View Full Version : Cina, effetto sanzioni USA: Cambricon - la 'NVIDIA cinese' - registra ricavi record nel terzo trimestre
Redazione di Hardware Upg
18-10-2025, 16:11
Link alla notizia: https://www.hwupgrade.it/news/skvideo/cina-effetto-sanzioni-usa-cambricon-la-nvidia-cinese-registra-ricavi-record-nel-terzo-trimestre_145023.html
Cambricon Technologies, spesso definita la "NVIDIA cinese", ha registrato un aumento dei ricavi di 14 volte nel terzo trimestre, trainata dalla crescente domanda interna di chip per l'AI. L'azienda beneficia del piano di Pechino per sostituire l'hardware statunitense, con previsioni di crescita record per l’anno.
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Max Power
18-10-2025, 19:28
Era ovvio.
Ammerregani!! Avete fatto tutto da soli. Vedete di non piagnucolare ma di sbattere la testa in ogni spigolo che riuscite a trovare. Avete trasformato un paese di contadini in una soperpotemza avanzatissima (e concorrente) nei libri di storia verrete ricordati come uno dei popoli piu stupidi e “tafazziani” dai tempi dei sumeri.
Ammerregani!! Avete fatto tutto da soli. Vedete di non piagnucolare ma di sbattere la testa in ogni spigolo che riuscite a trovare. Avete trasformato un paese di contadini in una soperpotemza avanzatissima (e concorrente) nei libri di storia verrete ricordati come uno dei popoli piu stupidi e “tafazziani” dai tempi dei sumeri.
Devi essere proprio frustrato :asd: Ma ti capisco sai.
Gli americani hanno il dominio incontrastato del tech e della finanza e difficilmente questo cambierà nel giro di breve.
Se non fosse stato per Trump, continuavano ancora a produrre tutto in cina.
Almeno hanno capito l'errore, anche se in ritardo e stanno cercando di invertire la rotta, ci vorrà tempo, ma forse questo salverà l'occidente dalla piaga comunista cinese. Non so se l'europa ancora l'ha capito, ma considerato le menti eccelse progressiste che la governano, dubito, visto che saranno ben oliati dal Partito Comunista Cinese.
azi_muth
18-10-2025, 23:43
Partito Comunista Cinese.
Ma i cinesi non sono comunisti canonici.
Hanno trovato un modo tutto loro di coniugare il mercato con il socialismo.
E' un capitalismo controllato da un partito comunista, che si legittima con risultati economici e patriottismo, più che con l'ideologia marxista tradizionale.
La legittimazione ideologica si è spostata da “lotta di classe” a “prosperità comune” e da “internazionalismo proletario” a “rinascita della nazione cinese”.
Il Partito Comunista Cinese non è più il “partito dei poveri”, ma il partito della modernizzazione, dell’orgoglio nazionale, del successo economico che costituiscono le basi del "sogno cinese" alternativo al sogno americano perchè è basato su basi collettive invece che individuali.
È un autoritarismo meritocratico ed efficientista,il che è veramente incredibile considerando che sono un'autocrazia, in cui il consenso si costruisce più sui risultati che sull’ideologia.
I ricchi non sono estromessi dalla società, ma sono politicamente irrilevanti e sottoposti al controllo del Partito.
La globalizzazione ha reso la Cina strutturalmente interconnessa al resto del mondo. Né sanzioni, né dazi, né decoupling possono disfare ciò che è stato costruito in 40 anni.
Il vaso di pandora è stato aperto, ritornare indietro è impossibile.
La Cina c'è e rimarrà un degli assi del nuovo mondo multipolare, non credo che Trump o qualcun' altro possa farci molto.
Sottovalutarli ancora sarebbe un grosso errore perchè di fatto in occidente ben pochi capiscono il fenomeno cinese.
La vera domanda dovrebbe essere un’altra:
le democrazie liberali sapranno ritagliarsi un posto nel mondo che viene?
Perché, a guardare bene, non stiamo certo vivendo il nostro momento migliore.
AtaruGolan
19-10-2025, 07:54
Ma i cinesi non sono comunisti canonici.
Hanno trovato un modo tutto loro di coniugare il mercato con il socialismo.
E' un capitalismo controllato da un partito comunista, che si legittima con risultati economici e patriottismo, più che con l'ideologia marxista tradizionale.
La legittimazione ideologica si è spostata da “lotta di classe” a “prosperità comune” e da “internazionalismo proletario” a “rinascita della nazione cinese”.
Il Partito Comunista Cinese non è più il “partito dei poveri”, ma il partito della modernizzazione, dell’orgoglio nazionale, del successo economico che costituiscono le basi del "sogno cinese" alternativo al sogno americano perchè è basato su basi collettive invece che individuali.
È un autoritarismo meritocratico ed efficientista,il che è veramente incredibile considerando che sono un'autocrazia, in cui il consenso si costruisce più sui risultati che sull’ideologia.
I ricchi non sono estromessi dalla società, ma sono politicamente irrilevanti e sottoposti al controllo del Partito.
La globalizzazione ha reso la Cina strutturalmente interconnessa al resto del mondo. Né sanzioni, né dazi, né decoupling possono disfare ciò che è stato costruito in 40 anni.
Il vaso di pandora è stato aperto, ritornare indietro è impossibile.
La Cina c'è e rimarrà un degli assi del nuovo mondo multipolare, non credo che Trump o qualcun' altro possa farci molto.
Sottovalutarli ancora sarebbe un grosso errore perchè di fatto in occidente ben pochi capiscono il fenomeno cinese.
La vera domanda dovrebbe essere un’altra:
le democrazie liberali sapranno ritagliarsi un posto nel mondo che viene?
Perché, a guardare bene, non stiamo certo vivendo il nostro momento migliore.
Hai usato l'AI per scrivere questo, vero? :D
Perché ha proprio quel tono impeccabilmente equilibrato che ormai riconosco subito, che è un insieme di transizioni perfette ("da... a...", "non è..., ma..."), nessuna parola fuori posto, ritmo logico lineare e un'assenza totale di esitazioni umane, o errori in elaborazione, oppure gli hai fatto sistemare un concetto che volevi portare.
Sembra tipo la sintesi di un LLM ben addestrato in geopolitica con azione pulita, razionale, priva di voce personale e/o piccoli controssensi o magari qualcosa di personale.
E come paradosso, ho fornito il tuo testo ad un IA chiedendoli, se secondo lui era scritta da IA o Umano, confermando ovviamente IA, :) rientra perfettamente nel mio progetto con The AI Paradox :D
NeroCupo
19-10-2025, 08:06
Ammerregani!! Avete fatto tutto da soli. Vedete di non piagnucolare ma di sbattere la testa in ogni spigolo che riuscite a trovare. Avete trasformato un paese di contadini in una soperpotemza avanzatissima (e concorrente) nei libri di storia verrete ricordati come uno dei popoli piu stupidi e “tafazziani” dai tempi dei sumeri.Io ci sarei andato giù ancora più duro :O
AtaruGolan
19-10-2025, 08:13
Comunque, come avevo già indicato, il mercato, per come lo abbiamo voluto creare e mantenere, era solo questione di tempo.
Vedo spesso gente che si stupisce del fatto che la Cina sia diventata una superpotenza, o che ormai abbia chiaramente superato l'Occidente. Ma era ovvio.
Se per decenni sposti tutta la produzione in paesi che esportano dieci volte più di quanto importano, cosa ti aspetti?
Se il 90% della produzione mondiale, anche quella del lusso, passa inevitabilmente da lì, se non per il prodotto finito almeno per le componenti, cosa ci stupiamo?
Se, pur di non pagare qualcuno un salario dignitoso, le aziende spostano tutto in Cina solo per guadagnare di più, cosa ci stupiamo?
La verità è che abbiamo costruito con le nostre mani la dipendenza che ora fingiamo di temere.
E poi c'è chi parla della "bolla dell'AI" senza capire nemmeno di cosa si tratti.
Il 90% pensa che la bolla riguardi l'intelligenza artificiale in sé, quando invece si parla solo di mercati finanziari, di investitori e speculazioni.
L'AI non si ferma: continuerà a crescere, a svilupparsi, e le aziende la useranno sempre più per ridurre costi e personale.
La Cina, che sta già separandosi dall'Occidente e producendo hardware interno, non solo non importerà più, ma inizierà a esportare anche questa parte del futuro.
Negli Stati Uniti almeno qualcuno si sta svegliando, cercando di riportare parte della produzione in casa.
L'Europa invece continua a fare l'esatto contrario: delocalizza, taglia, delega.
E mentre il mondo si prepara alla prossima rivoluzione industriale, qui si discute di leggi per vietare ai prodotti vegani di chiamarsi "burger", "wurstel" o "salsiccia".
Questo, più di ogni altra cosa, spiega perché l'Europa rischia il collasso.
Nel giro di dieci anni, se continua così, non resterà molto da salvare.
Altro che alleanze con gli Stati Uniti: l'Europa dovrebbe rompere la sudditanza, aprire canali reali con la Cina e rinegoziare la produzione qui, creando lavoro, potere d'acquisto e un futuro autonomo.
Invece siamo governati da incapaci, e la direzione è chiara: dritti verso il baratro, applaudendo mentre affondiamo.
Ma i cinesi non sono comunisti canonici.
Hanno trovato un modo tutto loro di coniugare il mercato con il socialismo.
E' un capitalismo controllato da un partito comunista, che si legittima con risultati economici e patriottismo, più che con l'ideologia marxista tradizionale.
La legittimazione ideologica si è spostata da “lotta di classe” a “prosperità comune” e da “internazionalismo proletario” a “rinascita della nazione cinese”.
Il Partito Comunista Cinese non è più il “partito dei poveri”, ma il partito della modernizzazione, dell’orgoglio nazionale, del successo economico che costituiscono le basi del "sogno cinese" alternativo al sogno americano perchè è basato su basi collettive invece che individuali.
È un autoritarismo meritocratico ed efficientista,il che è veramente incredibile considerando che sono un'autocrazia, in cui il consenso si costruisce più sui risultati che sull’ideologia.
I ricchi non sono estromessi dalla società, ma sono politicamente irrilevanti e sottoposti al controllo del Partito.
La globalizzazione ha reso la Cina strutturalmente interconnessa al resto del mondo. Né sanzioni, né dazi, né decoupling possono disfare ciò che è stato costruito in 40 anni.
Il vaso di pandora è stato aperto, ritornare indietro è impossibile.
La Cina c'è e rimarrà un degli assi del nuovo mondo multipolare, non credo che Trump o qualcun' altro possa farci molto.
Sottovalutarli ancora sarebbe un grosso errore perchè di fatto in occidente ben pochi capiscono il fenomeno cinese.
La vera domanda dovrebbe essere un’altra:
le democrazie liberali sapranno ritagliarsi un posto nel mondo che viene?
Perché, a guardare bene, non stiamo certo vivendo il nostro momento migliore.
Molti analisti economici studiano il fenomeno ed il gruppo Sole24ore lo ha trattato più volte e la conclusione è che il ns. "libero mercato", inteso fino ad oggi, ne uscirà perdente difronte al sistema/metodo economico Cinese. Niente di ideologico, semplicemente perché il loro è più efficiente.
...poi il resto è tutta propaganda, da una parte che dall'altra
Ma i cinesi non sono comunisti canonici.
Hanno trovato un modo tutto loro di coniugare il mercato con il socialismo.
E' un capitalismo controllato da un partito comunista, che si legittima con risultati economici e patriottismo, più che con l'ideologia marxista tradizionale.
La legittimazione ideologica si è spostata da “lotta di classe” a “prosperità comune” e da “internazionalismo proletario” a “rinascita della nazione cinese”.
Il Partito Comunista Cinese non è più il “partito dei poveri”, ma il partito della modernizzazione, dell’orgoglio nazionale, del successo economico che costituiscono le basi del "sogno cinese" alternativo al sogno americano perchè è basato su basi collettive invece che individuali.
È un autoritarismo meritocratico ed efficientista,il che è veramente incredibile considerando che sono un'autocrazia, in cui il consenso si costruisce più sui risultati che sull’ideologia.
I ricchi non sono estromessi dalla società, ma sono politicamente irrilevanti e sottoposti al controllo del Partito.
La globalizzazione ha reso la Cina strutturalmente interconnessa al resto del mondo. Né sanzioni, né dazi, né decoupling possono disfare ciò che è stato costruito in 40 anni.
Il vaso di pandora è stato aperto, ritornare indietro è impossibile.
La Cina c'è e rimarrà un degli assi del nuovo mondo multipolare, non credo che Trump o qualcun' altro possa farci molto.
Sottovalutarli ancora sarebbe un grosso errore perchè di fatto in occidente ben pochi capiscono il fenomeno cinese.
La vera domanda dovrebbe essere un’altra:
le democrazie liberali sapranno ritagliarsi un posto nel mondo che viene?
Perché, a guardare bene, non stiamo certo vivendo il nostro momento migliore.
Molti analisti economici studiano il fenomeno ed il gruppo Sole24ore lo ha trattato più volte e la conclusione è che il ns. "libero mercato", inteso fino ad oggi, ne uscirà perdente difronte al sistema/metodo economico Cinese. Niente di ideologico, semplicemente perché il loro è più efficiente.
...poi il resto è tutta propaganda, da una parte che dall'altra
Ma i cinesi non sono comunisti canonici.
Hanno trovato un modo tutto loro di coniugare il mercato con il socialismo.
E' un capitalismo controllato da un partito comunista, che si legittima con risultati economici e patriottismo, più che con l'ideologia marxista tradizionale.
La legittimazione ideologica si è spostata da “lotta di classe” a “prosperità comune” e da “internazionalismo proletario” a “rinascita della nazione cinese”.
Il Partito Comunista Cinese non è più il “partito dei poveri”, ma il partito della modernizzazione, dell’orgoglio nazionale, del successo economico che costituiscono le basi del "sogno cinese" alternativo al sogno americano perchè è basato su basi collettive invece che individuali.
È un autoritarismo meritocratico ed efficientista,il che è veramente incredibile considerando che sono un'autocrazia, in cui il consenso si costruisce più sui risultati che sull’ideologia.
I ricchi non sono estromessi dalla società, ma sono politicamente irrilevanti e sottoposti al controllo del Partito.
La globalizzazione ha reso la Cina strutturalmente interconnessa al resto del mondo. Né sanzioni, né dazi, né decoupling possono disfare ciò che è stato costruito in 40 anni.
Il vaso di pandora è stato aperto, ritornare indietro è impossibile.
La Cina c'è e rimarrà un degli assi del nuovo mondo multipolare, non credo che Trump o qualcun' altro possa farci molto.
Sottovalutarli ancora sarebbe un grosso errore perchè di fatto in occidente ben pochi capiscono il fenomeno cinese.
La vera domanda dovrebbe essere un’altra:
le democrazie liberali sapranno ritagliarsi un posto nel mondo che viene?
Perché, a guardare bene, non stiamo certo vivendo il nostro momento migliore.
Molti analisti economici studiano il fenomeno ed il gruppo Sole24ore lo ha trattato più volte e la conclusione è che il ns. "libero mercato", inteso fino ad oggi, ne uscirà perdente difronte al sistema/metodo economico Cinese. Niente di ideologico, semplicemente perché il loro è più efficiente.
...poi il resto è tutta propaganda, da una parte che dall'altra
Molti analisti economici studiano il fenomeno ed il gruppo Sole24ore lo ha trattato più volte e la conclusione è che il ns. "libero mercato", inteso fino ad oggi, ne uscirà perdente difronte al sistema/metodo economico Cinese. Niente di ideologico, semplicemente perché il loro è più efficiente.
...poi il resto è tutta propaganda, da una parte che dall'altra
Ma i cinesi non sono comunisti canonici.
Hanno trovato un modo tutto loro di coniugare il mercato con il socialismo.
E' un capitalismo controllato da un partito comunista, che si legittima con risultati economici e patriottismo, più che con l'ideologia marxista tradizionale.
La legittimazione ideologica si è spostata da “lotta di classe” a “prosperità comune” e da “internazionalismo proletario” a “rinascita della nazione cinese”.
Il Partito Comunista Cinese non è più il “partito dei poveri”, ma il partito della modernizzazione, dell’orgoglio nazionale, del successo economico che costituiscono le basi del "sogno cinese" alternativo al sogno americano perchè è basato su basi collettive invece che individuali.
È un autoritarismo meritocratico ed efficientista,il che è veramente incredibile considerando che sono un'autocrazia, in cui il consenso si costruisce più sui risultati che sull’ideologia.
I ricchi non sono estromessi dalla società, ma sono politicamente irrilevanti e sottoposti al controllo del Partito.
La globalizzazione ha reso la Cina strutturalmente interconnessa al resto del mondo. Né sanzioni, né dazi, né decoupling possono disfare ciò che è stato costruito in 40 anni.
Il vaso di pandora è stato aperto, ritornare indietro è impossibile.
La Cina c'è e rimarrà un degli assi del nuovo mondo multipolare, non credo che Trump o qualcun' altro possa farci molto.
Sottovalutarli ancora sarebbe un grosso errore perchè di fatto in occidente ben pochi capiscono il fenomeno cinese.
La vera domanda dovrebbe essere un’altra:
le democrazie liberali sapranno ritagliarsi un posto nel mondo che viene?
Perché, a guardare bene, non stiamo certo vivendo il nostro momento migliore.
Molti analisti economici studiano il fenomeno ed il gruppo Sole24ore lo ha trattato più volte e la conclusione è che il ns. "libero mercato", inteso fino ad oggi, ne uscirà perdente difronte al sistema/metodo economico Cinese. Niente di ideologico, semplicemente perché il loro è più efficiente.
...poi il resto è tutta propaganda, da una parte che dall'altra
Ma i cinesi non sono comunisti canonici.
Hanno trovato un modo tutto loro di coniugare il mercato con il socialismo.
E' un capitalismo controllato da un partito comunista, che si legittima con risultati economici e patriottismo, più che con l'ideologia marxista tradizionale.
La legittimazione ideologica si è spostata da “lotta di classe” a “prosperità comune” e da “internazionalismo proletario” a “rinascita della nazione cinese”.
Il Partito Comunista Cinese non è più il “partito dei poveri”, ma il partito della modernizzazione, dell’orgoglio nazionale, del successo economico che costituiscono le basi del "sogno cinese" alternativo al sogno americano perchè è basato su basi collettive invece che individuali.
È un autoritarismo meritocratico ed efficientista,il che è veramente incredibile considerando che sono un'autocrazia, in cui il consenso si costruisce più sui risultati che sull’ideologia.
I ricchi non sono estromessi dalla società, ma sono politicamente irrilevanti e sottoposti al controllo del Partito.
La globalizzazione ha reso la Cina strutturalmente interconnessa al resto del mondo. Né sanzioni, né dazi, né decoupling possono disfare ciò che è stato costruito in 40 anni.
Il vaso di pandora è stato aperto, ritornare indietro è impossibile.
La Cina c'è e rimarrà un degli assi del nuovo mondo multipolare, non credo che Trump o qualcun' altro possa farci molto.
Sottovalutarli ancora sarebbe un grosso errore perchè di fatto in occidente ben pochi capiscono il fenomeno cinese.
La vera domanda dovrebbe essere un’altra:
le democrazie liberali sapranno ritagliarsi un posto nel mondo che viene?
Perché, a guardare bene, non stiamo certo vivendo il nostro momento migliore.
Molti analisti economici studiano il fenomeno ed il gruppo Sole24ore lo ha trattato più volte e la conclusione è che il ns. "libero mercato", inteso fino ad oggi, ne uscirà perdente difronte al sistema/metodo economico Cinese. Niente di ideologico, semplicemente perché il loro è più efficiente.
...poi il resto è tutta propaganda, da una parte che dall'altra
Ma i cinesi non sono comunisti canonici.
Hanno trovato un modo tutto loro di coniugare il mercato con il socialismo.
E' un capitalismo controllato da un partito comunista, che si legittima con risultati economici e patriottismo, più che con l'ideologia marxista tradizionale.
La legittimazione ideologica si è spostata da “lotta di classe” a “prosperità comune” e da “internazionalismo proletario” a “rinascita della nazione cinese”.
Il Partito Comunista Cinese non è più il “partito dei poveri”, ma il partito della modernizzazione, dell’orgoglio nazionale, del successo economico che costituiscono le basi del "sogno cinese" alternativo al sogno americano perchè è basato su basi collettive invece che individuali.
È un autoritarismo meritocratico ed efficientista,il che è veramente incredibile considerando che sono un'autocrazia, in cui il consenso si costruisce più sui risultati che sull’ideologia.
I ricchi non sono estromessi dalla società, ma sono politicamente irrilevanti e sottoposti al controllo del Partito.
La globalizzazione ha reso la Cina strutturalmente interconnessa al resto del mondo. Né sanzioni, né dazi, né decoupling possono disfare ciò che è stato costruito in 40 anni.
Il vaso di pandora è stato aperto, ritornare indietro è impossibile.
La Cina c'è e rimarrà un degli assi del nuovo mondo multipolare, non credo che Trump o qualcun' altro possa farci molto.
Sottovalutarli ancora sarebbe un grosso errore perchè di fatto in occidente ben pochi capiscono il fenomeno cinese.
La vera domanda dovrebbe essere un’altra:
le democrazie liberali sapranno ritagliarsi un posto nel mondo che viene?
Perché, a guardare bene, non stiamo certo vivendo il nostro momento migliore.
Molti analisti economici studiano il fenomeno ed il gruppo Sole24ore lo ha trattato più volte e la conclusione è che il ns. "libero mercato", inteso fino ad oggi, ne uscirà perdente difronte al sistema/metodo economico Cinese. Niente di ideologico, semplicemente perché il loro è più efficiente.
...poi il resto è tutta propaganda, da una parte che dall'altra
Ma i cinesi non sono comunisti canonici.
Hanno trovato un modo tutto loro di coniugare il mercato con il socialismo.
E' un capitalismo controllato da un partito comunista, che si legittima con risultati economici e patriottismo, più che con l'ideologia marxista tradizionale.
La legittimazione ideologica si è spostata da “lotta di classe” a “prosperità comune” e da “internazionalismo proletario” a “rinascita della nazione cinese”.
Il Partito Comunista Cinese non è più il “partito dei poveri”, ma il partito della modernizzazione, dell’orgoglio nazionale, del successo economico che costituiscono le basi del "sogno cinese" alternativo al sogno americano perchè è basato su basi collettive invece che individuali.
È un autoritarismo meritocratico ed efficientista,il che è veramente incredibile considerando che sono un'autocrazia, in cui il consenso si costruisce più sui risultati che sull’ideologia.
I ricchi non sono estromessi dalla società, ma sono politicamente irrilevanti e sottoposti al controllo del Partito.
La globalizzazione ha reso la Cina strutturalmente interconnessa al resto del mondo. Né sanzioni, né dazi, né decoupling possono disfare ciò che è stato costruito in 40 anni.
Il vaso di pandora è stato aperto, ritornare indietro è impossibile.
La Cina c'è e rimarrà un degli assi del nuovo mondo multipolare, non credo che Trump o qualcun' altro possa farci molto.
Sottovalutarli ancora sarebbe un grosso errore perchè di fatto in occidente ben pochi capiscono il fenomeno cinese.
La vera domanda dovrebbe essere un’altra:
le democrazie liberali sapranno ritagliarsi un posto nel mondo che viene?
Perché, a guardare bene, non stiamo certo vivendo il nostro momento migliore.
Molti analisti economici studiano il fenomeno ed il gruppo Sole24ore lo ha trattato più volte e la conclusione è che il ns. "libero mercato", inteso fino ad oggi, ne uscirà perdente difronte al sistema/metodo economico Cinese. Niente di ideologico, semplicemente perché il loro è più efficiente.
...poi il resto è tutta propaganda, da una parte che dall'altra
ZeroSievert
19-10-2025, 09:03
Hai usato l'AI per scrivere questo, vero? :D
...
No azi_muth scriveva così anche pre-IA. Poi se ha integrato nel mentre non so (dubito).
Comunque, come avevo già indicato, il mercato, per come lo abbiamo voluto creare e mantenere, era solo questione di tempo.
Vedo spesso gente che si stupisce del fatto che la Cina sia diventata una superpotenza, o che ormai abbia chiaramente superato l'Occidente. Ma era ovvio.
La globalizzazione È fallita. Quello di cui ci si stupisce è che c'è ancora qualcuno che pensa che "tutto il mondo è paese", ovvero che si possa costruire un mondo, magari con governance unica (leggi: dittatura mondiale) senza tenere conto delle sensibilità, delle identità e della cultura dei vari paesi, che hanno millenni di storia.
Questo è il vero problema, che è venuto al pettine durante il COVID e sta esplodendo con tutta la sua forza adesso con le varie guerre.
Dire che la Cina abbia "superato l'occidente" non vuol dire nulla se non contestualizzato: forse potrà raggiungere lo stesso PIL degli USA, ma con enormi sussidi statali e con una popolazione che è 3-4 volte quella degli USA.
Senza contare che a differenza dei cinesi all'estero, i cinesi rimasti in patria sono molto più critici nei confronti della dittatura comunista.
Se per decenni sposti tutta la produzione in paesi che esportano dieci volte più di quanto importano, cosa ti aspetti?
Se il 90% della produzione mondiale, anche quella del lusso, passa inevitabilmente da lì, se non per il prodotto finito almeno per le componenti, cosa ci stupiamo?
Se, pur di non pagare qualcuno un salario dignitoso, le aziende spostano tutto in Cina solo per guadagnare di più, cosa ci stupiamo?
La verità è che abbiamo costruito con le nostre mani la dipendenza che ora fingiamo di temere.
Che sia responsabilità nostra non v'è dubbio: ma si può persistere nell'errore, oppure cominciare a pensare ad una soluzione, e a farci qualcosa.
E poi c'è chi parla della "bolla dell'AI" senza capire nemmeno di cosa si tratti.
Il 90% pensa che la bolla riguardi l'intelligenza artificiale in sé, quando invece si parla solo di mercati finanziari, di investitori e speculazioni.
L'AI non si ferma: continuerà a crescere, a svilupparsi, e le aziende la useranno sempre più per ridurre costi e personale.
La bolla è dovuta al fatto che al momento le big tech, in un circolo vizioso molto pericoloso, stanno mettendo soldi e finanziando se stesse: le valutazioni di nVidia si basano sulle previsioni di acquisto di hardware da parte di Microsoft, Oracle e compagnia bella, i quali a loro volta si basano su ciò che dice OpenAI, che è ancora tutto da vedere.
In particolare mi sembra che Oracle abbia stimato futuri guadagni che superano *la somma* delle capitalizzazioni delle big tech, che è follia e lo sanno tutti. :rolleyes:
La Cina, che sta già separandosi dall'Occidente e producendo hardware interno, non solo non importerà più, ma inizierà a esportare anche questa parte del futuro.
A questo servono i dazi, che tranne per qualche caduto dal pero, era chiaro fossero sin dall'inizio uno strumento geo-politico: ad evitare che si venga inondati *ancora* di tecnologia cinese, vuoi a basso costo (facendo concorrenza sleale), vuoi con tutti i rischi di sicurezza legati a portarsi dentro casa roba proprietaria di una dittatura comunista.
Non è che i cinesi stanno producendo hardware interno solo per fare un dispetto all'occidente: sanno che portare dentro tecnologia estera è un rischio per il loro stesso regime.
Negli Stati Uniti almeno qualcuno si sta svegliando, cercando di riportare parte della produzione in casa.
Esatto.
L'Europa invece continua a fare l'esatto contrario: delocalizza, taglia, delega.
E mentre il mondo si prepara alla prossima rivoluzione industriale, qui si discute di leggi per vietare ai prodotti vegani di chiamarsi "burger", "wurstel" o "salsiccia".
Questo, più di ogni altra cosa, spiega perché l'Europa rischia il collasso.
Nel giro di dieci anni, se continua così, non resterà molto da salvare.
Fai anche prima: questa Europa è un fallimento su tutta la linea. Dovrebbe essere smantellata e ricostruita da zero. Ma serve coraggio per farlo e nessun leader europeo ha dimostrato di averne (se non forse quelli che si sono ribellati e ne sono usciti per tempo).
Altro che alleanze con gli Stati Uniti: l'Europa dovrebbe rompere la sudditanza, aprire canali reali con la Cina e rinegoziare la produzione qui, creando lavoro, potere d'acquisto e un futuro autonomo.
:asd: :rolleyes: Fino al precedente quote era un ragionamento coerente, invece questa affermazione lascia molto a desiderare: come si può pensare che legarsi mani e piedi con i Cinesi sia *meglio* che farlo con gli USA, che è il nostro partner naturale? :rolleyes:
Può solo andare bene se si vuole importare il modello economico cinese, ergo comunista, in Europa, che a vedere bene i governanti europei non è neanche una possibilità così remota (vedi Chat Control e tutte le porcate che stanno facendo i corrotti).
Basta vedere che cosa hanno fatto con l'automotive e con il "green deal".
Invece siamo governati da incapaci, e la direzione è chiara: dritti verso il baratro, applaudendo mentre affondiamo.
Basterebbe cominciare a pompare soldi su ricerca e sviluppo, anziché rompere le balle con il green, perché mentre a noi ci tagliano i viveri in Cina continuano a svilupparsi con le centrali a carbone.
ilariovs
19-10-2025, 09:41
La globalizzazione È fallita. Quello di cui ci si stupisce è che c'è ancora qualcuno che pensa che "tutto il mondo è paese", ovvero che si possa costruire un mondo, magari con governance unica (leggi: dittatura mondiale) senza tenere conto delle sensibilità, delle identità e della cultura dei vari paesi, che hanno millenni di storia.
Questo è il vero problema, che è venuto al pettine durante il COVID e sta esplodendo con tutta la sua forza adesso con le varie guerre.
Dire che la Cina abbia "superato l'occidente" non vuol dire nulla se non contestualizzato: forse potrà raggiungere lo stesso PIL degli USA, ma con enormi sussidi statali e con una popolazione che è 3-4 volte quella degli USA.
Senza contare che a differenza dei cinesi all'estero, i cinesi rimasti in patria sono molto più critici nei confronti della dittatura comunista.
Che sia responsabilità nostra non v'è dubbio: ma si può persistere nell'errore, oppure cominciare a pensare ad una soluzione, e a farci qualcosa.
La bolla è dovuta al fatto che al momento le big tech, in un circolo vizioso molto pericoloso, stanno mettendo soldi e finanziando se stesse: le valutazioni di nVidia si basano sulle previsioni di acquisto di hardware da parte di Microsoft, Oracle e compagnia bella, i quali a loro volta si basano su ciò che dice OpenAI, che è ancora tutto da vedere.
In particolare mi sembra che Oracle abbia stimato futuri guadagni che superano *la somma* delle capitalizzazioni delle big tech, che è follia e lo sanno tutti. :rolleyes:
A questo servono i dazi, che tranne per qualche caduto dal pero, era chiaro fossero sin dall'inizio uno strumento geo-politico: ad evitare che si venga inondati *ancora* di tecnologia cinese, vuoi a basso costo (facendo concorrenza sleale), vuoi con tutti i rischi di sicurezza legati a portarsi dentro casa roba proprietaria di una dittatura comunista.
Non è che i cinesi stanno producendo hardware interno solo per fare un dispetto all'occidente: sanno che portare dentro tecnologia estera è un rischio per il loro stesso regime.
Esatto.
Fai anche prima: questa Europa è un fallimento su tutta la linea. Dovrebbe essere smantellata e ricostruita da zero. Ma serve coraggio per farlo e nessun leader europeo ha dimostrato di averne (se non forse quelli che si sono ribellati e ne sono usciti per tempo).
:asd: :rolleyes: Fino al precedente quote era un ragionamento coerente, invece questa affermazione lascia molto a desiderare: come si può pensare che legarsi mani e piedi con i Cinesi sia *meglio* che farlo con gli USA, che è il nostro partner naturale? :rolleyes:
Può solo andare bene se si vuole importare il modello economico cinese, ergo comunista, in Europa, che a vedere bene i governanti europei non è neanche una possibilità così remota (vedi Chat Control e tutte le porcate che stanno facendo i corrotti).
Basta vedere che cosa hanno fatto con l'automotive e con il "green deal".
Basterebbe cominciare a pompare soldi su ricerca e sviluppo, anziché rompere le balle con il green, perché mentre a noi ci tagliano i viveri in Cina continuano a svilupparsi con le centrali a carbone.
Eccerto basterebbe buttare mld a comprare carbone ed avremmo risolto.
Perchè la Cina usa il SUO carbone mica lo compra sul mercato. O meglio ne compra un po' sul mercato se lo trova a prezzi conventi rispetto al suo.
Quindi per noi non cambierebbe nulla.
Inoltre la Cina è diventata una potenza economica e militare puntando sul carbone VERO? Infatti è famosa per le sue caldaie a carbone non perchè produce il 60% di tutte le batterie del mondo, e installa il 50% delle FER di tutto il mondo.
E proprio ragionamenti a metri cubi come questi li hanno fatti diventare protagonisti indiscussi della transizione energetica.
Evidentemente in occidente il tafazzismo e come il raffreddore, abbiamo trasformato la Cina nel punto di riferimento mondiale delle FER, chiunque sul globo voglia installare FER i primi a cui chiede sono i cinesi visto che sono leader in pannelli, pale, BMS, batterie, inverter ecc ecc
Siamo stati proprio dei furbacchioni a puntare sul gas e sul diesel tutta roba che andrà parecchio fra 20 anni.
Sugli USA... stendiamo un velo pietoso su certe affermazioni sono talmente alleati naturali che ci hanno messo il 15% di dazi e vorrebbero obbligarci a comprare 750mld di petrolio e gas USA che chiaramente essendo shake oil e GNL è ovviamente il piú economico.
Per questo ti devono ricattare per comprarlo. Perchè conviene vero?
AtaruGolan
19-10-2025, 10:03
......
Guarda, il tuo intervento è interessante e condivisibile in diversi punti, ma credo serva un po' di realismo sul quadro attuale.
La globalizzazione non è semplicemente "fallita": si è trasformata.
Non è più un progetto di cooperazione, ma un sistema di dipendenze incrociate dove ogni blocco tenta di proteggere la propria filiera.
La Cina non ha "vinto" perché comunista o perché più furba, ma perché ha giocato esattamente con le regole che l'Occidente ha scritto, produzione delocalizzata, costi bassi, e reinvestimento in tecnologia.
È la conseguenza diretta di un modello economico che abbiamo voluto noi, quindi ripeto non ha vinto per "politica" ma per come "noi" abbiamo voluto..
Sull'idea che "meglio gli USA che la Cina", ci sta la sensibilità culturale, ma realisticamente l'Europa non può più permettersi di scegliere un solo polo.
Serve equilibrio, non schieramento, come autonomia industriale, ricerca e pragmatismo nelle relazioni, altrimenti restiamo solo il mercato di qualcun altro.
Non si tratta di "legarsi" alla Cina, ma di smettere di vivere come estensione americana e iniziare a contare qualcosa per davvero, e sopratutto non per cultura o regole, ma per creazione di nuove opportunità, accordi commerciali.
Il punto centrale resta questo: chi non produce, chi non investe in innovazione, e chi si perde in burocrazie e ideologie, è destinato a dipendere da chi invece costruisce.
E oggi, purtroppo, noi stiamo guardando mentre gli altri costruiscono.
Pensiamo che fare leggi su "piccolezze" o limitare ogni cosa sia la chiave per aiutare il popolo, mentre nel frattempo il popolo viene sempre più schiacciato dalle stesse multinazionali dei nostri "cari amici" americani.
E quando questi dicono ai politici: "Eh no, se non ci fate fare così, allora non siamo più amici", noi giù, di lecata di culo.
ilariovs
19-10-2025, 10:16
Guarda, il tuo intervento è interessante e condivisibile in diversi punti, ma credo serva un po' di realismo sul quadro attuale.
La globalizzazione non è semplicemente "fallita": si è trasformata.
Non è più un progetto di cooperazione, ma un sistema di dipendenze incrociate dove ogni blocco tenta di proteggere la propria filiera.
La Cina non ha "vinto" perché comunista o perché più furba, ma perché ha giocato esattamente con le regole che l'Occidente ha scritto, produzione delocalizzata, costi bassi, e reinvestimento in tecnologia.
È la conseguenza diretta di un modello economico che abbiamo voluto noi, quindi ripeto non ha vinto per "politica" ma per come "noi" abbiamo voluto..
Sull'idea che "meglio gli USA che la Cina", ci sta la sensibilità culturale, ma realisticamente l'Europa non può più permettersi di scegliere un solo polo.
Serve equilibrio, non schieramento, come autonomia industriale, ricerca e pragmatismo nelle relazioni, altrimenti restiamo solo il mercato di qualcun altro.
Non si tratta di "legarsi" alla Cina, ma di smettere di vivere come estensione americana e iniziare a contare qualcosa per davvero, e sopratutto non per cultura o regole, ma per creazione di nuove opportunità, accordi commerciali.
Il punto centrale resta questo: chi non produce, chi non investe in innovazione, e chi si perde in burocrazie e ideologie, è destinato a dipendere da chi invece costruisce.
E oggi, purtroppo, noi stiamo guardando mentre gli altri costruiscono.
Pensiamo che fare leggi su "piccolezze" o limitare ogni cosa sia la chiave per aiutare il popolo, mentre nel frattempo il popolo viene sempre più schiacciato dalle stesse multinazionali dei nostri "cari amici" americani.
E quando questi dicono ai politici: "Eh no, se non ci fate fare così, allora non siamo più amici", noi giù, di lecata di culo.
Io non avrei saputo scriverlo così bene. I miei complimenti.
azi_muth
19-10-2025, 11:15
La globalizzazione È fallita. Quello di cui ci si stupisce è che c'è ancora qualcuno che pensa che "tutto il mondo è paese", ovvero che si possa costruire un mondo, magari con governance unica (leggi: dittatura mondiale) senza tenere conto delle sensibilità, delle identità e della cultura dei vari paesi, che hanno millenni di storia.
Quale globalizzazione?
La globalizzazione a guida occidentale che vedeva il progresso del libero mercato, delle democrazie liberali, dei diritti umani, delle istituzioni internazionali è quella che ha perso forza propulsiva. L'abbiamo persino chiamata "la fine della storia".
La globalizzazione è stata per la Cina un successo enorme. Ha usato la globalizzazione come leva, ma l'ha fatto a suo modo facendo uscire il 70% della popolazione dalla povertà diventando al contempo una potenza globale in un lasso di tempo di soli 40 anni.
Dire che la Cina abbia "superato l'occidente" non vuol dire nulla se non contestualizzato: forse potrà raggiungere lo stesso PIL degli USA, ma con enormi sussidi statali e con una popolazione che è 3-4 volte quella degli USA.
Si era partiti dicendo che la coca cola, ovvero il mercato, avrebbe corroso il regime. Ma è accaduto l'inverso ovvero che la Cina ha corroso l'egemonia economica e politica occidentale a livello globale.
In questo ci hanno sicuramente battuti.
E' chiaro che restano dei problemi molto grandi da risolvere: debito, distribuzione della ricchezza tra campagne e città e non da ultimo che è e resta un sistema coercitivo.
Ma ognuno ha i suoi problemi, vedremo se sapranno gestirli. Finora gli è andata benissimo.
Vediamo se sapremo gestire i nostri di problemi che non sono pochi.
Che sia responsabilità nostra non v'è dubbio: ma si può persistere nell'errore, oppure cominciare a pensare ad una soluzione, e a farci qualcosa.
[...]
A questo servono i dazi, che tranne per qualche caduto dal pero, era chiaro fossero sin dall'inizio uno strumento geo-politico: ad evitare che si venga inondati *ancora* di tecnologia cinese, vuoi a basso costo (facendo concorrenza sleale), vuoi con tutti i rischi di sicurezza legati a portarsi dentro casa roba proprietaria di una dittatura comunista.
Non è un approccio che funzionerà perchè non è sostenibile.
I dazi sono tasse che imponi ai tuoi cittadini. Sono gli americani che stanno sopportando il peso dei dazi.
Inoltri crei spazio per le produzioni interne quando hai prodotti validi.
Vedi cosa sta capitando con Nvidia.
Non è che i cinesi stanno producendo hardware interno solo per fare un dispetto all'occidente: sanno che portare dentro tecnologia estera è un rischio per il loro stesso regime.
Hanno importata tantissima tecnologia occidentale nel passato e lo hanno fatto a loro vantaggio...non è questo il punto.
Puntano sulla produzione industriale perchè hanno capito che lì c'è il vero potere, anche militare visto che le guerre si vincono sulla base della capacità industriale elevata più che producendo armi sofisticatissime. Il bello è che sono stati gli americani a insegnarlo al mondo: il ssitema industriale USA ha battuto le wunderwaffen tedesche.
Fai anche prima: questa Europa è un fallimento su tutta la linea. Dovrebbe essere smantellata e ricostruita da zero. Ma serve coraggio per farlo e nessun leader europeo ha dimostrato di averne (se non forse quelli che si sono ribellati e ne sono usciti per tempo).
Questa è la solita frase di chi non capisce cosa sia l'Europa.
Non esiste UN leader, perchè non esiste UN solo paese.
Quello che che si addebita all'Europa dipende ESATTAMENTE dal fatto di NON essere uno uno stato unitario.
E' un meccanismo di coordinamento tra paesi sovrani che sono e vogliono rimanere autonomi dove le decisioni vengono prese all'unanimità. Quello che servirebbe è più unione e non meno.
Chi ne esce sta ancora peggio, perchè la capacità negoziale è ancora inferiore.
Vai a chiedere agli Inglesi se la Brexit gli ha fatto bene.
Per me non saremmo dovuti entrare nell'euro, ma ormai siamo dentro è uscire è follia pura.
:asd: :rolleyes: Fino al precedente quote era un ragionamento coerente, invece questa affermazione lascia molto a desiderare: come si può pensare che legarsi mani e piedi con i Cinesi sia *meglio* che farlo con gli USA, che è il nostro partner naturale? :rolleyes:
Può solo andare bene se si vuole importare il modello economico cinese, ergo comunista, in Europa, che a vedere bene i governanti europei non è neanche una possibilità così remota (vedi Chat Control e tutte le porcate che stanno facendo i corrotti).
Basta vedere che cosa hanno fatto con l'automotive e con il "green deal".
No non è meglio, almeno finora, ma non sappiamo come evolveranno gli USA nei prossimi anni nel rapporto con gli europei.
Il cambio di passo è piuttosto evidente.
Chat control, l'automotive e il green deal non c'entrano nulla con il comunismo.
Basterebbe cominciare a pompare soldi su ricerca e sviluppo, anziché rompere le balle con il green, perché mentre a noi ci tagliano i viveri in Cina continuano a svilupparsi con le centrali a carbone.
Vero, è un grande problema.
Ma ancora dipende dal fatto che siamo 27 paesi e non uno stato unitario.
Cosa pensi di fare come Italia da sola a livello d'investimento in R&S?
Non hai la massa critica necessaria e sei un paese oberato da debiti enormi.
Ripper89
19-10-2025, 11:20
Molti analisti economici studiano il fenomeno ed il gruppo Sole24ore lo ha trattato più volte e la conclusione è che il ns. "libero mercato", inteso fino ad oggi, ne uscirà perdente difronte al sistema/metodo economico Cinese. Niente di ideologico, semplicemente perché il loro è più efficiente.
...poi il resto è tutta propaganda, da una parte che dall'altra
Per molti è una dura realtà da accettare.
azi_muth
19-10-2025, 12:02
Per molti è una dura realtà da accettare.
Beh vedi un po'.
Il fatto che un dittatura sia più efficiente di un sistema democratico, pone un bel po' di problemi tralasciando l'aspetto squisitamente economico.
Devi essere proprio frustrato :asd: Ma ti capisco sai.
Gli americani hanno il dominio incontrastato del tech e della finanza e difficilmente questo cambierà nel giro di breve.
Se non fosse stato per Trump, continuavano ancora a produrre tutto in cina.
Almeno hanno capito l'errore, anche se in ritardo e stanno cercando di invertire la rotta, ci vorrà tempo, ma forse questo salverà l'occidente dalla piaga comunista cinese. Non so se l'europa ancora l'ha capito, ma considerato le menti eccelse progressiste che la governano, dubito, visto che saranno ben oliati dal Partito Comunista Cinese.
Non sono frustrato, sono incaxxatissimno! Siamo legati mani e piedi a sta banda di defic€nti. Se ti mitragliano i cogl!oni da soli, indirettamente li mitragliano anche a noi!!!
Devi essere proprio frustrato :asd: Ma ti capisco sai.
Gli americani hanno il dominio incontrastato del tech e della finanza e difficilmente questo cambierà nel giro di breve.
Se non fosse stato per Trump, continuavano ancora a produrre tutto in cina.
Almeno hanno capito l'errore, anche se in ritardo e stanno cercando di invertire la rotta, ci vorrà tempo, ma forse questo salverà l'occidente dalla piaga comunista cinese. Non so se l'europa ancora l'ha capito, ma considerato le menti eccelse progressiste che la governano, dubito, visto che saranno ben oliati dal Partito Comunista Cinese.
Non sono frustrato, sono incaxxatissimno! Siamo legati mani e piedi a sta banda di defic€nti. Se ti mitragliano i cogl!oni da soli, indirettamente li mitragliano anche a noi!!!
Devi essere proprio frustrato :asd: Ma ti capisco sai.
Gli americani hanno il dominio incontrastato del tech e della finanza e difficilmente questo cambierà nel giro di breve.
Se non fosse stato per Trump, continuavano ancora a produrre tutto in cina.
Almeno hanno capito l'errore, anche se in ritardo e stanno cercando di invertire la rotta, ci vorrà tempo, ma forse questo salverà l'occidente dalla piaga comunista cinese. Non so se l'europa ancora l'ha capito, ma considerato le menti eccelse progressiste che la governano, dubito, visto che saranno ben oliati dal Partito Comunista Cinese.
Non sono frustrato, sono incaxxatissimno! Siamo legati mani e piedi a sta banda di defic€nti. Se ti mitragliano i cogl!oni da soli, indirettamente li mitragliano anche a noi!!!
...
Basterebbe cominciare a pompare soldi su ricerca e sviluppo, anziché rompere le balle con il green, perché mentre a noi ci tagliano i viveri in Cina continuano a svilupparsi con le centrali a carbone.
No no no , in Cina si sviluppano grazie alle rinnovabili (+ ricerche sul Nucleare ):
https://globalenergymonitor.org/report/wind-and-solar-year-in-review-2024
https://globalenergymonitor.org/it/report/china-is-building-half-of-the-worlds-new-nuclear-power-despite-inland-plants-pause
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Si capisce subito che è più del doppio.
Quindi non è solo l'Europa a cercare il green-deal, anche perché la Cina non ha gas,petrolio etc. a sufficienza per le sue necessità.
Si è sentito da poco pure che la Russia venderà il gas che l'Europa "non VUOLE" proprio alla Cina.
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