View Full Version : Cosa succederà allo smart working dopo il 15 ottobre?
Redazione di Hardware Upg
30-09-2020, 09:01
Link alla notizia: https://edge9.hwupgrade.it/news/innovazione/cosa-succedera-allo-smart-working-dopo-il-15-ottobre_92389.html
Lo smart working in Italia potrebbe presto cambiare volto: il 15 ottobre scadranno infatti i termini grazie ai quali è stato possibile adottare questa modalità di lavoro su larga scala. Le parti sociali e i sindacati chiedono nuove leggi
Click sul link per visualizzare la notizia.
Molto semplice, modalità mista, tot giorni a lavoro, tot giorni a casa, almeno da quello che ho sentito 3 in ufficio e 2 a casa...il lavoro in presenza è un'altra cosa, in quarantena ci si adattava, ma molti lavori vanno fatti in team, per telefono si perde troppo tempo.
Steve Grow
30-09-2020, 09:30
Da questa emergenza sono nati team misti, con persone che lavorano da casa un po da tutta italia. Quindi dopo si continuerà per forza di cose da casa. E devo dire che da questo punto di vista la ditta si è trovata molto meglio perché può assegnare le risorse con molta piu liberta dove vuole.
Ovviamente dipende da quello che si sta svolgendo, ma per molte realtà si può procedere benissimo cosi.
Veri entrambi i punti di vista: i lavori in team van fatti in team. Dare la possibilità di fare una certa parte in SW è però vincente.
L'equilibrio delle due cose è forse la cosa migliore, quindi un 3+2 è forse la soluzione.
ghiltanas
30-09-2020, 09:33
Io spero in un 4+1, ovviamente 4 a casa e 1 in ufficio visto che per me lavorare da casa è una benedizione, però mi accontenterei anche di 3 a casa e 2 in ufficio
Io spero in un 4+1, ovviamente 4 a casa e 1 in ufficio visto che per me lavorare da casa è una benedizione, però mi accontenterei anche di 3 a casa e 2 in ufficio
Da noi si parla di 3 in ufficio 2 in casa e viceversa.
Ma quasi certamente non partirà dal 16 ottobre, visto i molti casi in aumento di contagio, ci sarà la proroga sino a dicembre 2020.
L'equilibrio delle due cose è forse la cosa migliore, quindi un 3+2 è forse la soluzione.
Ma infatti è la cosa migliore, a casa ti fai tranquillamente la tua parte o magari pensi a soluzioni di eventuali problemi che sono usciti fuori, poi quando stai in ufficio metti insieme tutto senza perdere tempo con telefonate infinite o riunioni per video conferenza dove c'è sempre qualche intoppo.
da noi abbiamo già ripreso in modalità mista 2-3 giorni in ufficio e il resto a casa e mi pare un buon compromesso
la presenza in ufficio di tutto il team serve ogni tanto per fare il punto, fare qualche meeting per decidere i prossimi sviluppi e così via
i giorni in cui si fa sviluppo, l'ufficio non serve e anzi è una distrazione in più senza contare la perdita di tempo per fare avanti e indietro da casa
c'è il pair programming che noi adottiamo in alcuni casi ma in remoto siamo riusciti a farlo ancora meglio perché uno condivide la schermata e l'altro nel frattempo guarda qualcosa sul suo computer, in presenza generalmente si fa insieme sullo stesso pc e quindi chi non ha la tastiera è più limitato
tornare 5 giorni non aumenterebbe di certo la produttività, senza contare che l'emergenza non è affatto finita e chi viene con i mezzi si espone a un rischio inutile
inoltre chi ha figli al minimo sintomo se li ritrova a casa da scuola, quindi ha bisogno di lavorare da casa
vedremo a fine COVID, ma dopo mesi di gente che lavora almeno parzialmente da casa sarà dura convincerli a tornare in ufficio, almeno quelli con un po' di potere contrattuale
quello che penso è che molte aziende offriranno almeno il lavoro remoto parziale anche dopo la pandemia e chi pretenderà di avere gente in ufficio tutti i giorni si ritroverà con un bel turnover, chiaro che non tutti hanno voglia/possibilità di cambiare ma chi può farlo difficilmente tornerà in ufficio dopo aver provato i vantaggi del remoto
quello che penso è che molte aziende offriranno almeno il lavoro remoto parziale anche dopo la pandemia e chi pretenderà di avere gente in ufficio tutti i giorni si ritroverà con un bel turnover, chiaro che non tutti hanno voglia/possibilità di cambiare ma chi può farlo difficilmente tornerà in ufficio dopo aver provato i vantaggi del remoto
Dipende sempre da quello che si fa, dove lavora mio fratello lo smart working aveva fatto crollare la produttività, è già da luglio che sono rientrati tutti in sede, e ora hanno ricominciato anche con le trasferte.
Unrealizer
30-09-2020, 09:56
La mia azienda permetteva già il remoto illimitato dalla scorsa estate, quindi per noi c'è stata poca differenza (per citare un mio collega: "l'unica cosa che ho cambiato è stato l'indirizzo predefinito su Amazon").
Personalmente avevo già approfittato tantissimo della cosa, lavorando un po' ovunque, ma quest'ultimo periodo ha assolutamente convinto anche quelli più affezionati all'ufficio, al punto che da quando è stato riaperto 10 giorni fa pochissime persone (e solo uno del mio team) ci andranno 1 o 2 volte a settimana, il resto (me incluso) zero.
Abbiamo avuto più tempo per prepararci, è stata una cosa graduale partita dallo scorso anno e non abbiamo avuto lo stacco netto che hanno avuto molti altri, ma devo dire che con i giusti cambiamenti ai propri processi interni è una situazione nettamente migliore.
Opteranium
30-09-2020, 10:17
lo smart working ha un grosso problema. Toglie il lavoro a bar e ristoranti che fino ad allora campavano con pranzi e colazioni
Dipende sempre da quello che si fa, dove lavora mio fratello lo smart working aveva fatto crollare la produttività, è già da luglio che sono rientrati tutti in sede, e ora hanno ricominciato anche con le trasferte.
cosa fa tuo fratello?
io parlo di sviluppo software, chiaramente non tutti i lavori si prestano anche se non sono manuali
e comunque, nemmeno tutti gli impiegati sono adatti è una questione molto personale
se uno si trova meglio in ufficio, deve avere la possibilità di andarci 5 giorni anche se la politica per il team è solo 2-3 giorni in presenza
lo smart working ha un grosso problema. Toglie il lavoro a bar e ristoranti che fino ad allora campavano con pranzi e colazioni
e infatti il sindaco di Milano all'inizio era gasato, poi ha capito che se chiudono i bar è un problema e quindi marcia indietro
comunque è vero, se hai un bar in una zona non residenziale servita solo da uffici sei fottuto... ma comunque i ristoranti sono nei cazzi in generale per sta storia del COVID
a fine pandemia se ci sarà ancora molto lavoro remoto avremo ristoranti/bar delle zone residenziali e dei paesini che lavoreranno di più, perché se lavori da casa l'aperitivo con gli amici lo fai più volentieri non avendo il treno da prendere, mentre gli esercizi nelle zone uffici ne risentiranno per forza perché se fai 2-3 giorni a casa, mangi fuori la metà del tempo quindi meno clienti nella pausa pranzo
cosa fa tuo fratello?
Progettazione di impianti industriali...impossibile da fare in casa.
dr-omega
30-09-2020, 10:29
Sala ha affermato che senza lavoratori a Milano i bar e i ristoranti probabilmente chiuderanno, per cui fate i bravi, salite sui carri bestiame di FS e Trenord e sacrificate le vostre vite per permettere ai ristoratori di vendervi una coppetta di insalata e 1/2Lt di acqua frizzante a 11euro (ventiduemilalire di una volta).
Fortunatamente la scuola è ricominciata per cui anche gli studenti universitari, oltre ai lavoratori lontani da casa, potranno ritornare a pagare 600euro in nero per una stanza.
Disclaimer:
Questo post contiene ironia, glutine, olio di palma e q.b. di amarezza.:rolleyes:
lo smart working ha un grosso problema. Toglie il lavoro a bar e ristoranti che fino ad allora campavano con pranzi e colazioni
Lo smart working ti permette di non foraggiare l'economia malsana di quei posti.
Opteranium
30-09-2020, 10:35
Lo smart working ti permette di non foraggiare l'economia malsana di quei posti.
cosa ci sarà di malsano nel fare colazione al bar, lo sai solo te
dr-omega
30-09-2020, 10:48
cosa ci sarà di malsano nel fare colazione al bar, lo sai solo te
Fare colazione con un caffè e una pessima brioche pagati quanto un filetto, magari in un posto che in quanto a pulizia lascia un po' a desiderare? Eh, insomma, i gusti son gusti, io preferirei pagare il giusto.
Mister24
30-09-2020, 10:55
Fare colazione con un caffè e una pessima brioche pagati quanto un filetto, magari in un posto che in quanto a pulizia lascia un po' a desiderare? Eh, insomma, i gusti son gusti, io preferirei pagare il giusto.
Se il tuo bar è sporco e ha prezzi eccessivi non significa che tutti i bar siano così.
Da me i prezzi sono normali ed è pulito. Comunque la colazione l'ho sempre fatta a casa.
Unrealizer
30-09-2020, 10:58
lo smart working ha un grosso problema. Toglie il lavoro a bar e ristoranti che fino ad allora campavano con pranzi e colazioni
Per me cambia poco, di pagare 10€ un'insalata e una mezza naturale in uno di quei posti ne faccio a meno anche quando vado in ufficio
Fare colazione con un caffè e una pessima brioche pagati quanto un filetto, magari in un posto che in quanto a pulizia lascia un po' a desiderare? Eh, insomma, i gusti son gusti, io preferirei pagare il giusto.
a parte il discorso pulizia la pausa pranzo a Milano è troppo cara
sicuramente gli affitti sono elevati quindi non do tutta la colpa ai bar/ristoranti, tranne eccezioni non è gente che gira in Ferrari grazie al panino strapagato che ti rifila in pausa pranzo
il mio auspicio è che calino gli affitti e il costo della vita qui in città e che ci sia un po' ritorno economico per altre zone
dopotutto se devi lavorare in ufficio 2 volte la settimana al posto di 5 puoi anche farti un tragitto più lungo e molli Milano per andare a vivere in posti più tranquilli in zona
io non lo faccio perché ho i suoceri qui, se no me ne andrei di sicuro a un'ora di treno da qui in qualche paese a stare meglio e con una casa più grande a parità di costo con quella che posso permettermi qui, in un mega condominio...
dr-omega
30-09-2020, 11:03
a parte il discorso pulizia la pausa pranzo a Milano è troppo cara
sicuramente gli affitti sono elevati quindi non do tutta la colpa ai bar/ristoranti, tranne eccezioni non è gente che gira in Ferrari grazie al panino strapagato che ti rifila in pausa pranzo
il mio auspicio è che calino gli affitti e il costo della vita qui in città e che ci sia un po' ritorno economico per altre zone
dopotutto se devi lavorare in ufficio 2 volte la settimana al posto di 5 puoi anche farti un tragitto più lungo e molli Milano per andare a vivere in posti più tranquilli in zona
Il mio esatto pensiero.
cosa ci sarà di malsano nel fare colazione al bar, lo sai solo te
Di malsano assolutamente nulla, ma non è sicuramente fondamentale. Ovviamente bar e ristoranti che vivono di persone di "ufficio" ne risentono ed è un effetto collaterale dello smart working, ma da qua a toglierlo solo per questo ce ne passa.
Sarebbe bene prolungare l'emergenza ( e quindi lo smart working) fino a che non c'è un vaccino, unico modo sicuro per tornare alla normalità senza che ritorni prepotentemente il virus. Ovviamente nel mentre lo Stato dovrebbe dare un minimo supporto a bar e ristoranti, onde evitare che chiudano tutti.
Mister24
30-09-2020, 11:28
Io sarei per tornare in ufficio mantenendo comunque una certa flessibilità per chi si trova meglio a lavorare da casa.
Comunque con la vita in ufficio si instaura una certa socialità con le persone, il fatto di prendere un caffè al bar è anche un momento per scambiare 2 parole.
A casa se devo fare pausa mi alzo e mi affaccio alla finestra, se si fa una riunione si parla di lavoro e basta.
Inoltre anche da un punto di vista più pratico in ufficio ho la mia scrivania con portatile, tastiera esterna, secondo monitor e sedia più comoda.
A casa ho solo il portatile, non mi sono portato tutto a casa anche perché non saprei dove mettere il tutto.
Poi altra cosa, andrebbe anche regolarizzato il tema dei costi. L'azienda tenendo chiusa una sede risparmia sulla luce e sui riscaldamenti/condizionatori. Io rimanendo a casa ho spese per riscaldare/raffreddare l'ambiente e per la luce che prima non avevo, visto che durante il giorno la casa era vuota.
Il tema trasporti per me è ininfluente visto che abito a 10 minuti in macchina dal lavoro.
Sala ha affermato che senza lavoratori a Milano i bar e i ristoranti probabilmente chiuderanno, per cui fate i bravi, salite sui carri bestiame di FS e Trenord e sacrificate le vostre vite per permettere ai ristoratori di vendervi una coppetta di insalata e 1/2Lt di acqua frizzante a 11euro (ventiduemilalire di una volta).
Fortunatamente la scuola è ricominciata per cui anche gli studenti universitari, oltre ai lavoratori lontani da casa, potranno ritornare a pagare 600euro in nero per una stanza.
Disclaimer:
Questo post contiene ironia, glutine, olio di palma e q.b. di amarezza.:rolleyes:
Lo smart working ti permette di non foraggiare l'economia malsana di quei posti.
Allerta spoiler: a Sala non frega nulla dei baretti e dei pizzettari anche perchè basterebbe incentivarli a spostarsi da altre parti, un sacco di gente in lavoro da remoto ci va comunque o ordina a domicilio. Non gliene frega nulla nemmeno dei poveri tapini che verrebbero lasciati a casa perchè le aziende delocalizzerebbero in paesi del terzo mondo ma con quali risultati poi ce lo dovrebbe spiegare.
Quello di cui sono tutti terrorizzati è il crollo del mercato immobiliare e delle proporzionali mazzette e magheggi mafiosi che ci girano intorno. A Milano sono anni che si fanno case, spesso con finiture e servizi imbarazzanti, a prezzi da milionari. Come le vendi e come ci fai gli affitti brevi a quelle cifre se puoi lavorare dal paesello pieno di verde? Milioni di auto come le vendi se al posto di fare avanti indietro nel catino che è la pianura padana spargendo merda nell'aria, la gente si rende conto di come si sta bene senza farsi centinaia di chilometri nel traffico e respirando aria normale senza morire di tumore a 50 anni?
canislupus
30-09-2020, 11:53
Io quasi sicuramente continuerò in smart working ben oltre il 15 ottobre (per quel poco che mi permettono stando in CIG).
Anche dopo la fine del COVID l'azienda dove lavoro userà senza alcun dubbio un misto lavoro+smart... presumibilmente 2+3...
Questo avvalorato anche dal fatto che stanno cercando un edificio molto più piccolo che non potrebbe MAI contenere tutti i dipendenti... neanche se li mettessero uno sopra l'altro...
Bar e ristoranti con me sarebbero chiusi da tempo perchè ho sempre preferito portarmi da mangiare da casa (salvo casi che si contano su una mano) per ragioni di costo, tempo e qualità (cerco di trattarmi bene e mi preparo dei pranzi corretti... non panini o cose pre-cotte).
canislupus
30-09-2020, 11:59
Allerta spoiler: a Sala non frega nulla dei baretti e dei pizzettari anche perchè basterebbe incentivarli a spostarsi da altre parti, un sacco di gente in lavoro da remoto ci va comunque o ordina a domicilio. Non gliene frega nulla nemmeno dei poveri tapini che verrebbero lasciati a casa perchè le aziende delocalizzerebbero in paesi del terzo mondo ma con quali risultati poi ce lo dovrebbe spiegare.
Quello di cui sono tutti terrorizzati è il crollo del mercato immobiliare e delle proporzionali mazzette e magheggi mafiosi che ci girano intorno. A Milano sono anni che si fanno case, spesso con finiture e servizi imbarazzanti, a prezzi da milionari. Come le vendi e come ci fai gli affitti brevi a quelle cifre se puoi lavorare dal paesello pieno di verde? Milioni di auto come le vendi se al posto di fare avanti indietro nel catino che è la pianura padana spargendo merda nell'aria, la gente si rende conto di come si sta bene senza farsi centinaia di chilometri nel traffico e respirando aria normale senza morire di tumore a 50 anni?
Puoi trasporre il problema ad almeno metà dell'Italia... Covid o non Covid non ho visto assolutamente un calo consistente nel prezzo degli affitti... e di case abbandonate senza inquilini ne vedo moltissime... ma GUAI a pensare di abbassare...
C'è TROPPA AVIDITA'.
Se ad una persona toglie 2/3 del suo reddito, quanto sarà probabile che ti troverai qualcuno insolvente?
E non è che in giro ci siano tutti questi milionari disposti a pagarti affitti insensati perchè così anche tu potrai diventare come loro... :D :D :D
Stefano Landau
30-09-2020, 12:01
La gente deve comunque mangiare...... direi che alla fine bar e ristoranti...... solamente si sposteranno. Con un'ora di pausa pranzo..... io preferisco uscire a mangiare. Così invece del bar/ristorante sotto all'ufficio andrò al bar/ristorante sotto casa.......
Tutto dipende dalla flessibilità e dall'intelligenza dei manager, purtroppo certa gente guarda piu' al presenzialismo che alla produttività dei dipendenti, se non ci fossero le restrizioni regionali e nazionali molte aziende esigerebbero un ritorno totale al lavoro on site.
Da noi si va avanti con il telelavoro 3 giorni a settimana, ma c'é tanta gente che piuttosto di restare tutto il giorno con moglie e figli preferisce andare in ufficio tutti i giorni :asd:
Quello di cui sono tutti terrorizzati è il crollo del mercato immobiliare e delle proporzionali mazzette e magheggi mafiosi che ci girano intorno. A Milano sono anni che si fanno case, spesso con finiture e servizi imbarazzanti, a prezzi da milionari. Come le vendi e come ci fai gli affitti brevi a quelle cifre se puoi lavorare dal paesello pieno di verde? Milioni di auto come le vendi se al posto di fare avanti indietro nel catino che è la pianura padana spargendo merda nell'aria, la gente si rende conto di come si sta bene senza farsi centinaia di chilometri nel traffico e respirando aria normale senza morire di tumore a 50 anni?
Sono preoccupati dal crollo di tutti i mercati in effetti, se uno non va a lavoro oltre quello che hai già detto acquista anche meno scarpe, meno vestiti, meno oggetti elettronici...semplicemenente perché non ne ha bisogno.
La pandemia ha mostrato per quello che è la nostra economia, e con nostra intendo mondiale, un gigante con i piedi di argilla.
lo smart working ha un grosso problema. Toglie il lavoro a bar e ristoranti che fino ad allora campavano con pranzi e colazioni
Anche questo é vero, nel quartiere di Parigi dove lavoro la metà dei ristoranti non ha piu' riaperto, erano tutte attività commerciali che campavano grazie alle pause pranzo.
canislupus
30-09-2020, 12:06
La gente deve comunque mangiare...... direi che alla fine bar e ristoranti...... solamente si sposteranno. Con un'ora di pausa pranzo..... io preferisco uscire a mangiare. Così invece del bar/ristorante sotto all'ufficio andrò al bar/ristorante sotto casa.......
Io se sto a casa, non vado assolutamente in pausa pranzo al ristorante.
Non sarò Barbieri nè Cracco, ma ad oggi ancora non ho visitato un pronto soccorso per intossicazione alimentare.
Quindi tutto sommato riesco a coniugare qualità e cura nella preparazione del cibo.
Poi la pulizia che presto quando cucino sarà 100 volte superiore alle norme HACCP.
Se poi hai mai avuto la fortuna di andare in qualche ristorante dalla parte opposta al cliente, non sempre ci sta molta attenzione (ci sono anche delle eccellenze, ma non per i miei parametri estremamente rigidi).
La gente deve comunque mangiare...... direi che alla fine bar e ristoranti...... solamente si sposteranno. Con un'ora di pausa pranzo..... io preferisco uscire a mangiare. Così invece del bar/ristorante sotto all'ufficio andrò al bar/ristorante sotto casa.......
si certo, apriranno un bar/ristorante sotto la casa di ogni lavoratore in smart working ... sei un genio :asd:
Tutto dalla flessibilità e dall'intelligenza dei manager, purtroppo certa gente guarda piu' al presenzialismo che alla produttività dei dipendenti, se non ci fossero le restrizioni regionali e nazionali molte aziende esigerebbero un ritorno totale al lavoro on site.
Per molti è un problema di pianificazione, non si trovano con lo smart working perché qualsiasi cosa va pianificata in anticipo.
ma c'é tanta gente che piuttosto di restare tutto il giorno con moglie e figli preferisce andare in ufficio tutti i giorni :asd:
Non è una cosa così strana, molte famiglie apparentemente felici nel lockdown sono scoppiate.
canislupus
30-09-2020, 12:15
Tutto dipende dalla flessibilità e dall'intelligenza dei manager, purtroppo certa gente guarda piu' al presenzialismo che alla produttività dei dipendenti, se non ci fossero le restrizioni regionali e nazionali molte aziende esigerebbero un ritorno totale al lavoro on site.
Da noi si va avanti con il telelavoro 3 giorni a settimana, ma c'é tanta gente che piuttosto di restare tutto il giorno con moglie e figli preferisce andare in ufficio tutti i giorni :asd:
Il mio lavoro è molto legato alla concentrazione e un errore fa danno economici seri (diverse volte più del mio stipendio annuale).
Quindi lavorare a casa con i figli piccoli che ti interrompono ogni 5 minuti potrebbe essere un problema non di poco conto... :D :D :D
In ogni caso a me piace avere anche un po' di contatto umano che sia diverso da quello familiare... anche la battutina... la risatina... lo scambio di opinioni... ogni tanto aiuta a staccare mentalmente...
Da casa penso che la mia produttività sia molto aumentata perchè ho solo quello da fare e mi dimentico persino di fare le pause... :mad:
Non capisco tutta questa frenesia nel far tornare fisicamente al lavoro le persone. In fin dei conti stiamo parlando soprattutto di aziende private, quindi indipendenti. Anche perché lo smart working non è un vantaggio, penso soprattutto ai costi delle utenze, al frigorifero che va sempre riempito, ai buoni pasto che in molti casi tolgono per cavilli burocratici. Se uno svolge un lavoro che può fare benissimo da remoto, con le scuole praticamente a mezzo servizio (se un bimbo ha un semplice raffreddore deve stare a casa), perché mettere in difficoltà le famiglie solo per fare presenza? Ovviamente sotto c'è il problema dell'indotto, quindi attività di ristorazione, benzinai, catene di vestiti (se non vado fisicamente sto benissimo con la tuta acquistata qualche anno prima). Per quanto riguarda il rapporto con i colleghi: se uno ha voglia, nel 2020, può comunicare in molti modi, certo magari non so se continuerebbe lo zerbinaggio perché in questo caso contano soprattutto i risultati.
canislupus
30-09-2020, 12:28
Anche questo é vero, nel quartiere di Parigi dove lavoro la metà dei ristoranti non ha piu' riaperto, erano tutte attività commerciali che campavano grazie alle pause pranzo.
Se metti su un'attività che VIVE solo di quel mercato (colazioni e pranzi a lavoro), forse hai scelto una visione un po' limitata.
E' un po' come se tutte quelle attività stagionali, si lamentassero di non avere i clienti d'inverno o d'estate.
L'intelligenza di un imprenditore si manifesta nell'avere anche una exit strategy e non solo nello sperare che si possa sempre mantenere gli stessi livelli economici a prescindere da qualsiasi situazione, più o meno preventivabile.
Nella azienda dove lavoro non hanno questa grande intelligenza.
Non a caso hanno impostato i propri guadagni (almeno al 95%) in un singolo ambito e non è una stranezza che adesso siano in guai seri.
Questo succede quando si è limitati e si guarda fino al proprio naso senza pensare che il mondo può cambiare anche domani e chi non si fa trovare un minimo preparato, viene inghiottito.
Phoenix Fire
30-09-2020, 12:34
my two cents
A parte per i bar/ristoranti, vedo solo migliorie nell'avere una 3+2 (sia 3 ufficio che 3 casa come opzione). é piacevole andare in ufficio e fare due chiacchiere con qualcuno di diverso durante pausa caffè o pranzo.
Discorso comodità, ovviamente parto dal presupposto che uno può mettersi in casa una scrivania comoda con tutto e non avere a casa il tavolo in plastica che traballa con i cavi volanti, mentre in ufficio ha schermo esterno da 32", tastiera placcata in oro e poltrona massaggiante :D
Dipende sempre da quello che si fa, dove lavora mio fratello lo smart working aveva fatto crollare la produttività, è già da luglio che sono rientrati tutti in sede, e ora hanno ricominciato anche con le trasferte.
perché la produttività cala da remoto? Cosa fa in ufficio che non riesce a fare da casa?
ovviamente se puoi dare questi dettagli, altrimenti non mi offendo
Se metti su un'attività che VIVE solo di quel mercato (colazioni e pranzi a lavoro), forse hai scelto una visione un po' limitata.
E' un po' come se tutte quelle attività stagionali, si lamentassero di non avere i clienti d'inverno o d'estate.
L'intelligenza di un imprenditore si manifesta nell'avere anche una exit strategy e non solo nello sperare che si possa sempre mantenere gli stessi livelli economici a prescindere da qualsiasi situazione, più o meno preventivabile.
Nella azienda dove lavoro non hanno questa grande intelligenza.
Non a caso hanno impostato i propri guadagni (almeno al 95%) in un singolo ambito e non è una stranezza che adesso siano in guai seri.
Questo succede quando si è limitati e si guarda fino al proprio naso senza pensare che il mondo può cambiare anche domani e chi non si fa trovare un minimo preparato, viene inghiottito.
Si e no, se tu apri un locale in zona turistica, ovvio che conti di vivere con i turisti, se in quella zona chiudono tutte le attrattive, sei rovinato, c'è poco da fare, ma è anche difficile poter pensare a exit strategy che non siano "investo i guadagni in spostarmi"
Se metti su un'attività che VIVE solo di quel mercato (colazioni e pranzi a lavoro), forse hai scelto una visione un po' limitata.
E' un po' come se tutte quelle attività stagionali, si lamentassero di non avere i clienti d'inverno o d'estate.
L'intelligenza di un imprenditore si manifesta nell'avere anche una exit strategy e non solo nello sperare che si possa sempre mantenere gli stessi livelli economici a prescindere da qualsiasi situazione, più o meno preventivabile.
Nella azienda dove lavoro non hanno questa grande intelligenza.
Non a caso hanno impostato i propri guadagni (almeno al 95%) in un singolo ambito e non è una stranezza che adesso siano in guai seri.
Questo succede quando si è limitati e si guarda fino al proprio naso senza pensare che il mondo può cambiare anche domani e chi non si fa trovare un minimo preparato, viene inghiottito.
E' sempre facile parlare dopo, chi poteva prevedere una situazione del genere? Ce ne sono centinaia di migliaia di mense e ristoranti che lavorano nei pressi di sedi di aziende con centinaia/migliaia di lavoratori.
Quando il 90% della clientela non mangia piu nel tuo ristorante non abbassi i guadagani, chiudi!!!
Sono preoccupati dal crollo di tutti i mercati in effetti, se uno non va a lavoro oltre quello che hai già detto acquista anche meno scarpe, meno vestiti, meno oggetti elettronici...semplicemenente perché non ne ha bisogno.
La pandemia ha mostrato per quello che è la nostra economia, e con nostra intendo mondiale, un gigante con i piedi di argilla.
Esattamente. Quello che deve essere ripensato è il sistema nella sua interezza ma questo c'era già prima del covid.
Arriveranno altri virus che non ammazzano solo i vecchi e alla fine la mazzata del riscaldamento climatico con gli scenari alla mad max se non ci si sveglia e la si smette di privilegiare il profitto di quattro tizi. Il problema del covid è proprio che lascia l'alternativa dato che ammazza solo i vecchi, ci voleva una bella apocalisse zombie o una guerra nucleare su scala ridotta.
canislupus
30-09-2020, 12:50
Si e no, se tu apri un locale in zona turistica, ovvio che conti di vivere con i turisti, se in quella zona chiudono tutte le attrattive, sei rovinato, c'è poco da fare, ma è anche difficile poter pensare a exit strategy che non siano "investo i guadagni in spostarmi"
Ti crei due attività... una a vocazione turistica e una no...
Non esageri negli investimenti in nessuna delle due.
Se punti tutto su una cosa, poi puoi essere vincente o perdente.
Un ragionamento alla fifty-fifty mi sembra un po' azzardato.
Ti crei due attività... una a vocazione turistica e una no...
Non esageri negli investimenti in nessuna delle due.
Se punti tutto su una cosa, poi puoi essere vincente o perdente.
Un ragionamento alla fifty-fifty mi sembra un po' azzardato.
dalle corbellerie che scrivi si evince che sei stato sempre un dipedente aziendale e non hai mai messo un euro per aprire una tua attività :doh:
>>Non è una cosa così strana, molte famiglie apparentemente felici nel lockdown sono scoppiate.
Io e mia moglie non abbiamo mai litigato cosí poco come in Lockdown. Alla fine, quando lo stress di giornate zeppe di impegni si allenta, é anche molto piú facile avere pazienza gli uni con gli altri. Almeno nel nostro caso é stato cosí.
Per lo smart working, mi sono trovato benissimo: ho piú tempo per stare con i miei figli e non ho notato cali di produttivitá. Unici nei: la camminata di 1 ora al giorno (30 min andata + 30 min ritorno) era fondamentale per sgranchirmi e fare un pó di movimento, ora mi resta la corsa 2 o 3 volte a settimana ma non é abbastanza visto che poi passo 10 ore seduto. E la sedia che ho a casa non é buona: andava per le prime settimane, ma ora sento tutto nella schiena e devo correre ai ripari.
Abbiamo preso a fare un 3 (a casa) + 2 (in ufficio) e onestamente non mi dispiacerebbe se continuasse cosí.
canislupus
30-09-2020, 12:58
E' sempre facile parlare dopo, chi poteva prevedere una situazione del genere? Ce ne sono centinaia di migliaia di mense e ristoranti che lavorano nei pressi di sedi di aziende con centinaia/migliaia di lavoratori.
Quando il 90% della clientela non mangia piu nel tuo ristorante non abbassi i guadagani, chiudi!!!
Quindi se io apro un ristorante vicino ad un grande edificio pieno di dipendenti pubblici devo sperare che quell'ente non decida MAI di spostare la propria sede?
E se lo fa il giorno dopo che ho aperto?
si certo, apriranno un bar/ristorante sotto la casa di ogni lavoratore in smart working ... sei un genio :asd:
non è che devono aprire bar e ristoranti dove non ci sono, ma quelli che si trovano in zone residenziali lavoreranno di più perché la gente è lì
una volta che lavori da casa magari non fai la pausa pranzo, ma l'aperitivo o la cena con gli amici sì perché hai più tempo, non arrivi a casa a orari impossibili dopo aver preso i mezzi o esserti sparato il traffico tipico delle metropoli
è evidente che il bar che campava solo di pranzi per gli uffici andrà in crisi, con il sistema misto remoto/ufficio ci saranno meno guadagni e quindi qualcuno chiuderà e ne rimarranno aperti pochi a spartirsi la gente che lavora tot giorni in quegli uffici
comunque non è detto che uno fallisca, ci possono essere benissimo casi in cui se ti rinnovi sopravvivi, magari il bar meno ma il ristorante che prima faceva un bell'incasso a mezzogiorno può darsi che riesca a rifarsi la sera
le zone con palazzi di uffici se sono centrali sono ben raggiungibili, se sono più periferiche è probabile che abbiano parcheggio quindi diventano appetibili per fare serata
per un bar è più difficile a meno che il locale non si rinnovi completamente per diventare più da aperitivo o posto dove vai a vedere la partita tipo pub
Titanox2
30-09-2020, 13:02
in troppi lo stanno utilizzando come scusa per stare a casa.
Muovere il sedere e tornare a lavorare
Phoenix Fire
30-09-2020, 13:09
Ti crei due attività... una a vocazione turistica e una no...
Non esageri negli investimenti in nessuna delle due.
Se punti tutto su una cosa, poi puoi essere vincente o perdente.
Un ragionamento alla fifty-fifty mi sembra un po' azzardato.
ma come fai a pensare che uno possa creare due attività se non sai neanche come andrà la prima?
in troppi lo stanno utilizzando come scusa per stare a casa.
Muovere il sedere e tornare a lavorare
spero tu sia ironico
Quindi se io apro un ristorante vicino ad un grande edificio pieno di dipendenti pubblici devo sperare che quell'ente non decida MAI di spostare la propria sede?
E se lo fa il giorno dopo che ho aperto?
Nel 99% delle grandi metropoli europee ci sono i quartieri "business"dove si ci si installano diverse aziende perché il comune ha messo in opera un piano ben preciso per concentrare lavoratori e aziende in un contesto ben pianificato, questo é cio' che succede nei Paesi civilizzati per lo meno.
Prendere in gestione un locale in uno di questi quartieri é oneroso, a livelli di affitto stai sui livelli dei grandi centri commerciali.
Se non sei il mago otelma il covid non puoi prevederlo e quando ti ritrovi a dover pagare l'affitto e le bollette per 3 mesi senza avere entrate sei fottuto, nel post covid poi non é il 33% dei lavoratori tornati in ufficio che ti fanno tornare i conti a posto.
Se un ente chiude la sede ne arriva un altro che recupera i locali, con il covid la sede resta vuota e il commercio muore.
canislupus
30-09-2020, 13:10
dalle corbellerie che scrivi si evince che sei stato sempre un dipedente aziendale e non hai mai messo un euro per aprire una tua attività :doh:
Non mi reputo un imprenditore e quindi non metterei mai a rischio un capitale senza averne le capacità.
Io sono sempre stato dell'opinione che NON TUTTI possano aprire una attività privata.
Ci vuole tantissima intelligenza (e mi metto poco sopra la media) e tantissimo intuito e furbizia (cose che mi mancano).
Ho amici imprenditori che hanno sempre retto sia in momenti di crisi che in momenti di espansione dell'economia.
Si sono reinventati di continuo e cambiato il focus quando era evidente che non si potesse continuare a sopravvivere.
Poi conosco persone che nonostante dei mercati saturi, hanno voluto sempre seguire le stesse logiche e nel migliore dei casi sono stati sempre con l'acqua alla gola.
Un esempio classico è quello di alcuni bar o pizzeria che aprono in zone già piene in ogni angolo.
Se non offri qualcosa di estremamente innovativo, per quale motivo una persona dovrebbe fare una colazione da te? per risparmiare pochi centesimi?
perché la produttività cala da remoto? Cosa fa in ufficio che non riesce a fare da casa?
ovviamente se puoi dare questi dettagli, altrimenti non mi offendo
"
Nel mio caso ad esempio ho grosse difficoltà, spesso devo basarmi su dati presi dal "reale", quindi andare in produzione, parlare con i responsabili delle lavorazioni, studiare insieme soluzioni, coinvolgendo più persone, tra cui operatori alla postazione manuale, manutentori...da casa ognuno di questi passaggi diventa eterno.
Generalmente non facciamo grandi riunioni operative, si tratta di tanti piccoli problemi frequenti.
Niente di insormontabile, chiaro, ma dovrebbe esserci una riorganizzazione di cui, al momento, la proprietà non si è occupata perchè, con il nostro Ateco, è troppo tranquilla
Unrealizer
30-09-2020, 13:16
in troppi lo stanno utilizzando come scusa per stare a casa.
Muovere il sedere e tornare a lavorare
E chi dice che stare a casa sia un problema? Chi dice che tornare in ufficio sia meglio?
Da quando lavoriamo a casa il mio team arriva puntualmente a tre quarti di ciclo con 0 obiettivi rimasti in sospeso, mentre prima sforavamo quasi tutte le deadline, a parità di carico.
Addirittura nel periodo aprile-giugno arrivavamo a fine ciclo senza nulla da fare anche con una riduzione delle ore del 30%
Anzi ho il problema opposto, faccio troppe poche pause quando sono a casa, mentre in ufficio ogni 10 minuti c'era qualcuno che proponeva una pausa caffè.
Per noi è stato un enorme vantaggio: lavoriamo di meno, produciamo di più, e i risultati li abbiamo visti: siamo una grossa società del mondo del turismo, settore colpitissimo dalla crisi, e siamo messi abbastanza bene da avere intenzione di assumere 80-120 dev entro i prossimi 12 mesi (OT: cerchiamo gente che conosca PHP, Go e C#, i miei DM sono aperti ;)).
E il merito è in gran parte della facilità in cui ci siamo riusciti ad adattare, al punto che negli ultimi sei mesi abbiamo pompato fuori feature a una velocità incredibile, mentre i nostri concorrenti inciampavano su loro stessi. Il nostro metodo ha avuto talmente successo che il mega gruppo che ci ha acquisiti due anni fa ha deciso di trasformare tutto il resto del gruppo per adattarsi a noi piuttosto che al contrario, come succede di solito.
(PS: ma perché molti insistono su schemi rigidi per dividere il tempo in ufficio/a casa? da noi è libero, puoi dividerti lo split come vuoi, incluso non stare mai a casa o non andare mai in ufficio... l'unico limite è il numero di persone contemporanee in ufficio, ma per questo hanno semplicemente disattivato alcune postazioni nel sistema di prenotazione scrivanie)
Non mi reputo un imprenditore e quindi non metterei mai a rischio un capitale senza averne le capacità.
Io sono sempre stato dell'opinione che NON TUTTI possano aprire una attività privata.
Ci vuole tantissima intelligenza (e mi metto poco sopra la media) e tantissimo intuito e furbizia (cose che mi mancano).
Ho amici imprenditori che hanno sempre retto sia in momenti di crisi che in momenti di espansione dell'economia.
Si sono reinventati di continuo e cambiato il focus quando era evidente che non si potesse continuare a sopravvivere.
Poi conosco persone che nonostante dei mercati saturi, hanno voluto sempre seguire le stesse logiche e nel migliore dei casi sono stati sempre con l'acqua alla gola.
Un esempio classico è quello di alcuni bar o pizzeria che aprono in zone già piene in ogni angolo.
Se non offri qualcosa di estremamente innovativo, per quale motivo una persona dovrebbe fare una colazione da te? per risparmiare pochi centesimi?
oh parliamo di ristoratori e piccoli commercianti, non di industrie o starup!! Per tua informazione nel mondo non ci sono sono i dipendenti col contratto a tempo indeterminato e gli imprenditori con attività di successo eh, c'é un sacco di gente che ha la propria attività, paga le tasse e paga pure qualche stipendio a gente che altrimenti sarebbe senza lavoro.
lo smart working ha un grosso problema. Toglie il lavoro a bar e ristoranti che fino ad allora campavano con pranzi e colazioni
Questo si e infatti queste attività vanno aiutate in qualche modo
in troppi lo stanno utilizzando come scusa per stare a casa.
Muovere il sedere e tornare a lavorare
posso chiederti che lavoro fai?
E chi dice che stare a casa sia un problema? Chi dice che tornare in ufficio sia meglio?
Da quando lavoriamo a casa il mio team arriva puntualmente a tre quarti di ciclo con 0 obiettivi rimasti in sospeso, mentre prima sforavamo quasi tutte le deadline, a parità di carico.
Addirittura nel periodo aprile-giugno arrivavamo a fine ciclo senza nulla da fare anche con una riduzione delle ore del 30%
Anzi ho il problema opposto, faccio troppe poche pause quando sono a casa, mentre in ufficio ogni 10 minuti c'era qualcuno che proponeva una pausa caffè.
Per noi è stato un enorme vantaggio: lavoriamo di meno, produciamo di più, e i risultati li abbiamo visti: siamo una grossa società del mondo del turismo, settore colpitissimo dalla crisi, e siamo messi abbastanza bene da avere intenzione di assumere 80-120 dev entro i prossimi 12 mesi (OT: cerchiamo gente che conosca PHP, Go e C#, i miei DM sono aperti ;)).
E il merito è in gran parte della facilità in cui ci siamo riusciti ad adattare, al punto che negli ultimi sei mesi abbiamo pompato fuori feature a una velocità incredibile, mentre i nostri concorrenti inciampavano su loro stessi. Il nostro metodo ha avuto talmente successo che il mega gruppo che ci ha acquisiti due anni fa ha deciso di trasformare tutto il resto del gruppo per adattarsi a noi piuttosto che al contrario, come succede di solito.
(PS: ma perché molti insistono su schemi rigidi per dividere il tempo in ufficio/a casa? da noi è libero, puoi dividerti lo split come vuoi, incluso non stare mai a casa o non andare mai in ufficio... l'unico limite è il numero di persone contemporanee in ufficio, ma per questo hanno semplicemente disattivato alcune postazioni nel sistema di prenotazione scrivanie)
Ti quoto in tutto. Meno perdita di tempo nel prendere macchina/mezzi pubblici per andare al lavoro e arrivare già stanchi. Meno distrazioni in ufficio. Meno affollamenti e diffusione di virus vari in giro, oltre che a meno smog.
Anzi, lo smart working ufficialmente ancora non ha una regolamentazione ufficiale e può capitare di lavorare oltre l’orario senza essere retribuiti.
non è che devono aprire bar e ristoranti dove non ci sono, ma quelli che si trovano in zone residenziali lavoreranno di più perché la gente è lì
una volta che lavori da casa magari non fai la pausa pranzo, ma l'aperitivo o la cena con gli amici sì perché hai più tempo, non arrivi a casa a orari impossibili dopo aver preso i mezzi o esserti sparato il traffico tipico delle metropoli
è evidente che il bar che campava solo di pranzi per gli uffici andrà in crisi, con il sistema misto remoto/ufficio ci saranno meno guadagni e quindi qualcuno chiuderà e ne rimarranno aperti pochi a spartirsi la gente che lavora tot giorni in quegli uffici
comunque non è detto che uno fallisca, ci possono essere benissimo casi in cui se ti rinnovi sopravvivi, magari il bar meno ma il ristorante che prima faceva un bell'incasso a mezzogiorno può darsi che riesca a rifarsi la sera
le zone con palazzi di uffici se sono centrali sono ben raggiungibili, se sono più periferiche è probabile che abbiano parcheggio quindi diventano appetibili per fare serata
per un bar è più difficile a meno che il locale non si rinnovi completamente per diventare più da aperitivo o posto dove vai a vedere la partita tipo pub
Questa é un cazzata purtroppo, innanzi tutto non puoi sapere a priori quanta gente lavora da casa in un determinato quartiere e poi é quasi garantito che la gente quando lavora da casa non và a mangiare fuori, al massimo si prende un panino o un'insalata se non ha nulla nel frigo, d'inverno poi col cavolo che la gente esce se piove e fà freddo.
Lavoreranno un po' di piu' i ristoratori da asporto di zona e i vari uber eats e mc donald, ma chi aveva le attività nei quartieri d'affari dovrà abbassare la serranda per sempre.
Quando vado in ufficio pranzo sempre al ristorante, quando lavoro da casa al massimo esco per fare la spesa e torno prima di collegarmi alla vpn
canislupus
30-09-2020, 14:04
Questa é un cazzata purtroppo, innanzi tutto non puoi sapere a priori quanta gente lavora da casa in un determinato quartiere e poi é quasi garantito che la gente quando lavora da casa non và a mangiare fuori, al massimo si prende un panino o un'insalata se non ha nulla nel frigo, d'inverno poi col cavolo che la gente esce se piove e fà freddo.
Lavoreranno un po' di piu' i ristoratori da asporto di zona e i vari uber eats e mc donald, ma chi aveva le attività nei quartieri d'affari dovrà abbassare la serranda per sempre.
Quando vado in ufficio pranzo sempre al ristorante, quando lavoro da casa al massimo esco per fare la spesa e torno prima di collegarmi alla vpn
Ma io non capisco una cosa... forse sono rimasto indietro o sono un lavoratore povero.
Possibile che solo nella mia società tantissime persone (diciamo un buon 60%... anche 80% se escludiamo i dirigenti e chi guadagna importanti cifre) si portavano il pranzo da casa e lo scaldavano al microonde?
E' una mia impressione o abbiamo disimparato a cucinare?
Qualcuno obietterà che non si ha il tempo.
Io mi svegliavo prima la mattina e preparavo il mio pranzo mentre facevo colazione, altri miei colleghi lo facevano la sera prima.
Siamo ancora qui a parlarne, non ho visto una produzione di obesi (molti si preparavano verdure o riso) e tutto sommato ho sempre mangiato molto variegato scegliendo prodotti di qualità.
Poi per carità ognuno fa come vuole, però non vorrei passasse il concetto che tutti a lavoro dovessero forzatamente andare a mangiare fuori.
Ma io non capisco una cosa... forse sono rimasto indietro o sono un lavoratore povero.
Possibile che solo nella mia società tantissime persone (diciamo un buon 60%... anche 80% se escludiamo i dirigenti e chi guadagna importanti cifre) si portavano il pranzo da casa e lo scaldavano al microonde?
E' una mia impressione o abbiamo disimparato a cucinare?
Qualcuno obietterà che non si ha il tempo.
Io mi svegliavo prima la mattina e preparavo il mio pranzo mentre facevo colazione, altri miei colleghi lo facevano la sera prima.
Siamo ancora qui a parlarne, non ho visto una produzione di obesi (molti si preparavano verdure o riso) e tutto sommato ho sempre mangiato molto variegato scegliendo prodotti di qualità.
Poi per carità ognuno fa come vuole, però non vorrei passasse il concetto che tutti a lavoro dovessero forzatamente andare a mangiare fuori.
Boh io ho lavorato per 10 anni a Milano e da 10 a Parigi, in Francia l'80% dei lavoratori pranza fuori, al massimo va alla mensa aziendale se non fà troppo schifo, a Milano la situazione non era molto diversa.
Ovviamente parlo di lavoratori mediamente ben pagati, non parlo dei manovali che si prendono il kebab o il tramezzino preconfezionato.
Io il pranzo da casa me lo porto quando sto a dieta, diciamo 2 settimane all'anno.
Il ristorante sotto la sede aziendale del mio ultimo cliente poi la sera era assediato da parecchi dipendenti che andavao a prendersi l'aperitivo dopo il lavoro, ormai da Marzo non c'é piu' anima viva.
Tra l'altro i microonde e le sale per mangiarsi il pasto portato da casa con il covid sono chiuse, quindi anche volendo non puoi manco scaldarti la pasta
Ma io non capisco una cosa... forse sono rimasto indietro o sono un lavoratore povero.
Possibile che solo nella mia società tantissime persone (diciamo un buon 60%... anche 80% se escludiamo i dirigenti e chi guadagna importanti cifre) si portavano il pranzo da casa e lo scaldavano al microonde?
E' una mia impressione o abbiamo disimparato a cucinare?
Qualcuno obietterà che non si ha il tempo.
Io mi svegliavo prima la mattina e preparavo il mio pranzo mentre facevo colazione, altri miei colleghi lo facevano la sera prima.
Siamo ancora qui a parlarne, non ho visto una produzione di obesi (molti si preparavano verdure o riso) e tutto sommato ho sempre mangiato molto variegato scegliendo prodotti di qualità.
Poi per carità ognuno fa come vuole, però non vorrei passasse il concetto che tutti a lavoro dovessero forzatamente andare a mangiare fuori.
Da un lato non vedo nulla di male ad andare a pranzo al bar o al ristorante; diciamo che serve anche per "staccare la spina" un'oretta dal contesto lavorativo. Poi ci sono persone come te che optano per portarsi il cibo da casa. Con mio figlio piccolo è già un miracolo che arriviamo a prepararci la cena la sera.. :)
Ci sono infine società che "consigliano" di mangiare nella loro mensa con la scusa di farti pagare poco per un pranzo. E quindi rimani li.
canislupus
30-09-2020, 14:20
oh parliamo di ristoratori e piccoli commercianti, non di industrie o starup!! Per tua informazione nel mondo non ci sono sono i dipendenti col contratto a tempo indeterminato e gli imprenditori con attività di successo eh, c'é un sacco di gente che ha la propria attività, paga le tasse e paga pure qualche stipendio a gente che altrimenti sarebbe senza lavoro.
Sempre la solita risposta... siccome sei un dipendete privato allora non capisci nulla... potrei dire la stessa cosa al contrario...
Hai mai sentito parlare di studio di fattibilità?
Se metto un ristorante in un luogo di lavoro e ce ne sono altri 100, è colpa mia se guadagno poco o del fatto che ci siano poche persone disposte a spendere?
Se metto su un bar che vive esclusivamente di colazioni e pranzi di chi lavora in zona, è colpa mia che ho puntato SOLO su quell'aspetto oppure di quei dirigenti che magari hanno deciso di spostare la sede?
Ora al di là del COVID, che dovrebbe essere un evento più unico che raro, si potrà dire che spesso si fa il passo più lungo della gamba?
O vogliamo credere ad eventi illogici come la sfortuna?
Sempre la solita risposta... siccome sei un dipendete privato allora non capisci nulla... potrei dire la stessa cosa al contrario...
Hai mai sentito parlare di studio di fattibilità?
Se metto un ristorante in un luogo di lavoro e ce ne sono altri 100, è colpa mia se guadagno poco o del fatto che ci siano poche persone disposte a spendere?
Se metto su un bar che vive esclusivamente di colazioni e pranzi di chi lavora in zona, è colpa mia che ho puntato SOLO su quell'aspetto oppure di quei dirigenti che magari hanno deciso di spostare la sede?
Ora al di là del COVID, che dovrebbe essere un evento più unico che raro, si potrà dire che spesso si fa il passo più lungo della gamba?
O vogliamo credere ad eventi illogici come la sfortuna?
Vabbé continui a scrivere stronzate, mi arrendo.
Vai a dirlo a chi il ristorante o il bar ce lo aveva da oltre 20 anni ed ha dovuto chiudere per colpa del covid, che ovviamente avresti inserito nel tuo studio di fattibilità dall'alto della tua laurea in economia e commercio con master in eventi esoterici e pandemie globali.
Quasi quasi consiglio a mia cugina di non aprire il suo negozio di prodotti biologici a Londra, metti che domani esplode la terza guerra mondiale o ci invadono gli alieni rischia di andare in bancarotta :asd:
Mister24
30-09-2020, 14:33
Sempre la solita risposta... siccome sei un dipendete privato allora non capisci nulla... potrei dire la stessa cosa al contrario...
Hai mai sentito parlare di studio di fattibilità?
Se metto un ristorante in un luogo di lavoro e ce ne sono altri 100, è colpa mia se guadagno poco o del fatto che ci siano poche persone disposte a spendere?
Se metto su un bar che vive esclusivamente di colazioni e pranzi di chi lavora in zona, è colpa mia che ho puntato SOLO su quell'aspetto oppure di quei dirigenti che magari hanno deciso di spostare la sede?
Ora al di là del COVID, che dovrebbe essere un evento più unico che raro, si potrà dire che spesso si fa il passo più lungo della gamba?
O vogliamo credere ad eventi illogici come la sfortuna?
Secondo me sei te che non stai capendo. Non è che uno apre un bar sotto un'unica azienda. In genere si apre un bar in un quartiere con tanti uffici di aziende diverse oppure su una strada trafficata da gente che va a lavorare. Certo che si fa lo studio di fattibilità o si fanno indagini di mercato. Un'azienda in un certo quartiere può chiudere, ma è impossibile che chiudano tutte insieme.
Allo stato attuale è capitata una cosa non prevedibile da nessuno in nessuna indagine di mercato. Alcuni ristoranti si sono adattati per fare consegne a domicilio, ma il classico bar che guadagna con i caffè o le colazioni è spacciato e basta. Non tutti possono fare consegne a domicilio.
Secondo me sei te che non stai capendo. Non è che uno apre un bar sotto un'unica azienda. In genere si apre un bar in un quartiere con tanti uffici di aziende diverse oppure su una strada trafficata da gente che va a lavorare. Certo che si fa lo studio di fattibilità o si fanno indagini di mercato. Un'azienda in un certo quartiere può chiudere, ma è impossibile che chiudano tutte insieme.
Allo stato attuale è capitata una cosa non prevedibile da nessuno in nessuna indagine di mercato. Alcuni ristoranti si sono adattati per fare consegne a domicilio, ma il classico bar che guadagna con i caffè o le colazioni è spacciato e basta. Non tutti possono fare consegne a domicilio.
diciamo che se tasse ed affitti si abbassassero il negozietto camperebbe...
utopia.. :)
canislupus
30-09-2020, 14:50
Vabbé continui a scrivere stronzate, mi arrendo.
Vai a dirlo a chi il ristorante o il bar ce lo aveva da oltre 20 anni ed ha dovuto chiudere per colpa del covid, che ovviamente avresti inserito nel tuo studio di fattibilità dall'alto della tua laurea in economia e commercio con master in eventi esoterici e pandemie globali.
Quasi quasi consiglio a mia cugina di non aprire il suo negozio di prodotti biologici a Londra, metti che domani esplode la terza guerra mondiale o ci invadono gli alieni rischia di andare in bancarotta :asd:
Premesso che io evito gli insulti, ma non lo pretendo da tutti.
Detto questo.
Stai quindi dicendo che un bar/ristorante che esiste da 20 anni debba per forza di cose pensare che tutto rimarrà immutato per i prossimi secoli a venire?
Ti sei accorto che viviamo nel 2020?
Il mondo cambia ad una rapidità assurda che persino chi è giovane, fa una tremenda fatica ad aggiornarsi.
Ipotizziamo che quel ristorante faccia cucina tradizionale e la gente inizi ad apprezzare quella molecolare.
Dovrebbe continuare a proporre lo stesso menu nella speranza che tutti rimangano sempre in quella interpretazione o potrebbe ripensarlo aggiornandolo?
Quando parlo di strategia intendo dire che se ti focalizzi SOLO su un modo di guadagnare e tutto dipende da quello, prima o poi il tuo business plan (lo fanno anche le piccole realtà) potrebbe subire un arresto.
Ovviamente il COVID ha stravolto dalla mattina alla sera certe dinamiche e questo sarebbe stupido non ammetterlo, ma come mai alcuni ristoranti sono riusciti ad esempio a reinventarsi con l'asporto?
Non arrivano ai guadagni precedenti?
Sicuramente no, ma stanno provando a trovare alternative.
Modalità che potrebbero diventare vincenti in un futuro in cui il lavoro in presenza potrebbe essere sempre meno frequente.
E' una scelta facile? mai sostenuto e richiede una grande flessibilità e capacità decisionale, ma l'alternativa sarebbe piangersi addosso e sperare che per magia tutto torni come prima?
Ripeto... il COVID ha insegnato che in molte realtà non serve costringere i lavoratori ad andare sul posto.
Si hanno dei risparmi di affitti, consumi e stress eccezionali.
Quindi se fosse un imprenditore OGGI, io studierei soluzioni per gli smart-workers.
Cosa oggi potrebbe essere più utile?
Phoenix Fire
30-09-2020, 15:11
Nel mio caso ad esempio ho grosse difficoltà, spesso devo basarmi su dati presi dal "reale", quindi andare in produzione, parlare con i responsabili delle lavorazioni, studiare insieme soluzioni, coinvolgendo più persone, tra cui operatori alla postazione manuale, manutentori...da casa ognuno di questi passaggi diventa eterno.
Generalmente non facciamo grandi riunioni operative, si tratta di tanti piccoli problemi frequenti.
Niente di insormontabile, chiaro, ma dovrebbe esserci una riorganizzazione di cui, al momento, la proprietà non si è occupata perchè, con il nostro Ateco, è troppo tranquilla
capito, ma nel tuo caso non è che hai un calo produttivo, praticamente a casa non puoi lavorare :D
Premesso che io evito gli insulti, ma non lo pretendo da tutti.
Detto questo.
Stai quindi dicendo che un bar/ristorante che esiste da 20 anni debba per forza di cose pensare che tutto rimarrà immutato per i prossimi secoli a venire?
Ti sei accorto che viviamo nel 2020?
Il mondo cambia ad una rapidità assurda che persino chi è giovane, fa una tremenda fatica ad aggiornarsi.
Ipotizziamo che quel ristorante faccia cucina tradizionale e la gente inizi ad apprezzare quella molecolare.
Dovrebbe continuare a proporre lo stesso menu nella speranza che tutti rimangano sempre in quella interpretazione o potrebbe ripensarlo aggiornandolo?
Quando parlo di strategia intendo dire che se ti focalizzi SOLO su un modo di guadagnare e tutto dipende da quello, prima o poi il tuo business plan (lo fanno anche le piccole realtà) potrebbe subire un arresto.
Ovviamente il COVID ha stravolto dalla mattina alla sera certe dinamiche e questo sarebbe stupido non ammetterlo, ma come mai alcuni ristoranti sono riusciti ad esempio a reinventarsi con l'asporto?
Non arrivano ai guadagni precedenti?
Sicuramente no, ma stanno provando a trovare alternative.
Modalità che potrebbero diventare vincenti in un futuro in cui il lavoro in presenza potrebbe essere sempre meno frequente.
E' una scelta facile? mai sostenuto e richiede una grande flessibilità e capacità decisionale, ma l'alternativa sarebbe piangersi addosso e sperare che per magia tutto torni come prima?
Ripeto... il COVID ha insegnato che in molte realtà non serve costringere i lavoratori ad andare sul posto.
Si hanno dei risparmi di affitti, consumi e stress eccezionali.
Quindi se fosse un imprenditore OGGI, io studierei soluzioni per gli smart-workers.
Cosa oggi potrebbe essere più utile?
Davvero non riesco proprio a capire dove vuoi andare a parare.
Stai per caso dicendo che se uno perde un'attività ed é costretto a mettere alla porta pure qualche dipendente per colpe non sue e per cause impossibili da preventirare la resposabilità é soltanto sua e doveva prevedere il peggio pensando ad un piano b da mettere in atto in piena crisi sanitaria mondiale?
Pensi che chi ha un bar o un ristorante e paga 10.000 euro al mese di affitto ed ha due/tre o piu' dipendenti a libro paga puo' rimettersi in piedi campando con tre ordini in asporto dopo 3 mesi di chiusura forzata? Sei serio?Nel mio quartiere chi ha riaperto é perché aveva altre attività che gli hanno consentito di ripartire nonostante le perdite perché ha potuto ammortizzarle, chi viveva della sua unica attività é stato affosato ed ha chiuso o ha ceduto l'attività.
Spero vivamente che se domani la tua azienda fallisce ed il lavoro che svolgi ha un calo della domanda del 150% tu possa avere già messo in preventivo un bel piano di rilancio che possa consentirti di continuare a pagare il mutuo, le bollette e fare la spesa tutti i giorni.
Guardare ai soli benefici che ha il covid sui lavoratori che stanno comodamente col culo sul divando collegati da casa é davvero miope, c'é chi deve andare a lavorare sul posto per guadagnarsi la pagnotta.
Spero solo non ci siano altri lockdown altrimenti altro che bar e ristoranti, troppi commercianti e artigiani dovranno alzare bandiera bianca.
canislupus
30-09-2020, 15:15
Secondo me sei te che non stai capendo. Non è che uno apre un bar sotto un'unica azienda. In genere si apre un bar in un quartiere con tanti uffici di aziende diverse oppure su una strada trafficata da gente che va a lavorare. Certo che si fa lo studio di fattibilità o si fanno indagini di mercato. Un'azienda in un certo quartiere può chiudere, ma è impossibile che chiudano tutte insieme.
Allo stato attuale è capitata una cosa non prevedibile da nessuno in nessuna indagine di mercato. Alcuni ristoranti si sono adattati per fare consegne a domicilio, ma il classico bar che guadagna con i caffè o le colazioni è spacciato e basta. Non tutti possono fare consegne a domicilio.
Non ho mai detto che il COVID sia un evento possibile da prevedere, MA ci sono due approcci.
Farsi distruggere da questa situazione, cercare di vedere una alternativa.
Lo possono fare tutti? Non sempre.
Lo vogliono fare tutti? Molto pochi.
Il discorso che io faccio non deve essere SOLO legato alla situazione attuale, ma in generale.
Troppo spesso ho sentito degli imprenditori lamentarsi delle difficoltà e non avere fatto nulla per combatterle.
Un dipendente (visto che lo tirate sempre in ballo) deve solo preoccuparsi di fare il suo lavoro e prendere lo stipendio.
Un imprenditore deve capire COME riuscire a mantenere stabile (o aumentare) il suo guadagno e questo non lo posso decidere nè io nè nessun altro.
E' la sua CAPACITA' a dargli gli strumenti per farlo.
Ecco perchè non tutti possiamo aspirare ad esserlo o pensare di esserlo.
capito, ma nel tuo caso non è che hai un calo produttivo, praticamente a casa non puoi lavorare :D
Più calo di così! :D
Comunque io vorrei lo smartworking per tutti, per strada trovavo solo animali selvatici, mi svegliavo 5 minuti dopo, tornavo a casa e c'era tavola apparecchiata, spesa fatta, babbuini già "scannati"...una festa!
Phoenix Fire
30-09-2020, 15:19
E chi dice che stare a casa sia un problema? Chi dice che tornare in ufficio sia meglio?
Da quando lavoriamo a casa il mio team arriva puntualmente a tre quarti di ciclo con 0 obiettivi rimasti in sospeso, mentre prima sforavamo quasi tutte le deadline, a parità di carico.
Addirittura nel periodo aprile-giugno arrivavamo a fine ciclo senza nulla da fare anche con una riduzione delle ore del 30%
Anzi ho il problema opposto, faccio troppe poche pause quando sono a casa, mentre in ufficio ogni 10 minuti c'era qualcuno che proponeva una pausa caffè.
Per noi è stato un enorme vantaggio: lavoriamo di meno, produciamo di più, e i risultati li abbiamo visti: siamo una grossa società del mondo del turismo, settore colpitissimo dalla crisi, e siamo messi abbastanza bene da avere intenzione di assumere 80-120 dev entro i prossimi 12 mesi (OT: cerchiamo gente che conosca PHP, Go e C#, i miei DM sono aperti ;)).
E il merito è in gran parte della facilità in cui ci siamo riusciti ad adattare, al punto che negli ultimi sei mesi abbiamo pompato fuori feature a una velocità incredibile, mentre i nostri concorrenti inciampavano su loro stessi. Il nostro metodo ha avuto talmente successo che il mega gruppo che ci ha acquisiti due anni fa ha deciso di trasformare tutto il resto del gruppo per adattarsi a noi piuttosto che al contrario, come succede di solito.
(PS: ma perché molti insistono su schemi rigidi per dividere il tempo in ufficio/a casa? da noi è libero, puoi dividerti lo split come vuoi, incluso non stare mai a casa o non andare mai in ufficio... l'unico limite è il numero di persone contemporanee in ufficio, ma per questo hanno semplicemente disattivato alcune postazioni nel sistema di prenotazione scrivanie)
interessante testimonianza. Concordo che certe giornate in ufficio sono più rilassate con una pausa caffè ogni 10 minuti mentre a casa, se hai la giusta mentalità e il giusto ambiente, riesci ad avere molte meno distrazioni
Ma io non capisco una cosa... forse sono rimasto indietro o sono un lavoratore povero.
Possibile che solo nella mia società tantissime persone (diciamo un buon 60%... anche 80% se escludiamo i dirigenti e chi guadagna importanti cifre) si portavano il pranzo da casa e lo scaldavano al microonde?
E' una mia impressione o abbiamo disimparato a cucinare?
Qualcuno obietterà che non si ha il tempo.
Io mi svegliavo prima la mattina e preparavo il mio pranzo mentre facevo colazione, altri miei colleghi lo facevano la sera prima.
Siamo ancora qui a parlarne, non ho visto una produzione di obesi (molti si preparavano verdure o riso) e tutto sommato ho sempre mangiato molto variegato scegliendo prodotti di qualità.
Poi per carità ognuno fa come vuole, però non vorrei passasse il concetto che tutti a lavoro dovessero forzatamente andare a mangiare fuori.
dipende da troppi fattori, nelle aziende che ho visto fin oggi, solo una (quella dove sono adesso) ha il forno a microonde, quindi puoi immaginare che un pasto freddo tutto l'inverno non sia sempre piacevole. Inoltre, ci sono molte aziende che hanno buone mense a poco prezzo, quindi si riesce a fare un pasto vario con poca spesa e meno"fatica" visto che non serve cucinare il giorno prima
Ho fatto consulenza in azienda dove eri praticamente obbligato a mangiare o a mensa o un pasto da casa visto che non c'era niente per km (se non altre aziende), mentre altri in zone più centrali hanno una lunga lista di bar/ristoranti/pizzerie dove andare, variando quindi tipologia e cucina senza problemi
Ovviamente senza considerare chi decide di portarsi il pranzo da casa principalmente per risparmiare
Più calo di così! :D
Comunque io vorrei lo smartworking per tutti, per strada trovavo solo animali selvatici, mi svegliavo 5 minuti dopo, tornavo a casa e c'era tavola apparecchiata, spesa fatta, babbuini già "scannati"...una festa!
ma infatti, a parte l'eventuale fattore invidia che qualcuno potrebbe provare, l'avere molte persone in smart, favorisce anche chi deve andare in ufficio visto che trova strade non trafficate e/o mezzi pubblici con meno gente
canislupus
30-09-2020, 15:21
Davvero non riesco proprio a capire dove vuoi andare a parare.
Stai per caso dicendo che se uno perde un'attività ed é costretto a mettere alla porta pure qualche dipendente per colpe non sue e per cause impossibili da preventirare la resposabilità é soltanto sua e doveva prevedere il peggio pensando ad un piano b da mettere in atto in piena crisi sanitaria mondiale?
Pensi che chi ha un bar o un ristorante e paga 10.000 euro al mese di affitto ed ha due/tre o piu' dipendenti a libro paga puo' rimettersi in piedi campando con tre ordini in asporto dopo 3 mesi di chiusura forzata? Sei serio?Nel mio quartiere chi ha riaperto é perché aveva altre attività che gli hanno consentito di ripartire nonostante le perdite perché ha potuto ammortizzarle, chi viveva della sua unica attività é stato affosato ed ha chiuso o ha ceduto l'attività.
Spero vivamente che se domani la tua azienda fallisce ed il lavoro che svolgi ha un calo della domanda del 150% tu possa avere già messo in preventivo un bel piano di rilancio che possa consentirti di continuare a pagare il mutuo, le bollette e fare la spesa tutti i giorni.
Guardare ai soli benefici che ha il covid sui lavoratori che stanno comodamente col culo sul divando collegati da casa é davvero miope, c'é chi deve andare a lavorare sul posto per guadagnarsi la pagnotta.
Spero solo non ci siano altri lockdown altrimenti altro che bar e ristoranti, troppi commercianti e artigiani dovranno alzare bandiera bianca.
La parte in grassetto è la risposta.
Puntare su un solo cavallo e sperare che sia sempre vincente è un errore che non può permettersi un imprenditore.
Sarebbe sbagliato persino per un dipendente credere che il suo lavoro sia realmente a tempo indeterminato (non a caso devi SEMPRE pensare ad una continua formazione), figuriamoci per chi decide le sorti della propria attività.
Per quanto riguarda me stesso, nel tempo ho cercato di avere delle soluzioni alternative, anche in caso di perdita del lavoro (risparmi ed investimenti).
Magari dovrei rivedere la qualità della mia vita (non sono miliardario), ma di certo non mi troverei in nessun caso sotto un ponte (al massimo vivrei di pane e acqua e andrei in una baracca in mezzo al nulla :D )
Certo che se pensassi di poter vivere come oggi (e non vivo nel lusso) senza avere alcun introito, sarei o un illuso o uno stupido (forse più il secondo).
canislupus
30-09-2020, 15:31
dipende da troppi fattori, nelle aziende che ho visto fin oggi, solo una (quella dove sono adesso) ha il forno a microonde, quindi puoi immaginare che un pasto freddo tutto l'inverno non sia sempre piacevole. Inoltre, ci sono molte aziende che hanno buone mense a poco prezzo, quindi si riesce a fare un pasto vario con poca spesa e meno"fatica" visto che non serve cucinare il giorno prima
Ho fatto consulenza in azienda dove eri praticamente obbligato a mangiare o a mensa o un pasto da casa visto che non c'era niente per km (se non altre aziende), mentre altri in zone più centrali hanno una lunga lista di bar/ristoranti/pizzerie dove andare, variando quindi tipologia e cucina senza problemi
Ovviamente senza considerare chi decide di portarsi il pranzo da casa principalmente per risparmiare
Ho cambiato tantissime aziende nei settori più disparati e ho sempre trovato il modo di portarmi da mangiare e scaldarlo oppure andare in mensa (preferisco il pranzo freddo :D ).
In tutta franchezza, salvo rarissimi casi, mi è sembrato che spesso sia soprattutto mancanza di volontà oltre a risparmio.
Non dico che anche io non abbia ogni tanto fatto un'uscita fuori per un caffè o un pasto, ma era più per fare compagnia a qualcuno che per un'esigenza fondamentale.
Anche perchè prima mi piaceva mangiare rapidamente e poi farmi una passeggiata di quasi un'ora piuttosto che stare nuovamente un'ora seduto ad ingozzarmi (se mi sente Svelgen è la fine :D :D :D ).
La parte in grassetto è la risposta.
Puntare su un solo cavallo e sperare che sia sempre vincente è un errore che non può permettersi un imprenditore.
Sarebbe sbagliato persino per un dipendente credere che il suo lavoro sia realmente a tempo indeterminato (non a caso devi SEMPRE pensare ad una continua formazione), figuriamoci per chi decide le sorti della propria attività.
Per quanto riguarda me stesso, nel tempo ho cercato di avere delle soluzioni alternative, anche in caso di perdita del lavoro (risparmi ed investimenti).
Magari dovrei rivedere la qualità della mia vita (non sono miliardario), ma di certo non mi troverei in nessun caso sotto un ponte (al massimo vivrei di pane e acqua e andrei in una baracca in mezzo al nulla :D )
Certo che se pensassi di poter vivere come oggi (e non vivo nel lusso) senza avere alcun introito, sarei o un illuso o uno stupido (forse più il secondo).
Quindi secondo la tua logica facciamo sparire tutte le attività a gestione familiare perché solo chi puo' permettersi di aprire una catena di bar o ristoranti puo' andare avanti, altrimenti bisogna essere milionari e aprire insieme al bar anche un'officina autorizzata, un bowling, una spa, una startup di scommesse on line e nel tempo libero ( perché ovviamente te ne resterà parecchio) farsi assumere part time da qualche ditta cosi' al limite ti becchi la cassa integrazione se ti chiudono tutte le attività a causa covdi :doh:
Non so dove vivi ma secono me no hai la piu' pallida idea di quanto costi avviare e gestire un'attività commerciale in una zona strategica di una grande città, pensare di poterne avviare altre come paracadute é fuori dal mondo.
Di gente che ragiona cosi' ne ho conosciuta parecchia, fosse per voi non si aprirebbe mai un cazzo perché ci sarebbe sempre un rischio fallimento, cosa che tra gli imprenditori si chiama "Rischio di impresa", ma é difficile da capire quando arriva lo stipendio ogni 27 del mese stando comodamente seduto sulla sedia.
Ho cambiato tantissime aziende nei settori più disparati e ho sempre trovato il modo di portarmi da mangiare e scaldarlo oppure andare in mensa (preferisco il pranzo freddo :D ).
In tutta franchezza, salvo rarissimi casi, mi è sembrato che spesso sia soprattutto mancanza di volontà oltre a risparmio.
Non dico che anche io non abbia ogni tanto fatto un'uscita fuori per un caffè o un pasto, ma era più per fare compagnia a qualcuno che per un'esigenza fondamentale.
Anche perchè prima mi piaceva mangiare rapidamente e poi farmi una passeggiata di quasi un'ora piuttosto che stare nuovamente un'ora seduto ad ingozzarmi (se mi sente Svelgen è la fine :D :D :D ).
Ecco ora capisco perché non te ne frega nulla di chi aveva il ristorante, non ci vai mai!
Mangiare nella ciotola da solo come un cane lo trovo deprimente, io vado in ufficio solo per farmi una birra coi colleghi e passare un'oretta al ristorante a discutere del piu' e del meno, cosa che spesso non riesci a fare quando sei davanti al computer o in riunione con altra gente.
canislupus
30-09-2020, 17:02
Quindi secondo la tua logica facciamo sparire tutte le attività a gestione familiare perché solo chi puo' permettersi di aprire una catena di bar o ristoranti puo' andare avanti, altrimenti bisogna essere milionari e aprire insieme al bar anche un'officina autorizzata, un bowling, una spa, una startup di scommesse on line e nel tempo libero ( perché ovviamente te ne resterà parecchio) farsi assumere part time da qualche ditta cosi' al limite ti becchi la cassa integrazione se ti chiudono tutte le attività a causa covdi :doh:
Non so dove vivi ma secono me no hai la piu' pallida idea di quanto costi avviare e gestire un'attività commerciale in una zona strategica di una grande città, pensare di poterne avviare altre come paracadute é fuori dal mondo.
Quindi tu investi tutti i tuoi risparmi in una singola attività e poi speri che per magia tutto rimanga invariato per decenni?
Se la pensi così o sei rimasto ai primi anni del vecchio secolo o non ti sei reso conto di quanto il mondo cambi in fretta e lasci indietro chiunque non sia rapido a reinventarsi.
Oggi io credo che aprire attività a gestione familiare e sperare di tenerle in piedi come 40 anni fa è altamente rischioso, specie se parliamo di grandi realtà (nei paesi è diverso perchè vi è ancora la logica di appartenenza ad un gruppo sociale).
Certo si risparmia molto nei costi di gestione in quanto spesso i propri dipendenti re-investono il denaro all'interno dell'impresa e tipicamente non fanno storie se vi è un ritardo nel pagamento, ma in questo modo se va male qualcosa non è una persona che va per strada, ma intere famiglie legate da vincoli di parentela.
Di gente che ragiona cosi' ne ho conosciuta parecchia, fosse per voi non si aprirebbe mai un cazzo perché ci sarebbe sempre un rischio fallimento, cosa che tra gli imprenditori si chiama "Rischio di impresa", ma é difficile da capire quando arriva lo stipendio ogni 27 del mese stando comodamente seduto sulla sedia.
Proprio perchè non voglio correre il famoso Rischio d'Impresa (del quale alcuni imprenditori si accorgono dell'esistenza SOLO quando vanno male le cose) non ho mai neanche pensato di aprirne una mia.
Devi avere capacità che IO non reputo di avere.
Spesso invece non vedo la stessa umiltà da parte di persone che poi si scontrano con un muro perchè hanno fatto il passo più lungo della gamba.
Fare impresa è complesso.
Lo era ieri, oggi è ancora più difficile perchè devi essere consapevole che si vive a ritmi serrati e con cambiamenti profondi da dover comprendere in maniera immediata.
Quanti sono in grado di farlo?
E quanti credono di poterlo fare?
Ecco ora capisco perché non te ne frega nulla di chi aveva il ristorante, non ci vai mai!
Mangiare nella ciotola da solo come un cane lo trovo deprimente, io vado in ufficio solo per farmi una birra coi colleghi e passare un'oretta al ristorante a discutere del piu' e del meno, cosa che spesso non riesci a fare quando sei davanti al computer o in riunione con altra gente.
Ci vado nel weekend con gli amici al ristorante.
Con i colleghi posso benissimo mangiare insieme ad un tavolo in sala relax.
Chiacchieriamo allo stesso modo, abbiamo tempo di mangiare senza ansia e lunghe attese e si ha anche il tempo di farsi una passeggiata e volendo prendere ANCHE un caffè.
E guarda caso siamo in tanti a pensarla così, quindi forse non viviamo in uno strano mondo.
Sono preoccupati dal crollo di tutti i mercati in effetti, se uno non va a lavoro oltre quello che hai già detto acquista anche meno scarpe, meno vestiti, meno oggetti elettronici...semplicemenente perché non ne ha bisogno.
La pandemia ha mostrato per quello che è la nostra economia, e con nostra intendo mondiale, un gigante con i piedi di argilla.
tanto prima o poi va tutto ripensato.
arrivare a consumare meno può essere o un percorso guidato e pianificato, o una mazzata imposta dall'oggi al domani dal riscaldamento globale e dalle catastrofi "naturali" (trombe d'aria, piogge torrenizli, alluvioni, pandemie...)
il covid è solo l'antipasto, questo è certo.
L'esperimento di 21 aziende di Mantova per 3 anni, prima del lockdown
https://www.ansa.it/canale_ambiente/notizie/vivere_green/2020/01/21/con-smart-working-meno-emissioni_7e544736-7599-460f-867d-ac95eaa468d5.html
Ogni lavoratore ha risparmiato 22 euro e 56 minuti di trasporto ogni giorno.
C'è un guadagno economico e di qualità della vita.
L'esperimento di 21 aziende di Mantova per 3 anni, prima del lockdown
https://www.ansa.it/canale_ambiente/notizie/vivere_green/2020/01/21/con-smart-working-meno-emissioni_7e544736-7599-460f-867d-ac95eaa468d5.html
Ogni lavoratore ha risparmiato 22 euro e 56 minuti di trasporto ogni giorno.
C'è un guadagno economico e di qualità della vita.
Beh Mantova non é un esempio universalmente valido.
Anche io quando resto a casa mi risparmio almeno 25 euro e un ora e mezzo di tragitto andata e ritorno, ma se dovessi lavorare in remoto 5 giorni a settimana tutto l'anno penso che impazzirei.
Egoisticamente guadagnerei di piu', ma ci sarebbero interi quartieri che si sono sviluppati grazie alla presenza degli uffici che morirebbero.
Contrariamente a quello che dice canisplus poi chi ha investito soldi e soprattutto sudore nell'attività di ristoratore non puo' certo mettersi a fare l'idrauilco o il sistemista linux dall'oggi al domani, quindi preferisco salire in moto e andare a lavoro almeno due o tre volte a settimana e far girare un po l'economia locale.
Phoenix Fire
30-09-2020, 19:15
cut
ma secondo te è possibile per tutti gestire più attività? Ragiona un po con i piedi per terra, se dovessero tutti fare così fidati che nessuno farebbe niente e avresti solo mc Donald e catene simili.
Discorso pausa pranzo
Beato te, io la maggior parte delle aziende che ho visto avevano la mensa, quasi nessuno aveva il forno a microonde (tanto che mi sono sempre stupito dove lo ho trovato). Tra pranzo freddo e mensa, molti come me preferiscono la mensa, poi sono gusti ovviamente
E ci sono piccoli Comuni ed interi quartieri, e le relative attività economiche, che negli ultimi 50 anni sono nati e morti a cause delle trasformazioni economiche da agricolo, ad industriale a terziario.
E sono costantemente oggetto di piani di riqualificazione urbanistica per salvarli dal degrado.
Lo smart working potrebbe essere responsabile dello svuotamento dei centri a favore delle periferie, dei piccoli comuni e persino delle località di villeggiatura?
Non è una novità e tutto sommato, meglio così.
Se devo vivere o andare in centro nel rumore, traffico, smog e pagare caro pure per abitarci, no grazie.
Un conto è essere obbligati, ma se c'è la scelta, me ne tengo alla larga, e ci vado 1, massimo, 2 giorni alla settimana per lavoro.
Meglio il piccolo Comune o le zone d'espansione in periferia, la quiete, il verde.
E le attività di ristorazione e le piccole attività commerciali anche con la consegna a domicilio.
Quelli che se spendi 6 euro non hai un tramezzino "di gomma", ma un primo o un secondo di cucina casalinga "comediocomanda".
Ammesso che non sappia come sia fatto un fornello...
Anche loro hanno investito soldi e sudore per la loro attività, magari a gestione familiare di 1-2 generazioni e sono messe a dura prova per sopravvivere :read:
E la faccio girare lì l'economia.
Sì, preferisco tenere in vita una di quelle attività, piuttosto che una del centro, magari appartenente a qualche "catena".
Il ristorante in centro può vedermi solo per mia scelta la sera, quando ho voglia di uscire e di spendere più del dovuto.
perché la produttività cala da remoto? Cosa fa in ufficio che non riesce a fare da casa?
ovviamente se puoi dare questi dettagli, altrimenti non mi offendo
Dettagli purtroppo no, però sono progetti fatti in team, a cui collaborano anche le squadre che fanno poi materialmente il lavoro, non potevano lavorare costantemente al telefono o in video conferenza...poi l'impossibilità di fare sopralluoghi ha portato anche a progetti completamente bloccati, in alcuni casi sono state fornite piantine del 1956 accompagnate da foto che non corrispondevano minimamente alla piantina
Visto il calo netto di produttività in tutti i settori il capo si è stancato e ha richiamato tutti in sede, il lavoro è ripreso normalmente e senza intoppi, almeno per quei progetti che non necessitavano di sopralluoghi...gli altri sono stati messi in standby fino ora, che hanno ricominciato anche le trasferte.
tanto prima o poi va tutto ripensato.
arrivare a consumare meno può essere o un percorso guidato e pianificato, o una mazzata imposta dall'oggi al domani dal riscaldamento globale e dalle catastrofi "naturali" (trombe d'aria, piogge torrenizli, alluvioni, pandemie...)
il covid è solo l'antipasto, questo è certo.
Tanti auguri, ci vorranno decenni prima di vedere cambiamenti concreti all'economia e all'attuale sistema lavorativo...
Tanti auguri, ci vorranno decenni prima di vedere cambiamenti concreti all'economia e all'attuale sistema lavorativo...
se così sarà, saremo fottuti e ci estingueremo.
Slater91
30-09-2020, 20:22
Vabbé continui a scrivere stronzate, mi arrendo.
Vai a dirlo a chi il ristorante o il bar ce lo aveva da oltre 20 anni ed ha dovuto chiudere per colpa del covid, che ovviamente avresti inserito nel tuo studio di fattibilità dall'alto della tua laurea in economia e commercio con master in eventi esoterici e pandemie globali.
Quasi quasi consiglio a mia cugina di non aprire il suo negozio di prodotti biologici a Londra, metti che domani esplode la terza guerra mondiale o ci invadono gli alieni rischia di andare in bancarotta :asd:
Facciamo che pensi a come si sta su un forum per i prossimi tre giorni. Ché magari ti viene anche voglia di scrivere messaggi in cui porti rispetto agli altri anche se non sei d'accordo.
canislupus
30-09-2020, 20:45
Beh Mantova non é un esempio universalmente valido.
Anche io quando resto a casa mi risparmio almeno 25 euro e un ora e mezzo di tragitto andata e ritorno, ma se dovessi lavorare in remoto 5 giorni a settimana tutto l'anno penso che impazzirei.
Egoisticamente guadagnerei di piu', ma ci sarebbero interi quartieri che si sono sviluppati grazie alla presenza degli uffici che morirebbero.
Contrariamente a quello che dice canisplus poi chi ha investito soldi e soprattutto sudore nell'attività di ristoratore non puo' certo mettersi a fare l'idrauilco o il sistemista linux dall'oggi al domani, quindi preferisco salire in moto e andare a lavoro almeno due o tre volte a settimana e far girare un po l'economia locale.
Personalmente io guardo al mio interesse.
Posso andare anche in ufficio 5 volte a settimana (anche se è solo un consumo di carburante e inquinamento dato che il mio lavoro si svolge su sistemi remoti), ma questo non implica che debba per forza pensare al ristoratore o al bar sotto l'ufficio (per quanto mi possa stare simpatico).
In primis guardo anche il mio portafoglio e non sono un fortunato che hai i buoni pasto, quindi per me sarebbe SOLO una spesa in più.
Oltretutto come ti ho già spiegato, io non ho problemi a portarmi da mangiare da casa perchè lo reputo di buona qualità e tutto sommato me la cavo anche bene ai fornelli (a detta di miei colleghi che spesso hanno apprezzato anche torte e crostate gentilmente offerte dal sottoscritto... magari sono stati gentili o erano affamati o erano gratis... :D ).
Non dico che non si possa andare a pranzo fuori per mille ragioni, ma personalmente non la vedo come una cosa imprescindibile salvo rarissimi casi (non hai un'area relax con microonde, non hai la sala mensa, non sai farti neanche un uovo sodo, abiti a 2 ore di auto...)
canislupus
30-09-2020, 20:54
ma secondo te è possibile per tutti gestire più attività? Ragiona un po con i piedi per terra, se dovessero tutti fare così fidati che nessuno farebbe niente e avresti solo mc Donald e catene simili.
Discorso pausa pranzo
Beato te, io la maggior parte delle aziende che ho visto avevano la mensa, quasi nessuno aveva il forno a microonde (tanto che mi sono sempre stupito dove lo ho trovato). Tra pranzo freddo e mensa, molti come me preferiscono la mensa, poi sono gusti ovviamente
Non devi per forza avere DUE attività, ma non puoi fissarti SOLO su un metodo di guadagno.
Vuoi fare colazioni e pranzi di lavoro?
OK, ma se domani apre un concorrente e ti ruba i clienti?
Vuoi pensare ad un piano B o speri nella divina provvidenza (per chi è religioso)?
E questo discorso vale per qualsiasi società... anche dove lavoro non hanno piani B... e infatti dubito che dopo il COVID saranno rose.
canislupus
30-09-2020, 21:00
Facciamo che pensi a come si sta su un forum per i prossimi tre giorni. Ché magari ti viene anche voglia di scrivere messaggi in cui porti rispetto agli altri anche se non sei d'accordo.
Comunque non mi sono sentito offeso.
Anche perchè altrimenti nella vita reale mi servirebbe un moderatore a bannare tutti per le volte che mi hanno dato dello ..... :D :D :D
Personalmente se vuoi togliergli la sospensione io sono d'accordo.
Non sto contestando il tuo lavoro, è solo pour parler... :p
Fare colazione con un caffè e una pessima brioche pagati quanto un filetto, magari in un posto che in quanto a pulizia lascia un po' a desiderare? Eh, insomma, i gusti son gusti, io preferirei pagare il giusto.
fai colazione a casa, e ti porti un thermos per il caffe dover sta il problema???
mica sei obbligato ad andare al bar
canislupus
30-09-2020, 22:53
fai colazione a casa, e ti porti un thermos per il caffe dover sta il problema???
mica sei obbligato ad andare al bar
Ma che stai scherzando?
Tra poco si scatenano le ire dell'inferno solo perchè sostengo si possa ANCHE portarsi il cibo da casa (e basta un microonde per scaldarlo... non si chiede una cucina professionale da chef tipo Cracco o Barbieri :D ).
Evidentemente appartengo ad un mondo strano.
Ma che stai scherzando?
Tra poco si scatenano le ire dell'inferno solo perchè sostengo si possa ANCHE portarsi il cibo da casa (e basta un microonde per scaldarlo... non si chiede una cucina professionale da chef tipo Cracco o Barbieri :D ).
Evidentemente appartengo ad un mondo strano.
senza offesa per qualcuno, un po di cantiere e ragionerebbero in modo diverso,
poi non ho capito una cosa, il bar te lo scegli, se non ti piace come fa il caffe o lo ritieni caro, vai ad un altro bar
Ma che stai scherzando?
Tra poco si scatenano le ire dell'inferno solo perchè sostengo si possa ANCHE portarsi il cibo da casa (e basta un microonde per scaldarlo... non si chiede una cucina professionale da chef tipo Cracco o Barbieri :D ).
Evidentemente appartengo ad un mondo strano.
Scusa, senza offesa, a me sembri una di quelle persone che crea questioni solamente per attirare un po di attenzione su di se.
Ti è stato detto da piu utenti che in molte realtà lavorative, il microonde non esiste e anzi, si viene quasi costretti a mangiare a mensa dato che non si ha la fortuna di lavorare in centro ed avere negozi a portata di mano. Che soluzioni offri? Andiamo a sparare al datore di lavoro dato che non ci mette a disposizione il microonde? Oppure mangiamo tutti i giorni cibo freddo con conseguenze a livello di salute che ovviamente già sai?
Si parla di reinventarsi... bene quindi con 3-4-5 mila euro al mese di affitto + personale da mantenere + tasse e quant’altro un locale cosa dovrebbe fare? Asporto? Quindi... cacciamo tutti a casa, rimaniamo comunque con debiti e ci diamo all’asporto? Il “reinventarsi” comporta dei nuovi costi sommati a quelli che già si hanno. Passare da un tipo di cucina “old stile” alla cucina molecolare non è un qualcosa che si fa dall’oggi al domani... minimo minimo ci vogliono 6 mesi di tempo... se bastano.. e in questi sei mesi? Ti mantiene lo Stato?No.
Nel tuo mondo ideale, scusami se lo dico, un po arido, oltre ai bar ( tanto non ci andresti mai perché hai tutto da casa ), che altro possiamo eliminare? negozi di abbigliamento... tanto sono sicuro che usi quei 5-6 panni, li lavi il fine settimana e li riusi finché non si fanno in mille pezzi.
Che altro vuoi eliminare di inutile? Dimmi tu.
Posso dire la mia?
Siamo di fronte ad una catastrofe non prevista e prima del reinventarsi, riproporsi, resettarsi e quant’altro ci vuole AIUTO da parte di un sistema; chiamalo Stato, chiamalo Europa, chiamalo come cavolo vuoi...
Deve essere un aiuto mirato, studiato, in tutti gli ambiti e settori.
Da escludere i vari bonus o reddito di cittadinanza.
canislupus
01-10-2020, 00:19
Scusa, senza offesa, a me sembri una di quelle persone che crea questioni solamente per attirare un po di attenzione su di se.
Ti è stato detto da piu utenti che in molte realtà lavorative, il microonde non esiste e anzi, si viene quasi costretti a mangiare a mensa dato che non si ha la fortuna di lavorare in centro ed avere negozi a portata di mano. Che soluzioni offri? Andiamo a sparare al datore di lavoro dato che non ci mette a disposizione il microonde? Oppure mangiamo tutti i giorni cibo freddo con conseguenze a livello di salute che ovviamente già sai?
Si parla di reinventarsi... bene quindi con 3-4-5 mila euro al mese di affitto + personale da mantenere + tasse e quant’altro un locale cosa dovrebbe fare? Asporto? Quindi... cacciamo tutti a casa, rimaniamo comunque con debiti e ci diamo all’asporto? Il “reinventarsi” comporta dei nuovi costi sommati a quelli che già si hanno. Passare da un tipo di cucina “old stile” alla cucina molecolare non è un qualcosa che si fa dall’oggi al domani... minimo minimo ci vogliono 6 mesi di tempo... se bastano.. e in questi sei mesi? Ti mantiene lo Stato?No.
Nel tuo mondo ideale, scusami se lo dico, un po arido, oltre ai bar ( tanto non ci andresti mai perché hai tutto da casa ), che altro possiamo eliminare? negozi di abbigliamento... tanto sono sicuro che usi quei 5-6 panni, li lavi il fine settimana e li riusi finché non si fanno in mille pezzi.
Che altro vuoi eliminare di inutile? Dimmi tu.
Posso dire la mia?
Siamo di fronte ad una catastrofe non prevista e prima del reinventarsi, riproporsi, resettarsi e quant’altro ci vuole AIUTO da parte di un sistema; chiamalo Stato, chiamalo Europa, chiamalo come cavolo vuoi...
Deve essere un aiuto mirato, studiato, in tutti gli ambiti e settori.
Da escludere i vari bonus o reddito di cittadinanza.
Dove hai letto che abbia parlato di mense?
Qui tutto dicono che vanno al ristorante/bar per il pranzo a lavoro.
Se una azienda ha una mensa interna o un'area relax mettere un paio di microonde non richiede chissà quali sforzi economici (e io lavoro in una multinazionale... così iniziamo a capire il contesto).
Poi non ho mai detto che non si debba ogni tanto andare anche fuori dall'ufficio, ma da quello che leggo sembra sia l'unica alternativa.
O vai al ristorante o muori di fame durante il lavoro.
Mi sembra una visione un po' assurda, soprattutto se pensiamo che fino a qualche anno fa fossero in pochi quelli che si permettevano di mangiare fuori anche a pranzo.
E ci sono piccoli Comuni ed interi quartieri, e le relative attività economiche, che negli ultimi 50 anni sono nati e morti a cause delle trasformazioni economiche da agricolo, ad industriale a terziario.
E sono costantemente oggetto di piani di riqualificazione urbanistica per salvarli dal degrado.
Lo smart working potrebbe essere responsabile dello svuotamento dei centri a favore delle periferie, dei piccoli comuni e persino delle località di villeggiatura?
hai centrato il punto
questa può essere l'occasione per far rivivere i piccoli comuni o per avere periferie un po' meno svuotate specialmente durante il giorno
ci sono quartieri definiti "dormitorio" perché è tutta gente che va a lavorare e torna la sera quindi di giorno ci sono in giro i pensionati e i piccioni...
se non hai più il tragitto casa lavoro hai più tempo da dedicare ad altro quindi in un certo senso l'economia gira lo stesso perché magari ti iscrivi in palestra dato che hai tempo, fai aperitivi/cene con gli amici, porti tu i figli al parco dopo scuola e ci scappa il gelato, lavori da casa ma non vuoi cucinare e quindi vai alla gastronomia a prendere qualcosa o ti fai un trancio di pizza ecc.
togli lavoro da una parte, lo trasferisci dall'altra
E ci sono piccoli Comuni ed interi quartieri, e le relative attività economiche, che negli ultimi 50 anni sono nati e morti a cause delle trasformazioni economiche da agricolo, ad industriale a terziario.
E sono costantemente oggetto di piani di riqualificazione urbanistica per salvarli dal degrado.
Lo smart working potrebbe essere responsabile dello svuotamento dei centri a favore delle periferie, dei piccoli comuni e persino delle località di villeggiatura?
Non è una novità e tutto sommato, meglio così.
Se devo vivere o andare in centro nel rumore, traffico, smog e pagare caro pure per abitarci, no grazie.
Un conto è essere obbligati, ma se c'è la scelta, me ne tengo alla larga, e ci vado 1, massimo, 2 giorni alla settimana per lavoro.
Meglio il piccolo Comune o le zone d'espansione in periferia, la quiete, il verde.
E le attività di ristorazione e le piccole attività commerciali anche con la consegna a domicilio.
Quelli che se spendi 6 euro non hai un tramezzino "di gomma", ma un primo o un secondo di cucina casalinga "comediocomanda".
Ammesso che non sappia come sia fatto un fornello...
Anche loro hanno investito soldi e sudore per la loro attività, magari a gestione familiare di 1-2 generazioni e sono messe a dura prova per sopravvivere :read:
E la faccio girare lì l'economia.
Sì, preferisco tenere in vita una di quelle attività, piuttosto che una del centro, magari appartenente a qualche "catena".
Il ristorante in centro può vedermi solo per mia scelta la sera, quando ho voglia di uscire e di spendere più del dovuto.
Purtroppo il piccolo comune molto probabilmente e' digital diviso, manca di altri sevizi e di altre attrattive.
Una trasformazione del genere richiede tempo, programmazione e voglia di farla.
Non mi sembra che, fino ad oggi, ci sia stata la volonta' di intraprendere un simile percorso, purtroppo.
hai centrato il punto
questa può essere l'occasione per far rivivere i piccoli comuni o per avere periferie un po' meno svuotate specialmente durante il giorno
ci sono quartieri definiti "dormitorio" perché è tutta gente che va a lavorare e torna la sera quindi di giorno ci sono in giro i pensionati e i piccioni...
se non hai più il tragitto casa lavoro hai più tempo da dedicare ad altro quindi in un certo senso l'economia gira lo stesso perché magari ti iscrivi in palestra dato che hai tempo, fai aperitivi/cene con gli amici, porti tu i figli al parco dopo scuola e ci scappa il gelato, lavori da casa ma non vuoi cucinare e quindi vai alla gastronomia a prendere qualcosa o ti fai un trancio di pizza ecc.
togli lavoro da una parte, lo trasferisci dall'altra
Come dicevo sopra, purtroppo in quei luoghi spesso non ci sono comunque quei servizi, ti ritrovi chiuso a casa 24/7, passi le giornate nella stessa stanza e, per avere un qualunque servizio, devi comunque farti decine di Km in auto.
Il processo e' molto piu' lungo, lo smartworking e' solo un tassello del puzzle.
purtroppo la tendenza e' opposta, ovvero accentrare tutto in grandi centri, dove e' piu' semplice fornire servizi, dove le infrastrutture sono gia' presenti, dove sin da subito intercetti un numero maggiore di persone, lasciando che i piccoli centri muoiano di morte naturale.
Mi stava piacendo, ma poi l'azienda mi ha fatto rientrare perché io sono una specie di coltellino svizzero.
Dall'aiuto in progettazione, al sistemista Linux, alla programmazione, al DBA Oracle. Posso essere rigirato un po' su tutto, e da casa ero limitato a poche mansioni.
Peccato perché nel frattempo mi stavo pitturando tutti i miei mobili Ikea, mentre seguivo riunioni e i ticket...
Come dicevo sopra, purtroppo in quei luoghi spesso non ci sono comunque quei servizi, ti ritrovi chiuso a casa 24/7, passi le giornate nella stessa stanza e, per avere un qualunque servizio, devi comunque farti decine di Km in auto.
Il processo e' molto piu' lungo, lo smartworking e' solo un tassello del puzzle.
purtroppo la tendenza e' opposta, ovvero accentrare tutto in grandi centri, dove e' piu' semplice fornire servizi, dove le infrastrutture sono gia' presenti, dove sin da subito intercetti un numero maggiore di persone, lasciando che i piccoli centri muoiano di morte naturale.
diciamo che l'Italia ha varie realtà, io nell'ottica di un lavoro remoto "misto" immagino che il lavoratore rimanga comunque in zona se deve andare in ufficio almeno una volta la settimana
per fare l'esempio di Milano, senza comprare in città ma rimanendo a qualche decina di km trovi paesi che sono "piccoli" per modo di dire, parliamo magari di 10 o 20.000 abitanti quindi hai veramente tutto
ma anche nella Milano stessa, hai quartieri periferici che come dicevo prima sono dei dormitori e dove hai spesso le serrande abbassate di locali che una volta esistevano e ora non più, se tornano a vivere le periferie può darsi che qualcuno riesca a riaprire
molto diverso il caso del borgo dell'Italia centrale dove c'è il digital divide ma hai anche carenza di altri servizi e qui concordo sul fatto che non basta qualche lavoratore in smart working per far rinascere certe realtà e soprattutto ci vuole tempo
penso però che difficilmente chi lavorava a Milano/Torino ecc. possa tornare felicemente al paese d'origine perché servirebbe un full remote, ma a fine pandemia sarà una rarità quindi se devi fare 1-2 giorni in presenza se vieni da lontano ti serve ancora l'affitto, solo che magari te lo prendi dove costa un po' meno e non in centro città
diciamo che l'Italia ha varie realtà, io nell'ottica di un lavoro remoto "misto" immagino che il lavoratore rimanga comunque in zona se deve andare in ufficio almeno una volta la settimana
per fare l'esempio di Milano, senza comprare in città ma rimanendo a qualche decina di km trovi paesi che sono "piccoli" per modo di dire, parliamo magari di 10 o 20.000 abitanti quindi hai veramente tutto
ma anche nella Milano stessa, hai quartieri periferici che come dicevo prima sono dei dormitori e dove hai spesso le serrande abbassate di locali che una volta esistevano e ora non più, se tornano a vivere le periferie può darsi che qualcuno riesca a riaprire
molto diverso il caso del borgo dell'Italia centrale dove c'è il digital divide ma hai anche carenza di altri servizi e qui concordo sul fatto che non basta qualche lavoratore in smart working per far rinascere certe realtà e soprattutto ci vuole tempo
penso però che difficilmente chi lavorava a Milano/Torino ecc. possa tornare felicemente al paese d'origine perché servirebbe un full remote, ma a fine pandemia sarà una rarità quindi se devi fare 1-2 giorni in presenza se vieni da lontano ti serve ancora l'affitto, solo che magari te lo prendi dove costa un po' meno e non in centro città
Vedo che hai compreso perfettamente.
Io vivo in un paesino del centro italia, sempre fatto il pendolare (non interamente una mia scelta, ma sono costretto) con ufficio a 56Km.
Ora, da una parte lo SW per me e' un vantaggio enorme (connessione terribile a parte), dall'altra sono "sepolto" in un luogo privo di attrattiva e servizi, quindi il risparmio di tempo e' scarso, dato che tutta una serie di attivita' che prima potevo fare durante il tragitto di rientro ora mi richiedono di partire appositamente dopo l'orario di lavoro e farmi decine di Km.
Purtroppo l'Italia e' davvero un paese con una moltitudine di realta' molto diverse, servirebbe agire in maniera specifica in base alle caratteristiche del territorio.
cronos1990
01-10-2020, 09:15
Ma io non capisco una cosa... forse sono rimasto indietro o sono un lavoratore povero.
Possibile che solo nella mia società tantissime persone (diciamo un buon 60%... anche 80% se escludiamo i dirigenti e chi guadagna importanti cifre) si portavano il pranzo da casa e lo scaldavano al microonde?
E' una mia impressione o abbiamo disimparato a cucinare?
Qualcuno obietterà che non si ha il tempo.Io odio cucinare, e se posso lo evito.
Detto ciò neanche sopporto la roba riscaldata, ma soprattutto se faccio pausa pranzo al lavoro (in genere non pranzo) preferisco ordinarla o rilassarmi andando a mangiare in uno dei trilioni di locali sparsi per la zona.
Per un periodo ho usato la macchina della Delonghi per scaldare la pasta: prepari l'acqua e la pasta, la imposti e fa tutto lei (scalda l'acqua e il sugo, butta la pasta, la gira, la scola). La facevo partire qualche minuto prima della "campana", timbravo l'uscita e poi tornavo in laboratorio per mettere sugo e pasta nel piatto e mangiavo. Poi però dovevi pulire il tutto, e comunque le varie componenti erano di pessima qualità e si sono rotte nel giro di un annetto.
Poi certo: avevo una zona dove poterlo fare.
Il punto è che pranzare nella pausa lavoro fuori è una comodità, alla quale molti si sono abituati. E posso anche capire che taluni vogliano rilassarsi il più possibile in quel lasso di tempo senza pensare o fare nulla.
Secondo me molti locali sono andati a gambe all'aria o si sono retti per miracolo in piedi.
Hai mai sentito parlare di studio di fattibilità?
Se metto un ristorante in un luogo di lavoro e ce ne sono altri 100, è colpa mia se guadagno poco o del fatto che ci siano poche persone disposte a spendere?Beh, ma quello dipende dalla zona e, ovviamente, dall'intelligenza di chi apre un'attività.
Per dire: io lavoro in una zona industriale/commerciale, ci sono miriade di attività lungo un tratto di almeno 6 Km di strada. Locali dove mangiare (pre-Covid) non solo ce n'erano a bizzeffe, ma negli ultimi anni sono continuati a spuntare come funghi, compresi 2 McDonald e un Rodhouse. E ti assicuro che ogni 100 metri trovi dove mangiare, tantissimi con offerte di vario tipo per il pranzo. Eppure sono (erano) sempre tutti pieni all'ora di pranzo.
cronos1990
01-10-2020, 09:27
Quindi tu investi tutti i tuoi risparmi in una singola attività e poi speri che per magia tutto rimanga invariato per decenni?Io non sono un imprenditore e non capisco nulla di economia.
Ma sinceramente per uno che parte da una prima attività è letteralmente impensabile di farne una seconda, per lo meno nel breve-medio termine. Metterla in piedi e poi farle avere un utile richiede non solo capacità di vario tipo, ma anche tutta una serie di rischi da mettere in conto e tantissime difficoltà iniziali per rimanere a galla.
E il più delle volte, quando ti stabilizzi, sei comunque nelle condizioni di "campare" (magari anche decentemente) ma non certo di aprire una seconda attività, accollandoti anche ulteriori rischi d'impresa che potrebbero non solo far naufragare la tua idea, ma anche mettere fortemente a rischio la prima attività per la quale hai tanto faticato.
Oltretutto parlare di investire i propri risparmi è incorretto: nel 99% dei casi devi chiedere prestiti e/o fare mutui, dubito che chiunque decida di aprire un'attività si ritrovi magicamente con (che so) 500.000 euro sul conto per avviare il tutto.
Purtroppo il piccolo comune molto probabilmente e' digital diviso, manca di altri sevizi e di altre attrattive.
Una trasformazione del genere richiede tempo, programmazione e voglia di farla.
Non mi sembra che, fino ad oggi, ci sia stata la volonta' di intraprendere un simile percorso, purtroppo.
Non è affatto detto.
Prendi una mappa di copertura e potrai stupirti di quanti piccoli comuni sono serviti da FTTC e FTTH, a volte meglio di certe periferie delle grandi città.
Ci vuole un'attimo a verificare preliminarmente i livelli di servizi di una certa zona per poter scegliere la casa da affittare, se non addirittura, da acquistare.
I prezzi degli immobili conseguono anche dal livello dei servizi e questo oggi comprende anche la presenza di una buona copertura "digitale".
D'altro canto ci sono Comuni che nella storia sono nati e si sono espansi lungo le principali direttrici di trasporto, ferroviarie e stradali, nulla di cui stupirsi.
Sono scelte aggiuntive create dallo smart working: se posso andare in città solo 1 volta a settimana, posso permettermi di abitare in un tranquillo borgo vicino ad riserva naturale o ad una villa al mare, perchè quella solo volta, farmi 100 Km in un giorno non è un "peso" ed una spesa eccessiva.
C'è tanta gente che lo ha fatto in questi mesi, e secondo me gli è piaciuto.
Se voglio il "casino" della città, posso continuare ad averlo, ma se ci fosse lo "spopolamento" dei centri a favore dei piccoli Comuni, un'inversione di tendenza rispetto al trend dal dopoguerra, questo permetterebbe anche un ritocco di certi prezzi "cittadini" davvero esagerati.
mentalray
01-10-2020, 10:47
Discussione interessante, dico la mia riguardo gli esercizi commerciali e la diatriba sulle mense che si é scaturita.
Lavoro all'estero nella sede di una grande banca in un quartiere preriferico dove ci sono per lo piu' uffici e negozi che di sera quando la gente rientra a casa non hanno praticamente piu' clientela.
In sede c'é una mensa, la gente spesso ci mangia e molto spesso va a mangiare in uno dei tanti locali nei dintorni.
Con il lockdown la metà dei ristoranti ha chiuso e non ha piu' riaperto, la mensa dal post lockdown ha dovuto rivedere tutto perché piu' della metà dei lavoratori continua a fare smartworking, prima del covid servivano circa 300 pasti al giorno, adesso sono a circa 100 quando va bene.
La società che gestisce la mensa interna ha dovuto licenziare piu' della metà del personale e ridurre l'offerta, servono solo due tipi di pietanze al giorno.
La caffetteria, gestita dalla medesima società, chiusa definitivamente.
L'azienda poi a causa del covid ha dovuto eliminare le aree relax ed hanno sigillato i frigo e i microonde che venivano usati per lo piu' da alcuni consulenti esterni che si portavano da mangiare.
Questa situazione del covid colpisce tutti, direttamente e indirettamente, concordo in toto con chi ha scritto che bisogna sostenere l'economia locale, soprattutto chi puo' farlo faccia uno sforzo e magari invece di portarsi il piatto da casa tutti i giorni almeno prendersi un menu pranzo un paio di volte a settimana.
canislupus
01-10-2020, 11:22
Io odio cucinare, e se posso lo evito.
Detto ciò neanche sopporto la roba riscaldata, ma soprattutto se faccio pausa pranzo al lavoro (in genere non pranzo) preferisco ordinarla o rilassarmi andando a mangiare in uno dei trilioni di locali sparsi per la zona.
Per un periodo ho usato la macchina della Delonghi per scaldare la pasta: prepari l'acqua e la pasta, la imposti e fa tutto lei (scalda l'acqua e il sugo, butta la pasta, la gira, la scola). La facevo partire qualche minuto prima della "campana", timbravo l'uscita e poi tornavo in laboratorio per mettere sugo e pasta nel piatto e mangiavo. Poi però dovevi pulire il tutto, e comunque le varie componenti erano di pessima qualità e si sono rotte nel giro di un annetto.
Poi certo: avevo una zona dove poterlo fare.
Il punto è che pranzare nella pausa lavoro fuori è una comodità, alla quale molti si sono abituati. E posso anche capire che taluni vogliano rilassarsi il più possibile in quel lasso di tempo senza pensare o fare nulla.
Secondo me molti locali sono andati a gambe all'aria o si sono retti per miracolo in piedi.
Beh, ma quello dipende dalla zona e, ovviamente, dall'intelligenza di chi apre un'attività.
A me non spiace cucinare e nel tempo ho affinato la tecnica anche per riscaldare (o per meglio dire finire di cuocere) quello che avevo preparato la mattina (vabbè io sono un caso patologico... :D :D :D ).
Non è assolutamente una cosa scontata nè semplice e ammetto che all'inizio il risultato sembrava da mensa aziendale (ma di quelle a basso costo :D ), poi comprendi i tempi, il fatto che il cibo continua la cottura anche quando non sta più sul fuoco e che alcune cose le devi tenere separate (tipicamente ciò che ha la panna è meglio scaldarlo a parte) e ti assicuro che si mangia bene (a detta dei miei colleghi che ogni tanto chiedono qualche assaggio...).
Io non sono comunque contrario al ristorante/bar in sè per principio, solo non sono dell'avviso che sia sempre l'unica alternativa (salvo lavorare in una fabbrica in mezzo al nulla senza area relax, senza mensa e con pause molto lunghe).
Come hai giustamente detto spesso si tratta di comodità.
Venderla come un'esigenza impossibile da modificare, su questo non mi trovo d'accordo.
Per dire: io lavoro in una zona industriale/commerciale, ci sono miriade di attività lungo un tratto di almeno 6 Km di strada. Locali dove mangiare (pre-Covid) non solo ce n'erano a bizzeffe, ma negli ultimi anni sono continuati a spuntare come funghi, compresi 2 McDonald e un Rodhouse. E ti assicuro che ogni 100 metri trovi dove mangiare, tantissimi con offerte di vario tipo per il pranzo. Eppure sono (erano) sempre tutti pieni all'ora di pranzo.
Ha senso aprire 100 bar e ristoranti tutti nella stessa area?
Se domani per un qualsiasi motivo iniziasse una moria di aziende (anche solo se spostassero la loro sede in una meno appetibile o un palazzo più piccolo), avresti un calo importante e questo a prescindere dal COVID.
Dove lavoro io abbiamo assistito nel giro di meno di un anno alla mancanza di due grandi multinazionali che hanno portato via diverse centinaia di dipendenti.
Immagina il danno per i locali di quella zona che vivevano SOLO di colazioni e pranzi.
Quindi mi domando sempre se quando si ipotizzano certe attività, si abbia a mente anche che potrebbero avere vita molto breve.
canislupus
01-10-2020, 11:31
Non è affatto detto.
Prendi una mappa di copertura e potrai stupirti di quanti piccoli comuni sono serviti da FTTC e FTTH, a volte meglio di certe periferie delle grandi città.
Ci vuole un'attimo a verificare preliminarmente i livelli di servizi di una certa zona per poter scegliere la casa da affittare, se non addirittura, da acquistare.
I prezzi degli immobili conseguono anche dal livello dei servizi e questo oggi comprende anche la presenza di una buona copertura "digitale".
D'altro canto ci sono Comuni che nella storia sono nati e si sono espansi lungo le principali direttrici di trasporto, ferroviarie e stradali, nulla di cui stupirsi.
Sono scelte aggiuntive create dallo smart working: se posso andare in città solo 1 volta a settimana, posso permettermi di abitare in un tranquillo borgo vicino ad riserva naturale o ad una villa al mare, perchè quella solo volta, farmi 100 Km in un giorno non è un "peso" ed una spesa eccessiva.
C'è tanta gente che lo ha fatto in questi mesi, e secondo me gli è piaciuto.
Se voglio il "casino" della città, posso continuare ad averlo, ma se ci fosse lo "spopolamento" dei centri a favore dei piccoli Comuni, un'inversione di tendenza rispetto al trend dal dopoguerra, questo permetterebbe anche un ritocco di certi prezzi "cittadini" davvero esagerati.
Concordo pienamente.
La qualità della vita in un piccolo borgo o paese (magari non di 100 abitanti) vale mille volte il disagio di farsi ogni tanto un po' di km.
canislupus
01-10-2020, 11:35
Discussione interessante, dico la mia riguardo gli esercizi commerciali e la diatriba sulle mense che si é scaturita.
Lavoro all'estero nella sede di una grande banca in un quartiere preriferico dove ci sono per lo piu' uffici e negozi che di sera quando la gente rientra a casa non hanno praticamente piu' clientela.
In sede c'é una mensa, la gente spesso ci mangia e molto spesso va a mangiare in uno dei tanti locali nei dintorni.
Con il lockdown la metà dei ristoranti ha chiuso e non ha piu' riaperto, la mensa dal post lockdown ha dovuto rivedere tutto perché piu' della metà dei lavoratori continua a fare smartworking, prima del covid servivano circa 300 pasti al giorno, adesso sono a circa 100 quando va bene.
La società che gestisce la mensa interna ha dovuto licenziare piu' della metà del personale e ridurre l'offerta, servono solo due tipi di pietanze al giorno.
La caffetteria, gestita dalla medesima società, chiusa definitivamente.
L'azienda poi a causa del covid ha dovuto eliminare le aree relax ed hanno sigillato i frigo e i microonde che venivano usati per lo piu' da alcuni consulenti esterni che si portavano da mangiare.
Questa situazione del covid colpisce tutti, direttamente e indirettamente, concordo in toto con chi ha scritto che bisogna sostenere l'economia locale, soprattutto chi puo' farlo faccia uno sforzo e magari invece di portarsi il piatto da casa tutti i giorni almeno prendersi un menu pranzo un paio di volte a settimana.
Cito solo la parte in grassetto.
Tutto dipende.
Se vi è rispetto da entrambe le parti (non mi fai pagare un piatto di semplice pasta 8 euro che non sfamerebbe neanche Titti), allora è condivisibile.
Fermo restando che sarebbe comunque un aggravio economico e spesso chi si porta il pranzo da casa lo fa anche per risparmiare.
Ad esempio dove lavoro non ho quasi mai visto dirigenti mangiare in ufficio, ma soggiornare nei ristoranti della zona (spesso molto cari).
canislupus
01-10-2020, 11:36
Io non sono un imprenditore e non capisco nulla di economia.
Ma sinceramente per uno che parte da una prima attività è letteralmente impensabile di farne una seconda, per lo meno nel breve-medio termine. Metterla in piedi e poi farle avere un utile richiede non solo capacità di vario tipo, ma anche tutta una serie di rischi da mettere in conto e tantissime difficoltà iniziali per rimanere a galla.
E il più delle volte, quando ti stabilizzi, sei comunque nelle condizioni di "campare" (magari anche decentemente) ma non certo di aprire una seconda attività, accollandoti anche ulteriori rischi d'impresa che potrebbero non solo far naufragare la tua idea, ma anche mettere fortemente a rischio la prima attività per la quale hai tanto faticato.
Oltretutto parlare di investire i propri risparmi è incorretto: nel 99% dei casi devi chiedere prestiti e/o fare mutui, dubito che chiunque decida di aprire un'attività si ritrovi magicamente con (che so) 500.000 euro sul conto per avviare il tutto.
Non parlavo di aprire due attività (strano che sia emersa questa visione).
Dicevo che se apri un bar/ristorante e il tuo business è SOLO su colazioni e pranzi di lavoro, rischi di vedere crollare i tuoi guadagni in tempi molto brevi perchè salvo enti pubblici, le aziende spesso tendono a cambiare sede e non vi è sempre un rinnovo negli affitti.
cronos1990
01-10-2020, 11:48
Venderla come un'esigenza impossibile da modificare, su questo non mi trovo d'accordo.Modificabile è modificabile... ma tendenzialmente è difficile cambiare certe abitudini e soprattutto certe comodità.
Poi ognuno fa quel che vuole, e lo vedo nella mia azienda: ci sono quelli che mangiano fuori e quelli che si portano da mangiare da casa e lo riscaldano nel fornetto che si sono comprati nello spogliatoio.
E poi ci sono io che mi compravo un pacchetto di patatine alla macchinetta prima che perdessi la chiave per acquistare alla macchinetta :asd:
Ha senso aprire 100 bar e ristoranti tutti nella stessa area?Finchè hai bacino d'utenza da sfruttare si. Da me ci stanno pure servizi di mensa tra gli altri e (ripeto: Pre-Covid) erano sempre pieni.
Se domani per un qualsiasi motivo iniziasse una moria di aziende (anche solo se spostassero la loro sede in una meno appetibile o un palazzo più piccolo), avresti un calo importante e questo a prescindere dal COVID.
Dove lavoro io abbiamo assistito nel giro di meno di un anno alla mancanza di due grandi multinazionali che hanno portato via diverse centinaia di dipendenti.
Immagina il danno per i locali di quella zona che vivevano SOLO di colazioni e pranzi.
Quindi mi domando sempre se quando si ipotizzano certe attività, si abbia a mente anche che potrebbero avere vita molto breve.Un conto è prevedere momenti di crisi e prepararsi (agire) di conseguenza. Un'altra è ipotizzare l'assurdo e basarsi solo su quello.
Prevedere una moria di aziende implica che (esempio del mio caso) diverse decine di aziende, per non dire centinaia, in diversi campi commerciali e industriali e di diversa grandezza (dal piccolo negozietto fino al centro commerciale che occupa 50 campi da calcio), improvvisamente abbiano un crollo, e senza preavviso. Se permetti, è più probabile che entro stasera un meteorite ci colpisca e la faccia finita definitivamente.
E se capita una cosa del genere (vedi appunto il Covid) la situazione è tale che sono stati gli stessi Stati ad intervenire, perchè ci si è resi conto che le imprese non possono gestire una situazione del genere anche solo in relazione al crollo di acquirenti. Poi possiamo discutere sulla bontà di questi interventi, ma questo è un altro discorso.
E' chiaro che un bar o un ristorante che opera sfruttando la pausa dei lavoratori in zona dipende indirettamente dall'andamento delle aziende che gli stanno attorno. Ma poi tutte le situazioni sono diverse, con esigenze e tempistiche diverse. Tradotto: generalizzare o fare ipotesi estreme non serve a nulla.
Di sicuro se hai un calo di clientela dovuto ad un calo di lavoratori in zona, non lo sai dall'oggi al domani e non hai un crollo improvviso, e tra l'altro è probabile che le ripercussioni saranno ridistribuite tra i vari bar/ristoranti della zona, rendendo il problema irrilevante (se Tizio licenzia 50 persone, dubito che quelle 50 andavano tutte a mangiare fuori a pranzo e tutte nello stesso identico locale... quella sarebbe sfiga assoluta). Tu dirai: ma devi prevedere che quelle 50 andranno tutte nel tuo locale. Eh, ma si tratta di soppesare i rischi e prendere delle scelte. E non ti basi certo sulle situazioni "improbabili".
Poi chiaramente dipende dalle capacità imprenditoriali del proprietario reagire alla situazione e prevedere azioni per tamponare la situazione, o alla peggio pensare di vendere la proprietà. D'altro canto aprire un'impresa è sempre un rischio, non puoi pensare che tutto vada bene o che tu sia pronto a gestire qualunque tipo di difficoltà, e per tantissime ragioni. A volte la differenza tra successo e disgrazia dipende da fattori che non possiamo controllare, o nemmeno conosciamo.
gd350turbo
01-10-2020, 12:55
Comunque oggi alla radio ho sentito che stanno pensando di prorogare lo "stato di emergenza " dal 15 ottobre al 31 gennaio !
Ha senso aprire 100 bar e ristoranti tutti nella stessa area?
Se hai richiesta si, hanno senso, dove abito io tra Sapienza, ministeri e uffici questi locali erano sempre stracolmi, durante il periodo del covid molti si sono riattrezzati per l'asporto, qualcuno ha chiuso, ma ora con il rientro degli studenti e di molti lavoratori sono ritornati in piena attività e sono nuovamente strapieni...tanto che i vigili spesso passano per verificare si mantengano le distanze delle norme anti covid.
Se domani per un qualsiasi motivo iniziasse una moria di aziende (anche solo se spostassero la loro sede in una meno appetibile o un palazzo più piccolo), avresti un calo importante e questo a prescindere dal COVID.
Dove lavoro io abbiamo assistito nel giro di meno di un anno alla mancanza di due grandi multinazionali che hanno portato via diverse centinaia di dipendenti.
Immagina il danno per i locali di quella zona che vivevano SOLO di colazioni e pranzi.
Quindi mi domando sempre se quando si ipotizzano certe attività, si abbia a mente anche che potrebbero avere vita molto breve.
Sono i rischi di chi apre una attività, quando poi apri un ristorante/bar in un posto dove ce ne sono altri 100 tieni anche in conto di non riuscire a ritagliarti il tuo spazio.
Comunque oggi alla radio ho sentito che stanno pensando di prorogare lo "stato di emergenza " dal 15 ottobre al 31 gennaio !
Si, l'ho sentito anche io, inizialmente parlavano di dicembre, ora invece sono passati direttamente al 31 gennaio :).
mentalray
01-10-2020, 13:07
Cito solo la parte in grassetto.
Tutto dipende.
Se vi è rispetto da entrambe le parti (non mi fai pagare un piatto di semplice pasta 8 euro che non sfamerebbe neanche Titti), allora è condivisibile.
Fermo restando che sarebbe comunque un aggravio economico e spesso chi si porta il pranzo da casa lo fa anche per risparmiare.
Ad esempio dove lavoro non ho quasi mai visto dirigenti mangiare in ufficio, ma soggiornare nei ristoranti della zona (spesso molto cari).
Ho scritto per chi se lo puo' permettere appunto, stipendio permettendo.
Nel mio ambiente si guadagna piuttosto bene e tra colleghi sono piu' le volte che si mangia al ristorante che quelle in cui si và a mensa, con la chiusura parziale del refettorio poi ormai andiamo esclusivamente a mangiare fuori.
Nel quartiere hanno chiuso la metà dei ristoranti dove si pranzava tranquillamente con 16/18 euro (antipasto e piatto o piatto e dessert), mentre i vari fastfood, cinesi, kebab e tavole calde a basso costo ( e bassa qualità) sono quasi tutti sopravvissuti, segno che in quei posti la gente del quartiere meno abbiente ha contribuito a garantire un minimo di sostentamento durante il lockdown quando funzionavano solo l'asporto e le spedizioni a casa.
ghiltanas
02-10-2020, 07:33
Comunque oggi alla radio ho sentito che stanno pensando di prorogare lo "stato di emergenza " dal 15 ottobre al 31 gennaio !
Mi meraviglierei del contrario sinceramente
gd350turbo
02-10-2020, 08:12
Non è affatto detto.
Prendi una mappa di copertura e potrai stupirti di quanti piccoli comuni sono serviti da FTTC e FTTH, a volte meglio di certe periferie delle grandi città.
Io sto appunto in un piccolo comune, la fttc, attraversa la via principale e il il centro del paese, chi sta fuori, sta fuori...
Io mi sono preso tre sim dei tre operatori principali, e vado magnificamente !
Sono scelte aggiuntive create dallo smart working: se posso andare in città solo 1 volta a settimana, posso permettermi di abitare in un tranquillo borgo vicino ad riserva naturale o ad una villa al mare, perchè quella solo volta, farmi 100 Km in un giorno non è un "peso" ed una spesa eccessiva.
C'è tanta gente che lo ha fatto in questi mesi, e secondo me gli è piaciuto.
Assolutamente è piaciuto e piace tutt'ora !
E ci sono tanti vantaggi ad essere fuori dalle città...
Frutta, verdura, latte, ecc.ecc. acquistate dai produttori del luogo a km zeroe prezzi di conseguenza.
Durante il lockdown in cui la gente che abitava in città poteva al massimo andare sul balcone, io potevo camminare/correre quando volevo per km senza incontrare nessuno.
Mi meraviglierei del contrario sinceramente
Assolutamente anch'io !
gd350turbo
02-10-2020, 08:22
Nel quartiere hanno chiuso la metà dei ristoranti dove si pranzava tranquillamente con 16/18 euro (antipasto e piatto o piatto e dessert), mentre i vari fastfood, cinesi, kebab e tavole calde a basso costo ( e bassa qualità) sono quasi tutti sopravvissuti, segno che in quei posti la gente del quartiere meno abbiente ha contribuito a garantire un minimo di sostentamento durante il lockdown quando funzionavano solo l'asporto e le spedizioni a casa.
A Bologna nei pressi del centro commerciale "meraville", c'è un ristorante della catena sushiko..
Un locale enorme con centinaia di coperti, e fino al lockdown, da quando apriva fino a quando chiudeva c'era la fila per entrare, era sempre pieno fino all'ultimo coperto.
Ci sono passato ieri sera, ho detto dai proviamo sushiko, alle 1930 eravamo in tre tavoli !
Phoenix Fire
02-10-2020, 08:35
Mi meraviglierei del contrario sinceramente
era ovvio, è stato messo 15 ottobre solo per non far strillare troppo i dementi no-brain
canislupus
02-10-2020, 10:14
Modificabile è modificabile... ma tendenzialmente è difficile cambiare certe abitudini e soprattutto certe comodità.
Poi ognuno fa quel che vuole, e lo vedo nella mia azienda: ci sono quelli che mangiano fuori e quelli che si portano da mangiare da casa e lo riscaldano nel fornetto che si sono comprati nello spogliatoio.
E poi ci sono io che mi compravo un pacchetto di patatine alla macchinetta prima che perdessi la chiave per acquistare alla macchinetta :asd:
Finchè hai bacino d'utenza da sfruttare si. Da me ci stanno pure servizi di mensa tra gli altri e (ripeto: Pre-Covid) erano sempre pieni.
Un conto è prevedere momenti di crisi e prepararsi (agire) di conseguenza. Un'altra è ipotizzare l'assurdo e basarsi solo su quello.
Prevedere una moria di aziende implica che (esempio del mio caso) diverse decine di aziende, per non dire centinaia, in diversi campi commerciali e industriali e di diversa grandezza (dal piccolo negozietto fino al centro commerciale che occupa 50 campi da calcio), improvvisamente abbiano un crollo, e senza preavviso. Se permetti, è più probabile che entro stasera un meteorite ci colpisca e la faccia finita definitivamente.
E se capita una cosa del genere (vedi appunto il Covid) la situazione è tale che sono stati gli stessi Stati ad intervenire, perchè ci si è resi conto che le imprese non possono gestire una situazione del genere anche solo in relazione al crollo di acquirenti. Poi possiamo discutere sulla bontà di questi interventi, ma questo è un altro discorso.
E' chiaro che un bar o un ristorante che opera sfruttando la pausa dei lavoratori in zona dipende indirettamente dall'andamento delle aziende che gli stanno attorno. Ma poi tutte le situazioni sono diverse, con esigenze e tempistiche diverse. Tradotto: generalizzare o fare ipotesi estreme non serve a nulla.
Di sicuro se hai un calo di clientela dovuto ad un calo di lavoratori in zona, non lo sai dall'oggi al domani e non hai un crollo improvviso, e tra l'altro è probabile che le ripercussioni saranno ridistribuite tra i vari bar/ristoranti della zona, rendendo il problema irrilevante (se Tizio licenzia 50 persone, dubito che quelle 50 andavano tutte a mangiare fuori a pranzo e tutte nello stesso identico locale... quella sarebbe sfiga assoluta). Tu dirai: ma devi prevedere che quelle 50 andranno tutte nel tuo locale. Eh, ma si tratta di soppesare i rischi e prendere delle scelte. E non ti basi certo sulle situazioni "improbabili".
Poi chiaramente dipende dalle capacità imprenditoriali del proprietario reagire alla situazione e prevedere azioni per tamponare la situazione, o alla peggio pensare di vendere la proprietà. D'altro canto aprire un'impresa è sempre un rischio, non puoi pensare che tutto vada bene o che tu sia pronto a gestire qualunque tipo di difficoltà, e per tantissime ragioni. A volte la differenza tra successo e disgrazia dipende da fattori che non possiamo controllare, o nemmeno conosciamo.
Se hai richiesta si, hanno senso, dove abito io tra Sapienza, ministeri e uffici questi locali erano sempre stracolmi, durante il periodo del covid molti si sono riattrezzati per l'asporto, qualcuno ha chiuso, ma ora con il rientro degli studenti e di molti lavoratori sono ritornati in piena attività e sono nuovamente strapieni...tanto che i vigili spesso passano per verificare si mantengano le distanze delle norme anti covid.
Sono i rischi di chi apre una attività, quando poi apri un ristorante/bar in un posto dove ce ne sono altri 100 tieni anche in conto di non riuscire a ritagliarti il tuo spazio.
Il problema è che MOLTO spesso non vengono fatte analisi di fattibilità neanche nella normalità.
Ho perso il conto di quanti ristoranti e bar sono spesso nati in certi quartieri nei quali già era difficile ritagliarsi uno spazio.
Questa pandemia spesso ha solo acuito situazioni che già erano nate con logiche di fondo sbagliate.
Il fatto poi di orientarsi sempre e solo su un certo aspetto, può risultare una scelta vincente nel breve periodo, ma potrebbe essere un dramma nel lungo.
canislupus
02-10-2020, 10:17
Ho scritto per chi se lo puo' permettere appunto, stipendio permettendo.
Nel mio ambiente si guadagna piuttosto bene e tra colleghi sono piu' le volte che si mangia al ristorante che quelle in cui si và a mensa, con la chiusura parziale del refettorio poi ormai andiamo esclusivamente a mangiare fuori.
Nel quartiere hanno chiuso la metà dei ristoranti dove si pranzava tranquillamente con 16/18 euro (antipasto e piatto o piatto e dessert), mentre i vari fastfood, cinesi, kebab e tavole calde a basso costo ( e bassa qualità) sono quasi tutti sopravvissuti, segno che in quei posti la gente del quartiere meno abbiente ha contribuito a garantire un minimo di sostentamento durante il lockdown quando funzionavano solo l'asporto e le spedizioni a casa.
Se facessi un sondaggio tra tutti i colleghi, difficilmente ne troverei due che possano permettersi tutti i giorni di spendere 16/18 euro al ristorante solo per pranzare.
Quelle sono spese che mediamente da noi sostengono i dirigenti o i quadri, ma i normali impiegati (non tutti da 1300 euro al mese... anche di più per fortuna :D :D :D ) difficilmente hanno 200 euro da dedicare alla refezione in orario di lavoro.
Poi magari in quei 18 euro ti portano un filetto con una spolverata di tartufo bianco d'Alba, allora ci metterei la firma... ma qualcosa mi dice che non sia questo il caso... :D :D :D
cronos1990
02-10-2020, 10:32
Il problema è che MOLTO spesso non vengono fatte analisi di fattibilità neanche nella normalità.
Ho perso il conto di quanti ristoranti e bar sono spesso nati in certi quartieri nei quali già era difficile ritagliarsi uno spazio.
Questa pandemia spesso ha solo acuito situazioni che già erano nate con logiche di fondo sbagliate.
Il fatto poi di orientarsi sempre e solo su un certo aspetto, può risultare una scelta vincente nel breve periodo, ma potrebbe essere un dramma nel lungo.Ah beh, se parliamo dell'imprenditoria italiana, soprattutto degli ultimi 30 anni... stendiamo un velo pietoso che è meglio :read:
Ovviamente nei momenti di crisi, le crepe tendono ad allargarsi a dismisura.
gd350turbo
02-10-2020, 10:34
Nel ristorante self service convenzionato con noi, il pasto costerebbe circa 15€...
E ci andiamo perchè tale costo viene assorbito quasi completamente dall'azienda, altrimenti panini !
mentalray
02-10-2020, 14:16
Se facessi un sondaggio tra tutti i colleghi, difficilmente ne troverei due che possano permettersi tutti i giorni di spendere 16/18 euro al ristorante solo per pranzare.
Quelle sono spese che mediamente da noi sostengono i dirigenti o i quadri, ma i normali impiegati (non tutti da 1300 euro al mese... anche di più per fortuna :D :D :D ) difficilmente hanno 200 euro da dedicare alla refezione in orario di lavoro.
Poi magari in quei 18 euro ti portano un filetto con una spolverata di tartufo bianco d'Alba, allora ci metterei la firma... ma qualcosa mi dice che non sia questo il caso... :D :D :D
Non voglio fare i conti in tasca a nessuno, vivendo all'estero mi trovo in un contesto diverso dal tuo con stipendi ben diversi.
Non dico che dovete mangiare tutti i giorni fuori se non potete permettervelo, magari pero' chi no ha famiglia o chi guadagna un po' di piu' una o due volte a settimana fuori potrebbe andarci, non sarebbe la soluzione alla crisi ma aiuterebbe.
Non voglio fare i conti in tasca a nessuno, vivendo all'estero mi trovo in un contesto diverso dal tuo con stipendi ben diversi.
Non dico che dovete mangiare tutti i giorni fuori se non potete permettervelo, magari pero' chi no ha famiglia o chi guadagna un po' di piu' una o due volte a settimana fuori potrebbe andarci, non sarebbe la soluzione alla crisi ma aiuterebbe.
in realtà quello che aiuterebbe è avere MENO ristoranti e robette a basso valore aggiunto e più hi-tech ed attività di ricerca e produzione ad alto valore aggiunto....
a far panini non si tiene certo in piedi un paese
mentalray
02-10-2020, 18:08
in realtà quello che aiuterebbe è avere MENO ristoranti e robette a basso valore aggiunto e più hi-tech ed attività di ricerca e produzione ad alto valore aggiunto....
a far panini non si tiene certo in piedi un paese
Non si vive solo di hi-tech per fortuna, il tessuto sociale é fatto di un po di tutto.
Comunque non ho mai parlato di panini, i fastfoofd e i kebabari a basso costo hanno avuto poche perdite durante il lockdown perché il loro business model era già incentrato sull'asporto e su un certo target di clientela.
Parlo di ristoranti e trattorie che lavorano in zone dove sono presenti le società di servizi, ossia quartieri dove la clientela media puo' spendere 20 euro per il pranzo, il panino te lo porti da casa oppure lo compri dal fornaio con un dolce e una bibita quando ti piazzano una riunione alle 13.
Per almeno due anni ho pranzato quasi tutti i giorni con i colleghi in un ristorante sotto la sede del cliente, aperitivo e digestivo spesso ce lo offrivano perché eravamo clienti abituali.
Mi ha messo tanta tristezza vederli chiudere a causa del lockdown e della scarsissima affluenza post lockdown.
Si, l'ho sentito anche io, inizialmente parlavano di dicembre, ora invece sono passati direttamente al 31 gennaio :).
attenzione che 31 gennaio non vuol dire fare smartworking obbligatoriamente fino a quella data. Senza uno statuto dedicato ogni azienda fa come gli pare
Non si vive solo di hi-tech per fortuna, il tessuto sociale é fatto di un po di tutto.
senza quello si finisce a livelli di 2° e 3° mondo. non si può certo pensare di rimanere un paese competitivo e "ricco" solo con edilizia, ristorazione e turismo.
infatti l'italia sta diventando più povera da molto tempo.
Non voglio fare i conti in tasca a nessuno, vivendo all'estero mi trovo in un contesto diverso dal tuo con stipendi ben diversi.
Non dico che dovete mangiare tutti i giorni fuori se non potete permettervelo, magari pero' chi no ha famiglia o chi guadagna un po' di piu' una o due volte a settimana fuori potrebbe andarci, non sarebbe la soluzione alla crisi ma aiuterebbe.
Ti rendi conto che costringere le persone a recarsi sul posto di lavoro anche se potrebbero svolgerlo da casa per fare campare i ristoranti, è l'equivalente moderno di fare le buche per farle riempire???
Ti rendi conto che costringere le persone a recarsi sul posto di lavoro anche se potrebbero svolgerlo da casa per fare campare i ristoranti, è l'equivalente moderno di fare le buche per farle riempire???
pianamente d'accordo.
anche perchè il tempo libero recuperato può essere usato per fare altre attività (magari paghi la palestra, o l'affitto di una bici, o l'acquisto di un libro) facendo guadagnare altre attività.
non siamo una repubblica fondata sui ristoranti, nè vige il ristorocentrismo cosmologico :D
attenzione che 31 gennaio non vuol dire fare smartworking obbligatoriamente fino a quella data. Senza uno statuto dedicato ogni azienda fa come gli pare
Da quello che ho sentito la maggior parte propendono per la modalità mista, che in effetti mi sembra quella migliore.
senza quello si finisce a livelli di 2° e 3° mondo. non si può certo pensare di rimanere un paese competitivo e "ricco" solo con edilizia, ristorazione e turismo.
infatti l'italia sta diventando più povera da molto tempo.
Da quando le produzioni sono state spostate tutte all'estero per risparmiare...i lavori rimasti in Italia sono turismo, ristorazione, agricoltura ed edilizia.
mentalray
03-10-2020, 12:57
Ti rendi conto che costringere le persone a recarsi sul posto di lavoro anche se potrebbero svolgerlo da casa per fare campare i ristoranti, è l'equivalente moderno di fare le buche per farle riempire???
Quando l'avrei scritta questa cosa?
Ho detto che chi puo', quelle due volte a settimana che interrompe lo smartworking per andare in ufficio andasse a mangiare fuori piuttosto che portarsi il panino da casa.
Lavoro nell'IT da piu' di 15 anni e mi sono sempre battuto per lo smartworking, nel 2006 quando ancora lavoravo in Italia addirittura ci obbligavano ad intervenire sul posto durante la reperibilità, piu' di una volta mi sono dovuto alzare alle 2 di notte e andare dal cliente per riavviare un servizio o svuotare un FS pieno :doh:
Detto questo vorrei continuare a vivere a contatto con le persone e dove c'é ancora spazio per l'economia locale, mi viene la pelle d'oca a pensare ad un mondo fatto solo di acquisti on line, catene di cibo spazzatura e consegne a domicilio fatte da runner sottopagati.
Quando l'avrei scritta questa cosa?
Ho detto che chi puo', quelle due volte a settimana che interrompe lo smartworking per andare in ufficio andasse a mangiare fuori piuttosto che portarsi il panino da casa.
Lavoro nell'IT da piu' di 15 anni e mi sono sempre battuto per lo smartworking, nel 2006 quando ancora lavoravo in Italia addirittura ci obbligavano ad intervenire sul posto durante la reperibilità, piu' di una volta mi sono dovuto alzare alle 2 di notte e andare dal cliente per riavviare un servizio o svuotare un FS pieno :doh:
Detto questo vorrei continuare a vivere a contatto con le persone e dove c'é ancora spazio per l'economia locale, mi viene la pelle d'oca a pensare ad un mondo fatto solo di acquisti on line, catene di cibo spazzatura e consegne a domicilio fatte da runner sottopagati.
Sostituisci "chi può" con "chi vuole" e certamente c'è differenza fra andare al ristorante quando se ne ha voglia piuttosto che quando si è obbligati per motivi di lavoro.
Non è che perché oggi tutti si sono messi a fare i ristoratori che campano coi pranzi di lavoro, poi dobbiamo mantenerli tutti se le condizioni cambiano.
Da quello che ho sentito la maggior parte propendono per la modalità mista, che in effetti mi sembra quella migliore.
Obbligatoria non sarei d’accordo... facoltativa si.
Ci sono lavori che si possono completamente gestire da casa e lascerei al lavoratore la facoltà di spostarsi.
Il problema è sempre lo stesso e se ne è parlato in qualche pagina indietro:
aziende con dentro personale equivarrebbe a far lavorare anche chi gestisce i servizi accessori connessi come mense interne, forniture di qualsiasi genere e quant’altro. Mi chiedo... a che prezzo però?
Da quando le produzioni sono state spostate tutte all'estero per risparmiare...i lavori rimasti in Italia sono turismo, ristorazione, agricoltura ed edilizia.
non è detto che la "produzione" sia quello che salva un paese... dipende cosa produci.
per fortuna produciamo ancora diverse cose di un certo livello tecnologico (auto, aerospazio, treni...) ma certo che in certi ambiti siamo con le chiappe al vento (elettronica) anche se decenni fa eravamo l'avanguardia e avevamo menti altissime (olivetti, il primo computer a transistor al mondo:muro: ...).
poi se non produci, puoi sempre essere all'avanguardia con nuove tecnologie, e noi lo siamo in (troppe) poche cose...
...Non è che perché oggi tutti si sono messi a fare i ristoratori che campano coi pranzi di lavoro, poi dobbiamo mantenerli tutti se le condizioni cambiano.
in effetti è da parecchi anni che sembrava che tutti dovessero essere dei grandi chef... un settore ESTREMAMENTE dopato... ora è scoppiata la bolla.
mentalray
03-10-2020, 17:25
Mammamia state messi sempre peggio in Italia, mangiare fuori a pranzo é diventato un lusso per pochi eletti, che amarezza.
Mi taccio per sempre su questo argomento a quanto pare nell' IT nostrano si guadagna come nel 2010, paga da cameriere del mc Donald's ...
Mammamia state messi sempre peggio in Italia, mangiare fuori a pranzo é diventato un lusso per pochi eletti, che amarezza.
Mi taccio per sempre su questo argomento a quanto pare nell' IT nostrano si guadagna come nel 2010, paga da cameriere del mc Donald's ...
Be, con un futuro incerto come questo, le persone rinunciano anche al mangiare fuori a pranzo...
Obbligatoria non sarei d’accordo... facoltativa si.
Ci sono lavori che si possono completamente gestire da casa e lascerei al lavoratore la facoltà di spostarsi.
Sarà sicuramente obbligatoria, al massimo lasceranno al lavoratore la facoltà di scegliersi i giorni, molte aziende che conosco hanno già cominciato da un po' a fare così.
Il problema è sempre lo stesso e se ne è parlato in qualche pagina indietro:
aziende con dentro personale equivarrebbe a far lavorare anche chi gestisce i servizi accessori connessi come mense interne, forniture di qualsiasi genere e quant’altro. Mi chiedo... a che prezzo però?
Le mense qui a Roma ormai le hanno in molto pochi, e quei pochi che le hanno ora le hanno pure chiuse, al massimo ci sono le ditte di pulizia...se vuoi mangiare o te lo porti da casa, e lo mangi freddo perché almeno tra le ditte che ho visto nessuna mette a disposizione il microonde, o mangi fuori in un posto qualsiasi tra le centinaia esistenti.
Unrealizer
03-10-2020, 19:17
Da quello che ho sentito la maggior parte propendono per la modalità mista, che in effetti mi sembra quella migliore.
purché non ci sia uno split imposto e lascino ai singoli lavoratori la facoltà di scegliere, anche di non andare mai in ufficio (o andarci sempre)
[...]
Detto questo vorrei continuare a vivere a contatto con le persone e dove c'é ancora spazio per l'economia locale, mi viene la pelle d'oca a pensare ad un mondo fatto solo di acquisti on line, catene di cibo spazzatura e consegne a domicilio fatte da runner sottopagati.
il vantaggio di sdoganare il lavoro remoto IMHO è che l'economia locale verrebbe distribuita: pensa a tutti i vari "paesi dormitorio" pieni di gente che va a lavorare in città, o tutti i paesi praticamente morti a causa dell'esodo verso le città.
questa cosa potrebbe portare a una ridistribuzione della popolazione e uno sviluppo economico in luoghi che finora si sono via via prosciugati
purché non ci sia uno split imposto e lascino ai singoli lavoratori la facoltà di scegliere, anche di non andare mai in ufficio (o andarci sempre)
Almeno quelle che conosco fanno tutte obbligatoriamente 3 giorni a casa e 2 in ufficio, si possono solo decidere i giorni in cui lavorare da casa e quelli in cui andare in ufficio.
Unrealizer
03-10-2020, 19:36
Almeno quelle che conosco fanno tutte obbligatoriamente 3 giorni a casa e 2 in ufficio, si possono solo decidere i giorni in cui lavorare da casa e quelli in cui andare in ufficio.
Ed è una cosa che secondo me non ha senso, in questo modo si ha il peggio del lavoro in ufficio unito al peggio del lavoro remoto :fagiano:
Ed è una cosa che secondo me non ha senso, in questo modo si ha il peggio del lavoro in ufficio unito al peggio del lavoro remoto :fagiano:
dipende tutto dal tipo di lavoro.
Ed è una cosa che secondo me non ha senso, in questo modo si ha il peggio del lavoro in ufficio unito al peggio del lavoro remoto :fagiano:
Considerato che molte aziende stanno spingendo per un rientro totale in ufficio direi che 3+2 sia il miglior compromesso che si possa trovare.
Se dia il peggio dei due mondi non lo so, sicuramente lavorare sempre da casa non è la strada giusta, anche a livello psicologico non fa bene al lavoratore.
Considerato che molte aziende stanno spingendo per un rientro totale in ufficio direi che 3+2 sia il miglior compromesso che si possa trovare.
Se dia il peggio dei due mondi non lo so, sicuramente lavorare sempre da casa non è la strada giusta, anche a livello psicologico non fa bene al lavoratore.
anche a me pare una sensatissima via di mezzo. che poi si può declinare in un "3 casa" o "3 ufficio" a seconda delle necessità.
anche a me pare una sensatissima via di mezzo. che poi si può declinare in un "3 casa" o "3 ufficio" a seconda delle necessità.
Si infatti, se lavori in gruppo in particolare puoi fare riunioni in ufficio per mettere insieme il lavoro e da casa invece ti puoi fare le tue parti o trovare soluzioni ai problemi che vengono fuori, il tutto evitando telefonate infinite o riunioni in video conferenza dove c'è sempre qualche problema.
Si infatti, se lavori in gruppo in particolare puoi fare riunioni in ufficio per mettere insieme il lavoro e da casa invece ti puoi fare le tue parti o trovare soluzioni ai problemi che vengono fuori, il tutto evitando telefonate infinite o riunioni in video conferenza dove c'è sempre qualche problema.
lavori in gruppo, lavori sul campo, lavori con attrezzature particolari, lavori che prevedono di per sè la presenza fisica...
ci sono diverse cose che vanno fatte sul posto e non possono essere in lavoro agile.
ma per moltissime si può concentrare la necessità di presenza fisica in 1/2/3 giorni.
Unrealizer
04-10-2020, 11:08
dipende tutto dal tipo di lavoro.
Mi riferivo ai lavori "da ufficio", il genere di lavoro che al 99% consiste in cose che puoi fare al PC, riunioni e pause caffè
Considerato che molte aziende stanno spingendo per un rientro totale in ufficio direi che 3+2 sia il miglior compromesso che si possa trovare.
Se dia il peggio dei due mondi non lo so, sicuramente lavorare sempre da casa non è la strada giusta, anche a livello psicologico non fa bene al lavoratore.
Il mio problema non è con lo split in se, ma con lo split con rapporto forzato :D è un continuo cambio di contesto per il lavoratore, e potrebbe anche essere un problema economico (potresti forzarlo a farsi l'abbonamento del treno e buttarne via metà, ad esempio)
Ok lo split, ma lasciando ad ognuno la possibilità di scegliere quanto. L'esempio lo vedo tra me e l'altro lead del mio team (che è pure un utente del forum): lui è single e vive da solo in un monolocale e ovviamente appena ha potuto ha iniziato ad andare quanto più possibile in ufficio
io invece vivo con la mia ragazza che fa l'insegnante e ha orari molto più leggeri dei miei, quindi ho comunque compagnia tutto il giorno, e quindi preferisco stare a casa
Si infatti, se lavori in gruppo in particolare puoi fare riunioni in ufficio per mettere insieme il lavoro e da casa invece ti puoi fare le tue parti o trovare soluzioni ai problemi che vengono fuori, il tutto evitando telefonate infinite o riunioni in video conferenza dove c'è sempre qualche problema.
tecnicamente non si potrebbero usare le sale riunioni, o avrebbero una capacità talmente limitata da essere inutile, da noi hanno capacità ridotta a 1/3
e poi parte del team è comunque remoto (sia perché hanno scelto di stare a casa quel giorno, sia perché vivono in altri paesi europei), quindi le facciamo comunque su Teams dalla scrivania o dalle cabine da 1 persona
io invece vivo con la mia ragazza che fa l'insegnante e ha orari molto più leggeri dei miei, quindi ho comunque compagnia tutto il giorno, e quindi preferisco stare a casa
Il problema psicologico non riguarda l'avere o meno compagnia, quanto l'alienazione dal non avere uno stacco tra casa e lavoro.
canislupus
04-10-2020, 11:36
Non si vive solo di hi-tech per fortuna, il tessuto sociale é fatto di un po di tutto.
Comunque non ho mai parlato di panini, i fastfoofd e i kebabari a basso costo hanno avuto poche perdite durante il lockdown perché il loro business model era già incentrato sull'asporto e su un certo target di clientela.
Parlo di ristoranti e trattorie che lavorano in zone dove sono presenti le società di servizi, ossia quartieri dove la clientela media puo' spendere 20 euro per il pranzo, il panino te lo porti da casa oppure lo compri dal fornaio con un dolce e una bibita quando ti piazzano una riunione alle 13.
Per almeno due anni ho pranzato quasi tutti i giorni con i colleghi in un ristorante sotto la sede del cliente, aperitivo e digestivo spesso ce lo offrivano perché eravamo clienti abituali.
Mi ha messo tanta tristezza vederli chiudere a causa del lockdown e della scarsissima affluenza post lockdown.
20 euro a pranzo?
Forse la tua realtà è particolare...
Ti assicuro che la maggior parte dei ristoranti e bar che conosco, convenzionati con le società, prevedono dei pasti che coprono solitamente il valore di un buono pasto (tra i 5,16 e 7 euro... qualcuno forse 10).
Nella società dove lavoro per inciso NON viene fornita alcuna mensa nè tantomeno i buoni pasto, quindi il costo di un pranzo fuori sarebbe TUTTO a carico del singolo dipendente che nella maggior parte dei casi ha uno stipendio medio italiano (che varia tra 1.300 euro e 1.500 euro).
Ora tu immagina se una persona dovesse mangiare per 20 giorni fuori a 20 euro al giorno, spenderebbe 400 euro.
Non so tu, ma con 400 euro al mese ci sono famiglie che senza eccessi fanno la spesa di un mese (certo a patto di non mangiare tutti i giorni carne e pesce... che per inciso non sarebbe salutare visto che si dovrebbe alternare... sebbene il pesce non faccia troppi danni... quantomeno non quello tipo tonno o pesce spada).
Comprendo voler aiutare i locali di zona, ma se dovessero aver operato scelte sbagliate, onestamente è un loro problema.
A fine mese non mi vado a lamentare con loro se il mio stipendio è basso... :D :D :D
20 euro a pranzo?
Forse la tua realtà è particolare...
Ti assicuro che la maggior parte dei ristoranti e bar che conosco, convenzionati con le società, prevedono dei pasti che coprono solitamente il valore di un buono pasto (tra i 5,16 e 7 euro... qualcuno forse 10).
Anche qui a Roma è uguale, con 20/25 € ci vai a mangiare in trattoria non nei bar/ristoranti da pausa pranzo, dove i prezzi vanno dai pochi euro fino a 10/12 al massimo.
Comprendo voler aiutare i locali di zona, ma se dovessero aver operato scelte sbagliate, onestamente è un loro problema.
Penso che il problema a questo punto non siano le loro scelte sbagliate, quanto un mercato del lavoro che più della piccola ristorazione non offre.
canislupus
04-10-2020, 12:34
senza quello si finisce a livelli di 2° e 3° mondo. non si può certo pensare di rimanere un paese competitivo e "ricco" solo con edilizia, ristorazione e turismo.
infatti l'italia sta diventando più povera da molto tempo.
Sì e no.
Il turismo è una risorsa inesauribile sulla quale si possono veramente costruire dei servizi, anche molto hi-tech (pensa alla realtà virtuale per esplorare i luoghi archeologici rivivendo quei tempi).
Sull'edilizia invece direi che abbiamo già costruito troppo... dovremmo forse rivalutare le aree e non cementificarle ulteriormente.
canislupus
04-10-2020, 13:24
Anche qui a Roma è uguale, con 20/25 € ci vai a mangiare in trattoria non nei bar/ristoranti da pausa pranzo, dove i prezzi vanno dai pochi euro fino a 10/12 al massimo.
Aspetta... qui se non erro si parlava di bar/ristoranti da pausa pranzo.
Luoghi che tipicamente la sera restano chiusi in quanto operano in zone dove praticamente ci sono solo uffici e quindi non avrebbero clientela.
Se parliamo invece di trattorie (che poi lo sono sulla carta... ne ho viste alcune con pretese da grande ristorazione) allora mi sembra il minimo spendere 20-25 euro.
Penso che il problema a questo punto non siano le loro scelte sbagliate, quanto un mercato del lavoro che più della piccola ristorazione non offre.
Se metti un ristorante/bar in un'area piena solo di edifici di varie società, il tuo mercato sarà per forza quello, ma potrebbe subire anche dei cali.
Poi con l'idea dello smartworking credo che in molti chiuderanno.
canislupus
04-10-2020, 13:26
Mammamia state messi sempre peggio in Italia, mangiare fuori a pranzo é diventato un lusso per pochi eletti, che amarezza.
Mi taccio per sempre su questo argomento a quanto pare nell' IT nostrano si guadagna come nel 2010, paga da cameriere del mc Donald's ...
Non so quanto prendesse un "cameriere di Mc Donald's", ma gli stipendi dell'IT possono variare e anche di molto.
Dipende dalla professionalità, certificazioni, studi... insomma puoi avere una paga da operaio (1.300) oppure da esperto di un determinato ambito (3.000-3.500) oppure da dirigente (3.500+).
Poi sicuramente le differenze sono alte tra Nord e Sud.
canislupus
04-10-2020, 13:33
Il problema psicologico non riguarda l'avere o meno compagnia, quanto l'alienazione dal non avere uno stacco tra casa e lavoro.
Il mio lavoro si può DA SEMPRE svolgere in remoto (ho cellulare, pc e connessione aziendale).
Prima di questa pandemia andavo ogni giorno in ufficio, mentre adesso sono fisso a casa da 6 mesi.
Se potessi scegliere sicuramente farei un 2 (in presenza) +3 (remoto).
Ogni tanto ci vuole di staccare ed è piacevole scambiare due parole anche di persona (siamo 8 ore in chat vocale, ma è noioso e spesso molto caotico).
Sono certo che a Gennaio la mia azienda continuerà con un misto perchè da tempo stavano pensando di ridurre i costi e l'edificio dove stanno non è per nulla economico oltre che inutile (siamo diminuiti in quantità e potremmo evitare di stare sempre tutti in ufficio).
randorama
04-10-2020, 14:28
Il mio lavoro si può DA SEMPRE svolgere in remoto (ho cellulare, pc e connessione aziendale).
Prima di questa pandemia andavo ogni giorno in ufficio, mentre adesso sono fisso a casa da 6 mesi.
Se potessi scegliere sicuramente farei un 2 (in presenza) +3 (remoto).
Ogni tanto ci vuole di staccare ed è piacevole scambiare due parole anche di persona (siamo 8 ore in chat vocale, ma è noioso e spesso molto caotico).
Sono certo che a Gennaio la mia azienda continuerà con un misto perchè da tempo stavano pensando di ridurre i costi e l'edificio dove stanno non è per nulla economico oltre che inutile (siamo diminuiti in quantità e potremmo evitare di stare sempre tutti in ufficio).
stessa identica cosa.
con la differenza che la mia ha appena finito di comprarsi un nuovissimo, fichissimo, costosissimo (ed ora... inutilissimo) superpalazzo in centro a milano :D
Unrealizer
04-10-2020, 14:48
Il problema psicologico non riguarda l'avere o meno compagnia, quanto l'alienazione dal non avere uno stacco tra casa e lavoro.
Direi entrambe le cose, quest'anno ho vissuto tutte le possibili combinazioni e a pelle la mancanza di compagnia è stata la cosa che ho trovato più alienante (nel periodo marzo-giugno)
canislupus
04-10-2020, 14:58
stessa identica cosa.
con la differenza che la mia ha appena finito di comprarsi un nuovissimo, fichissimo, costosissimo (ed ora... inutilissimo) superpalazzo in centro a milano :D
La mia con quella che ha speso da quando ci lavoro, penso si sarebbe comprata almeno due palazzi... :D :D :D
Ma d'altra parte prima del Covid parlare di lavoro da remoto era un'eresia punibile con la crocifissione in sala mensa (che non ci sta... ma l'avrebbero affittata ad hoc... :D :D :D )
Sì e no.
Il turismo è una risorsa inesauribile sulla quale si possono veramente costruire dei servizi, anche molto hi-tech (pensa alla realtà virtuale per esplorare i luoghi archeologici rivivendo quei tempi).
certamente è una risorsa importante per un paese come il nostro.
ma non mi pare un settore ad alto valore aggiunto e con alte retribuzioni. In parole povere impieghi in gran parte gente a basso livello di istruzione e che guadagnerà 900€ al mese se va bene.
insomma, non è certo un settore "di prestigio" per cui dall'estero si viene per lavorare in italia...
metti che invece scopriamo il modo di fare la fusione nucleare, o nasce una società tipo la Google degli anni 2000, o si inventa un tipo di batterie che si caricano di millemila kwh dandogli solo una scoreggiata sopra... Quelli sono settori con cui un'economia moderna e future-proof campa e crea ricchezza...
altrimenti continuerà il declino
canislupus
04-10-2020, 18:34
certamente è una risorsa importante per un paese come il nostro.
ma non mi pare un settore ad alto valore aggiunto e con alte retribuzioni. In parole povere impieghi in gran parte gente a basso livello di istruzione e che guadagnerà 900€ al mese se va bene.
insomma, non è certo un settore "di prestigio" per cui dall'estero si viene per lavorare in italia...
metti che invece scopriamo il modo di fare la fusione nucleare, o nasce una società tipo la Google degli anni 2000, o si inventa un tipo di batterie che si caricano di millemila kwh dandogli solo una scoreggiata sopra... Quelli sono settori con cui un'economia moderna e future-proof campa e crea ricchezza...
altrimenti continuerà il declino
Beh alte retribuzioni... dipende da dove operi... se fai il concierge in un piccolo albergo di provincia probabilmente hai ragione... ma esistono anche tanti altri lavori che a seconda della professionalità possono vendersi meglio.
Il turismo alla fine può muovere anche grandi numeri solo bisogna scegliere bene e puntare ai luoghi che possono attrarre molto pubblico oppure anche di elite (esempio tipico Capri)
Aspetta... qui se non erro si parlava di bar/ristoranti da pausa pranzo.
Luoghi che tipicamente la sera restano chiusi in quanto operano in zone dove praticamente ci sono solo uffici e quindi non avrebbero clientela.
Se parliamo invece di trattorie (che poi lo sono sulla carta... ne ho viste alcune con pretese da grande ristorazione) allora mi sembra il minimo spendere 20-25 euro.
Infatti anche a me sembra strano 20 € per un bar/ristorante da pausa pranzo, qui a Roma con quelle cifre ci fai l'all you can eat al sushi, ma anche questo a pranzo costa meno di 20 € e volendo hanno i menù business a una decina di euro, o ci mangi in trattoria...ma a parte il menù business non sono compatibili con la pausa pranzo, ci passi sicuramente più di un'ora.
Se metti un ristorante/bar in un'area piena solo di edifici di varie società, il tuo mercato sarà per forza quello, ma potrebbe subire anche dei cali.
Poi con l'idea dello smartworking credo che in molti chiuderanno.
Inevitabile, qui a Roma nel quartiere EUR molti hanno ridotto drasticamente il personale per evitare la chiusura, altri hanno invece proprio chiuso, è uno dei quartieri che ha risentito di più dello smart working.
Il mio lavoro si può DA SEMPRE svolgere in remoto (ho cellulare, pc e connessione aziendale).
Prima di questa pandemia andavo ogni giorno in ufficio, mentre adesso sono fisso a casa da 6 mesi.
Se potessi scegliere sicuramente farei un 2 (in presenza) +3 (remoto).
Ogni tanto ci vuole di staccare ed è piacevole scambiare due parole anche di persona (siamo 8 ore in chat vocale, ma è noioso e spesso molto caotico).
Sono certo che a Gennaio la mia azienda continuerà con un misto perchè da tempo stavano pensando di ridurre i costi e l'edificio dove stanno non è per nulla economico oltre che inutile (siamo diminuiti in quantità e potremmo evitare di stare sempre tutti in ufficio).
La mia sta risolvendo ancora meglio, non sta rinnovando i contratti a tempo determinato e non sta prendendo più nuove commesse...infatti non tira una buona aria.
Unrealizer
04-10-2020, 20:02
stessa identica cosa.
con la differenza che la mia ha appena finito di comprarsi un nuovissimo, fichissimo, costosissimo (ed ora... inutilissimo) superpalazzo in centro a milano :D
Pensa che da noi volevano allargarsi al piano inferiore rispetto all'attuale, e i lavori sono stati completati durante l'estate :asd:
(E l'inizio dei lavori di rinnovo del piano originario sono il motivo per cui l'anno scorso abbiamo iniziato con il remoto illimitato, prima come prova e poi in maniera permanente)
canislupus
04-10-2020, 20:53
La mia sta risolvendo ancora meglio, non sta rinnovando i contratti a tempo determinato e non sta prendendo più nuove commesse...infatti non tira una buona aria.
Quello per ora non l'ha fatto la mia (hanno 100.000 difetti, ma da questo punto di vista raramente non hanno rinnovato o licenziato).
Sicuramente anche da me tira un'aria molto molto brutta.
Qualcuno finge di non accorgersene, ma secondo me presto o tardi salteranno un po' di teste e raramente mi sono sbagliato in passato... :(
TheGreatMazinga
05-10-2020, 10:29
tutti che parlano dei bar e dei ristoranti che falliscono con lo smart working.
Nessuno parla del fatto che i lavoratori risparmiano, oltre a delle ore per arrivare/tornare a casa, barcate di soldi tra benzina,autostrada e pranzi fuori ? Soldi che possono essere spesi in altri settori.
gd350turbo
05-10-2020, 10:49
tutti che parlano dei bar e dei ristoranti che falliscono con lo smart working.
Nessuno parla del fatto che i lavoratori risparmiano, oltre a delle ore per arrivare/tornare a casa, barcate di soldi tra benzina,autostrada e pranzi fuori ? Soldi che possono essere spesi in altri settori.
Ma infatti è solamente una diversa distribuzione della ricchezza...
Cosa che poi è successa, con i negozi di dischi, i videonoleggi, le rivendite di libri e/o edicole che decenni fa erano più numerosi dei panettieri e ora sono ridotti al lumicino !
Io comunque risparmio un paio di centoni al mese in smartworking, e parte di questi li do al ristorante del paese che mi porta le tagliatelle al ragù per pranzo!
tutti che parlano dei bar e dei ristoranti che falliscono con lo smart working.
Nessuno parla del fatto che i lavoratori risparmiano, oltre a delle ore per arrivare/tornare a casa, barcate di soldi tra benzina,autostrada e pranzi fuori ? Soldi che possono essere spesi in altri settori.
I lavoratori non spendono, il calo netto dei consumi in tutti i settori lo dimostra, cosa anche piuttosto normale, con il clima di incertezza di questo periodo è normale che le persone tendano a risparmiare il più possibile...che poi più un lavoratore sta a casa e meno ha la necessità di spendere, non comprerà scarpe e vestiti, meno attrezzature tecnologiche, non acquisterà una nuova automobile, visto che la prenderà meno, non farà gli abbonamenti ai mezzi pubblici, a Roma c'è stato un calo netto di 250000 abbonamenti non rinnovati, e sicuramente tante altre cose che non mi vengono in mente.
L'economia mondiale è basata sui consumi, se non ho necessità di consumare, o comunque posso portare avanti quello che ho per più tempo, l'economia crolla...i bar e ristoranti da pausa pranzo sono i primi perché vengono alimentati dal lavoratore che va in ufficio, ma alla lunga tutti i settori ci andranno a perdere...senza una politica seria di rilancio, ma a livello mondiale, non si va da nessuna parte, buttare soldi in politiche tappabuchi per superare il momento non porterà a niente.
20 euro a pranzo?
Forse la tua realtà è particolare...
Ti assicuro che la maggior parte dei ristoranti e bar che conosco, convenzionati con le società, prevedono dei pasti che coprono solitamente il valore di un buono pasto (tra i 5,16 e 7 euro... qualcuno forse 10).
Nella società dove lavoro per inciso NON viene fornita alcuna mensa nè tantomeno i buoni pasto, quindi il costo di un pranzo fuori sarebbe TUTTO a carico del singolo dipendente che nella maggior parte dei casi ha uno stipendio medio italiano (che varia tra 1.300 euro e 1.500 euro).
Ora tu immagina se una persona dovesse mangiare per 20 giorni fuori a 20 euro al giorno, spenderebbe 400 euro.
Non so tu, ma con 400 euro al mese ci sono famiglie che senza eccessi fanno la spesa di un mese (certo a patto di non mangiare tutti i giorni carne e pesce... che per inciso non sarebbe salutare visto che si dovrebbe alternare... sebbene il pesce non faccia troppi danni... quantomeno non quello tipo tonno o pesce spada).
Comprendo voler aiutare i locali di zona, ma se dovessero aver operato scelte sbagliate, onestamente è un loro problema.
A fine mese non mi vado a lamentare con loro se il mio stipendio è basso... :D :D :D
l'abbiamo capito che non pranzi fuori, basta :asd:
I lavoratori non spendono, il calo netto dei consumi in tutti i settori lo dimostra, cosa anche piuttosto normale, con il clima di incertezza di questo periodo è normale che le persone tendano a risparmiare il più possibile...che poi più un lavoratore sta a casa e meno ha la necessità di spendere, non comprerà scarpe e vestiti, meno attrezzature tecnologiche, non acquisterà una nuova automobile, visto che la prenderà meno, non farà gli abbonamenti ai mezzi pubblici, a Roma c'è stato un calo netto di 250000 abbonamenti non rinnovati, e sicuramente tante altre cose che non mi vengono in mente.
L'economia mondiale è basata sui consumi, se non ho necessità di consumare, o comunque posso portare avanti quello che ho per più tempo, l'economia crolla...i bar e ristoranti da pausa pranzo sono i primi perché vengono alimentati dal lavoratore che va in ufficio, ma alla lunga tutti i settori ci andranno a perdere...senza una politica seria di rilancio, ma a livello mondiale, non si va da nessuna parte, buttare soldi in politiche tappabuchi per superare il momento non porterà a niente.
E' proprio questo il problema, qua non spende neanche chi il lavoro ce l'ha ancora ed oltre a percepire lo stipendio ha pure risparmiato durante il lockdown.
Cavolo spendeteli quattro soldi e aiutate chi ha perso piu' del 60% dei guadagni dall'inizio della crisi, mica andrete per strada se ogni tanto vi fate un ristorante vicino all'ufficio invece di portarvi il panino da casa!!!
Ovviamente non parlo di te, ce l'ho con il cane :asd:
gd350turbo
05-10-2020, 10:59
L'economia mondiale è basata sui consumi, se non ho necessità di consumare, o comunque posso portare avanti quello che ho per più tempo, l'economia crolla...i bar e ristoranti da pausa pranzo sono i primi perché vengono alimentati dal lavoratore che va in ufficio, ma alla lunga tutti i settori ci andranno a perdere...senza una politica seria di rilancio, ma a livello mondiale, non si va da nessuna parte, buttare soldi in politiche tappabuchi per superare il momento non porterà a niente.
Si sposta il luogo/metodo di spesa...
Ho una amica che ha un attività di servizio a domicilio, prima del covid era indecisa se chiudere, ora ha assunto nuovo personale...
E così le ditte che offrono servizi alla persona, vedi in primis amazon , i supermercati che ti portano la spesa a casa, i vari glovo, deliveroo ecc.ecc..
Ditte che prima facevano soldi a palate, ora non ne fanno più e viceversa, ma la gente continua a spendere, solo che lo fa diversamente.
E' proprio questo ilk problema, qua non spende neanche chi il lavoro ce l'ha ancora ed oltre a percepire lo stipendio ha pure risparmiato durante il lockdown.
Cavolo spendeteli quattro soldi e aiutate chi ha perso piu' del 60% dei guadagni dall'inizio della crisi!!!
Boh, con l'economia in forte crisi, posti di lavoro persi o a forte rischio, davvero pensi che la gente voglia spendere piu' di tanto invece di mettere qualcosa da parte?
Io capisco che non si voglia spendere per cose non necessarie visto il periodo di incertezza.
Che poi, risparmiato... ho speso diversamente.
Invece di gasolio per l'auto ho speso in metano, ho speso piu' elettricita', mi sono dovuto sistemare la postazione per lavorare da casa decentemente, ho speso di piu' in cibo (soprattutto perche' costretto ad andare ad un piccolo supermercato senza poter usare i buoni pasto invece del solito ipermercato)
TheGreatMazinga
05-10-2020, 11:03
I lavoratori non spendono, il calo netto dei consumi in tutti i settori lo dimostra, cosa anche piuttosto normale, con il clima di incertezza di questo periodo è normale che le persone tendano a risparmiare il più possibile...che poi più un lavoratore sta a casa e meno ha la necessità di spendere, non comprerà scarpe e vestiti, meno attrezzature tecnologiche, non acquisterà una nuova automobile, visto che la prenderà meno, non farà gli abbonamenti ai mezzi pubblici, a Roma c'è stato un calo netto di 250000 abbonamenti non rinnovati, e sicuramente tante altre cose che non mi vengono in mente.
L'economia mondiale è basata sui consumi, se non ho necessità di consumare, o comunque posso portare avanti quello che ho per più tempo, l'economia crolla...i bar e ristoranti da pausa pranzo sono i primi perché vengono alimentati dal lavoratore che va in ufficio, ma alla lunga tutti i settori ci andranno a perdere...senza una politica seria di rilancio, ma a livello mondiale, non si va da nessuna parte, buttare soldi in politiche tappabuchi per superare il momento non porterà a niente.
tieni anche conto che la pandemia ha accelerato un processo inevitabile: l'online spazzerà via buona parte del commercio tradizionale. Durante il lockdown tanta gente si è resa conto di quanto sia comodo, sicuro e conveniente comprare online e difficilmente tornerà indietro.
megamitch
05-10-2020, 11:08
tieni anche conto che la pandemia ha accelerato un processo inevitabile: l'online spazzerà via buona parte del commercio tradizionale. Durante il lockdown tanta gente si è resa conto di quanto sia comodo, sicuro e conveniente comprare online e difficilmente tornerà indietro.
Io sono uno che acquista sia online che in negozio.
Quasi mai comprato abbigliamento online, spesa online mai fatta, anche in periodo di lockdown.
Il motivo è molto semplice: negli acquisti frequenti preferisco privilegiare il retail per conservare posti di lavoro in Italia.
Tendenzialmente compro solo roba elettronica online per motivi di difficile reperibilità o costi troppo elevati (esempio cavi che in negozio costano 5-6 volte ma sono fatti tutti in Cina)
Mi stupisco di persone che conosco che lavorano come commessi in negozio e da quando c'è il Covid fanno solo la spesa online, è come darsi la zappa sui piedi.
Tra l'altro, anche fare un pò di turismo in Italia invece che all'estero può aiutare. Io è da anni che vado in Italia e snobbo l'estero, ad esempio.
TheGreatMazinga
05-10-2020, 11:09
E' proprio questo il problema, qua non spende neanche chi il lavoro ce l'ha ancora ed oltre a percepire lo stipendio ha pure risparmiato durante il lockdown.
Cavolo spendeteli quattro soldi e aiutate chi ha perso piu' del 60% dei guadagni dall'inizio della crisi, mica andrete per strada se ogni tanto vi fate un ristorante vicino all'ufficio invece di portarvi il panino da casa!!!
Ovviamente non parlo di te, ce l'ho con il cane :asd:
Io non so quando sia nata questa moda/necessità/bisogno insindacabile del ristorante. Parlo del mangiare fuori casa per piacere, non per necessità.
Ci sono generazioni incazzate che non si spiegano come mai non gli resta un soldo in tasca e rimandano la possibilità di mettere su casa e famiglia perchè letteralmente bruciano tutto lo stipendio in ristoranti, agriturismo e weekend fuori. I nostri genitori manco sapevano cos'era Londra o l'agriturismo. Adesso se a 30 anni non sei andato 30 volte all'estero e non vai fisso a cena fuori sei visto come un pirla (spesso e volentieri dagli stessi over60 che si sono costruiti qualcosa proprio perchè hanno limitato le spese).
Si sposta il luogo/metodo di spesa...
Ho una amica che ha un attività di servizio a domicilio, prima del covid era indecisa se chiudere, ora ha assunto nuovo personale...
E così le ditte che offrono servizi alla persona, vedi in primis amazon , i supermercati che ti portano la spesa a casa, i vari glovo, deliveroo ecc.ecc..
Ditte che prima facevano soldi a palate, ora non ne fanno più e viceversa, ma la gente continua a spendere, solo che lo fa diversamente.
tieni anche conto che la pandemia ha accelerato un processo inevitabile: l'online spazzerà via buona parte del commercio tradizionale. Durante il lockdown tanta gente si è resa conto di quanto sia comodo, sicuro e conveniente comprare online e difficilmente tornerà indietro.
Qui però c'è un problema, la crisi maggiore la sta vivendo la grande distribuzione, che nel bene o nel male vende già online, non la stanno vivendo i negozi di quartiere, che al contrario sono stati "riscoperti" durante la pandemia.
Comunque il calo dei consumi è un dato di fatto, i soldi non vengono spesi, non sta semplicemente cambiando il modo di fare acquisti.
gd350turbo
05-10-2020, 11:36
Qui però c'è un problema, la crisi maggiore la sta vivendo la grande distribuzione, che nel bene o nel male vende già online, non la stanno vivendo i negozi di quartiere, che al contrario sono stati "riscoperti" durante la pandemia.
E questo è assolutamente un bene !
Se rivitalizzano i negozi del mio paese, io mi evito di fare 15+15 km per andare all'iper !
Comunque il calo dei consumi è un dato di fatto, i soldi non vengono spesi, non sta semplicemente cambiando il modo di fare acquisti.
Eh perchè molti, non hanno il futuro certo... Quindi si tengono i soldini ben stretti, chi lavora in quei settori che con il covid hanno avuto un incremento di lavoro e quindi fatturato, i soldi ne spendono.
Io non so quando sia nata questa moda/necessità/bisogno insindacabile del ristorante. Parlo del mangiare fuori casa per piacere, non per necessità.
Ci sono generazioni incazzate che non si spiegano come mai non gli resta un soldo in tasca e rimandano la possibilità di mettere su casa e famiglia perchè letteralmente bruciano tutto lo stipendio in ristoranti, agriturismo e weekend fuori. I nostri genitori manco sapevano cos'era Londra o l'agriturismo. Adesso se a 30 anni non sei andato 30 volte all'estero e non vai fisso a cena fuori sei visto come un pirla (spesso e volentieri dagli stessi over60 che si sono costruiti qualcosa proprio perchè hanno limitato le spese).
Boh saro' strano io allora, in casa io e mia moglie lavoriamo entrambi, per preparare la cena durante la settimana per 4 persone devo già fare i salti mortali, voi avete pure il tempo di prepararvi il pranzo per il giorno dopo?
All'estero poi mangiare fuori a pranzo é la normalità, non l'eccezione, c'é un sacco di gente che al ristorante ci và anche da sola e non solo a pranzo, é una questione culturale.
Quando ero single e lavoravo in Italia mi pagavo l'affitto e a pranzo coi colleghi alternavamo la mensa aziendale alla tavola calda, non erano certo 5 euro in piu' al giorno 2 volte a settimana che non mi permettevano piu' di pagare le bollette o di andare in vacanza.
Se mangiare fuori un paio di volte a settimana nella trattoria vicino all'ufficio é diventato un lusso allora siamo messi davvero peggio di quanto pensassi ...
Qui però c'è un problema, la crisi maggiore la sta vivendo la grande distribuzione, che nel bene o nel male vende già online, non la stanno vivendo i negozi di quartiere, che al contrario sono stati "riscoperti" durante la pandemia.
Comunque il calo dei consumi è un dato di fatto, i soldi non vengono spesi, non sta semplicemente cambiando il modo di fare acquisti.
Grande distribuzione in crisi? Ma quando mai, grazie al covid amazon quest'anno ha fatto uno dei suoi miglior fatturati della storia! Idem le grandi catene come carrefour.
Chi sta perdendo sono i commercianti locali, soprattutto ristoratori e attività legate al turismo.
Nel 2020 i ristoranti hanno perso in media tra il 40 ed il 60%, per gli hotel sta andando anche peggio perché senza i turisti stranieri le stanze non le riempi con le sole persone che si spostano per affari.
...L'economia mondiale è basata sui consumi, se non ho necessità di consumare, o comunque posso portare avanti quello che ho per più tempo, l'economia crolla...i bar e ristoranti da pausa pranzo sono i primi perché vengono alimentati dal lavoratore che va in ufficio, ma alla lunga tutti i settori ci andranno a perdere...senza una politica seria di rilancio, ma a livello mondiale, non si va da nessuna parte, ...
veramente è ora che si capisca che i consumi vanno NECESSARIAMENTE ridotti strutturalmente, altrimenti si va verso l'estinzione...
ogni settimana c'è un incendio/alluvione/disastro "naturale" (si fa per dire...) a ricordarlo...
canislupus
05-10-2020, 14:02
l'abbiamo capito che non pranzi fuori, basta :asd:
Ogni tanto è capitato... così come ho ordinato il take-away quando non mi andava di cucinare... :D :D :D
Diciamo che non è una condizione stabile... :p
...E così le ditte che offrono servizi alla persona, vedi in primis amazon , i supermercati che ti portano la spesa a casa, i vari glovo, deliveroo ecc.ecc....
si, ma occhio a non ammazzare la NOSTRA economia e arricchire ancora di + 2 o 3 miliardari.
urge webtax o similari su queste attività per finanziare quelle che patiscono...
Prorogheranno sicuramente lo stato di emergenza tra domani e dopodomani,
quindi ormai si sta parlando del nulla.
canislupus
05-10-2020, 14:06
Si sposta il luogo/metodo di spesa...
Ho una amica che ha un attività di servizio a domicilio, prima del covid era indecisa se chiudere, ora ha assunto nuovo personale...
E così le ditte che offrono servizi alla persona, vedi in primis amazon , i supermercati che ti portano la spesa a casa, i vari glovo, deliveroo ecc.ecc..
Ditte che prima facevano soldi a palate, ora non ne fanno più e viceversa, ma la gente continua a spendere, solo che lo fa diversamente.
Discorso PERFETTO.
La capacità dell'imprenditore è data soprattutto dal suo reinventarsi.
Non tutti possono, ma a volte alcuni non vogliono.
Io non so se e quando dopo il COVID si tornerà alla normalità, ma se gli uffici dovessero continuare ad essere mezzi vuoti che faranno i vari bar/ristoranti che vivevano di colazioni/pranzi di lavoro?
...Mi stupisco di persone che conosco che lavorano come commessi in negozio e da quando c'è il Covid fanno solo la spesa online, è come darsi la zappa sui piedi...
tipico esempio di persone profondamente stupide.
beh, del resto ho visto meridionali e immigrati rumeni che votano lega... :D
canislupus
05-10-2020, 14:11
Io sono uno che acquista sia online che in negozio.
Quasi mai comprato abbigliamento online, spesa online mai fatta, anche in periodo di lockdown.
Il motivo è molto semplice: negli acquisti frequenti preferisco privilegiare il retail per conservare posti di lavoro in Italia.
Tendenzialmente compro solo roba elettronica online per motivi di difficile reperibilità o costi troppo elevati (esempio cavi che in negozio costano 5-6 volte ma sono fatti tutti in Cina)
Mi stupisco di persone che conosco che lavorano come commessi in negozio e da quando c'è il Covid fanno solo la spesa online, è come darsi la zappa sui piedi.
Tra l'altro, anche fare un pò di turismo in Italia invece che all'estero può aiutare. Io è da anni che vado in Italia e snobbo l'estero, ad esempio.
Abbigliamento, alimentari sempre comprati in negozio...
Elettronica ed informatica da diversi anni solo online.
Per quanto riguarda il turismo, mi piace viaggiare e vorrei tornare a farlo fuori dall'Italia, quando sarà possibile.
Onestamente non ho visto sempre molta attenzione al turista da parte dei nostri connazionali che nè più nè meno ci vedono come dei polli da spennare (non che all'estero siano dei santi, ma qualcosina si può risparmiare mantenendo alto il livello).
Grande distribuzione in crisi? Ma quando mai, grazie al covid amazon quest'anno ha fatto uno dei suoi miglior fatturati della storia! Idem le grandi catene come carrefour.
Chi sta perdendo sono i commercianti locali, soprattutto ristoratori e attività legate al turismo.
Nel 2020 i ristoranti hanno perso in media tra il 40 ed il 60%, per gli hotel sta andando anche peggio perché senza i turisti stranieri le stanze non le riempi con le sole persone che si spostano per affari.
Mettetevi d'accordo con giornali e programmi tv...dove dicono l'esatto contrario, e cmq avere fatturati record non vuol dire necessariamente che il mercato non sia in crisi, visto che c'è un calo generale in tutti i settori tranne quello alimentare.
Discorso PERFETTO.
La capacità dell'imprenditore è data soprattutto dal suo reinventarsi.
Non tutti possono, ma a volte alcuni non vogliono.
Io non so se e quando dopo il COVID si tornerà alla normalità, ma se gli uffici dovessero continuare ad essere mezzi vuoti che faranno i vari bar/ristoranti che vivevano di colazioni/pranzi di lavoro?
Chiuderanno!
Nel frattempo nel mio piccolo provo a dargli una mano, magari grazie anche ai miei 50 euro a settimana qualcuno riuscirà a "reinventarsi".
Qui a Parigi oggi é arrivata la nuova ordinanza, da domani e per 15giorni bar epub chiusi, ristoranti aperti solo fine alle 22 e a metà regime, un'altra mazzata per chi cercava di rialzarsi.
Grande distribuzione in crisi? Ma quando mai, grazie al covid amazon quest'anno ha fatto uno dei suoi miglior fatturati della storia! Idem le grandi catene come carrefour.
Chi sta perdendo sono i commercianti locali, soprattutto ristoratori e attività legate al turismo.
Nel 2020 i ristoranti hanno perso in media tra il 40 ed il 60%, per gli hotel sta andando anche peggio perché senza i turisti stranieri le stanze non le riempi con le sole persone che si spostano per affari.
con "grande distribuzione organizzata" si intendono le catene di super/ipermercati. Amazon NON appartiene alla categoria, è una cosa diversa. Che la GDO stia perdendo colpi da diversi anni e riducendo superfici/chiudendo punti è ormai assodato, si rietiene per la concorrenza dell'online. chi vivrà vedrà.
sul turismo, sono andato in giro in settembre e molti posti erano COMPLETI. Pieni zeppi di tedeschi e svizzeri (98% delle presenze straniere). Io NON ho visto nessuna crisi, anzi...
Sono storie per battere cassa, altro che ;)
canislupus
05-10-2020, 14:14
si, ma occhio a non ammazzare la NOSTRA economia e arricchire ancora di + 2 o 3 miliardari.
urge webtax o similari su queste attività per finanziare quelle che patiscono...
Sono d'accordo sul colpire i grandi big, ma non usiamola come scusa per non attuare dei cambiamenti.
Come è stato detto il Covid ha aperto le menti anche sulle potenzialità del lavoro remoto (quando fatto bene) e quindi si potrebbe pensare a tutto quello che aiuta chi non andrà più in ufficio.
veramente è ora che si capisca che i consumi vanno NECESSARIAMENTE ridotti strutturalmente, altrimenti si va verso l'estinzione...
ogni settimana c'è un incendio/alluvione/disastro "naturale" (si fa per dire...) a ricordarlo...
Concordo con te, ma con una economia basata sulla sola crescita questo è impossibile, dovrebbero rifondare l'intero sistema economico mondiale...impossibile almeno in tempi "brevi", minimo ci vorranno 20 anni per qualche timido cambiamento.
megamitch
05-10-2020, 14:19
Onestamente non ho visto sempre molta attenzione al turista da parte dei nostri connazionali che nè più nè meno ci vedono come dei polli da spennare (non che all'estero siano dei santi, ma qualcosina si può risparmiare mantenendo alto il livello).
Io da turista nella mia vita ho trovato solo 2 modi per risparmiare:
- andare in campeggio / affittare case grandi ed andarci in tanti
- andare in paesi dove il costo della vita è nettamente inferiore al nostro (es. classiche grecia e croazia)
Se vai ad esempio in costa azzurra non costa meno della Sardegna
con "grande distribuzione organizzata" si intendono le catene di super/ipermercati. Amazon NON appartiene alla categoria, è una cosa diversa. Che la GDO stia perdendo colpi da diversi anni e riducendo superfici/chiudendo punti è ormai assodato, si rietiene per la concorrenza dell'online. chi vivrà vedrà.
sul turismo, sono andato in giro in settembre e molti posti erano COMPLETI. Pieni zeppi di tedeschi e svizzeri (98% delle presenze straniere). Io NON ho visto nessuna crisi, anzi...
Sono storie per battere cassa, altro che ;)
Una mia cara amica due mesi fa ha dovuto chiudere il B&B che aveva in zona vaticano, ho visto le foto di piazza san pietro in agosto e sembrava un fotomontaggio, mai vista vuota quella piazza.
Tantissimi hotel non hanno piu' riaperto dopo il lockdown perché non gli conveniva economicamente, avrebbero avuto piu' spese che guadagni, questa é la realtà dei fatti poi te puoi raccontare tutto quello che hai visto e le sensazioni che hai avuto.
Ovviamente ci sono strutture che la crisi la sentono meno, se hai l'albergo in Sardegna o in Versilia riesci ad andare avanti comunque, chi lavorava nelle città d'arte o in campagna un -60% di turismo significa fallimento.
Concordo con te, ma con una economia basata sulla sola crescita questo è impossibile, dovrebbero rifondare l'intero sistema economico mondiale...impossibile almeno in tempi "brevi", minimo ci vorranno 20 anni per qualche timido cambiamento.
sono d'accordo, ma s'ha da fare, e il covid è l'occasione... oppure arriverà presto qualcosa di peggio. :(
canislupus
05-10-2020, 14:35
Io da turista nella mia vita ho trovato solo 2 modi per risparmiare:
- andare in campeggio / affittare case grandi ed andarci in tanti
- andare in paesi dove il costo della vita è nettamente inferiore al nostro (es. classiche grecia e croazia)
Se vai ad esempio in costa azzurra non costa meno della Sardegna
Beh dipende... in Sardegna se vai in Costa Smeralda spendi cifre importanti (parlo per esperienza diretta... :cool: ).. se vai nel sud (più selvaggio ed ugualmente molto bello) hai una speranza di uscirne ancora con il fegato intatto ed entrambi i reni :D :D :D
Una mia cara amica due mesi fa ha dovuto chiudere il B&B che aveva in zona vaticano, ho visto le foto di piazza san pietro in agosto e sembrava un fotomontaggio, mai vista vuota quella piazza.
Mancano semplicemente i turisti stranieri, quelli che notoriamente riempiono le nostre città d'arte.
Tantissimi hotel non hanno piu' riaperto dopo il lockdown perché non gli conveniva economicamente, avrebbero avuto piu' spese che guadagni, questa é la realtà dei fatti poi te puoi raccontare tutto quello che hai visto e le sensazioni che hai avuto.
Troppe regole per limitare la diffusione del covid e soprattutto troppi pochi clienti, quindi ovviamente non ha senso riaprire.
Ovviamente ci sono strutture che la crisi la sentono meno, se hai l'albergo in Sardegna o in Versilia riesci ad andare avanti comunque, chi lavorava nelle città d'arte o in campagna un -60% di turismo significa fallimento.
Hanno comunque pianto miseria dicendo di avere avuto perdite importanti, molti alberghi della riviera romagnola dopo la stagione estiva sono stati messi in vendita a prezzo di saldo...quindi anche in zone più da turismo di massa le cose non vanno bene.
Una mia cara amica .... questa é la realtà dei fatti poi te puoi raccontare tutto quello che hai visto e le sensazioni che hai avuto....
LOL le mie sono "sensazioni" e non contano, mentre "la tua amica" invece è "la realtà dei fatti"?
spiegami, è solo presunzione o t'è un attimo sfuggito il paradosso della frase?... :rolleyes:
in ogni caso, il B&B dell'amica vicino al Vaticano non è "il turismo".
Mancano semplicemente i turisti stranieri, quelli che notoriamente riempiono le nostre città d'arte.
ti ripeto che ho trovato due intere strutture COMPLETE (sono dovuto andare altrove per qualche gg.) perchè era pieno zeppo di tedeschi e svizzeri.
e discorrendo coi gestori hanno confermato: pieno zeppo (e mi raccomando ci avverta un po' prima di quando va via, perchè i posti li rioccupiamo subito, grazie...). poi se gli chiedi se c'è crisi: SI, una catastrofe, perdite, cavallette, locuste!!!
LOL le mie sono "sensazioni" e non contano, mentre "la tua amica" invece è "la realtà dei fatti"?
spiegami, è solo presunzione o t'è un attimo sfuggito il paradosso della frase?... :rolleyes:
in ogni caso, il B&B dell'amica vicino al Vaticano non è "il turismo".
No basta leggere le circolari di federalberghi, ma ovviamente é tutto falso, piangono tutti per raccimolare piu' soldi, hanno licenziato personale per avere piu' margini, tanto se sono sempre piene zeppi al limite fanno fare piu' straordinari agil altri :doh:
Ma poi quanti so sti svizzeri? Azz hanno riempito tutte le strutture italiane da nord a sud, mari monti laghi e città :asd:
Grazie alla tua testimonianza possiamo dunque sostenere che di fatto il turismo puo' andare avanti pure senza americani, cinesi e giapponesi, che a causa del covid non si sono quasi piu' visti in europa, ma ovviamente anche questo é un complotto delle compagnie aeree, stano tutti racconntando menzogne, é pieno di stranieri, tutti nascosti negli hotel per non farsi vedere :asd:
ti ripeto che ho trovato due intere strutture COMPLETE (sono dovuto andare altrove per qualche gg.) perchè era pieno zeppo di tedeschi e svizzeri.
e discorrendo coi gestori hanno confermato: pieno zeppo (e mi raccomando ci avverta un po' prima di quando va via, perchè i posti li rioccupiamo subito, grazie...). poi se gli chiedi se c'è crisi: SI, una catastrofe, perdite, cavallette, locuste!!!
Non ne dubito tranquillo :), bastava vedere Capri in piena estate che era tutta piena...comunque il mio post era riferito alle città d'arte che hanno risentito parecchio della diminuzione dei turisti stranieri, tanto che molti alberghi dopo il lockdown non hanno più riaperto, e immagino il B&B di cui parla Acerbo ne faccia parte, ma semplicemente perché non c'è richiesta...prima Roma era invasa dai turisti in tutti i periodi dell'anno, oggi ne girano veramente pochi...fa anche un po' strano in effetti.
nickname88
05-10-2020, 15:17
Cosa succederà ? Per me è previsto che continuo a lavorarci in questa modalità quindi amen :O
gd350turbo
05-10-2020, 15:18
Anche Rimini, in cui negli anni scorsi, affittavano ogni locale che avesse un letto, quest'anno molti alberghi sono chiusi ma proprio chiusi chiusi !
Mancano semplicemente i turisti stranieri, quelli che notoriamente riempiono le nostre città d'arte.
Eh si appunto, quelli che ti assicurano un flusso durante tutto l'anno e non solo durante luglio e agosto.
Troppe regole per limitare la diffusione del covid e soprattutto troppi pochi clienti, quindi ovviamente non ha senso riaprire.
Se non hai prenotazioni ed hai una struttura che ti costa decine di migliaia di euro al mese piu' tutto il personale riaprire é un suicidio.
Le grandi catene ammortizzano le perdite, per gli altri l'unica alternativa é chiudere.
Hanno comunque pianto miseria dicendo di avere avuto perdite importanti, molti alberghi della riviera romagnola dopo la stagione estiva sono stati messi in vendita a prezzo di saldo...quindi anche in zone più da turismo di massa le cose non vanno bene.
C'é sempre chi ingigantisce le situazione, ma é incontestabile che il flusso di turisti stranieri si é abbassato drasticamente in Italia e in Europa, basta incrociare i dati con quelli delle compagnie aeree, la moglie di un mio collega che fa la hostess per airfrance é rimasta a terra per 3 mesi e da poco ha ricominciato a lavorare a regime ridotto.
Chi abita a Parigi dice di non aver mai vissuto una situazione simile, mai vista la città cosi' "vuota" come quest'anno proprio a causa della mancanza di turismo e parliamo della città che probabilmente é la piu' visitata al mondo.
C'é sempre chi ingigantisce le situazione, ma é incontestabile che il flusso di turisti stranieri si é abbassato drasticamente in Italia e in Europa, basta incrociare i dati con quelli delle compagnie aeree, la moglie di un mio collega che fa la hostess per airfrance é rimasta a terra per 3 mesi e da poco ha ricominciato a lavorare a regime ridotto.
E' anche normale, il covid ha diminuito di molto le possibilità di viaggiare, vuoi per via di tutti i controlli, con annesse quarantene al rientro da alcuni paesi, vuoi per il rischio di ammalarsi, vuoi anche perché ti passa la voglia di farlo...se uno viaggia per piacere si vuole divertire e rilassare, non stare con la paura costante di ammalarsi.
Chi abita a Parigi dice di non aver mai vissuto una situazione simile, mai vista la città cosi' "vuota" come quest'anno proprio a causa della mancanza di turismo e parliamo della città che probabilmente é la piu' visitata al mondo.
Ma se uno guarda Roma non è tanto diversa, immagino che anche a Firenze la situazione sia simile...
davide3112
06-10-2020, 00:11
A parte il fatto che di smart work nel vero senso del termine ne ho visto e continuo a vederne pochissimo o quasi nulla... di fatto si sta facendo telelavoro domestico... il risultato è deludente perchè di fatto il livello di rendimento misurato ha numeri decisamente piccoli se non in particolari e ristrette nicchie specialistiche. ho pletore di progetti che stanno giocoforza andano fuori tempo non solo per il freno imposto dai protocolli anti covid, ma proprio dalla carenza organizzativa che ne deriva dall'approccio a distanza... maree di mail ridondanti, teleconferenze fiume che in condizioni normali svilupperesti in un quarto del tempo (a essere pessimisti...) Squaqquerate via wozzapp da raccapriccio. Insomma, per avvicinarsi a livelli di rendimento pre covid, con nuove modalità operative, di strada ce nè da fare parecchia, ma tanta e soprattutto è in salita.
Senza contare poi che c'è da sistemare dissesto che abbiamo provocato al tessuto economico che ruota attorno al ristoro, asili privati, mercato delle energie, commodities e servizi in genere... Per natura sono ottimista, ma così non và bene, occorre un processo di trasformazione un po' più strutturato e graduale altrimenti la cura risultrà di gran lunga peggio del male, e non cadiamo nel solito cinismo pensando solo al tornaconto personale (sia persone che imprese). Con coerenza prendiamo coscienza, con una visione un po' più ampia, dell'impatto che hanno i nostri comportamenti, altrimenti la corsa è zoppa.
gd350turbo
06-10-2020, 07:36
Tutti a pensare a quei poveretti del ristoro...
Ma quando io d'inverno mi alzo alle 6 e mi devo fare 50+50 km su ghiaccio e neve per essere in ufficio alle 8, rischiando vita ed auto, nessuno ci pensa ?
A parte il fatto che di smart work nel vero senso del termine ne ho visto e continuo a vederne pochissimo o quasi nulla... di fatto si sta facendo telelavoro domestico... il risultato è deludente perchè di fatto il livello di rendimento misurato ha numeri decisamente piccoli se non in particolari e ristrette nicchie specialistiche. ho pletore di progetti che stanno giocoforza andano fuori tempo non solo per il freno imposto dai protocolli anti covid, ma proprio dalla carenza organizzativa che ne deriva dall'approccio a distanza... maree di mail ridondanti, teleconferenze fiume che in condizioni normali svilupperesti in un quarto del tempo (a essere pessimisti...) Squaqquerate via wozzapp da raccapriccio. Insomma, per avvicinarsi a livelli di rendimento pre covid, con nuove modalità operative, di strada ce nè da fare parecchia, ma tanta e soprattutto è in salita.
Senza contare poi che c'è da sistemare dissesto che abbiamo provocato al tessuto economico che ruota attorno al ristoro, asili privati, mercato delle energie, commodities e servizi in genere... Per natura sono ottimista, ma così non và bene, occorre un processo di trasformazione un po' più strutturato e graduale altrimenti la cura risultrà di gran lunga peggio del male, e non cadiamo nel solito cinismo pensando solo al tornaconto personale (sia persone che imprese). Con coerenza prendiamo coscienza, con una visione un po' più ampia, dell'impatto che hanno i nostri comportamenti, altrimenti la corsa è zoppa.
Questo è un problema circoscritto a questa specifica realtà che stai
descrivendo, da noi è tutto l'opposto e nessuno si è visto 1 sola volta da
inizio Marzo. E' questione di organizzazione aziendale e personale.
Unrealizer
06-10-2020, 09:29
A parte il fatto che di smart work nel vero senso del termine ne ho visto e continuo a vederne pochissimo o quasi nulla... di fatto si sta facendo telelavoro domestico... il risultato è deludente perchè di fatto il livello di rendimento misurato ha numeri decisamente piccoli se non in particolari e ristrette nicchie specialistiche. ho pletore di progetti che stanno giocoforza andano fuori tempo non solo per il freno imposto dai protocolli anti covid, ma proprio dalla carenza organizzativa che ne deriva dall'approccio a distanza... maree di mail ridondanti, teleconferenze fiume che in condizioni normali svilupperesti in un quarto del tempo (a essere pessimisti...) Squaqquerate via wozzapp da raccapriccio. Insomma, per avvicinarsi a livelli di rendimento pre covid, con nuove modalità operative, di strada ce nè da fare parecchia, ma tanta e soprattutto è in salita.
Senza contare poi che c'è da sistemare dissesto che abbiamo provocato al tessuto economico che ruota attorno al ristoro, asili privati, mercato delle energie, commodities e servizi in genere... Per natura sono ottimista, ma così non và bene, occorre un processo di trasformazione un po' più strutturato e graduale altrimenti la cura risultrà di gran lunga peggio del male, e non cadiamo nel solito cinismo pensando solo al tornaconto personale (sia persone che imprese). Con coerenza prendiamo coscienza, con una visione un po' più ampia, dell'impatto che hanno i nostri comportamenti, altrimenti la corsa è zoppa.
Questo è un problema di tutte le realtà che hanno semplicemente spostato il dipendente dall'ufficio a casa, senza (voler) cambiare di conseguenza i processi, e il risultato è esattamente quello che descrivi
A parte il fatto che di smart work nel vero senso del termine ne ho visto e continuo a vederne pochissimo o quasi nulla... di fatto si sta facendo telelavoro domestico... il risultato è deludente perchè di fatto il livello di rendimento misurato ha numeri decisamente piccoli se non in particolari e ristrette nicchie specialistiche. ho pletore di progetti che stanno giocoforza andano fuori tempo non solo per il freno imposto dai protocolli anti covid, ma proprio dalla carenza organizzativa che ne deriva dall'approccio a distanza... maree di mail ridondanti, teleconferenze fiume che in condizioni normali svilupperesti in un quarto del tempo (a essere pessimisti...) Squaqquerate via wozzapp da raccapriccio. Insomma, per avvicinarsi a livelli di rendimento pre covid, con nuove modalità operative, di strada ce nè da fare parecchia, ma tanta e soprattutto è in salita.
Dipende tutto da come si organizza il lavoro, se ti aspetti che le persone a casa lavorino come in ufficio allora è normale ci siano ritardi e problemi di ogni tipo, prima di tutto perché lavorare in presenza è un'altra cosa, poi perché non tutti a casa lavorano davvero, molti stanno semplicemente seduti sul divano a guardare la tv, o a fare le faccende domestiche...in ufficio sarebbero costretti a fare qualcosa, a casa non li controlla nessuno.
Di solito per evitare problemi di questo tipo si pongono degli obiettivi giornalieri, insomma almeno un minimo per non far bloccare il lavoro completamente...poi per carità, ci sono ambiti dove lavorare da casa è semplicemente impossibile.
Senza contare poi che c'è da sistemare dissesto che abbiamo provocato al tessuto economico che ruota attorno al ristoro, asili privati, mercato delle energie, commodities e servizi in genere... Per natura sono ottimista, ma così non và bene, occorre un processo di trasformazione un po' più strutturato e graduale altrimenti la cura risultrà di gran lunga peggio del male, e non cadiamo nel solito cinismo pensando solo al tornaconto personale (sia persone che imprese). Con coerenza prendiamo coscienza, con una visione un po' più ampia, dell'impatto che hanno i nostri comportamenti, altrimenti la corsa è zoppa.
Sinceramente non credo ci sia una soluzione, se riapri tutto rischi un aumento esponenziale dei contagi, se ci vai cauto, come stanno più o meno facendo ora, i contagi aumentano lo stesso, ma l'economia così non si riprenderà di certo.
Questo è un problema di tutte le realtà che hanno semplicemente spostato il dipendente dall'ufficio a casa, senza (voler) cambiare di conseguenza i processi, e il risultato è esattamente quello che descrivi
sono d'accordo.
è l'incapacità di chi comanda ed organizza il lavoro che causa questa inefficienza.
evidentemente non merita lo stipendio e la posizione "organizzativa" e/o non ha la flessibilità necessaria...
Tutti a pensare a quei poveretti del ristoro...
Ma quando io d'inverno mi alzo alle 6 e mi devo fare 50+50 km su ghiaccio e neve per essere in ufficio alle 8, rischiando vita ed auto, nessuno ci pensa ?
:mano:
sono anni che mi chiedo perchè mai debba essere al 100% a carico del lavoratore il tempo (per non dire altro) che impiega a recarsi al lavoro. se già fosse 50/50, molte attività ci penserebbero due volte a pretendere il lavoro in presenza giusto per poter "guardare" il lavoratore.
comincino a valutare i risultati, non la temperatura della sedia!
gd350turbo
06-10-2020, 11:07
:mano:
sono anni che mi chiedo perchè mai debba essere al 100% a carico del lavoratore il tempo (per non dire altro) che impiega a recarsi al lavoro. se già fosse 50/50, molte attività ci penserebbero due volte a pretendere il lavoro in presenza giusto per poter "guardare" il lavoratore.
comincino a valutare i risultati, non la temperatura della sedia!
Non potrei essere più d'accordo con te, ma qui la direzione è rimasta come mentalità alla prima rivoluzione industriale, prima del covid non te lo concedevano neanche dietro presentazione di bolla papale !
Poi hanno ceduto causa obblighi di legge, e visto che il lavoro proseguiva e che anche solo con i buoni pasto risparmiati ci saltavano fuori cifre importanti e siamo arrivati a 3+2 che è meglio di niente
Non potrei essere più d'accordo con te, ma qui la direzione è rimasta come mentalità alla prima rivoluzione industriale, prima del covid non te lo concedevano neanche dietro presentazione di bolla papale !
Tu lavori, e probabilmente da casa lavori anche più di quanto fai in ufficio, ma non è detto che tutti facciano come te...io conosco decine di persone che da quando lavorano da casa praticamente non hanno più fatto niente se non qualche cavolata che gli chiedono ogni tanto.
gd350turbo
06-10-2020, 11:43
Tu lavori, e probabilmente da casa lavori anche più di quanto fai in ufficio, ma non è detto che tutti facciano come te...io conosco decine di persone che da quando lavorano da casa praticamente non hanno più fatto niente se non qualche cavolata che gli chiedono ogni tanto.
Eh assolutamente...
Non è che ci voglia un master in direzione aziendale alla bocconi, ma se anzichè chiedere qualche cavolata ogni tanto gliela chiedono tutti i giorni più volte al giorno...
Se non lo fanno, probabilmente gli andrà bene così !
Non potrei essere più d'accordo con te, ma qui la direzione è rimasta come mentalità alla prima rivoluzione industriale, prima del covid non te lo concedevano neanche dietro presentazione di bolla papale !
Poi hanno ceduto causa obblighi di legge, e visto che il lavoro proseguiva e che anche solo con i buoni pasto risparmiati ....
graziato dai buoni pasto :D
(direi che la mentalità è da servi della gleba vs nobili, altro che 1° rivoluzione industriale...)
Tu lavori, e probabilmente da casa lavori anche più di quanto fai in ufficio, ma non è detto che tutti facciano come te...io conosco decine di persone che da quando lavorano da casa praticamente non hanno più fatto niente se non qualche cavolata che gli chiedono ogni tanto.
chiariamo una cosa:
- io ho uno stipendio x pechè sono stupido e devo obbedire
- qualcun altro ha uno stipendio 3x perché "dirige", "ordina", "organizza" e "pianifica". Beh, che lo faccia.
se qualcuno è a casa e non produce, magari è perchè chi deve organizzare (ed è pagato per organizzare) non sta facendo il suo lavoro (magari dalle 8 alle 20 rigorosamente in ufficio...) e sta pure lui "rubando" il suo (più cospicuo) stipendio... :mbe:
canislupus
06-10-2020, 13:48
Chiuderanno!
Nel frattempo nel mio piccolo provo a dargli una mano, magari grazie anche ai miei 50 euro a settimana qualcuno riuscirà a "reinventarsi".
Qui a Parigi oggi é arrivata la nuova ordinanza, da domani e per 15giorni bar epub chiusi, ristoranti aperti solo fine alle 22 e a metà regime, un'altra mazzata per chi cercava di rialzarsi.
Sono luoghi di aggregazione nei quali per ragioni logiche (salvo che tu riesca a mangiare e bere senza toglierti la mascherina) si possono creare situazioni pericolose.
Purtroppo è normale che tutte le attività aperte al pubblico avranno dei seri problemi e forse non solo quest'anno.
polli079
06-10-2020, 13:50
Capisco che per la ristorazione, specialmente quella che si basa sui grandi uffici lo smartworking sia devastante e che non si poteva prevedere una cosa come il covid, penso però che tornare allo stato precedente solo per queste economie sia sbagliato.
Decidere se fare smartworking o no deve essere una scelta dell'azienda, in base a cosa conviene a lei e non per aiutare i ristoranti vicini.
Se si analizza lo smartworking, dove possibile e voluto sia da azienda che da dipendenti ha per questi solo vantaggi, meno costi per l'azienda, maggior felicità per il dipendente.
Va considerato infine un fattore fondamentale, ha senso obbligare una persona a recarsi in un posto per fare una cosa che può fare da casa?La mia azienda sta valutando di fare un misto, un pò a casa un pò a lavoro in quanto ha visto che la produttività non è calata, noi siamo più contenti, ma vuole comunque che ci sia un contatto con i colleghi.
In questo modo ci guadagnerebbe sia il dipendente che l'azienda stessa.
gd350turbo
06-10-2020, 13:51
se qualcuno è a casa e non produce, magari è perchè chi deve organizzare (ed è pagato per organizzare) non sta facendo il suo lavoro (magari dalle 8 alle 20 rigorosamente in ufficio...) e sta pure lui "rubando" il suo (più cospicuo) stipendio... :mbe:
Probabilmente chi paga lo stipendio 3x a chi deve organizzare, poco interessa che il suddetto faccia quello per cui viene pagato.
Hai voglia te quanti ce ne sono !
A parte il fatto che di smart work nel vero senso del termine ne ho visto e continuo a vederne pochissimo o quasi nulla... di fatto si sta facendo telelavoro domestico... il risultato è deludente perchè di fatto il livello di rendimento misurato ha numeri decisamente piccoli se non in particolari e ristrette nicchie specialistiche. ho pletore di progetti che stanno giocoforza andano fuori tempo non solo per il freno imposto dai protocolli anti covid, ma proprio dalla carenza organizzativa che ne deriva dall'approccio a distanza... maree di mail ridondanti, teleconferenze fiume che in condizioni normali svilupperesti in un quarto del tempo (a essere pessimisti...) Squaqquerate via wozzapp da raccapriccio. Insomma, per avvicinarsi a livelli di rendimento pre covid, con nuove modalità operative, di strada ce nè da fare parecchia, ma tanta e soprattutto è in salita.
Senza contare poi che c'è da sistemare dissesto che abbiamo provocato al tessuto economico che ruota attorno al ristoro, asili privati, mercato delle energie, commodities e servizi in genere... Per natura sono ottimista, ma così non và bene, occorre un processo di trasformazione un po' più strutturato e graduale altrimenti la cura risultrà di gran lunga peggio del male, e non cadiamo nel solito cinismo pensando solo al tornaconto personale (sia persone che imprese). Con coerenza prendiamo coscienza, con una visione un po' più ampia, dell'impatto che hanno i nostri comportamenti, altrimenti la corsa è zoppa.
Concordo quasi su tutto.
E' vero come dicono alcuni che dipende dal tipo di organizzazione e dai processi aziendali, ma é vero pure che lavorare a distanza al 100% é un'utopia irrealizzabile nella stragrande maggioranza dei casi.
Spesso mi trovo a parlare su teams con 6 persone per quasi un'ora di questioni tecniche banali che nel 99% dei casi si risolvono con una chiacchierata di 5 minuti alla macchinetta del caffé o aspettando l'ordine al ristorante durante la pausa pranzo.
D'altro canto é anche vero che quando sei al 100% su un progetto e devi chiuderlo rapidamente a lavoro spesso sei distratto dalle chiacchiere dei colleghi, dalle pause, dalle riunioni e da gente che viene a romperti le palle sapendo che hai altre priorità e in questi casi la produttività lavorando da casa migliora.
Poi pero' ci sono pure situazioni in cui lavorare da casa risulta complicato, c'é tanta gente che non ha una postazione di lavoro adatta dentro casa, io ho investito su una scrivania regolabile con sedia ergonomica e doppio display, ma non tutti hanno lo spazio.
Ho colleghi che no hanno neanche una stanza da poter usare come ufficio e si mettono in sala da pranzo sul tavolo con il portatile, altri che hanno problemi di stabilità della connessione internet, altri che hanno i rumori dei lavori nel palazzo e quando sei su skype senti il martello degli operai in vivavoce, altri che hanno i bambini piccoli che strillano.
Lavorare da casa comporta troppe situazioni personali difficili da gestire per le aziende, ci vuole un compromesso tra smartworking e ufficio , anche per non uccidere del tutto il commercio nei quartieri dove prima del covid si recavano migliaia di lavoratori 5 volte a settimana.
Probabilmente chi paga lo stipendio 3x a chi deve organizzare, poco interessa che il suddetto faccia quello per cui viene pagato.
Hai voglia te quanti ce ne sono !
infatti.
e l'importante è invece che chi prende x stia ben seduto sulla sedia, e guai a sgarrare di 1 minuto! :muro:
canislupus
06-10-2020, 14:04
sono d'accordo.
è l'incapacità di chi comanda ed organizza il lavoro che causa questa inefficienza.
evidentemente non merita lo stipendio e la posizione "organizzativa" e/o non ha la flessibilità necessaria...
:mano:
sono anni che mi chiedo perchè mai debba essere al 100% a carico del lavoratore il tempo (per non dire altro) che impiega a recarsi al lavoro. se già fosse 50/50, molte attività ci penserebbero due volte a pretendere il lavoro in presenza giusto per poter "guardare" il lavoratore.
comincino a valutare i risultati, non la temperatura della sedia!
Non potrei essere più d'accordo con te, ma qui la direzione è rimasta come mentalità alla prima rivoluzione industriale, prima del covid non te lo concedevano neanche dietro presentazione di bolla papale !
Poi hanno ceduto causa obblighi di legge, e visto che il lavoro proseguiva e che anche solo con i buoni pasto risparmiati ci saltavano fuori cifre importanti e siamo arrivati a 3+2 che è meglio di niente
Concordo....
Il famoso detto: "Il pesce puzza dalla testa"
Phoenix Fire
12-10-2020, 14:32
Concordo quasi su tutto.
E' vero come dicono alcuni che dipende dal tipo di organizzazione e dai processi aziendali, ma é vero pure che lavorare a distanza al 100% é un'utopia irrealizzabile nella stragrande maggioranza dei casi.
Spesso mi trovo a parlare su teams con 6 persone per quasi un'ora di questioni tecniche banali che nel 99% dei casi si risolvono con una chiacchierata di 5 minuti alla macchinetta del caffé o aspettando l'ordine al ristorante durante la pausa pranzo.
D'altro canto é anche vero che quando sei al 100% su un progetto e devi chiuderlo rapidamente a lavoro spesso sei distratto dalle chiacchiere dei colleghi, dalle pause, dalle riunioni e da gente che viene a romperti le palle sapendo che hai altre priorità e in questi casi la produttività lavorando da casa migliora.
Poi pero' ci sono pure situazioni in cui lavorare da casa risulta complicato, c'é tanta gente che non ha una postazione di lavoro adatta dentro casa, io ho investito su una scrivania regolabile con sedia ergonomica e doppio display, ma non tutti hanno lo spazio.
Ho colleghi che no hanno neanche una stanza da poter usare come ufficio e si mettono in sala da pranzo sul tavolo con il portatile, altri che hanno problemi di stabilità della connessione internet, altri che hanno i rumori dei lavori nel palazzo e quando sei su skype senti il martello degli operai in vivavoce, altri che hanno i bambini piccoli che strillano.
Lavorare da casa comporta troppe situazioni personali difficili da gestire per le aziende, ci vuole un compromesso tra smartworking e ufficio , anche per non uccidere del tutto il commercio nei quartieri dove prima del covid si recavano migliaia di lavoratori 5 volte a settimana.
concordo quasi con tutto, però molti i figli li avevano sopratutto con le scuole chiuse, post covid il problema non ci sarà
inoltre a lungo andare uno può pensare di crearsi un ufficio a casa, mentre per ora non vuole spendere visto il dubbio sulla temporaneità della cosa
Addirittura, uno potrebbe pensare di prendere una casa diversa non dovendo abitare "vicino" all'ufficio
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