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View Full Version : Volkswagen e E.ON presentano la colonnina fast a batteria: plug and play, non servono lavori sulla rete


Redazione di Hardware Upg
27-09-2021, 16:01
Link alla notizia: https://auto.hwupgrade.it/news/soluzioni-ricarica/volkswagen-e-eon-presentano-la-colonnina-fast-a-batteria-plug-and-play-non-servono-lavori-sulla-rete_101047.html

Una colonnina fast che si collega alla normale rete elettrica, senza bisogno di potenze elevate, poiché supportata da una batteria interna. È la soluzione che lanciano Volkswagen e E.ON per far crescere rapidamente il network di ricarica

Click sul link per visualizzare la notizia.

MaxVIXI
27-09-2021, 16:20
verrebbe da dire meglio di niente...

danylo
27-09-2021, 16:26
L'energia elettrica NON si trasferisce come un liquido.
Ma deve essere convertita: energia elettrica -> energia chimica -> energia elettrica -> energia chimica, ecc.
E ad ogni passaggio una bella fetta di energia viene viene sprecata.

Paganetor
27-09-2021, 16:27
ma scusa, ne ho viste già diverse di colonnine fast con sistema di accumulo integrato (spesso un piccolo container imboscato dietro una siepe :stordita: ).

E' un buon metodo per sopperire alla mancanza di alimentazioni ad alta potenza, ma al contempo quando le batterie sono "fiacche" (metti che l'hanno usata con diverse auto) arrivi tu e carichi a pochi kW...

!fazz
27-09-2021, 16:32
secondo me l'accumulo è l'unica soluzione attuabile per la costruzione di grossi impianti di ricarica con numerose colonnie ad alta potenza

ovviamente non con batterie come la colonnina da esempio ma con batterie di flusso in grado di essere ricaricate con la capacità residua dell'allaccio non utilizzato per la ricarica (esempio di notte) ed in grado di fornire la massima potenza durante i picchi in questo modo si può dimensionare l'impianto elettrico sul consumo medio di corrente della stazione garantendo comunque la possibilità caricare con un consumo istantaneo elevato.

batterie di flusso che permettono di avere un enorme quantità di energia stoccata ad un costo irrisorio rispetto alle batterie al litio (una volta installate sufficenti celle in modo da ottenere l'output richiesto la capacità si aumenta semplicemente aggiungendo semplici serbatoi)

Mparlav
27-09-2021, 17:06
Ci sono diverse stazioni di ricarica in California che utilizzano i sistemi di accumulo come "booster" per risparmiare sulla potenza della cabina di trasformazione.
Si usano batterie di "seconda mano" che hanno perso il primo 30% d'efficienza, oppure nuove, dipende dal contratto.

La ricarica fast, anche dai 150 ai 350 kW DC, non è lineare.
C'è un boost nel primo 20-25% di carica, poi si scende man mano, fino ad arrivare sotto i 50 kW nell'ultimo 20%.

I sistemi d'accumulo possono essere collegate ad un campo fotovoltaico come alla rete elettrica tradizionale caricandosi nelle ore con le tariffe più basse.

In Nevada tipicamente sfruttano le ore più vantaggiose dell'idroelettrico.

E' sempre un bilanciamento dei costi in base alla caratteristiche dell'infrastruttura esistente.

plinio01
27-09-2021, 17:22
Oppure, visto che non si hanno dati sulla capacità della batteria, può anche essere che non ci sia proprio. Magari hanno usato dei supercondensatori, che troverei anche più adatti allo scopo. In fisica il rendimento finale è dato dal prodotto dei rendimenti e come ha evidenziato danylo le conversioni ci sono. Mettiamo che il rendimento medio di una batteria sia intorno all'85%, il risultato è 0.85 x 0.85 = 0.7225. Quasi il 30% dell'energia che arriva dalla rete elettrica l'ho persa per strada in calore.
Le batterie hanno un rendimento intorno all'85%, mentre con i condensatori siamo prossimi al 100%. E' una questione semplice il vantaggio di rendimento dei condensatori, la batteria deve spostare ioni che sono pochi mobili (resistenza), il condensatore si basa su un principio differente, deve spostare elettroni, e questi hanno una notevole mobilità (bassa resistenza). E' il motivo per cui sono anche pericolosi, sono in grado, anche se di enorme capacità, di scaricarsi (o caricarsi) in pochi secondi (grandi correnti e potenza).
Un condensatore lo puoi scaricare fino a zero e caricarlo al 100%. Non subisce danni, non si usura, una batteria si usura ad ogni ciclo e ancor di più se la fai lavorare sul range 0-100%.
La batteria ha una capacità in rapporto al peso migliore rispetto ad un supercondensatore (circa il doppio attualmente), motivo per cui nelle macchine troviamo le batterie. Un condensatore è perfetto per recuperare energia in frenata (vedi Kers usato un Formula 1), grandi correnti di carica e scarica.
In questa particolare applicazione un ultracondensatore è l'ideale, grande potenza di ricarica fornibile (non ha difficoltà a caricare molteplici macchine alla massima potenza in ingresso sopportata dalle batterie), nessun problema per gli ingombri e peso, è li, stanziale.

calabar
28-09-2021, 00:00
La batteria ha una capacità in rapporto al peso migliore rispetto ad un supercondensatore (circa il doppio attualmente)
Non sono aggiornatissimo, ma mi pare una stima molto ottimistica.
Non saprei dire se si trattasse di rapporto capacità/preso o densità di carica (quindi volume), ma ricordo differenze di un ordine di grandezza.
Hai qualche fonte aggiornata da proporre?

Ombra77
28-09-2021, 00:03
Non credo proprio che le suddette colonnine e qualsiasi colonnina analoga con le attuali tecnologie sia equipaggiata di supercondensatori, considerando che a parità di densità energetica un supercondensatore dovrebbe avere un volume non doppio come indichi, bensì 50 volte maggiore di una batteria di uguale potenza.
Per i pigri che non sapessero/volessero googlare niente in proposito basta guardarsi in casa per cercare quale dei tanti ammennicoli elettronici usi supercondensatori al posto di normali batterie come stoccaggio primario di energia (vi facilito il compito: nessuno).
Magari fosse!

Ombra77
28-09-2021, 00:13
A titolo di curiosità ci sono diverse aziende, tra cui alcune anche famose come Eaton che propongono ups basate su supercapacitor. Unità enormi dai prezzi astronomici e capacità talmente ridicole che neanche vengono menzionate nelle specs ufficiali se non in qualche trafiletto secondario ( si parla di decine di secondi o meno a pieno carico nominale).
Serviranno molti anni prima che i condensatori possano essere considerati un anello della catena dell'elettrificazione globale.

Axel.vv
28-09-2021, 06:52
Volani sottovuoto su cuscinetti magnetici. Sembra assurdo, ma ad oggi è la tecnologia col miglior rapporto peso/energia accumulata.

https://it.wikipedia.org/wiki/Volano_(batteria)

Non si usurano, si ricaricano velocemente, e possono scaricare tutta l'energia in poco tempo. Dicono che mantengano la "carica" per decenni.

plinio01
28-09-2021, 08:41
Non saprei dire se si trattasse di rapporto capacità/preso o densità di carica (quindi volume), ma ricordo differenze di un ordine di grandezza.
Hai qualche fonte aggiornata da proporre?

Un esempio di cosa già ora offre il mercato:
https://zoxcell.com/it/

!fazz
28-09-2021, 09:02
Volani sottovuoto su cuscinetti magnetici. Sembra assurdo, ma ad oggi è la tecnologia col miglior rapporto peso/energia accumulata.

https://it.wikipedia.org/wiki/Volano_(batteria)

Non si usurano, si ricaricano velocemente, e possono scaricare tutta l'energia in poco tempo. Dicono che mantengano la "carica" per decenni.

naa le FES vanno bene per immagazzinare energia in un brevissimo lasso di tempo (secondi o meno) e per fornire la stessa energia nello stesso lasso di tempo non vanno bene per stoccare enormi quantità di energia da rilasciare con gradualità nell'ordine dei minuti anche perchè hanno prezzi folli ed infatti si usano per compiti molto specifici tipo i sistemi emals e per poco altro (a memoria giusto un rollercoaster negli usa).

l'unica soluzione di accumulo per un grosso impianto di ricarica per auto elettriche sono le batterie di flusso, le uniche il cui prezzo non scala linearmente con la capacità non ci si scappa

riguardo ai supercap, io li ho utilizzati qualche anno fà per alimentare un agv, rispetto ad una batteria piompo acido a scarica profonda di pari dimensioni la capacità era ridicola (da 8h di autonomia si passava a 2 minuti) ma li potevo caricare il veicolo mediante biberonaggio ogni circa 30 secondi permettendomi quindi di creare un impianto che funzionasse h24 senza cambi batteria ma ad un costo folle e con una complicazione dell'elettronica visto che tanti si dimenticano che a differenza della batteria il condensatore all'aumentare della carica aumenta la sua tensione e quindi ti serve un dc-dc con i controfiocchi

plinio01
28-09-2021, 09:09
Due rapidi conti a partire dalle caratteristiche che dichiarano sull'accumulatore per carrelli elevatori:
https://zoxcell.com/it/solutions/fork-lift-battery.html

Energia 21.000 Wh, dimensioni 567 x 484 x 540.5 mm.

Quindi in litri il volume é: 5,67 x 4,84 x 5,405 = 148,32 litri.

La densità energetica è pari a: 21.000 / 148,32 = 141,58 Wh/L

Se non ricordo male, ma dovrei controllare (correggetemi nel caso), l'attuale produzione commerciale delle batterie al litio oscilla tra i 250 e 530 Wh/L.

Non è un valido sostituto della batteria specificatamente per una autovettura, ma per un accumulo stazionario direi proprio di si. Certo sono anche da valutare i costi di una soluzione del genere.

plinio01
28-09-2021, 09:17
tanti si dimenticano che a differenza della batteria il condensatore all'aumentare della carica aumenta la sua tensione e quindi ti serve un dc-dc con i controfiocchi

Questo è vero, ma in parte è un vantaggio nel senso che ti basta leggere la tensione per sapere la carica, cosa che con le batterie non è mai semplice e scontata. In più hanno il vantaggio di un range di temperatura di lavoro più ampio.

!fazz
28-09-2021, 09:30
Questo è vero, ma in parte è un vantaggio nel senso che ti basta leggere la tensione per sapere la carica, cosa che con le batterie non è mai semplice e scontata. In più hanno il vantaggio di un range di temperatura di lavoro più ampio.

se pensi che la tensione variabile sia un vantaggio mi sa che non lavori con l'elettronica

barzokk
28-09-2021, 09:31
Intelligente soluzione per mitigare un problema che prima non avevamo. :fagiano:


ma al contempo quando le batterie sono "fiacche" (metti che l'hanno usata con diverse auto) arrivi tu e carichi a pochi kW...
Quindi in un orario di punta dopo 3 clienti, il 4° cliente ricarica con 10kW della utenza di e-distribuzione ?
E questo accade per tutti i clienti successivi, finchè le colonnine non restano inutilizzate per un po' di ore ?
Quindi va bene solo per una fase di transizione, quando i possessori di elettrica sono pochi.

!fazz
28-09-2021, 09:36
Intelligente soluzione per mitigare un problema che prima non avevamo. :fagiano:


Quindi in un orario di punta dopo 3 clienti, il 4° cliente ricarica con 10kW della utenza di e-distribuzione ?
E questo accade per tutti i clienti successivi, finchè le colonnine non restano inutilizzate per un po' di ore ?
Quindi va bene solo per una fase di transizione, quando i possessori di elettrica sono pochi.

dipende da come dimensioni l'accumulo generalmente i distributori sono soggetti a picchi (mattina e sera coincidenti con l'orario di entrata ed uscita dall'ufficio) se dimensioni l'accumulo per gestire il picco puoi tranquillamente evitare di svuotare la batteria (calcola che poi è impensabile pensare che un impianto pensato per la ricarica delle auto elettriche abbia 10 kW di potenza ne ho ad esempio 60 io in ufficio che mi serve il trifase :D

plinio01
28-09-2021, 09:49
se pensi che la tensione variabile sia un vantaggio mi sa che non lavori con l'elettronica

Puoi smentire quello che ho detto? Cioè che per sapere la carica di un condensatore basta leggere la tensione a suoi capi?

Ho parlato di vantaggio solo in questo senso. Vuoi forse affermare che è possibile leggere lo stato di carica di una batteria come lo fai con un condensatore e che quindi questo non rappresenta un vantaggio?

barzokk
28-09-2021, 10:00
dipende da come dimensioni l'accumulo generalmente i distributori sono soggetti a picchi (mattina e sera coincidenti con l'orario di entrata ed uscita dall'ufficio) se dimensioni l'accumulo per gestire il picco puoi tranquillamente evitare di svuotare la batteria (calcola che poi è impensabile pensare che un impianto pensato per la ricarica delle auto elettriche abbia 10 kW di potenza ne ho ad esempio 60 io in ufficio che mi serve il trifase :D
Ma sì, fino a 100kW puoi avere la trifase, ma le colonnine sono più di una, quindi la potenza dell'utenza enel verrà ripartita, non saranno 10kw ma 20.
Comunque il concetto è chiaro: un container strapieno di batterie che si ricaricano di notte, imbelinato dietro alla siepe :D

Axel.vv
28-09-2021, 10:09
@!fazz Non ho esperienza diretta sulle FES, quindi mi baso su informazioni che potrebbero essere puro marketing. Un collega che lavora nel settore datacenter mi ha detto che alcuni le usano come UPS. Ma in versione molto spartana: grosse ruote di metallo che girano relativamente lente, che spesso hanno causato gravi incidenti.

Riguardo la versione più sofisticata, in vuoto spinto e cuscinetti magnetici, ho letto che mantengono la carica decenni. Secondo Wikipedia (che prendo con le pinze): [...] mantenere livelli di energia nel tempo che sono misurabili sulla scala di decine di anni prima che il volano rallenti ad un movimento non operativo, che cioè si scarichi [...]. Quello che possono fare in pochi secondi è caricarsi e scaricarsi completamente, con efficienze, fra l'altro, comprese fra l'85% e il 90%.

I costi, è vero, sono molto elevati, ma perché non c'è ancora una produzione industrializzata. Considera che non c'è bisogno di terre rare o materiali tossici, per produrli. Il vuoto, a seconda del livello che si vuole raggiungere, può richiedere tempo, ma puoi applicarlo contemporaneamente a più dispositivi contemporaneamente.

Ombra77
28-09-2021, 11:50
Lo storage a volano è un palliativo, il fatto che abbia una diffusione dello zero virgola è già di per sé una dimostrazione sufficiente della sua inefficacia.
Come ho più volte ribadito in molti post l'attuale tecnologia di mobilità elettrica è assolutamente immatura. Tutto il castello di carte si regge sullo stoccaggio in batterie e la produzione da combustibili fossili e nucleare, attualmente le uniche fonti CONTINUE di energia, le quali sono oltretutto messe sotto pressione dall'aumento di richiesta energetica da un lato, e dalle ossessive richieste di decarbonizzazione dall'altro. Eolico e solare di certo danno una mano ma erano insufficienti prima della corsa all'elettrificazione figuriamoci adesso.

plinio01
28-09-2021, 12:20
grosse ruote di metallo che girano relativamente lente, che spesso hanno causato gravi incidenti.

Il poco "esperto di elettronica", a suo tempo, inizio anni 80, ha lavorato presso una centrale telex (per chi si ricorda le telescriventi). Non avevamo cavi di alimentazione che entravano in centrale, bensì barre rettangolari in rame, per dare un'idea degli amper che assorbiva l'intera centrale.

Qualche piano più sotto c'erano i due gruppi di continuità, due grossi motori diesel. Erano sempre percorsi da acqua calda (70°) per mantenerli in temperatura.
Collegati ad ognuno di essi c'era un grosso volano, mi pare da 1,5 tonnellate, che girava in aria e poggiava su bronzine (le classifico come eterne se non viene mai a mancare l'olio), quindi assorbiva un pò di potenza costantemente, ma cose trascurabili. Lo scopo era tenere su tutto per il tempo necessario ai motori per entrare a regime, tipo un paio di minuti. Non hanno mai creato preoccupazioni, ne nessun tipo di problema, era tutto troppo semplice e massiccio perché si potesse rompere qualcosa.

Quella dei volani non è una novità di adesso, ma penso possano assolvere benissimo al compito di livellare verso l'alto la potenza delle colonnine. Non so a che costi però, sia economici che di energia dispersa, non sono onestamente informato sulle ultime novità in questo campo.

plinio01
28-09-2021, 12:30
Lo storage a volano è un palliativo, il fatto che abbia una diffusione dello zero virgola è già di per sé una dimostrazione sufficiente della sua inefficacia.

Non fa una piega.

!fazz
28-09-2021, 13:03
Puoi smentire quello che ho detto? Cioè che per sapere la carica di un condensatore basta leggere la tensione a suoi capi?

Ho parlato di vantaggio solo in questo senso. Vuoi forse affermare che è possibile leggere lo stato di carica di una batteria come lo fai con un condensatore e che quindi questo non rappresenta un vantaggio?

un vantaggio risibile (esistono i bms che mi forniscono una tensione proporzionale alla carica residua della batteria su board o direttamente un dato digitale su bus) ma che comporta enormi problemi e costi nello sviluppo dell'elettronica perchè dimensionare la scheda e le piste per far passare ad esempio 400V è parecchio diverso che farne passare 12 o 24. nell'elettronica normale questo è un grosso vantaggio e le batterie aiutano in quello.

@!fazz Non ho esperienza diretta sulle FES, quindi mi baso su informazioni che potrebbero essere puro marketing. Un collega che lavora nel settore datacenter mi ha detto che alcuni le usano come UPS. Ma in versione molto spartana: grosse ruote di metallo che girano relativamente lente, che spesso hanno causato gravi incidenti.

Riguardo la versione più sofisticata, in vuoto spinto e cuscinetti magnetici, ho letto che mantengono la carica decenni. Secondo Wikipedia (che prendo con le pinze): [...] mantenere livelli di energia nel tempo che sono misurabili sulla scala di decine di anni prima che il volano rallenti ad un movimento non operativo, che cioè si scarichi [...]. Quello che possono fare in pochi secondi è caricarsi e scaricarsi completamente, con efficienze, fra l'altro, comprese fra l'85% e il 90%.

I costi, è vero, sono molto elevati, ma perché non c'è ancora una produzione industrializzata. Considera che non c'è bisogno di terre rare o materiali tossici, per produrli. Il vuoto, a seconda del livello che si vuole raggiungere, può richiedere tempo, ma puoi applicarlo contemporaneamente a più dispositivi contemporaneamente.

che io sappia di grossi incidenti con le fes non ci sono mai stati in produzione ma potrei sbagliare, c'era anni fà una ditta che forniva fes in formato rack per ups di sale server ma è da anni che non le vedo più sul mercato, attualmente la grossa parte degli ups dei datacenter è ancora su piombo a scarica profonda. le fes hanno il vantaggio di poter essere caricate e scaricate completamente in poco tempo ma per tenere attivo il sistema consumano un pò di corrente (quindi in marketing dicono che il volano in carbonio mantiene la rotazione per anni ma per far quello serve che gli elettromagneti dei cuscinetti vengano alimentati) non sono tecnogie pensate per fornire corrente con costanza ma per fornire tantissima corrente in pochissimi secondi (diciamo tipo kers da f1 per intenderci) di usi pratici delle batterie a volano ce ne sono pochi e specifici, come dicevo prima attualmente vengono utilizzati per gestire utenze con picchi importanti, ad esempio negli usa c'è un parco divertimenti con una giostra mossa da un motore così grande che all'atto della partenza delle navette metteva in crisi la griglia nazionale, hanno risolto con una fes che si scarica alla partenza e si ricarica durante il giro con parecchi cicli di carica e scarica ogni ora.
un altro esempio di uso delle fes attualmente sono le emals ovvero degli enormi railgun che lanciano gli aerei sulla classe john paul jones e che richiedono più energia di quanta ne possa fornire il reattore nucleare installato a bordo ma anche qui ci sono un enorme numero di cicli di carica e scarica nell'unità di tempo

Il poco "esperto di elettronica", a suo tempo, inizio anni 80, ha lavorato presso una centrale telex (per chi si ricorda le telescriventi). Non avevamo cavi di alimentazione che entravano in centrale, bensì barre rettangolari in rame, per dare un'idea degli amper che assorbiva l'intera centrale.

Qualche piano più sotto c'erano i due gruppi di continuità, due grossi motori diesel. Erano sempre percorsi da acqua calda (70°) per mantenerli in temperatura.
Collegati ad ognuno di essi c'era un grosso volano, mi pare da 1,5 tonnellate, che girava in aria e poggiava su bronzine (le classifico come eterne se non viene mai a mancare l'olio), quindi assorbiva un pò di potenza costantemente, ma cose trascurabili. Lo scopo era tenere su tutto per il tempo necessario ai motori per entrare a regime, tipo un paio di minuti. Non hanno mai creato preoccupazioni, ne nessun tipo di problema, era tutto troppo semplice e massiccio perché si potesse rompere qualcosa.

Quella dei volani non è una novità di adesso, ma penso possano assolvere benissimo al compito di livellare verso l'alto la potenza delle colonnine. Non so a che costi però, sia economici che di energia dispersa, non sono onestamente informato sulle ultime novità in questo campo.

occhio che volani e fes sono due tecnologie completamente diverse, sempre basate sull'accumulo meccanico ma con fes si intendono accumulatori elettrici basati su rotori abbastanza leggeri in fibra di carbonio che girano su cuscinetti magnetici in un ambiente sottovuoto è un evoluzione della tecnologia del volano tradizionale (che mediamente fai girare a 50 60 rpm e viene collegato direttamente all'alternatore

plinio01
28-09-2021, 13:21
Tutto il castello di carte si regge sullo stoccaggio in batterie e la produzione da combustibili fossili e nucleare, attualmente le uniche fonti CONTINUE di energia, le quali sono oltretutto messe sotto pressione dall'aumento di richiesta energetica da un lato, e dalle ossessive richieste di decarbonizzazione dall'altro. Eolico e solare di certo danno una mano ma erano insufficienti prima della corsa all'elettrificazione figuriamoci adesso.

Stai aprendo un fronte molto ampio ;)

Dal mio limitato e opinabile punto di vista la potenza di una pala eolica è zero, idem per un pannello solare. Chiaramente sono entrami fonti energetiche sfruttabili, ma necessitano di accumulo. Se le valutiamo in questi termini, cioè unitamente all'accumulo, possono contribuire al mix energetico che è strategico per un paese.

Il geotermico, non so se sia opportuno in paese come il nostro dove ogni piccolo terremoto è un grande dramma.

Dopodiché ritengo si sia fatto un errore con le centrali nucleari (chiudere una centrale come Caorso, appena costruita, sull'onda emotiva di un referendum fatto immediatamente dopo l'incidente di Cernbyl, è da pazzi scellerati), ma forse può nascere una opportunità, se riusciamo a liberarci delle nostre più ataviche paure.

Una premessa, se stiamo andando tutti verso la mobilità elettrica, penso sia perché non c'è più tempo. O tutto il pianeta è impazzito oppure qualcuno ha dei dati di previsione dai toni drammatici. Penso sia più logica la seconda.

Sul nucleare abbiamo due opzioni, la fusione e la fissione. Sulla fusione i progressi recenti sono stati enormi, penso a Sparc. L'ultimo prototipo ha restituito il 70% dell'energia immessa. Non te ne fai nulla, ma il punto di pareggio è vicino. L'Iter ha in programma il primo dimostrativo per il 2025 e le date sono ancora confermate.
Temo però che tra dimostrativo, la prima centrale in scala e la prima vera centrale a fusione prima del 2035 non si vedrà nulla. Cioè prima del 2050 per la produzione in serie su licenza non mi riesce di immaginare nulla, rischio di non vederne una in funzione da vivo.

Viceversa per le centrali di IV generazione a fissione la tecnologia c'è. Vedi centrali a doppio fluido.

https://www.enea.it/it/centro-ricerche-brasimone/attivita-di-ricerca/divisione-di-ingegneria-sperimentale/i-reattori-di-iv-generazione/alfred

https://dual-fluid.com/

Axel.vv
28-09-2021, 13:44
@Ombra77
Concordo pienamente sul fatto che siamo in alto mare riguardo la mobilità elettrica.

Riguardo la diffusione di una tecnologia per stimarne l'efficacia, non credo esista un nesso. Le automobili erano un nulla rispetto alle carrozze. I treni a levitazione magnetica sono una frazione rispetto a quelli elettrici. Se un domani si riuscirà ad abbattere i costi di produzione dei treni a levitazione, probabilmente soppianteranno quelli elettrici.

Ovviamente ci sono nuove tecnologie senza futuro e vecchi approcci coi giorni contati.

@plinio01
I problemi legati ai volani di cui parlavo non erano legati all'affidabilità del sistema. Ma a persone che andavano dove non dovevano e si facevano molto male.

zappy
28-09-2021, 13:57
...E' un buon metodo per sopperire alla mancanza di alimentazioni ad alta potenza, ma al contempo quando le batterie sono "fiacche" (metti che l'hanno usata con diverse auto) arrivi tu e carichi a pochi kW...

concordo. funziona finchè sono 4 gatti ad usarla, ma se le elettriche si diffondono ciao.

Ombra77
28-09-2021, 15:19
@Axel.vv: quel che dici è vero ma parli anche di un momento storico molto differente, cento anni fa l'adozione di una certa tecnologia come l'automobile ha richiesto l'abbattimento di molti preconcetti, senza considerare la difficoltà di realizzazione della stessa e non ultimo il costo alla portata di pochissimi pionieri.

Oggigiorno ci vuole ben poco per capire se il mercato globale adotta o meno qualsiasi cosa. Guarda ad esempio quando uscirono i primi televisori 3D, sono stati stroncati in pochissimi anni.
Gli storage a volano sono in giro da almeno due decadi, allo stato attuale le installazioni funzionali si contano nel mondo sulla punta delle dita e per lo più a fini di ricerca. Non molti sono felici di avere diverse masse dell'ordine delle tonnellate in rapida rotazione a fronte di un volume energetico facilmente replicabile con normali batterie ad una frazione del costo e del rischio.

Volani, supercapacitor etc sono altresì tappe intermedie necessarie per arrivare uh giorno ad una soluzione davvero definitiva e rivoluzionaria come fu a suo tempo l'invenzione stessa della batteria o la mobilità di massa su veicoli a motore che ha soppiantato cavalli e buoi.

Considera le attuali soluzioni della mobilità elettrica come tali e attendi.
Per equiparare le statistiche, nonostante i proclami sensazionalistici sulla "massiccia" immatricolazione di auto full electric quelle a combustione (pure o ibride che siano) rappresentano ancora la grandissima maggioranza e così sarà per un bel pezzo, con buona pace di vw, greta e santoni affini.

calabar
30-09-2021, 11:21
A me ancora interessa il discorso sui supercapacitori.

Se davvero si sono raggiunte densità di energia come quelle riportate da @plinio01 il panorama potrebbe farsi interessante, sempre naturalmente in relazione ai costi.
Certo, se si guarda la pagina iniziale sul sito zoxcell vengono decantati i vantaggi del supercondensatori, esaltata la densità di potenza, ma della densità di carica non si parla affatto, il che lascia adito a qualche dubbio.

Per come la vedo io un supercapacitore con densità di carica dimezzata rispetto ad una batteria ma costi simili potrebbe essere ottimo per un'auto cittadina: hai magari non più di 200 Km di autonomia, ma puoi caricare e scaricare senza patemi, eliminare il raffreddamento a liquido e azzerare i rischi di incendio (suppongo... non ho mai sentito parlare di problematiche del genere con i supercondensatori).

Mi pare che in questa discussione ci siano utenti che possono fornire una seconda opinione sui dati riportati, il contraddittorio aiuta sempre le discussioni.