che apre bocca sto miliardario idiota salta fuori un articolo?
CrapaDiLegno
21-11-2025, 22:02
Cinque anni ? Facciamo venti o trenta, dai Musk. :read:
Boh, forse solo se nel frattempo il suo genio riesce anche a cambiare le leggi della fisica. Il raffreddamento per irraggiamento è molto basso. Anche le temperature date di -60 + 120 sono temperature date alla caxxo: se non c'è materiale conduttivo (come l'aria qui sulla Terra) la temperatura misura solo la quantità media di energia delle particelle di un materiale ma l'interazione energetica con i materiali attorno è completamente diversa perché non c'è trasporto raffreddante (o riscaldante ) dell'aria.
E' più facile scaldare per via dell'illuminazione da parte del Sole, con energia che arriva costantemente su una superficie che si scalda e la cui energia può essere trasportata con un vettore come l'aria presente in una area chiusa dall'altra parte della superficie, mentre per il raffreddamento l'abbandono dell'energia da un materia a temperatura relativamente bassa (come possono essere 100°C o 373°K) verso il vuoto è decisamente più rognoso ed è negativo (raffreddamento del corpo) solo se il materiale irradiante è protetto dalle radiazioni provenienti dal Sole.
Insomma, Musk dovrebbe smettere di guardare i cartoni animati dove gli oggetti gettati nello spazio si congelano istantaneamente.
Ricordo che il problema numero uno dello Shuttle dopo essere entrato in orbita era quello di aprire i portelli e dispiegare i grandi dissipatori per liberarsi del calore che aveva accumulato durante il lancio per via dell'attrito con l'atmosfera, testimonianza che liberarsi del calore nel vuoto è un grande problema.
Risolto il problema della dissipazione, rimane quella della produzione solare. Quanti km2 di pannelli servirebbero per generare 1TW di energia costante?
Praticamente realizzeremmo un dispositivo orbitante in grado di gettare ombra sulla Terra, il primo della sua specie dopo la Luna.
AlexSwitch
22-11-2025, 00:56
O Elon abbozzala con sta ketamina... dai!!
Doraneko
22-11-2025, 10:21
Il datacenter nello spazio è una cazzata... adesso. Non lo era invece un mese fa in quest'altro articolo (https://www.hwupgrade.it/news/skvideo/le-gpu-nvidia-sono-spaziali-h100-presto-al-centro-di-un-datacenter-orbitale_145212.html), dove addirittura compariva questa frase:
L'assenza di atmosfera e le temperature prossime ai -270 °C consentono un raffreddamento passivo naturale, sfruttando il vuoto come dissipatore termico infinito.
Che è roba da troll physics.
Giusto per rendere l'idea, il processo produttivo più avanzato utilizzato in ambito spaziale è l' FD-SOI a 18nm dell' mcu STM32V8 (core Cortex-M85 ad 800MHz), annunciato ufficialmente pochi giorni fa da ST ma già utilizzato da SpaceX nel modulo di comunicazione laser da satellite a satellite sui nuovi Starlink.
L'STM32V8 non è certificato come chip rad hard, ma usa memorie PCM con celle pilotate da BJT, SRAM con parziale supporto ECC ed il processo produttivo FD-SOI di suo fornisce una protezione di base verso alcuni dei danni causati dalle radiazioni ionizzanti.
Oltre a questo il suo range operativo di temperatura arriva a +140 gradi celsius (ed anche questo aiuta in condizioni operative estreme).
Abbinando ad esso software che rileva soft-error da radiazioni e resetta tutto velocemente si ottiene un prodotto utilizzabile per roba non mission-critical in orbita bassa (se un datalink intersatellite viene perso sporadicamente per qualche secondo non è un problema).
È al tempo stesso la mcu più potente ed economica attualmente in uso su satelliti.
Una "vera" mcu rad hard tipo quelle di Vorago parte da oltre 1000 dollari (Cortex-M0 a 50MHz) o da più di 6000 dollari (Cortex-M4 a 100MHz).
Se poi si passa a microprocessori e schede madri complete per farci girare sopra S.O tipo Linux, VxWorks, ecc. visto che TUTTI i componenti devono essere space trade, si parte da minimo 200mila dollari per roba basata su rad5500 (quad-core powerpc 32bit con clock inferiore ai 500MHz) ed in tale categoria attualmente i chip più potenti dovrebbero essere i PIC64-HPSC (8+2 core RISC-V a 64bit e clock max 1GHz).
Insomma, come costi e prestazioni non se ne parla proprio di sostituire i datacenter a terra.
È vero che sulla ISS vengono usati computer basati su x86-64, ma girano in un ambiente "su misura per esseri umani", con una schermatura non da poco, con personale che può intervenire sul posto in caso di comuni guasti e sopratutto la roba davvero critica non gira su di essi.
Perche' oggi volta che apre bocca sto miliardario idiota salta fuori un articolo?
Perche' persone come te (e come me) ci cliccano sopra
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in realtà non servono batterie perché nello spazio c'è sempre il sole
Non e' vero.
Il satellite orbita intorno alla terra, e prima o poi si trovera' nel cono d'ombra proiettato dalla terra.
Inoltre, quando il satellite e' al sole, ci sono temperature di 100°C, e sarebbe impossibile smaltire il calore generato dal datacenter.
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