View Full Version : Fotosintesi per produrre metano, ecco come nascono i pannelli fotosintetici
Redazione di Hardware Upg
17-10-2023, 10:41
Link alla notizia: https://www.hwupgrade.it/news/scienza-tecnologia/fotosintesi-per-produrre-metano-ecco-come-nascono-i-pannelli-fotosintetici_120983.html
Un team di ingegneri giapponesi ha imitato il processo fotosintetico delle piante, perfezionandolo per ottenere metano e creando dei pannelli fotosintetici in grado di sfruttare l’irraggiamento solare
Click sul link per visualizzare la notizia.
Qualcosa non mi torna, il metano abbonda già in natura, senza bisogno di crearlo.
Ma essendo un combustibile va bruciato e produce la co2 che tutti i fautori dell'elettrico odiano.
Addirittura si vuole dismetterne l'uso anche per riscaldamento e cucina, dove vengono preferiti geotermico e induzione.
Quindi, al di là della pura ricerca accademica a che serve?
Al limite si fossero fermati alla creazione di idrogeno...
O sto sbagliando qualcosa?
WOPR@Norad
17-10-2023, 11:40
Qualcosa non mi torna, il metano abbonda già in natura, senza bisogno di crearlo.
...
Non ti torna perché non hai inteso il senso dell'articolo: non è un articolo su modi alternatvi di produrre metano, ma sullo stato della ricerca per una fotosintesi artificiale, cioè per la determinazione di un apparato che riesca a catturare il carbonio presente in atmosfera legandolo ad altri elementi (le piante lo intrappolano in catene di zuccheri), magari liberando ossigeno.
Comunque, così a naso, anche se il metano abbonda in natura, consumarne di nuovo prendendo carbonio dai gas serra, mantenendo inalterati i livelli senza bruciare metano fossile, mi sembra lo stesso un bel traguardo.
Giusto, ora il senso mi è chiaro, grazie.
hackaro75
17-10-2023, 11:55
anche io mi son posto le stesse domande...
Saved_ita
17-10-2023, 12:07
Comunque, così a naso, anche se il metano abbonda in natura, consumarne di nuovo prendendo carbonio dai gas serra, mantenendo inalterati i livelli senza bruciare metano fossile, mi sembra lo stesso un bel traguardo.
In realtà questo è esattamente lo scopo più che fare della semplice CCS (che già viene fatta con sistemi probabilmente più efficienti).
Produrre combustibili senza estrarli da giacimenti sotterranei ha l'enorme vantaggio di non aumentare il quantitativo di CO2 ed è lo stesso motivo per cui i biocombustibili (combustibili prodotti da coltivazioni) vengono considerati "green" ovvero immettono nell'ambiente lo stesso quantitativo di CO2 che hanno precedentemente assorbito rendendo la CCS economicamente più sostenibile e colmando il grosso limite delle rinnovabili (ovvero la necessità di stoccaggio per sopperire all'intrinseca aleatorietà).
senza dimenticare che un eventuale sistema del genere potrebbe essere la manna per stoccare l'energia in eccesso prodotta dalle fer in un modo facilmente utilizzabile sia per il bilanciamento che per lo stoccaggio stagionale con l'infrastruttura esistente
Saved_ita
17-10-2023, 12:33
Stavo guardando la ricerca e, in realtà, la cosa è ancora più "banale".
Si tratta di convertire l'idrogeno prodotto tramite fotocatalisi (potrei supporre potrebbe adattarsi anche all'elettrolisi) in metano e acqua assorbendo CO2 dall'ambiente.
In pratica è un sistema di stoccaggio dell'idrogeno più facilmente gestibile e integrabile nei nostri sistemi rispetto all'idrogeno liquido prodotto dal solare (infatti ha partecipato anche al "concorso" "fuel from the sun" della comunità Europea) che avrebbe interessi a produrre idrogeno da impianti fotovoltaici nel nord Africa/zone desertiche e che, per certi versi, è una sorta di evoluzione rispetto all'iniziale progetto Desertec.
senza dimenticare che un eventuale sistema del genere potrebbe essere la manna per stoccare l'energia in eccesso prodotta dalle fer in un modo facilmente utilizzabile sia per il bilanciamento che per lo stoccaggio stagionale con l'infrastruttura esistente
Inoltre questo introduce un interesse economico nel "chiudere" il ciclo del carbonio di produzione antropica e portarlo sotto controllo come quello naturale (con animali ed altri processi biologici e geofisici che immettono CO2 nell'atmosfera e piante/alghe/ecc. che la riassorbono dall'atmosfera producendo amidi e zuccheri).
Altro vantaggio è che una volta che hai il metano (o il propano, usando un altro metodo sviluppato in USA) lo puoi utilizzare anche per sintetizzare materie plastiche, lubrificanti e tutta la roba di sintesi ottenuta attualmente dal petrolio e dal metano fossile.
Se poi si riesce a mettere a punto un sistema che incentiva a recuperare le microplastiche disperse in aria si elimina anche l'altro grave problema di cui praticamente nessuno parla più di tanto.
Sandro kensan
17-10-2023, 15:54
I numerosi commentatori che parlano di usare il metano come staccaggio (vettore energetico) nelle FER hanno per caso a disposizione i conteggi del rendimento di una simile conversione? Perché se già nel passare da energia solare a energia elettrica del fv si butta via l'80% dell'energia, nel passare da energia elettrica a idrogeno immagino si butti via il 50%, poi passare da idrogeno a metano immagino si butti via quasi tutto. Alla fine di questa catena praticamente si raccolgono le briciole e si butta via praticamente tutto.
E secondo me non vale il discorso che sono meglio le briciole che nulla perché tutti questi materiali (pannelli fv, celle a idrogeno, metanizzazione) sono forgiati usando il petrolio e molta manodopera che hanno costi molto alti, quindi non si possono produrre briciole quando si sono spesi decine di barili di petrolio.
I numerosi commentatori che parlano di usare il metano come staccaggio (vettore energetico) nelle FER hanno per caso a disposizione i conteggi del rendimento di una simile conversione? Perché se già nel passare da energia solare a energia elettrica del fv si butta via l'80% dell'energia, nel passare da energia elettrica a idrogeno immagino si butti via il 50%, poi passare da idrogeno a metano immagino si butti via quasi tutto. Alla fine di questa catena praticamente si raccolgono le briciole e si butta via praticamente tutto.
E secondo me non vale il discorso che sono meglio le briciole che nulla perché tutti questi materiali (pannelli fv, celle a idrogeno, metanizzazione) sono forgiati usando il petrolio e molta manodopera che hanno costi molto alti, quindi non si possono produrre briciole quando si sono spesi decine di barili di petrolio.
da me si dice: piotost che negot le mei piotost (ovviamente bisogna calcolare il tco del sistema ma se positivo perchè non farlo?) alla fine il metano serve sempre e ne importiamo tantissimo con moltissimi problemi anche di natura geopolitica
Sandro kensan
17-10-2023, 16:34
da me si dice: piotost che negot le mei piotost (ovviamente bisogna calcolare il tco del sistema ma se positivo perchè non farlo?) alla fine il metano serve sempre e ne importiamo tantissimo con moltissimi problemi anche di natura geopolitica
Se uno è ricco può pure produrre energia in perdita come succede per le aziende come Netflix o ChatGPT o altre, prima produci in perdita e poi quando le pecore sono dentro il recinto alzi i prezzi e cominci a guadagnarci.
Quindi se hai un sistema energetico che sostiene l'economia come il petrolio o il carbone o il gas allora puoi pure dire che è meglio piuttosto che nulla o meglio accontentarti di avere più soldi di quanto spendi anche di 1 euro.
Se invece parti dal presupposto di non avere gli idrocarburi e di essere nell'800 quando si seminava grano e dopo un anno si raccoglievano (nelle annate buone) 5 volte i grani che si erano seminati (EROEI=5) allora capisci che per andare verso una società industriale o comunque avanzata devi fare molto meglio di 5 e i ricercatori parlano di 10 per la nostra società. Vuol dire che se tutta la nostra economia fosse sostenuta solo dal "piotost che negot le mei piotost" cadremmo nella società dell'800, con malnutrizione, epidemie, carestie e distruzione totale della nostra società industriale.
Invece c'è il petrolio e i suoi fratelli che sostiene tutto, quindi possiamo dire che "piotost che negot le mei piotost".
Saved_ita
17-10-2023, 17:06
I numerosi commentatori che parlano di usare il metano come staccaggio (vettore energetico) nelle FER hanno per caso a disposizione i conteggi del rendimento di una simile conversione? Perché se già nel passare da energia solare a energia elettrica del fv si butta via l'80% dell'energia, nel passare da energia elettrica a idrogeno immagino si butti via il 50%, poi passare da idrogeno a metano immagino si butti via quasi tutto. Alla fine di questa catena praticamente si raccolgono le briciole e si butta via praticamente tutto.
E secondo me non vale il discorso che sono meglio le briciole che nulla perché tutti questi materiali (pannelli fv, celle a idrogeno, metanizzazione) sono forgiati usando il petrolio e molta manodopera che hanno costi molto alti, quindi non si possono produrre briciole quando si sono spesi decine di barili di petrolio.
Se avessi letto il paper sapresti anche tu l'efficienza: "The 1 day average of solar-to-hydrogen energetic efficiency (STH) was 0.54%"
Quindi sì l'efficienza di conversione di energia solare in idrogeno è dello 0,54%.
E' basso? Ovviamente sì
E' un valore "preoccupante"? Ovviamente no.
Perchè non è preoccupante?
In primis si tratta di un progetto, serve fondamentalmente a verificare l'attuabilità pratica e, dimostrata questa, si può proseguire con il miglioramento e l'efficientamento (per capirci sono 40 anni che si parla di fusione atomica e, ad ora, a malapena si riesce a raggiungere la parità energetica, qui in 10 anni hanno scoperto la fusione nucleare da zero).
Il fatto che riporti il FV come parametro di riferimento mi fa supporre che non hai molto bene idea di cosa si stia parlando visto che nell'articolo parla di fotocatalisi e non di elettrolisi quindi già il passaggio da energia elettrica a idrogeno non c'è.
Sempre il fatto che parli di "rendimento" fa pensare qualcuno si ponga il problema dello spazio (il fantomatico "consumo del suolo") che con le FER non esiste perchè produrre metano nel deserto o zone agricole abbandonate non può essere un problema manco per l'ambientalista più rimbambito (visto che, di fatto, si sta "recuperando" quel territorio).
Come dicevo, il progetto non è niente di nuovo (almeno per chi conosce un minimo di chimica), qui c'è uno studio di fattibilità usando il metodo "tradizionale" (ovvero la produzione di idrogeno per elettrolisi) (https://www.soc.chim.it/sites/default/files/chimind/pdf/2008_8_42_ca.pdf).
La parte di interesse nelle conclusioni:
Considerando che il costo
attuale del metano è di circa 3,6 c€/kWh
[8], da questa analisi risulta che il metano
può essere prodotto a costi di mercato disponendo di energia elettrica al costo di
circa 2,4 c€/kWh.
2,4c€/kWh è abbondantemente in range per il FV utility scale (in prospettiva a 10 anni il target price da FV è circa 1,5c€/kWh) e non potrebbe mai esserlo il nucleare (che viaggia a 8,5-10c€/kWh e non ha prospettive di abbassamento, anzi, in 40 anni è sempre aumentato).
Sandro kensan
17-10-2023, 18:52
Se avessi letto il paper sapresti anche tu l'efficienza: "The 1 day average of solar-to-hydrogen energetic efficiency (STH) was 0.54%"
Quindi sì l'efficienza di conversione di energia solare in idrogeno è dello 0,54%.
E' basso? Ovviamente sì
E' un valore "preoccupante"? Ovviamente no.
Perchè non è preoccupante?
In primis si tratta di un progetto, serve fondamentalmente a verificare l'attuabilità pratica e, dimostrata questa, si può proseguire con il miglioramento e l'efficientamento (per capirci sono 40 anni che si parla di fusione atomica e, ad ora, a malapena si riesce a raggiungere la parità energetica, qui in 10 anni hanno scoperto la fusione nucleare da zero).
Il fatto che riporti il FV come parametro di riferimento mi fa supporre che non hai molto bene idea di cosa si stia parlando visto che nell'articolo parla di fotocatalisi e non di elettrolisi quindi già il passaggio da energia elettrica a idrogeno non c'è.
Sempre il fatto che parli di "rendimento" fa pensare qualcuno si ponga il problema dello spazio (il fantomatico "consumo del suolo") che con le FER non esiste perchè produrre metano nel deserto o zone agricole abbandonate non può essere un problema manco per l'ambientalista più rimbambito (visto che, di fatto, si sta "recuperando" quel territorio).
Come dicevo, il progetto non è niente di nuovo (almeno per chi conosce un minimo di chimica), qui c'è uno studio di fattibilità usando il metodo "tradizionale" (ovvero la produzione di idrogeno per elettrolisi) (https://www.soc.chim.it/sites/default/files/chimind/pdf/2008_8_42_ca.pdf).
La parte di interesse nelle conclusioni:
Considerando che il costo
attuale del metano è di circa 3,6 c€/kWh
[8], da questa analisi risulta che il metano
può essere prodotto a costi di mercato disponendo di energia elettrica al costo di
circa 2,4 c€/kWh.
2,4c€/kWh è abbondantemente in range per il FV utility scale (in prospettiva a 10 anni il target price da FV è circa 1,5c€/kWh) e non potrebbe mai esserlo il nucleare (che viaggia a 8,5-10c€/kWh e non ha prospettive di abbassamento, anzi, in 40 anni è sempre aumentato).
Grazie per i molti dati. Sul mio ragionamento che riguarda il passaggio tramite i pannelli fv era per dare un esempio concreto che riguardava il fatto che il rendimento è un fattore essenziale per valutare la fattibilità di una conversione energetica. Ho comunque compreso che queste celle producono direttamente idrogeno e quindi un passaggio viene meno sempre che abbiano una efficienza decente (che adesso non hanno ed è di 0.54% come hai scritto).
Sul fatto che il Fv abbia costi a livello di grossi impianti di produzione di energia elettrica di 2.4€cent/kWh non li metto in dubbio sul piano formale ma dubito su quello sostanziale. In particolare il mio ragionamento si basa sul fatto che se uno stato autarchico si dovesse produrre e usare il fv basandosi solo su energia fotovoltaica, i prezzi per kWh sarebbero superiori o almeno paragonabili al kWh di produzione tramite gas nelle centrali a ciclo combinato.
Giulia.Favetti
18-10-2023, 09:03
Qualcosa non mi torna, il metano abbonda già in natura, senza bisogno di crearlo.
Ma essendo un combustibile va bruciato e produce la co2 che tutti i fautori dell'elettrico odiano.
Addirittura si vuole dismetterne l'uso anche per riscaldamento e cucina, dove vengono preferiti geotermico e induzione.
Quindi, al di là della pura ricerca accademica a che serve?
Al limite si fossero fermati alla creazione di idrogeno...
O sto sbagliando qualcosa?
Ti consiglio di ripercorrere quanto accaduto in Europa dopo l'invasione della Russia ai danni dell'Ucraina, con le seguenti parole chiave:
- Gasdotto NordStream;
- Caro energia e Caro bollette (e conseguenti decreti);
- Accordi Italia-Nord Africa per l'approvvigionamento di gas;
Aggiungo un commento personale: opinioni come la tua sono la ragione per cui l'Italia non arriverà mai all'indipendenza energetica.
Se davanti alla possibilità di avere autonomamente qualcosa la risposta è "ma come, questa risorsa c'è già in natura (basta estrarla/farla arrivare dal punto A al punto B/pagarla ad altri che potrebbero decidere dall'oggi al domani di cambiare idea/vari); perché mai dovremmo cercare di averla in altri modi?" è chiaro che qualcosa è andato storto.
Saved_ita
18-10-2023, 12:03
Sul fatto che il Fv abbia costi a livello di grossi impianti di produzione di energia elettrica di 2.4€cent/kWh non li metto in dubbio sul piano formale ma dubito su quello sostanziale. In particolare il mio ragionamento si basa sul fatto che se uno stato autarchico si dovesse produrre e usare il fv basandosi solo su energia fotovoltaica, i prezzi per kWh sarebbero superiori o almeno paragonabili al kWh di produzione tramite gas nelle centrali a ciclo combinato.
L'andamento attuale della realtà dice il contrario, ad un incremento della domanda in molti casi prorompente, salvo fenomeni di speculazione, il prezzo è sempre andato diminuendo, questo un esempio di prospetto fatto per l'India degli LCOE FV Utility scale (https://www.iea.org/data-and-statistics/charts/levelised-cost-of-electricity-lcoe-for-solar-pv-and-coal-fired-power-plants-in-india-in-the-new-policies-scenario-2020-2040)
Semmai il problema si pone andando a vedere i VALCOE (https://www.iea.org/data-and-statistics/charts/levelised-cost-of-value-adjusted-lcoe-valcoe-for-solar-pv-and-coal-fired-power-plants-in-india-in-the-new-policies-scenario-2020-2040) dove le FER aumentano il costo in base alla penetrazione nel mercato (richiedono stoccaggi tipo quello dell'articolo che, a causa della bassa efficienza, aumentano esponenzialmente il costo ed ha vantaggio farlo solo se la fonte iniziale aveva un costo molto basso) motivo per cui l'abbinamento FER/Combustibili fossili è abbastanza efficiente e trovare un trucchetto "sopportabile" per portarcelo avanti finchè non avremo sistemi di accumulo ancora migliori ha un enorme interesse.
Di fatto stiamo semplicemente parlando di un sistema che renda più facile gestire un vettore energetico come l'idrogeno utilizzandolo nei sistemi energetici attuali senza dover pretendere che siano i sistemi di produzione ad adeguarsi al nuovo vettore energetico.
Questo sistema di "produzione" di metano di fatto si abbina agli impianti a ciclo combinato con CCS da cui si otterrebbe la CO2 da utilizzare per il riprocessamento (andando quindi a chiudere l'attuale ciclo dei fossili) e crea quella condizione win win cercando di sopperire al maggiore limite delle FER.
Il passaggio alle FER tuttavia non dovrebbe puntare ad una "autarchia" (se non come conseguenza indiretta) e spero che non sia questo lo scopo della transizione energetica.
Le FER sfruttano fondamentalmente la geografia del territorio, alcuni territori sono nettamente più vantaggiosi di altri, produrre idrogeno nei deserto o al largo negli oceani sarebbe più conveniente per tutti, rinunciare a questa opzione perchè "dobbiamo produrci tutto in casa" significa fasciarsi la testa prima di essersela rotta.
Peraltro ci sono sistemi più efficienti per proteggersi da certe evenienze (tipo diversificare le fonti e i fornitori come avremmo dovuto fare da sempre), senza correre dietro a nessuna politica revanscista.
Sandro kensan
18-10-2023, 14:07
L'andamento attuale della realtà dice il contrario, ad un incremento della domanda in molti casi prorompente, salvo fenomeni di speculazione, il prezzo è sempre andato diminuendo, questo un esempio di prospetto fatto per l'India degli LCOE FV Utility scale (https://www.iea.org/data-and-statistics/charts/levelised-cost-of-electricity-lcoe-for-solar-pv-and-coal-fired-power-plants-in-india-in-the-new-policies-scenario-2020-2040)
noto che il prezzo è nel 2020 di molto superiore a quello del carbone. Sulle previsioni io ho sempre molti dubbi e sospetti, quindi le lascio agli altri.
Semmai il problema si pone andando a vedere i VALCOE (https://www.iea.org/data-and-statistics/charts/levelised-cost-of-value-adjusted-lcoe-valcoe-for-solar-pv-and-coal-fired-power-plants-in-india-in-the-new-policies-scenario-2020-2040) dove le FER aumentano il costo in base alla penetrazione nel mercato (richiedono stoccaggi tipo quello dell'articolo che, a causa della bassa efficienza, aumentano esponenzialmente il costo ed ha vantaggio farlo solo se la fonte iniziale aveva un costo molto basso) motivo per cui l'abbinamento FER/Combustibili fossili è abbastanza efficiente e trovare un trucchetto "sopportabile" per portarcelo avanti finchè non avremo sistemi di accumulo ancora migliori ha un enorme interesse.
Certamente lo stoccaggio è un problema e aere le centrali a gas che fanno da backup in caso di scarsità di sole/vento è fondamentale e il loro costo andrebbe attribuito alle FER e non agli idrocarburi. La priorità nel dispacciamento al fv e eolico è un costo che andrebbe stimato e aggiunto ai centesimi al kWh.
Di fatto stiamo semplicemente parlando di un sistema che renda più facile gestire un vettore energetico come l'idrogeno utilizzandolo nei sistemi energetici attuali senza dover pretendere che siano i sistemi di produzione ad adeguarsi al nuovo vettore energetico.
certamente ma per adesso è troppo prematuro fare queste ipotesi.
Questo sistema di "produzione" di metano di fatto si abbina agli impianti a ciclo combinato con CCS da cui si otterrebbe la CO2 da utilizzare per il riprocessamento (andando quindi a chiudere l'attuale ciclo dei fossili) e crea quella condizione win win cercando di sopperire al maggiore limite delle FER.
senza dimenticare che nel caso migliore una centrale a ciclo combinato ha il 65% di efficienza e che quindi farebbe innalzare i costi coem hai detto tu prima delle fonti intermittenti di quasi il doppio. Poi la CCS quanto costerà?
Il passaggio alle FER tuttavia non dovrebbe puntare ad una "autarchia" (se non come conseguenza indiretta) e spero che non sia questo lo scopo della transizione energetica.
Le FER sfruttano fondamentalmente la geografia del territorio, alcuni territori sono nettamente più vantaggiosi di altri, produrre idrogeno nei deserto o al largo negli oceani sarebbe più conveniente per tutti, rinunciare a questa opzione perchè "dobbiamo produrci tutto in casa" significa fasciarsi la testa prima di essersela rotta.
Peraltro ci sono sistemi più efficienti per proteggersi da certe evenienze (tipo diversificare le fonti e i fornitori come avremmo dovuto fare da sempre), senza correre dietro a nessuna politica revanscista.
Concordo che la collaborazione sia la cosa migliore tra paesi ma la direzione attuale è opposta e va verso l'autarchia almeno tra gruppi di paesi se non su singole nazioni.
Saved_ita
18-10-2023, 15:37
noto che il prezzo è nel 2020 di molto superiore a quello del carbone. Sulle previsioni io ho sempre molti dubbi e sospetti, quindi le lascio agli altri.
Tuttavia non ti fai problemi a fare tu stesso delle previsioni e credere a quelle.
Certamente lo stoccaggio è un problema e aere le centrali a gas che fanno da backup in caso di scarsità di sole/vento è fondamentale e il loro costo andrebbe attribuito alle FER e non agli idrocarburi. La priorità nel dispacciamento al fv e eolico è un costo che andrebbe stimato e aggiunto ai centesimi al kWh.
Il problema è legato a come viene formato il prezzo dell'energia altrimenti questi discorsi non esisterebbero. Avere una fonte a basso costo (discontinua) da abbinare una ad alto costo (ma disponibile all'abbisogna) è uno scenario comunque ideale.
Inoltre è anche l'unico modo per rendere sostenibile l'uso di sistemi CCS sulle attuali centrali senza impattare eccessivamente sul costo per l'utente finale.
certamente ma per adesso è troppo prematuro fare queste ipotesi.
Non è un'ipotesi ma uno degli obbiettivi e questa una delle proposte più interessanti ma bisogna investire perchè le risposte non arriveranno da sole e sicuramente restare come siamo non una via percorribile.
senza dimenticare che nel caso migliore una centrale a ciclo combinato ha il 65% di efficienza e che quindi farebbe innalzare i costi coem hai detto tu prima delle fonti intermittenti di quasi il doppio. Poi la CCS quanto costerà?
Questi sono costi che prima o poi ci dovremo caricare nell'uso dei combustibili fossili e l'unico modo con abbiamo per compensarli è introdurre nel mix fonti a basso costo (lasciando un costo finale sostanzialmente invariato hai ottenuto un sistema più pulito).
I costi del CCS cambiano radicalmente a seconda dei casi d'uso (anche qui, tecnologie che enormi margini di miglioramento di cui si parla solo da pochi decenni).
In Alberta per l'applicazione sulle centrali a carbone si parla di un raddoppio dei costi (https://www.linkedin.com/pulse/whats-incremental-cost-adding-ccs-coal-fired-yogi-schulz), in questo report del 2017 si parla di costi che aumentano dal 2% al 70% (https://www.globalccsinstitute.com/archive/hub/publications/201688/global-ccs-cost-updatev4.pdf)
Concordo che la collaborazione sia la cosa migliore tra paesi ma la direzione attuale è opposta e va verso l'autarchia almeno tra gruppi di paesi se non su singole nazioni.
Allacciare nuovi rapporti economici potrebbe essere un'occasione per ridurre i conflitti.
Se gli interessi economici sul gas fossero stati abbastanza forti, a quest'ora avremmo una guerra in meno.
su questo non ci giurerei visto che la disponibilità di risorse o infrastrutture è sempre una leva verso i paesi competitor basta vedere le diverse e diversificate fonti di approvigionamento fossile attualmente in uso
metano: russia (più o meno per vie traverse)
petrolio russia per triangolazione
petrolio medio orente giusto qualche problemino di intifada
arzebaijan: principale fonte di metano per l'italia, giusto un paio di guerre quest'anno
turchia: si pome come probabile hub energetico di europa peccato che ogni due per tre ha scaramucce con la grecia senza dimenticare i problmei di gestione migranti aree di pesca e quel piccolo problema che esiste da anni che si chiama cipro
WOPR@Norad
19-10-2023, 16:23
Sul fatto che il Fv abbia costi a livello di grossi impianti di produzione di energia elettrica di 2.4€cent/kWh non li metto in dubbio sul piano formale ma dubito su quello sostanziale. In particolare il mio ragionamento si basa sul fatto che se uno stato autarchico si dovesse produrre e usare il fv basandosi solo su energia fotovoltaica, i prezzi per kWh sarebbero superiori o almeno paragonabili al kWh di produzione tramite gas nelle centrali a ciclo combinato.
Il costo per kWh di energia prodotta con le fonti rinnovabili, a meno che non sia artificiosamente legato al costo del petrolio o di altri asset energetici, è molto variabile.
Hanno già ipotizzato che, con la nascita delle comunità eneregetiche e la possibilità di attuare un accumulo energetico, la produzione da fonti rinnovabili (che non consumano risorse) potrebbe anche arrivare ad un costo negativo, perché si inserirebbe in un sistema in cui i produttori potrebbero vivere solo facendosi pagare il servizio di bilanciamento della rete elettrica attuato con l'accumulo, fondamentale per il suo funzionamento.
randorama
19-10-2023, 17:26
se funziona è una potenziale rivoluzione.
aspettiamo di vederlo "a terra".
comunque "titanato di stronzio drogato con alluminio" e' una bella offesa da dire a qualcuno :asd:
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