View Full Version : Effetto dazi, Logitech alza i prezzi fino al 25% negli USA: non è la sola tra aumenti e fuga
Redazione di Hardware Upg
24-04-2025, 16:33
Link alla notizia: https://www.hwupgrade.it/news/periferiche/effetto-dazi-logitech-alza-i-prezzi-fino-al-25-negli-usa-non-e-la-sola-tra-aumenti-e-fuga_138099.html
Senza alcun annuncio, Logitech ha iniziato a rielaborare i prezzi della propria offerta in Nord America. Non si tratta di aumenti generalizzati, ma pare che i dazi aggiuntivi imposti da Trump inizino a sortire i primi effetti
Click sul link per visualizzare la notizia.
Kuriosone
24-04-2025, 17:04
vi sono altre marche da considerare magari cinesi
supertigrotto
24-04-2025, 17:32
vi sono altre marche da considerare magari cinesi
In teoria è solo nel nord america,se Logitech è onesta,dei listini europei non dovrebbe variare nulla.
Ma a pensare male.....
Diesel_NA
24-04-2025, 18:42
Quello che il tyco(j)on non ha capito è che se pure le aziende si convincessero a produrre in USA, nel frattempo i dazi li pagheranno gli americani (se vogliono il prodotto). Otherwise, semplicemente ne faranno a meno (e quelli che saranno disponibili costeranno un occhio, alla stregua delle sk. video nel periodo d'oro del mining).
sminatore
24-04-2025, 23:51
La cosa che più preoccupa e se un azienda per non alzare troppo i prezzi in NA li alza anche qui per compensare i dazi loro... Poi so dazi nostri
Ripper89
25-04-2025, 08:08
In teoria è solo nel nord america,se Logitech è onesta,dei listini europei non dovrebbe variare nulla.
Ma a pensare male.....
Ma il punto non è quello e nemmeno i dazi.
La maggior parte del costo di listino Logitech altro non è che il margine di guadagno, quindi quest'ultima avrebbe tranquillamente in quasiasi caso margine di manovra per mantenere uguali i prezzi, anche con un dazio del 100%.
L'unica colpa del governo USA è quello di colpire "indirettamente" Logitech, quando meriterebbero di essere afflitti da dazi specifici solo per lei.
Ridicolo e assolutamente imbarazzante che si sia espatriati anche per produrre banalmente tastiere e mouse.
alien321
25-04-2025, 11:35
Ma il punto non è quello e nemmeno i dazi.
La maggior parte del costo di listino Logitech altro non è che il margine di guadagno, quindi quest'ultima avrebbe tranquillamente in quasiasi caso margine di manovra per mantenere uguali i prezzi, anche con un dazio del 100%.
L'unica colpa del governo USA è quello di colpire "indirettamente" Logitech, quando meriterebbero di essere afflitti da dazi specifici solo per lei.
Ridicolo e assolutamente imbarazzante che si sia espatriati anche per produrre banalmente tastiere e mouse.
Pensavo la stessa cosa, il comportamento di Logitech è veramente pessimo, un aumento del 20% è pura speculazione
La maggior parte del costo di listino Logitech altro non è che il margine di guadagno, quindi quest'ultima avrebbe tranquillamente in quasiasi caso margine di manovra per mantenere uguali i prezzi, anche con un dazio del 100%.
Puoi postare qualche numero a supporto della tua affermazione? perchè i bilanci dicono altro...
azi_muth
25-04-2025, 18:56
Ma il punto non è quello e nemmeno i dazi.
La maggior parte del costo di listino Logitech altro non è che il margine di guadagno, quindi quest'ultima avrebbe tranquillamente in quasiasi caso margine di manovra per mantenere uguali i prezzi, anche con un dazio del 100%.
L'unica colpa del governo USA è quello di colpire "indirettamente" Logitech, quando meriterebbero di essere afflitti da dazi specifici solo per lei.
Ridicolo e assolutamente imbarazzante che si sia espatriati anche per produrre banalmente tastiere e mouse.
Ma anche se fosse?
Se Logitech ha margini di profitto elevato è perchè ha saputo costruirsi un brand che lo permette in un mercato estremamente competitivo. Ci sono intere filiere che si basano null'altro che sul proprio brand e non è un crimine ma una legittima politica commerciale che tra l'altro non facile da attuare.
Non si capisce perchè dovebbero assorbire il maggior costo derivante da politiche sbagliate.
Le aziende hanno l'obiettivo di mantenere e incrementare i propri profitti per i propri azionisti, il mercato a dover decidere se il prezzo di un prodotto è congruo e non il primo pincopallo che si alza la mattina con la luna storta.
randorama
25-04-2025, 20:36
Ma il punto non è quello e nemmeno i dazi.
La maggior parte del costo di listino Logitech altro non è che il margine di guadagno, quindi quest'ultima avrebbe tranquillamente in quasiasi caso margine di manovra per mantenere uguali i prezzi, anche con un dazio del 100%.
L'unica colpa del governo USA è quello di colpire "indirettamente" Logitech, quando meriterebbero di essere afflitti da dazi specifici solo per lei.
Ridicolo e assolutamente imbarazzante che si sia espatriati anche per produrre banalmente tastiere e mouse.
non so se sia così o meno; per certo in futuro logitech non vedrà più le mie palanche.
in pandemia ho comprato una tastiera mk270... imbarazzante.
Marko#88
26-04-2025, 17:45
Puoi postare qualche numero a supporto della tua affermazione? perchè i bilanci dicono altro...
Non può perché quello che ha scritto è assurdo.
Ripper89
26-04-2025, 21:00
Ma anche se fosse?
Se Logitech ha margini di profitto elevato è perchè ha saputo costruirsi un brand che lo permette in un mercato estremamente competitivoMa quale competizione ? Ad oggi sfrutta semplicemente la notorietà e basta.
Per altro non produce nulla in modo diretto, i sensori dei mouse e gli switch meccanici sono o di fornitura esterna oppure vengono prodotti subappaltando ad altre aziende e poi li marchiano col loro nome.
Non si capisce perchè dovebbero assorbire il maggior costo derivante da politiche sbagliate.
Sbagliate ? Anche per realizzare prodotti irrilevanti come mouse e tastiere da ufficio siamo arrivati addirittura alla delocalizzazione, ridicolo !
Che riporti la produzione il loco e smettano di lamentarsi che è già tanto che gli viene consentito di derubare gli acquirenti legalmente.
Ripper89
26-04-2025, 21:19
non so se sia così o meno; per certo in futuro logitech non vedrà più le mie palanche.
in pandemia ho comprato una tastiera mk270... imbarazzante.
Solo ? Io ho preso un G903 e continua a fare il doppio click anche cliccando 1 solo tasto, mentre il G305 praticamente la verniciatura sbiadisce subito.
Fattura da robaccia cinese da massimo 10 euro.
randorama
26-04-2025, 21:37
Solo ? Io ho preso un G903 e continua a fare il doppio click anche cliccando 1 solo tasto, mentre il G305 praticamente la verniciatura sbiadisce subito.
Fattura da robaccia cinese da massimo 10 euro.
beh, io prendo sempre roba da poco e, come scrivevo sopra, questa l'avevo comprata quando non si poteva uscire :D
però c'è un limite a tutto. io, che pure sono abituato con le tastiere standard dell'ufficio (le classiche hp o lenovo) davvero non riesco a farci l'abitudine con il feeling da "poveraccitudine" di sta cavolo tastiera.
oh, senza andare su tastiere a microswitch, anche la più scacciona delle trust restituisce un feel migliore.
poi parliamo del fatto che i tasti si scolorano che è un piacere. non mi era praticamente mai successo e, come detto, ho sempre usato tastiere standard.
azi_muth
26-04-2025, 23:22
Ma quale competizione ? Ad oggi sfrutta semplicemente la notorietà e basta.
Per altro non produce nulla in modo diretto, i sensori dei mouse e gli switch meccanici sono o di fornitura esterna oppure vengono prodotti subappaltando ad altre aziende e poi li marchiano col loro nome.
Non mi ero accorto che logitech fosse l'unico marchio sul mercato...e di certo non è la produzione interna che determina se una azienda sia valida o meno perchè la fornitura esterna di componenti è una modalità normale di tutte le industrie è la ragione è semplice ed la stessa che non vuoi capire: la specializzazione.
La notorietà è un asset che vale altrettanto quanto la capacità ingegneristica disensori e componenti. Ci vuole grande capacità per costruirla e mantenerla e logitech sono quarant'anni sul mercato.
Sbagliate ? Anche per realizzare prodotti irrilevanti come mouse e tastiere da ufficio siamo arrivati addirittura alla delocalizzazione, ridicolo !
Che riporti la produzione il loco e smettano di lamentarsi che è già tanto che gli viene consentito di derubare gli acquirenti legalmente.
Soprattutto per prodotti a basso valore tecnologico, dove è più alta la competizione, c'è una bassa marginalità è spesso necessario delocalizzare, ma ormai si delocalizza perchè semplicemente non esiste una catena del valore specializzata a livello locale e costerebbe troppo ricostruirla.
Le aziende non sono onlus e fino prova contraria è il mercato a il valore di un prodotto e se il prezzo è congruo.
E nel valore del prodotto una parte importante è il valore del brand.
Ma questi sono concetti elementari...
Guarda questo video ti fa capire quali sono i problemi di un produttore americano che cerca di produrre prodotti "irrilevanti"
https://www.youtube.com/watch?v=ej4j04V72DU
@Ripper89
guarda che la Logitech è Svizzera, anche se riportasse la produzione in loco i dazi li pagherebbe lo stesso
AlexSwitch
27-04-2025, 08:23
Ma il punto non è quello e nemmeno i dazi.
La maggior parte del costo di listino Logitech altro non è che il margine di guadagno, quindi quest'ultima avrebbe tranquillamente in quasiasi caso margine di manovra per mantenere uguali i prezzi, anche con un dazio del 100%.
L'unica colpa del governo USA è quello di colpire "indirettamente" Logitech, quando meriterebbero di essere afflitti da dazi specifici solo per lei.
Ridicolo e assolutamente imbarazzante che si sia espatriati anche per produrre banalmente tastiere e mouse.
Prima di scrivere certe cose bisognerebbe informarsi meglio sui conti e sul bilancio... Altrimenti si fa la figura del chiacchierone!!
AlexSwitch
27-04-2025, 08:28
Ma quale competizione ? Ad oggi sfrutta semplicemente la notorietà e basta.
Per altro non produce nulla in modo diretto, i sensori dei mouse e gli switch meccanici sono o di fornitura esterna oppure vengono prodotti subappaltando ad altre aziende e poi li marchiano col loro nome.
Sbagliate ? Anche per realizzare prodotti irrilevanti come mouse e tastiere da ufficio siamo arrivati addirittura alla delocalizzazione, ridicolo !
Che riporti la produzione il loco e smettano di lamentarsi che è già tanto che gli viene consentito di derubare gli acquirenti legalmente.
Saranno almeno 30 anni che le cose vanno così! Non solo con Logitech e non solo con i prodotti elettronici. Figurati che noi italiani produciamo pomodoro lavorato con materia prima cinese e qualche marchio, pochi anni fa, non si peritò di truffare sfacciatamente il consumatore facendolo passare come " puro prodotto toscano " ( qualcuno ha detto Petti? )!!
OUTATIME
27-04-2025, 09:02
Sbagliate ? Anche per realizzare prodotti irrilevanti come mouse e tastiere da ufficio siamo arrivati addirittura alla delocalizzazione, ridicolo !
Che riporti la produzione il loco e smettano di lamentarsi che è già tanto che gli viene consentito di derubare gli acquirenti legalmente.
Hai idea di quante produzioni bisogna riportare negli USA per non pagare più dazi? O pensi veramente che banalmente le pressofusioni in plastica le fanno negli USA?
Non si cancellano 30 anni di globalizzazione in qualche mese solo perchè lo vuole l'ex biondino
Ripper89
27-04-2025, 17:16
Non mi ero accorto che logitech fosse l'unico marchio sul mercato...e di certo non è la produzione interna che determina se una azienda sia valida o menoSe non produci tu non puoi attribuirti di certo la qualità dei prodotti che offri, visto che diventano alla fine solo un assemblaggio.
La notorietà è un asset che vale altrettanto quanto la capacità ingegneristica disensori e componenti. Ci vuole grande capacità per costruirla e mantenerla e logitech sono quarant'anni sul mercato.Un po' come i modelli popolari di Gucci o la linea Emporio Armani che non fan altro che appiccicare i propri loghi su roba cinese PRE esistente ( quindi nemmeno realizzata su richiesta con determinate caratteristiche ).
Soprattutto per prodotti a basso valore tecnologico, dove è più alta la competizione, c'è una bassa marginalità è spesso necessario delocalizzare, ma ormai si delocalizza perchè semplicemente non esiste una catena del valore specializzata a livello locale e costerebbe troppo ricostruirla.Ma tu veramente vuoi farci credere che Logitech con tutto quello che fa pagare delocalizza per essere competitivi a livello di prezzi ?
Delocalizza per incrementare i margini di incasso, mica per abbassare i prezzi.
Le aziende non sono onlus e fino prova contraria è il mercato a il valore di un prodotto e se il prezzo è congruo.
E nel valore del prodotto una parte importante è il valore del brand.
Ma questi sono concetti elementari...Non metto in dubbio che quel che fa sia lecito e legittimo, ho solo detto che alcune aziende devono solo ringraziare che certi aspetti non sono regolamentati anzichè lamentarsi quando gli si infligge una penalità di qualsiasi tipo.
Logitech vende a prezzi esorbitanti robaccia spesso di scarsa qualità sfruttando una notorietà del nome, in sintesi molti si appoggiano a Logitech perchè non conoscono per niente gli altri brands, è una di quelle aziende che è meglio perdere.
Ripper89
27-04-2025, 17:27
Saranno almeno 30 anni che le cose vanno così! Non solo con Logitech e non solo con i prodotti elettronici. Figurati che noi italiani produciamo pomodoro lavorato con materia prima cinese e qualche marchio, pochi anni fa, non si peritò di truffare sfacciatamente il consumatore facendolo passare come " puro prodotto toscano " ( qualcuno ha detto Petti? )!!Sono casi da condannare con ancora più enfasi questi infatti, il fatto che stia parlando di Logitech è perchè è il tema dell'articolo.
Sarebbe un sogno se i nostri prodotti alimentari fossero d'obbligo per legge in tutte le nostre attività di ristorazione sul nostro territorio, eccezzion fatta solo per i prodotti che non coltiviamo/alleviamo sul territorio.
All'estero dovrebbero consentire l'export solo nel caso le produzioni superino la domanda italiana, mentre invece oggi è l'esatto contrario, produciamo roba di qualità che esportiamo in gran parte ed a noi italiani ci vengono rifilati prodotti esteri a buon mercato.
Hai idea di quante produzioni bisogna riportare negli USA per non pagare più dazi? O pensi veramente che banalmente le pressofusioni in plastica le fanno negli USA?
Non si cancellano 30 anni di globalizzazione in qualche mese solo perchè lo vuole l'ex biondinoAdesso un mouse e una tastiera sono di colpo diventati prodotti industriali complessi, manco stessimo parlando di aerei.
Pressofusioni in plastica ? Le pressofusioni si fanno attraverso dei macchinari ( e manco tanto grandi quelli usati per questi prodotti ), macchinari che possono essere spostati e spediti ovunque, non nascono inchiodati al pavimento di Kulolandia. Si possono smontare o sollevare i peso e caricati su un aereo/treno/nave o pure su un mezzo stradale.
La scocca di un mouse comunque la si può realizzare tranquillamente con una stampante 3D in casa, così come anche le parti rigide degli switch meccanici.
Non si cancellano 30 anni di globalizzazione ma per realizzare un banalissimo mouse non può volerci troppo.
Se non produci tu non puoi attribuirti di certo la qualità dei prodotti che offri, visto che diventano alla fine solo un assemblaggio.
Un po' come i modelli popolari di Gucci o la linea Emporio Armani che non fan altro che appiccicare i propri loghi su roba cinese PRE esistente ( quindi nemmeno realizzata su richiesta con determinate caratteristiche ).
Ma tu veramente vuoi farci credere che Logitech con tutto quello che fa pagare delocalizza per essere competitivi a livello di prezzi ?
Delocalizza per incrementare i margini di incasso, mica per abbassare i prezzi.
Non metto in dubbio che quel che fa sia lecito e legittimo, ho solo detto che alcune aziende devono solo ringraziare che certi aspetti non sono regolamentati anzichè lamentarsi quando gli si infligge una penalità di qualsiasi tipo.
Logitech vende a prezzi esorbitanti robaccia spesso di scarsa qualità sfruttando una notorietà del nome, in sintesi molti si appoggiano a Logitech perchè non conoscono per niente gli altri brands, è una di quelle aziende che è meglio perdere.
Sono casi da condannare con ancora più enfasi questi infatti, il fatto che stia parlando di Logitech è perchè è il tema dell'articolo.
I nostri prodotti alimentari dovrebbero essere d'obbligo per legge in tutte le nostre attività di ristorazione, eccezzion fatta solo per i prodotti che non coltiviamo/alleviamo sul territorio.
All'estero esporti solo se ci avanzano, mentre invece oggi è l'esatto contrario.
Adesso un mouse e una tastiera sono di colpo diventati prodotti industriali complessi.
Pressofusioni in plastica ? Le pressofusioni si fanno attraverso dei macchinari, macchinari che possono essere spostati e spediti ovunque.
La scocca di un mouse comunque la si può realizzare tranquillamente con una stampante 3D in casa, così come anche le parti rigide degli switch meccanici.
Non si cancellano 30 anni di globalizzazione ma per realizzare un banalissimo mouse non può volerci troppo. Non stiamo parlando di un automobile.
Sei semplicemente e completamente fuori strada.
Ho lavorato in una multinazionale che produce macchine industriali e all'interno non fabbrica nemmeno una vite, ha il reparto tecnico che disegna le macchine le cui componenti sono al 100% costruite da aziende specializzate, quindi secondo il tuo ragionamento non produrrebbe niente?
Eppure sono macchine brevettate e risultano prodotte da loro, cosa dovrebbero costruire per poter affermare di essere produttori, le parti meccaniche, le parti strutturali, le parti elettroniche, le parti pneumatiche, o quali altre?
Stesso discorso per i prodotti agricoli, se il produttore trova più remunerativo venderli in mercati più ricchi, perché non dovrebbe poterlo fare? Glieli dai tu i mancati guadagni?
Ripper89
27-04-2025, 17:54
Sei semplicemente e completamente fuori strada.
Ho lavorato in una multinazionale che produce macchine industriali e all'interno non fabbrica nemmeno una vite, ha il reparto tecnico che disegna le macchine le cui componenti sono al 100% costruite da aziende specializzate, quindi secondo il tuo ragionamento non produrrebbe niente?I sensori ottici di Logitech e che sono marchiati come tale sono progettati da Logitech ?
Un po' come dire che gli alimentatori o monitor ad esempio di "Cooler Master" sono progettati da Cooler Maester che non è altro che un azienda nata producendo telai per PC desktop e che di elettonica non ne capisce un H.
Non progettano nulla, si limitano a subappaltare.
Stesso discorso per i prodotti agricoli, se il produttore trova più remunerativo venderli in mercati più ricchi, perché non dovrebbe poterlo fare? Glieli dai tu i mancati guadagni?Il prodotto agricolo, così come ogni altro prodotto estratto dal nostro territorio dovrebbe appartenere allo stato, quindi a noi tutti e quindi un privato non dovrebbe avere la libertà di privarcene di sua iniziativa.
Se io compro la pasta di un brand italiano sarebbe corretto eticamente che il grano sia rigorosamente quello coltivato in territorio italiano ( cosa che NON è attualmente ). Così come quando vado al mercato a comprare arance e mandarini, se è frutta di stagione sarebbe corretto che fosse tutta roba nostra e non porcherie provenienti da chissà dove.
I sensori ottici di Logitech e che sono marchiati come tale sono progettati da Logitech ?
Un po' come dire che gli alimentatori o monitor ad esempio di "Cooler Master" sono progettati da Cooler Maester che non è altro che un azienda nata producendo telai per PC desktop e che di elettonica non ne capisce un H.
Non progettano nulla, si limitano a subappaltare.
Quindi ti chiedo di nuovo, fino a che livello deve arrivare la produzione di componenti in casa per potersi definire produttori?
Nel caso dell'azienda in cui ho lavorato, non può definirsi produttore?
Il prodotto agricolo, così come ogni altro prodotto estratto dal nostro territorio dovrebbe appartenere allo stato, quindi a noi tutti e quindi un privato non dovrebbe avere la libertà di privarcene di sua iniziativa.
Se io compro la pasta di un brand italiano sarebbe corretto eticamente che il grano sia rigorosamente quello coltivato in territorio italiano ( cosa che NON è attualmente ). Così come quando vado al mercato a comprare arance e mandarini, se è frutta di stagione sarebbe corretto che fosse tutta roba nostra e non porcherie provenienti da chissà dove.
Nel caso che l'agricoltura fosse statalizzata, avresti ragione, ma se è privata ognuno deve poter vendere dove vuole i suoi prodotti, altrimenti il mancato guadagno dovrebbe essere a carico di chi gli impone regole autarchiche.
Per il resto basterebbe richiedere un'etichettatura chiara.
azi_muth
27-04-2025, 18:23
Se non produci tu non puoi attribuirti di certo la qualità dei prodotti che offri, visto che diventano alla fine solo un assemblaggio.
L'idea che una azienda debba produrre internamente tutti i componenti per costruire un prodotto di qualità è semplicemente irrealistica e talmente lontana dalle realtà produttive che mi fa domandare se hai mai messo piede in un azienda manufatturiera.
Nemmeno ai tempi della prima rivoluzione industriale si costruiva tutto a ciclo chiuso nella stessa azienda. La ragione è sempre quella che ti descritto prima: specializzazione.
Una azienda che fa viti o sensori puo' produrre con prezzi e livelli qualitativi che non puoi eguagliare internamente.
Le aziende hanno fornitori che producono secondo le proprie specifiche e tolleranze.
Il prodotto di qualità si basa sulla progettazione, non sulla produzione di ogni singolo pezzo.
Fai come in molti altri campi un discorso da ignorante.
Un po' come i modelli popolari di Gucci o la linea Emporio Armani che non fan altro che appiccicare i propri loghi su roba cinese PRE esistente ( quindi nemmeno realizzata su richiesta con determinate caratteristiche ).
Ma tu veramente vuoi farci credere che Logitech con tutto quello che fa pagare delocalizza per essere competitivi a livello di prezzi ?
Delocalizza per incrementare i margini di incasso, mica per abbassare i prezzi.
Delocalizza per massimizzare il profitto.
Che è quello che ogni buona azienda deve fare.
Non metto in dubbio che quel che fa sia lecito e legittimo, ho solo detto che alcune aziende devono solo ringraziare che certi aspetti non sono regolamentati anzichè lamentarsi quando gli si infligge una penalità di qualsiasi tipo.
Mettere le tasse sui propri consumatori con i dazi non è regolamentare, ma aggiungere pressione fiscale.
Logitech vende a prezzi esorbitanti robaccia spesso di scarsa qualità sfruttando una notorietà del nome, in sintesi molti si appoggiano a Logitech perchè non conoscono per niente gli altri brands, è una di quelle aziende che è meglio perdere.
Questa è una tua opinione. Il mercato, che poi è quello che conta, valuta i loro prodotti diversamente ed è disposto a pagare un premium price anche per il loro brand.
La reputazione di un marchio non è solo una etichetta, specialemente in settori come quello delle tastiere e dei mouse dove non c'è un un elemento legato al prestigio da esibire per uel marchio come nella moda.
azi_muth
27-04-2025, 18:34
Pressofusioni in plastica ? Le pressofusioni si fanno attraverso dei macchinari ( e manco tanto grandi quelli usati per questi prodotti ), macchinari che possono essere spostati e spediti ovunque, non nascono inchiodati al pavimento di Kulolandia. Si possono smontare o sollevare i peso e caricati su un aereo/treno/nave o pure su un mezzo stradale.
Una semplice pressofusione, per essere competitiva, non richiede solo una macchina, ma una filiera e know how.
E ancora più importante servono degli alti volumi di ordinativi per tenere i costi bassi e tenere in piedi una filiera efficiente.
Le economie di scala che puoi raggiungere in Cina non le puoi facilmente riprodurre in un paese dove questa filiera non c'è perchè diventa tutto più costoso e non si parla solo di personale, materie prima o energia.
Ma è un intero sistema industriale.
Ripper89
27-04-2025, 18:37
L'idea che una azienda debba produrre internamente tutti i componenti per costruire un prodotto di qualità è semplicemente irrealistica e talmente lontana dalle realtà produttive che mi fa domandare se hai mai messo piede in un azienda manufatturiera.
Irrealistica per alcune tipologie di prodotti forse, ma non per mouse e tastiere.
E se anche fosse non venirmi allora a fare discorsi riguardo presunti meriti qualitativi del brand.
E' come se io avviassi un nuovo brand automobilistico e mi limitassi ad essemblare interamente o quasi componenti ( telaio compreso ) provenienti da ogni parte. Questo non è produrre.
Un po' come fa DR, che assembla solamente componenti cinesi, lì a chi dovremmo attribuire la qulità del prodotto finito ? A DR o al modello originale da cui provengono i pezzi ?
Una azienda che fa viti o sensori puo' produrre con prezzi e livelli qualitativi che non puoi eguagliare internamente.E poi scopri che in Cina si riesce a produrre internamente parecchi più componenti.
Dove sta scritto che la stessa azienda che produce viti o sensori non imballare i macchinari e spedirli altrove ?
Adesso anche gli operai hanno bisogno della laurea e del "know how" per produrre viti ?
NON SI PUO' O NON SI VUOLE FARE ? Sono 2 cose differenti.
Le aziende hanno fornitori che producono secondo le proprie specifiche e tolleranze.
Il prodotto di qualità si basa sulla progettazione, non sulla produzione di ogni singolo pezzo.Ti ricordo di nuovo che stiamo parlando di mouse e tastiere, non di motori automobilistici.
Dove compri un loro prodotto da 90 euro e ti ritrovi a dover subire i doppi click accidentali, altro che tolleranze !
Una semplice pressofusione, per essere competitiva, non richiede solo una macchina, ma una filiera e know how.
Know How per produrre la scocca di un mouse ?
C'è gente che se la fa in casa con la stampante 3D
azi_muth
27-04-2025, 18:37
Il prodotto agricolo, così come ogni altro prodotto estratto dal nostro territorio dovrebbe appartenere allo stato, quindi a noi tutti e quindi un privato non dovrebbe avere la libertà di privarcene di sua iniziativa.
Se io compro la pasta di un brand italiano sarebbe corretto eticamente che il grano sia rigorosamente quello coltivato in territorio italiano ( cosa che NON è attualmente ). Così come quando vado al mercato a comprare arance e mandarini, se è frutta di stagione sarebbe corretto che fosse tutta roba nostra e non porcherie provenienti da chissà dove.
A parte che esistono le marchiature di origine ed è facoltà del consumatore scegliere o meno il prodotto italiano.
Sull'idiozia della nazionalizzazione del prodotto agricolo taccio, ma faccio notare che con questi ragionamenti faremmo tutti la fame e i prodotti costerebbero così tanto che avresti le rivoluzione in piazza.
Ripper89
27-04-2025, 18:40
Quindi ti chiedo di nuovo, fino a che livello deve arrivare la produzione di componenti in casa per potersi definire produttori?
Nel caso dell'azienda in cui ho lavorato, non può definirsi produttore?
Secondo la tua logica AMD è un produttore quando invece tutti sappiamo benissimo che il chip esce da TSMC.
azi_muth
27-04-2025, 18:46
Irrealistica per alcune tipologie di prodotti forse, ma non per mouse e tastiere.
E se anche fosse non venirmi allora a fare discorsi riguardo presunti meriti qualitativi del brand.
E' come se io avviassi un nuovo brand automobilistico e mi limitassi ad essemblare interamente o quasi componenti ( telaio compreso ) provenienti da ogni parte. Questo non è produrre.
Ma non dire idiozie.
I meriti ( o i demeriti) qualitativi sono giudicati dal mercato, non da un saltapicchio che magari come unica esperienza produttiva quella di fare i caffè al bar....
Un po' come fa DR, che assembla solamente componenti cinesi, lì a chi dovremmo attribuire la qulità del prodotto finito ? A DR o al modello originale da cui provengono i pezzi ?
Dipende da DR che lo fa assemblare secondo le specifiche proprie e del mercato.
Sono loro che ci mettono la faccia e si assumono il rischio.
E poi scopri che in Cina si riesce a produrre internamente parecchi più componenti.
Dove sta scritto che la stessa azienda che produce viti o sensori non imballare i macchinari e spedirli altrove ?
NON SI PUO' O NON SI VUOLE FARE ? Sono 2 cose differenti.
Non si capisce quello che hai scritto.
Ti ricordo che stiamo parlando di mouse e tastiere.
Dove compri un loro prodotto da 90 euro e ti ritrovi a dover subire i doppi click accidentali, altro che tolleranze !
Non m'interessa nulla che siano tastiere e mouse.
Se ti sta sulle palle logitech cambia marchio, ma quello che scrivi non è attinente.
Ripper89
27-04-2025, 18:51
A parte che esistono le marchiature di origine ed è facoltà del consumatore scegliere o meno il prodotto italiano.
Sull'idiozia della nazionalizzazione del prodotto agricolo taccio, ma faccio notare che con questi ragionamenti faremmo tutti la fame e i prodotti costerebbero così tanto che avresti le rivoluzione in piazza.
Non si capisce come il cibarsi dei propri prodotti possa far fare la fame degli italiani.
Gli italiani mangiavano ancora prima della globalizzazione e ancora prima dell'apertura massiccia verso il mercato estero da parte delle nostre aziende.
Al massimo costeranno di più per il semplice fatto che si tratta di prodotti di qualità e non robaccia estera.
Ci definiamo i migliori a livello culinario e poi mi devo mangiare i mirtilli dall'est europea o dalla turchia e le arance spagnole o portoghesi pure durante la stagione.
Dipende da DR che lo fa assemblare secondo le specifiche proprie e del mercato.
Sono loro che ci mettono la faccia e si assumono il rischio.Perfetto allora ti faccio notare che a livello qualitativo Logitech fa pietà.
Quindi meriti non ne ha di sicuro.
Secondo la tua logica AMD è un produttore quando invece tutti sappiamo benissimo che il chip esce da TSMC.
Esattamente, AMD è il produttore che ha i progetti e le licenze di un prodotto che poi appalta ad una azienda per la realizzazione, AMD in questo caso si affida a TSMC, ma potrebbe affidare anche ad altri la produzione del silicio, TSMC non avrebbe la possibilità di produrre i chip senza i progetti di AMD.
azi_muth
27-04-2025, 19:57
Non si capisce come il cibarsi dei propri prodotti possa far fare la fame degli italiani.
Gli italiani mangiavano ancora prima della globalizzazione e ancora prima dell'apertura massiccia verso il mercato estero da parte delle nostre aziende.
Al massimo costeranno di più per il semplice fatto che si tratta di prodotti di qualità e non robaccia estera.
E anche prima delle globalizzazione importavano prodotti agricoli perchè non sufficienti al fabbisogno nazionale.
Tanto per dirne una sulle eccellenze italiane l'affermazione del consumo di pasta in Italia nel XIX° secolo derivò sia per il miglioramento dei processi industriali che per l'accesso al grano duro a basso costo dal Canada e dalla Russia che non ha mai smesso di essere importato.
Consumiamo circa 6 milioni di tonnellate di grano duro di cui il 40% viene importato.
Importiamo grano straniero anche per mantenere costante la qualità della pasta che necessita di miscele di grani perchè le partite possono differire da un anno all'altro.
Se mettessi i dazi la pasta costerebbe molto di più a detrimento del potere di acquisto degli italiani. Ma questè è un discorso che vale anche per gli altri prodotti alimentari.
Inoltre le aziende protette dai dazi tenderebbero ad essere più inefficienti, e già lo sono a sufficienza, alzando i prezzi.
Un'ultima osservazione.
Un prodotto di qualità, se il consumatore è in grado di apprezzarlo e pagarlo, non subisce la concorenza di altri prodotti più scadenti.
Ci definiamo i migliori a livello culinario e poi mi devo mangiare i mirtilli dall'est europea o dalla turchia e le arance spagnole o portoghesi pure durante la stagione.
La competizione fa il suo lavoro a vantaggio dei consumatori che spendono meno.
Il mercato funziona così. Se gli italiani vogliono competere devono produrre di più a costi più bassi o trasformare la loro "italianità" in un valore per il cliente.
Perfetto allora ti faccio notare che a livello qualitativo Logitech fa pietà.
Quindi meriti non ne ha di sicuro.
E' indifferente. E' il mercato che decide non tu e se l'azienda esiste da quarant'anni con una presenza globale e successo di vendite tanto basta.
Ha il merito di aver localizzato il prodotto, realizzato una rete di vendita, di aver costruito un brand di cui i clienti si fidano.
Ripeti cose che non hanno il minimo senso nel sistema industriale attuale.
Ha una idea primordiale del fare impresa.
Ripper89
27-04-2025, 22:33
Importiamo grano straniero anche per mantenere costante la qualità della pasta che necessita di miscele di grani perchè le partite possono differire da un anno all'altro.Grano italiano è sempre migliore di molti altri aldilà dell'annata. Il miscelamento non lo facciamo per la qualità della pasta ma per soddisfare la domanda del mercato. Un po' come allungare una bevanda per aumentarne di quantità.
Io non metto infatti il dubbio l'uso di grani altrui.
Semplicemente penso che quella venduta in italia dovrebbe essere il mercato prioritario per il nostro grano, il "miscelamento" vadano a farlo con le tranche esportate, anzi su quelle possono usare anche 100% grano straniero.
Se mettessi i dazi la pasta costerebbe molto di più a detrimento del potere di acquisto degli italiani. Ma questè è un discorso che vale anche per gli altri prodotti alimentari.Per avere la pasta di grano italiano vale la pena pagare di più, per recuperare il potere di acquisto degli italiani bastere evitare di comprare le schifezze che fanno solo male e saremmo tutti più sani. Lo stesso discorsa vale per la totalità assoluta dei nostri prodotti alimentari.
Un'ultima osservazione.
Un prodotto di qualità, se il consumatore è in grado di apprezzarlo e pagarlo, non subisce la concorenza di altri prodotti più scadenti.
Mica è facile trovare supermercati o fruttivendoli dove ti viene offerta la scelta multipla di provenienza, la gente quando va a comperare il limone entra nel supermercato e prende quelli che vede perchè quelli che trova prende.
Se su 10 casse di limone ne esponi 1 sola di limoni siciliani e le altre 9 di limoni di culandia, indivina quali verranno venduti di più ?
La competizione fa il suo lavoro a vantaggio dei consumatori che spendono meno.
Il mercato funziona così. Se gli italiani vogliono competere devono produrre di più a costi più bassi o trasformare la loro "italianità" in un valore per il cliente.La riconcorsa al prezzo più basso negli alimentari non è sinonimo di un buon mercato.
I prodotti devono essere prima di tutto sani e di qualità, la priorità non dovrebbe essere il prezzo.
I prodotti "economici" che importiamo possono andare bene per quelli che realmente hanno un tenore di vita basso.
azi_muth
28-04-2025, 16:48
Grano italiano è sempre migliore di molti altri aldilà dell'annata. Il miscelamento non lo facciamo per la qualità della pasta ma per soddisfare la domanda del mercato. Un po' come allungare una bevanda per aumentarne di quantità.
La qualità del grano per fare la pasta dipende dalla quantità di proteine, perchè è questa che da la tenuta in cottura, non la nazionalità.
Io non metto infatti il dubbio l'uso di grani altrui.
Semplicemente penso che quella venduta in italia dovrebbe essere il mercato prioritario per il nostro grano, il "miscelamento" vadano a farlo con le tranche esportate, anzi su quelle possono usare anche 100% grano straniero.
Ma se non basta non basta, inoltre se all'estero sono disposti a pagare di più è giusto che lo esportino.
Per avere la pasta di grano italiano vale la pena pagare di più, per recuperare il potere di acquisto degli italiani bastere evitare di comprare le schifezze che fanno solo male e saremmo tutti più sani. Lo stesso discorsa vale per la totalità assoluta dei nostri prodotti alimentari.
Il potere d'acquisto si riferisce proprio alla quantità di beni che si possono acquistare con una determinata somma di denaro. La competizione permette di avere beni di qualità superiore a prezzi più bassi aumentando il potere di acquisto. Ma la scelta resta quella del consumatori.
Mica è facile trovare supermercati o fruttivendoli dove ti viene offerta la scelta multipla di provenienza, la gente quando va a comperare il limone entra nel supermercato e prende quelli che vede perchè quelli che trova prende.
Se su 10 casse di limone ne esponi 1 sola di limoni siciliani e le altre 9 di limoni di culandia, indivina quali verranno venduti di più ?
La riconcorsa al prezzo più basso negli alimentari non è sinonimo di un buon mercato.
I prodotti devono essere prima di tutto sani e di qualità, la priorità non dovrebbe essere il prezzo.
I prodotti "economici" che importiamo possono andare bene per quelli che realmente hanno un tenore di vita basso.
Non so dove vivi ma i supermercati hanno linee di prodotto differenti adatti per tutte le tasche e gusti.
Io trovo agilmente limoni di Amalfi, limoni siciliani, argentini e bio.
La differenza è nel prezzo, ma è il consumatore a dover scegliere in base alle proprie tasche.
Se tu impedissi l'ingresso dei limoni di importazione più economici faresti un danno a chi non puo' spendere di più per la spesa. Un mercato funzionante garantisce la maggiore offerta possibile ai prezzi più bassi.
La competizione funziona bene anche sugli alimentari: hai quantità maggiori a prezzi più bassi, poi è il consumatore che deve scegliere e il produttore informare sulla qualità del prodotto, ma non è lo stato che deve intervenire.
Ripper89
28-04-2025, 21:57
La qualità del grano per fare la pasta dipende dalla quantità di proteine, perchè è questa che da la tenuta in cottura, non la nazionalità.La qualità dei prodotti agricoli dipende dalla natura del terreno, dal clima, dal modo di coltivare.
I nostri prodotti alimentari sono un eccellenza a livello mondiale, difficile se non impossibile trovare di meglio.
Gli USA ad esempio che io ricordi sono fra i più grandi produttori di cipolle e pomodori nel mondo, ma nessuno dei due è anche solo minimamente paragonabile alle nostre cipolle o ai nostri pomodori, così come ad esempio nemmeno latte e uova del loro bestiame sarà minimente in grado di competere con le nostre.
Se all'estero sono disposti a pagare di più è giusto che lo esportino.E' "permesso", ma di certo NOn "giusto", così come la privatizzazione delle terre italiane.
Il potere d'acquisto si riferisce proprio alla quantità di beni che si possono acquistare con una determinata somma di denaro. La competizione permette di avere beni di qualità superiore a prezzi più bassi aumentando il potere di acquisto. Ma la scelta resta quella del consumatori.E' anche questo "concesso", ma l'ideologia di fondo è sbagliata per quel che riguarda i prodotti che crescono sulla nostra terra.
Non so dove vivi ma i supermercati hanno linee di prodotto differenti adatti per tutte le tasche e gusti.
Io trovo agilmente limoni di Amalfi, limoni siciliani, argentini e bio.Vivo in una provincia di Milano e la maggior parte delle grandi catene di supermercati per ogni frutto o ortaggio NON offre il vasto menù che dici tu, al massimo un paio se va bene e non sempre. Quando vai dal fruttivendolo è anche peggio, e vuoi comprare ad esempio i limoni c'è semplicemente l'angolo dei limoni con un tot di casse tutte vicine piene degli stessi limoni.
Amalfi addirittura ? Poi anche Siciliani, Argentini e pure bio tutti quanti assieme ?
In pratica 4 aree dedicate solo ai limoni, figurati tutto il resto, devi bazzicare in supermercati proprio grandi complimenti.
La qualità dei prodotti agricoli dipende dalla natura del terreno, dal clima, dal modo di coltivare.
I nostri prodotti alimentari sono un eccellenza a livello mondiale, difficile se non impossibile trovare di meglio.
Mi sembri un tantino supponente e infarcito di propaganda.
E' "permesso", ma di certo NOn "giusto", così come la privatizzazione delle terre italiane.
Vabbè è chiaro che stai trollando, a meno che non voglia un regime comunista.
azi_muth
28-04-2025, 22:26
La qualità dei prodotti agricoli dipende dalla natura del terreno, dal clima, dal modo di coltivare.
I nostri prodotti alimentari sono un eccellenza a livello mondiale, difficile se non impossibile trovare di meglio.
Si trova sempre di meglio se si trova quello che è più adatto allo scopo.
O' sole o' Mare da soli non fanno salire la forza della farina. Servono varietà specifiche e cure colturali.
Gli USA ad esempio che io ricordi sono fra i più grandi produttori di cipolle e pomodori nel mondo, ma nessuno dei due è anche solo minimamente paragonabile alle nostre cipolle o ai nostri pomodori, così come ad esempio nemmeno latte e uova del loro bestiame sarà minimente in grado di competere con le nostre.
Negli USA si fa un buon vino e si fa un buon olio con bassa acidità...anche grazie agli italiani certo.
Infatti sono nelle classifiche mondiali insieme a Italia, Spagna, Croazia e Grecia. La Spagna per l'olio è spesso in testa.
Vivo in una provincia di Milano e la maggior parte delle grandi catene di supermercati per ogni frutto o ortaggio NON offre il vasto menù che dici tu, al massimo un paio se va bene e non sempre.
Quando vai dal fruttivendolo è anche peggio, e vuoi comprare ad esempio i limoni c'è semplicemente l'angolo dei limoni con un tot di casse tutte vicine piene degli stessi limoni.
Si vede che nella tua provincia di Milano non ci sono abbastanza consumatori per sostenere la stessa varietà di offerta che ho qui da me.
Quindi per i supermercati è inutile disporne.
Magari dalle tue parti si mangia più fuori casa. Qui da me la cucina è lo sport locale i ristoranti, le pizzerie e i locali con il delivery sono pochissimi.
E' sempre il mercato che comanda
:D :D :D
Amalfi addirittura ? Poi anche Siciliani, Argentini e pure bio tutti quanti assieme ?
In pratica 4 aree dedicate solo ai limoni, figurati tutto il resto, devi bazzicare in supermercati proprio grandi complimenti.
Ma guarda io ho 4 grandi supermercati nel raggio di 500 metri, 2 fruttivendoli egiziani e un negozio di frutta e verdura bio...
Se non trovo qualcosa da uno lo trovo sicuro d'altro, poi è funzione delle stagioni.
Gli argentini li trovi, giustamente, solo fuori stagione.
Adesso trovi i limoni siciliani ( primo fiore) a a un paio di euro in retina da 1kg e quelli amalfitani grossi ( de Risio) da 5 euro al chilo.
azi_muth
28-04-2025, 22:28
Vabbè è chiaro che stai trollando, a meno che non voglia un regime comunista.
Direi che è più dell'altra parrocchia.
Gli estremi su certi temi si toccano.
cronos1990
29-04-2025, 06:27
La qualità dei prodotti agricoli dipende dalla natura del terreno, dal clima, dal modo di coltivare.
I nostri prodotti alimentari sono un eccellenza a livello mondiale, difficile se non impossibile trovare di meglio.Scusa eh... ne ho lette di boiate in questa discussione, ma questa le batte tutte e di gran lunga :asd:
Al netto che si, abbiamo le nostre eccellenze: tu mi stai dicendo che l'Italia è detentrice di tutti i prodotti agricoli migliori del mondo? Uno stato che ha una superficie di 300.000 Km² pari allo 0,059% di superficie totale tra tutte le terre emerse? Tutte concentrate qui queste eccellenze? Posizionati in una piccola porzione di fascia climatica rispetto a tutte quelle presenti sul pianeta?
:asd:
Adesso un mouse e una tastiera sono di colpo diventati prodotti industriali complessi, manco stessimo parlando di aerei.
Pressofusioni in plastica ? Le pressofusioni si fanno attraverso dei macchinari ( e manco tanto grandi quelli usati per questi prodotti ), macchinari che possono essere spostati e spediti ovunque, non nascono inchiodati al pavimento di Kulolandia. Si possono smontare o sollevare i peso e caricati su un aereo/treno/nave o pure su un mezzo stradale.
La scocca di un mouse comunque la si può realizzare tranquillamente con una stampante 3D in casa, così come anche le parti rigide degli switch meccanici.
Non si cancellano 30 anni di globalizzazione ma per realizzare un banalissimo mouse non può volerci troppo.
Know How per produrre la scocca di un mouse ?
C'è gente che se la fa in casa con la stampante 3D
se vuoi pagare un mouse 1500€ fai pure...
la mia azienda ha qualche centinaio di presse per componenti plastici in genere (termoplastici, termoindurenti, gomme etc con dimensioni di pochi mm a pezzi di mooolto più grandi) e il know how non si ferma a disegnare al pc la scocca ma sapere come costruire lo stampo per far uscire il componente come desideri (forma, finitura superficiale, colore)
mi stai paragonando una scocca prodotta da stampo ad un componente prodotto con stampante 3D... il primo a regime costerà 10/15 centesimi di €, il secondo costerà tranquillamente qualche euro...
considerando che logitech ha venduto centinaia di milioni di mouse (veloce ricerca su google, non ho idea se il numero sia corretto ma è verosimile) secondo te li dovrebbe fare in 3D o da stampo?
per quanto riguarda il macchinario poi non si pone il problema...fai prima a comprarlo nuovo piuttosto che spostarlo e sposti solo gli stampi che sono relativamente piccoli (considera che uno stampo per una scocca di un mouse con 4 cavità è pallettizzabile e peserà qualche centinaio di chili, non di più)....
dopo aver spostato lo stampo hai un altro problema...dove compri la materia prima? hai spostato la produzione ma se compri la materia prima all'estero hai comunque i dazi...e se i componenti non hanno requisiti prestazionali/qualitativi elevati, la compri in cina...considera che noi gli stampi li abbiamo in germania (il paese con il costo umano più elevato di tutto il gruppo) e spostarli da lì non ti fa risparmiare praticamente nulla... l'assemblaggio manuale ovviamente lo facciamo in polonia :asd:
hai preso un settore complicatissimo e l'hai appena ridotto a "me lo stampo in 3D a casa"...
bio
AlexSwitch
29-04-2025, 07:54
Grano italiano è sempre migliore di molti altri aldilà dell'annata. Il miscelamento non lo facciamo per la qualità della pasta ma per soddisfare la domanda del mercato. Un po' come allungare una bevanda per aumentarne di quantità.
Io non metto infatti il dubbio l'uso di grani altrui.
Semplicemente penso che quella venduta in italia dovrebbe essere il mercato prioritario per il nostro grano, il "miscelamento" vadano a farlo con le tranche esportate, anzi su quelle possono usare anche 100% grano straniero.
Per avere la pasta di grano italiano vale la pena pagare di più, per recuperare il potere di acquisto degli italiani bastere evitare di comprare le schifezze che fanno solo male e saremmo tutti più sani. Lo stesso discorsa vale per la totalità assoluta dei nostri prodotti alimentari.
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Ahh si si... oramai tutti producono pasta e prodotti da forno con grano 100% italiano... Peccato che, come giustamente ti ha fatto notare cronos1990, l'Italia è un Paese piccolo e la coltivazione del grano ( duro e tenero ), quando va bene, riesce a soddisfare quasi il 50% della domanda nazionale.
Nel 2024 l'import fisiologico di grano duro è stato di 2,5 milioni di tonnellate su un consumo di 6,5.
L'Italia ha sempre importato grano, sempre, sopratutto ( storicamente ) dall'Ucraina e poi dalle Americhe.
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