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View Full Version : Come i videogiochi sono (ancora) il medium di riferimento per la narrazione


Redazione di Hardware Upg
07-01-2021, 16:44
Link all'Articolo: https://gaming.hwupgrade.it/articoli/videogames/5923/come-i-videogiochi-sono-ancora-il-medium-di-riferimento-per-la-narrazione_index.html

Death Stranding, Cyberpunk 2077 e ancora The Last of Us: Part II. Questi, e altri titoli meno noti al grande pubblico, hanno "osato" giocare le proprie carte sul fronte della narrazione, aspetto che sempre più spesso finisce in secondo piano in un'epoca che vede, ormai, il predominio dei videogiochi multiplayer. Prendiamo in esame i casi più eclatanti, e i più criticati, per affrontare una doverosa analisi del medium videoludico come prodotto narrativo.

Click sul link per visualizzare l'articolo.

megamitch
07-01-2021, 17:48
Il titolo dell'articolo è aberrante secondo me.

Credo che il riferimento per la narrazione siano i libri. Niente si può avvicinare alla potenza di un libro.

Certo, si fa più fatica che a giocare o vedere un film.

Therinai
07-01-2021, 18:12
Comunque Death Stranding è uscito in Novembre 2019...

Max_R
07-01-2021, 18:21
Un articolo dove si tratta di narrazione.. e manca Disco Elysium ;)
Sarà che citarlo fa meno notizia?!

Marko#88
07-01-2021, 19:16
Il titolo dell'articolo è aberrante secondo me.

Credo che il riferimento per la narrazione siano i libri. Niente si può avvicinare alla potenza di un libro.

Certo, si fa più fatica che a giocare o vedere un film.

Concordo pienamente.
I libri sono il riferimento per la narrazione, nient'altro.
Poi si può discutere se al secondo posto ci siano i film o i videogiochi (e imho ci sono i film) ma prima di tutto c'è il libro.
Pensarla diversamente si può ed è legittimo ma è un pensiero secondo me terrificante. Mettere un videogioco davanti ad un libro è veramente triste.

bagnino89
07-01-2021, 19:31
Il titolo dell'articolo è aberrante secondo me.

Credo che il riferimento per la narrazione siano i libri. Niente si può avvicinare alla potenza di un libro.

Certo, si fa più fatica che a giocare o vedere un film.

Da appassionato di videogiochi, concordo assolutamente.

Ma quale medium di riferimento, suvvia redazione.

albys
07-01-2021, 19:59
Sì, concordo in toto, titolo ridicolo.
I libri non hanno proprio eguali.

I videogames potrebbero esserlo, avendo una potenzialità mostruosa di interazione e quindi anche di possibilità di narrazione "dinamica".
Ma siamo ad almeno un decennio di distanza da ciò.
Prima va cambiata la testa dei produttori e anche quella dei fruitori.

max8472
07-01-2021, 20:28
Sì, concordo in toto, titolo ridicolo.
I libri non hanno proprio eguali.

I videogames potrebbero esserlo, avendo una potenzialità mostruosa di interazione e quindi anche di possibilità di narrazione "dinamica".
Ma siamo ad almeno un decennio di distanza da ciò.
Prima va cambiata la testa dei produttori e anche quella dei fruitori.

Quoto.

Solo che cambierei prima la testa dei fruitori affinché non comprino, e poi quella dei produttori, che si adeguano più o meno alle richieste del mercato :D

jepessen
07-01-2021, 23:56
Il problema e' che il target dei videogiochi molto spesso non recepisce il messaggio. La maggior parte e' formata da gente che vuole solo menare le mani, sparare all'impazzata gridando come degli ossessi e perculando il prossimo in multiplayer e via dicendo.. Semplicemente e' gente a cui non frega niente delle trame, che a mio avviso e' il motivo principale per cui Death Stranding non e' stato il successo commerciale sperato, nonostante i voti alti. Death Stranding non e' solo per chi gioca, ma anche per chi legge libri, guarda film di un certo tipo e via discorrendo. Se la maggior parte dei videogiocatori sono ragazzetti che sbarellano a Fortnite non apprezzeranno mai un gioco del genere.

ningen
08-01-2021, 00:31
Ridurre i videogiochi ad un semplice "nuovo modo di raccontare le storie" è una cosa che mi ha sempre fatto girare le palle, ancor più quando si prendono ad esempi da seguire giochi sempre più imbottiti di cutscene tanto da essere quasi dei film interattivi in cui il gameplay vero e proprio diventa un fastidio, sia da giocare sia per gli sviluppatori che sembrano quasi infastiditi nel doverlo inserire. In tutte e 3 i giochi citati nell'articolo infatti, l'unico vero punto di interesse è la narrativa, anzi ad essere più precisi le cutscene.
Inutile dire che preferisco videogiochi che miscelano le due cose, senza che la narrazzione fagociti completamente il gameplay (qualcuno ha citato Disco Elysium, ad esempio) ed il fatto di essere un videogioco non è vissuto come un "fastidio", ma invece come un punto di forza.
Mi fa inoltre imbestialire il fatto che questo modo di pensare porta a denigrare interi generi videoludici come i giochi di corsa, gli strategici o i picchiaduro (e tanti altri non considerati come degni), tutti giochi che non riceveranno mai ne riconoscimenti, ne premi, ne grandi apprezzamenti solo perchè in molti hanno questa malata ossessione per "l'iper-narrativa" nei videogiochi. Evidentemente c'è molta gente che soffre della sindrome "dell'intelletuale mancato".

cronos1990
08-01-2021, 09:43
Il problema del messaggio di quest'articolo non è che i videogiochi possano essere un veicolo narrativo.

Il problema è che i videogiochi dovrebbero essere prima di tutto dei giochi, e poi semmai produzioni narrative. Io non vedo un'evoluzione, quando un'involuzione dei media. Prodotti come The Last of Us (e non è neanche il caso più estremo) sono un problema.

E non perchè mal realizzati o non siano godibili (anzi), ma perchè il focus del prodotto è la narrazione degli eventi e dei personaggi, dove il gameplay ha il solo scopo di esserne al servizio. Una sorta di orpello del quale si potrebbe anche fare a meno, inserito li per giustificare la categoria del prodotto in se.


Non è neanche una questione di preferenze, ma di mera obiettività e logica: un videogioco prevede di essere "giocato", non raccontato. Se la parte ludica è scarna e/o pessima e/o bilanciata male, puoi avere anche il racconto più bello di tutti i tempi: il videogioco sarà pessimo.

futu|2e
08-01-2021, 10:17
Il problema del messaggio di quest'articolo non è che i videogiochi possano essere un veicolo narrativo.

Il problema è che i videogiochi dovrebbero essere prima di tutto dei giochi, e poi semmai produzioni narrative. Io non vedo un'evoluzione, quando un'involuzione dei media. Prodotti come The Last of Us (e non è neanche il caso più estremo) sono un problema.

E non perchè mal realizzati o non siano godibili (anzi), ma perchè il focus del prodotto è la narrazione degli eventi e dei personaggi, dove il gameplay ha il solo scopo di esserne al servizio. Una sorta di orpello del quale si potrebbe anche fare a meno, inserito li per giustificare la categoria del prodotto in se.


Non è neanche una questione di preferenze, ma di mera obiettività e logica: un videogioco prevede di essere "giocato", non raccontato. Se la parte ludica è scarna e/o pessima e/o bilanciata male, puoi avere anche il racconto più bello di tutti i tempi: il videogioco sarà pessimo.


Asterisco mondiale

*

Phoenix Fire
08-01-2021, 11:25
Il problema del messaggio di quest'articolo non è che i videogiochi possano essere un veicolo narrativo.

Il problema è che i videogiochi dovrebbero essere prima di tutto dei giochi, e poi semmai produzioni narrative. Io non vedo un'evoluzione, quando un'involuzione dei media. Prodotti come The Last of Us (e non è neanche il caso più estremo) sono un problema.

E non perchè mal realizzati o non siano godibili (anzi), ma perchè il focus del prodotto è la narrazione degli eventi e dei personaggi, dove il gameplay ha il solo scopo di esserne al servizio. Una sorta di orpello del quale si potrebbe anche fare a meno, inserito li per giustificare la categoria del prodotto in se.


Non è neanche una questione di preferenze, ma di mera obiettività e logica: un videogioco prevede di essere "giocato", non raccontato. Se la parte ludica è scarna e/o pessima e/o bilanciata male, puoi avere anche il racconto più bello di tutti i tempi: il videogioco sarà pessimo.

92 minuti di applausi mi sembrano il minimo. Ci sono ottimi prodotti che però poi risultano essere "pessimi" videogiochi

bagnino89
08-01-2021, 11:40
Il problema del messaggio di quest'articolo non è che i videogiochi possano essere un veicolo narrativo.

Il problema è che i videogiochi dovrebbero essere prima di tutto dei giochi, e poi semmai produzioni narrative. Io non vedo un'evoluzione, quando un'involuzione dei media. Prodotti come The Last of Us (e non è neanche il caso più estremo) sono un problema.

E non perchè mal realizzati o non siano godibili (anzi), ma perchè il focus del prodotto è la narrazione degli eventi e dei personaggi, dove il gameplay ha il solo scopo di esserne al servizio. Una sorta di orpello del quale si potrebbe anche fare a meno, inserito li per giustificare la categoria del prodotto in se.


Non è neanche una questione di preferenze, ma di mera obiettività e logica: un videogioco prevede di essere "giocato", non raccontato. Se la parte ludica è scarna e/o pessima e/o bilanciata male, puoi avere anche il racconto più bello di tutti i tempi: il videogioco sarà pessimo.

Vero.

Max_R
08-01-2021, 12:32
Vogliamo quindi disconoscere qualsiasi avventura testuale siccome sono "solo" testi/storie interattivi/e? Il gaming si è praticamente evoluto con quelle e senza di esse non avremmo alcun rpg :D

ningen
08-01-2021, 12:45
Vogliamo quindi disconoscere qualsiasi avventura testuale siccome sono "solo" testi/storie interattivi/e? Il gaming si è praticamente evoluto con quelle e senza di esse non avremmo alcun rpg :D

Assolutamente no. Non sono un esperto di avventure testuali, ma mi sembra che in questo genere di videogiochi il gameplay sia costituito dalla scelte delle risposte che dovrebbero influenzare il proseguimento del gioco (cosa che dovrebbe avvenire anche in un buon GDR, tra le altre cose). Gameplay e narrazzione sono quindi fuse.
Nei giochi invece citati nell'articolo ed in molti altri si ha un completo scorporamento delle parti narrative (costituite per lo più da cutscene) dal
gameplay vero e proprio. La narrativa è semplicemente costituita da un insieme enorme di cutscene senza interazione e non modificabili, più qualche raro evento per lo più scriptato all'interno del gioco.
Se togli le cutscene, che nella pratica non costituisco il gioco (altrimenti parliamo di film che sono altro), la narrazione di quei giochi diviene praticamente inesistente.

bagnino89
08-01-2021, 13:07
Assolutamente no. Non sono un esperto di avventure testuali, ma mi sembra che in questo genere di videogiochi il gameplay sia costituito dalla scelte delle risposte che dovrebbero influenzare il proseguimento del gioco (cosa che dovrebbe avvenire anche in un buon GDR, tra le altre cose). Gameplay e narrazzione sono quindi fuse.
Nei giochi invece citati nell'articolo ed in molti altri si ha un completo scorporamento delle parti narrative (costituite per lo più da cutscene) dal
gameplay vero e proprio. La narrativa è semplicemente costituita da un insieme enorme di cutscene senza interazione e non modificabili, più qualche raro evento per lo più scriptato all'interno del gioco.
Se togli le cutscene, che nella pratica non costituisco il gioco (altrimenti parliamo di film che sono altro), la narrazione di quei giochi diviene praticamente inesistente.

Esatto, penso che un caso veramente eclatante sia stato MGS4.

Erano più video che gioco :asd:

Max_R
08-01-2021, 13:17
Assolutamente no. Non sono un esperto di avventure testuali, ma mi sembra che in questo genere di videogiochi il gameplay sia costituito dalla scelte delle risposte che dovrebbero influenzare il proseguimento del gioco (cosa che dovrebbe avvenire anche in un buon GDR, tra le altre cose). Gameplay e narrazzione sono quindi fuse.
Nei giochi invece citati nell'articolo ed in molti altri si ha un completo scorporamento delle parti narrative (costituite per lo più da cutscene) dal
gameplay vero e proprio. La narrativa è semplicemente costituita da un insieme enorme di cutscene senza interazione e non modificabili, più qualche raro evento per lo più scriptato all'interno del gioco.
Se togli le cutscene, che nella pratica non costituisco il gioco (altrimenti parliamo di film che sono altro), la narrazione di quei giochi diviene praticamente inesistente.

Se prendiamo l'esempio di Death Stranding la narrazione va ben oltre le cutscenes
L'esperienza che si vive durante il gameplay vero e proprio racconta in maniera ancora più efficace il contesto, permettendoti di viverlo direttamente

The Last of Us? Potrà come tutti i giochi piacere o non piacere ma il gameplay (seppur limitato rispetto ad altri titoli appartenenti ad altri generi) è funzionale e scorrevole

In tante delle prime avventure testuali, la strada stabilita era una ed una sola ed il resto era girare a vuoto finché non la si intuiva

Piuttosto punterei il dito ad un gioco come Bioshock Infinite che a mio parere è una pietra miliare, un gioco monumentale, ma che purtroppo sempre imho non è riuscito a rendere omogenee le varie fasi di gioco. Il risultato sono ritmi che si infrangono

Ma ci sono giochi per tutti i gusti e non dovremmo dimenticarlo ;)
Piango un po' per quello che non si è rivelato cyberpunk ma a qualcuno sta piacendo proprio per le stesse ragioni quindi me ne farò una ragione e continuerò a giocare ad altro

E Torment? Non è stato un buon videogioco? Le cutscenes corrispondono ai lunghi testi descrittivi che aumentano il valore del gioco. Rispetto a Baldur's Gate era meno basato sul gameplay, eppure allo stesso tempo questo dinamicizzava l'esperienza

Life is Strange? Tanti lo trattano alla stregua di un titolo TellTale ma nasconde molto di più

E gli stessi titoli TellTale, o meglio alcuni di essi, sono si basati su storie guidate ma la caratterizzazione è alle stelle ed il gameplay fluido le sostiene

In casi come Jurassic Park invece no

Non ho apprezzato invece Indigo Prophecy perché era tutto un quick time event, alla stregua di un laser disk, ma tanti altri lo hanno apprezzato quindi anche in quel caso sono corso ai ripari ed ho giocato ad altro

Ho molto apprezzato invece ciò che Quantic ha fatto dopo sia a livello narrativo sia per come si adatta

I walking simulator fini a loro stessi e le visual novel invece le trovo borderline (ma non metterei giochi come Call of the Sea tra questi)

ningen
08-01-2021, 13:48
Se prendiamo l'esempio di Death Stranding la narrazione va ben oltre le cutscenes
L'esperienza che si vive durante il gameplay vero e proprio racconta in maniera ancora più efficace il contesto, permettendoti di viverlo direttamente

The Last of Us? Potrà come tutti i giochi piacere o non piacere ma il gameplay (seppur limitato rispetto ad altri titoli appartenenti ad altri generi) è funzionale e scorrevole

In tante delle prime avventure testuali, la strada stabilita era una ed una sola ed il resto era girare a vuoto finché non la si intuiva

Piuttosto punterei il dito ad un gioco come Bioshock Infinite che a mio parere è una pietra miliare, un gioco monumentale, ma che purtroppo sempre imho non è riuscito a rendere omogenee le varie fasi di gioco. Il risultato sono ritmi che si infrangono

Ma ci sono giochi per tutti i gusti e non dovremmo dimenticarlo ;)
Piango un po' per quello che non si è rivelato cyberpunk ma a qualcuno sta piacendo proprio per le stesse ragioni quindi me ne farò una ragione e continuerò a giocare ad altro

E Torment? Non è stato un buon videogioco? Le cutscenes corrispondono ai lunghi testi descrittivi che aumentano il valore del gioco. Rispetto a Baldur's Gate era meno basato sul gameplay, eppure allo stesso tempo questo dinamicizzava l'esperienza

Life is Strange? Tanti lo trattano alla stregua di un titolo TellTale ma nasconde molto di più

E gli stessi titoli TellTale, o meglio alcuni di essi, sono si basati su storie guidate ma la caratterizzazione è alle stelle ed il gameplay fluido le sostiene

In casi come Jurassic Park invece no

Non ho apprezzato invece Indigo Prophecy perché era tutto un quick time event, alla stregua di un laser disk, ma tanti altri lo hanno apprezzato quindi anche in quel caso sono corso ai ripari ed ho giocato ad altro

Ho molto apprezzato invece ciò che Quantic ha fatto dopo sia a livello narrativo sia per come si adatta

I walking simulator fini a loro stessi e le visual novel invece le trovo borderline (ma non metterei giochi come Call of the Sea tra questi)

Death stranding, The last of us e Cyberpunk sono apprezzati per le cutscene non per il gameplay, al punto che se per ipotesi togliessi le cutscene daresti un'altra valutazione a quei giochi.
Per quel che riguarda i giochi tellTale e Quantic dream sono nella pratica un'involuzione delle vecchie avventure grafiche come Syberia, Gabriel Knight ecc. Hanno alcuni elementi interessanti, ma poi non vanno molto oltre un vero e proprio film interattivo con QTE e sopratutto nei giochi QD ci sono lunghissime sezioni dove l'interazione del giocatore è inesistente o alquanto bassa/insignificante. Non sono giochi che di certo brillano o saranno ricordati per il gameplay.
In Life is strange, invece, era carina la facoltà di riavvolgere il tempo e si dava un pò di libertà esplorativa, per lo meno per quanto ho visto nel primo episodio. Non ho nulla di male da dire su questo gioco, anzi credo che sia sicuramente migliore di qualunque gioco QD o TellTale, complessivamente, anche se io i Dotnod li vorrei vedere di più su giochi simili a Remember Me.
Per Tourment vale lo stesso discorso fatto per le avventure testuali che citavi prima, la scelta stessa delle risposte e le eventuali conseguenze costituisce una fusione tra narrazione e gameplay.
Avevi citato in precedenza anche Disco Elysium, e sono d'accordo con te in quanto quello si che è un gioco che porta avanti il connubbio narrazione-videogioco.

Max_R
08-01-2021, 14:03
Death stranding, The last of us e Cyberpunk sono apprezzati per le cutscene non per il gameplay, al punto che se per ipotesi togliessi le cutscene daresti un'altra valutazione a quei giochi.

Non hanno chissà che gameplay ma non li trovo nemmeno orribili. Ho giocato a tanti giochi con meno storia e gameplay meno raffinato.

Death Stranding invece avrebbe imho comunque senso. Meno, ma imho ne avrebbe.

In ogni caso non ha senso scorporare gli aspetti quando un gioco funziona. E scrivo perché li si vuole delegittimare inquanto giochi, non per altro.

Inoltre anche visual novel e walking simulator hanno chi le gradisce, quindi perché dovrei ritenerli non videogiochi? Non fanno per me ma io ho tanta altra roba a cui giocare, quindi perché mettere in discussione a cosa giocano gli altri? Perché dire che non sono giochi e ritenerli involuzioni e problemi?

Ce n'è per tutti! Mi lamenterei piuttosto di ciò che esce incompleto e senza rispettare le promesse. Quello no non fa bene ad alcuno ;)

ningen
08-01-2021, 14:31
Non hanno chissà che gameplay ma non li trovo nemmeno orribili. Ho giocato a tanti giochi con meno storia e gameplay meno raffinato.

Death Stranding invece avrebbe imho comunque senso. Meno, ma imho ne avrebbe.

In ogni caso non ha senso scorporare gli aspetti quando un gioco funziona. E scrivo perché li si vuole delegittimare inquanto giochi, non per altro.

Inoltre anche visual novel e walking simulator hanno chi le gradisce, quindi perché dovrei ritenerli non videogiochi? Non fanno per me ma io ho tanta altra roba a cui giocare, quindi perché mettere in discussione a cosa giocano gli altri? Perché dire che non sono giochi e ritenerli involuzioni e problemi?

Ce n'è per tutti! Mi lamenterei piuttosto di ciò che esce incompleto e senza rispettare le promesse. Quello no non fa bene ad alcuno ;)

Li metto in discussione perchè si sta facendo passare il messaggio che questi giochi siano la nuova frontiera del gaming e siano gli unici giochi che meritano di essere acclamati, premiati e giocati, quando invece sono tutti giochi in cui il proprio "essere videogiochi" è l'aspetto più debole.
Come ho detto nel mio primo commento, un gioco strategico potrebbe anche essere rivoluzionario, un capolavoro, il gioco migliore dell'anno e settare nuovi standard videoludici, ma siccome non è un gioco "iper-narrativo" come TLOU e tutti gli altri citati, non merita considerazione e viene trattato come un gioco di serie C. Stessa cosa per i giochi di corsa sia simulativi che arcade e per molti altri generi che hanno la sfiga di non avere una forte componente narrativa (al punto da essere invasiva spesso e volentieri) o per scelta o per via del genere stesso. Ecco perchè io rigetto il concetto di videogioco come "nuova forma di narrativa" in quanto può essere molto di più di questo ed è una definizione che porta a non considerare molti altri giochi come "meritevoli".

rattopazzo
08-01-2021, 14:34
Sempre più narrazione, ma allo stesso tempo sempre meno videogiochi...

Max_R
08-01-2021, 14:44
Concordo in parte ma in questo, come in altre cose, sento di potermene fregare di cosa dicono stampa e critici
Ma non li trovo meno giochi
Non quelli citati almeno
Ne ritengo che creino precedente e rischino di minare quel che verrà dopo
Anche solo per l'esistenza del panorama indie che probabilmente ha ridato freschezza e nuovi stimoli anche alle grandi produzioni
Poi come ho detto in taluni casi, come in Bioshock Infinite (che adoro), certe discrepanze sono pesate anche a me
Ma vale un po' per tutto: è meglio ci sia equilibrio tra i vari aspetti di un gioco e quando non c'è, non è bene
Ma ancora una volta non mi sembra il caso dei sopracitati

Marko#88
09-01-2021, 08:04
Evidentemente l'autore voleva scrivere "Come la narrazione è (ancora) il registro di riferimento per i videogiochi".

Sul perché non l'abbia fatto, ho due ipotesi: 1. l'intenzione (perché questo è lo stile del giornalismo onlàin, come le frasi interpretabili per gli imbonitori da banco e le iperboli per i circensi, e fesso chi ci casca) e 2. una scarsa dimestichezza con l'italiano (ma tenderei a scartare questa seconda ipotesi).

Riguardo una eventuale terza opzione, penso che nemmeno il prodotto finale di generazioni e generazioni di ignoranza metterebbe a confronto un medium giovane come i videogiochi (tra l'altro in preda ad una fase adolescenziale, con acne/acquisti in-app, pay-to-win, lootbox etc.) con altri immensamente più maturi come il cinema o altri dalla storia millenaria come i libri o, perché no, i cicli di affreschi.

P.s: a me l'argomento "videogiochi e narrazione" interessa comunque (e scommetto a molti altri), non c'è bisogno di insultare la mia (e quella di molti altri) intelligenza con mezzucci del genere.

Sei più ottimista di me.

jepessen
09-01-2021, 09:39
Ridurre i videogiochi ad un semplice "nuovo modo di raccontare le storie" è una cosa che mi ha sempre fatto girare le palle, ancor più quando si prendono ad esempi da seguire giochi sempre più imbottiti di cutscene tanto da essere quasi dei film interattivi in cui il gameplay vero e proprio diventa un fastidio, sia da giocare sia per gli sviluppatori che sembrano quasi infastiditi nel doverlo inserire. In tutte e 3 i giochi citati nell'articolo infatti, l'unico vero punto di interesse è la narrativa, anzi ad essere più precisi le cutscene.
Inutile dire che preferisco videogiochi che miscelano le due cose, senza che la narrazzione fagociti completamente il gameplay (qualcuno ha citato Disco Elysium, ad esempio) ed il fatto di essere un videogioco non è vissuto come un "fastidio", ma invece come un punto di forza.
Mi fa inoltre imbestialire il fatto che questo modo di pensare porta a denigrare interi generi videoludici come i giochi di corsa, gli strategici o i picchiaduro (e tanti altri non considerati come degni), tutti giochi che non riceveranno mai ne riconoscimenti, ne premi, ne grandi apprezzamenti solo perchè in molti hanno questa malata ossessione per "l'iper-narrativa" nei videogiochi. Evidentemente c'è molta gente che soffre della sindrome "dell'intelletuale mancato".

L'articolo dice che i videogiochi non sono SOLO per raccontare storie, ma che sono il mezzo piu' adatto per farlo. C'e' una grossa differenza con quello che dici. D'altronde anche gli altri mezzi fanno altrettanto. Nei libri ci sono le storie di Jose' Saramago come le ricette di Benedetta Parodi, i film possono concentrarsi sulla trama oppure essere esclusivamente una serie di scazzottate e via dicendo.

Se poi ti imbestialisci perche' ti senti "denigrato" in quanto i giochi con la trama non ti piacciono fatti tuoi. Personalmente preferisco di gran lunga un Death Stranding ad un FIFA, ma sono gusti miei personali, e non disdegno ormai qualche partita a Fortnite con mio nipote (che mi distrugge puntualmente). Se un media e' adatto ad un fine ma non ha solo quello non e' che sei costretto a godere solo di quel tipo di contenuti, quindi l'imbestialimento tienitelo per robe piu' importanti.

max8472
11-01-2021, 09:27
L'articolo dice che i videogiochi non sono SOLO per raccontare storie, ma che sono il mezzo piu' adatto per farlo. C'e' una grossa differenza con quello che dici.

Il problema è proprio quel "raccontare". Il videogioco deve raccontarmi una storia? Come lo fa (spesso meglio) un film o un libro? Limitato, quando è l'unico medium a permetterti di viverla, la storia, piuttosto che farsela "raccontare". C'è una grossa differenza con quello che sostieni te e l'articolo farlocco.

Quello che molti non capiscono della stessa diatriba di cui si discute è proprio questo: non è il focus sulla narrativa il problema; il vero problema è che il giocatore non ha alcun controllo sulla narrativa nei giochi citati, il che non fa altro che denigrare il videogioco visto che si utilizza il cinema, un medium diverso, per quelle parti.

I videogiochi, per realizzarsi pienamente nel loro potenziale, devono sfruttare le proprie peculiarità, e la prima di queste è certamente l'interazione. L'esempio più semplice da comprendere sarebbe la differenza tra il guardare una corsa di auto in TV e viverla con un simulatore. Non credo sia una semplice opinione sostenere che tra le due cose non c'è minimamente paragone, in favore del viverla. Applicare lo stesso concetto alla "narrativa" nel videogioco è l'unico modo per distanziare cinema e letteratura in quest'ambito. Fino ad allora, sarà solo uno scimmiottamento.

Max_R
11-01-2021, 09:45
La narrativa non deve essere necessariamente dinamica. Ci sono giochi che si prestano di più in tal senso, come gli rpg se ben realizzati, ma non è cosa per tutti i generi.
Inoltre se anche i libri ed i film fossero plasmabili come tu chiedi di esserlo ad un videogioco, come pensi possa non snaturarsi un eventuale messaggio?
Questo per dire che ok, è vero che i giochi hanno un grande potenziale inespresso, però talvolta anche se guidati hanno il grosso pregio di poter arrivare dove un buon libro o un buon film non arriverebbero.
Un buon gioco può essere arte e portare cultura.

max8472
11-01-2021, 14:25
Questo per dire che ok, è vero che i giochi hanno un grande potenziale inespresso, però talvolta anche se guidati hanno il grosso pregio di poter arrivare dove un buon libro o un buon film non arriverebbero.
Un buon gioco può essere arte e portare cultura.

Dubito fortemente che sia così: puoi farmi un esempio di qualcosa che arriva dove cinema e letteratura non arrivano senza sacrificare il videogioco? Una narrativa "statica" in un videogioco è espressa sotto forma di testo (letteratura) o immagini in movimento (cinema). Non è possibile dare forma al videogioco come arte senza tenere in conto l'interazione. E, attualmente, l'azione e la narrazione sono su due binari paralleli, spesso in contraddizione tra loro, proprio perché sono antitetici e si intralciano per definizione: a farne le spese, guarda caso, è stato spesso (sempre?) il gameplay in favore della narrazione, e qui ci vedo una forte subordinazione. Se le cose rimarranno così, l'arte e la cultura di cui parli forse saranno 'prodotte' ma alla fine saranno ascritte e ascrivibili ai medium sopra citati. Non è un caso che ai TGA ci siano premi ascrivibili (solo) al cinema, o che ci siano festival cinematografici che premiano "videogiochi" sì, ma solo per le parti cinematografiche: dovrebbe essere un campanello d'allarme per tutti, e invece... L'unica strada percorribile è narrare attraverso l'interazione, cioè facendolo nel modo in cui nessun altro medium può fare.

Lo snaturarsi del messaggio è proprio quello che chiedo, inteso come abolire vecchie convenzioni di cinema e letteratura e cambiare il paradigma del "racconto" a tutti i costi abolendo proprio il racconto. Capisco che sia difficile uscire dalla comfort zone dei linguaggi a cui siamo abituati, ma è uno sforzo culturale che alla lunga ripagherà ampiamente a mio avviso. La potenza del videogioco sta infatti proprio lì: nel fare attivo e non nel guardare passivo. Cambiare paradigma per superare i limiti di cinema e letteratura. Altrimenti, che senso avrebbe avere un medium con queste potenzialità e poi limitarlo a convenzioni nate per i vecchi media?

Come dicevo il problema è perlopiù culturale. Si pensi alla più classica scena di inseguimento in auto a la The French Connection. Con il linguaggio del cinema appare spettacolare senz'altro. Il problema sta nel fatto che stai guardando un qualcosa di costruito a tavolino e pensato per risultare spettacolare, tra uno stridio di ruote e una manovra contromano, ma in definitiva è, a voler essere buoni, del tutto improbabile. Eppure, abituati da oltre un secolo di cinema, lo riteniamo 'reale', uno spettacolare realistico spettacolo. Ci siamo così abituati a farci prendere in giro dal cinema, che ci aspettiamo lo stesso in un videogioco, purtroppo. Questo è lo scoglio da superare: vivere un inseguimento in un videogioco è meno spettacolare di certo, ma infinitamente più appagante in quanto alla guida. Vuoi che la paura più grande di voialtri è non riuscire a scappare dalla polizia andando contromano? :D

P.S. Ciao Max, immagino tu sia lo stesso _R di OGI.

Max_R
11-01-2021, 15:11
Si sono io, bentrovato ;)
Non voglio necessariamente giochi senza narrativa statica che, concordo, è espressa sotto forma di letteratura e cinema.
Dico che questa grazie ai giochi può arrivare a persone che altrimenti non guarderebbero un buon film ne tantomeno leggerebbero un buon libro.
Un esempio è mio fratello che dopo aver giocato Blade Runner è andato a vedersi il film e poi a leggersi il libro, entrambi sempre stati presente in casa dei genitori.
Non sono intervenuto a supporto dell'articolo, bensì per affermare sono stati citati giochi che a livello narrativo non brillano particolarmente.
Non per criticare i giochi, alcuni dei quali ho trovato molto ben fatti, bensì appunto il comparto narrativo: non leggo Disco Elysium, non leggo Shadowrun: Dragonfall.. perché viene ritenuto più utile utilizzare nomi meno calzanti ma che richiamano di più. Dato che si parla di narrativa e quindi di cultura, lo trovo imbarazzante.
Concordo poi che il videogioco possa evolvere e che il potenziale sia parzialmente inespresso. Però non tutti i giochi (o generi) e non tutti i messaggi si presterebbero ad un'opera totalmente interattiva e dinamica.

ImmortalChanger
12-01-2021, 08:19
ehhh ma i videogiochi sono inutili e non ti insegnano niente...


(detto sarcasticamente)

mrk-cj94
20-01-2021, 21:31
btw strano che nell'articolo che parla di videogiochi+narrazione non si sia parlato di Heavy Rain, Beyond e Detroit