View Full Version : Nicola Armaroli vs Federico Rampini: scontro a distanza sull'auto elettrica e l'inquinamento
Redazione di Hardware Upg
15-07-2025, 09:28
Link alla notizia: https://greenmove.hwupgrade.it/news/auto-elettriche/nicola-armaroli-vs-federico-rampini-scontro-a-distanza-sull-auto-elettrica-e-l-inquinamento_141114.html
Federico Rampini sul Corriere della Sera attacca l'auto elettrica, e i presunti livelli inquinanti, e il ricercatore Nicola Armaroli lo accusa di diffondere una falsità. Le fonti cosa dicono?
Click sul link per visualizzare la notizia.
TorettoMilano
15-07-2025, 09:34
dovremmo dedicare al tempo a come applicare nuovi soluzioni e renderci competitivi. e invece nel 2025 ancora a discutere se le elettriche inquinano di più o di meno
Al di là del tema in quanto tale che tanto abbiamo affrontato decine di volte e mi sembra quasi superfluo parlarne ancora senza sostanziali novità è "le fonti cosa dicono?".
Oggi il vero problema è proprio questo: che si parli di auto elettriche o di qualsiasi altro argomento come stabilisci quali fonti sino attendibili e quali no quando anche un giornalista che comunque non ha un curriculum pessimo, anzi e il direttore del CNR si scontrano con uno che dice bianco e l'altro che dice nero.
E parliamoci chiaro anche su altri argomenti troviamo facilmente ricercatori accreditati ma con opinioni diametralmente opposte e in tutto questo il comune mortale dovrebbe decidere in autonomia quale fonte sia attendibile?
A me sembra palese che ormai non esistono, se non a livelli molto alti e complessi, fonti attendibili e che se giornali autorevoli ormai scrivono tutto e il contrario di tutto qualsiasi fonte che sia a portata di una persona non specializzata ormai valga poco e niente.
Sarò pessimista ma mi sembra che ormai da qualche anno chiunque voglia dimostrare una tesi possa, e senza nemmeno tanto sforzo, trovare una fonte sufficientemente autorevole che lo sostenga (ovviamente boiate surreali a parte ma nemmeno troppo).
GeneraleMarkus
15-07-2025, 09:44
E' altresì fazioso ridurre l'intero contributo in termini di inquinamento alla sola CO2 che nemmeno è un inquinante in senso stretto.
Strato1541
15-07-2025, 09:48
Notizia che va bene per generare polemiche, chi conosce il mondo elettrico sa benissimo che Armaroli è un "ayatollah" elettrico, contro qualsiasi cosa non sia a batteria, contro l'idrogeno e contro il nucleare.
Per lui esistono solo pale eoliche, pannelli fotovoltaici e batterie ( oggetti prodotti casualmente dalla cina che tanto si sta spingendo ).
Poi forse tutti dimenticano di leggere il grafico o anche solo guardarlo, perchè si focalizzano sui valori "stimati" per il 2030 e 2050, ma nel presente i valori sono ben più contenuti e vicini (banalmente il diesel emette meno co2 del benzina eppure sono al bando....per gli inquinanti certo:help: ).
Detto ciò dietro c'è sempre la narrazione e la politica, i volti sono noti e sempre gli stessi, anche la Gabbannelli viene citata quando dice ciò che "piace" , quando non piace...
Un'auto a batteria oggi ha emissioni locali quasi zero? Sì
Nel ciclo di vita , un po' meno delle tradizionali, ma dipende da dove è prodotta con quale mix energetico e poi con quale mix viene alimentata...
Il discorso smaltimento poi sarà tutto da vedere, cosa certa è che ( come vogliono politici e venditori ) le auto non dureranno più 20 anni ma circa la metà...
TorettoMilano
15-07-2025, 09:57
Al di là del tema in quanto tale che tanto abbiamo affrontato decine di volte e mi sembra quasi superfluo parlarne ancora senza sostanziali novità è "le fonti cosa dicono?".
Oggi il vero problema è proprio questo: che si parli di auto elettriche o di qualsiasi altro argomento come stabilisci quali fonti sino attendibili e quali no quando anche un giornalista che comunque non ha un curriculum pessimo, anzi e il direttore del CNR si scontrano con uno che dice bianco e l'altro che dice nero.
E parliamoci chiaro anche su altri argomenti troviamo facilmente ricercatori accreditati ma con opinioni diametralmente opposte e in tutto questo il comune mortale dovrebbe decidere in autonomia quale fonte sia attendibile?
A me sembra palese che ormai non esistono, se non a livelli molto alti e complessi, fonti attendibili e che se giornali autorevoli ormai scrivono tutto e il contrario di tutto qualsiasi fonte che sia a portata di una persona non specializzata ormai valga poco e niente.
Sarò pessimista ma mi sembra che ormai da qualche anno chiunque voglia dimostrare una tesi possa, e senza nemmeno tanto sforzo, trovare una fonte sufficientemente autorevole che lo sostenga (ovviamente boiate surreali a parte ma nemmeno troppo).
il problema di fondo, in generale e non solo nel caso di auto elettriche, è l'assenza di umiltà.
piuttosto di fare mezzo passo indietro si nega l'evidenza, ricollegandoci all'elettriche quanti dei detrattori dell'elettrico diranno in città si respira meglio eliminando le auto endotermiche? credo pochi o nessuno.
e a portare fonti non serve a nulla, anche a portare le più credibili si trova sempre il modo per ribaltare la realtà
Strato1541
15-07-2025, 09:59
il problema di fondo, in generale e non solo nel caso di auto elettriche, è l'assenza di umiltà.
piuttosto di fare mezzo passo indietro si nega l'evidenza, ricollegandoci all'elettriche quanti dei detrattori dell'elettrico diranno in città si respira meglio eliminando le auto endotermiche? credo pochi o nessuno.
e a portare fonti non serve a nulla, anche a portare le più credibili si trova sempre il modo per ribaltare la realtà
bè tu sei il "fuffaguru" della rete , chi meglio di te può spiegare quanto lontano può andare una fake, insieme ai noti link che ti contraddistinguono!:D :D
Massimiliano Zocchi
15-07-2025, 10:05
Notizia che va bene per generare polemiche, chi conosce il mondo elettrico sa benissimo che Armaroli è un "ayatollah" elettrico, contro qualsiasi cosa non sia a batteria, contro l'idrogeno e contro il nucleare.
Per lui esistono solo pale eoliche, pannelli fotovoltaici e batterie ( oggetti prodotti casualmente dalla cina che tanto si sta spingendo ).
Poi forse tutti dimenticano di leggere il grafico o anche solo guardarlo, perchè si focalizzano sui valori "stimati" per il 2030 e 2050, ma nel presente i valori sono ben più contenuti e vicini (banalmente il diesel emette meno co2 del benzina eppure sono al bando....per gli inquinanti certo:help: ).
Detto ciò dietro c'è sempre la narrazione e la politica, i volti sono noti e sempre gli stessi, anche la Gabbannelli viene citata quando dice ciò che "piace" , quando non piace...
Un'auto a batteria oggi ha emissioni locali quasi zero? Sì
Nel ciclo di vita , un po' meno delle tradizionali, ma dipende da dove è prodotta con quale mix energetico e poi con quale mix viene alimentata...
Il discorso smaltimento poi sarà tutto da vedere, cosa certa è che ( come vogliono politici e venditori ) le auto non dureranno più 20 anni ma circa la metà...
Il fatto che le auto dureranno la metà è una tua opinione, che si scontra con i dati odierni, che mostrano come non ci siano motivi per cui dopo 10 anni si debbano avere problemi, se non per alcuni casi di auto che furono palesemente sbagliate, come le prime Nissan Leaf.
La mia prima auto elettrica va per i 12 anni, e non ha nessun problema. In 12 anni un solo tagliando di 90 euro. La batteria credo sia a circa l'85% di stato di salute, di cui per altro i primi punti li ha persi dopo pochi anni, e poi ha notevolmente rallentato.
Strato1541
15-07-2025, 10:13
Il fatto che le auto dureranno la metà è una tua opinione, che si scontra con i dati odierni, che mostrano come non ci siano motivi per cui dopo 10 anni si debbano avere problemi, se non per alcuni casi di auto che furono palesemente sbagliate, come le prime Nissan Leaf.
La mia prima auto elettrica va per i 12 anni, e non ha nessun problema. In 12 anni un solo tagliando di 90 euro. La batteria credo sia a circa l'85% di stato di salute, di cui per altro i primi punti li ha persi dopo pochi anni, e poi ha notevolmente rallentato.
Un'auto non fa statistica e comunque hai l'85% a 12 anni il failure può arrivare in qualsiasi momento...
Se segui i gruppi Tesla quasi ogni giorno qualcuno lamenta il failure di una batteria di Model S , proprio quando arrivano nell'intorno dei 9-10 anni...
Spesso con degrado contento.
Mentre Model 3 e Y stanno evidenziando un degrado molto accelerato, quasi doppio delle Model S e X.
Non è raro trovare già oggi Model 3 del 2018-19 e con degrado intorno al 20%...Basta osservare su Teslafi i modelli con Hardware 2.5 e 3..Credi davvero che dureranno 15 anni?
https://i.postimg.cc/qtzMdV9V/degrado.jpg (https://postimg.cc/qtzMdV9V)
Massimiliano Zocchi
15-07-2025, 10:40
Un'auto non fa statistica e comunque hai l'85% a 12 anni il failure può arrivare in qualsiasi momento...
Se segui i gruppi Tesla quasi ogni giorno qualcuno lamenta il failure di una batteria di Model S , proprio quando arrivano nell'intorno dei 9-10 anni...
Spesso con degrado contento.
Mentre Model 3 e Y stanno evidenziando un degrado molto accelerato, quasi doppio delle Model S e X.
Non è raro trovare già oggi Model 3 del 2018-19 e con degrado intorno al 20%...Basta osservare su Teslafi i modelli con Hardware 2.5 e 3..Credi davvero che dureranno 15 anni?
https://i.postimg.cc/qtzMdV9V/degrado.jpg (https://postimg.cc/qtzMdV9V)
Quindi siccome alcune auto termiche fondono il motore a 3 o 4 anni di vita, allora significa che è così per tutte? Parli della mia statistica che non conta, e citi anche tu casi isolati. I grafici in realtà mostrano chiaramente che per la stragrande maggioranza delle vetture non ci sono problemi rilevanti.
Guarda caso la mia seconda auto è una 2020, e dopo 5 anni è praticamente al 100%, il tuo 80% non so dove tu l'abbia preso.
giuvahhh
15-07-2025, 11:02
marchetta elettrica giornaliera.
azi_muth
15-07-2025, 11:06
Al di là del tema in quanto tale che tanto abbiamo affrontato decine di volte e mi sembra quasi superfluo parlarne ancora senza sostanziali novità è "le fonti cosa dicono?".
Oggi il vero problema è proprio questo: che si parli di auto elettriche o di qualsiasi altro argomento come stabilisci quali fonti sino attendibili e quali no quando anche un giornalista che comunque non ha un curriculum pessimo, anzi e il direttore del CNR si scontrano con uno che dice bianco e l'altro che dice nero.
E parliamoci chiaro anche su altri argomenti troviamo facilmente ricercatori accreditati ma con opinioni diametralmente opposte e in tutto questo il comune mortale dovrebbe decidere in autonomia quale fonte sia attendibile?
A me sembra palese che ormai non esistono, se non a livelli molto alti e complessi, fonti attendibili e che se giornali autorevoli ormai scrivono tutto e il contrario di tutto qualsiasi fonte che sia a portata di una persona non specializzata ormai valga poco e niente.
Sarò pessimista ma mi sembra che ormai da qualche anno chiunque voglia dimostrare una tesi possa, e senza nemmeno tanto sforzo, trovare una fonte sufficientemente autorevole che lo sostenga (ovviamente boiate surreali a parte ma nemmeno troppo).
Si tratta sempre di valutare nel merito e valutare le fonti utilizzate.
Ricordo a tale scopo che a livello scientifico la piramide delle evidenze nella quale in cima ci sono le Meta-analisi / Revisioni sistematiche, sul gradino più basso "le opinioni di esperti" e tutto quelllo che si afferma su base non sperimentale e non deriva da dati raccolti con metodi rigorosi, ma esperienza "percepita". Indubbiamente ha maggiore valore dell'opinione del primo scappato di casa, ma visti che puo' essere soggetta a bias elevati (personali, culturali, istituzionali) vale relativamente poco.
Utili come spunto, ma mai sufficienti per affermare un fatto.
Quindi: non è vero che tutte le opinioni "valide" si equivalgono, anche se formalmente sostenute da una fonte “autorevole”. Il metodo e la struttura contano.
Esempio concreto:
"Uno studio mostra che il caffè fa bene al cuore”
E' solo un singolo dato, che non dice nulla finché non è replicato, contestualizzato e confrontato con altri studi
"Una revisione sistematica di 50 studi mostra che, in media, il consumo moderato di caffè è associato a minore incidenza di malattie cardiovascolari”
Questo ha peso statistico e scientifico.
Nel caso specifico visto che gli studi sul lifecycle si basano su molte "assunzioni" e pochi dati sperimentali come ad esempio il livello medio di emissioni di carbonio, durata media del veicolo, mix energetico del paese, metodologia nel calcolo delle emissioni, etc. è facile "tirare" il risultato da una parte o dall'altra senza che lo studio si possa considerare errato. Quindi anche uno studio "serio" può dire il contrario di un altro studio "serio". Non perché uno menta, ma perché partono da premesse e ipotesi diverse.
Banalmente parlare di mix energitico in Norvegia che ha fonti al 100% rinnovabili rispetto alla Polonia che produce per lo più energai dal carbone è parlare di due mondi differenti e distinti tra i quali una "media" è poco significativa.
Ogni risultato ha senso solo all’interno delle sue ipotesi, ma la verità sta spesso nella tendenza aggregata, non nel singolo studio
Quindi in termini di corretta informazione che "divulga" al di fuori di contesti scientifici dovrebbe quanto meno indicare questo aspetto.
Cosa può fare il "comune mortale?
Non fermarsi a un solo articolo: confrontare più fonti aiuta a cogliere divergenze e affinità
Cercare se esistono meta-analisi o position paper di enti sovranazionali (WHO, IARC, IPCC, ecc.)
Chiedersi se l’articolo presenta dati o solo opinioni?
Chiedersi se quello che legge rientra nella "buona" divulgazione
Un buon divulgatore infatti dovrebbe:esplicitare i limiti dello studio citato, distinguere tra fatti e interpretazioni, collocare le informazioni in un contesto più ampio.
Un apsetto spesso trascurato è alal fine che la riduzione delle emissioni delle auto in Europa non cambi assolutamente NULLA a livello globale perchè percentualmente son ininfluenti e poi sono immediatamente compensate dalla maggiori emissioni degli altri paesi con mix energetici peggiori.
Anche se tutta l’Europa passasse domani alle auto elettriche a zero emissioni, il taglio netto sarebbe intorno all’1% globale.
Quindi alla fine tutta la discussioen è sulla lana caprina.
Poi certo uno del CNR che se capisco bene si riferisce a dataroom di Milena Gabbanelli non è esattamente il massimo
Strato1541
15-07-2025, 11:12
Quindi siccome alcune auto termiche fondono il motore a 3 o 4 anni di vita, allora significa che è così per tutte? Parli della mia statistica che non conta, e citi anche tu casi isolati. I grafici in realtà mostrano chiaramente che per la stragrande maggioranza delle vetture non ci sono problemi rilevanti.
Guarda caso la mia seconda auto è una 2020, e dopo 5 anni è praticamente al 100%, il tuo 80% non so dove tu l'abbia preso.
Facciamo un attimo di chiarezza, ad oggi auto che "fondono il motore" sono quasi inesistenti.. Che hanno problemi soprattutto alle catene di distribuzione o alle cinghie dentate invece ce ne sono molte, in particolare di certi costruttori, ma non entro nel tecnico.
No non cito casi isolati, perchè se hai un po' di pazienza e scorri i dati di Teslafi in particolare per chi ha hardware 2.5 ( auto del 2018,19,20) un degrado che va dal 10 al 15% è ritenuto "normale"..Non sono pochi casi isolati e gli stessi possessori lo confermano nei vari gruppi a cui sono iscritto ( in uno ci sei anche tu ).
Inoltre potrei postare almeno 50 grafici come questo con valori nell'intorno di questo ( vuoi che li posti?) l'avevo già fatto prima che ti divertissi a prendere in giro la mia vita.
Grafici? Quali? Quelli ufficiali di Tesla?!
La tua del 2020 è praticamente "100%" ecco quel praticamente sarebbe bello approfondirlo, ma magari sei fortunato quindi buon per te.
Di fatto comunque hai una Leaf , a cui non hai fatti tagliandi, ma quanto è costata ? ( listino senza incentivi e poi con incentivi).
Se prendi una utilitaria paragonabile dell'epoca sarà costata ad andar bene la metà...
Anche se almeno in linea teorica non si dovrebbe fare per l'economia ma per l'ecologia, poi però problemi più banali come mutuo, lavoro, famiglia obbligano le persona a fare scelte più razionali e meno "morali".
Ginopilot
15-07-2025, 11:15
Un altro invasato elettrofilo con bias cognitivo.
secondo me tutti questi discorsi partono da un assunto sbagliato: si cerca di dare una valutazione sulla situazione attuale con dati che ovviamente sono di ieri , se va bene.
Ma se si vuole pianificare il futuro non puoi basarti solo su questo, devi vedere il trend, che è piuttosto ovvio anche senza guardare quel grafico.
Sappiamo che siamo già in forte ritardo sulla questione degli inquinanti atmosferici ed è inutile dire che questa o quella soluzione siano tanto o poco efficaci. Hai soluzioni alternative? no? questo c'è e questo ti prendi quindi.
E non mi venite a dire che siccome la Cina inquina di più allora perché dobbiamo risparmiare noi. Discorso trito e ritrito che non porta da nessuna parte. Per inciso, la Cina ha dichiarato che comincerà a diminuire le proprie emissioni di CO2 prima del 2030, che praticamente è domani, quindi saranno ormai almeno 10 anni che stanno pianificando la cosa e investendo risorse immani. In Europa solo dal 2040 non saranno più installabili caldaie a combustione (fin troppo tempo, ma vabbé).
Ripeto: adesso bisogna pianificare il futuro, e siamo già in ritardo. Le auto elettriche fanno parte di questo percorso, bisogna mettersi l'animo in pace.
Cosa può fare il "comune mortale?
Non fermarsi a un solo articolo: confrontare più fonti aiuta a cogliere divergenze e affinità
Cercare se esistono meta-analisi o position paper di enti sovranazionali (WHO, IARC, IPCC, ecc.)
Chiedersi se l’articolo presenta dati o solo opinioni?
Chiedersi se quello che legge rientra nella "buona" divulgazione
Azi quello che hai scritto è sicuramente corretto e non lo discuto ma soffermiamoci su questi punti:
1) Confrontare più fonti è diventato quasi impossibile per il semplice fatto che ormai basta che una fonte pubblichi qualcosa che poi gli stessi dati vengono ripubblicati da decine di fonti. A volte leggi dei dati spacciati come X studi diversi ma che se vai veramente a fondo viene fuori che sono ripubblicazioni di un singolo studio. Non parliamo poi del fatto che ormai in tantissimi casi online trovi fonti che snocciolano dati ma che non forniscono esattamente da dove han preso quei dati se non in termini generici e molto vaghi.
2) Il punto due già va MOLTO al di sopra delle capacità del comune mortale. Ti faccio presente che per l'italiano medio anche solo leggere un paper in inglese anzi non un paper ma un articolo qualsiasi in inglese è proibitivo. Ora parliamoci chiaro secondo te, se dovessi tirare a indovinare, quanti italiani verificano fonti a quel livello e quindi quasi sempre in inglese? Anzi scendo un ulteriore gradino... quanti "comuni mortali" anche solo sanno dell'esistenza degli enti che hai elencato? Per questo sostengo che alla fine la massa, i grandi numeri seguono l'informazione a livello di massa che però dice tutto e il contrario di tutto.
3) Questo punto un po' te lo contesto perché trovi articoli con tabelle di dati e roba che sembra professionale e accuratissima e poi scopri che son dati inventati di sana pianta. La presenta di dati di per se non dice granché sulla credibilità di una fonte se non puoi verificare i dati stessi.
4) Sinceramente non l'ho capito molto... buona divulgazione come la valuti?
Strato1541
15-07-2025, 11:38
secondo me tutti questi discorsi partono da un assunto sbagliato: si cerca di dare una valutazione sulla situazione attuale con dati che ovviamente sono di ieri , se va bene.
Ma se si vuole pianificare il futuro non puoi basarti solo su questo, devi vedere il trend, che è piuttosto ovvio anche senza guardare quel grafico.
Sappiamo che siamo già in forte ritardo sulla questione degli inquinanti atmosferici ed è inutile dire che questa o quella soluzione siano tanto o poco efficaci. Hai soluzioni alternative? no? questo c'è e questo ti prendi quindi.
E non mi venite a dire che siccome la Cina inquina di più allora perché dobbiamo risparmiare noi. Discorso trito e ritrito che non porta da nessuna parte. Per inciso, la Cina ha dichiarato che comincerà a diminuire le proprie emissioni di CO2 prima del 2030, che praticamente è domani, quindi saranno ormai almeno 10 anni che stanno pianificando la cosa e investendo risorse immani. In Europa solo dal 2040 non saranno più installabili caldaie a combustione (fin troppo tempo, ma vabbé).
Ripeto: adesso bisogna pianificare il futuro, e siamo già in ritardo. Le auto elettriche fanno parte di questo percorso, bisogna mettersi l'animo in pace.
Non commento invito solo a leggere :
https://www.ilnautilus.it/trasporti/economia/2025-05-02/in-cina-lossessione-green-sta-facendo-bruciare-piu-carbone_161715/
https://economiacircolare.com/ritorno-carbone-usa-italia-cina/
Di green e diminuzione ci sono solo i titoli acchiappa click, poi ci sono i Paesi che fanno i loro interessi con la faccia "green" come la cina, che furbescamente vendono poi i loro prodotti a tutto il mondo facendo credere di farlo in modo pulito.
In realtà sono i più grandi inquinatori del mondo , fino a 3 volte i "cattivoni" degli USA...e pure ci credete!
Haran Banjo
15-07-2025, 11:38
Sarà fico rileggere tutti questi commenti tra vent'anni, quando (forse) finalmente si saprà chi aveva ragione.
supertigrotto
15-07-2025, 12:24
120.000 km e ho fuso il motore della mia punto presa nuova di zecca nel 2016,difetto nel blocco motore fin dalla nascita credo,trafilava talmente poca acqua che l'olio non dava nessun segno di fusione,si sono chiusi i condotti.
Ho ancora problemi con la centralina,cambiata con una altra usata poco,quando comincio ad andare sopra i 90,si spegne un cilindro,il 2 o il 3,nemmeno la fiat ci capisce qualcosa,dovrei spendere 800 euro di centralina nuova e non si sa se il problema verrà risolto,il motore è usato,preso al recupero,questo problema ce lo avevo anche prima.
Sono in officina auto tutti i giorni,per via che il titolare è un mio caro amico.
Vedo che i pezzi di ricambio,sia originali che di concorrenza,fanno schifo,si rompono con facilità,sono fatti male,li ho visti con i miei stessi occhi e durano pure poco.
Ora prendendo in considerazione quante macchine moderne si rompono spesso,prendendo in considerazione la produzione del singolo pezzo,tipo una valvola,un iniettote,una candela,una cinghia di distribuzione etc,vorrei vedere veramente se i costi reali di produzione e di mantenimento di una macchina a carburante,sono inferiori a quella elettrica.
A naso,secondo me,quella elettrica è più semplice e ha meno componenti da produrre,ma vorrei avere dei dati reali,produrre una cinghia o una valvola,mette in moto macchinari che sicuramente non sono a impatto zero.
cronos1990
15-07-2025, 12:36
il problema di fondo, in generale e non solo nel caso di auto elettriche, è l'assenza di umiltà.https://media.tenor.com/864tOP1eC20AAAAM/spider-man2-spider-man.gif
Il bue che da del cornuto all'asino :asd:
alien321
15-07-2025, 12:58
Non penso il calcolo sia proprio semplice, dipende dal mix energetico, ho chiesto a Gemini di darmi una stima, ho usato questo prompt:
fammi una stima della co2 immessa da un auto a benzina normale e una auto elettrica in un arco temporale di 10 anni. Tieni conto anche che per l'auto elettrica le fonti di energetiche sono per il 40% rinnovabili 10% Carbone il resto metano. Non c'è nucleare. Includi anche il costo di produzione, smaltimento e manutenzione anche della batteria. Mi basta una stima approssimativa
Risposta dopo un bel po di calcoli:
Confronto e Considerazioni:
Auto a Benzina (10 anni): Circa 32.3*tonnellate*di*CO2
Auto Elettrica (10 anni): Circa 22*tonnellate*di*CO2
Ma variando il Mix i dati cambiano di tanto, ti basta calare le rinnovabili...
Per rispecchiare le situazioni di Italia e Germania ho escluso il nucleare,
naturalmente avendo il nucleare le cose cambiano parecchio
Confronto Aggiornato e Considerazioni:
Auto a Benzina (10 anni): Circa 32.3*tonnellate*di*CO2
Auto Elettrica (10 anni) con 50% Rinnovabili e 50% Nucleare: Circa 14.7*tonnellate*di*CO2
azi_muth
15-07-2025, 15:03
Sappiamo che siamo già in forte ritardo sulla questione degli inquinanti atmosferici ed è inutile dire che questa o quella soluzione siano tanto o poco efficaci. Hai soluzioni alternative? no? questo c'è e questo ti prendi quindi.
E non mi venite a dire che siccome la Cina inquina di più allora perché dobbiamo risparmiare noi. Discorso trito e ritrito che non porta da nessuna parte.
La decarbonizazione passa per una ottimizzazione degli sforzi. Non è che puoi fare tutto, non esistono risorse infinite.
Se non pianificata correttamente, la decarbonizzazione rischia di diventare un fallimento collettivo. Se si concentrano troppo gli sforzi in un settore, a scapito di altri, si potrebbero creare problemi economici (come la perdita di posti di lavoro) senza ottenere il risultato sperato in termini di emissioni. Questo crerà solo maggiore resistenza sociale e una riduzione dei mezzi finanziari e della disonibilità politica a disposiziona.
La transizione dovrebbe essere un piano integrato, in cui ogni pezzo contribuisce al quadro complessivo senza creare nuovi ostacoli.
Muoversi come polli senza testa non risolverà il problema delle emissioni
Notturnia
15-07-2025, 15:20
farebbero più bella figura a smettere di parlare di CO2 e di auto..
ci sono problemi ben più grandi e fonti di inquinamento ben peggiori eppure stiamo qua a perdere tempo con le auto a pile vs auto non a pile..
Allora, letta così sembra una minchiata di Rampini, però mi pareva strano che un illustre giornalista del Corriere (ed ex di Repubblica), che conduce anche di programmi su La7, quindi più di sinistra che di destra, dica cose che nemmeno i petrol-head dicono.
Ma leggendo meglio dice: "L’auto elettrica, se esaminiamo l’intero ciclo di produzione dei suoi componenti e infine dello smaltimento delle batterie, è perfino più inquinante di quella a combustione" cioè parla di inquinamento, non CO2, anche se spesso si fa confusione.
E infatti gli rispondono sulla CO2 (effetto serre ma non tossica=inquinante). Il solito equivoco insomma.
Venendo a noi, scrivere un articolo senza cercare le argomantazione di entrambe le parti è proprio da.... il solito clickbait per scatenare polemiche insomma.
L'articolo della Gabanelli fa lo stesso errore parte dall'inquinamento ma vira sulla co2, e lo studio che riporta è sempre lo stesso di Armaroli e dell'articolo (Ricardo). L'altro studio dell'ICCT ne abbiamo discusso nel thread sotto la sua news, e lo abbiamo abbastanza sputtanato. :D
Se prese alla lettera, senza fare la solita confusione c02=inquinamento, probabilmente hanno ragione entrambi, come co2 sono meglio le ev (anche se non tanto quanto sembra dai due studi citati, tutti gli altri danno un vantaggio molto minore), ma come inquinamento vero e proprio sono meglio le termiche (fonte EEA):
https://i.ibb.co/frhQW2J/Figure-6-2.jpg
Anche sul riscaldamento globale però ci sono news contrastanti, l'inquinamento da zolfo era il miglior alleato del clima:
Most warming this century may be due to air pollution cuts
https://www.newscientist.com/article/2487992-most-warming-this-century-may-be-due-to-air-pollution-cuts/?amp;utm_source=NSNS&utm_medium=RSS&utm_content=home
secondo cui il riscaldamento degli ultimi 20 anni è dovuto per due terzi al minore zolfo in atmostera (rifletteva la luce), solo un terzo ai gas serra (co2, metano,...).
azi_muth
15-07-2025, 16:22
Azi quello che hai scritto è sicuramente corretto e non lo discuto ma soffermiamoci su questi punti:
1) Confrontare più fonti è diventato quasi impossibile per il semplice fatto che ormai basta che una fonte pubblichi qualcosa che poi gli stessi dati vengono ripubblicati da decine di fonti. A volte leggi dei dati spacciati come X studi diversi ma che se vai veramente a fondo viene fuori che sono ripubblicazioni di un singolo studio. Non parliamo poi del fatto che ormai in tantissimi casi online trovi fonti che snocciolano dati ma che non forniscono esattamente da dove han preso quei dati se non in termini generici e molto vaghi.
2) Il punto due già va MOLTO al di sopra delle capacità del comune mortale. Ti faccio presente che per l'italiano medio anche solo leggere un paper in inglese anzi non un paper ma un articolo qualsiasi in inglese è proibitivo. Ora parliamoci chiaro secondo te, se dovessi tirare a indovinare, quanti italiani verificano fonti a quel livello e quindi quasi sempre in inglese? Anzi scendo un ulteriore gradino... quanti "comuni mortali" anche solo sanno dell'esistenza degli enti che hai elencato? Per questo sostengo che alla fine la massa, i grandi numeri seguono l'informazione a livello di massa che però dice tutto e il contrario di tutto.
Hai ragione ma se uno vuole contrallare le fonti non si sta più informando, ma fa ricerca.
e fai ricerca ti devi dotare degli strumenti giusti e studiare l'argomento.
Non c'è nulla di facile, anche se le AI in particolare gli agenti specializzati potrebbero essere usati per allegerire molte barriere PURCHE' si mantenga un approccio di metodo corretto.
Se usi l'AI per far gara di disinformazione non serve a nulla.
L'alternativa è l'antico stare in silenzio per non togliere certezze sul fatto che si parla da ignoranti o da stupidi.
Non c'è vergogna nel non avere una opinione per ogni singolo argomento.
3) Questo punto un po' te lo contesto perché trovi articoli con tabelle di dati e roba che sembra professionale e accuratissima e poi scopri che son dati inventati di sana pianta. La presenta di dati di per se non dice granché sulla credibilità di una fonte se non puoi verificare i dati stessi.
4) Sinceramente non l'ho capito molto... buona divulgazione come la valuti?
3) Si tratta sempre di valutare le fonti...non è che basta una tabellina o un grafico ben impaginata...
4) Già il fatto che citi le fonti e che dia un contesto a quello che dice ( X dice questo, ma la comunità scientifica Y) e che non tragga conclusioni universali da fonti singole sarebbe tanto...
Strato1541
15-07-2025, 17:31
La decarbonizazione passa per una ottimizzazione degli sforzi. Non è che puoi fare tutto, non esistono risorse infinite.
Se non pianificata correttamente, la decarbonizzazione rischia di diventare un fallimento collettivo. Se si concentrano troppo gli sforzi in un settore, a scapito di altri, si potrebbero creare problemi economici (come la perdita di posti di lavoro) senza ottenere il risultato sperato in termini di emissioni. Questo crerà solo maggiore resistenza sociale e una riduzione dei mezzi finanziari e della disonibilità politica a disposiziona.
La transizione dovrebbe essere un piano integrato, in cui ogni pezzo contribuisce al quadro complessivo senza creare nuovi ostacoli.
Muoversi come polli senza testa non risolverà il problema delle emissioni
Quello che forse non è chiaro è che questo scenario si sta già verificando...
Piedone1113
15-07-2025, 18:00
Non penso il calcolo sia proprio semplice, dipende dal mix energetico, ho chiesto a Gemini di darmi una stima, ho usato questo prompt:
Risposta dopo un bel po di calcoli:
Ma variando il Mix i dati cambiano di tanto, ti basta calare le rinnovabili...
Per rispecchiare le situazioni di Italia e Germania ho escluso il nucleare,
naturalmente avendo il nucleare le cose cambiano parecchio
Ponete la domanda in modo sbagliato:
Bisogna analizare ed inserire nell'equazione anche i costi di smaltimento di un auto endotermica che incide per circa il 30% delle emissioni totali del ciclo di vita.
Quindi quando un auto benzina o diesel ( le emisssioni di co2 sono simili se non leggermente inferiori per il diesel) ancora perfettamente funzionante arriva ad essere rottamata prima del suo reale fine vita vanno aggiunti circa 7/8 ton di co2 al costo dell'auto elettrica.
Il cosidetto ciclo vita comprende sia i costi di produzione ( circa 10/12 ton di co2) sia quelli di smaltimento.
I primi non possono essere in alcun modo recuperati , i secondi diluiti in ulteriori 8/10 anni rendendo nei fatti non tanto riduttivo il mancato apporto di co2 rottamando un endotermica per aquistare una bev.
Se invece si preferisce versare senza rottamare la termica il costo di co2 sara di circa 25ton vs 22ton.
Quello che fa inquinare davvero alla fine è lo smaltimento forzato di veicoli ancora perfettamente funzionanti.
Dopoi 10 anni probabilmente una ev sarà rottamata perchè più economico acquistare auto nuova che sostituire batteria ( almeno con gli attuali costi)
Anche se tutta l’Europa passasse domani alle auto elettriche a zero emissioni, il taglio netto sarebbe intorno all’1% globale.
Però non sono molto d'accordo con questa motivazione. Il fatto che una singola fonte inquinante contribuisca anche solo allo 0,001% delle emissioni globali di CO2 non significa che debba essere ignorata o esclusa da regolamentazioni. Al contrario, il totale delle emissioni globali è la somma di migliaia di contributi piccoli come questo. Se ogni fonte dello 0,001% venisse considerata trascurabile, si finirebbe per non intervenire su nulla.
L’approccio corretto alla riduzione delle emissioni richiede interventi diffusi, non solo sulle grandi fonti di inquinamento ma anche su quelle minori, perché il problema climatico è sistemico. Ogni contributo conta, e regolamentare anche le piccole fonti è una parte necessaria di una strategia complessiva.
Se non pianificata correttamente, la decarbonizzazione rischia di diventare un fallimento collettivo. Se si concentrano troppo gli sforzi in un settore, a scapito di altri, si potrebbero creare problemi economici (come la perdita di posti di lavoro) senza ottenere il risultato sperato in termini di emissioni. Questo crerà solo maggiore resistenza sociale e una riduzione dei mezzi finanziari e della disonibilità politica a disposiziona.
Qua hai ragione, puntare tutto su un solo settore senza valutarne la sostenibilità e senza creare/trasferire qua almeno una parte di filiera e tecnologie rischia di creare dipendenza strategica, non sviluppo, rischia di fare più danni che benefici (sul piano sociale ed economico). La transizione andrebbe fatta in modo equilibrato, ma senza però trascurare alcuni settori perché "tanto contano poco".
alien321
15-07-2025, 19:24
Ponete la domanda in modo sbagliato:
Bisogna analizare ed inserire nell'equazione anche i costi di smaltimento di un auto endotermica che incide per circa il 30% delle emissioni totali del ciclo di vita.
Quindi quando un auto benzina o diesel ( le emisssioni di co2 sono simili se non leggermente inferiori per il diesel) ancora perfettamente funzionante arriva ad essere rottamata prima del suo reale fine vita vanno aggiunti circa 7/8 ton di co2 al costo dell'auto elettrica.
Il cosidetto ciclo vita comprende sia i costi di produzione ( circa 10/12 ton di co2) sia quelli di smaltimento.
I primi non possono essere in alcun modo recuperati , i secondi diluiti in ulteriori 8/10 anni rendendo nei fatti non tanto riduttivo il mancato apporto di co2 rottamando un endotermica per aquistare una bev.
Se invece si preferisce versare senza rottamare la termica il costo di co2 sara di circa 25ton vs 22ton.
Quello che fa inquinare davvero alla fine è lo smaltimento forzato di veicoli ancora perfettamente funzionanti.
Dopoi 10 anni probabilmente una ev sarà rottamata perchè più economico acquistare auto nuova che sostituire batteria ( almeno con gli attuali costi)
Nella mia richiesta ho inserito anche i costi di: produzione, smaltimento e manutenzione per entrambe le tipologie di auto. Naturalmente ho tenuto conto solo della CO2 non degli inquinanti che è un altra storia
Piedone1113
15-07-2025, 19:41
Nella mia richiesta ho inserito anche i costi di: produzione, smaltimento e manutenzione per entrambe le tipologie di auto. Naturalmente ho tenuto conto solo della CO2 non degli inquinanti che è un altra storia
L'ho capito, il problema è che un auto endotermica dura mediamente 18 anni in Italia, rottamarla a praticamente metà del suo ciclo vitale equivale ad inquinare di più, a prescindere da che auto acquisti dopo ( ice, bev, ibrida ecc)
Favorire la rottamazione di auto con magare 7/8 anni di vita per acquistare un'elettrica la vedo come uno spreco sia ad emissioni co2, sia per gli altri inquinanti.
Ginopilot
15-07-2025, 20:06
Gli incentivi alla rottamazione dovrebbero essere per auto con più di 15 anni per l’acquisto di qualsiasi cosa.
Strato1541
15-07-2025, 21:30
L'ho capito, il problema è che un auto endotermica dura mediamente 18 anni in Italia, rottamarla a praticamente metà del suo ciclo vitale equivale ad inquinare di più, a prescindere da che auto acquisti dopo ( ice, bev, ibrida ecc)
Favorire la rottamazione di auto con magare 7/8 anni di vita per acquistare un'elettrica la vedo come uno spreco sia ad emissioni co2, sia per gli altri inquinanti.
è quello che andavo predicando dal principio, ad oggi le auto con una batteria non dureranno 15 o più anni senza una sostituzione delle stesse...
Quelle di domani vedremo, ma di fatto per quelle di oggi verso gli 8-10 anni arriva il "failure", indipendentemente dal degrado.. Che è comunque molto vincolante se l'accumulatore diventa datato, se da nuova si hanno 350-400 km reali un calo del 20% significa averne persi quasi 100..detto niente! E qualcuno "giubila" per una Leaf che ha perso "solo" il 15%...:help: :help:
ndrmcchtt491
15-07-2025, 21:48
Rampini?
Un ecotalebano di 70 anni, come la maggior parte di quei cervelli spenti
Strato1541
15-07-2025, 22:06
Rampini?
Un ecotalebano di 70 anni, come la maggior parte di quei cervelli spenti
Stavolta però stava dicendo cose non troppo sbagliate, il problema è il solito "arrembante" armaroli che al posto del "ciuccio" da piccolo devono avergli dato una pila stilo ricaricabile...
azi_muth
15-07-2025, 22:20
Però non sono molto d'accordo con questa motivazione. Il fatto che una singola fonte inquinante contribuisca anche solo allo 0,001% delle emissioni globali di CO2 non significa che debba essere ignorata o esclusa da regolamentazioni. Al contrario, il totale delle emissioni globali è la somma di migliaia di contributi piccoli come questo. Se ogni fonte dello 0,001% venisse considerata trascurabile, si finirebbe per non intervenire su nulla.
L’approccio corretto alla riduzione delle emissioni richiede interventi diffusi, non solo sulle grandi fonti di inquinamento ma anche su quelle minori, perché il problema climatico è sistemico. Ogni contributo conta, e regolamentare anche le piccole fonti è una parte necessaria di una strategia complessiva.
Qua hai ragione, puntare tutto su un solo settore senza valutarne la sostenibilità e senza creare/trasferire qua almeno una parte di filiera e tecnologie rischia di creare dipendenza strategica, non sviluppo, rischia di fare più danni che benefici (sul piano sociale ed economico). La transizione andrebbe fatta in modo equilibrato, ma senza però trascurare alcuni settori perché "tanto contano poco".
Ogni contributo conta è giusto in teoria, ma inapplicabile nella pratica, perché le risorse (economiche, politiche, sociali) sono limitate.
Il costo-opportunità è fondamentale: ogni euro speso in un settore marginale è un euro in meno per intervenire là dove l’impatto climatico è maggiore.
Dire che “anche lo 0,001% conta” può avere senso sul piano etico, ma una politica efficace si basa su priorità strategiche, non su una somma infinita di microinterventi.
Magari sarebbe bastato fermarsi all’Euro 6, già molto efficiente, e concentrare gli sforzi dove l’impatto climatico è più alto come la decarbonizzazione della produzione elettrica nei paesi che usano ancora carbone e aprire al nucleare, agricoltura e allevamento, che hanno un profilo emissivo elevatissimo ma di solito evitano la pressione politica.
Non si tratta di ignorare le piccole fonti, ma di sapere quando e quanto conviene intervenire, in base a costi, benefici e impatto reale.
Serve più realismo e meno moralismo, altrimenti rischiamo di sprecare risorse senza ottenere i risultati sperati.
Allora, letta così sembra una minchiata di Rampini, però mi pareva strano che un illustre giornalista del Corriere (ed ex di Repubblica), che conduce anche di programmi su La7, quindi più di sinistra che di destra, dica cose che nemmeno i petrol-head dicono.
Ma leggendo meglio dice: "L’auto elettrica, se esaminiamo l’intero ciclo di produzione dei suoi componenti e infine dello smaltimento delle batterie, è perfino più inquinante di quella a combustione" cioè parla di inquinamento, non CO2, anche se spesso si fa confusione.
E infatti gli rispondono sulla CO2 (effetto serre ma non tossica=inquinante). Il solito equivoco insomma.
Venendo a noi, scrivere un articolo senza cercare le argomantazione di entrambe le parti è proprio da.... il solito clickbait per scatenare polemiche insomma.
....
Insomma uno parla di inquinamento, e gli altri gli rispondono CO2.
Perfetto :asd: :doh:
Clickbait di Zocchi, oppure non l'ha proprio capito ?
E Armaroli, clickbait pure il suo, oppure non dovrebbe fare il dirigente al CNR ? :confused:
E bravo il nostro CNR :asd:
https://www.panorama.it/attualita/scienza/conti-cnr-bilancio-governo
Migliaia di dipendenti, un bilancio da oltre un miliardo di euro, compiti piuttosto vaghi, al punto che per l'intera pandemia non sono mai stati chiamati in causa a collaborare dal Governo. Il Cnr è uno dei numerosi enti statali di cui spesso ci si dimentica ma che esistono, costano, vivono.
Quindi, al CNR gli stipendi sono pagati dallo stato, tramite i fondi pubblici del Ministero dell’Università e della Ricerca.
I direttori di istituto prendono dai 70k ai 97k
https://www.ilfoglietto.it/il-foglietto/5681-cnr-inguscio-pronto-a-tagliare-gli-stipendi-ai-direttori.html
E bravi :rolleyes:
Voglio andarci anche io, come si entra ? :stordita: :D
Ogni contributo conta è giusto in teoria, ma inapplicabile nella pratica, perché le risorse (economiche, politiche, sociali) sono limitate.
Il costo-opportunità è fondamentale: ogni euro speso in un settore marginale è un euro in meno per intervenire là dove l’impatto climatico è maggiore.
Dire che “anche lo 0,001% conta” può avere senso sul piano etico, ma una politica efficace si basa su priorità strategiche, non su una somma infinita di microinterventi.
Magari sarebbe bastato fermarsi all’Euro 6, già molto efficiente, e concentrare gli sforzi dove l’impatto climatico è più alto come la decarbonizzazione della produzione elettrica nei paesi che usano ancora carbone e aprire al nucleare, agricoltura e allevamento, che hanno un profilo emissivo elevatissimo ma di solito evitano la pressione politica.
Non si tratta di ignorare le piccole fonti, ma di sapere quando e quanto conviene intervenire, in base a costi, benefici e impatto reale.
Serve più realismo e meno moralismo, altrimenti rischiamo di sprecare risorse senza ottenere i risultati sperati.
Capisco il discorso sulle priorità, ma il ragionamento era generale (non in particolare rispetto all'argomento mobilità). Il costo-opportunità non dipende dall’incidenza percentuale sulle emissioni, bensì dal rapporto tra costi e benefici. Ridurre tante fonti marginali può avere molto più senso economico che intervenire su una grande, se l’azione è semplice, poco costosa o produce vantaggi aggiuntivi. Non è tanto questione di etica, ma di efficienza complessiva della strategia senza escludere a priori nulla, quindi in quest'ottica anche i microinterventi dello 0,001% hanno senso. Per questo non i piace molto la motivazione del "tanto incide poco sulle emissioni". Concordo cmq con la tua ultima frase.
azi_muth
15-07-2025, 22:44
Capisco il discorso sulle priorità, ma il ragionamento era generale (non in particolare rispetto all'argomento mobilità). Il costo-opportunità non dipende dall’incidenza percentuale sulle emissioni, bensì dal rapporto tra costi e benefici. Ridurre tante fonti marginali può avere molto più senso economico che intervenire su una grande, se l’azione è semplice, poco costosa o produce vantaggi aggiuntivi. Non è tanto questione di etica, ma di efficienza complessiva della strategia senza escludere a priori nulla, quindi in quest'ottica anche i microinterventi dello 0,001% hanno senso. Per questo non i piace molto la motivazione del "tanto incide poco sulle emissioni". Concordo cmq con la tua ultima frase.
Non mi sembra sia il caso del passaggio forzato alle EV.
Perchè è di questo che si parlava qui...
Insomma uno parla di inquinamento, e gli altri gli rispondono CO2.
Boh, non ho letto l'articolo di Rampini, ma a volte la CO2 viene considerata da alcuni come un inquinante (cioè che altera l’equilibrio tra l’ambiente e le specie viventi), che forse non è così sbagliato. Al massimo si può dire che non è tossica a basse concentrazioni. Cmq bisognerebbe capire cosa intendesse veramente...
Non mi sembra sia il caso del passaggio forzato alle EV.
In effetti no, anche se ritengo che il settore della mobilità elettrica non può essere trascurato. Anche se oggi non è la soluzione per tutti, ignorarlo significherebbe restare indietro su un fronte strategico. Servono investimenti seri in ricerca e sviluppo europei per non dipendere tecnologicamente e industrialmente da altri paesi, e per rendere davvero sostenibile questa transizione nel tempo, ma ci vorranno parecchi anni (decenni).
azi_muth
16-07-2025, 00:02
In effetti no, anche se ritengo che il settore della mobilità elettrica non può essere trascurato. Anche se oggi non è la soluzione per tutti, ignorarlo significherebbe restare indietro su un fronte strategico. Servono investimenti seri in ricerca e sviluppo europei per non dipendere tecnologicamente e industrialmente da altri paesi, e per rendere davvero sostenibile questa transizione nel tempo, ma ci vorranno parecchi anni (decenni).
Scusa ma è una follia come è stato affrontato in Europa...letteralmente il peggiore dei modi possibili.
blondie63
16-07-2025, 07:44
Ancora c'è da discutere su questo argomento ??
Suvvia, studiate studiate..
Boh, non ho letto l'articolo di Rampini, ma a volte la CO2 viene considerata da alcuni come un inquinante (cioè che altera l’equilibrio tra l’ambiente e le specie viventi), che forse non è così sbagliato. Al massimo si può dire che non è tossica a basse concentrazioni. Cmq bisognerebbe capire cosa intendesse veramente...
Boh, l''articolo di Rampini non lo trovo.
Ma il mitico dirigente del CNR Armaroli ha copiaincollato il pezzo su linkedin,
parla di inquinamento.
Oh ragazzi, è un dirigente e prende uno stipendio che va sui 100k, avrà copiato giusto spero, no ?
Poi l'ultima volta che ho controllato, alle scuole elementari quando ho studiato la fotosintesi, le piante si nutrono di CO2.
E di CO2 gli esseri umani non muoiono....
di PFAS, PFOA, e altre migliaia di composti chimici invece si....
ndrmcchtt491
16-07-2025, 11:57
Stavolta però stava dicendo cose non troppo sbagliate, il problema è il solito "arrembante" armaroli che al posto del "ciuccio" da piccolo devono avergli dato una pila stilo ricaricabile...
Vero, perè non è che una cosa detta giusta cancella altre 1000mila cose dette sbagliate :D
Strato1541
16-07-2025, 13:04
Boh, l''articolo di Rampini non lo trovo.
Ma il mitico dirigente del CNR Armaroli ha copiaincollato il pezzo su linkedin,
parla di inquinamento.
Oh ragazzi, è un dirigente e prende uno stipendio che va sui 100k, avrà copiato giusto spero, no ?
Poi l'ultima volta che ho controllato, alle scuole elementari quando ho studiato la fotosintesi, le piante si nutrono di CO2.
E di CO2 gli esseri umani non muoiono....
di PFAS, PFOA, e altre migliaia di composti chimici invece si....
Bè Armaroli è "fantastiglioso", infatti è noto che lui sa come si vive! Casa classe A4, Tesla ( tra i primi in Italia ad avere Model 3 , quando costava 60 mila euro ) e udite...bolletta da 600 euro, per l'energia in 1 anno, grazie graziella!
Invece voi popolo "bue" con le vostre "stufette" JTD e le vostre casacce classe G dovete "elevarvi" perchè siete brutti, sporchi e sporcate!
Strato1541
16-07-2025, 13:04
Vero, perè non è che una cosa detta giusta cancella altre 1000mila cose dette sbagliate :D
Concordo, ma stavolta gliene do atto, come una forma di redenzione!:D
Non commento invito solo a leggere :
https://www.ilnautilus.it/trasporti/economia/2025-05-02/in-cina-lossessione-green-sta-facendo-bruciare-piu-carbone_161715/
https://economiacircolare.com/ritorno-carbone-usa-italia-cina/
Di green e diminuzione ci sono solo i titoli acchiappa click, poi ci sono i Paesi che fanno i loro interessi con la faccia "green" come la cina, che furbescamente vendono poi i loro prodotti a tutto il mondo facendo credere di farlo in modo pulito.
In realtà sono i più grandi inquinatori del mondo , fino a 3 volte i "cattivoni" degli USA...e pure ci credete!
Credo tu non abbia colto il punto che volevo evidenziare. Non ho mai detto che la Cina inquini di meno di altri né che usi scrupoli particolari. Se ha bisogno di energia adesso e può usare il carbone per produrla subito, lo fa.
Quello che sto contestando è che sempre la Cina sta facendo programmi a medio-lungo termine per invertire la tendenza, programmi sfidanti che saranno quasi sicuramente rispettati.
Noi in Europa - e tantomeno in Italia - stiamo ancora a dire di chi è la colpa e a intervenire un po' a casaccio senza una strategia comune e sostenibile nel lungo periodo. questa è la differenza, e tra una decina d'anni vedrete che saranno gli USA i maggiori inquinatori grazie a Trump, mentre la Cina diventerà un modello.
Boh, l''articolo di Rampini non lo trovo.
Ma il mitico dirigente del CNR Armaroli ha copiaincollato il pezzo su linkedin,
parla di inquinamento.
Oh ragazzi, è un dirigente e prende uno stipendio che va sui 100k, avrà copiato giusto spero, no ?
Poi l'ultima volta che ho controllato, alle scuole elementari quando ho studiato la fotosintesi, le piante si nutrono di CO2.
E di CO2 gli esseri umani non muoiono....
di PFAS, PFOA, e altre migliaia di composti chimici invece si....
Perdonami ma mi sembra un discorso troppo semplicistico. La CO2 non è una sostanza inquinante di per sé, ma un eccesso di CO2 prodotto dall'uomo che modifica pesantemente l'ecosistema è sicuramente inquinante, in modo indiretto. Non è facile stimare quanta gente muoia indirettamente a causa dell'eccesso di CO2, che causa il riscaldamento globale e quindi siccità, temperature eccessivamente alte per troppi giorni, diluvi e inondazioni, ma non saranno poche.
https://www.greenreport.it/news/crisi-climatica-e-adattamento/20369-cambiamento-climatico-bustreo-oms-fra-2030-2050-circa-250-000-morti-piu-anno
è una stima quindi opinabile, ma credo l'ordine di grandezza sia verosimile
azi_muth
17-07-2025, 09:59
Quello che sto contestando è che sempre la Cina sta facendo programmi a medio-lungo termine per invertire la tendenza, programmi sfidanti che saranno quasi sicuramente rispettati.
Noi in Europa - e tantomeno in Italia - stiamo ancora a dire di chi è la colpa e a intervenire un po' a casaccio senza una strategia comune e sostenibile nel lungo periodo. questa è la differenza, e tra una decina d'anni vedrete che saranno gli USA i maggiori inquinatori grazie a Trump, mentre la Cina diventerà un modello.
Nonstante la Cina abbia più installato procapite dell'Italia la percetuale di produzione effettiva da rinnovabili rispetto alle altre fonti è più bassa.
Molti impianti, specie solari, sono sottoutilizzati problemi di rete, curtailment leggi sono stati installate senza considerare alcuna ottimizzazione e poducono poco.
Quindi la storia secondo cui "in Italia (o in Europa) non si sta facendo nulla, mentre la Cina ci sta dando lezioni di sostenibilità" non è sostanzialmente vera.
Anzi se si guarda agli investimenti fatti e da fare ci stiamo impegnando anche la camicia per la transizione energetica con oltre 7,5 GW di nuova capacità installata nel 2024, di cui moltissima da fotovoltaico
In Italia la quota di produzione elettrica da rinnovabili è del 41% ed è probabile che si passi al 45% visto come stanno andando gli installati.
In Cina la quota di produzione elettrica da rinnovabili è del 35%
Fino a poco tempo fa, la Cina ha utilizzato sostanziosi sussidi statali e prezzi garantiti per l’energia rinnovabile venduta alla rete. Ma dal giugno 2025, la National Development and Reform Commission ha annunciato una transizione verso tariffe basate sul mercato competitivo: tutti i nuovi progetti completati dopo quella data riceveranno pagamenti decisi tramite bidding di mercato, non più tariffe fisse garantite.
Questo quasi certamente ridurrà la velocità delle installazioni di nuove rinnovabili e procederà a ritmi europei perchè non c'è più lo stato che paga qualsiasi cosa venga installato, ma si segue la redditività del mercato.
Ricordo inoltre che gli obiettivi cinesi sono di tipo strategico ovvero di ridurre la dipendenza da fonti fossili importate piuttosto che ecologico...
TorettoMilano
17-07-2025, 10:06
Nonstante la Cina abbia più installato procapite dell'Italia la percetuale di produzione effettiva da rinnovabili rispetto alle altre fonti è più bassa.
Quindi la storia che da noi non si fa nulla non è sostanzialmente vera, e se si guarda agli investimenti fatti e da fare ci stiamo impegnando anche la camicia per la transizione energetica.
In Italia la quota di produzione elettrica da rinnovabili è del 41% ed è probabile che si passi al 45% visto come stanno andando gli installati.
In Cina la quota di produzione elettrica da rinnovabili è del 35%
Fino a poco tempo fa, la Cina ha utilizzato sostanziosi sussidi statali e prezzi garantiti per l’energia rinnovabile venduta alla rete. Ma dal giugno 2025, la National Development and Reform Commission ha annunciato una transizione verso tariffe basate sul mercato competitivo: tutti i nuovi progetti completati dopo quella data riceveranno pagamenti decisi tramite bidding di mercato, non più tariffe fisse garantite.
Questo quasi certamente ridurrà la velocità delle installazioni di nuove rinnovabili, perchè non c'è più lo stato che paga qualsiasi cosa venga installato, ma si segue la redditività del mercato.
Ricordo inoltre che gli obiettivi cinesi sono di tipo strategico ovvero di ridurre la dipendenza da fonti fossili importate piuttosto che ecologico...
ah quindi la cina ha una strategia... non mi sembra così male avere una strategia invece di galleggiare sperando in qualche miracolo
azi_muth
17-07-2025, 10:12
ah quindi la cina ha una strategia... non mi sembra così male avere una strategia invece di galleggiare sperando in qualche miracolo
Beh su questo ci sono pochi dubbi.
Anch perchè più rinnovabili inserisci più diventa difficile il bilanciamento di rete ( vedi i problemi della rete cinese che è sotto utilizzata).
Siamo noi che sotto il profilo energetico ci muoviamo in modo reattivo come polli senza testa.
gd350turbo
17-07-2025, 10:15
Facciamo un attimo di chiarezza, ad oggi auto che "fondono il motore" sono quasi inesistenti.. Che hanno problemi soprattutto alle catene di distribuzione o alle cinghie dentate invece ce ne sono molte, in particolare di certi costruttori, ma non entro nel tecnico.
Da quando ho la patente ho visto solo un auto "fondere il motore"...
La proprietaria, accendeva e partiva a tutto gas con il motore freddo (diesel)
:doh:
Poi vabbè le porcate che stellantis ha messo dentro al puretech, sono un caso a parte !
Fatto innegabile è che ci sono auto di 40-50 e più anni che ancora vanno perfettamente, sarà interessante vedere se tra 50 anni ci saranno elettriche prodotte attualmente in funzione !
AlexSwitch
17-07-2025, 11:42
Poi vabbè le porcate che stellantis ha messo dentro al puretech, sono un caso a parte !
Fatto innegabile è che ci sono auto di 40-50 e più anni che ancora vanno perfettamente, sarà interessante vedere se tra 50 anni ci saranno elettriche prodotte attualmente in funzione !
A proposito di Merd...ehh Stellantis, hanno dovuto annunciare un altra campagna di richiamo per le vetture equipaggiate con l'ultima evoluzione del motore Puretech. Dopo i problemi di fragilità della distribuzione a catena, ora sono stati riscontrati problemi anche all'alimentazione ad alta pressione degli iniettori. Pare che il dado di serraggio del tubo ad alta pressione della benzina non sia stretto bene con il rischio di perdite di potenziale incendio.
Mai visto un motore così problematico montato su così tanti modelli!!!
A proposito di Merd...ehh Stellantis, hanno dovuto annunciare un altra campagna di richiamo per le vetture equipaggiate con l'ultima evoluzione del motore Puretech. Dopo i problemi di fragilità della distribuzione a catena, ora sono stati riscontrati problemi anche all'alimentazione ad alta pressione degli iniettori. Pare che il dado di serraggio del tubo ad alta pressione della benzina non sia stretto bene con il rischio di perdite di potenziale incendio.
Mai visto un motore così problematico montato su così tanti modelli!!!
Il lascito di Tavares. :rolleyes:
Se l'è filata in tempo col bonus, se aspettava ancora un po gli davano il malus...
gd350turbo
17-07-2025, 15:04
Mai visto un motore così problematico montato su così tanti modelli!!!
Ma con la tradizione motoristica che avevamo prima di stellantis, dovrebbero prenderli tagliarli gambe e braccia e metterli su un piedistallo a memoria delle genti che verranno !
Ripper89
17-07-2025, 15:28
E' altresì fazioso ridurre l'intero contributo in termini di inquinamento alla sola CO2 che nemmeno è un inquinante in senso stretto.
La CO2 no, ma quando passa un auto vicino quello che respiro con un odore così sgradevole non è SOLO CO2.
Più che ad una riduzione dell'inquinamento in sè sarebbe già molto utile una delocalizzazione, lontano dalle strade.
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