View Full Version : Windows, il porting a 64 bit aveva un nome in codice che era una frecciata a una rivale dell'epoca
Redazione di Hardware Upg
07-12-2023, 15:41
Link alla notizia: https://www.hwupgrade.it/news/sistemi-operativi/windows-il-porting-a-64-bit-aveva-un-nome-in-codice-che-era-una-frecciata-a-una-rivale-dell-epoca_122487.html
Un veterano di Windows ha ripercorso la curiosa storia del nome in codice del porting di Windows a 64 bit. Pensato per il processore Intel Itanium, nacque invece sul DEC Alpha XP e aveva un codename che era un attacco contro una rivale dell'epoca.
Click sul link per visualizzare la notizia.
Oltre a quella per gli Itanium c'era anche XP per CPU X86-X64 come gli odierni Windows.
robertoivs
07-12-2023, 17:15
Oltre a quella per gli Itanium c'era anche XP per CPU X86-X64 come gli odierni Windows.
Itanium è stato rilasciato prima dell estensione X64 delle cpu X86, per cui se Itanium era ancora in gestazione, figuriamoci dove era l'estensione X64. L'estensione è stata una pezza messa dall arrivo degli Athlon di AMD sul mercato e che ha permesso alla famiglia X86 di continuare a vivere oltre le previsioni iniziali della stessa Intel che con Itanium pensava di rimpiazzare tutto il parco X86 senza il rischio di clonazioni dovuta alle precedenti concessioni di licenze a terzi.
astaroth2
07-12-2023, 17:26
Palladium, la minaccia fantasma 🤣
giovanni69
07-12-2023, 17:42
Sarà stato poco diffuso all'epoca ma Windows XP x64 Professional era un gran OS all'epoca con il WoW64.
@robertoivs
Le cose non stanno proprio come tu sostieni
Si è vero che il processore Itanium nativamente a 64 bit e nato da una collaborazione tra la stessa Intel e HP ha preceduto i processori X86 con estensioni a 64 bit, però non era destinato a spazzare via i processori X86
Itanium era un processore destinato esclusivamente ai server ad alte prestazioni (per lo più server HP) e ai centri di calcolo; parallelamente i processori X86 continuavano ad essere prodotti per gli home PC ... era insomma una situazione metaforicamente analoga a quanto accadeva ai sistemi operativi Microsoft che destinava le varie versioni di Windows NT ai server e ai PC delle reti aziendali e destinava le varie versioni di Window 9X/Me agli home PC
Per quanto riguarda invece la questione dei cloni X86, è stata una questione che è durata fino ai tempi dell'ultimo processore Pentium originale con le estensioni MMX (per la precisione il Pentium MMX 233), infatti gli ultimi cloni dei pentium che andavano per la maggiore erano il processore K5 di AMD e il processore 6X86 di Cyrix che addirittura sfruttavano il medesimo socket 7 utilizzzato dai Pentium
Intel per torgliersi dai "maroni" definitivamente i cloni prodotti da AMD e Cyrix decise di dare un netto taglio con il passato creando un nuovo processore destinato sempre al mercato degli home PC ma con un'architettura ibrida RISC e CISC completamente nuova che non aveva nulla in comune con le precedenti architetture dei processori della famiglia X86; questo nuovo processore non era l'Itanium (già in commercio) ma il, Pentium Pro dal cui progetto derivò il Pentium II che era a tutti gli effetti un Pentium Pro con le estensioni MMX fino a proseguire con il Pentium III, il IV ecc. ecc. Tuttavia il problema di Intel era la questione di compatibilità con il codice macchina X86 che però riuscì ad aggirare dotando il Pentium Pro (e i suoi successori) di un cluster di core 486 decurtati dei coprocessori matematici facendo in modo che tale claster si occupasse esclusivamente di codicifcare il codice macchina X86 nel codice macchina proprio del Pentium Pro
La nuova architettura del Pentium Pro e dei suoi successori II, III, IV ecc ecc. era totalmente sconosciuta sia ad AMD che a Cyrix e questo ha a fortiori impedito sia ad AMD che a Cyrix di continuare ad inseguire Intel producendo cloni dei suoi processori
Le conseguenze furono Cyrix rinunciò alla competizione, mentre AMD si rimboccò le maniche decidendo di progettare da se i propri processori; il frutto di questa decisione di AMD fu proprio il processore K6, che analogamente al Pentium Pro solo sulla carta era un compatibile X86 avendo sotto al cofano un'architettura ibrida RISC e CISC che non aveva nulla a che fare con i processori della famiglia X86, tuttavia, come nel Pentium Pro e suoi successori anche il K6 fu dotato di core privi delle unità di calcolo in virgola mobile adibiti esclusivamente a codificare il codice X86 nel codice macchina proprio del processore K6, quindi il K6 e i suoi successori K6 2 e K6 III erano i primi processori interamente progettati/concepiti da AMD poi lo sappiamo come le cose andarono a finire ... la famiglia dei processori K6 di AMD offriva prestazioni sensibilmente maggiori rispetto ai vari Pentium Pro, II e III ma solo nei calcoli interi, viceversa in calcoli in virgola mobile le prestazioni erano sensibilmente inferiori ... fu così che AMD di nuovo progettò una nuova architettura di processore che effettivamente era molto più performante della controparte Intel sia nei calcoli in virgola mobile e sia nei calcoli interi, sto parlando dei processori Athlon ...
Ma chi è che ha tradotto l'articolo? Ship party è la festa del lancio, non una festa sulla nave 🤦
Piedone1113
08-12-2023, 07:49
@robertoivs
Le cose non stanno proprio come tu sostieni
Si è vero che il processore Itanium nativamente a 64 bit e nato da una collaborazione tra la stessa Intel e HP ha preceduto i processori X86 con estensioni a 64 bit, però non era destinato a spazzare via i processori X86
Itanium era un processore destinato esclusivamente ai server ad alte prestazioni (per lo più server HP) e ai centri di calcolo; parallelamente i processori X86 continuavano ad essere prodotti per gli home PC ... era insomma una situazione metaforicamente analoga a quanto accadeva ai sistemi operativi Microsoft che destinava le varie versioni di Windows NT ai server e ai PC delle reti aziendali e destinava le varie versioni di Window 9X/Me agli home PC
Per quanto riguarda invece la questione dei cloni X86, è stata una questione che è durata fino ai tempi dell'ultimo processore Pentium originale con le estensioni MMX (per la precisione il Pentium MMX 233), infatti gli ultimi cloni dei pentium che andavano per la maggiore erano il processore K5 di AMD e il processore 6X86 di Cyrix che addirittura sfruttavano il medesimo socket 7 utilizzzato dai Pentium
Intel per torgliersi dai "maroni" definitivamente i cloni prodotti da AMD e Cyrix decise di dare un netto taglio con il passato creando un nuovo processore destinato sempre al mercato degli home PC ma con un'architettura ibrida RISC e CISC completamente nuova che non aveva nulla in comune con le precedenti architetture dei processori della famiglia X86; questo nuovo processore non era l'Itanium (già in commercio) ma il, Pentium Pro dal cui progetto derivò il Pentium II che era a tutti gli effetti un Pentium Pro con le estensioni MMX fino a proseguire con il Pentium III, il IV ecc. ecc. Tuttavia il problema di Intel era la questione di compatibilità con il codice macchina X86 che però riuscì ad aggirare dotando il Pentium Pro (e i suoi successori) di un cluster di core 486 decurtati dei coprocessori matematici facendo in modo che tale claster si occupasse esclusivamente di codicifcare il codice macchina X86 nel codice macchina proprio del Pentium Pro
La nuova architettura del Pentium Pro e dei suoi successori II, III, IV ecc ecc. era totalmente sconosciuta sia ad AMD che a Cyrix e questo ha a fortiori impedito sia ad AMD che a Cyrix di continuare ad inseguire Intel producendo cloni dei suoi processori
Le conseguenze furono Cyrix rinunciò alla competizione, mentre AMD si rimboccò le maniche decidendo di progettare da se i propri processori; il frutto di questa decisione di AMD fu proprio il processore K6, che analogamente al Pentium Pro solo sulla carta era un compatibile X86 avendo sotto al cofano un'architettura ibrida RISC e CISC che non aveva nulla a che fare con i processori della famiglia X86, tuttavia, come nel Pentium Pro e suoi successori anche il K6 fu dotato di core privi delle unità di calcolo in virgola mobile adibiti esclusivamente a codificare il codice X86 nel codice macchina proprio del processore K6, quindi il K6 e i suoi successori K6 2 e K6 III erano i primi processori interamente progettati/concepiti da AMD poi lo sappiamo come le cose andarono a finire ... la famiglia dei processori K6 di AMD offriva prestazioni sensibilmente maggiori rispetto ai vari Pentium Pro, II e III ma solo nei calcoli interi, viceversa in calcoli in virgola mobile le prestazioni erano sensibilmente inferiori ... fu così che AMD di nuovo progettò una nuova architettura di processore che effettivamente era molto più performante della controparte Intel sia nei calcoli in virgola mobile e sia nei calcoli interi, sto parlando dei processori Athlon ...
AMD K6-2 e K6-3 avevano socket 7 ( super 7 con bus fino a100 MHz, AGP 66mhz e PCI 33) il socket7 dei Pentium pro
Il nome Pentium fu usato per questioni commerciali dato che la legislazione usa non permette di registrare numeri
Manolo De Agostini
08-12-2023, 09:45
Ma chi è che ha tradotto l'articolo? Ship party è la festa del lancio, non una festa sulla nave 🤦
uno che evidentemente era stanco e distratto :doh: :doh: :doh: sistemato grazie, per qualche motivo avevo pensato alla festa di lancio ma sulla nave :D :D :D
@Piedone1113
Il socket super 7, che fu introdotto da AMD, era così nominato perché offriva appunto un FSB di clock di 100 Mhz, era solo questa la differenza rispetto al socket 7 originale di Intel, tanto è vero che era totalmente retrocompatile con tutti i precessori Pentium di Intel compreso l'ultimo Pentium MMX (e ovviamente i clone di Cyrix).
Per quanto riguarda il processore Intel Pentium Pro questo non è stato realizzato da Intel per essere utilizzato con il socket 7, per il Pentium Pro Intel introdusse il socket 8 che era totalmente incompatibile con il socket 7 infatti il Pentium Pro non poteva essere utilizzato in Motherboard con socket 7 e tanto meno quelle con socket super 7
tuttodigitale
08-12-2023, 23:30
@HW2021
LItanium è uscito persino dopo il Pentium 4. Comunque Intel aveva trovato il modo di bloccare AMD già nel 2001 per motivi noti.
Luca TIR
09-12-2023, 10:46
@robertoivs
...creando un nuovo processore destinato sempre al mercato degli home PC ma con un'architettura ibrida RISC e CISC completamente nuova che non aveva nulla in comune con le precedenti architetture dei processori della famiglia X86; questo nuovo processore non era l'Itanium (già in commercio) ma il, Pentium Pro dal cui progetto derivò il Pentium II che era a tutti gli effetti un Pentium Pro con le estensioni MMX fino a proseguire con il Pentium III, il IV ecc. ecc. Tuttavia il problema di Intel era la questione di compatibilità con il codice macchina X86 che però riuscì ad aggirare dotando il Pentium Pro (e i suoi successori) di un cluster di core 486 decurtati dei coprocessori matematici facendo in modo che tale claster si occupasse esclusivamente di codicifcare il codice macchina X86 nel codice macchina proprio del Pentium Pro...
e così dopo tanti anni ancora oggi scopro che i pentium dal 2 in poi e gli amd k5/k6 erano risc/cisc e non nativi x86, certo che c'è sempre da imparare.
comunque ricordo che all'epoca dello sviluppo degli Itanium, c'era chi ne parlava, con toni sensazionalistici, sbandierandoli come "il futuro delle cpu dopo x86", perà si, in effetti almeno io gli ho visti solo sui server
AlexSwitch
09-12-2023, 12:21
e così dopo tanti anni ancora oggi scopro che i pentium dal 2 in poi e gli amd k5/k6 erano risc/cisc e non nativi x86, certo che c'è sempre da imparare.
comunque ricordo che all'epoca dello sviluppo degli Itanium, c'era chi ne parlava, con toni sensazionalistici, sbandierandoli come "il futuro delle cpu dopo x86", perà si, in effetti almeno io gli ho visti solo sui server
In realtà erano CPU ibride CISC->RISC. La microarchitettura P6 prevedeva, proprio come accade oggi nelle attuali CPU x86, una unità di decoding generale che " smontava " una istruzione CISC in più micro operazioni RISC da far eseguire più velocemente dalle unità di esecuzione.
In realtà questa tecnologia era stata già sviluppata dalla NexGen per la sua CPU x86 compatibile Nx586 che venne utilizzata nel mercato OEM visto che a differenza del Pentium Pro era indirizzata alla fascia di mercato consumer e non professionale. Rispetto ai Pentium Intel l'architettura di NexGen era più efficiente nel completare le istruzioni per ciclo di clock, ma la sua CPU essendo basata su un socket ed un chipset proprietari ebbe difficoltà ad imporsi soprattutto quando Intel tirò fuori i chipset della serie Triton.
NexGen venne acquisita nel 1995 da AMD utilizzandone la tecnologia come fondamento per i suoi K6, K6II e K6III che dettero parecchio filo da torcere ad Intel.
Comunque sia la microarchitettura P6 di Intel era più raffinata e flessibile rispetto a quella di NexGen e AMD visto che il microcodice poteva essere aggiornato via BIOS.
Considerando che Oracle Solaris e Java sono vivi e vegeti, di tracce di Sun Microsystems ce ne sono rimaste eccome.
Itanium è stato rilasciato prima dell estensione X64 delle cpu X86, per cui se Itanium era ancora in gestazione, figuriamoci dove era l'estensione X64. L'estensione è stata una pezza messa dall arrivo degli Athlon di AMD sul mercato e che ha permesso alla famiglia X86 di continuare a vivere oltre le previsioni iniziali della stessa Intel che con Itanium pensava di rimpiazzare tutto il parco X86 senza il rischio di clonazioni dovuta alle precedenti concessioni di licenze a terzi.
Lo so, ma volevo sottolineare soltanto che oltre a quella per Itanium Microsoft aveva poi rilasciato una versione X64 che funzionava con gli Athlon 64 e i primi Intel x86 dotati di istruzioni x64
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