Redazione di Hardware Upg
01-02-2023, 09:28
Link alla notizia: https://auto.hwupgrade.it/news/energie-rinnovabili/amazon-nuovo-record-per-energia-rinnovabile-generata-nel-2022-resta-l-azienda-numero-1-al-mondo_113758.html
Amazon punta alle zero emissioni entro il 2025, e per questo la quota di energia rinnovabile installata e generata continua a salire con ritmi altissimi. E in più ci sono i furgoni elettrici di Rivian
Click sul link per visualizzare la notizia.
beh molto bene
Se poi non avessero aumentato il costo di Prime sarebbe stato anche meglio...ma si vede che bisogna contribuire tutti al "passaggio green" ! :asd:
Pandemio
01-02-2023, 10:01
In effetti prima delle auto e ancora prima delle abitazioni sono le aziende a creare il maggior inquinamento e co2.
Ben venga anche se il problema vero e proprio è a tutto a est .
Grandi! Ma non é che si sono “sbagliati” proprio come gli hard disk di ieri?
Certa comunicazione mi fa sperare in un’attacco preventivo e ciao a tutto e tutti.
dirac_sea
01-02-2023, 14:10
Uno dei magazzini Amazon costruito più recentemente in Italia (in Lombardia, codice BGY1, chi vuol approfondire ci riuscirà facilmente) si trova a qualche chilometro da una uscita della autostrada A35 (Brebemi), praticamente in mezzo alla campagna. Nonostante sorga a fianco di una stazioncina ferroviaria, il rifornimento delle merci al magazzino avviene per mezzo di TIR a gasolio che giungono dalla A35. E' lecito nutrire qualche dubbio che in futuro il magazzino utilizzerà la ferrovia: la sola certezza è che al momento verso BGY1 il trasporto delle merci in entrata lo fanno i diesel, idem per gli ordini processati in uscita... però, si può sempre sperare nel futuro dei camion a batteria. :sofico:
Per quanto riguarda le maestranze, solo una minima parte di loro giunge al magazzino in treno (ci sono poche tratte giornaliere). Amazon ha predisposto degli autobus (termici, ovviamente) utilizzati massivamente dai dipendenti meno abbienti che accettano di sobbarcarsi lunghi tempi di percorrenza nel tragitto casa-lavoro: come si può immaginare si tratta in percentuale affatto trascurabile di cittadini di origine extracomunitaria con contratto a tempo determinato oppure di giovani italiani provenienti da altre regioni. Comunque, la maggior parte dei lavoratori raggiunge il sito BGY1 con auto propria. Però di veicoli elettrici in quei parcheggi ve ne sono veramente pochi. E le colonnine per la ricarica sono in percentuale minima rispetto al totale dei posti. Il sito in questione è provvisto di pannelli solari sulla quasi totalità della copertura, ed è stato realizzato con tecnologie molto efficienti, per minimizzare consumi ed emissioni. E' da osservare, però, che realizzando un centro logistico in quella posizione poco o nulla servita dal trasporto pubblico comporti come conseguenza che laddove Amazon non possa evitare l'emissione di CO2, o non trovi conveniente farlo per una questione di massimizzazione del profitto, affidi il servizio a terzi e lasciando che i dipendenti si arrangino (inquinando) con la propria auto. Con uno stipendio da operaio, l'acquisto di un veicolo elettrico è questione impegnativa, anche senza parlare di Tesla, già a partire da più abbordabili Fiat 500e o Renault Zoe. Per una multinazionale è facile raggiungere i preposti obiettivi di decarbonizzazione, se si tolgono dal conteggio alcune voci sfavorevoli. :rolleyes:
Uno dei magazzini Amazon costruito più recentemente in Italia (in Lombardia, codice BGY1, chi vuol approfondire ci riuscirà facilmente) si trova a qualche chilometro da una uscita della autostrada A35 (Brebemi), praticamente in mezzo alla campagna. Nonostante sorga a fianco di una stazioncina ferroviaria, il rifornimento delle merci al magazzino avviene per mezzo di TIR a gasolio che giungono dalla A35. E' lecito nutrire qualche dubbio che in futuro il magazzino utilizzerà la ferrovia: la sola certezza è che al momento verso BGY1 il trasporto delle merci in entrata lo fanno i diesel, idem per gli ordini processati in uscita... però, si può sempre sperare nel futuro dei camion a batteria. :sofico:
Per quanto riguarda le maestranze, solo una minima parte di loro giunge al magazzino in treno (ci sono poche tratte giornaliere). Amazon ha predisposto degli autobus (termici, ovviamente) utilizzati massivamente dai dipendenti meno abbienti che accettano di sobbarcarsi lunghi tempi di percorrenza nel tragitto casa-lavoro: come si può immaginare si tratta in percentuale affatto trascurabile di cittadini di origine extracomunitaria con contratto a tempo determinato oppure di giovani italiani provenienti da altre regioni. Comunque, la maggior parte dei lavoratori raggiunge il sito BGY1 con auto propria. Però di veicoli elettrici in quei parcheggi ve ne sono veramente pochi. E le colonnine per la ricarica sono in percentuale minima rispetto al totale dei posti. Il sito in questione è provvisto di pannelli solari sulla quasi totalità della copertura, ed è stato realizzato con tecnologie molto efficienti, per minimizzare consumi ed emissioni. E' da osservare, però, che realizzando un centro logistico in quella posizione poco o nulla servita dal trasporto pubblico comporti come conseguenza che laddove Amazon non possa evitare l'emissione di CO2, o non trovi conveniente farlo per una questione di massimizzazione del profitto, affidi il servizio a terzi e lasciando che i dipendenti si arrangino (inquinando) con la propria auto. Con uno stipendio da operaio, l'acquisto di un veicolo elettrico è questione impegnativa, anche senza parlare di Tesla, già a partire da più abbordabili Fiat 500e o Renault Zoe. Per una multinazionale è facile raggiungere i preposti obiettivi di decarbonizzazione, se si tolgono dal conteggio alcune voci sfavorevoli. :rolleyes:
33000 euro per un utilitaria che riesce a fare poco più di 100 km in autostrada non è proprio la definizione di un auto abbordabile da operaio
33000 euro per un utilitaria che riesce a fare poco più di 100 km in autostrada non è proprio la definizione di un auto abbordabile da operaio
Decisamente no.
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