View Full Version : Addio a Giovanni De Sandre, uno dei padri del primo personal computer Programma 101
Redazione di Hardware Upg
23-04-2025, 10:46
Link alla notizia: https://www.hwupgrade.it/news/web/addio-a-giovanni-de-sandre-uno-dei-padri-del-primo-personal-computer-programma-101_138040.html
È morto a 89 anni Giovanni De Sandre, ingegnere Olivetti e co-creatore della Programma 101, considerata il primo personal computer al mondo. Figura chiave dell'informatica italiana, lavorò tutta la vita in Ricerca e Sviluppo. I funerali si sono svolti stamane a Brugherio.
Click sul link per visualizzare la notizia.
Non faccio mai queste cosa stucchevoli, ma per lui mi sento di augurargli un buon viaggio, se esiste.
supertigrotto
23-04-2025, 13:34
Del 35 come mio padre che se ne è andato a febbraio.....
Quel che mi domando è se non ci fossero stati gli americani a c@garsi addosso perché eravamo più avanti di loro e quindi a cercare di fermarci (come con i ban cinesi attuali) in qualche modo,ora come ora cosa sarebbe l'Italia nel mondo della elettronica e informatica?
Ai tempi della Olivetti buona eravamo davanti a IBM che era "il colosso" e da un certo punto di vista, è grazie a Olivetti che il progetto arm è iniziato.
Quoto, se ne va un capostipite :(
https://www.youtube.com/watch?v=FM2zZY4dip4
:muro: :muro: :muro:
Max Power
23-04-2025, 14:55
Olivetti è stata uccisa dall'inettitudine politica di allora.
Olivetti è stata uccisa dall'inettitudine politica di allora.
Non solo dalla politica.
Comunque, che R.I.P.
supertigrotto
23-04-2025, 19:31
Olivetti è stata uccisa dall'inettitudine politica di allora.
Tangentina?
Mah,poco chiara anche la fine di Mattei, l'Italia a quel tempo aveva voglia di riscatto,in tutti i settori,da quello energetico,quello siderurgico per passare da quello elettronico che era emergente e agli americani che volevano sempre essere i N1 (America First ti ricordano qualcosa?) questo non piaceva,potevamo fare troppa concorrenza perché avevamo dimostrato più di una volta di avere molto talento e fame di riscatto.
Pure in Giappone ci furono cose poco chiare in cui,gli americani,hanno pilotato la ricostruzione industriale rallentando "certe cose" in modo da renderli dipendenti dai prodotti americani.
Guarda caso due nazioni che hanno perso la guerra e in cui gli americani avevano parecchia influenza (anche oggi se per questo) e interessi.
Concordo pienamente, inettitudine politica e dirigenziale anche se sono più propenso a pensare a una bella distribuzione di tangenti.
Forse sono girate anche delle bustarelle, ma vista la fine (fisica) che hanno fatto in un periodo temporale piuttosto breve tutti gli uomini che stavano rendendo migliore l'Italia [ A.Olivetti (27.2.1960), M.Tchou (9.11.1961), E.Mattei (7.10.1962) ], direi che agli americani (di potere) non piaceva la piega intrapresa dalla loro colonia.
Tangentina?
Mah,poco chiara anche la fine di Mattei, l'Italia a quel tempo aveva voglia di riscatto,in tutti i settori,da quello energetico,quello siderurgico per passare da quello elettronico che era emergente e agli americani che volevano sempre essere i N1 (America First ti ricordano qualcosa?) questo non piaceva,potevamo fare troppa concorrenza perché avevamo dimostrato più di una volta di avere molto talento e fame di riscatto.
Pure in Giappone ci furono cose poco chiare in cui,gli americani,hanno pilotato la ricostruzione industriale rallentando "certe cose" in modo da renderli dipendenti dai prodotti americani.
Guarda caso due nazioni che hanno perso la guerra e in cui gli americani avevano parecchia influenza (anche oggi se per questo) e interessi.
Concordo pienamente, inettitudine politica e dirigenziale anche se sono più propenso a pensare a una bella distribuzione di tangenti.
Credo che le colpe maggiori siano della dirigenza, come ha affermato lo stesso De Sandre nel video postato da Agat https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=48774933&postcount=4, e come ho avuto modo di apprendere, diversi anni fa, da un ingegnere che ha lavorato nel R&D di Olivetti negli anni '70; mi ha raccontato che era nella squadra dove svilupparono la "memoria olografica" (quella che oggi si chiama CD ROM, disse), ma secondo la dirigenza non avrebbe interessato nessuno :doh: ; e in quegli anni hanno anche sviluppato le casse con lettori di codici a barre con relativo sw di gestione della merce dall'arrivo alla vendita, ed installato il tutto in un grande supermercato come test che aveva dato ottimi risultati. Ma anche in quel caso la dirigenza ha bocciato il progetto perché "avrà poco mercato" :doh: :doh: , pensando che solo la meccanica (macchine per scrivere e calcolatrici) fosse la tecnologia del futuro :doh: :doh: :doh:
AlexSwitch
24-04-2025, 08:52
Che gli sia lieve la terra; è stato insieme a Perotto e ad altri ingegneri dell'Olivetti dei tempi d'oro, uno degli artefici della rinascita tecnologica italiana del dopoguerra!
Una classe di professionisti audaci che non chinarono il capo nemmeno quando vennero imposte misure draconiane per ridimensionare l'influenza Olivetti nel panorama tecnologico mondiale del tempo.
La Programma 101 nacque così: tirare fuori un computer personale ( al tempo rinominata calcolatrice programmabile per non incorrere in sanzioni ) con ciò che si aveva a disposizione ottimizzandolo al massimo.
Ci riuscirono talmente bene che la dirigenza Olivetti non si rese conto che avevano per le mani il primo personal computer commerciale della storia, nemmeno quando all'estero ne cominciarono a venderne a " pacchi " anche ad istituzioni come la NASA.
Storia di cui si dovrebbe esserne orgogliosi ed insegnarla a scuola!!
giacomo_uncino
24-04-2025, 15:12
Credo che le colpe maggiori siano della dirigenza, come ha affermato lo stesso De Sandre nel video postato da Agat https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=48774933&postcount=4, e come ho avuto modo di apprendere, diversi anni fa, da un ingegnere che ha lavorato nel R&D di Olivetti negli anni '70; mi ha raccontato che era nella squadra dove svilupparono la "memoria olografica" (quella che oggi si chiama CD ROM, disse), ma secondo la dirigenza non avrebbe interessato nessuno :doh: ; e in quegli anni hanno anche sviluppato le casse con lettori di codici a barre con relativo sw di gestione della merce dall'arrivo alla vendita, ed installato il tutto in un grande supermercato come test che aveva dato ottimi risultati. Ma anche in quel caso la dirigenza ha bocciato il progetto perché "avrà poco mercato" :doh: :doh: , pensando che solo la meccanica (macchine per scrivere e calcolatrici) fosse la tecnologia del futuro :doh: :doh: :doh:
quoto
E aggiungo: è inutile cercare le responsabilità nei soliti, triti e ritriti, discorsi sul complotto dei poteri forti assortiti targati USA, quando la vera responsabilità si trova – e si trovava – nella mentalità che ha dominato (e continua a dominare) il nostro Paese, e più in generale l’intera Unione Europea.
Una mentalità che ha portato a una totale assenza di venture capital, allora come oggi: capitali disposti a investire cifre importanti in idee che hanno anche solo un misero 10% di possibilità di successo. Basta guardare alla nascita delle big tech americane per capire di cosa parliamo.
All’epoca di Olivetti e di quel gruppo di geni, non arrivarono miliardi di investimenti, ma solo critiche — spesso provenienti dall’interno della stessa società e dal mondo imprenditoriale italiano. Basti ricordare cosa disse Vittorio Valletta nel 1964:
«La società di Ivrea è strutturalmente solida e potrà superare, senza grosse difficoltà, il momento critico. Sul suo futuro pende però una minaccia, un neo da estirpare: l’essersi inserita nel settore elettronico per il quale occorrono investimenti che nessuna azienda italiana potrà affrontare.»
Questa citazione possiamo usarla come epitaffio del motivo per cui, da noi e in Europa, non nascerà mai una Silicon Valley né delle vere big tech. Altro che poteri forti e complottismi vari.
quoto
E aggiungo: è inutile cercare le responsabilità nei soliti, triti e ritriti, discorsi sul complotto dei poteri forti assortiti targati USA, quando la vera responsabilità si trova – e si trovava – nella mentalità che ha dominato (e continua a dominare) il nostro Paese, e più in generale l’intera Unione Europea.
...
Come no.
Se A.Olivetti non fosse "scomparso" prematuramente, le cose sarebbero andate diversamente. Lo stesso vale per M.Tchou (non credo ai complotti, ma nemmeno alle coincidenze: la storia è piena di casi simili, uno su tutti il caso Mattei).
Purtroppo i suoi eredi non sono stati così intelligenti da capire l'importanza del nascente settore (o sono stati volontariamente traviati dal capirlo).
Lo stesso articolo riporta che
la General Electric - da poco subentrata nella divisione elettronica di Olivetti - si opponeva allo sviluppo di un computer italiano
se non c'entrano gli americani, :muro: .
Sul fatto che la mentalità che ha dominato (e continua a dominare) il nostro Paese sia da schifo, questo non ci piove, infatti A.Olivetti è stato costretto a tentare (perché non ci è arrivato) di chiedere prestiti alle banche svizzere.
giacomo_uncino
24-04-2025, 17:21
Come no.
Se A.Olivetti non fosse "scomparso" prematuramente, le cose sarebbero andate diversamente. Lo stesso vale per M.Tchou (non credo ai complotti, ma nemmeno alle coincidenze: la storia è piena di casi simili, uno su tutti il caso Mattei).
Purtroppo i suoi eredi non sono stati così intelligenti da capire l'importanza del nascente settore (o sono stati volontariamente traviati dal capirlo).
Lo stesso articolo riporta che
se non c'entrano gli americani, :muro: .
Sul fatto che la mentalità che ha dominato (e continua a dominare) il nostro Paese sia da schifo, questo non ci piove, infatti A.Olivetti è stato costretto a tentare (perché non ci è arrivato) di chiedere prestiti alle banche svizzere.
si vuole continuare a battere sempre e sempre le solite cose :muro:
per chi vuole approfondire un po' dia un'occhiata questo articolo
https://matematica.unibocconi.eu/i-periodi-olivetti-e-general-electric
vorrei far notare che quando arriva GE abbiamo un organico di 2000 persone, poi l'organico sale con gli americani fino a 4000 persone, e se notate c'e' una postilla nel 1982, con il governo francese che rileva il pacchetto di controllo della Bull :read: ....
In questa intervista, è particolarmente interessante la parte in cui si parla degli anni della GE in Olivetti e del periodo successivo con Honeywell. In quel periodo esisteva ancora un centro di ricerca in Italia, pur con capitali e organizzazione statunitensi. Le cose cambiarono negli anni '90, quando tutto venne trasferito ai francesi di Bull: il centro di ricerca fu spostato in Francia, mentre in Italia rimasero solo le attività legate alle stampanti :rolleyes: minuto 7.03
https://www.youtube.com/watch?v=hLSIuQpwXuQ&list=PLpuAsOprKM5SrQNt-LwmiBydpMJZRV_ei
qui ci sono i risvolti finanziari https://olivettiana.it/olivetti-la-crisi-del-1964-e-la-perdita-progressiva-dei-suoi-valori-fondativi/
si vuole continuare a battere sempre e sempre le solite cose :muro:
...
E su cosa si dovrebbe battere? E' un dato di fatto che con la scomparsa di A.Olivetti è cambiato tutto per quell'azienda (e si è persa l'unica occasione che aveva l'Italia per fare la differenza. La stessa nascita di ST - nata come SGS - è dovuta alla coppia A.Olivetti/M.Tchou).
Tutto quello che riporti come approfondimento è successo dopo, quando ormai i giochi erano belli e conclusi. Idem per tutti i passagi al vertice.
stefano_sinibaldi
26-04-2025, 11:19
Ci sarebbero voluti uomini con questa capacità e il coraggio di rischiare, purtroppo non cera, uno Steve "jobs=lavori" magari avrebbe dato un altra prospettiva all'azienda, il primo computer della storia e stato per quel che mi riguarda l'ENIAC (1945), poi da in 2 anni ci sara stato qualcuno che avrà creato o pensato a qualcosa di più piccolo, primo computer programmabile? si puo trovare anche questo " Il primo computer programmabile, lo Z1, venne realizzato dal tedesco Konrad Zuse tra il 1936 e il 1938 nella sala da pranzo dei suoi genitori nella Germania nazista. di sicuro se al comando ci fossero stati uomini lungimiranti la nostra storia sarebe stata molto diversa.
P.s andando più indietro computer analogici, manuale si arriva in Grecia e nel rinascimento.
AlexSwitch
26-04-2025, 12:04
Ci sarebbero voluti uomini con questa capacità e il coraggio di rischiare, purtroppo non cera, uno Steve "jobs=lavori" magari avrebbe dato un altra prospettiva all'azienda, il primo computer della storia e stato per quel che mi riguarda l'ENIAC (1945), poi da in 2 anni ci sara stato qualcuno che avrà creato o pensato a qualcosa di più piccolo, primo computer programmabile? si puo trovare anche questo " Il primo computer programmabile, lo Z1, venne realizzato dal tedesco Konrad Zuse tra il 1936 e il 1938 nella sala da pranzo dei suoi genitori nella Germania nazista. di sicuro se al comando ci fossero stati uomini lungimiranti la nostra storia sarebe stata molto diversa.
P.s andando più indietro computer analogici, manuale si arriva in Grecia e nel rinascimento.
Oltre che con le capacità e il coraggio di rischiare, e il team della Programma 101 ne ebbe parecchio di coraggio visto che lavorò in condizioni non proprio ottimali viste le vicissitudini di Olivetti dopo la scomparsa di Adriano, dimostrarono di avere anche visione su come si poteva creare un nuovo mercato attraverso un prodotto a suo modo rivoluzionario.
Fu il gruppo di Perotto a coniare il termine " desktop computer ", un calcolatore programmabile da tavolo, uno strumento che poteva entrare in quasi tutti gli ambienti, da quelli casalinghi alle scuole passando per gli studi dei professionisti.
Ripeto: una storia, quella di Olivetti e della sua divisione elettronica, di cui andare fieri ed orgogliosi, anche per mitigare il rammarico di come Olivetti si sia estinta nel corso degli anni '90.
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