View Full Version : Oggi Mirafiori riparte, traferimenti in Polonia per chi vuole evitare la cassa integrazione?
Redazione di Hardware Upg
02-09-2024, 11:15
Link alla notizia: https://greenmove.hwupgrade.it/news/mercato-green/oggi-mirafiori-riparte-traferimenti-in-polonia-per-chi-vuole-evitare-la-cassa-integrazione_130288.html
A Mirafiori riparte la produzione, ma ancora in bassi volumi e ranghi ristretti. Per alcuni operai ci sarebbe la possibilità di una trasferta a Tychy
Click sul link per visualizzare la notizia.
ilariovs
02-09-2024, 11:33
Eppure tanti lo avevano detto che l'elettrico avrebbe messo in crisi l'automotive portando a chiusure e licenziamenti.
SIETE CONTENTI? Avete comprato elettriche perchè dovevate far sfigurare i norvegesi? AVETE VISTO?
Mo che le elettriche sono il 90% (in Norvegia 86%) che avete ottenuto? 1Kg in meno di CO2... BRAVI.
Gringo [ITF]
02-09-2024, 11:45
1Kg in meno di CO2... BRAVI.
Almeno così un paio di viaggi del nostro Giggino (IN VOLO DI STATO DEDICATO) saranno ad impatto Zero.... :3
Per le casse integrazioni ed incentivi di stato.....
Personalmente te li concedo ma poi per portar via le apparecchiature dal suolo Italiano mi devi restituire ogni centesimo versato, no che poi delocalizzi e restano capannoni vuoti, almeno i lavoratori possono decidere di mettersi in autonomo.
AlexSwitch
02-09-2024, 12:00
La nota di Stellantis riportata a fine articolo è tutta da " ridere "!
Stellantis ha toppato completamente la strategia sull'elettrico con diversi modelli ( la 600e è un flop colossale con meno di 5000 vetture vendute nei primi 5 mesi di quest'anno ) posizionandosi dietro ad altri marchi.
Venendo alla produzione di Stellantis in Italia per Mirafiori siamo al de profundis: Maserati oramai è ridotta al lumicino come vendite e l'azienda non ha in serbo nuovi modelli e vorrebbe appiopparla a Ferrari; la Fiat 500 è oramai a fine ciclo visto che appoggia su una piattaforma ex FCA che l'azienda vuole liquidare, senza contare che la versione elettrica non fa numeri e la Abarth non ha nemmeno sfondato il tetto di 200 esemplari venduti.
Altro che " instabilità dei mercati internazionali " semplicemente Stellantis non ha una lineup di modelli validi per il mercato globale. La " promessa " dell'obiettivo di un milione di modelli prodotti in Italia è irrealizzabile in queste condizioni e probabilmente a breve cominceranno ad andare in sofferenza altri siti produttivi italiani che producono ancora modelli " vecchi ".
Piccola chiosa su politica e sindacati: ora si stanno rendendo conto, forse, degli errori commessi nel corso degli anni con FIAT/FCA/Stellantis e di quanto lo Stato ha pagato in sovvenzioni, contributi, ammortizzatori sociali per ritrovarsi con un pugno di mosche e il rischio concreto di una desertificazione industriale in futuro.
Invece di scrivere parole di fuoco che rimangono sulla carta i sindacati italiani dovrebbero seguire le orme dei loro colleghi americani che hanno minacciato serrate di tutti gli impianti produttivi se Stellantis non rispetta le quote di produzione pattuite con il nuovo contratto collettivo. In Italia Stellantis parla con comunicati stampa, negli USA è andato direttamente Tavares per rassicurare i sindacati ed i lavoratori.
Gringo [ITF]
02-09-2024, 12:11
In Italia Stellantis parla con comunicati stampa, negli USA è andato direttamente Tavares per rassicurare i sindacati ed i lavoratori.
Con i politici che abbiamo, ancora che comunichi, ci facciamo valere meno che i rotoli di carta igienica.
Stellantis e tutti i sotto marchi ormai sono FRANCESI, non ci stà più nulla di Italiano se non qualche stabilimento trattato a culo.
Ziggy Stardust
02-09-2024, 12:16
...ma noi avremo il ponte sullo stretto!
ilariovs
02-09-2024, 12:20
...ma noi avremo il ponte sullo stretto!
Certo, infatti i lavori sono partiti quest'estate, E presto 1mln di auto in Italia.
Almeno non abbiamo detto 1mln di posti di lavoro che era abusata come espressione
Un MILIONE DI AUTO suona più attuale.
Piccola chiosa su politica e sindacati: ora si stanno rendendo conto, forse, degli errori commessi nel corso degli anni con FIAT/FCA/Stellantis e di quanto lo Stato ha pagato in sovvenzioni, contributi, ammortizzatori sociali per ritrovarsi con un pugno di mosche e il rischio concreto di una desertificazione industriale in futuro.
Invece di scrivere parole di fuoco che rimangono sulla carta i sindacati italiani dovrebbero seguire le orme dei loro colleghi americani che hanno minacciato serrate di tutti gli impianti produttivi se Stellantis non rispetta le quote di produzione pattuite con il nuovo contratto collettivo. In Italia Stellantis parla con comunicati stampa, negli USA è andato direttamente Tavares per rassicurare i sindacati ed i lavoratori.
concordo, come per tutti i soldi spesi per Alitalia.
Credo che qui i sindacati ormai non solo servono a poco ma il più delle volte danneggiano i lavoratori perchè non guardano sul sul lungo periodo ma all'ovetto oggi, in modo da fare bella figura.
Detto questo però non è una novità che nelle aziende gli operai possano essere dislocati in base all'esigenza. Tra l'altro, quantomeno da quello che dice l'articolo, non sarebbe per sempre ma per un periodo limitato di tempo.
Anche a me romperebbe fossi in quella situazione, ma non mi sembra una cosa così irragionevole.
Gringo [ITF]
02-09-2024, 12:21
...ma noi avremo il ponte sullo stretto!
Che daremo in concessione a Benet...
e non verrà più manutenzionato fino a che decadimento naturale avvenga. :mbe:
(manutenzione va contro i dividendi a fine anno)
AlexSwitch
02-09-2024, 12:24
;48590393']Con i politici che abbiamo, ancora che comunichi, ci facciamo valere meno che i rotoli di carta igienica.
Stellantis e tutti i sotto marchi ormai sono FRANCESI, non ci stà più nulla di Italiano se non qualche stabilimento trattato a culo.
Qualche... Oltre Mirafiori ci sono Melfi, Pomigliano d'Arco, Termoli, Atessa/Val di Sangro ( produzione veicoli commerciali PSA su piattaforme FIAT/IVECO )... Senza contare lo stabilimento di Pratola Serra ( motori ) e Rivalta ( componentistica ).
Anche VM a Cento faceva motori ma tra un po pare chiuderà anche quella.
AlexSwitch
02-09-2024, 12:28
Anche VM a Cento faceva motori ma tra un po pare chiuderà anche quella.
Già dimenticavo... ed è anche un impianto storico nato durante la ricostruzione post bellica ( 1947 )... :rolleyes:
Alodesign
02-09-2024, 12:41
Eppure tanti lo avevano detto che l'elettrico avrebbe messo in crisi l'automotive portando a chiusure e licenziamenti.
SIETE CONTENTI? Avete comprato elettriche perchè dovevate far sfigurare i norvegesi? AVETE VISTO?
Mo che le elettriche sono il 90% (in Norvegia 86%) che avete ottenuto? 1Kg in meno di CO2... BRAVI.
Stai trollando?
Stai trollando?
direi che è palese, inutile dargli corda.
supertigrotto
02-09-2024, 12:59
Se lo facevano in qualche stabilimento Francese,a questa ora Tavarez,Agnelli/Elkann e compagnia bella,sarebbero stati impalati vivi sopra la torre Eiffel.....
ilariovs
02-09-2024, 13:17
Stai trollando?
Perché chi diceva che l'elettrico danneggiata l'automotive italiano che faceva?
O trollava o non sapeva che diceva.
Scegli quella che ti piace di più.
Fossi un carrellista a Mirafiori accetterei al volo, non vedo lo scandalo, è una normale trasferta come fanno migliaia (forse milioni) di lavoratori.
Alodesign
02-09-2024, 13:38
Perché chi diceva che l'elettrico danneggiata l'automotive italiano che faceva?
O trollava o non sapeva che diceva.
Scegli quella che ti piace di più.
In questo caso la seconda.
Molti qui non sanno quello che dicono ma hanno l'odio dentro.
Eppure tanti lo avevano detto che l'elettrico avrebbe messo in crisi l'automotive portando a chiusure e licenziamenti.
SIETE CONTENTI? Avete comprato elettriche perchè dovevate far sfigurare i norvegesi? AVETE VISTO?
Mo che le elettriche sono il 90% (in Norvegia 86%) che avete ottenuto? 1Kg in meno di CO2... BRAVI.
La cosa triste è che chi compra elettrico non è sicuramente nella situazione di queste persone....
polli079
02-09-2024, 15:16
A me sembra che vogliano semplicemente smantellare tutto in italia, poco alla volta.
Ci si ritrova all'annoso problema che abbiamo sempre avuto dai tempi della fiat, o dai soldi tramite stato o iniziano a licenziare, cassa e cose simili.
Non vedo particolari vie d'uscita, temo si possa solo ritardare a meno che non si voglia continuare a dargli soldi all'infinito.
megamitch
02-09-2024, 15:19
ma è una trasferta di qualche mese o una chiusura ?
io personalmente ho fatto 3 anni in trasferta, non sono morto. Purtroppo a volte i sacrifici sono necessari.
E non ero single, ma non avevo figli, giusto per completezza di informazione.
polli079
02-09-2024, 15:22
ma è una trasferta di qualche mese o una chiusura ?
io personalmente ho fatto 3 anni in trasferta, non sono morto. Purtroppo a volte i sacrifici sono necessari.
E non ero single, ma non avevo figli, giusto per completezza di informazione.
Dicono:
a Tychy ci sarebbe posto per dieci operai carrelisti, per una trasferta di massimo due settimane
quindi in teoria potrebbe essere fattibile ma pariamo di 10 persone per 2 settimane insomma, non un gran piano di azione.
Alodesign
02-09-2024, 15:27
Ma quando i polacchi alzeranno la testa e pretenderanno salari più alti e condizioni di lavoro più alti?
Dove si va?
polli079
02-09-2024, 15:39
Ma quando i polacchi alzeranno la testa e pretenderanno salari più alti e condizioni di lavoro più alti?
Dove si va?
C'è sempre un paese dove costa meno.
Alodesign
02-09-2024, 15:51
C'è sempre un paese dove costa meno.
Dai che a fuoria di girare la FIAT torna in Italia.
Perché chi diceva che l'elettrico danneggiata l'automotive italiano che faceva?
O trollava o non sapeva che diceva.
Scegli quella che ti piace di più.
https://www.reuters.com/business/autos-transportation/volkswagen-warns-possible-plant-closures-germany-2024-09-02/
Volkswagen considers historic German plant closures in cost-cutting drive
VW, which drives most of Volkswagen's unit sales, is the first of its brands to undergo a cost-cutting drive targeting 10 billion euros ($11 billion) in savings by 2026 as it attempts to streamline spending to survive the transition to electric car
AlexSwitch
02-09-2024, 18:11
https://www.reuters.com/business/autos-transportation/volkswagen-warns-possible-plant-closures-germany-2024-09-02/
Volkswagen considers historic German plant closures in cost-cutting drive
VW, which drives most of Volkswagen's unit sales, is the first of its brands to undergo a cost-cutting drive targeting 10 billion euros ($11 billion) in savings by 2026 as it attempts to streamline spending to survive the transition to electric car
Stavo per intervenire con la stessa notizia...
Per noi in Italia è una bruttissima notizia visto che l'industria automobilistica tedesca ha una buona parte della supply chain qui da noi!! Poche macchine fatte in Italia ( Stellantis ), taglio della produzione VW ( per ora come marchio ) in Germania sono un mix letale per la nostra economia.
Approfondendo la notizia pare che il tracollo della casa di Wolfsburg sia dovuto, oltre al rallentamento dell'economia tedesca a causa soprattutto dell'aumento del costo dell'energia dopo le vicende in Ucraina, all'incapacità di produrre modelli elettrici relativamente economici e competitivi e al non aver voluto investire nell'ibrido!!
Insomma VW ha confidato troppo su una transizione relativamente veloce ed indolore verso l'elettrico e si sono fregati con le loro mani. ID3 ed ID4 sono due costosi aborti di vetture, soprattutto la prima; nel segmento lusso la Porsche Taycan elettrica è un altro chiodo che non riescono a piazzare se non con forti sconti ( e ciao ciao agli utili ), stesso discorso per Audi.
Intanto a Bruxelles si tace facendo spallucce...
Strato1541
02-09-2024, 18:30
La gestione post Marchionne è stata disastrosa... A dir poco...
Tuttavia tutto il settore auto sta soffrendo a causa delle scelte scellerate dell'europa.. Volenti o nolenti le pagheremo tutte perchè tutto sta favorendo il mercato cinese.
Phantom II
02-09-2024, 20:16
Piccola chiosa su politica e sindacati: ora si stanno rendendo conto, forse, degli errori commessi nel corso degli anni con FIAT/FCA/Stellantis e di quanto lo Stato ha pagato in sovvenzioni, contributi, ammortizzatori sociali per ritrovarsi con un pugno di mosche e il rischio concreto di una desertificazione industriale in futuro.
Invece di scrivere parole di fuoco che rimangono sulla carta i sindacati italiani dovrebbero seguire le orme dei loro colleghi americani che hanno minacciato serrate di tutti gli impianti produttivi se Stellantis non rispetta le quote di produzione pattuite con il nuovo contratto collettivo. In Italia Stellantis parla con comunicati stampa, negli USA è andato direttamente Tavares per rassicurare i sindacati ed i lavoratori.
Nel merito credo sia utile essere più specifici.
La politica non deve rendersi conto di nulla. Lo stato attuale delle cose - la deindustrializzazione generalizzata - non è una novità dell'oggi e nemmeno di ieri, ma degli ultimi 35 anni e la politica l'ha accompagnata con convinzione sulla spinta di una classe imprenditoriale che ha abdicato a ogni idea di imprenditoria in favore della rendita (gli Agnelli-Elkann ma pure i Benetton ecc. sono la dimostrazione plastica di questo stato di cose).
I sindacati, segnatamente quelli confederali (CGIL, CISL e UIL) è da altrettanto tempo, se non di più, che conducono soltanto battaglie utili al proprio apparato dirigente sulla pelle degli interessi dei lavoratori.
Qualcuno si ricorda della scandalosa pensione del CISL Bonanni? O di tutti gli alti dirigenti della CGIL passati dal sindacato al parlamento nazionale o europeo dopo aver garantito, soprattutto ai governi di centro sinistra, la "pace sociale" mentre si avallavano delocalizzazioni, contratti precari e aumento costante dell'età pensionabile?
Per non parlare delle lotte a perdere come quella con la Fiat dell'allora Marchionne, dove la FIOM venne abbandonata dal piano confederale nel momento in cui c'era da difendere il CCNL con le unghie e i denti, che invece fu perso a "favore" della contrattazione unicamente aziendale.
Se c'è qualcuno che deve rendersi conto della situazione e agire di conseguenza - a partire dal mollare CGIL-CISL-UIL per rivolgersi a chi, quanto meno, ha un'idea autentica di sindacalismo, tipo l'odierno UAW di Shawn Fain - sono i lavoratori.
https://www.ansa.it/canale_motori/notizie/industria_analisi/2024/09/02/finito-leffetto-incentivi-134-il-mercato-dellauto-italiano_44339086-7e97-45ee-b7e8-25a4a14b3faf.html
Tadaaa
Ckxmdndknddjfnfncjdnsjsj
ilariovs
03-09-2024, 06:09
https://www.reuters.com/business/autos-transportation/volkswagen-warns-possible-plant-closures-germany-2024-09-02/
Volkswagen considers historic German plant closures in cost-cutting drive
VW, which drives most of Volkswagen's unit sales, is the first of its brands to undergo a cost-cutting drive targeting 10 billion euros ($11 billion) in savings by 2026 as it attempts to streamline spending to survive the transition to electric car
A parte che VW è tedesca e non italiana. Quindi NON vedo la correlazione, in Germania circolano 1,4mln di elettriche e vendono il 12% senza 1€ di incentivi.
In Italia circolano 260.000 BEV e vendono il 3,8% con incentvi (4 spicci vero ma ci sono stati).
Quindi, senza essere dei professori universitari, se in due posti così diversi succede la stessa cosa allora l'elettrico NON c'entra e solo degli ignoranti possono pensarlo VERO?
Ma visto che è in inglese te lo traduco IO, non vorrei che è per questo che non hai colto.
" La piattaforma MEB non ha dato i frutti sperati, BYD e Tesla hanno preso grosse fette del mercato cinese, dove noi eravamo primi nelle vendite da 20 anni. Il diesel ha fatto fetecchia, ci è costato mld di € di multe e non lo compra più nessuno manco in Europa.
Quindi ci troviamo a gareggiare sul termico con i motori a combustione contro gli ibridi giapponesi, e con la MEB ed il suo software contro Tesla, BYD, Geely ecc quindi dobbiamo riorganizzare l'azienda per tirare fuori liquidità da investire in un nuovo progetto BEV e PHEV per tenere il mercato cinese oppure rischiamo di ridimensionarci enormemente"
Così dovrebbe essere più chiaro.
Ma in buona sintesi
Ma da quando una trasferta di lavoro è un problema? E pure su base volontaria. Ma via su, allora cambiate proprio lavoro.
https://www.ansa.it/canale_motori/notizie/industria_analisi/2024/09/02/finito-leffetto-incentivi-134-il-mercato-dellauto-italiano_44339086-7e97-45ee-b7e8-25a4a14b3faf.html
Tadaaa
Ckxmdndknddjfnfncjdnsjsj
Questa parte è fenomenale...
Il presidente dell'Unrae, Michele Crisci ritiene urgente "che venga definita quanto prima la strategia del governo per accompagnare la transizione energetica del settore.
Praticamente: se la gente con compra le loro auto a pile, non è colpa degli industriali che hanno realizzato auto del cazzo, ma è colpa del governo
okkei :mc:
Ma ho letto tutto e il contrario di tutto.
Qui il problema non e' chi compra un auto elettrica o chi ancora a gasolio (se rieci a trovarla) ne tantomeno lo spostamento delle fabbriche da una nazione ad un altra visto che le proprita' oramai sono sempre in mano ad aziende estere che spesso, magari, favoriscono di lasciare aperti gli insediamenti della propia nazione piuttosto che lasciare aperi gli insediamenti di nazioni vicino.
Stellantis e' una di quelle purtroppo, e' in mano ai francesi da diverso tempo di italiano non c'e' piu' nulla. Stesso discorso per tanti altri kolossi Ex italiani.
La verita' e' che i vari continenti si stanno spartendo le briciole di quello che rimane di un'economia orami distrutta a pare mio.
Proprio questa mattina in uno dei tanti TG, dove si leggevano le varie testate giornalistiche, ho sentito che anche INTEL in germania sta rallentando gli investimenti oltre che a Volkswagen, BASAF etc. tutti colossi che guardano oltre oceano grazie ai sussidi americani che stanno cercando di far (ri)partire l'economia USA distrutta. Tutto a sfavore di un' Europa che pensa solo a discutere sugli armamenti (acquistati dagli USA) da dare all' ukraina o a qualche altro embargo da mettere alla russia.
La gestione post Marchionne è stata disastrosa... A dir poco...
Tuttavia tutto il settore auto sta soffrendo a causa delle scelte scellerate dell'europa.. Volenti o nolenti le pagheremo tutte perchè tutto sta favorendo il mercato cinese.
Non è una domanda provocatoria ma ad oggi quante auto cinesi sono state vendute realmente in Europa?
Perché da tanti sento questa cosa che si favorisce la Cina ma ad oggi io di auto cinesi in giro non ne ho vista una, dato che sia chiaro non pretendo faccia statistica ma sinceramente non vedo questa diffusione di modelli cinesi o rivendite che nascono come funghi quindi non riesco a quantificare.
Ho provato a fare anche qualche ricerca online ma non trovo dati di vendita di auto cinesi tali da dire che abbiano un effetto sul mercato (sicuramente non ho trovato i dati giusti ma se qualcuno mi illumina).
Se invece la frase è riferita alla componentistica più che ad auto vere e proprie sinceramente il danno più che le auto elettriche è stato fatto 20 o 30 anni fa quando praticamente abbiamo demandato alla Cina la produzione di tutta l'elettronica o quasi e abbiamo sostanzialmente abbandonato qualsiasi progetto di ricerca in tal senso anzi forse peggio... facciamo comunque dei progetti di ricerca che se portano a risultati poi chiediamo alla Cina di produrceli.
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Chiudo poi con una riflessione su FIAT/Stellantis. Se negli ultimi quanti... 30? 40? anni invece di buttare nel fuoco miliardi come per Alitalia in aziende che hanno solo arricchito poco e affamato tanti avessimo investito in progetti concreti che dessero alternative reali di lavoro ad oggi saremmo una delle nazioni più moderne sulla faccia della terra. Invece abbiamo continuato e continuiamo a sovvenzionare una azienda che non è in grado di stare sul mercato, che genera debiti su debiti e che tanto o prima o poi sposterà la produzione altrove.
Lo stato non dovrebbe MAI sovvenzionare aziende private e soprattutto non dovrebbe mai sovvenzionare il mondo automotive COMPRESE le auto elettriche sia chiaro.
Non è una domanda provocatoria ma ad oggi quante auto cinesi sono state vendute realmente in Europa?
Al momento sono poche, ma si stanno preparando "all'invasione". A Firenze è già spuntata la concessionaria della BYD. Proprio per questo meglio prevenire.
Proprio questa mattina in uno dei tanti TG, dove si leggevano le varie testate giornalistiche, ho sentito che anche INTEL in germania sta rallentando gli investimenti oltre che a Volkswagen, BASAF etc. tutti colossi che guardano oltre oceano grazie ai sussidi americani che stanno cercando di far (ri)partire l'economia USA distrutta. Tutto a sfavore di un' Europa che pensa solo a discutere sugli armamenti (acquistati dagli USA) da dare all' ukraina o a qualche altro embargo da mettere alla russia.
Concordo anche su questo e al di là dell'Ucraina e del caso specifico sprechiamo una marea di denaro in contese internazionali, armamenti e cose del genere.
Secondo le stime l'Italia sta spendendo 29 miliardi di € per la difesa che ovviamente non possono e non devono azzerarsi per ovvi motivi ma vi rendete conto quante opere e quanto lavoro si potrebbe dare se invece di spendere cifre del genere in armamenti si destinassero ad opere necessarie al paese e in un serio rilancio economico?!
Ad oggi tutte le guerre "giuste" fatte dall'occidente a partire dall'Iraq hanno ottenuto come risultato non solo il peggioramento della vita per i paesi "liberati" (ad esempio in Iraq vivevano meglio con la dittatura che non adesso, verificate pure) ma anche dei costi militari spropositati.
Gli unici, e non è niente di complottista in quanto lo dicono i numeri, ad averci fatto ricavi sono gli USA che spesso anche se non sempre riescono da queste guerre a cavarne dei profitti.
Al momento sono poche, ma si stanno preparando "all'invasione". A Firenze è già spuntata la concessionaria della BYD. Proprio per questo meglio prevenire.
Mah... io son convinto che anche se li lasciassimo fare venderebbero poco e niente e quasi solo nella fascia economica.
Sotto questo punto di vista mi sbaglierò ma non ci vedo questo pericolo imminente. L'auto è soprattutto uno status symbol e se non ha un blasone spendibile difficilmente troverai gente disposta a comprare auto sopra i 25/30k€.
Mah... io son convinto che anche se li lasciassimo fare venderebbero poco e niente e quasi solo nella fascia economica.
Sotto questo punto di vista mi sbaglierò ma non ci vedo questo pericolo imminente. L'auto è soprattutto uno status symbol e se non ha un blasone spendibile difficilmente troverai gente disposta a comprare auto sopra i 25/30k€.
Il blasone ormai conta poco, specialmente per le nuove generazioni. Basti guardare il successo della Cupra, che in pochi anni da zero e sconosciuta ha venduto più di Alfa Romeo, Non costano poco e come blasone non c'è paragone.
Il blasone ormai conta poco, specialmente per le nuove generazioni. Basti guardare il successo della Cupra, che in pochi anni da zero e sconosciuta ha venduto più di Alfa Romeo, Non costano poco e come blasone non c'è paragone.
Secondo me qua apri un discorso ancora diverso.
Cupra è l'unica e sottolineo l'unica che ha proposto dei modelli vagamente decenti in un mondo che al di là della motorizzazione propone delle cose inguardabili.
BMW? Un tempo faceva delle auto notevoli oggi con quel muso a radiatore propone dei modelli ridicoli a dir poco.
Mercedes? I modelli interessanti hanno dei costi tali che tra un po' fai prima a orientarti su una supercar.
Stellantis? Nemmeno commento che è come sparare sulla croce rossa.
A oggi le uniche soluzioni che sono vagamente decenti a prezzi umani (escludendo supercar e simili) sono Toyota e Cupra. Per il resto c'è ormai il nulla...
Io per primo ho un'auto del 2011 ma la porto avanti finché regge perché a oggi cosa dovrei comprare? E ripeto non sto facendone un discorso di BEV o termica ma proprio di modelli.
Non c'è più UNA e dico UNA berlina che sia decente. Paradossalmente ma ripeto non c'entra il discorso elettrica o meno, la Tesla model 3 pur non avendo il cruscotto che è una cosa che a me non piace per niente è fra le meno peggio ed ho detto tutto.
Mah... io son convinto che anche se li lasciassimo fare venderebbero poco e niente e quasi solo nella fascia economica.
Sotto questo punto di vista mi sbaglierò ma non ci vedo questo pericolo imminente. L'auto è soprattutto uno status symbol e se non ha un blasone spendibile difficilmente troverai gente disposta a comprare auto sopra i 25/30k€.
Il Blasone oramai e' passato da tempo, ora si gurada al costo dell'auto visto le impennate avute in qusto ultimo decennio e all'incertezza futura della mobilita'.
Qui da me, tanto per dire, si vendono una quantita' industriale di DR 5.0 come quando negli 90 la FIAT vendeva la UNO come il pane, come anche la DACIA.
Stesso discorso sta succedendo per le MOTO, Benelli sta sfondando il mercato da 2 anni, VOGE e CF MOTO hanno ottime vendite gli altri soffrono. Tralasciando quelle che sono moto di nicchia stradali (un po' estreme per il 90% delle persone) che costano uno sconocchio.
Phantom II
03-09-2024, 11:25
Chiudo poi con una riflessione su FIAT/Stellantis. Se negli ultimi quanti... 30? 40? anni invece di buttare nel fuoco miliardi come per Alitalia in aziende che hanno solo arricchito poco e affamato tanti avessimo investito in progetti concreti che dessero alternative reali di lavoro ad oggi saremmo una delle nazioni più moderne sulla faccia della terra. Invece abbiamo continuato e continuiamo a sovvenzionare una azienda che non è in grado di stare sul mercato, che genera debiti su debiti e che tanto o prima o poi sposterà la produzione altrove.
Lo stato non dovrebbe MAI sovvenzionare aziende private e soprattutto non dovrebbe mai sovvenzionare il mondo automotive COMPRESE le auto elettriche sia chiaro.
In quanto scrivi c'è una questione dirimente che non affronti in modo esplicito: chi è che avrebbe dovuto investire?
Tu usi il plurale quindi è da intendere come la collettività, ovvero lo Stato? In questo caso la risposta è che gli investimenti pubblici in attività produttive, le cosiddette partecipazioni statali su modello IRI, sono state bandite dalla seconda metà degli anni '80 insieme a ogni idea di pianificazione dello sviluppo industriale.
Se invece intendevi dire che gli investimenti li avrebbero dovuti fare i detentori di capitale, beh quelli si muovono solo quando il ritorno dell'investimento è praticamente certo e infatti si vede come è andata a finire quando l'iniziativa economica è stata lasciata esclusivamente in mano ai privati: deindustrializzazione ed economia fondata sul Twiga...
In quanto scrivi c'è una questione dirimente che non affronti in modo esplicito: chi è che avrebbe dovuto investire?
Confermo che intendevo lo stato.
Tu usi il plurale quindi è da intendere come la collettività, ovvero lo Stato? In questo caso la risposta è che gli investimenti pubblici in attività produttive, le cosiddette partecipazioni statali su modello IRI, sono state bandite dalla seconda metà degli anni '80 insieme a ogni idea di pianificazione dello sviluppo industriale.
Infatti non pensavo ad attività produttive quanto a investimenti intesi come infrastrutture che fossero come in passato strada o autostrade; avrei mantenuto le infrastrutture essenziali pubbliche come la rete elettrica e telecomunicazioni lasciando al privato solo il commerciale.
Avrei investito in istruzione e soprattutto ricerca.
Tutte cose che portavano posti di lavoro che potevano andare dall'operaio a posti di lavoro di alto livello e che avevano un impatto positivo sul paese.
Se invece intendevi dire che gli investimenti li avrebbero dovuti fare i detentori di capitale, beh quelli si muovono solo quando il ritorno dell'investimento è praticamente certo e infatti si vede come è andata a finire quando l'iniziativa economica è stata lasciata esclusivamente in mano ai privati: deindustrializzazione ed economia fondata sul Twiga...
Questo perché il modello italiano e in certi casi europeo è fallimentare anche come imprenditoria privata. Basterebbe guardare e imparare dal modello anglosassone negli aspetti positivi per creare anche a livello imprenditoriale una economia non dico perfetta forse non ci andrebbe nemmeno vicino ma sicuramente più sana rispetto a quello che abbiamo oggi.
Phantom II
03-09-2024, 11:50
Confermo che intendevo lo stato.
Infatti non pensavo ad attività produttive quanto a investimenti intesi come infrastrutture che fossero come in passato strada o autostrade; avrei mantenuto le infrastrutture essenziali pubbliche come la rete elettrica e telecomunicazioni lasciando al privato solo il commerciale.
Avrei investito in istruzione e soprattutto ricerca.
Tutte cose che portavano posti di lavoro che potevano andare dall'operaio a posti di lavoro di alto livello e che avevano un impatto positivo sul paese.
Tutto questo si chiama "intervento pubblico - dello stato - in economia" ed è politicamente bandito da 40 anni, da quando esiste la UE anche a livello istituzionale.
Questo perché il modello italiano e in certi casi europeo è fallimentare anche come imprenditoria privata. Basterebbe guardare e imparare dal modello anglosassone negli aspetti positivi per creare anche a livello imprenditoriale una economia non dico perfetta forse non ci andrebbe nemmeno vicino ma sicuramente più sana rispetto a quello che abbiamo oggi.
Non credo ci siano modelli di imprenditoria virtuosi in modo sistemico, men che meno quello anglosassone, la condizione di Stati Uniti e Gran Bretagna per le persone normali non è certo invidiabile.
Di certo più viene lasciato spazio al solo profitto, come avviene oggi, peggio sta la collettività.
Strato1541
03-09-2024, 11:51
Non è una domanda provocatoria ma ad oggi quante auto cinesi sono state vendute realmente in Europa?
Perché da tanti sento questa cosa che si favorisce la Cina ma ad oggi io di auto cinesi in giro non ne ho vista una, dato che sia chiaro non pretendo faccia statistica ma sinceramente non vedo questa diffusione di modelli cinesi o rivendite che nascono come funghi quindi non riesco a quantificare.
Ho provato a fare anche qualche ricerca online ma non trovo dati di vendita di auto cinesi tali da dire che abbiano un effetto sul mercato (sicuramente non ho trovato i dati giusti ma se qualcuno mi illumina).
Se invece la frase è riferita alla componentistica più che ad auto vere e proprie sinceramente il danno più che le auto elettriche è stato fatto 20 o 30 anni fa quando praticamente abbiamo demandato alla Cina la produzione di tutta l'elettronica o quasi e abbiamo sostanzialmente abbandonato qualsiasi progetto di ricerca in tal senso anzi forse peggio... facciamo comunque dei progetti di ricerca che se portano a risultati poi chiediamo alla Cina di produrceli.
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Chiudo poi con una riflessione su FIAT/Stellantis. Se negli ultimi quanti... 30? 40? anni invece di buttare nel fuoco miliardi come per Alitalia in aziende che hanno solo arricchito poco e affamato tanti avessimo investito in progetti concreti che dessero alternative reali di lavoro ad oggi saremmo una delle nazioni più moderne sulla faccia della terra. Invece abbiamo continuato e continuiamo a sovvenzionare una azienda che non è in grado di stare sul mercato, che genera debiti su debiti e che tanto o prima o poi sposterà la produzione altrove.
Lo stato non dovrebbe MAI sovvenzionare aziende private e soprattutto non dovrebbe mai sovvenzionare il mondo automotive COMPRESE le auto elettriche sia chiaro.
Non è tanto la ( non ancora arrivata, ma in arrivo) ondata cinese il problema, ma ciò succederà quando arriverà davvero...Quindi è bene tentare di fermarla, sia dal punto di vista economico che ecologico ( non è per "l'ecologia" che si sta facendo la transizione?).
L'europa in tutto questo ha la colpa di aver imposto degli standard ( ban 2035, regole sulla co2..) impraticabili per i costruttori, pena il fallimento.
Al momento in Italia abbiamo qualche sparuto modello. Escludendo DR , di auto totalmente cinesi non ce ne sono molte ( ad onor del vero tutte le vetture costruite in Cina ed importate in europa sarebbero cinesi.. è sempre più difficile fare una distinzione).
Tuttavia il problema di fondo è lo stesso che ha portato alla delocalizzazione negli anni 90-90-00, per altri settori, se non lo si arresta non ci sarà più un mercato dell'auto europeo.. E gli annunci di VW non fanno che anticipare ciò che succederà quando un sistema produttivo imposto e con regole diverse si scontra con uno con regole sul lavoro e sui prodotti completamente diversi.
Tutto questo si chiama "intervento pubblico - dello stato - in economia" ed è politicamente bandito da 40 anni, da quando esiste la UE anche a livello istituzionale.
Quindi il ponte sullo stretto o qualsiasi altra opera pubblica (al di là che il ponte per me sia una cazzata pazzesca) l'Italia pensa di realizzarli di nascosto o cosa?
A me perdonami ma non risulta che qualsiasi intervento pubblico anche in infrastrutture sia bandito da 40 anni e comunque se una regola è una vaccata ci si impegna per cambiarla nelle opportune sedi non è che la si prende per buona e via come nulla fosse.
Non credo ci siano modelli di imprenditoria virtuosi in modo sistemico, men che meno quello anglosassone, la condizione di Stati Uniti e Gran Bretagna per le persone normali non è certo invidiabile.
Di certo più viene lasciato spazio al solo profitto, come avviene oggi, peggio sta la collettività.
Sarà... ma intanto loro hanno colossi che direttamente o indirettamente drenano ricchezza. Mentre noi ci impoveriamo e non abbiamo realtà di successo o meglio ne abbiamo sempre meno.
AlexSwitch
03-09-2024, 12:03
Infatti non pensavo ad attività produttive quanto a investimenti intesi come infrastrutture che fossero come in passato strada o autostrade; avrei mantenuto le infrastrutture essenziali pubbliche come la rete elettrica e telecomunicazioni lasciando al privato solo il commerciale.
Avrei investito in istruzione e soprattutto ricerca.
Tutte cose che portavano posti di lavoro che potevano andare dall'operaio a posti di lavoro di alto livello e che avevano un impatto positivo sul paese.
Questo perché il modello italiano e in certi casi europeo è fallimentare anche come imprenditoria privata. Basterebbe guardare e imparare dal modello anglosassone negli aspetti positivi per creare anche a livello imprenditoriale una economia non dico perfetta forse non ci andrebbe nemmeno vicino ma sicuramente più sana rispetto a quello che abbiamo oggi.
Infatti questo doveva essere ed è il compito di uno Stato che investe nel futuro... Si prepara il terreno per gli investimenti dei privati, invece noi abbiamo venduto ai privati proprio come è accaduto con Telecom e la sua rete nazionale!!
Si può anche " collaborare " con il privato per preservare produzioni strategiche e le rispettive filiere ma a condizioni ben precise, con obiettivi vincolanti, entrando nell'azionariato dell'azienda a titolo di controllo di garanzia sul capitale statale investito. Invece con FIAT è stato solo un enorme sperpero di denaro pubblico e di regalie per, mi ripeto, nulla!! Altrimenti perchè lo Stato francese possiede il 19% delle azioni Stellantis? Per la gloria e per onorare la loro grandeur? Oppure per sedere al tavolo delle decisioni strategiche e, magari, imporre qualche veto a decisioni ritenute ostili?
Phantom II
03-09-2024, 12:12
Quindi il ponte sullo stretto o qualsiasi altra opera pubblica (al di là che il ponte per me sia una cazzata pazzesca) l'Italia pensa di realizzarli di nascosto o cosa?
A me perdonami ma non risulta che qualsiasi intervento pubblico anche in infrastrutture sia bandito da 40 anni e comunque se una regola è una vaccata ci si impegna per cambiarla nelle opportune sedi non è che la si prende per buona e via come nulla fosse.
Gli interventi che indichi tu non sono quelli dei tempi delle partecipazioni statali, in cui il pubblico oltre alla spesa incassava anche gli utili, all'interno una idea pianificata - certamente discutibile - di sviluppo generale.
Oggi, cioè da 40 anni, l'intervento pubblico ha la sola finalità di coprire le spese per una nuova opera o per risanarne una esistente, ma il valore aggiunto (compresi gli utili) va al privato in modi più o meno diretti.
Che sia una vaccata dipende dagli interessi in campo. Per la collettività è una vaccata; per gli "imprenditori" no e al momento non esiste forza politica organizzata che si occupi di fare qualcosa di diverso che non sia l'interesse degli imprenditori (con i propri riferimenti specifici ovviamente).
Chi è senza rappresentanza è collettività che lavora per vivere.
Sarà... ma intanto loro hanno colossi che direttamente o indirettamente drenano ricchezza. Mentre noi ci impoveriamo e non abbiamo realtà di successo o meglio ne abbiamo sempre meno.
Avranno pure i colossi, ma privatissimi che operano come quelli che stanno in casa nostra - Intel taglia qualche decina di migliaia di posti di lavoro per rientrare nei costi, ma ben si guarda dal toccare le remunerazioni dei manager - ma in più hanno un sistema dove non si paga giusto l'aria che si respira. Per questo secondo me non sono un contesto invidiabile.
Infatti questo doveva essere ed è il compito di uno Stato che investe nel futuro... Si prepara il terreno per gli investimenti dei privati, invece noi abbiamo venduto ai privati proprio come è accaduto con Telecom e la sua rete nazionale!!
Si può anche " collaborare " con il privato per preservare produzioni strategiche e le rispettive filiere ma a condizioni ben precise, con obiettivi vincolanti, entrando nell'azionariato dell'azienda a titolo di controllo di garanzia sul capitale statale investito. Invece con FIAT è stato solo un enorme sperpero di denaro pubblico e di regalie per, mi ripeto, nulla!! Altrimenti perchè lo Stato francese possiede il 19% delle azioni Stellantis? Per la gloria e per onorare la loro grandeur? Oppure per sedere al tavolo delle decisioni strategiche e, magari, imporre qualche veto a decisioni ritenute ostili?
Quoto e mentre la Francia nel bene o nel male prende le sue decisione ed è un giocatore attivo nell'economia dello stato, l'Italia rimane passiva anche quando è parte del capitale per non dire peggio e cioè che i privati sono dominanti sullo stato e lo spingono a sborsare soldi alle condizioni che vogliono.
Ribadisco che avessimo fatto investimenti sensati invece di tenere a galla baracche come FIAT e Alitalia oggi avremmo più posti di lavoro e una società più sana.
Strato1541
03-09-2024, 12:30
Quoto e mentre la Francia nel bene o nel male prende le sue decisione ed è un giocatore attivo nell'economia dello stato, l'Italia rimane passiva anche quando è parte del capitale per non dire peggio e cioè che i privati sono dominanti sullo stato e lo spingono a sborsare soldi alle condizioni che vogliono.
Ribadisco che avessimo fatto investimenti sensati invece di tenere a galla baracche come FIAT e Alitalia oggi avremmo più posti di lavoro e una società più sana.
Non bisogna dimenticare che entrambe le aziende sono state utilizzate come leva politica e occupazionale, da parte dei sindacati dell'epoca.. Detto in parole povere, o ci davi i soldi o io ( sindacato) ti faccio sciopero generale , o io azienda licenzio e poi te la vedi tu stato con i disoccupati...
Ovviamente non è stato sempre così , ci sono delle parentesi virtuose ( molto virtuose per FIAT , soprattutto fino agli anni 80') e ovviamente l'era Marchionne.
Alitalia decisamente peggio..
Il tutto quando ormai la "lotta di classe" era finita e i sindacati dovevano trovare un loro "posto" date le dimensioni raggiunte in quegli anni.
Le aziende fanno "le aziende", o meglio le imprese e vanno dove e con chi garantisce un maggiore margine di contribuzione, mai dimenticarlo.
Ad ogni modo le decisioni prese in passato non possono essere cambiate ora, si gioca con le carte che si hanno.
Titanox2
03-09-2024, 13:19
dovrebbero prendere i sindacalisti di allora, i politici, i dirigenti e gli imprenditori a capo della fiat e alitalia e ridare i soldi a ogni singolo italiano dalle loro tasche
Strato1541
03-09-2024, 13:22
dovrebbero prendere i sindacalisti di allora, i politici, i dirigenti e gli imprenditori a capo della fiat e alitalia e ridare i soldi a ogni singolo italiano dalle loro tasche
In un mondo ideale non sarebbe successo, quindi non servirebbe cercarli ora.. Ormai è andata così e all'epoca faceva comodo da un lato e dall'altro.
Ratavuloira
03-09-2024, 13:54
invece noi abbiamo venduto ai privati proprio come è accaduto con Telecom e la sua rete nazionale!!
Magari avessimo venduto...abbiamo regalato agli amici degli amici...
........Invece con FIAT è stato solo un enorme sperpero di denaro pubblico e di regalie per, mi ripeto, nulla!!
All'epoca serviva per i Voti........ si pagavano gli imprenditori per aprire le fabbriche nei posti piu' disperati per poi coprire i miliardi di debiti con i soldi dei cittadini ma in compenso il VOTO alle elezioni era assicurato.
Questa e' stata la realta' italiana fino alla fine degli anni 80.
In mezzo a tutti quei miliardi di debiti che loi stato "garantiva" di pagare ci sono finiti anche soldi che invece sono stati detratti appositamente, tanto pagava pantalone.
La colpa quindi non e' solo impreditoriale ma anche di un meccanismo perverso innescato dallo stato stesso che non ha permesso nessun altro tipo di sviluppo in quelle zone. Tantoi e' che chiuse le fabbriche morti paesi interi.
Ratavuloira
03-09-2024, 13:57
Questa e' stata la realta' italiana fino alla fine degli anni 80.
Perché, adesso è forse diverso?
Strato1541
03-09-2024, 14:09
Perché, adesso è forse diverso?
Ora c'è poco da salvare dal punto di vista industriale, praticamente è tutto delocalizzato.. Reggeva il settore auto e regge il settore navale.
Perché, adesso è forse diverso?
Sicuramente SI a livello nazionale lo stato non puo' sovvenzionare piu' nulla.
Poi a livello mondiale con i gruppi che spesso sono amministrati da societa' d'oltre oceano a cui interessa fare solo soldi ognuno fa quel che cavolo vuole dove vuole basta che alla fine in "saccoccia" se mette un sacco di $.
La differenza e' che in paesi dove seio padrone della tua economia puoi decidere cio' che e' meglio per te, in Europa tra burattini, ristrettezze, parametri etc. non hai alcuna possibilita' di decidere in autonomia.
Quindi se vogliamo oggi e' peggio di ieri.
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