View Full Version : Una ricerca Cisco dimostra che ai lavoratori piace lo smart working. E non vorrebbero tornare indietro
Redazione di Hardware Upg
15-10-2020, 09:01
Link alla notizia: https://edge9.hwupgrade.it/news/innovazione/una-ricerca-cisco-dimostra-che-ai-lavoratori-piace-lo-smart-working-e-non-vorrebbero-tornare-indietro_92767.html
La pandemia ha dato uno scossone al mondo del lavoro, obbligando in tanti ad adottare in fretta e furia lo smart working. Un esperimento che è piaciuto parecchio ai lavoratori, che ora difficilmente accetteranno di tornare indietro
Click sul link per visualizzare la notizia.
Masamune
15-10-2020, 09:11
Tutto molto bello ma in Italia l'imprenditore medio ha la cultura di una pannocchia e l'idea generale che ha dello smart working è più o meno questa: "gia non fanno un ca.. quando li controllo, pensa se non li guardo costantemente."
tanto per fare un esempio: da me, nel giro di 2 giorni abbiamo fatto i salti mortali per far collegare gli utenti in RDP al proprio PC e prendere le chiamate via VoIP (il grosso del lavoro è stato configurare i portatili acquistati ad uopo e soprattutto fare da insegnanti di sostegno a 100 persone perchè non erano in grado di leggere una guida a prova di scimmia). quando è iniziato il lock down tutti gli utenti sono riusciti a lavorare in maniera sufficientemente agevole ma i proprietari hanno rosicato che funzionasse tutto perchè secondo loro le persone dovevano comunque andare in ufficio a lavorare.
spero che sia io quello sfigato che conosce solo questo tipo di realtà e che in realtà il mondo del lavoro sia molto più smart.
TheDarkAngel
15-10-2020, 09:17
Tutto molto bello ma in Italia l'imprenditore medio ha la cultura di una pannocchia e l'idea generale che ha dello smart working è più o meno questa: "gia non fanno un ca.. quando li controllo, pensa se non li guardo costantemente."
tanto per fare un esempio: da me, nel giro di 2 giorni abbiamo fatto i salti mortali per far collegare gli utenti in RDP al proprio PC e prendere le chiamate via VoIP (il grosso del lavoro è stato configurare i portatili acquistati ad uopo e soprattutto fare da insegnanti di sostegno a 100 persone perchè non erano in grado di leggere una guida a prova di scimmia). quando è iniziato il lock down tutti gli utenti sono riusciti a lavorare in maniera sufficientemente agevole ma i proprietari hanno rosicato che funzionasse tutto perchè secondo loro le persone dovevano comunque andare in ufficio a lavorare.
spero che sia io quello sfigato che conosce solo questo tipo di realtà e che in realtà il mondo del lavoro sia molto più smart.
Come appunto dici, dipende tutto da chi comanda, qui da noi in azienda siamo tutti offsite da febbraio e si lavora come prima.
In ambito informatico la differenza è zero tra le due modalità, solo che con la prima butti ore (di vita) nel traffico e soldi dal benzinaio (per far contento Sala), con la seconda no.
Anche a me se quello stronzo del mio capo me lo facesse fare!
Ed invece mi vuole sempre in ufficio sia per rompermi le balle, sia perché io sono un sistemista, tecnico, programmatore, commerciale, imbianchino, pulitore.
spero che sia io quello sfigato che conosce solo questo tipo di realtà e che in realtà il mondo del lavoro sia molto più smart.
No tranquillo, non sei solo, è pieno di aziende che stanno ritornando lentamente a lavorare tutti in presenza...cmq non è sempre colpa di chi dirige, in qualche azienda ci sono anche i lavoratori a voler tornare in ufficio.
gd350turbo
15-10-2020, 09:36
Ovviamente anche qui, nonostante il capo giovane, mentalità da prima rivoluzione industriale, la gente deve stare sulla scrivania !
E anche qui da me, ci sono quelli che vogliono stare in ufficio , ma sono in percentuale di circa 1-2% !
Quindi ben inferiori al 13% che risulterebbe da questa indagine
E la cosa è facilmente credibile, è come se dopo averti dato un pc per svolgere il tuo lavoro, ti facessero tornare a carta e penna, uno o due possono essere contenti, ma il restante no !
canislupus
15-10-2020, 09:43
La società dove lavoro ha un direttore (siamo una multinazionale) con mentalità ottocentesca.
Vi dico solo che poco prima che ci fosse il lockdown, aveva fatto delle piazzate per non far andare le persone in smart working (c'era un progetto pilota in atto).
Poi quando hanno riaperto anche il nostro settore merceologico, voleva farci tornare subito.
PER UNA VOLTA il nostro ufficio risorse umane ha alzato la testa e gli ha fatto capire che si doveva prendere LUI la responsabilità di eventuali contagi dato che non era possibile ancora far tornare gli schiavi... ehm dipendenti... in ufficio.
Come ho sempre detto, il mio tipo di lavoro (che non saprete mai... :D :D :D ) si svolge SOLO da remoto. Quindi che io stia su una sedia (devo dire molto comoda) in presenza o vada su una spiaggia con un portatile è TOTALMENTE indifferente.
E' importante solo che abbia una connessione abbastanza stabile (fornita peraltro dalla società).
Ma il difficile è lottare contro quella mentalità che vede la persona dover stare china sul monitor e magari anche solo giocherellare con le finestre di windows (per esempio)... basta che faccia qualcosa... :D :D :D
Eppure esistono tantissimi strumenti per controllare la produttività, ma questo non interessa perchè richiederebbe uno sforzo a livello intellettivo che difficilmente è riscontrabile in certi dirigenti (ai quali non farei neanche dirigere le luci di un semaforo funzionante :D :D :D ).
gd350turbo
15-10-2020, 09:47
Non potrei essere più d'accordo...
:mano:
A me lo smartworking piace, ma non al 100% del tempo come é stato durante il lockdown, penso che un buon compromesso sia andare in ufficio almeno 2 volte a settimana.
Comunque in questo periodo le aziende che vendono servizi e apparati legati al networking, come cisco appunto, stanno facendo soldi a palate.
Da Marzo dell'anno scorso tutte le aziende IT hanno dovuto investire pesantemente sulla loro infrastruttura per permettere a tutti i lavoratori di usare le VPN.
Ovviamente anche qui, nonostante il capo giovane, mentalità da prima rivoluzione industriale, la gente deve stare sulla scrivania !
E' tipico di chi vuole avere il controllo su tutto, essere giovani o anziani è irrilevante, di solito è un comportamento delle persone ansiose.
E anche qui da me, ci sono quelli che vogliono stare in ufficio , ma sono in percentuale di circa 1-2% !
Quindi ben inferiori al 13% che risulterebbe da questa indagine
Dipende molto dal sesso e dall'età, le donne di mezza età preferiscono lavorare in ufficio, semplicemente perché lo stare a casa le obbliga alle faccende domestiche, allo stare appresso a figli e marito, o anche semplicemente a non avere più la scusa del "sono stanca, sono stata fuori tutto il giorno a lavorare".
E la cosa è facilmente credibile, è come se dopo averti dato un pc per svolgere il tuo lavoro, ti facessero tornare a carta e penna, uno o due possono essere contenti, ma il restante no !
Dipende sempre da che lavoro fai e con chi lavori, fino a che non hanno chiuso baracca dove lavoravo io era snervante lavorare da casa, semplicemente perché ogni piccola cosa che richiedeva 5 minuti diventava sempre una cosa di ore...vuoi perché chi ti serviva era irreperibile, vuoi anche solo perché per telefono non capivano cosa volessi.
Trovo che sia abbastanza discutibile l'auto valutazione di essere stato più produttivo (64%)
gd350turbo
15-10-2020, 10:12
Assolutamente, dipende da lavori a lavori, da situazioni a situazioni...
Trovo che sia abbastanza discutibile l'auto valutazione di essere stato più produttivo (64%)
Infatti non ha senso, è solo una percezione personale.
Eppure esistono tantissimi strumenti per controllare la produttività, ma questo non interessa perchè richiederebbe uno sforzo a livello intellettivo che difficilmente è riscontrabile in certi dirigenti (ai quali non farei neanche dirigere le luci di un semaforo funzionante :D :D :D ).
Si e no, il controllo della produttività dei dipendenti è un terreno minato, si può scadere facilmente nella violazione della privacy del dipendente, che può quindi fare causa al datore di lavoro e vincerla senza troppi sbattimenti, come già capitato.
Molti di questi controlli poi richiedono l'autorizzazione del dipendente, quindi di fatto vengono percepiti dai datori di lavoro come inutili.
Masamune
15-10-2020, 10:53
Si e no, il controllo della produttività dei dipendenti è un terreno minato, si può scadere facilmente nella violazione della privacy del dipendente, che può quindi fare causa al datore di lavoro e vincerla senza troppi sbattimenti, come già capitato.
Molti di questi controlli poi richiedono l'autorizzazione del dipendente, quindi di fatto vengono percepiti dai datori di lavoro come inutili.
ma i controlli non devono essere poi così approfonditi. basterebbe che chi ha la responsabilità di un team se la prenda. se do un lavoro deve essere fatto bene rispettando le tempistiche. il fatto è che spesso il capo del team non sa una cippa del lavoro che deve essere svolto e non ha modo di valutare, quindi valuta a simpatia, a leccate di culo e al tempo che uno sta seduto a far finta di lavorare. e quando poi nel team spiccano quelle 2 o 3 persone che sanno veramente il fatto loro, vengo sobbarcate di lavoro per compensare l'inettitudine del resto degli schiavi.
questo accade perchè, salendo di un gradino la gerarchia, il grande capo non capisce una cippa di tutti i reparti e i lavori che vengono svolti dai vari reparti aziendali. il che ci può anche stare: magari se è un'azienda che fa acciughe sott'olio saprà sicuramente tutto su come vanno lavorati i pesci, la salatura e l'invasettamento, ma magari ne sapà poco o niente di marketing, di logistica, di manutenzione dei macchinari, di informatica e centralini telefonici. quindi deve prendere persone competenti.
se non fosse un cinghiale egocentrico e spocchioso sarebbe in grado di assumere persone che ne sanno più di lui. questo significherebbe che, a volte, alle sue richieste questi responsabili competenti potrebbero rispondere "no". ma siccome "no" non è una risposta accettata, preferiscono circondarsi da lacchè e ancelle che sanno solo dire "si". e costoro sono i responsabili descritti sopra.
se non cambia la mentalità feudale che contraddistingue l'italico capitano d'azienda, non ci sarà mai il vero passo in avanti.
e poi si è vero: io non c'ho proprio voglia di lavorare. me so stufato.:fagiano:
penso che un buon compromesso sia andare in ufficio almeno 2 volte a settimana.
Dipende dal lavoro.
ma i controlli non devono essere poi così approfonditi. basterebbe che chi ha la responsabilità di un team se la prenda. se do un lavoro deve essere fatto bene rispettando le tempistiche. il fatto è che spesso il capo del team non sa una cippa del lavoro che deve essere svolto e non ha modo di valutare, quindi valuta a simpatia, a leccate di culo e al tempo che uno sta seduto a far finta di lavorare. e quando poi nel team spiccano quelle 2 o 3 persone che sanno veramente il fatto loro, vengo sobbarcate di lavoro per compensare l'inettitudine del resto degli schiavi.
A volte l'unico modo per valutare chi lavora e chi no è quello di fare controlli approfonditi, limitarsi a vedersi consegnare in tempo il compitino fatto ormai è riduttivo, perché appunto come dici ci saranno sempre in un reparto quegli elementi che lavorano anche per gli altri...e qui purtroppo nascono i problemi, ammesso si possano fare questi controlli, nella maggior parte dei casi non possono essere usati per richiami o eventualmente licenziamenti.
se non fosse un cinghiale egocentrico e spocchioso sarebbe in grado di assumere persone che ne sanno più di lui. questo significherebbe che, a volte, alle sue richieste questi responsabili competenti potrebbero rispondere "no". ma siccome "no" non è una risposta accettata, preferiscono circondarsi da lacchè e ancelle che sanno solo dire "si". e costoro sono i responsabili descritti sopra.
La casistica è molto varia, non è sempre il capo il problema, ci sono anche sedicenti esperti che tendono a creare più problemi che soluzioni, così come ci sono quelli che dicono sempre no a priori perché la loro idea è diversa...e anche se gli fai vedere che la tua soluzione è migliore e più semplice, loro ti diranno sempre no...il mondo è bello perché è vario :).
e poi si è vero: io non c'ho proprio voglia di lavorare. me so stufato.:fagiano:
Penso sia un pensiero comune a molte persone :).
A me lo smartworking piace, ma non al 100% del tempo come é stato durante il lockdown, penso che un buon compromesso sia andare in ufficio almeno 2 volte a settimana.
io però il lockdown lo lascerei a parte, è stato un periodo brutto per tutti e non solo si lavorava da casa, non si usciva proprio
adesso che c'è lavoro remoto e le scuole sono aperte (finché dura...) la differenza per chi ha figli è enorme ad esempio, ma anche un single se prima era tappato in casa adesso può uscire e vedere gente "quasi" normalmente, è una bella differenza soprattutto per il morale
il problema è che l'esperimento su larga scala del lavoro remoto è arrivato in un momento di emergenza sanitaria ed è partito dall'oggi al domani senza preparazione, sicuramente qualcuno si sarà trovato male e la produttività ne ha risentito senz'altro, ma non per il lavoro da casa proprio per sto cazzo di 2020
detto questo, penso anche io che 1-2 giorni a settimana in ufficio servano ma parlo di fine pandemia, adesso che non ne siamo ancora usciti chi non è impossibilitato a lavorare da remoto non dovrebbe andare in ufficio ad aumentare il rischio di contagi
Comunque in questo periodo le aziende che vendono servizi e apparati legati al networking, come cisco appunto, stanno facendo soldi a palate.
ho visto di recente che il valore delle azioni di Zoom è triplicato dall'inizio dell'anno
detto questo, penso anche io che 1-2 giorni a settimana in ufficio servano ma parlo di fine pandemia, adesso che non ne siamo ancora usciti chi non è impossibilitato a lavorare da remoto non dovrebbe andare in ufficio ad aumentare il rischio di contagi
A fine pandemia si ritornerà tutti in ufficio come se nulla fosse accaduto...
io però il lockdown lo lascerei a parte, è stato un periodo brutto per tutti e non solo si lavorava da casa, non si usciva proprio
adesso che c'è lavoro remoto e le scuole sono aperte (finché dura...) la differenza per chi ha figli è enorme ad esempio, ma anche un single se prima era tappato in casa adesso può uscire e vedere gente "quasi" normalmente, è una bella differenza soprattutto per il morale
il problema è che l'esperimento su larga scala del lavoro remoto è arrivato in un momento di emergenza sanitaria ed è partito dall'oggi al domani senza preparazione, sicuramente qualcuno si sarà trovato male e la produttività ne ha risentito senz'altro, ma non per il lavoro da casa proprio per sto cazzo di 2020
detto questo, penso anche io che 1-2 giorni a settimana in ufficio servano ma parlo di fine pandemia, adesso che non ne siamo ancora usciti chi non è impossibilitato a lavorare da remoto non dovrebbe andare in ufficio ad aumentare il rischio di contagi
ho visto di recente che il valore delle azioni di Zoom è triplicato dall'inizio dell'anno
Concordo che il lockdown é stata una forzatura poco rappresentativa, ma io anche prima del covid ho potuto lavorare da casa in alcuni periodi e per differenti clienti.
Alla fine il lockdown non ha fatto che amplificare le problematiche che avevo già riscontrato lavorando a distanza.
Per me la casa é un ambiente troppo dispersivo e si rischia di mischiare la vita privata con quella lavorativa, poi ci sono piccole problematiche logistiche e tecniche che a lungo andare possono diventare molto fastidiose.
Ovviamente non siamo tutti uguali, ma le aziende non possono stabilire quanto sia adatto il tuo domicilio rispetto all'ufficio e difficilmente possono intervenire per migliorare la situazione, mentre possono intervenire quando l'ufficio é poco adatto ai lavoratori.
Da diversi mesi vado a lavoro 2 o 3 volte a settimana e nonostante abbia investito su una scrivania e su una sedia professionali con tanto di doppio monitor ed abbia una stanza dedicata, non riesco a restare concentrato.
Durante il giorno mi metto a sistemare, passo l'aspirapolvere, faccio la spesa, tra una riunione e l'altra preparo da mangiare, vado in palestra durante la pausa pranzo, lavo la moto ... insomma a fine giornata sono piu' stanco di quando vado in ufficio e spesso sono anche meno produttivo. Durante il lockdown poi con i bambini e mia moglie che pure lei doveva lavorare le giornate erano totalmente improduttive, spesso mi mettevo al computer direttamente dopo le 21.
Ribadisco, non siamo tutti uguali, c'é chi ha il problema opposto al mio, ma le aziende non possono sapere cosa succede in casa tua.
Io con lo smart working ho guadagnato un'ora di sonno, non sono più stressato per il viaggio/traffico/maltempo. Anzi, è proprio quando piove (e i bambini sono a scuola) che apprezzi lo smart working, la maggior parte degli acciacchi arrivano con il maltempo (un acquazzone improvviso prima di salire sul bus, calca ecc.).
Inoltre riesco a prendere appuntamenti per le varie commissioni subito dopo l'orario di lavoro, senza necessariamente essere costretto a fare le corse uscendo almeno un'ora prima per evitare l'ingorgo. Certo, ci sto perdendo in costi (bollette, spesa nel mangiare) ma risparmio su abbonamenti dei mezzi e ore di sonno.
Concordo che il lockdown é stata una forzatura poco rappresentativa, ma io anche prima del covid ho potuto lavorare da casa in alcuni periodi e per differenti clienti.
Alla fine il lockdown non ha fatto che amplificare le problematiche che avevo già riscontrato lavorando a distanza.
Per me la casa é un ambiente troppo dispersivo e si rischia di mischiare la vita privata con quella lavorativa, poi ci sono piccole problematiche logistiche che a lungo andare possono diventare molto fastidiose.
Ovviamente non siamo tutti uguali, ma le aziende non possono stabilire quanto sia adatto il tuo domicilio rispetto all'ufficio e difficilmente possono intervenire per migliorare la situazione, mentre possono intervenire quando l'ufficio é poco adatto ai lavoratori.
io ho la fortuna di avere una stanza dedicata solo a quello, con scrivania, sedia seria, monitor ecc.
praticamente ho un ufficio privato in casa, ma mi rendo conto che moltissimi non hanno questa possibilità
per questo il lavoro remoto NON deve essere imposto, ma una libera scelta
per me se uno si trova meglio deve poter andare in ufficio 5 giorni la settimana, se invece vuole farne 2-3 a casa bene così
io già prima del COVID avevo provato, senza successo (c'è una concorrenza spaventosa) a farmi assumere in una di quelle aziende remote first sparse per il mondo, proprio perché ho questa attitudine, però come hai detto tu è una cosa molto personale
a fine pandemia penso di cambiare lavoro e se un'azienda non è aperta almeno a un remoto parziale penso di scartarla a priori, salvo sia a 5 minuti da casa :D
gd350turbo
15-10-2020, 14:23
io ho la fortuna di avere una stanza dedicata solo a quello, con scrivania, sedia seria, monitor ecc.
praticamente ho un ufficio privato in casa, ma mi rendo conto che moltissimi non hanno questa possibilità
Anch'io...
Casa in aperta campagna ( infattti vado in smartworking grazie al 4g )
Stanzetta con scrivania fatta da me a misura delle mie necessità, quindi situazione più che ideale !
Chi magari abita in un monolocale, eh, ha senzaltro pareri differenti !
Chi magari abita in un monolocale, eh, ha senzaltro pareri differenti !
Basta anche un normale appartamento di città, dove ti ritrovi a lavorare in cucina o in salone...altro che scrivanie su misura, doppi monitor e sedie comode :D.
canislupus
15-10-2020, 14:43
Si e no, il controllo della produttività dei dipendenti è un terreno minato, si può scadere facilmente nella violazione della privacy del dipendente, che può quindi fare causa al datore di lavoro e vincerla senza troppi sbattimenti, come già capitato.
Molti di questi controlli poi richiedono l'autorizzazione del dipendente, quindi di fatto vengono percepiti dai datori di lavoro come inutili.
Pc Aziendale - Connessione Aziendale - VPN + Proxy...
Per me possono anche registrare un video mentre lavoro.
Io non ho alcuna problema di privacy.
Poi conteranno i risultati e se io riesco a produrre lasciando fermo il mouse, vuol dire che evidentemente mi basta poco per ottenere il risultato.
Quando sono a lavoro sono pagato per quello e non per farmi gli affari miei (che posso ugualmente fare sul cellulare o su un altro pc... :D :D :D ).
gd350turbo
15-10-2020, 14:44
Basta anche un normale appartamento di città, dove ti ritrovi a lavorare in cucina o in salone...altro che scrivanie su misura, doppi monitor e sedie comode :D.
Vero !
Basta anche un normale appartamento di città, dove ti ritrovi a lavorare in cucina o in salone...altro che scrivanie su misura, doppi monitor e sedie comode :D.
per me l'ergonomia è fondamentale
sì ho provato a lavorare sul tavolo in cucina, va bene quella volta in emergenza ma di certo non mi faccio mesi di lavoro in quelle condizioni
monitor esterno, tastiera, mouse, sedia seria e scrivania all'altezza giusta, per me questo viene prima di tutto
ovviamente durante il lockdown, uno si organizzava come poteva... ma nell'ottica di avere lavoro da casa anche parziale a lungo termine consiglio assolutamente di farsi una postazione seria
canislupus
15-10-2020, 14:49
ma i controlli non devono essere poi così approfonditi. basterebbe che chi ha la responsabilità di un team se la prenda. se do un lavoro deve essere fatto bene rispettando le tempistiche. il fatto è che spesso il capo del team non sa una cippa del lavoro che deve essere svolto e non ha modo di valutare, quindi valuta a simpatia, a leccate di culo e al tempo che uno sta seduto a far finta di lavorare. e quando poi nel team spiccano quelle 2 o 3 persone che sanno veramente il fatto loro, vengo sobbarcate di lavoro per compensare l'inettitudine del resto degli schiavi.
questo accade perchè, salendo di un gradino la gerarchia, il grande capo non capisce una cippa di tutti i reparti e i lavori che vengono svolti dai vari reparti aziendali. il che ci può anche stare: magari se è un'azienda che fa acciughe sott'olio saprà sicuramente tutto su come vanno lavorati i pesci, la salatura e l'invasettamento, ma magari ne sapà poco o niente di marketing, di logistica, di manutenzione dei macchinari, di informatica e centralini telefonici. quindi deve prendere persone competenti.
se non fosse un cinghiale egocentrico e spocchioso sarebbe in grado di assumere persone che ne sanno più di lui. questo significherebbe che, a volte, alle sue richieste questi responsabili competenti potrebbero rispondere "no". ma siccome "no" non è una risposta accettata, preferiscono circondarsi da lacchè e ancelle che sanno solo dire "si". e costoro sono i responsabili descritti sopra.
se non cambia la mentalità feudale che contraddistingue l'italico capitano d'azienda, non ci sarà mai il vero passo in avanti.
e poi si è vero: io non c'ho proprio voglia di lavorare. me so stufato.:fagiano:
Totalmente condivisibile.
Io sono uno di quelli che tecnicamente viene ritenuto valido (non lo dico io... :p :p :p ), ma al contempo sono un grande rompi------ perchè appunto ho il vizio di motivare anche dei no...
in una logica in cui si debba sempre dire di sì questo rappresentare un grande problema. :rolleyes:
canislupus
15-10-2020, 14:56
per me l'ergonomia è fondamentale
sì ho provato a lavorare sul tavolo in cucina, va bene quella volta in emergenza ma di certo non mi faccio mesi di lavoro in quelle condizioni
monitor esterno, tastiera, mouse, sedia seria e scrivania all'altezza giusta, per me questo viene prima di tutto
ovviamente durante il lockdown, uno si organizzava come poteva... ma nell'ottica di avere lavoro da casa anche parziale a lungo termine consiglio assolutamente di farsi una postazione seria
Io ho una stanza dedicata con monitor esterno... ma devo sicuramente migliore l'ergonomia di tutto il resto.
Pc Aziendale - Connessione Aziendale - VPN + Proxy...
Per me possono anche registrare un video mentre lavoro.
Io non ho alcuna problema di privacy.
A livello legislativo molte pratiche di controllo sono illegali, anche se a te stessero bene il tuo datore di lavoro se denunciato da qualcuno potrebbe incorrere in problemi seri...quindi di fatto per il datore di lavoro l'ideale è avere tutte le persone sotto controllo in ufficio e non a casa.
Poi conteranno i risultati e se io riesco a produrre lasciando fermo il mouse, vuol dire che evidentemente mi basta poco per ottenere il risultato.
Se lavori da solo si, ma se lavori in gruppo non puoi sapere chi lavora davvero e chi invece campa di luce riflessa.
Quando sono a lavoro sono pagato per quello e non per farmi gli affari miei (che posso ugualmente fare sul cellulare o su un altro pc... :D :D :D ).
Perché tu lavori, ma tanti altri a casa non combinano assolutamente niente...vuoi perché distratti come dice acerbo, vuoi perché non hanno un posto decente dove lavorare, vuoi semplicemente perché non gli va...tanto nessuno li controlla.
Concordo che il lockdown é stata una forzatura poco rappresentativa, ma io anche prima del covid ho potuto lavorare da casa in alcuni periodi e per differenti clienti.
Alla fine il lockdown non ha fatto che amplificare le problematiche che avevo già riscontrato lavorando a distanza.
Per me la casa é un ambiente troppo dispersivo e si rischia di mischiare la vita privata con quella lavorativa, poi ci sono piccole problematiche logistiche e tecniche che a lungo andare possono diventare molto fastidiose.
Ovviamente non siamo tutti uguali, ma le aziende non possono stabilire quanto sia adatto il tuo domicilio rispetto all'ufficio e difficilmente possono intervenire per migliorare la situazione, mentre possono intervenire quando l'ufficio é poco adatto ai lavoratori.
Da diversi mesi vado a lavoro 2 o 3 volte a settimana e nonostante abbia investito su una scrivania e su una sedia professionali con tanto di doppio monitor ed abbia una stanza dedicata, non riesco a restare concentrato.
Durante il giorno mi metto a sistemare, passo l'aspirapolvere, faccio la spesa, tra una riunione e l'altra preparo da mangiare, vado in palestra durante la pausa pranzo, lavo la moto ... insomma a fine giornata sono piu' stanco di quando vado in ufficio e spesso sono anche meno produttivo. Durante il lockdown poi con i bambini e mia moglie che pure lei doveva lavorare le giornate erano totalmente improduttive, spesso mi mettevo al computer direttamente dopo le 21.
Ribadisco, non siamo tutti uguali, c'é chi ha il problema opposto al mio, ma le aziende non possono sapere cosa succede in casa tua.
Guarda caso chi ha bambini in casa vuole tornare in ufficio :D
ovviamente durante il lockdown, uno si organizzava come poteva... ma nell'ottica di avere lavoro da casa anche parziale a lungo termine consiglio assolutamente di farsi una postazione seria
Se vivi in un appartamento nel centro di una grande città non hai spazio per una postazione seria, se poi hai anche una famiglia scordati un posto tranquillo dove lavorare...questi sondaggi lasciano il tempo che trovano, al lavoratore sicuramente piace stare più a casa, come sicuramente ti dirà che è più produttivo (è vero?), ma la realtà non è quella che esce da questo sondaggio, che ha il solo scopo pubblicitario di vendere i propri servizi.
Se vivi in un appartamento nel centro di una grande città non hai spazio per una postazione seria, se poi hai anche una famiglia scordati un posto tranquillo dove lavorare...questi sondaggi lasciano il tempo che trovano, al lavoratore sicuramente piace stare più a casa, come sicuramente ti dirà che è più produttivo (è vero?), ma la realtà non è quella che esce da questo sondaggio, che ha il solo scopo pubblicitario di vendere i propri servizi.
io vivo in una casa a 3 piani, la postazione "seria" ce l'ho e i bambini dalle 8:30 alle 17:30 stanno a scuola.
Quando lavoro a distanza alla fine ne approfitto per fare tante altre cose, tipo anticipare la spesa che generalmente si fà il sabato tra milioni di persone, andare in palestra a mezzogiorno quando non c'é nessuno, preparare la cena con calma, ecc... ecc...
C'é chi lavora meglio da casa che in ufficio, ma c'é anche chi come me, se lo lasci in smartworking tutta la settimana rischia di perdere la concentrazione.
Per me l'ideale é alternare l'ufficio al telelavoro, come ha detto qualcuno ad esempio quando piove, ci sono gli scioperi o fà troppo freddo restarsene a casa é davvero una gran comodità.
Per me l'ideale é alternare l'ufficio al telelavoro, come ha detto qualcuno ad esempio quando piove, ci sono gli scioperi o fà troppo freddo restarsene a casa é davvero una gran comodità.
Ma infatti concordo con te, anche per me la via di mezzo è la cosa migliore, ma penso anche che sia giusto dare al lavoratore la facoltà di decidere cosa è meglio per lui, senza dover per forza obbligare a scegliere una cosa o un'altra.
Tutto molto bello ma in Italia l'imprenditore medio ha la cultura di una pannocchia e l'idea generale che ha dello smart working è più o meno questa: "gia non fanno un ca.. quando li controllo, pensa se non li guardo costantemente."
tanto per fare un esempio: da me, nel giro di 2 giorni abbiamo fatto i salti mortali per far collegare gli utenti in RDP al proprio PC e prendere le chiamate via VoIP (il grosso del lavoro è stato configurare i portatili acquistati ad uopo e soprattutto fare da insegnanti di sostegno a 100 persone perchè non erano in grado di leggere una guida a prova di scimmia). quando è iniziato il lock down tutti gli utenti sono riusciti a lavorare in maniera sufficientemente agevole ma i proprietari hanno rosicato che funzionasse tutto perchè secondo loro le persone dovevano comunque andare in ufficio a lavorare.
spero che sia io quello sfigato che conosce solo questo tipo di realtà e che in realtà il mondo del lavoro sia molto più smart.
Mi sa che il mio capo è il fratello del tuo...
Sono d'accordo con acerbo. Quando lavoravo a Roma andavo in ufficio due, massimo tre volte a settimana. Il resto a casa. Senza orari né altro. Le uniche regole erano non mancare mai le riunioni (salvo forza maggiore tipo malattia) e raggiungere gli obiettivi. Punto.
Devo dire che sotto il lockdown mi ha pesato non poco il fatto di stare sempre in casa. Credo che un po' di alternanza faccia bene. In ogni caso sono per la libertá più totale nelle professioni che lo consentono.
Se vivi in un appartamento nel centro di una grande città non hai spazio per una postazione seria, se poi hai anche una famiglia scordati un posto tranquillo dove lavorare...questi sondaggi lasciano il tempo che trovano, al lavoratore sicuramente piace stare più a casa, come sicuramente ti dirà che è più produttivo (è vero?), ma la realtà non è quella che esce da questo sondaggio, che ha il solo scopo pubblicitario di vendere i propri servizi.
il sondaggio di Cisco manco l'ho letto, ma ce ne sono diversi non solo di aziende che lavorano nel settore
se hai famiglia e sei in città molto probabilmente lo spazio non ce l'hai, ma se abiti in città è anche probabile che tu non debba spararti 2-3 ore al giorno di viaggio tra andata e ritorno
chi beneficia maggiormente del lavoro da casa sono quelli che vivono fuori città e lottano quotidianamente con il traffico o con i carri bestiame chiamati treni
se hai figli, spostarti è un problema soprattutto per dargli continuità, se sei uno dei tanti che prendono un monolocale in affitto per lavorare a Milano o altre città grandi, è l'occasione per spostarti dal centro, pagare meno e avere una casa più grande
non è per tutti, ma a Milano ogni giorno da statistiche che avevo letto entrano circa 700.000 veicoli, non mi aspetto che il remoto lo diano a tutti ma fosse anche una percentuale "piccola" parliamo di decine di migliaia di auto in meno a intasare le strade con tempo e soldi (benzina, parcheggio...) risparmiati
il risparmio di tempo non è facilmente quantificabile, ma le altre spese sì
uno che viene in macchina tutti i giorni se lo lasci metà del tempo a casa ha un ritorno economico che equivale a un piccolo aumento di stipendio, quindi il remoto parziale può diventare una sorta di benefit
non è per tutti, ma a Milano ogni giorno da statistiche che avevo letto entrano circa 700.000 veicoli
Fino a 4 anni fa la tangenziale di milano era alla pari del traffico di Calcutta, la follia.
gd350turbo
16-10-2020, 08:19
uno che viene in macchina tutti i giorni se lo lasci metà del tempo a casa ha un ritorno economico che equivale a un piccolo aumento di stipendio, quindi il remoto parziale può diventare una sorta di benefit
Più vero del vero !
Io brucio 5 litri di gasolio al giorno, solo per andare e venire dal lavoro e circa 80 a volte 90 minuti, e la strada che faccio, specialmente al mattino è un serpentone di auto senza fine, si fa presto a fare il conto.
io faccio 45km al giorno solo di tragitto casa lavoro...
Còslmslmlmslms
se hai famiglia e sei in città molto probabilmente lo spazio non ce l'hai, ma se abiti in città è anche probabile che tu non debba spararti 2-3 ore al giorno di viaggio tra andata e ritorno
Forse è vero per Milano, ma qui a Roma non è così, io impiegavo tra andata e ritorno quasi 2 ore al giorno con i mezzi, con l'auto sarebbe stato anche peggio, per trovare parcheggio dovevo uscire un'ora prima che con i mezzi pubblici, dopo le 8 era quasi impossibile parcheggiare.
Forse è vero per Milano, ma qui a Roma non è così, io impiegavo tra andata e ritorno quasi 2 ore al giorno con i mezzi, con l'auto sarebbe stato anche peggio, per trovare parcheggio dovevo uscire un'ora prima che con i mezzi pubblici, dopo le 8 era quasi impossibile parcheggiare.
eh lo so mio fratello ora è a Roma dopo anni qui a Milano e la differenza è mostruosa se si parla di spostamenti, lui ha il termine di paragone e si rende conto benissimo
a maggior ragione servirebbe il remoto a Roma ma non necessariamente in casa, la mia speranza è che nascano un po' dappertutto i coworking così hai un ambiente tipo ufficio, hai un contatto umano ma eviti di buttare tempo inutilmente
sarebbe bello se almeno le grandi aziende si organizzassero in tal senso, al posto di avere una mega sede averne N più piccole sparse in giro, ma mi rendo conto che non è così scontato e facile da organizzare
sarebbe però decisamente meglio, pensa avere una sede staccata dove hai qualche collega, magari non tutti, ma ci metti 10 minuti al posto di 1 ora per arrivarci...
il team diventa molto difficile averlo tutto assieme, ma se la paura è quella dell'isolamento avere una sede staccata lo elimina e il classico "capetto" ce l'hai lo stesso
è però un altro costo per l'azienda se ha già una sede, quindi più facile che ti dicano di lavorare da casa così è a costo zero
alcune delle società "remote first" di cui parlavo, ti danno un contributo per il coworking, però non avendo una sede i costi dell'ufficio non li hanno del tutto
eh lo so mio fratello ora è a Roma dopo anni qui a Milano e la differenza è mostruosa se si parla di spostamenti, lui ha il termine di paragone e si rende conto benissimo
Beh Roma è anche parecchio più estesa di Milano, oltre ad avere un sistema di trasporti pubblici inesistente e una carenza congenita di aree di sosta :D.
a maggior ragione servirebbe il remoto a Roma ma non necessariamente in casa, la mia speranza è che nascano un po' dappertutto i coworking così hai un ambiente tipo ufficio, hai un contatto umano ma eviti di buttare tempo inutilmente
A Roma li metterebbero tutti in zone decentrate, per via degli alti costi di affitto delle zone centrali o di quelle meglio servite dai mezzi pubblici, in pratica quello che fanno attualmente le aziende...non cambierebbe niente.
sarebbe bello se almeno le grandi aziende si organizzassero in tal senso, al posto di avere una mega sede averne N più piccole sparse in giro, ma mi rendo conto che non è così scontato e facile da organizzare
sarebbe però decisamente meglio, pensa avere una sede staccata dove hai qualche collega, magari non tutti, ma ci metti 10 minuti al posto di 1 ora per arrivarci...
Il problema che avevamo noi durante il lockdown era proprio questo, il non avere le persone a portata di mano per parlarci subito, si perdevano a volte ore solo per riuscire a parlare con una persona...insomma tutto dipende sempre da che lavoro fai, se non hai necessità di interfacciarti spesso con i colleghi va bene non averli a portata di mano, ma se ti devi confrontare spesso con loro diventa un delirio averli sparsi per N sedi, senza contare quelli che lavorerebbero da casa.
alcune delle società "remote first" di cui parlavo, ti danno un contributo per il coworking, però non avendo una sede i costi dell'ufficio non li hanno del tutto
Hanno comunque altre spese, tipo il dover affittare sale riunione o anche intere zone ufficio già organizzate, risparmi sulla sede centrale, ma i soldi li spendi lo stesso...qui a Roma affittare sale o uffici già pronti non è per niente economico, di solito viene fatto dalle aziende straniere quando hanno necessità di fare affari in Italia.
canislupus
16-10-2020, 12:16
A livello legislativo molte pratiche di controllo sono illegali, anche se a te stessero bene il tuo datore di lavoro se denunciato da qualcuno potrebbe incorrere in problemi seri...quindi di fatto per il datore di lavoro l'ideale è avere tutte le persone sotto controllo in ufficio e non a casa.
Un attimo... quando mi hanno dato il portatile aziendale e relativa connessione (oltre al cellulare) ho firmato dei fogli nei quali mi prendevo la responsabilità di un uso improprio.
Già solo questo dovrebbe essere un valido strumento per evitare comportamenti errati.
La privacy? Perchè dovresti avere il diritto di fare quello che vuoi con uno strumento non di tua proprietà?
Io ti pago per lavorare con quel sistema, non per andare su Facebook o farti gli affari tuoi durante le ore di ufficio.
Se lavori da solo si, ma se lavori in gruppo non puoi sapere chi lavora davvero e chi invece campa di luce riflessa.
Fidati che ci sono gli strumenti (ticket lavorati, email lavorate, problemi non risolti quando guarda caso ci sei tu... :D :D :D ).
Perché tu lavori, ma tanti altri a casa non combinano assolutamente niente...vuoi perché distratti come dice acerbo, vuoi perché non hanno un posto decente dove lavorare, vuoi semplicemente perché non gli va...tanto nessuno li controlla.
Non sono perfetto. Quando ci sta da lavorare e fare le cose, mi ci metto al 110%... quando ci sono dei momenti di tranquillità, mi rilasso.
Tutto sta nel non esagerare.
Nessuno pretende una risposta immediata sempre, ma se non ci sta mai...
E ti assicuro che conosco colleghi che non facevano nulla anche in ufficio.
canislupus
16-10-2020, 12:20
eh lo so mio fratello ora è a Roma dopo anni qui a Milano e la differenza è mostruosa se si parla di spostamenti, lui ha il termine di paragone e si rende conto benissimo
a maggior ragione servirebbe il remoto a Roma ma non necessariamente in casa, la mia speranza è che nascano un po' dappertutto i coworking così hai un ambiente tipo ufficio, hai un contatto umano ma eviti di buttare tempo inutilmente
sarebbe bello se almeno le grandi aziende si organizzassero in tal senso, al posto di avere una mega sede averne N più piccole sparse in giro, ma mi rendo conto che non è così scontato e facile da organizzare
sarebbe però decisamente meglio, pensa avere una sede staccata dove hai qualche collega, magari non tutti, ma ci metti 10 minuti al posto di 1 ora per arrivarci...
il team diventa molto difficile averlo tutto assieme, ma se la paura è quella dell'isolamento avere una sede staccata lo elimina e il classico "capetto" ce l'hai lo stesso
è però un altro costo per l'azienda se ha già una sede, quindi più facile che ti dicano di lavorare da casa così è a costo zero
alcune delle società "remote first" di cui parlavo, ti danno un contributo per il coworking, però non avendo una sede i costi dell'ufficio non li hanno del tutto
Sedi sparse per le città? il problema è che non tutti quelli di un team hanno una vicinanza geografica... quindi avrebbe poco senso magari condividere una sede con un collega che fa un lavoro totalmente scollegato dal tuo.
La privacy? Perchè dovresti avere il diritto di fare quello che vuoi con uno strumento non di tua proprietà?
Io ti pago per lavorare con quel sistema, non per andare su Facebook o farti gli affari tuoi durante le ore di ufficio.
Perché c'è una legge sulla privacy, quindi cosa tu fai con gli strumenti lo sai solo tu...il datore di lavoro non ti può neanche controllare la mail senza la tua autorizzazione, altrimenti viola la legge sulla privacy...e anche se lo facesse non potrebbe usare quelle informazioni per richiami o per licenziarti.
Perché c'è una legge sulla privacy, quindi cosa tu fai con gli strumenti lo sai solo tu...il datore di lavoro non ti può neanche controllare la mail senza la tua autorizzazione, altrimenti viola la legge sulla privacy...e anche se lo facesse non potrebbe usare quelle informazioni per richiami o per licenziarti.
Ma si applica anche allo strumento di lavoro? Ricordo una sentenza della cassazione che diceva di no! È cambiato qualcosa?
Sedi sparse per le città? il problema è che non tutti quelli di un team hanno una vicinanza geografica... quindi avrebbe poco senso magari condividere una sede con un collega che fa un lavoro totalmente scollegato dal tuo.
no certo, ma è un'alternativa al lavoro da casa
tu vuoi lavorare remoto ma non hai il posto in casa o ce l'hai ma preferisci in ogni caso un vero ufficio
chiaramente, non è detto che trovi tutti i tuoi colleghi lì
è una cosa che possono fare solo i big logicamente
ci sarebbe anche l'altro discorso, ovvero per quanto possibile cercare di costruire team o che lavorano bene in remoto, oppure che sono geograficamente vicini e quindi collocabile nella sede che è comoda per tutti
questa è una cosa che richiede pianificazione ma che alla lunga è un vantaggio per anche per l'azienda
ti faccio l'esempio americano: oggi per convince i talenti ad andare nella silicon valley i big e le start-up offrono delle cifre spaventose, perché gli affitti sono spropositati (da quando c'è covid sono in calo, ma prima erano veramente mostruosi)
se permetti il remoto o apri sedi staccate, puoi permetterti stipendi molto più bassi e ci sono società che stanno facendo proprio questo, ti pagano meno ma ti fanno lavorare da remoto, tu lavoratore ci guadagni e loro risparmiano lo stipendio
è come se qui in Italia ti chiedessero se vuoi 2000 euro di stipendio con sede a Milano o (sparo cifra a caso) 1700 remoto o nella sede staccata di Bari, uno che vive in Puglia se ne fotte prende i soldi in meno ma rimane nella sua bella regione (ho scelto la Puglia a caso) e l'azienda risparmia sullo stipendio
sui grandi numeri, l'azienda ha tutto l'interesse primo perché ti paga meno, secondo perché se sei contento e lavori vicino agli affetti è più difficile che ti venga voglia di cambiare, il turnover dei dipendenti è un altro costo
non mi illudo che ci arriveremo in pochi mesi, ma il COVID può essere la scintilla che serviva per ragionare seriamente su queste cose e mettere in moto determinati processi
sprechiamo chi più chi meno parte della nostra vita nel tragitto casa lavoro e quel tempo letteralmente buttato ha un valore che è ben oltre quello economico
Ma si applica anche allo strumento di lavoro? Ricordo una sentenza della cassazione che diceva di no! È cambiato qualcosa?
Allo strumento in se non lo so sinceramente, so delle mail, dei messaggi e delle telefonate, cronologia browser...che per essere controllate necessitano di autorizzazione, ma dello strumento pc in se e per se non lo so.
gd350turbo
16-10-2020, 13:40
sprechiamo chi più chi meno parte della nostra vita nel tragitto casa lavoro e quel tempo letteralmente buttato ha un valore che è ben oltre quello economico
Da stampare a lettere cubitali, prima dell'articolo 1 della costituzione !
80 minuti al giorno x 20 giorni al mese 11 mesi all'anno = 293 ore anno perse a star seduto in macchina solo per andare e venire dal lavoro.
giusto per tirare in ballo qualche grosso nome: gruppo Generali
c'è un'intervista sul corriere di oggi e incollo una parte dove si parla di lavoro remoto dopo l'emergenza COVID
«Semplice: non torneremo più indietro. Ci sarà una modalità di lavoro bilanciata tra ufficio e remoto. Un dipendente avrà possibilità di lavorare a regime, oltre che dall’ufficio da dove vuole, dal luogo di residenza o dal coworking o dalla seconda casa in campagna o al mare. Sarà una scelta individuale. L’ufficio resterà però importante come centro di aggregazione, formazione, relazione e appartenenza».
quindi il remoto, almeno parziale, è una roba che resta
altri seguiranno a ruota, Microsoft lo ha dichiarato di recente (non MS Italia, credo fosse in generale per tutte le sedi)
i big credo lo adotteranno più o meno tutti, le PMI non lo so e in Italia il grosso sono proprio loro
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