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View Full Version : Dropbox: arriva l'app ottimizzata per i processori M1, M1 Pro e M1 Max di Apple


Redazione di Hardware Upg
04-03-2022, 10:07
Link alla notizia: https://www.hwupgrade.it/news/apple/dropbox-arriva-l-app-ottimizzata-per-i-processori-m1-m1-pro-e-m1-max-di-apple_105343.html

DropBox ha rilasciato la versione definitiva del suo client con supporto nativo per la famiglia di processori Apple M1 ma anche M1 Pro e M1 Max. Ecco le novità.

Click sul link per visualizzare la notizia.

TorettoMilano
04-03-2022, 10:14
Come verificare che il client sul vostro Mac sia effettivamente natvo per i processori M1, M1 Pro e M1 Max? Basterà aprire dal Finder la cartella Applciazioni, selezionando Dropbox e da qui "Ottieni Informazioni": se il client è aggiornto, nella sezione "Tipo" della finestra Informazioni appare la dicitura "Chip Apple"

bruno ma che ti è successo alla fine dell'articolo? :D
io propongo di inserire un pulsante "segnala errori" negli articoli per poter segnalare direttamente eventuali errori

inited
04-03-2022, 10:44
Appena s'è installata, ha avvisato che dalla prossima versione di MacOS l'estensione del kernel non sarà più supportata. Dropbox difatti si prepara in questo mese a seguire Microsoft nel rilasciare una versione del client che prescinda dalle estensioni deprecate e si appoggi sull'API File Provider di MacOS, release che, nel caso di OneDrive, ha provocato un'ondata di malcontento e proteste, nonché massicci abbandoni della piattaforma MS365 da parte di utenti che si sono ritrovati TUTTI i propri file cancellati da locale allorché il nuovo sistema è stato improntato al solo approccio Files On Demand, dove i file dell'utente sono virtuali e contengono dati solo se richiesti al momento. Nemmeno l'attuale tentativo di mitigare il problema con una preview release che permette di scaricare tutti i file sta risolvendo i problemi dell'utenza, dato che i contenuto vengono comunque scaricati in cache e non nei file in sé, il che non va bene per la ricerca di sistema e non permette sempre di avere i file desiderati nei risultati di ricerche per contenuti, e i dati possono venir cancellati a decisione del sistema operativo che NON li conteggia come spazio occupato sul disco e pertanto se necessita di spazio lo libera a partire da essi. Microsoft ha gestito male la release non preavvertendo gli utenti del cambiamento e cercando al contempo di presentare la cosa come un'upgrade scaricando la colpa delle costrizioni sulle API di Apple, ma tuttora non è chiaro se siano queste ultime a costringere all'approccio only on demand o se MS abbia cercato di far ingoiare agli utenti una maggior dipendenza dai server di Azure/OneDrive, cosa che per innumerevoli professionisti si è invece rivelata inaccettabile, fra chi ha connessioni a consumo e chi deve lavorare in viaggio e offline.

Sarà da vedere se DropBox forniràun approccio simile o avrà modo di fare di meglio.