View Full Version : Olivetti Programma 101 compie 60 anni: quando l'Italia anticipò la Silicon Valley
Redazione di Hardware Upg
15-10-2025, 10:01
Link alla notizia: https://www.hwupgrade.it/news/sistemi/olivetti-programma-101-compie-60-anni-quando-l-italia-anticipo-la-silicon-valley_144843.html
Sessant'anni fa, nel 1965, Olivetti presentava al mondo la Programma 101, la prima calcolatrice programmabile della storia e, di fatto, il primo personal computer. Nata a Ivrea dal genio di Pier Giorgio Perotto e del suo team, la "Perottina" stupì la NASA e Steve Jobs, ma passò inosservata in Italia.
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Opteranium
15-10-2025, 10:19
con olivetti e mattei avevamo il konw-how e la competitività per il futuro, se solo non fossimo un paese ottuso..
con Olivetti e Mattei avevamo il konw-how e la competitività per il futuro, se solo non fossimo un paese ottuso..
Se solo non ci avessero messo lo zampino gli americani, che è ben altra cosa :O
Se solo non ci avessero messo lo zampino gli americani, che è ben altra cosa :O
Ni
Olivetti ce la siamo sfasciata da soli
In itaglia il raccomandato con le mazzette ha sempre la precedenza e se uno fa qualcosa di buono fuori dalle amicizie politiche arrivano sempre quelli che ci vogliono mangiare sopra
marittimus
15-10-2025, 10:48
Sono d’accordo. Enrico Mattei e il suo progetto ci sono stati tolti da altri. Con la sua morte — ancora oggi circondata da ombre e sospetti — si è chiusa una stagione in cui l’Italia aveva osato pensarsi autonoma, capace di trattare da pari con le grandi potenze e di difendere un proprio modello di sviluppo. Mattei incarnava l’idea di un capitalismo nazionale, produttivo e sociale, fondato sull’interesse collettivo e sulla valorizzazione delle risorse del Paese. La sua eliminazione, per molti versi, rappresentò l’inizio di un processo di normalizzazione: la fine di un sogno di indipendenza economica e politica, sostituito progressivamente da logiche di subordinazione e da una visione sempre più frammentata del bene comune.
Chi è venuto dopo non ha fatto altro che proseguire in quella direzione, smantellando passo dopo passo ciò che restava di quell’impulso riformatore. L’Italia industriale capace di innovare, rischiare e includere è stata sostituita da un modello in cui il profitto a breve termine e la speculazione finanziaria hanno preso il sopravvento sulla costruzione di valore reale.
In questo quadro, l’esperienza di Adriano Olivetti rappresenta un’altra grande occasione perduta, ma di natura tutta interna alla nostra responsabilità nazionale. Olivetti non subì pressioni esterne: fu l’Italia stessa a non comprendere e a non sostenere la sua visione. Eppure, quella visione era straordinaria. Olivetti aveva immaginato un’impresa come comunità: un luogo dove tecnologia, cultura e giustizia sociale potessero coesistere. L’azienda non era solo un motore economico, ma un laboratorio di civiltà, in cui i lavoratori venivano considerati persone, non ingranaggi di un meccanismo produttivo.
Questa concezione era antitetica rispetto al modello dominante di oggi, che misura il valore di un’impresa unicamente sulla base dei rendimenti e dei compensi dei vertici. Allora si cercava un equilibrio tra capitale e dignità del lavoro; oggi assistiamo a una divaricazione crescente, con dirigenti che guadagnano centinaia di volte più dei loro dipendenti, in un contesto in cui il lavoro viene sempre più svalutato e precarizzato.
Mattei e Olivetti rappresentavano due strade diverse ma convergenti: la costruzione di un Paese moderno, giusto e indipendente. Entrambi furono interrotti — l’uno dall’esterno, l’altro dall’interno — e con loro si è interrotta anche la possibilità di un modello alternativo di sviluppo, fondato non sulla rendita e sulla subordinazione, ma sull’intelligenza, sulla responsabilità e sulla coesione sociale.
Ni
Olivetti ce la siamo sfasciata da soli
In itaglia il raccomandato con le mazzette ha sempre la precedenza e se uno fa qualcosa di buono fuori dalle amicizie politiche arrivano sempre quelli che ci vogliono mangiare sopra
In realtà dopo la morte di Adriano il ramo informatico doveva passare sotto un'azienda americana e la Perottina si salvò solo grazie al fatto che venne classificata come una calcolatrice e non un calcolatore.
Che poi i figli di Adriano non abbiano capito (o comunque abbiano preferito il vil denaro), questa è un'altra storia.
ninja750
15-10-2025, 10:51
tecnici e ingegneri che arrivarono primi nei tempi con soluzioni mai viste
competenze e idee fuori dal comune
prodotti eccellenti e accessibili
e olivetti un imprenditore visionario, unico e irripetibile nel suo genere, il dipendente al centro dell'azienda
se nel reparto marketing ci fosse stato Jobs a questo punto ci saremmo noi e non apple in cima a tutto
tecnici e ingegneri che arrivarono primi nei tempi con soluzioni mai viste
competenze e idee fuori dal comune
prodotti eccellenti e accessibili
e olivetti un imprenditore visionario, unico e irripetibile nel suo genere, il dipendente al centro dell'azienda
...
Proprio questo ha spaventato tutta l'altra classe imprenditoriale e non solo.
supertigrotto
15-10-2025, 11:06
Adesso sarò ironico,quasi da black humor,scordatevi di Leonardo,Majorana,Olivetti o qualsiasi altro personaggio,quel popolo è morto,noi siamo solo zombie in attesa di essere decapitati.
Cosa pretendiamo da un popolo che punta solo su social,fig@,calcio e aperitivo figo da postare sui social?
Come i cinesi hanno dato l'oppio per controllarli e ai russi la vodka a noi hanno dato le cose sopra citate.
Adesso sarò ironico,quasi da black humor,scordatevi di Leonardo,Majorana,Olivetti o qualsiasi altro personaggio,quel popolo è morto,noi siamo solo zombie in attesa di essere decapitati.
Cosa pretendiamo da un popolo che punta solo su social,fig@,calcio e aperitivo figo da postare sui social?
Come i cinesi hanno dato l'oppio per controllarli e ai russi la vodka a noi hanno dato le cose sopra citate.
Beh, d'altra parte lo dicevano già gli antichi romani "panem et circenses" :O
In realtà dopo la morte di Adriano il ramo informatico doveva passare sotto un'azienda americana e la Perottina si salvò solo grazie al fatto che venne classificata come una calcolatrice e non un calcolatore.
Che poi i figli di Adriano non abbiano capito (o comunque abbiano preferito il vil denaro), questa è un'altra storia.
Certamente ci furono pressioni americane per la cessione della sezione mainframe, ma arrivarono a Ivrea tramite esponenti politici italiani che dagli USA prendevano le mazzette
Il problema è tutto lì, i politici italiani facevano gli interessi solo del proprio portafoglio a discapito degli interessi italiani
Alodesign
15-10-2025, 11:19
Certamente ci furono pressioni americane per la cessione della sezione mainframe, ma arrivarono a Ivrea tramite esponenti politici italiani che dagli USA prendevano le mazzette
Il problema è tutto lì, i politici italiani facevano gli interessi solo del proprio portafoglio a discapito degli interessi italiani
Non è cambiato nulla. Solo che ora chi ha le idee migra direttamente in altri paesi.
KampMatthew
15-10-2025, 13:06
il dipendente al centro dell'azienda
All'estero, forse forse, in qualche nazione dove la gente ha un po' di cervello, avrebbe anche potuto funzionare, ma non in Italia. E non parlo per sentito dire. Ho lavorato tanti anni nel settore elettronico. Quando l'azienda dove lavoravo prendeva commesse da colossi come Olivetti, Siemens, Texas Instruments, Marconi ecc, spesso mandavano me per acquisire le informazioni necessarie, verificare quali strumentazioni e competenze tecniche erano necessarie, tempistiche e tutto il resto. Altre volte andavo come tecnico esterno a sviluppare sistemi di collaudo insieme ai loro tecnici. Ci sono stato anche mesi e mesi consecutivi, per cui vedevo benissimo cosa significava "il dipendente al centro dell'azienda".
In queste realtà avevano di tutto e di più, perfino la sala giochi col biliardo, calcio balilla, flipper. In particolare la Texas Instrument aveva addirittura i corridoi interni pieni di aiuole con piante esostiche e il cartellino che ti spiegava che pianta era e da dove minchia veniva. Tutto sembrava tranne che una fabbrica. Per me che venivo da una realtà completamente diversa, tra l'altro con ritmi di lavoro distanti anni luce dai loro, più che andare a lavorare mi sembrava di andare in villeggiatura.
Avete presente quando si dice "si prende il dito con tutta la mano"?. In queste realtà, la gente approfittava in modo spropositato delle libertà e degli agi che gli venivano concessi dalle aziende. Una buona parte, specialmente degli operai, era gente che aveva preso il posto non per le competenze, ma sappiamo benissimo come.
Stavi li e vedevi gente che in pieno orario di lavoro a giocare a carte, in sala giochi per ore, in zona fumatori a leggere il giornale. Gente che usciva, andava a fare la spesa con la bicicletta (messa a disposizione dalla stessa azienda per consentire alla gente di andare da una parte all'altra del complesso visto che era parecchio grande) e ritornava dopo ore. Per non parlare dei periodi in cui c'era da lavorare il tabacco, i pomodori.... tutti in malattia (a farsi i cazzi loro in campagna). E ricordo di capi reparto che ci tenevano al lavoro, volenterosi, che non potevano dire nulla: questo appartiene a quello, quest'altro sta qui perchè deve stare qui ed è intoccabile... tutte storie così.
Che poi la classe dirigente ci abbia messo del suo contribuendo a buttare tutto in merda, vuoi per incompetenza, vuoi per ingordigia, su questo non c'è alcun dubbio.
Alla fine si è visto come è finito tutto. A caserta, zona Marcianise (solo la Texas Instruments era di Aversa), esisteva un polo industriale che ci invidiavano ovunque. Alla Olivetti di Marcianise venivano tencici dalla Svezia, Ericsson, perchè qui c'erano tecnologie che loro manco si sognavano.
Guardate che fine ha fatto lo stabilimento Olivetti di Marcianise, c'è anche la sala giochi col biliardo di cui vi parlavo:
https://derivesuburbane.it/archeologia-industriale/stabilimenti-industriali/ex-olivetti-di-marcianise/
Riguardo la Olivetti, vanno ringraziati anche i signori della Ixfin. Ricordo benissimo il periodo che ci fu l'acquisizione: una morte annunciata.
https://www.casertanews.it/cronaca/crac-ixfin-sentenza-condanne.html
In tutto questo, gli unici capannoni rimasti in piedi sono quelli della grandiosa Marconi Sud che fu acquisita dalla Ericsson solo per evitare che la comprassero i cinesi, ma fu abbandonata a se stessa per essere poi passata all'americana Jabil (il cui cliente principale guarda un po' era proprio la Ericcson :asd: ). Comunque, ancora non sono morti, ma sono in agonia da ormai una quindicina di anni.
In pratica, a casa nostra, abbiamo permesso a stranieri di fare il cazzo che volevano. Vabbè, in altri termini, ma ci stiamo comportando anche oggi allo stesso modo di allora. :rotfl:
AlexSwitch
15-10-2025, 13:13
Certamente ci furono pressioni americane per la cessione della sezione mainframe, ma arrivarono a Ivrea tramite esponenti politici italiani che dagli USA prendevano le mazzette
Il problema è tutto lì, i politici italiani facevano gli interessi solo del proprio portafoglio a discapito degli interessi italiani
Più che pressioni, ci furono vere e proprie minacce da parte degli americani. Poi il tragico ed altrettanto misterioso incidente dove morì Mario Tchou, papà della serie ELEA che nel '57 stupì il mondo per l'uso dei transistor per l'unità di calcolo con il 9003 che inoltre poteva vantare anche capacità multitasking.
Una volta venduta la sezione computer a GE la tecnologia Olivetti dell'ELEA continuò ad influenzare i prodotti americani per diverso tempo.
In questo panorama la P101 rappresentò per l'entuorage degli ingegneri elettronici italiani una vera e propria riscossa e rivincita.
Adesso sarò ironico,quasi da black humor,scordatevi di Leonardo,Majorana,Olivetti o qualsiasi altro personaggio,quel popolo è morto,noi siamo solo zombie in attesa di essere decapitati.
Cosa pretendiamo da un popolo che punta solo su social,fig@,calcio e aperitivo figo da postare sui social?
Come i cinesi hanno dato l'oppio per controllarli e ai russi la vodka a noi hanno dato le cose sopra citate.
Va bè ma stai un filino esagerando
A quei tempi non è che TUTTI erano degli Olivetti, o dei Leonardo o dei Michelangelo.
Per ogni Leonardo ci saranno stati milioni di "fessi" proprio come ci sono oggi, se non peggio.
E anche ai giorni nostri ci sono menti che spiccano nel mucchio.
In occasione della prima edizione del Flashback Festival, che si è tenuta il 4-5 ottobre a Follonica, meno di 2 settimane fa ho avuto la fortuna di incontrare e farmi una chiacchierata con Garziera, che ha raccontato la storia di come è nato Programma 101 e l'ha mostrato funzionante. E' rimasto lì i giorni 4-5 e 6 (per gli studenti in visita) insieme alla moglie a spiegare ai visitatori sul suo banchetto come funzionasse la macchina, un gran personaggio!
MikTaeTrioR
16-10-2025, 09:20
Ragazzi è noto che gli americani hanno attinto un sacco di tecnologie da vari gruppi di studio europei lasciandoli poi con un pugno di mosche in mano...
Loro partivano da zero, era tutto più semplice..mentre l'Europa era molto più burocratizzata e le persone meno inclini ad innovazione...
Molti europei andarono infatti negli Usa a lavorare portando progresso.
Siamo stati fregati in un certo senso..
Forse da noi stessi
Peppe1970
16-10-2025, 09:26
Se solo non ci avessero messo lo zampino gli americani, che è ben altra cosa :O
Esatto !!!
Esatto !!!
Purtroppo la gente comune (e non solo) ignora la fine che ha fatto E.Mattei (anno 1962) per non parlare delle morti di A.Olivetti nel 1960 e di M.Tchou nel 1961 (non credo alle coincidenze).
ninja750
17-10-2025, 11:28
per non parlare delle morti di A.Olivetti nel 1960
da solo sul treno se non ricordo male
In realtà dopo la morte di Adriano il ramo informatico doveva passare sotto un'azienda americana e la Perottina si salvò solo grazie al fatto che venne classificata come una calcolatrice e non un calcolatore.
Che poi i figli di Adriano non abbiano capito (o comunque abbiano preferito il vil denaro), questa è un'altra storia.Cos'è, sessismo elettronico? :p
tecnici e ingegneri che arrivarono primi nei tempi con soluzioni mai viste
competenze e idee fuori dal comune
prodotti eccellenti e accessibili
e olivetti un imprenditore visionario, unico e irripetibile nel suo genere, il dipendente al centro dell'azienda
se nel reparto marketing ci fosse stato Jobs a questo punto ci saremmo noi e non apple in cima a tuttoCredo che una buona mano alla caduta della Olivetti sia stata data anche dalla dirigenza miope. Circa una ventina di anni fa ho avuto il piacere di scambiare quattro parole con un ingegnere elettronico che negli anni 70 ha lavorato ad Ivrea nel reparto R&D. Mi ha raccontato di tanti progetti cassati dalla dirigenza, perché erano convinti che il futuro fosse l'elettromeccanica. P.es. lui ha partecipato allo studio delle memorie olografiche, studio molto avanzato che aveva prodotto anche prototipi funzionanti. Però la dirigenza ha chiuso il progetto perché "non ha futuro". Poi mi disse: "Oggi quella tecnologia si chiama CD, e ne siamo invasi" [ricordo che 20 anni fa i CD/DVD erano praticamente ovunque]
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