View Full Version : Possibile cessione di Italdesign da parte di Audi: i sindacati esprimono preoccupazione
Redazione di Hardware Upg
09-05-2025, 14:30
Link alla notizia: https://greenmove.hwupgrade.it/news/mercato-green/possibile-cessione-di-italdesign-da-parte-di-audi-i-sindacati-esprimono-preoccupazione_138540.html
Rappresentanti sindacali in Italia segnalano che Audi, marchio del Gruppo Volkswagen, avrebbe avviato procedure per la vendita della sua controllata Italdesign. Questa mossa rientrerebbe in un'ampia strategia di riduzione dei costi a livello di gruppo.
Click sul link per visualizzare la notizia.
DelusoDaTiscali
09-05-2025, 14:47
L' automotive in Italia è morto e stramorto, ucciso dall' esodo di FCA (ora Stellantis) in Francia e dal Green Deal, insistere nel dare notizia della chiusura di ogni singolo impianto o ufficio studi è un esempio di basso giornalismo, quel ripetere all' infinito notizie scontate nel tentativo di mantener vivo l'interesse del pubblico.
Kuriosone
09-05-2025, 20:37
Italia Patriota con l'UE e Sovrana con il popolo che li ammazza di tasse.
AlexSwitch
09-05-2025, 23:48
Purtroppo, viste le note vicissitudini di un mercato europeo fermo al 2020 a causa di una politica green senza criterio imposta da Bruxelles e di una miope avidità da parte delle case automobilistiche, i conti non stanno tornando e quindi si tenta di correre ai ripari sacrificando anche perle come Italdesign.
Già vedo i cinesi con l'acquolina in bocca pronti a papparsi il prelibato boccone!
Secondo me si sbaglia brutalmente a dire "eh ma è colpa della UE, del green, di questo o di quest'altro".
Il vero problema, secondo me, non è il green e tanto meno l'UE perché anche senza green ed UE l'automotive sarebbe morto prima in Italia e poi anche altrove per il semplice fatto che ormai si campava di rendita da decenni.
In Europa (tutta) non c'era e non c'è un progetto innovativo, una ricerca per mezzi innovativi, non c'è la volontà di creare elettronica rivoluzionaria... niente.
Da 10 anni a questa parte semmai è successo il contrario: auto anche di marchi blasonati sono calate qualitativamente invece che migliorare.
E tutto questo vogliamo farlo passare come colpa del green o dell'UE???
Eh no! La colpa è che abbiamo una classe imprenditoriale e politica che non ha saputo e non sa guardare più in là di qualche anno. E mentre altrove si fa, nel bene e nel male, in Europa siamo fermi ad aspettare gli eventi perché non sia mai che qualcuno da qualche parte abbia a lamentarsi per qualche cantiere o centrale o altro.
Guarda la TAV e le proteste che a tutt'oggi vengono permesse... chissà perché altrove e non parlo per forza della Cina ma anche dei democraticissimi USA a quest'ora, anzi... molti anna fa, più di qualcuno sarebbe finito in un carcere di quelli seri e l'opera era belle e finita.
AlexSwitch
10-05-2025, 08:15
Pochi giorni fa Elkann ( Stellantis ) e De Meo ( Renault ) in una intervista al Le Figaro, sostanzialmente hanno sottolineato proprio il fatto che la transizione imposta dall'UE stia facendo solo ed esclusivamente danni.
Vero è, come ho scritto, che il mercato e l'industria auto europea era già in crisi dal 2020, ma avevano margini per recuperare. Questi margini invece ora sono stati sacrificati per arrivare ad avere una offerta 100% elettrica entro il 2035, praticamente dopodomani!
Inoltre ad aggravare la situazione c'è il fatto che il mercato BEV in Europa, ad eccezion fatta per la Norvegia, non è praticamente decollato dal 2022 ad oggi limitando parecchio o addirittura azzerando i ritorni sugli investimenti fatti nelle prime piattaforme BEV. In queste condizioni l'industria auto Europea di massa non può andare avanti perchè, come evidenziato dai capi di Stellantis e Renault, le vetture stanno diventando rapidamente sempre meno accessibili alla maggior parte del mercato.
Purtroppo la scarsa qualità della politica la abbiamo anche in Europa che ha preferito una scelta " integralista " partendo proprio da un settore che ha una incidenza molto bassa ( circa il 7% ) sulle emissioni globali di CO2, ma che impegna(va) ancora parecchi lavoratori tra diretti ed indotto.
Siamo nel classico caso in cui la cura sconfiggerà il male ma come effetto collaterale sta uccidendo il paziente.
Pochi giorni fa Elkann ( Stellantis ) e De Meo ( Renault ) in una intervista al Le Figaro, sostanzialmente hanno sottolineato proprio il fatto che la transizione imposta dall'UE stia facendo solo ed esclusivamente danni.
Sinceramente sono due personaggi che dovrebbero solo tacere perché i danni li hanno fatti loro MOLTO ma MOLTO prima che la transizione venisse anche solo iniziata a pensare.
Vero è, come ho scritto, che il mercato e l'industria auto europea era già in crisi dal 2020, ma avevano margini per recuperare. Questi margini invece ora sono stati sacrificati per arrivare ad avere una offerta 100% elettrica entro il 2035, praticamente dopodomani!
Non concordo per niente. L'automotive era in crisi da anni prima ma non per mancanza di utili (nel 2024 VW per fare un esempio dichiara un utile di 12 miliardi eh, non milioni) ma perché si è scelto in maniera scriteriata di smettere di reinvestire, diminuire la qualità e spostare la produzione in paesi a basso costo per massimizzare ancora di più gli utili. VW ma anche stellantis hanno messo a catalogo dei modelli elettrici ridicoli che denotano la totale mancanza di impegno in tal senso e l'interesse semplicemente a dire che hanno fatto il compitino. Non parliamo poi dell'ibrido dove sono riusciti a spacciare per ibride soluzioni dove la componente elettrica è talmente insignificante che dovrebbe essere considerata una truffa.
Quindi ribadisco ma quale sacrificio avrebbero fatto che la sola VW ha comunque chiuso il bilancio con un UTILE ripeto non fatturato, non altro, UTILE di 12 MILIARDI?!?!
Inoltre ad aggravare la situazione c'è il fatto che il mercato BEV in Europa, ad eccezion fatta per la Norvegia, non è praticamente decollato dal 2022 ad oggi limitando parecchio o addirittura azzerando i ritorni sugli investimenti fatti nelle prime piattaforme BEV.
Anche questa perdonami ma è una cosa senza senso. Come ci si poteva aspettare vendite molto diverse da quelle che ci sono state? Il passaggio a BEV sarà molto graduale e te lo dice uno che ci crede. Realisticamente ci vorranno 15/20 anni NELLA MIGLIORE DELLE IPOTESI. È impensabile ipotizzare di avere vendite massive di BEV dall'oggi al domani e se una azienda multinazionale mi dice che prevede un andamento del genere del mercato per quanto mi riguarda hanno perso il cervello.
In queste condizioni l'industria auto Europea di massa non può andare avanti perchè, come evidenziato dai capi di Stellantis e Renault, le vetture stanno diventando rapidamente sempre meno accessibili alla maggior parte del mercato.
Semplicemente si stanno giustificando per sperare in contributi e regalie di stato. I problemi dell'industria europea sono semmai che non hanno investito praticamente niente, che energia e infrastrutture fanno pietà. Che il costo del lavoro è spropositato soprattutto per ruoli a bassa specializzazione. E tutta una serie di problemi strutturali noti da sempre ma che nessuno vuole trattare perché politicamente impopolari.
Purtroppo la scarsa qualità della politica la abbiamo anche in Europa che ha preferito una scelta " integralista " partendo proprio da un settore che ha una incidenza molto bassa ( circa il 7% ) sulle emissioni globali di CO2, ma che impegna(va) ancora parecchi lavoratori tra diretti ed indotto.
Secondo me non sarebbe cambiato niente. Anche senza obblighi al 2035 il castello di carte stava crollando ugualmente. Come ti ho scritto sopra la mancanza di investimenti, la qualità in picchiata e un mercato estero con Giappone, Corea ma anche Cina sempre più competenti ed economici avrebbe portato comunque al collasso.
Ribadisco che la salvezza europea passa solo da una rivoluzione della mentalità: investimenti in progetti innovativi (non piace l'elettrico ok, studia una qualche alternativa ma porta avanti qualcosa), qualità ed elettronica ai massimi livelli e non in calo come negli ultimi 10 anni, riduzione drastica del costo del lavoro e dell'energia.
Spero che trovi presto un nuovo acquirente che sappia sfruttare la decennale esperienza nel design automobilistico.
Le case automobilistiche si lagnano delle normative auto da quando hanno introdotto la "marmitta catalitica"...
azi_muth
10-05-2025, 13:08
A riconferma di quanto detto da alcuni anche qui:
Giugiaro: «L’automotive in mano ai cinesi? Presto ci supereranno in tutto. Con l’elettrico l’Europa si è suicidata»
...
«L’Europa si è suicidata con la mobilità elettrica. Per colpa di governi inetti che hanno pensato di risolvere il problema ambientale con un tratto di penna. E invece hanno creato altri problemi. Audi ad esempio, che controlla Italdesign, ha investito tantissimo nella transizione green, in vetture che però si faticano a vendere. L’azienda conta più di 7 mila esuberi. Secondo voi i tedeschi che fanno: licenziano in Germania o vendono attività in Italia per fare cassa? Alla fine compreranno tutto i gruppi cinesi».
Italdesign ai cinesi?
«Non ho notizie certe al riguardo. Ma è il risultato della corsa europea all’elettrico. Abbiamo aperto le porte a nuovi gruppi industriali extra Ue che adesso fanno ottimi prodotti. Se iniziano a comprare centri stile in Europa, come Italdesign, poi ci supereranno in tutto».
https://torino.corriere.it/notizie/economia/25_maggio_10/giugiaro-l-automotive-in-mano-ai-cinesi-e-il-risultato-della-corsa-europea-all-elettrico-e-in-oriente-fanno-ottimi-prodotti-00b08bcd-200f-4222-980b-f58847adbxlk.shtml
Ripper89
10-05-2025, 14:04
Secondo me si sbaglia brutalmente a dire "eh ma è colpa della UE, del green, di questo o di quest'altro".
Il vero problema, secondo me, non è il green e tanto meno l'UE perché anche senza green ed UE l'automotive sarebbe morto prima in Italia e poi anche altrove per il semplice fatto che ormai si campava di rendita da decenni.
In Europa (tutta) non c'era e non c'è un progetto innovativo, una ricerca per mezzi innovativi, non c'è la volontà di creare elettronica rivoluzionaria... niente.
Da 10 anni a questa parte semmai è successo il contrario: auto anche di marchi blasonati sono calate qualitativamente invece che migliorare.
E tutto questo vogliamo farlo passare come colpa del green o dell'UE???
Eh no! La colpa è che abbiamo una classe imprenditoriale e politica che non ha saputo e non sa guardare più in là di qualche anno. E mentre altrove si fa, nel bene e nel male, in Europa siamo fermi ad aspettare gli eventi perché non sia mai che qualcuno da qualche parte abbia a lamentarsi per qualche cantiere o centrale o altro.
Guarda la TAV e le proteste che a tutt'oggi vengono permesse... chissà perché altrove e non parlo per forza della Cina ma anche dei democraticissimi USA a quest'ora, anzi... molti anna fa, più di qualcuno sarebbe finito in un carcere di quelli seri e l'opera era belle e finita.La qualità è diminuita per il semplice motivo che si è alla ricerca di una maggiore competitività dei prezzi.
Non siamo capaci ci competere con gli asiatici ( Cina, Sud Korea e Giappone ), e il green ha accentuato le differenze specie contro la Cina.
Green ? Sbaglio o è una decisione presa dall'UE ?
Questo è quello che succede quando cedi il know how ad altri e soprattutto quando lo stato non interviene nelle vendite delle nostre aziende.
unnilennium
10-05-2025, 16:50
Prima si combatteva per produrre e vendere auto, ora si combatte per il dividendo. Non importa quante auto vendi, ma quanto guadagni. Meglio vendere poche auto ma a prezzi assurdi, e quello lo stanno ancora facendo. Ricerca sviluppo etc ma perché, mica serve per vendere auto, se si può risparmiare su tutto si fa e si tira a campare. Se poi arriva una novità, coreana cinese o quello che è, e si finisce gambe all'aria è colpa della UE. Non di chi si e preso il dividendo e basta senza fare niente per anni. E che continuerà a fregarsene guadagnando alle spalle degli altri.
azi_muth
10-05-2025, 18:53
Prima si combatteva per produrre e vendere auto, ora si combatte per il dividendo.
Ma prima quando?
Le aziende esistono per il dividendo e questo vale per qualsiasi attività economica che supera una certa dimensione.
Non importa quante auto vendi, ma quanto guadagni. Meglio vendere poche auto ma a prezzi assurdi, e quello lo stanno ancora facendo. Ricerca sviluppo etc ma perché, mica serve per vendere auto, se si può risparmiare su tutto si fa e si tira a campare. Se poi arriva una novità, coreana cinese o quello che è, e si finisce gambe all'aria è colpa della UE. Non di chi si e preso il dividendo e basta senza fare niente per anni. E che continuerà a fregarsene guadagnando alle spalle degli altri.
Definire i prezzi "assurdi" è soggettivo e dipende dalla percezione del consumatore. Tuttavia, l'aumento significativo dei prezzi delle auto è un dato di fatto, spinto da vari fattori (costi materie prime, tecnologia, inflazione, strategie di riposizionamento).
E' chiaro che la R&S nel settore automobilistico odierno è una ricetta per il declino, ma intanto bisognerebbe domandarsi se l'EU sia un contesto favorevole alla crescita dell'industria dell'auto. Fattori come la riduzione demografica e scelte come quella di introdurre schemi di tassazione punitivi quelli della normativa CAFE (Corporate Average Fuel Economy), energia costosa per scelte folli sotto il profilo ambientale, introducono costi che si riverberano poi sulla redditività dle imprese e che mettono in forse la loro esistenza.
Dopo certi livelli semplicemente non è più conveniente costruire auto in Europa. Si fa prima a spostare gli investimenti soldi in altri settori o paesi.
Senza lalleri non si lallera.
E che continuerà a fregarsene guadagnando alle spalle degli altri.
Alle spalle di chi esattamente? Gli azionisti sono gente che mette il capitale in una azienda per farlo rendere.
Credo che solo da noi in Italia si abbia una idea così negativa. Forse perchè l'educazione finanziaria è così scarsa che sono ben pochi quelli che mettono i soldi in borsa è c'è sicuramente una influenza della cultura cattolica e comunista che vede sempre il profitto e l'attività finanziaria a qualcosa di intrinsecamente sospetto.
La qualità è diminuita per il semplice motivo che si è alla ricerca di una maggiore competitività dei prezzi.
Ma se i prezzi sono sempre aumentati... semmai volevano un maggior dividendo ma la competitività l'hanno totalmente calpestata.
Non siamo capaci ci competere con gli asiatici ( Cina, Sud Korea e Giappone ), e il green ha accentuato le differenze specie contro la Cina.
Green ? Sbaglio o è una decisione presa dall'UE ?
Il green ripeto è ininfluente. Può aver accelerato le cose non ne sono sicuro ma diciamo che l'ha fatto. Rimane il punto che il risultato non cambia e che sarebbe comunque finita così. D'altra parte facciamo un parallelismo:
Se da domani Apple o Samsung ti proponessero che ne so S26/27/28 e via via avesse meno funzioni, meno qualità costruttiva ma costasse sempre di più mentre dalla Cina ti propongono un nuovo concept di smartphone futuristico a un prezzo minore secondo te come andrebbe a finire nel tempo? Certo per anni Apple e Samsung venderebbero solo per il nome ma prima o poi la massa si disaffeziona anche ai marchi più forti.
Ma prima quando?
Le aziende esistono per il dividendo e questo vale per qualsiasi attività economica che supera una certa dimensione.
Diciamo che entrambi avete ragione nel senso che negli anni 70/80/90 è vero che tutti puntavano al dividendo ma c'era anche un vero e proprio senso di sfida che si rifletteva anche sulle testate di settore e c'era una ricerca anche di scalare la classifica delle maggiori vendite. Al punto che a volte facevano promozioni assurde solo per tirare la volata.
Definire i prezzi "assurdi" è soggettivo e dipende dalla percezione del consumatore. Tuttavia, l'aumento significativo dei prezzi delle auto è un dato di fatto, spinto da vari fattori (costi materie prime, tecnologia, inflazione, strategie di riposizionamento).
Mah... su questo ho seri dubbi. Possiamo discutere sui numeri di dettaglio ma quando hai una marginalità spropositata rispetto alla stragrande maggioranza dei prodotti del mercato definire il prezzo "assurdo" non sarà il termine tecnico migliore ma non è nemmeno sbagliato. La riprova è che se l'abbozzassimo con gli incentivi (tutti eh) i prezzi si adeguerebbero senza certo mettere in perdita nessuno.
E' chiaro che la R&S nel settore automobilistico odierno è una ricetta per il declino, ma intanto bisognerebbe domandarsi se l'EU sia un contesto favorevole alla crescita dell'industria dell'auto.
Mi sembra una domanda assurda... NO. Il lavoro costa uno sproposito e non è nemmeno qualificato, senza contare che nessuno vuole più stabilimenti e grosse infrastrutture vicino casa. Quindi non è tanto l'UE come entità astratta e lontana è che il cittadino medio dell'UE non vuole più l'industria pesante di nessun tipo sotto casa.
Fattori come la riduzione demografica e scelte come quella di introdurre schemi di tassazione punitivi quelli della normativa CAFE (Corporate Average Fuel Economy), energia costosa per scelte folli sotto il profilo ambientale, introducono costi che si riverberano poi sulla redditività dle imprese e che mettono in forse la loro esistenza.
Eh... non esageriamo. Parliamo di industrie che hanno utili miliardari. Non di industrie che tirano a campare e non fanno pari a fine bilancio.
Dopo certi livelli semplicemente non è più conveniente costruire auto in Europa. Si fa prima a spostare gli investimenti soldi in altri settori o paesi.
Verissimo ma ripeto questo non è conseguenza della UE come se fosse un governo alieno ma della volontà degli europei o della maggior parte degli europei d'altra parte vedi come in Italia a tutt'oggi il nucleare sia tabù quando invece sarebbe la scelta più ovvia.
Alle spalle di chi esattamente? Gli azionisti sono gente che mette il capitale in una azienda per farlo rendere.
C'è differenza tra rendimento e pretese irragionevoli. Anche nel mio settore c'è chi viene e mi dice che vuole rendimenti del 30% perché il promotore X gli ha detto che li garantisce e a volte dopo anni tornano che hanno perso tutto. Nelle SPA vale la stessa cosa: se per un rendimento esagerato distruggi l'azienda poi non venire a piangere.
Credo che solo da noi in Italia si abbia una idea così negativa. Forse perchè l'educazione finanziaria è così scarsa che sono ben pochi quelli che mettono i soldi in borsa è c'è sicuramente una influenza della cultura cattolica e comunista che vede sempre il profitto e l'attività finanziaria a qualcosa di intrinsecamente sospetto.
Non nego che ci sia anche questo aspetto ma in questo specifico caso penso che non abbia torto chi dice che una ricerca esasperata di un dividendo monstre ha svuotato le casse e gli investimenti nel settore automotive europeo.
Ripper89
11-05-2025, 09:45
Ma se i prezzi sono sempre aumentati... semmai volevano un maggior dividendo ma la competitività l'hanno totalmente calpestata.
Il green ripeto è ininfluente. Può aver accelerato le cose non ne sono sicuro ma diciamo che l'ha fatto. Rimane il punto che il risultato non cambia e che sarebbe comunque finita così. D'altra parte facciamo un parallelismo:
Centra eccome il green, una delle cause principali dell'aumento dei prezzi è legata proprio alle emissioni di CO2, con le regole sempre più stringenti per ridurre le emissioni. Con le collaborazioni di gentaglia schifosa in tutta EU come Beppe Sala che vincola la circolazione dei veicoli e fa aumentare la domanda per modelli specifici.
Bisogna poi considerare i dispositivi di sicurezza che sono aumentati ed e alcuni son diventati dirittura obbligatori come la frenata automatica, e a questi si aggiunge la moda dei grandi infotainment. Dopodichè è ovvio che probabilmente vi siano i margini di guadagno che ogni produttore impone, però quest'ultimo non è solo una causa del prezzo più alto ma anche della qualità più bassa, proprio per incrementare i guadagni a parità di prezzo.
unnilennium
11-05-2025, 10:00
Ma prima quando?
Le aziende esistono per il dividendo e questo vale per qualsiasi attività economica che supera una certa dimensione.
Definire i prezzi "assurdi" è soggettivo e dipende dalla percezione del consumatore. Tuttavia, l'aumento significativo dei prezzi delle auto è un dato di fatto, spinto da vari fattori (costi materie prime, tecnologia, inflazione, strategie di riposizionamento).
E' chiaro che la R&S nel settore automobilistico odierno è una ricetta per il declino, ma intanto bisognerebbe domandarsi se l'EU sia un contesto favorevole alla crescita dell'industria dell'auto. Fattori come la riduzione demografica e scelte come quella di introdurre schemi di tassazione punitivi quelli della normativa CAFE (Corporate Average Fuel Economy), energia costosa per scelte folli sotto il profilo ambientale, introducono costi che si riverberano poi sulla redditività dle imprese e che mettono in forse la loro esistenza.
Dopo certi livelli semplicemente non è più conveniente costruire auto in Europa. Si fa prima a spostare gli investimenti soldi in altri settori o paesi.
Senza lalleri non si lallera.
Alle spalle di chi esattamente? Gli azionisti sono gente che mette il capitale in una azienda per farlo rendere.
Credo che solo da noi in Italia si abbia una idea così negativa. Forse perchè l'educazione finanziaria è così scarsa che sono ben pochi quelli che mettono i soldi in borsa è c'è sicuramente una influenza della cultura cattolica e comunista che vede sempre il profitto e l'attività finanziaria a qualcosa di intrinsecamente sospetto.
Mah, idea negativa... partiamo dal presupposto che una industria che si chiamava FIAT faccia auto, e che ci debba anche guadagnare, e mi pare ovvio. se smetti di investire e tiri a campare, 0 modelli nuovi, zero ricerca, alle spalle dello stato nel senso dei contributi che ha investito lo stato italiano a vario titolo, in cambio di promesse di fantasmagorici piani industriali con ricadute occupazionali che non ci sono state.
hanno smesso di progettare auto e punto, ricerca e sviluppo zero, da 20 anni almeno, ben prima della crisi, hanno tirato a campare in quel senso.
Ma se i prezzi sono sempre aumentati... semmai volevano un maggior dividendo ma la competitività l'hanno totalmente calpestata.
Il green ripeto è ininfluente. Può aver accelerato le cose non ne sono sicuro ma diciamo che l'ha fatto. Rimane il punto che il risultato non cambia e che sarebbe comunque finita così. D'altra parte facciamo un parallelismo:
Se da domani Apple o Samsung ti proponessero che ne so S26/27/28 e via via avesse meno funzioni, meno qualità costruttiva ma costasse sempre di più mentre dalla Cina ti propongono un nuovo concept di smartphone futuristico a un prezzo minore secondo te come andrebbe a finire nel tempo? Certo per anni Apple e Samsung venderebbero solo per il nome ma prima o poi la massa si disaffeziona anche ai marchi più forti.
Diciamo che entrambi avete ragione nel senso che negli anni 70/80/90 è vero che tutti puntavano al dividendo ma c'era anche un vero e proprio senso di sfida che si rifletteva anche sulle testate di settore e c'era una ricerca anche di scalare la classifica delle maggiori vendite. Al punto che a volte facevano promozioni assurde solo per tirare la volata.
Mah... su questo ho seri dubbi. Possiamo discutere sui numeri di dettaglio ma quando hai una marginalità spropositata rispetto alla stragrande maggioranza dei prodotti del mercato definire il prezzo "assurdo" non sarà il termine tecnico migliore ma non è nemmeno sbagliato. La riprova è che se l'abbozzassimo con gli incentivi (tutti eh) i prezzi si adeguerebbero senza certo mettere in perdita nessuno.
Mi sembra una domanda assurda... NO. Il lavoro costa uno sproposito e non è nemmeno qualificato, senza contare che nessuno vuole più stabilimenti e grosse infrastrutture vicino casa. Quindi non è tanto l'UE come entità astratta e lontana è che il cittadino medio dell'UE non vuole più l'industria pesante di nessun tipo sotto casa.
Eh... non esageriamo. Parliamo di industrie che hanno utili miliardari. Non di industrie che tirano a campare e non fanno pari a fine bilancio.
Verissimo ma ripeto questo non è conseguenza della UE come se fosse un governo alieno ma della volontà degli europei o della maggior parte degli europei d'altra parte vedi come in Italia a tutt'oggi il nucleare sia tabù quando invece sarebbe la scelta più ovvia.
C'è differenza tra rendimento e pretese irragionevoli. Anche nel mio settore c'è chi viene e mi dice che vuole rendimenti del 30% perché il promotore X gli ha detto che li garantisce e a volte dopo anni tornano che hanno perso tutto. Nelle SPA vale la stessa cosa: se per un rendimento esagerato distruggi l'azienda poi non venire a piangere.
Non nego che ci sia anche questo aspetto ma in questo specifico caso penso che non abbia torto chi dice che una ricerca esasperata di un dividendo monstre ha svuotato le casse e gli investimenti nel settore automotive europeo.
come non essere d'accordo, il dividendo è il leitmotiv, ma se una impresa fa una cosa, a aparte la finanza, che ci vuole, dovrebbe pensare a fare qualcosa, mica vale solo per fiat/FCA, che se la sono pappata i francesi che caso strano non hanno smesso di progettare auto in questi 20 anni, pur curando l'aspetto finanziario al pari di FCA,
azi_muth
11-05-2025, 11:28
Mah, idea negativa... partiamo dal presupposto che una industria che si chiamava FIAT faccia auto, e che ci debba anche guadagnare, e mi pare ovvio. se smetti di investire e tiri a campare, 0 modelli nuovi, zero ricerca, alle spalle dello stato nel senso dei contributi che ha investito lo stato italiano a vario titolo, in cambio di promesse di fantasmagorici piani industriali con ricadute occupazionali che non ci sono state.
hanno smesso di progettare auto e punto, ricerca e sviluppo zero, da 20 anni almeno, ben prima della crisi, hanno tirato a campare in quel senso.
Questo è un discorso che per me non fa altro che rafforzare l'idea che i contributi di stato, come sono stati dati in Italia, siano il male assoluto.
Investire presuppone un piano industriale. Quello che ha fatto lo Stato è erogare sussidi che è ben diverso.
Se paga lo Stato quando si è in difficoltà, mentre s'incassano utili quando le cose vanno bene a che serve fare prodotti migliori?
Sul lungo periodo è un incentivo per rendere le aziende meno competitive. E per essere competitivo devi investire in R&S
come non essere d'accordo, il dividendo è il leitmotiv, ma se una impresa fa una cosa, a aparte la finanza, che ci vuole, dovrebbe pensare a fare qualcosa, mica vale solo per fiat/FCA, che se la sono pappata i francesi che caso strano non hanno smesso di progettare auto in questi 20 anni, pur curando l'aspetto finanziario al pari di FCA,
Se non si ritiene più una attività produttiva si vende o chiude.
Non tutte le attività hanno la forza o la volontà di rimanere competitive.
Qualcuno decide di mungere la vacca finchè fa il latte e di spostarsi a fare altro
Centra eccome il green, una delle cause principali dell'aumento dei prezzi è legata proprio alle emissioni di CO2, con le regole sempre più stringenti per ridurre le emissioni. Con le collaborazioni di gentaglia schifosa in tutta EU come Beppe Sala che vincola la circolazione dei veicoli e fa aumentare la domanda per modelli specifici.
Guarda che i prezzi sono aumentati da sempre. È dagli anni '60 che i prezzi delle auto sono in aumento. Il tuo discorso sarebbe condivisibile se nei 50 anni precedenti ci fossero stati anche importanti cali o comunque un andamento non lineare invece i prezzi sono sempre e solo aumentati. L'unico momento in cui c'è stato un andamento non lineare è nella fase immediatamente dopo la guerra in una economia di ricostruzione dove fino a buona parte degli anni 60 si è passati all'auto d'elite all'auto di massa e anche lì ci sarebbe da discutere perché più che una diminuzione dei prezzi semplicemente si sono introdotti modelli che prima non esistevano.
Bisogna poi considerare i dispositivi di sicurezza che sono aumentati ed e alcuni son diventati dirittura obbligatori come la frenata automatica, e a questi si aggiunge la moda dei grandi infotainment. Dopodichè è ovvio che probabilmente vi siano i margini di guadagno che ogni produttore impone, però quest'ultimo non è solo una causa del prezzo più alto ma anche della qualità più bassa, proprio per incrementare i guadagni a parità di prezzo.
Certo, infatti non dico che l'aumento del prezzo sia totalmente ingiustificato ma che nell'automotive ci sono stati aumenti ampiamente superiori al giustificabile e quindi se per certe cose sono aumenti dovuti e riferibili a tante cose che hai elencato e altre non elencate è altrettanto vero che ci hanno ampiamente marciato sulla cosa.
unnilennium
12-05-2025, 09:18
Questo è un discorso che per me non fa altro che rafforzare l'idea che i contributi di stato, come sono stati dati in Italia, siano il male assoluto.
Investire presuppone un piano industriale. Quello che ha fatto lo Stato è erogare sussidi che è ben diverso.
Se paga lo Stato quando si è in difficoltà, mentre s'incassano utili quando le cose vanno bene a che serve fare prodotti migliori?
Sul lungo periodo è un incentivo per rendere le aziende meno competitive. E per essere competitivo devi investire in R&S
Se non si ritiene più una attività produttiva si vende o chiude.
Non tutte le attività hanno la forza o la volontà di rimanere competitive.
Qualcuno decide di mungere la vacca finchè fa il latte e di spostarsi a fare altro
sono d'accordo, ma in realta non hanno nè venduto nè chiuso, hanno delocalizzato quello che potevano e poi sono andati col cappello in mano in giro a chiedere soldi, non è questione di forza, è questione di cercare la scorciatoia per fare utili senza fare nulla. se poi arriva un trump qualsiasi che gli scopre gli altarini improvvisamente si rendono conto che possono anche fare impresa investendo davvero.
azi_muth
12-05-2025, 12:14
sono d'accordo, ma in realta non hanno nè venduto nè chiuso, hanno delocalizzato quello che potevano e poi sono andati col cappello in mano in giro a chiedere soldi, non è questione di forza, è questione di cercare la scorciatoia per fare utili senza fare nulla.
Se c'è una politica che lo permette perchè no? Mica è una onlus.
se poi arriva un trump qualsiasi che gli scopre gli altarini improvvisamente si rendono conto che possono anche fare impresa investendo davvero.
Trump non c'entra nulla in questa storia.
Mi preoccuperei più della ragione perchè la politica italiana fornisce sussidi in questo modo e non si pensa mai a politiche industriali serie...e non ci vuole molto a capire perchè.
unnilennium
12-05-2025, 19:07
Certo che il fatto che si possa fare senza pagare pegno non e sempre detto che sia una buona cosa da fare... Il discorso su Trump era relativo alla magica apparizione di un piano industriale che localizzava in usa unità produttive, per cercare di rabbonirlo sui dazi dal Messico dove avviene il grosso della produzione, come da noi in Polonia...
azi_muth
12-05-2025, 20:09
Certo che il fatto che si possa fare senza pagare pegno non e sempre detto che sia una buona cosa da fare... Il discorso su Trump era relativo alla magica apparizione di un piano industriale che localizzava in usa unità produttive, per cercare di rabbonirlo sui dazi dal Messico dove avviene il grosso della produzione, come da noi in Polonia...
Lo fanno perchè tutti guadagnano, tranne i contribuenti si capisce.
Riguardo a Trump riparliamone tra un anno...
vBulletin® v3.6.4, Copyright ©2000-2025, Jelsoft Enterprises Ltd.