View Full Version : Un enorme giacimento di fosfati in Norvegia rende la UE meno dipendente da Cina e Russia
Redazione di Hardware Upg
06-07-2023, 17:08
Link alla notizia: https://auto.hwupgrade.it/news/batterie/un-enorme-giacimento-di-fosfati-in-norvegia-rende-la-ue-meno-dipendente-da-cina-e-russia_118236.html
Una società mineraria con sede in Norvegia ha concluso con successo la sua esplorazione di un giacimento di fosfato, affermando che la dimensione del giacimento è sufficiente a soddisfare la domanda globale di fosforo in batterie e pannelli solari per almeno mezzo secolo
Click sul link per visualizzare la notizia.
Per gli ultimi 3 decenni, i fautori della globalizzazione ci hanno raccontato la boiata che il continente europeo era l'unico continente al mondo che non aveva nessun tipo di risorsa fondamentale.
E che quindi, dovevamo per forza legarci a paesi esteri, spesso politicamente ostili, per le risorse.
Con la fine forzata della Globalizzazione, causata dalla guerra in Ucraina e dalla crisi di Taiwan, costretti a "fare da soli", improvvisamente ci riscopriamo ricchi di risorse e di modi alternativi per il nostro sostentamento. Cosi, per miracolo, all'improvviso.
Paganetor
06-07-2023, 18:54
Il problema in questi casi è l'impatto ambientale: che sbanchino montagne o vallate in Cina non frega niente a nessuno, ma qui in Europa ci sono questioni legali (ed etiche) che possono frenare lo sviluppo di simili progetti...
Questi non fanno i conti con i NIMBY (che non esistono in Cina e Russia)....
Aspetta e vedrai... se poi partissero le miniere anche in Italia.... da ridere ... :D :D :D :D :D
Il problema in questi casi è l'impatto ambientale: che sbanchino montagne o vallate in Cina non frega niente a nessuno, ma qui in Europa ci sono questioni legali (ed etiche) che possono frenare lo sviluppo di simili progetti...
Di miniere non me ne intendo nulla, ma do per scontato che, essendo quasi nel 2030, ci siano tecniche\tecnologie che limitino l'impatto ambientale.
Noi siamo abituati a vedere le miniere in Cina, disastrose a livello ambientale. Ma quelle le fanno i cinesi.
Capace in Europa, fatte dagli europei, vengono meglio :rolleyes:
Comunque sia qui si parla della necessità, vitale e improrogabile, di smettere da dipendere da paesi che vogliono sotterrarci, per roba che abbiamo in casa nostra, più e meglio di loro.
Giulia.Favetti
06-07-2023, 20:20
Per gli ultimi 3 decenni, i fautori della globalizzazione ci hanno raccontato la boiata che il continente europeo era l'unico continente al mondo che non aveva nessun tipo di risorsa fondamentale.
E che quindi, dovevamo per forza legarci a paesi esteri, spesso politicamente ostili, per le risorse.
Con la fine forzata della Globalizzazione, causata dalla guerra in Ucraina e dalla crisi di Taiwan, costretti a "fare da soli", improvvisamente ci riscopriamo ricchi di risorse e di modi alternativi per il nostro sostentamento. Cosi, per miracolo, all'improvviso.
Questo commento fa acqua da tutte le parti:
30 anni fa le risorse considerate strategiche erano completamente diverse da quelle di adesso (non a caso, come ho scritto nell'articolo sulle terre rare e le materie prime critiche, la lista delle seconde è regolarmente aggiornata).
30 anni fa il fosfato veniva usato per i fertilizzanti: le batterie LFP non esistevano nemmeno nella mente di chi le ha create - anzi, chi le ha create non era ancora nato/a - e i pannelli solari non erano importanti tanto quanto ora.
L'Europa è anche nel 2023 priva di gas naturale, petrolio e carbone (escludendo le miniere in Scozia), quindi a cambiare non sono state le risorse che abbiamo, ma i nostri bisogni e - di conseguenza - le materie che ci servono.
L'Europa è anche nel 2023 priva di gas naturale, petrolio e carbone (escludendo le miniere in Scozia), quindi a cambiare non sono state le risorse che abbiamo, ma i nostri bisogni e - di conseguenza - le materie che ci servono.
Davvero?
E allora come mai in Germania continuano ad ampliare le miniere di lignite e a puntare sul carbone? :asd:
https://www.rinnovabili.it/energia/politiche-energetiche/ritorno-al-carbone-germania/
https://www.semprenews.it/news/Germania-il-villaggio-che-resiste-alla-miniera-di-carbone.html
Phantom II
06-07-2023, 22:24
Questo commento fa acqua da tutte le parti:
30 anni fa le risorse considerate strategiche erano completamente diverse da quelle di adesso (non a caso, come ho scritto nell'articolo sulle terre rare e le materie prime critiche, la lista delle seconde è regolarmente aggiornata).
30 anni fa il fosfato veniva usato per i fertilizzanti: le batterie LFP non esistevano nemmeno nella mente di chi le ha create - anzi, chi le ha create non era ancora nato/a - e i pannelli solari non erano importanti tanto quanto ora.
L'Europa è anche nel 2023 priva di gas naturale, petrolio e carbone (escludendo le miniere in Scozia), quindi a cambiare non sono state le risorse che abbiamo, ma i nostri bisogni e - di conseguenza - le materie che ci servono.
Parlare di "bisogni" in senso astratto rischia di essere fuorviante.
Il "bisogno" che ha mosso la globalizzazione, con la relativa esternalizzazione di gran parte dei processi estrattivi e manifatturieri più impattanti, era sostenere i profitti aziendali.
L'etica dei bisogni, associata al credito al consumo, è stata una narrazione utile a far digerire alle popolazioni (formate in gran parte da lavoratori dipendenti) l'imposizione che il loro impoverimento netto era cosa buona e giusta.
Oggi, invece, causa venir meno delle condizioni di profitto che hanno caratterizzato gli ultimi decenni, suona il contrordine generale. La narrazione, tuttavia, è assai più debole è meno sostenibile di quella che ha accompagnato la deindustrializzazione degli ultimi 30 anni.
azi_muth
06-07-2023, 22:51
Questo commento fa acqua da tutte le parti:
30 anni fa le risorse considerate strategiche erano completamente diverse da quelle di adesso (non a caso, come ho scritto nell'articolo sulle terre rare e le materie prime critiche, la lista delle seconde è regolarmente aggiornata).
30 anni fa il fosfato veniva usato per i fertilizzanti: le batterie LFP non esistevano nemmeno nella mente di chi le ha create - anzi, chi le ha create non era ancora nato/a - e i pannelli solari non erano importanti tanto quanto ora.
L'Europa è anche nel 2023 priva di gas naturale, petrolio e carbone (escludendo le miniere in Scozia), quindi a cambiare non sono state le risorse che abbiamo, ma i nostri bisogni e - di conseguenza - le materie che ci servono.
Ben detto! Soprattutto la maggiore domanda rende conveniente l'estrazione dove prima non lo era perchè il prezzo era troppo basso.
La stessa ragione per la quale aveva perfettamente senso chiudere l'estrazione di gas nell'Adriatico. Non è detto che se c'è un giacimento questo valga SEMPRE la pena di essere sfruttato. Dipende dalle condizioni di mercato.
Resta sempre poi il problema della raffinazione di questi materie prime ammesso che sia conveniente estrarle.
azi_muth
06-07-2023, 23:04
Parlare di "bisogni" in senso astratto rischia di essere fuorviante.
Il "bisogno" che ha mosso la globalizzazione, con la relativa esternalizzazione di gran parte dei processi estrattivi e manifatturieri più impattanti, era sostenere i profitti aziendali.
I bisogni sono abbastanza concreti senza menare il can per l'aia.
Dobbiamo fare la transizione energetica, ci servono le materie prime prime per farlo.
Il mondo gira sul mercato e sul profitto. Se le produzioni si sono spostate è perchè esiste una cosetta che si chiama "vantaggio comparato".
Noi dobbiamo crescere migliorando produttività e efficienza ovvero produrre bene che il mercato vuole pagare bene se vogliamo mantenere la nostra ricchezza, altriemnti questa andrà da qualche altra parte.
Se rimaniamo ancora a categorie ottocentesche che hanno fallito sempre ovunque e comunque...non se ne esce.
L'etica dei bisogni, associata al credito al consumo, è stata una narrazione utile a far digerire alle popolazioni (formate in gran parte da lavoratori dipendenti) l'imposizione che il loro impoverimento netto era cosa buona e giusta.
Nei paesi asiatici qualcuno potrebbe non essere d'accordo visto la percentuale di popolazione che circa 750 milioni di persone sono uscite dalla povertà in poco meno di trent’anni solo in Cina.
Semmai grazie alla globalizzazione c'è stata una redistribuzione mondiale della ricchezza.
Oggi, invece, causa venir meno delle condizioni di profitto che hanno caratterizzato gli ultimi decenni, suona il contrordine generale. La narrazione, tuttavia, è assai più debole è meno sostenibile di quella che ha accompagnato la deindustrializzazione degli ultimi 30 anni.
Il reshoring e il decoupling per scopi strategici visto che le forniture di materie prime possono essere utilizzate in modo offensivi in scenari di guerra ibrida.
Cmq sarà solo un fenomeno parziale.
Phantom II
06-07-2023, 23:56
I bisogni sono abbastanza concreti senza menare il can per l'aia.
Dobbiamo fare la transizione energetica, ci servono le materie prime prime per farlo.
Il mondo gira sul mercato e sul profitto. Se le produzioni si sono spostate è perchè esiste una cosetta che si chiama "vantaggio comparato".
Noi dobbiamo crescere migliorando produttività e efficienza ovvero produrre bene che il mercato vuole pagare bene se vogliamo mantenere la nostra ricchezza, altriemnti questa andrà da qualche altra parte.
Se rimaniamo ancora a categorie ottocentesche che hanno fallito sempre ovunque e comunque...non se ne esce.
Non mi pare che i bisogni della stragrande maggioranza dei lavoratori dipendenti siano "concretamente" coincidenti con quelli dei ceo, dei consigli di amministrazione e degli azionisti maggiori delle grandi aziende. Gli esempi in questo senso si sprecano e sono riassumibili nel termine "diseguaglianze" che non fanno che crescere da decenni alle nostre latitudini.
Nei paesi asiatici qualcuno potrebbe non essere d'accordo visto la percentuale di popolazione che circa 750 milioni di persone sono uscite dalla povertà in poco meno di trent’anni solo in Cina.
Semmai grazie alla globalizzazione c'è stata una redistribuzione mondiale della ricchezza.
Il Paese asiatico che citi è fondamentalmente uno, la Cina, governato da un sistema che non assegna predominanza assoluta a mercato e profitto, ma ne sfrutta diverse caratteristiche nel tentativo, ricco di contraddizioni oltre che di risultati, di conseguire avanzamenti generali per il contesto socio-economico locale.
Nell'Occidente non si vede nulla di tutto ciò da 30 anni, la situazione generale è abbastanza esplicita in merito.
Il reshoring e il decoupling per scopi strategici visto che le forniture di materie prime possono essere utilizzate in modo offensivi in scenari di guerra ibrida.
Cmq sarà solo un fenomeno parziale.
L'unica strategia alla base di quei fenomeni è non accettare la fine di un ciclo che postulava la sudditanza perpetua per le aree economiche cosiddette "in via di sviluppo".
Notturnia
07-07-2023, 08:34
Davvero?
E allora come mai in Germania continuano ad ampliare le miniere di lignite e a puntare sul carbone? :asd:
https://www.rinnovabili.it/energia/politiche-energetiche/ritorno-al-carbone-germania/
https://www.semprenews.it/news/Germania-il-villaggio-che-resiste-alla-miniera-di-carbone.html
Abbiamo petrolio, metano e carbone anche in Europa..
In realtà non lo estraiamo e preferiamo comprare quello altrui
Di carbone ne abbiamo parecchio come hai notato anche tu e le riserve di petrolio del mare del nord e della Norvegia non sono ancora tutte note
C’è petrolio e metano anche nel mediterraneo ma non si estrae perchè costa meno comprarlo altrove
Le risorse ci sono ma abbiamo una superficie limitata e quindi è più comodo guardare il restante 95% del pianeta terra per le estrazioni
Il difetto dell’Europa è solo la limitata superficie e quindi il limitato accesso alle risorse ma le abbiamo anche noi solo che non abbiamo interesse a cercarle perchè qua vige “not in my backyard” e quindi si scava altrove
Le miniere di carbone tedesche sono famosissime, che la Favetti se ne sia dimenticata fa strano.. forse negli ultimi decenni a scuola non si studiano più ma erano famose negli anni ‘70 e successivi perchè erano il punto di forza della locomotiva tedesca
cronos1990
07-07-2023, 08:40
Per gli ultimi 3 decenni, i fautori della globalizzazione ci hanno raccontato la boiata che il continente europeo era l'unico continente al mondo che non aveva nessun tipo di risorsa fondamentale.
E che quindi, dovevamo per forza legarci a paesi esteri, spesso politicamente ostili, per le risorse.Beh, il giacimento dell'articolo è stato scoperto quest'anno, ma se non erro alcuni giacimenti europei di un certo peso sono stati scoperti di recente. E comunque resta il fatto che i giacimenti più ricchi di risorse di un certo tipo sono fuori dall'Europa.
Semmai abbiamo da sempre in quantità un certo tipo di risorse che sono meno utili di altre per certi tipi di tecnologie moderne (degli ultimi 50 anni, a spanne) e che sono oggi demonizzate per questioni ambientali (come il carbone, o il petrolio).
Davvero?
E allora come mai in Germania continuano ad ampliare le miniere di lignite e a puntare sul carbone? :asd:
https://www.rinnovabili.it/energia/politiche-energetiche/ritorno-al-carbone-germania/
https://www.semprenews.it/news/Germania-il-villaggio-che-resiste-alla-miniera-di-carbone.htmlChe la zona (di cui ora mi sfugge il nome :asd: ) compresa tra la Francia e la Germania sia piena zeppa di carbone te lo insegnano alle elementari quando fai Storia.
Vorrei sapere chi scrive che esistono miniere di carbone solo in Scozia :asd: La Germania ci lucra da oltre 100 anni su quelle miniere di carbone :asd:
Notturnia
07-07-2023, 08:48
Beh, il giacimento dell'articolo è stato scoperto quest'anno, ma se non erro alcuni giacimenti europei di un certo peso sono stati scoperti di recente. E comunque resta il fatto che i giacimenti più ricchi di risorse di un certo tipo sono fuori dall'Europa.
Tempo al tempo
C’è chi crede nel 2023 che l’Europa sia priva di gas, come leggo sopra, quando la Norvegia ne esporta quasi 300 milioni di smc/giorno
Si crede che l’Europa sia senza petrolio e poi magia, in borsa esiste un indice BRENT del petrolio europeo
https://www.key4biz.it/quasi-il-90-del-petrolio-mondiale-e-in-soli-10-paesi/421701/#:~:text=La%20principale%20riserva%20mondiale%20di,produttori%20di%20petrolio%20nel%20mondo.
Articolo vecchio ma tanto per dire
E in UK ci sono depositi dichiarati per oltre 2,5 miliardi di metri cubi di petrolio che sono considerati riserve.. chissà quanti altri non dichiarati visto che è una riserva strategica
Per non parlare del metano.. il problema è altro.. o vogliamo scavare ed estrarre o vogliamo mantenere l’estetica e far scavare ad altri che ovviamente poi detteranno legge su prezzi e disponibilità come sta avvenendo su pannelli FV e pile
Sono due industrie inquinanti e quindi dobbiamo scegliere se farle in casa o comprare e l’Europa ha votato per farlo in casa e quindi adesso si cercano le risorse per farli in casa mentre prima non le si cercava e quando cerchi una cosa di solito la trovi
Notturnia
07-07-2023, 08:50
Questo commento fa acqua da tutte le parti:
[cut]
L'Europa è anche nel 2023 priva di gas naturale, petrolio e carbone (escludendo le miniere in Scozia), quindi a cambiare non sono state le risorse che abbiamo, ma i nostri bisogni e - di conseguenza - le materie che ci servono.
Che la zona (di cui ora mi sfugge il nome :asd: ) compresa tra la Francia e la Germania sia piena zeppa di carbone te lo insegnano alle elementari quando fai Storia.
Vorrei sapere chi scrive che esistono miniere di carbone solo in Scozia :asd: La Germania ci lucra da oltre 100 anni su quelle miniere di carbone :asd:
:D
cronos1990
07-07-2023, 08:56
Tempo al tempo
C’è chi crede nel 2023 che l’Europa sia priva di gas, come leggo sopra, quando la Norvegia ne esporta quasi 300 milioni di smc/giorno
Si crede che l’Europa sia senza petrolio e poi magia, in borsa esiste un indice BRENT del petrolio europeo
https://www.key4biz.it/quasi-il-90-del-petrolio-mondiale-e-in-soli-10-paesi/421701/#:~:text=La%20principale%20riserva%20mondiale%20di,produttori%20di%20petrolio%20nel%20mondo.
Articolo vecchio ma tanto per dire
E in UK ci sono depositi dichiarati per oltre 2,5 miliardi di metri cubi di petrolio che sono considerati riserve.. chissà quanti altri non dichiarati visto che è una riserva strategica
Per non parlare del metano.. il problema è altro.. o vogliamo scavare ed estrarre o vogliamo mantenere l’estetica e far scavare ad altri che ovviamente poi detteranno legge su prezzi e disponibilità come sta avvenendo su pannelli FV e pile
Sono due industrie inquinanti e quindi dobbiamo scegliere se farle in casa o comprare e l’Europa ha votato per farlo in casa e quindi adesso si cercano le risorse per farli in casa mentre prima non le si cercava e quando cerchi una cosa di solito la troviSi, che l'Europa abbia le sue risorse lo so. Come detto son cose che ti insegnano (o insegnavano) alle elementari. Che la Germania ha giacimenti di carbone, che l'UK estragga da decenni grosse quantità di petrolio nel Mare del Nord e che la Scandinavia sia piena di gas naturali son cose che si sanno da almeno 40 anni (prima non esistevo e non posso dirlo :asd: ).
L'articolo però non fa riferimento alle risorse "classiche" (carbone, gas, petrolio) ma alle terre rare, le materie prime critiche e, per estensione, tutte quelle usate largamente per certi tipi di utilizzi. Tipo il litio per le batterie.
Sotto questo punto di vista la situazione fino ad oggi non è propriamente rosea per l'UE.
Questo al di là di quello che uno possa pensare su come sfruttiamo quello che abbiamo, che è un altro paio di maniche.
:DMi son accorto solo dopo di chi l'aveva scritto :asd: Altrimenti avrei glissato :asd:
futuristicone
07-07-2023, 09:32
ma che tempismo ! che fortuna ! sarà vero ? buon lavoro ai minatori !
Giulia.Favetti
07-07-2023, 11:30
Davvero?
E allora come mai in Germania continuano ad ampliare le miniere di lignite e a puntare sul carbone? :asd:
https://www.rinnovabili.it/energia/politiche-energetiche/ritorno-al-carbone-germania/
https://www.semprenews.it/news/Germania-il-villaggio-che-resiste-alla-miniera-di-carbone.html
Se citi un articolo (https://www.rinnovabili.it/energia/politiche-energetiche/ritorno-al-carbone-germania), dovresti almeno avere la decenza di leggerlo per intero:
"Da un lato, il ritorno del carbone è stato dovuto al prezzo elevato del gas naturale, che ha reso la produzione di energia elettrica a carbone più conveniente rispetto all’uso di centrali a gas per quasi tutto l’anno”, spiega il dossier di Agora Energiewende. “D’altra parte, nel 2022, come reazione alle strozzature nella fornitura di gas, le centrali a carbone sono state reinserite nella rete, cosicché alla fine del 2022 c’erano 2 GW di capacità a carbone in più sul mercato rispetto alla fine del 2021”.
Fra l'altro la Germania ha aperto il 2023 con numerosi progetti e misure a sostegno delle FER, solare in testa, forse (ed è veramente un'ipotesi azzardata) anche per evitare di dover ricorrere un'altra volta a fonti non rinnovabili (scelta obbligata, visto quanto accaduto in Europa).
https://auto.hwupgrade.it/news/energie-rinnovabili/germania-virata-decisa-sul-fotovoltaico-215-gw-entro-il-2030_116565.html
https://auto.hwupgrade.it/news/energie-rinnovabili/la-germania-vuole-abbassare-il-costo-dell-energia-rinnovabile-aumentando-gli-investimenti-nel-settore_116514.html
Ogni volta che tirate in ballo la Germania come nazione "pro" carbone non posso evitare di chiedermi dove sia finita la vostra capacità di analisi.
Se citi un articolo (https://www.rinnovabili.it/energia/politiche-energetiche/ritorno-al-carbone-germania), dovresti almeno avere la decenza di leggerlo per intero:
"Da un lato, il ritorno del carbone è stato dovuto al prezzo elevato del gas naturale, che ha reso la produzione di energia elettrica a carbone più conveniente rispetto all’uso di centrali a gas per quasi tutto l’anno”, spiega il dossier di Agora Energiewende. “D’altra parte, nel 2022, come reazione alle strozzature nella fornitura di gas, le centrali a carbone sono state reinserite nella rete, cosicché alla fine del 2022 c’erano 2 GW di capacità a carbone in più sul mercato rispetto alla fine del 2021”.
Fra l'altro la Germania ha aperto il 2023 con numerosi progetti e misure a sostegno delle FER, solare in testa, forse (ed è veramente un'ipotesi azzardata) anche per evitare di dover ricorrere un'altra volta a fonti non rinnovabili (scelta obbligata, visto quanto accaduto in Europa).
https://auto.hwupgrade.it/news/energie-rinnovabili/germania-virata-decisa-sul-fotovoltaico-215-gw-entro-il-2030_116565.html
https://auto.hwupgrade.it/news/energie-rinnovabili/la-germania-vuole-abbassare-il-costo-dell-energia-rinnovabile-aumentando-gli-investimenti-nel-settore_116514.html
Ogni volta che tirate in ballo la Germania come nazione "pro" carbone non posso evitare di chiedermi dove sia finita la vostra capacità di analisi.
E tu dovresti avere la decenza di scrivere cose corrette, a maggior ragione dato che sei la redattrice dell'articolo.
La frase "L'Europa è anche nel 2023 priva di gas naturale, petrolio e carbone (escludendo le miniere in Scozia)"
che ho citato nel mio post, così come è scritta è palesemente falsa e crea disinformazione.
Non è assolutamente vero che l'Europa sia priva di gas naturale, petrolio e carbone, men che meno tali miniere sono presenti nella sola Scozia, come io e altri abbiamo rimarcato.
Discorso ben diverso è quello sulla convenienza e sulla capacità/volontà di estrarre tali risorse.
E tutto ciò viaggia anche su binari diversi e paralleli rispetto allo sviluppo delle rinnovabili, su cui la Germania sta comunque investendo tantissimo (una cosa non esclude l'altra).
Ogni volta che tirate in ballo la Germania come nazione "pro" carbone non posso evitare di chiedermi dove sia finita la vostra capacità di analisi.
Se capacità di analisi significa guardare le cose in modo parziale, raccontandosi favole per convincersi che le cose vadano nel modo che speriamo, mi dispiace, no, in effetti non ho questa capacità. :asd:
Anche in Repubblica ceca c'è un sacco di carbone mi sembra ...
Ckdmsmcnxkdkxncjxjxj
azi_muth
07-07-2023, 13:31
Non mi pare che i bisogni della stragrande maggioranza dei lavoratori dipendenti siano "concretamente" coincidenti con quelli dei ceo, dei consigli di amministrazione e degli azionisti maggiori delle grandi aziende. Gli esempi in questo senso si sprecano e sono riassumibili nel termine "diseguaglianze" che non fanno che crescere da decenni alle nostre latitudini.
Concretamente le aziende non investono, non sviluppano prodotti, non assumano, non pagano tasse se non c'è profitto.
Quindi i lavoratori hanno interesse che nei paesi di appartenenza ci siano le condizioni adatte per sviluppare le imprese ma questo significa anche essere produttivi e competitivi.
Il Paese asiatico che citi è fondamentalmente uno, la Cina, governato da un sistema che non assegna predominanza assoluta a mercato e profitto, ma ne sfrutta diverse caratteristiche nel tentativo, ricco di contraddizioni oltre che di risultati, di conseguire avanzamenti generali per il contesto socio-economico locale.
Nell'Occidente non si vede nulla di tutto ciò da 30 anni, la situazione generale è abbastanza esplicita in merito.
Non solo Cina, India, Indonesia, Thailandia, Cambogia, basta guardare le statistiche sull'evoluzione dell'indice di povertà. La Cina è uno dei paesi dove la diseguaglianza è persino più stridente rispetto ai paesi occidentali liberali alla faccia del comunismo di facciata.
https://www.economist.com/finance-and-economics/2017/02/16/a-new-paper-finds-china-more-unequal-than-france-but-less-so-than-america
L'unica strategia alla base di quei fenomeni è non accettare la fine di un ciclo che postulava la sudditanza perpetua per le aree economiche cosiddette "in via di sviluppo"
Peccato che sia stata la globalizzazione ad arricchire quelle aree, senza il commercio globale l'economia avrebbe continuato a migrare in un solo senso e i Cinesi la transizione energetica la farebbero con le biciclette altro che BEV
azi_muth
07-07-2023, 13:36
Ogni volta che tirate in ballo la Germania come nazione "pro" carbone non posso evitare di chiedermi dove sia finita la vostra capacità di analisi.
Viene citata per la decisione ideologica e sotto il profilo ambientale "criminale" di chiudere centrali nucleari funzionanti con ridotte emissioni di co2 per riaprire delle centrali a carbone fortemente inquinanti.
Mi chiedo dove sia finita la capacità di analisi di chi non condanna una idiozia di questo livello.
Viene citata per la decisione ideologica e sotto il profilo ambientale "criminale" di chiudere centrali nucleari funzionanti con ridotte emissioni di co2 per riaprire delle centrali a carbone fortemente inquinanti.
Mi chiedo dove sia finita la capacità di analisi di chi non condanna una idiozia di questo livello.
https://www.youtube.com/watch?v=ilTujOWISnI
vuoi mica che non ci facciano vedere la qualità meccanica tedesca? :D
Notturnia
07-07-2023, 15:29
Se citi un articolo (https://www.rinnovabili.it/energia/politiche-energetiche/ritorno-al-carbone-germania), dovresti almeno avere la decenza di leggerlo per intero:
"Da un lato, il ritorno del carbone è stato dovuto al prezzo elevato del gas naturale, che ha reso la produzione di energia elettrica a carbone più conveniente rispetto all’uso di centrali a gas per quasi tutto l’anno”, spiega il dossier di Agora Energiewende. “D’altra parte, nel 2022, come reazione alle strozzature nella fornitura di gas, le centrali a carbone sono state reinserite nella rete, cosicché alla fine del 2022 c’erano 2 GW di capacità a carbone in più sul mercato rispetto alla fine del 2021”.
Fra l'altro la Germania ha aperto il 2023 con numerosi progetti e misure a sostegno delle FER, solare in testa, forse (ed è veramente un'ipotesi azzardata) anche per evitare di dover ricorrere un'altra volta a fonti non rinnovabili (scelta obbligata, visto quanto accaduto in Europa).
https://auto.hwupgrade.it/news/energie-rinnovabili/germania-virata-decisa-sul-fotovoltaico-215-gw-entro-il-2030_116565.html
https://auto.hwupgrade.it/news/energie-rinnovabili/la-germania-vuole-abbassare-il-costo-dell-energia-rinnovabile-aumentando-gli-investimenti-nel-settore_116514.html
Ogni volta che tirate in ballo la Germania come nazione "pro" carbone non posso evitare di chiedermi dove sia finita la vostra capacità di analisi.
credo nello stesso posto di dove è finita la capacità di analisi di chi scrive che NON abbiamo gas, petrolio e carbone in europa..
il fatto che il carbone si usi sempre meno non vuol dire che non ci siano i giacimenti e li, nella parte incriminata, si parlava di giacimenti e non di utilizzo per cui credo che sia finita li la nostra capacità di analisi..
...Ogni volta che tirate in ballo la Germania come nazione "pro" carbone non posso evitare di chiedermi dove sia finita la vostra capacità di analisi.
concordo.
ma cercare "capacità di analisi" in costoro che sono meri propagandisti ideologizzati è inutile. Prenderanno sempre casi limitatissimi e particolarissimi come se fossero diffusissimi e normalissimi. Forse per disonestà intellettuale...
Viene citata per la decisione ideologica e sotto il profilo ambientale "criminale" di chiudere centrali nucleari funzionanti con ridotte emissioni di co2 per riaprire delle centrali a carbone fortemente inquinanti.
NON erano affatto perfettamente funzionanti ma piene di problemi ed a fine vita.
per contro l'uso di carbone è stato solo per l'emergenza e limitassimo in volumi assoluti.
per cui di cosa stiamo parlando?
L'Europa è anche nel 2023 priva di gas naturale, petrolio e carbone (escludendo le miniere in Scozia), quindi a cambiare non sono state le risorse che abbiamo, ma i nostri bisogni e - di conseguenza - le materie che ci servono.
concordo.
ma cercare "capacità di analisi" in costoro che sono meri propagandisti ideologizzati è inutile. Prenderanno sempre casi limitatissimi e particolarissimi come se fossero diffusissimi e normalissimi. Forse per disonestà intellettuale...
Guarda che non serve fare mega arrampicate sugli specchi, l'articolista ha scritto una cavolata, ha sbagliato, ci sono i fatti che lo dimostrano.
Invece di insistere ad accampare scuse fantasiose basterebbe ammettere il proprio errore, succede, mica casca il mondo...
Clmslmsksmlslmslms
Guarda che non serve fare mega arrampicate sugli specchi, l'articolista ha scritto una cavolata, ha sbagliato, ci sono i fatti che lo dimostrano.
Invece di insistere ad accampare scuse fantasiose basterebbe ammettere il proprio errore, succede, mica casca il mondo...
tutte le risorse note ed ignote di gas dell'italia basterebbero per meno di UN singolo anno di consumi.
se poi ci metti tutti gli idrocarburi, l'europa nel complesso è messa anche peggio.
altrimenti perchè importeremmo petrolio e gas da decenni, con tutti i problemi che questo comporta ed ha comportato? vedi crisi petrolifera negli anni 70, guerre ecc ecc.
l'europa ha molte meno risorse di quelle che usa. senza se e senza ma. ;)
Personaggio
08-07-2023, 00:33
Abbiamo petrolio, metano e carbone anche in Europa..
In realtà non lo estraiamo e preferiamo comprare quello altrui
Di carbone ne abbiamo parecchio come hai notato anche tu e le riserve di petrolio del mare del nord e della Norvegia non sono ancora tutte note
C’è petrolio e metano anche nel mediterraneo ma non si estrae perchè costa meno comprarlo altrove
Le risorse ci sono ma abbiamo una superficie limitata e quindi è più comodo guardare il restante 95% del pianeta terra per le estrazioni
Il difetto dell’Europa è solo la limitata superficie e quindi il limitato accesso alle risorse ma le abbiamo anche noi solo che non abbiamo interesse a cercarle perchè qua vige “not in my backyard” e quindi si scava altrove
Le miniere di carbone tedesche sono famosissime, che la Favetti se ne sia dimenticata fa strano.. forse negli ultimi decenni a scuola non si studiano più ma erano famose negli anni ‘70 e successivi perchè erano il punto di forza della locomotiva tedesca
La tecnologia per scoprire giacimenti sottomarini è recente e fino agli anni 70 non esistevano piattaforme marittime e col tempo essa ci permette di poterle cercare a quote sotto il livello del mare sempre maggiori. Si è cominciato con i mari meno profondi come l'adriatico, uno dei primi ad esser stato sfruttato, non c'era tantissimo gas, ma cmq ora non peschiamo più perché é stato prosciugato. dei 600 Miliardi di MSC, ne sono rimasti, a seconda delle stime, tra i 70 ed i 100 e distribuiti in mezzo adriatico. Non sono più sottopressione e per estrarlo bisogna pomparlo e servirebbe più energia di quella che il gas estratto ti fornirebbe. quei 500 MLD sono stati quasi tutti consumati da noi Italiani. Dopo l'adriatico tocco alla Norveggia nel Mare del Nord con un mare più profondo e tra la fine degli anni 90 e e i primi del 2000 hanno trovato un botto di petrolio. Con la tecnologia di oggi si riesce a cercare ancora di più in profondità e sono stati trovati così altri giacimenti tra la Grecia e il nord Africa.
tutte le risorse note ed ignote di gas dell'italia basterebbero per meno di UN singolo anno di consumi.
se poi ci metti tutti gli idrocarburi, l'europa nel complesso è messa anche peggio.
altrimenti perchè importeremmo petrolio e gas da decenni, con tutti i problemi che questo comporta ed ha comportato? vedi crisi petrolifera negli anni 70, guerre ecc ecc.
l'europa ha molte meno risorse di quelle che usa. senza se e senza ma. ;)
L'Europa è anche nel 2023 priva di gas naturale, petrolio e carbone (escludendo le miniere in Scozia), quindi a cambiare non sono state le risorse che abbiamo, ma i nostri bisogni e - di conseguenza - le materie che ci servono.
Ripeto si fa più bella figura ammettere di aver scritto una cavolata.
Cl,sl,ks,òs,kòpsòs,òs
L'Europa è anche nel 2023 priva di gas naturale, petrolio e carbone (escludendo le miniere in Scozia), quindi a cambiare non sono state le risorse che abbiamo, ma i nostri bisogni e - di conseguenza - le materie che ci servono.
Ripeto si fa più bella figura ammettere di aver scritto una cavolata.
come ha scritto Personaggio, un conto è la presenza, un conto è poter sfruttare in maniera economica i giacimenti.
magari ci sono risorse, ma costa più estrarle che quanto ci guadagni a venderle.:read:
franziski
09-07-2023, 17:52
Rendo sicuramente meno dipendenti solo i norvegesi, i quali se ne fregano altamente della UE (non sono nemmeno nell'euro) e l'abbiamo già visto con il gas.
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