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Washington studia un accordo inedito che trasformerebbe parte dei sussidi del Chips Act in una partecipazione azionaria per rafforzare la capacità produttiva di semiconduttori negli Stati Uniti

Click sul link per visualizzare la notizia.

Puro comunismo :D

E ora vediamo i trumpisti de noantri come lo giustificano...

Puro comunismo :D

E ora vediamo i trumpisti de noantri come lo giustificano...

Il libero mercato vale solo per gli altri. Loro sono liberi di creare monopoli (tutte le big tech (https://www.wired.it/article/capitalismo-della-sorveglianza-monopoly-doctorow/)), salvare le banche dopo la crisi del 2008 (https://www.nonconimieisoldi.org/blog/la-vergogna-europea-in-tre-immagini-e-un-numero/) e in generale fare come gli pare. Fino a quando ci sono i bischeri che gli vanno dietro...

CCCP

Anche in Italia e altri stati occidentali esistono partecipazioni minoritarie dello stato in aziende quotate in borsa, o no?

in politichese si chiama dirigismo ed è una cosa eccellente perchè limita il potere di chi si muove per danneggiare i settori strategici nazionali.

VOMITEVOLE!! Lo definirei tranquillamente turbativa di mercato!

COMUNIST....oh wait...

Il communismo è controllo totale dei mezzi di produzione, dell'economia e di ogni aspetto della vita. Il fatto che i paesi comunisti odierni abbiano un controllo parziale dell'economia che si concentra in settori strategici è per semplici questioni pratiche. La partecipazione esiste anche in Italia ed è meglio che ci sia, piuttosto che un'azienda del territorio vada nelle altrui mani. La forza di una nazione sta nell'industria. Quando vedete che mandano in malora decenni di know-how ed esperienza industriale, continuando ad ammazzarvi di tasse quasi foste in Unione Sovietica, vi suggeriscono in vari modi di darvi al turismo e alla cucina eno-gastronomica o di guidare un'auto elettrica per salvare il mondo perché è il futuro, mi farei qualche domanda.

Il communismo è controllo totale dei mezzi di produzione, dell'economia e di ogni aspetto della vita. Il fatto che i paesi comunisti odierni abbiano un controllo parziale dell'economia che si concentra in settori strategici è per semplici questioni pratiche. La partecipazione esiste anche in Italia ed è meglio che ci sia, piuttosto che un'azienda del territorio vada nelle altrui mani. La forza di una nazione sta nell'industria. Quando vedete che mandano in malora decenni di know-how ed esperienza industriale, continuando ad ammazzarvi di tasse quasi foste in Unione Sovietica, vi suggeriscono in vari modi di darvi al turismo e alla cucina eno-gastronomica o di guidare un'auto elettrica per salvare il mondo perché è il futuro, mi farei qualche domanda.

Infatti... Inoltre, per quanto riguarda Intel, si starebbe trattando per un 10% delle azioni. Certo il Governo USA diventerebbe il primo investitore istituzionale della società, in termini di quota, ma l'azionariato globale di Intel è abbastanza frazionato sia come investitori che come FCI, nonché come ripartizione geografica dei capitali. Un quadro così metterebbe la società al riparo da eventuali colpi di testa presidenziali, che verrebbero contenuti in ambito CdA.

Certo vedere come si è ridotta Intel nel giro di appena 5 anni fa riflettere...