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View Full Version : Secondo Treu il lavoro agile deve diventare nuova normalità


Redazione di Hardware Upg
13-08-2020, 12:01
Link alla notizia: https://edge9.hwupgrade.it/news/innovazione/secondo-treu-il-lavoro-agile-deve-diventare-nuova-normalita_91344.html

Per il presidente del Cnel Treu è necessario aprire un dibattito sullo smart working, che non dovrebbe essere più visto come misura per fronteggiare l'emergenza ma dovrebbe far parte della contrattazione nazionale

Click sul link per visualizzare la notizia.

Tasslehoff
13-08-2020, 13:24
Mah, trovo che tutte le discussioni sulla differenza tra smart working e home working lascino il tempo che trovano, e riguardino solo le realtà estremamente formali e di grandi dimensioni, che in Italia significa prevalentemente pubblica amministrazione.

Per il resto che senso ha porsi tutti questi problemi sulle differenze?
Cmq vada non c'è modo di verificare in modo preciso e continuativo se un lavoratore è attivo in un dato momento, a meno di utilizzare strumenti invasivi per la privacy e quindi illegali, oltre che assurdi e inefficaci.

Per carità non voglio illudermi e cerco anche di mettermi dall'altra parte (io sono dipendente), è indubbio che tantissima gente sia assolutamente incapace e non interessata a lavorare per obbiettivi, gente alla quale del lavoro non frega assolutamente nulla tranne il fatto che è un modo per portare a casa lo stipendio. Personalmente provo grande pena per tutti questi, anche solo per il fatto che vivere così dev'essere un inferno; volente o nolente il grosso della vita della maggior parte della gente è dedicato al lavoro, farne uno che non piace o aspettando solo il momento di staccare per tornare a casa è veramente triste.

Per tutta questa gente il ricorso al lavoro remoto durante l'emergenza covid è stata una manna per fare poco o niente ed essere pagata, su questo io capisco benissimo la diffidenza di tante aziende o datori di lavoro :rolleyes:

ripe
13-08-2020, 13:46
Mah, trovo che tutte le discussioni sulla differenza tra smart working e home working lascino il tempo che trovano, e riguardino solo le realtà estremamente formali e di grandi dimensioni, che in Italia significa prevalentemente pubblica amministrazione.

Per il resto che senso ha porsi tutti questi problemi sulle differenze?
Cmq vada non c'è modo di verificare in modo preciso e continuativo se un lavoratore è attivo in un dato momento, a meno di utilizzare strumenti invasivi per la privacy e quindi illegali, oltre che assurdi e inefficaci.

Per carità non voglio illudermi e cerco anche di mettermi dall'altra parte (io sono dipendente), è indubbio che tantissima gente sia assolutamente incapace e non interessata a lavorare per obbiettivi, gente alla quale del lavoro non frega assolutamente nulla tranne il fatto che è un modo per portare a casa lo stipendio. Personalmente provo grande pena per tutti questi, anche solo per il fatto che vivere così dev'essere un inferno; volente o nolente il grosso della vita della maggior parte della gente è dedicato al lavoro, farne uno che non piace o aspettando solo il momento di staccare per tornare a casa è veramente triste.

Per tutta questa gente il ricorso al lavoro remoto durante l'emergenza covid è stata una manna per fare poco o niente ed essere pagata, su questo io capisco benissimo la diffidenza di tante aziende o datori di lavoro :rolleyes:

Sì però questi sono quelli che non fanno nulla anche in ufficio. Ne abbiamo una così nella mia azienda: ciondola, senza produrre nulla. L'unica differenza è che in ufficio scambia il suo tempo con il denaro dello stipendio, mentre a casa è anche libera di fare quello che vuole. Ma a livello di produttività non cambia davvero nulla. Chi lavorava in ufficio continua a farlo anche da casa, anzi è stato dimostrato che lo fa anche in misura maggiore. E' venuto invece il momento di trovare un modo per liberarsi di questi rami secchi e improduttivi.

aqua84
13-08-2020, 14:38
Personalmente provo grande pena per tutti questi, anche solo per il fatto che vivere così dev'essere un inferno; volente o nolente il grosso della vita della maggior parte della gente è dedicato al lavoro, farne uno che non piace o aspettando solo il momento di staccare per tornare a casa è veramente triste.
forse è triste come dici tu, posso comprendere il tuo ragionamento
ma devi anche pensare che c'è chi NON PUO' permettersi altro, magari il lavoro che gli piaceva lo ha dovuto abbandonare per chissà quale motivo, oppure non lo trova, ma deve comunque portare qualcosa da mangiare al / ai figli che lo aspettano a casa :(

tornando in-topic, secondo me va valutato ogni singolo caso, inteso come azienda/lavoro

se ne sono viste di ogni, ad esempio i "furbetti" del cartellino...
almeno si "sbattevano" per uscire di casa, timbrare il cartellino e poi ritornare a casa a fare gli affari loro
figuriamoci se gli danno lo smartworking, sarebbe come avere vinto al lotto per loro!!

The_ouroboros
13-08-2020, 14:57
e in altre news, l'acqua e' umida

r1348
13-08-2020, 15:09
Treu è il Ministro del Lavoro che ha introdotto in Italia il lavoro interinale ed i contratti atipici negli anni '90, che hanno distrutto un'intera generazione di giovani lavoratori, costringendoli al perenne precariato. Questo, tra le altre cose, ha portato ad un disastro demografico, con una generazione che non ha potuto più permettersi di fare figli, e di conseguenza ha distrutto il contratto sociale su cui si basava la previdenza italiana, che non poté più contare sui contributi dei giovani (pochi e precari) per pagare le pensioni degli anziani (tanti e retributivi).

Questo giusto perché a volte è necessario anche ricordare CHI pronuncia certe parole.

Axios2006
13-08-2020, 16:18
Treu è il Ministro del Lavoro che ha introdotto in Italia il lavoro interinale ed i contratti atipici negli anni '90, che hanno distrutto un'intera generazione di giovani lavoratori, costringendoli al perenne precariato. Questo, tra le altre cose, ha portato ad un disastro demografico, con una generazione che non ha potuto più permettersi di fare figli, e di conseguenza ha distrutto il contratto sociale su cui si basava la previdenza italiana, che non poté più contare sui contributi dei giovani (pochi e precari) per pagare le pensioni degli anziani (tanti e retributivi).

Questo giusto perché a volte è necessario anche ricordare CHI pronuncia certe parole.

"lavorare meno, lavorare tutti". :rolleyes: E alle ortiche i diritti dei lavoratori.

Una massa di precari interinali...

Eh si... il nome mi suonava tristemente familiare.... :(

canislupus
13-08-2020, 16:28
forse è triste come dici tu, posso comprendere il tuo ragionamento
ma devi anche pensare che c'è chi NON PUO' permettersi altro, magari il lavoro che gli piaceva lo ha dovuto abbandonare per chissà quale motivo, oppure non lo trova, ma deve comunque portare qualcosa da mangiare al / ai figli che lo aspettano a casa :(

tornando in-topic, secondo me va valutato ogni singolo caso, inteso come azienda/lavoro

se ne sono viste di ogni, ad esempio i "furbetti" del cartellino...
almeno si "sbattevano" per uscire di casa, timbrare il cartellino e poi ritornare a casa a fare gli affari loro
figuriamoci se gli danno lo smartworking, sarebbe come avere vinto al lotto per loro!!

La grande differenza risiede tra privato e pubblico.
Nel primo esistono dei casi di nullafacenza (specie nelle grandi società dove spesso sei solo un numero), nel pubblico tale percentuale è sicuramente più alta perchè alla fine ci rimette solo lo Stato e se chi dovrebbe controllare, non ha alcun riscontro negativo dal suo mancato operato, allora sono tutti contenti... per modo di dire...

the_joe
13-08-2020, 16:34
Con il telelavoro è venuta a galla la verità che tutti conoscevano e nessuno diceva, perlomeno l'80% dei dipendenti pubblici sono il modo nascosto dello stato di fare welfare, in pratica il lavoro vero viene svolto dal 20% il resto sono personale non qualificato che svolge attività di contorno (passacarte).

Su Treu non mi pronuncio, i risultati delle riforme sono sotto gli occhi di tutti, è ingeneroso però dare tutta la colpa a lui, i successori hanno continuato l'opera di distruzione del mondo del lavoro, ultimo Renzi...

canislupus
13-08-2020, 17:02
Con il telelavoro è venuta a galla la verità che tutti conoscevano e nessuno diceva, perlomeno l'80% dei dipendenti pubblici sono il modo nascosto dello stato di fare welfare, in pratica il lavoro vero viene svolto dal 20% il resto sono personale non qualificato che svolge attività di contorno (passacarte).

Su Treu non mi pronuncio, i risultati delle riforme sono sotto gli occhi di tutti, è ingeneroso però dare tutta la colpa a lui, i successori hanno continuato l'opera di distruzione del mondo del lavoro, ultimo Renzi...

Potenzialmente anche il privato potrebbe essere fatto da un 80% di nullafacenti...
Solo che nel privato sei mediamente controllato e ti possono anche licenziare (anche se con qualche difficoltà) o indurti ad andartene.
Nel pubblico neanche se fai l'assenteista ci riescono... quindi chi non ha un'etica, aveva vita facile prima... adesso proprio neanche ha il minimo di rischio di doversi giustificare... :D

Tasslehoff
13-08-2020, 17:24
Treu è il Ministro del Lavoro che ha introdotto in Italia il lavoro interinale ed i contratti atipici negli anni '90, che hanno distrutto un'intera generazione di giovani lavoratori, costringendoli al perenne precariato. Questo, tra le altre cose, ha portato ad un disastro demografico, con una generazione che non ha potuto più permettersi di fare figli, e di conseguenza ha distrutto il contratto sociale su cui si basava la previdenza italiana, che non poté più contare sui contributi dei giovani (pochi e precari) per pagare le pensioni degli anziani (tanti e retributivi).

Questo giusto perché a volte è necessario anche ricordare CHI pronuncia certe parole.Qualcuno potrebbe obbiettare che Treu ha cercato per primo di regolamentare un modo "nuovo" di lavorare che volente o nolente si stava imponendo.

Poi se vogliamo possiamo illuderci dicendo che se non ci fossero stato lui il mercato del lavoro avrebbe potuto continuare ad esistere così com'era (il paese del bengodi del posto fisso a vita), ma sarebbe appunto un'illusione perchè che lo si voglia o no il trend era quello e forse l'apporto di Treu ha evitato un mercato del lavoro selvaggio senza regole (vedi riders da qualche anno a questa parte).

O forse vogliamo raccontarci la favola che il lavoro si crea e si plasma per decreto?

Tasslehoff
13-08-2020, 17:32
Sì però questi sono quelli che non fanno nulla anche in ufficio. Ne abbiamo una così nella mia azienda: ciondola, senza produrre nulla. L'unica differenza è che in ufficio scambia il suo tempo con il denaro dello stipendio, mentre a casa è anche libera di fare quello che vuole. Ma a livello di produttività non cambia davvero nulla. Chi lavorava in ufficio continua a farlo anche da casa, anzi è stato dimostrato che lo fa anche in misura maggiore. E' venuto invece il momento di trovare un modo per liberarsi di questi rami secchi e improduttivi.Questo è vero, però dobbiamo anche ammettere che il lavoro remoto allarga enormemente le possibilità dei "furbi" di fare appunto i "furbi".
Prima un nullafacente in azienda doveva almeno mostrare una parvenza di produttività o quantomeno non poteva esagerare nel "fancazzismo" a oltranza, ora tutto questo è sparito.

L'aspetto positivo se vogliamo è che invece chi è onesto e ha sempre lavorato, con lo smart working può lavorare con meno distrazioni o perdendo un sacco di tempo in spostamenti e logistica varia.

the_joe
13-08-2020, 19:44
Questo è vero, però dobbiamo anche ammettere che il lavoro remoto allarga enormemente le possibilità dei "furbi" di fare appunto i "furbi".
Prima un nullafacente in azienda doveva almeno mostrare una parvenza di produttività o quantomeno non poteva esagerare nel "fancazzismo" a oltranza, ora tutto questo è sparito.

L'aspetto positivo se vogliamo è che invece chi è onesto e ha sempre lavorato, con lo smart working può lavorare con meno distrazioni o perdendo un sacco di tempo in spostamenti e logistica varia.
Infatti gli ottimi risultati sono sotto gli occhi di tutti, trentenni che non possono avere un mutuo perché da sempre lavorano a contratti a tempo e vecchi costretti al lavoro per mantenere i nipoti e a volte i figli perché guadagna di più un operaio con 30 anni di anzianità di un lauteato...

canislupus
13-08-2020, 19:49
Qualcuno potrebbe obbiettare che Treu ha cercato per primo di regolamentare un modo "nuovo" di lavorare che volente o nolente si stava imponendo.

Poi se vogliamo possiamo illuderci dicendo che se non ci fossero stato lui il mercato del lavoro avrebbe potuto continuare ad esistere così com'era (il paese del bengodi del posto fisso a vita), ma sarebbe appunto un'illusione perchè che lo si voglia o no il trend era quello e forse l'apporto di Treu ha evitato un mercato del lavoro selvaggio senza regole (vedi riders da qualche anno a questa parte).

O forse vogliamo raccontarci la favola che il lavoro si crea e si plasma per decreto?

Inserire forme nuove di lavoro, anche temporaneo è stato corretto a mio avviso.
Solo che è stata una riforma incompiuta in quanto tutto il resto è rimasto fermo alle logiche di lavoro a tempo indeterminato e garantito.
Se tu oggi con un contratto precario provi a comprarti una casa, devi dare un cospicuo anticipo e per il mutuo devi avere dei garanti che pensa un po'... devono avere un contratto a tempo indeterminato o essere in pensione.
Quindi se da una parte il mercato del lavoro ha correttamente scelto la via del rinnovo continuo, tutto il resto non ha subito delle modifiche in tal senso.
Ci sono settori che pretendono di avere certe sicurezze, quando in realtà salvo rarissimi casi (dipendenti pubblici), queste non possono essere date per ragioni oggettive.
Io presumo che nel giro di 10 anni, se non si cambiano radicalmente alcune cose, sarà estremamente difficile ipotizzare acquisti di beni di valore ingente.
Perchè se non si ha una continuità salariale e non si hanno forti risparmi, passare dalla classe media alla povertà sarà una triste realtà (in parte vista con due semplici mesi di lockdown... dati istat... non miei).

canislupus
13-08-2020, 20:16
Infatti gli ottimi risultati sono sotto gli occhi di tutti, trentenni che non possono avere un mutuo perché da sempre lavorano a contratti a tempo e vecchi costretti al lavoro per mantenere i nipoti e a volte i figli perché guadagna di più un operaio con 30 anni di anzianità di un lauteato...

Mi hai fregato sul tempo... :p :p :p
Anche se io non sono contrario al lavoro a tempo determinato.
Però si devono costruire delle modalità che rendano agevole il cambio e nei periodi in cui non si avrà reddito (non siamo l'AMMERICA), deve esistere una forma di protezione economica.
Altrimenti le persone troveranno molta difficoltà a ragionare sul programmare il futuro quando non sanno neanche se il giorno dopo avranno i soldi per mangiare.

Tasslehoff
13-08-2020, 21:40
Infatti gli ottimi risultati sono sotto gli occhi di tutti, trentenni che non possono avere un mutuo perché da sempre lavorano a contratti a tempo e vecchi costretti al lavoro per mantenere i nipoti e a volte i figli perché guadagna di più un operaio con 30 anni di anzianità di un lauteato...Non ho mai detto che questo cambiamento del mercato del lavoro sia stata una cosa buona o indolore, solo che la riforma Treu ha cercato di regolamentarla anzichè lasciare tutto al caso o alla "trattativa" tra azienda e singolo lavoratore (le virgolette non sono casuali perchè sappiamo benissimo che la controparte forte è il datore di lavoro che impone al lavoratore le condizioni).

Ciò non toglie che il cambiamento del mercato del lavoro era già in atto, e fare leggi in totale contrasto ad esso non avrebbe portato a nulla, come scrivevo prima solo un ingenuo (evito di usare termini più forti ma ci siamo capiti...) potrebbe pensare di guidare il mercato del lavoro a suon di leggi e decreti (vedi ad esempio i neostatalisti del M5S che regalano soldi, bloccano licenziamenti e assumerebbero orde di dipendenti pubblici... :doh: ).
Rispetto al far west stile USA la riforma Treu ha cercato di imporre dei limiti e delle regole, poi è ovvio che abbia causato mal di pancia a chi si illudeva di poter lavorare a vita nella megaditta (magari pseudo pubblica) ereditando il posto del padre senza incertezze o preoccupazioni, peccato che quel mondo del lavoro non esista più e quindi è stupido incapponirsi, meglio lavorare per trovare un compromesso.

Inserire forme nuove di lavoro, anche temporaneo è stato corretto a mio avviso.
Solo che è stata una riforma incompiuta in quanto tutto il resto è rimasto fermo alle logiche di lavoro a tempo indeterminato e garantito.
Se tu oggi con un contratto precario provi a comprarti una casa, devi dare un cospicuo anticipo e per il mutuo devi avere dei garanti che pensa un po'... devono avere un contratto a tempo indeterminato o essere in pensione.
Quindi se da una parte il mercato del lavoro ha correttamente scelto la via del rinnovo continuo, tutto il resto non ha subito delle modifiche in tal senso.
Ci sono settori che pretendono di avere certe sicurezze, quando in realtà salvo rarissimi casi (dipendenti pubblici), queste non possono essere date per ragioni oggettive.
Io presumo che nel giro di 10 anni, se non si cambiano radicalmente alcune cose, sarà estremamente difficile ipotizzare acquisti di beni di valore ingente.
Perchè se non si ha una continuità salariale e non si hanno forti risparmi, passare dalla classe media alla povertà sarà una triste realtà (in parte vista con due semplici mesi di lockdown... dati istat... non miei).

Mi hai fregato sul tempo... :p :p :p
Anche se io non sono contrario al lavoro a tempo determinato.
Però si devono costruire delle modalità che rendano agevole il cambio e nei periodi in cui non si avrà reddito (non siamo l'AMMERICA), deve esistere una forma di protezione economica.
Altrimenti le persone troveranno molta difficoltà a ragionare sul programmare il futuro quando non sanno neanche se il giorno dopo avranno i soldi per mangiare.Scusate il quote un po' selvaggio ma ho notato che citate tutti un aspetto comune che salta fuori spesso in questo genere di discussioni.

Come può fare una coppia o un giovane ad aprire un mutuo per comprare casa?
Ora, io non so quanti anni abbiate, io sono del '79 e ricordo benissimo la situazione di quando ero bambino, se non altro per il fatto che la casa era un pensiero fisso per i miei che volevano a tutti i costi costruirsela, però era un'eccezione.
Rispetto ad oggi (o cmq agli ultimi 20 anni) allora erano pochissime le persone che acquistavano casa, la norma era andare in affitto persino nei piccoli paesi.
E questa cosa la si ritrova anche oggi in mezza europa, persino nei paesi considerati più ricchi e benestanti (es Germania) coloro che vivono in una casa di proprietà sono pochissimi rispetto all'Italia.
Solitamente qui scatta sempre l'obiezione "eh ma da noi è una cosa culturale, a loro non interessa come a noi perchè sono cresciuti con una mentalità diversa..." :mbe:
Ma neanche un po', anche i tedeschi amerebbero avere la casa di proprietà, solo che semplicemente molti non se la possono permettere.

Allora di solito scatta l'obiezione secondo cui il loro potere d'acquisto è maggiore, o gli affitti sono più bassi.
Sul potere d'acquisto si può discutere (varia molto anche in Italia da nord a sud eh...) ma sugli affitti tutti considerano solo quelli assurdi delle grandi città, ma non l'ha certo prescritto il dottore di abitare a Roma o Milano o Torino... Da me a 50Km da Milano l'affitto di un bilocale spazioso, indipendente, nuovo e carino è sulle 350 €/mese, a Milano per una casa simile toccherà spendere almeno 1000 €/mese, i conti sono presto fatti...
In passato nessuno si sarebbe fatto alcun problema a fare il pendolare e smazzarsi 100Km al giorno in treno o auto per andare al lavoro (l'ho fatto io stesso per 25 anni, fino a fine febbraio scorso causa covid...), oggi molta gente non è disposta a farlo, io ne conosco diversi.
Così come conosco diversi neolaureati (giovani e senza famiglia) che hanno rifiutato posti di lavoro ben pagati perchè era richiesta la disponibilità a piccole trasferte (cmq in nord Italia e ogni tanto a Roma, non in Tanzania... tutte spesate per benino, magari con auto aziendale), roba che vent'anni fa io avrei fatto i salti di gioia se mi avessero proposto qualcosa del genere.

Ma potrei riportarvi gozziliardi di storie simili, di aziende che nella mia zona (prov BG) fanno una fatica bestiale a trovare personale (sia formato che da formare a spese loro) da inserire nel proprio organico a tempo indeterminato; ovviamente non cercano operai generici che non vogliono specializzarsi, o laureati senza professionalità che pretendono ruoli dirigenziali senza alcuna esperienza solo per il fatto di avere un diploma, vogliono operai specializzati e gente che abbia voglia di specializzarsi.

Insomma ragazzi (scusate le lungaggini ma il discorso mi appassiona) crisi o non crisi, covid o non covid di opportunità ce ne sono, possono non coincidere con le nostre aspettative però ci sono.
Non mi illudo certo che sia lo stesso in tutto il paese, però se uno vuol cercare, di opportunità se ne trovano.

the_joe
13-08-2020, 22:12
Mi dispiace, ma tutti i dati sulla disoccupazione ti danno torto. Poi che le occasioni possano esserci in particolari nicchie è possibile, ma non è certo la normalità, quasi il 40% di disoccupazione giovanile pre covid non msono tutti nullafacenti, e altro problemino con tutte le misure prese per fronteggiare questa disoccuopazione giovanile, se ti ritrovi senza lavoro a 50 anni sei finito anche se hai il curriculum lungo e qualificante perché sei vecchio e costi troppo, un 30enne laureato con un po' di esperienza, costa di meno e ha prospettive migliori.

nickname88
13-08-2020, 22:36
Il fatto di non dover andare ogni volta a lavorare e svegliarsi tardi e finire presto perchè non devo tornare a casa è una goduria impressionante.
Poche chiacchiere, se puoi svolgere la professione da remoto questa deve essere la via da prediligere.

the_joe
13-08-2020, 22:57
Il fatto di non dover andare ogni volta a lavorare e svegliarsi tardi e finire presto perchè non devo tornare a casa è una goduria impressionante.
Poche chiacchiere, se puoi svolgere la professione da remoto questa deve essere la via da prediligere.

Pensa un po' che remoto per remoto, il tuo stesso lavoro lo potrebbe fare un indiano forse meglio e ad una frazione del tuo costo.

Therinai
14-08-2020, 00:41
Pensa un po' che remoto per remoto, il tuo stesso lavoro lo potrebbe fare un indiano forse meglio e ad una frazione del tuo costo.

Succede già da tempo a prescindere dallo smart working, è un fenomeno chiamato comunemente delocalizzazione. Che io sappia in italia ormai è stato delocalizzato tutto il possibile, spannometricamente quindi mi sento tranquillo. Tecnicamente ricopro una posizione delocalizzabile, insomma parlo conoscendo la situazione, long story short la situazione è che come io posso perdere il lavoro perché può essere assegnato a un indiano io a mia volta posso prendermi il lavoro di un indiano o di qualcun'altro.
Ma a parte questo vedo che riemerge il solito discorso dei laureati che non guadagnao niente, dei giovani che non possono comprare casa perché non hanno un posto fisso... io mi ricordo che nel 2009 la situazione era tragica a dir poco, eppure nel corso degli anni i giovani hanno continuato a laurearsi e di case se ne sono vendute senza sosta anche a Milano dove con un rene ci compri forse un box in periferia.
Insomma non capisco questa negatività che si perpetua immutata nel corso degli anni.
I giovani non hanno lavoro ma i vecchi non trovano lavoro perché conviene assumere i giovani.
I giovani non riescono a comprare casa ma di case se ne continuano a vendere... le comprano i vecchi senza lavoro per colpa dei giovani?

cdimauro
14-08-2020, 06:13
Succede già da tempo a prescindere dallo smart working, è un fenomeno chiamato comunemente delocalizzazione. Che io sappia in italia ormai è stato delocalizzato tutto il possibile, spannometricamente quindi mi sento tranquillo. Tecnicamente ricopro una posizione delocalizzabile, insomma parlo conoscendo la situazione, long story short la situazione è che come io posso perdere il lavoro perché può essere assegnato a un indiano io a mia volta posso prendermi il lavoro di un indiano o di qualcun'altro.
Ma a parte questo vedo che riemerge il solito discorso dei laureati che non guadagnao niente, dei giovani che non possono comprare casa perché non hanno un posto fisso... io mi ricordo che nel 2009 la situazione era tragica a dir poco, eppure nel corso degli anni i giovani hanno continuato a laurearsi e di case se ne sono vendute senza sosta anche a Milano dove con un rene ci compri forse un box in periferia.
Insomma non capisco questa negatività che si perpetua immutata nel corso degli anni.
I giovani non hanno lavoro ma i vecchi non trovano lavoro perché conviene assumere i giovani.
I giovani non riescono a comprare casa ma di case se ne continuano a vendere... le comprano i vecchi senza lavoro per colpa dei giovani?
Il problema è che gli indiani costano due lire, anche quando sono in trasferta a lavorare in Europa.

Per cui dubito fortamente che potresti comunque andare a fare il loro lavoro, specialmente coi "turni di lavoro" che fanno...

Il mercato delle case, poi, è crollato da tempo proprio perché pochi se le possono permettere (non in Germania, dove per poter comprare la mia casa ho dovuto aspettare più di anno per trovare l'occasione giusta e bloccare immediatamente il venditore, vista l'enorme mole di gente che cerca casa da comprare).

the_joe
14-08-2020, 06:39
Mi sa che hai una visione un po'distorta della realtà.
A parte nel centro città dove gli immobili vengono comprati dai ricchi che possono permetterselo, fatti un giro nelle periferie e vedi quanti appartamenti vuoti vedi, forse centinaia se non migliaia.
E ripeto 40% disoccupazione giovanile dati Istat non therinai dicono che i giovani non trovano lavoro.

Puoi inventarti la realtà che vuoi, ma quella vera è un'altra.

E se non ci fossero i vecchi con le loro pensioni o i lavori "sicuri" tanti giovani starebbero ancora con mamma e papà perché dei se e dei ma le banche non vogliono saperne e un precario il mutuo lo vede col binocolo.

ghiltanas
14-08-2020, 07:23
Io non capisco perché si continua a confondere l'agile con il telelavoro/smartworking.

Si può lavorare in modalità agile anche in azienda, così come si può lavorare da remoto senza adottare la modalità agile.
E tra telelavoro e smartworking la differenza è di tipo contrattuale principalmente.

Quando leggo agile io giustamente intendo questo:
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Metodologia_agile

canislupus
14-08-2020, 07:55
Non ho mai detto che questo cambiamento del mercato del lavoro sia stata una cosa buona o indolore, solo che la riforma Treu ha cercato di regolamentarla anzichè lasciare tutto al caso o alla "trattativa" tra azienda e singolo lavoratore (le virgolette non sono casuali perchè sappiamo benissimo che la controparte forte è il datore di lavoro che impone al lavoratore le condizioni).

Ciò non toglie che il cambiamento del mercato del lavoro era già in atto, e fare leggi in totale contrasto ad esso non avrebbe portato a nulla, come scrivevo prima solo un ingenuo (evito di usare termini più forti ma ci siamo capiti...) potrebbe pensare di guidare il mercato del lavoro a suon di leggi e decreti (vedi ad esempio i neostatalisti del M5S che regalano soldi, bloccano licenziamenti e assumerebbero orde di dipendenti pubblici... :doh: ).
Rispetto al far west stile USA la riforma Treu ha cercato di imporre dei limiti e delle regole, poi è ovvio che abbia causato mal di pancia a chi si illudeva di poter lavorare a vita nella megaditta (magari pseudo pubblica) ereditando il posto del padre senza incertezze o preoccupazioni, peccato che quel mondo del lavoro non esista più e quindi è stupido incapponirsi, meglio lavorare per trovare un compromesso.



Scusate il quote un po' selvaggio ma ho notato che citate tutti un aspetto comune che salta fuori spesso in questo genere di discussioni.

Come può fare una coppia o un giovane ad aprire un mutuo per comprare casa?
Ora, io non so quanti anni abbiate, io sono del '79 e ricordo benissimo la situazione di quando ero bambino, se non altro per il fatto che la casa era un pensiero fisso per i miei che volevano a tutti i costi costruirsela, però era un'eccezione.
Rispetto ad oggi (o cmq agli ultimi 20 anni) allora erano pochissime le persone che acquistavano casa, la norma era andare in affitto persino nei piccoli paesi.
E questa cosa la si ritrova anche oggi in mezza europa, persino nei paesi considerati più ricchi e benestanti (es Germania) coloro che vivono in una casa di proprietà sono pochissimi rispetto all'Italia.
Solitamente qui scatta sempre l'obiezione "eh ma da noi è una cosa culturale, a loro non interessa come a noi perchè sono cresciuti con una mentalità diversa..." :mbe:
Ma neanche un po', anche i tedeschi amerebbero avere la casa di proprietà, solo che semplicemente molti non se la possono permettere.

Allora di solito scatta l'obiezione secondo cui il loro potere d'acquisto è maggiore, o gli affitti sono più bassi.
Sul potere d'acquisto si può discutere (varia molto anche in Italia da nord a sud eh...) ma sugli affitti tutti considerano solo quelli assurdi delle grandi città, ma non l'ha certo prescritto il dottore di abitare a Roma o Milano o Torino... Da me a 50Km da Milano l'affitto di un bilocale spazioso, indipendente, nuovo e carino è sulle 350 €/mese, a Milano per una casa simile toccherà spendere almeno 1000 €/mese, i conti sono presto fatti...
In passato nessuno si sarebbe fatto alcun problema a fare il pendolare e smazzarsi 100Km al giorno in treno o auto per andare al lavoro (l'ho fatto io stesso per 25 anni, fino a fine febbraio scorso causa covid...), oggi molta gente non è disposta a farlo, io ne conosco diversi.
Così come conosco diversi neolaureati (giovani e senza famiglia) che hanno rifiutato posti di lavoro ben pagati perchè era richiesta la disponibilità a piccole trasferte (cmq in nord Italia e ogni tanto a Roma, non in Tanzania... tutte spesate per benino, magari con auto aziendale), roba che vent'anni fa io avrei fatto i salti di gioia se mi avessero proposto qualcosa del genere.

Ma potrei riportarvi gozziliardi di storie simili, di aziende che nella mia zona (prov BG) fanno una fatica bestiale a trovare personale (sia formato che da formare a spese loro) da inserire nel proprio organico a tempo indeterminato; ovviamente non cercano operai generici che non vogliono specializzarsi, o laureati senza professionalità che pretendono ruoli dirigenziali senza alcuna esperienza solo per il fatto di avere un diploma, vogliono operai specializzati e gente che abbia voglia di specializzarsi.

Insomma ragazzi (scusate le lungaggini ma il discorso mi appassiona) crisi o non crisi, covid o non covid di opportunità ce ne sono, possono non coincidere con le nostre aspettative però ci sono.
Non mi illudo certo che sia lo stesso in tutto il paese, però se uno vuol cercare, di opportunità se ne trovano.

Ti premetto che lavoro in una grande società privata con un contratto a tempo indeterminato pre-riforma articolo 18 (per pochissimo :D ).
Nella mia vita ho perso il conto dei lavori che ho fatto, società che ho cambiato e tipologie contrattuali (a parte lo stage li ho tutti... :p ).
Quindi non sono una persona che pretende il posto fisso e lo trovo in certi casi un blocco sia alla crescita personale che economica (non a caso non mi sento più felice rispetto a quando ero molto precario :D ).
Detto questo... è vero che possedere una casa non è un obbligo e si può tranquillamente vivere in affitto, ma mentre questa una volta era UNA SCELTA, oggi sta diventando sempre di più una imposizione e non dettata sempre solo da mancanza di sacrifici.
Nella mia vita non conosco nessuno che non abbia dovuto chiedere un aiuto economico ai propri genitori per dare l'anticipo di un mutuo e spesso li ha dovuti mettere anche come garanti perchè anche se a tempo indeterminato, se non lavori nel pubblico, puoi sempre finire licenziato.
Sulle motivazioni per cui si voglia comprare una casa ce ne sono di molto semplici:

1) Non regali soldi a fondo perduto (perchè a scadenza del contratto di affitto, non vi è l'obbligo da nessuna delle parti di rinnovarlo... e spesso bisogna ricontrattare)

2) Non investi in lavori in una casa che non è tua (danno quindi anche per l'economia)

3) Quando hai finito di comprare la casa (prima è solo virtualmente tua), hai un bene che rimane nella tua disponibilità come garanzia

Ma immaginiamo che si voglia stare in affitto, nonostante quanto sopra.
A me è successo PERSONALMENTE che abbiano voluto i miei genitori (entrambi) come garanti in quanto pensionati, nonostante avessi uno stipendio ampiamente sufficiente a coprire l'affitto.
Alcuni pensa che volevano persino una fideiussione bancaria perchè avevano paura a causa di vecchi problemi con precedenti inquilini (e io non ho mai ritardato neanche di un giorno l'affitto).
Ora in un clima di profonda sfiducia, con stipendi mediamente bassi (se non erro si parla di 1.300-1.400 euro) e con affitti che spesso nelle grandi città variano tra i 600 (in periferie in mezzo al nulla o molto disagiate) ad oltre 1000 euro, è quasi logico che nessuno voglia buttare buona parte del proprio stipendio.
Gli acquisti di case però, come detto in precedenza, richiedono ancora tantissimi vincoli che mal si conciliano con la situazione di forte precarietà o per meglio dire volatilità del lavoro.
Quindi è il famoso cane che si morde la coda.
Per carità si può anche decidere di andare a vivere in campagna (anche più salutare), ma il problema rimane sempre l'aspetto lavorativo.
Se devi andare poi in città e hai degli orari abbastanza rigidi, il rischio di dover dedicare tutta la tua giornata esclusivamente a quello (spostamenti compresi) è reale.
Con questa ultima affermazione non voglio in alcun modo dire che sia normale lamentarsi delle distanze, ma che quando vengono fatte alcune scelte si deve essere ben consapevoli che andranno ad influire su altri aspetti, come quelli della vita familiare (il famoso problema del "tempo di qualità").
Se una volta vi era molta più tolleranza in tal senso, oggi è facile sentire di coppie che vivono momenti di crisi (ne conosco molte) proprio a causa della scarsa presenza fisica (e non solo ovviamente).
Per questo dico che ragionare esclusivamente su un ambito (il lavoro), tralasciando tutto quello direttamente o indirettamente ne viene coinvolto è stato un errore nel passato e sul quale ad oggi non ho visto grande incisività.

Zurlo
14-08-2020, 09:14
Alcuni pensa che volevano persino una fideiussione bancaria perchè avevano paura a causa di vecchi problemi con precedenti inquilini (e io non ho mai ritardato neanche di un giorno l'affitto).

Stiamo andando offtopic.

E' praticamente la regola - difficile trovare un affitto che non ti chieda una fideiussione, o tipo 10 rate di affitto in anticipo: non aumenta di moltissimo la rata mensile, e se non lo vuoi passano oltre; il mercato degli affitti e' abbastanza florido: sono i contratti di affitto ad essere un po' obsoleti.

Molti di quelli che affittano si trovano l'affittuario che sparisce da un giorno all'altro, nullatenente o straniero tornato in patria; con lo stato che continua a tassarti una rendita che non esiste piu' e ti lascia come unica opzione far causa ad un fantasma, con una speranza praticamente nulla di recuperare il credito o di evitare almeno la tassazione su quel che non hai incassato.
Sempre che nel frattempo non ti abbiano distrutto casa.

Sono entrato in DUE case in affitto, e in entrambe ho quasi ristrutturato io l'appartamento perche' sporche, invivibili o non a norma.

Piuttosto, occhio che il telelavoro apre a ulteriori competizioni: lasciate stare l'indiano che ne servono dieci per fare un normale fte. C'e' tutta l'europa dell'est che e' ben formata, costa poco, giovane e spesso conosce due/tre lingue tra cui l'italiano.
Le aziende stanno gia facendosi due conti, su quel che risparmiano in real estate (spesso sono milioni all'anno), riducendo i posti a 1/4 della forza lavoro e mettendo in rotazione - tipo una settimana al mese in ufficio.
Questo creera' degli squilibri (es: mercato dell'automotive, accise sui carburanti, catering locale) il cui impatto in questo momento e' difficili da valutare.

canislupus
14-08-2020, 09:21
Stiamo andando offtopic.

E' praticamente la regola - difficile trovare un affitto che non ti chieda una fideiussione, o tipo 10 rate di affitto in anticipo: non aumenta di moltissimo la rata mensile, e se non lo vuoi passano oltre; il mercato degli affitti e' abbastanza florido: sono i contratti di affitto ad essere un po' obsoleti.

Molti di quelli che affittano si trovano l'affittuario che sparisce da un giorno all'altro, nullatenente o straniero tornato in patria; con lo stato che continua a tassarti una rendita che non esiste piu' e ti lascia come unica opzione far causa ad un fantasma, con una speranza praticamente nulla di recuperare il credito o di evitare almeno la tassazione su quel che non hai incassato.
Sempre che nel frattempo non ti abbiano distrutto casa.

Sono entrato in DUE case in affitto, e in entrambe ho quasi ristrutturato io l'appartamento perche' sporche, invivibili o non a norma.

Piuttosto, occhio che il telelavoro apre a ulteriori competizioni: lasciate stare l'indiano che ne servono dieci per fare un normale fte. C'e' tutta l'europa dell'est che e' ben formata, costa poco, giovane e spesso conosce due/tre lingue tra cui l'italiano.
Le aziende stanno gia facendosi due conti, su quel che risparmiano in real estate (spesso sono milioni all'anno), riducendo i posti a 1/4 della forza lavoro e mettendo in rotazione - tipo una settimana al mese in ufficio.
Questo creera' degli squilibri (es: mercato dell'automotive, accise sui carburanti, catering locale) il cui impatto in questo momento e' difficili da valutare.

Non nego che chi affitta, debba anche lui avere delle tutele (da me chiedono un paio di mesi di affitto come cauzione)... ma se inizi a chiedere 100 garanzie a gente che non ha un lavoro stabile... comprendi bene che la situazione diventa complicata...
Una casa non la puoi comprare se non hai un ottimo anticipo e garanzie...
In affitto non ci puoi andare, se non fai una fideiussione bancaria (a me fu chiesto un anno di affitto... oltre 10.000 euro bloccati... pura follia) o se non metti almeno un paio di garanti con contratto a tempo indeterminato sicuro o pensione...
A questo punto non rimangono molte scelte... e personalmente io non spendo soldi in ristrutturazioni importanti (parlo di rifare tutto l'impianto elettrico e idraulico ad esempio) in una casa dalla quale mi possono cacciare a fine contratto.
Per quanto riguarda il lavoro da casa (chiamatelo come vi pare), la mia azienda sicuramente cambierà sede per cercarne una molto più piccola.
Ma questo era un processo già ipotizzato molto tempo fa... il Covid ha solo accelerato.

Zurlo
14-08-2020, 09:30
Per quanto riguarda il lavoro da casa (chiamatelo come vi pare), la mia azienda sicuramente cambierà sede per cercarne una molto più piccola.

Sta succedendo ovunque nel mondo, a soffrirne saranno solo i palazzinari.
L'affitto di una sede che ospita magari mille persone, e' misurabile in milioni all'anno, piu' spese per acqua, energia, pulizie, sicurezza e connettivita'.
A casa, tre quarti del costo sparisce ... aggiungi anche che le "ristrutturazioni" sanno molto piu' semplici e che aumentera' la competitivita' - la famosa azienda bergamasca che non trova personale, potra' cercare fino a Leuca; diventera' una grande livella, non necessariamente positiva.

The_ouroboros
14-08-2020, 09:33
Pensa un po' che remoto per remoto, il tuo stesso lavoro lo potrebbe fare un indiano forse meglio e ad una frazione del tuo costo.

con ottima qualita' del risultato :stordita:

Alessiuccio
14-08-2020, 09:50
2) Non investi in lavori in una casa che non è tua (danno quindi anche per l'economia)


Mmm, no. Il fatto che TU non investa in lavori sulla tua casa non implica affatto un automatico danno all'economia. Il tuo canone confluisce nel reddito del proprietario di casa, che a sua volta né destinerà una parte in consumi, investimenti e tasse (si spera).

davide3112
14-08-2020, 10:12
Il vero problema è che a livello legislativo non sono in grado di produrre un regolamento chiaro sull' attivazione dell'home working (e per favore smettiamo di abusare del termine smart work che è tutt'altra roba) e temo che il risultato alla fine sarà solo dare ulteriore libertà interpretativa da parte delle imprese (intendiamoci, finchè è nei confini legislativi è comunque un loro diritto) alimentando un perenne stato di precariato ancor più diffuso.
Al di là della necessità di risolvere il problema della densità di lavoratori, l'unico male del mercato del lavoro in Italia è una fiscalità abberrante ed eccessivamente complicata (oltre che sfavorevole allo sviluppo) e a mio avviso, facendo un parallelo con l'edilizia, anzichè ristrutturare, che bene o male è sempre un compromesso, ora converrebbe fare tabula rasa e ricostruire tutto ex-novo... ma non ne hanno nè capacità nè competenze, troppo inquinati da politiche di partito...

ajelis101
14-08-2020, 19:49
Ringrazieranno sentitamente tutti i bar che sopravvivevano con i caffé e le pause pranzo.

I venditori di auto staranno facendo la ola, dato che alla famiglia media al posto di aver bisogno di due macchine ne basterà solo una per i weekend. E col mercato dell'usato che si riempirà di auto, i venditori saranno felicissimi.

Tasse e accise sulla benzina che non verrà più acquistata? Ma che schifo!

Si vede che lo Stato riceve troppi soldi di tasse e non sa dove metterli...


Poi veniteci a dire, a Ottobre, che bisogna fare un altro lock down che "tanto lo Stato ti da i soldi e ti sospende le tasse, in caso di emergenza"

canislupus
14-08-2020, 22:04
Mmm, no. Il fatto che TU non investa in lavori sulla tua casa non implica affatto un automatico danno all'economia. Il tuo canone confluisce nel reddito del proprietario di casa, che a sua volta né destinerà una parte in consumi, investimenti e tasse (si spera).

Molti contratti di affitto sono con cedolare secca che significa (se non erro) 20% di tasse e STOP.
Una ristrutturazione implica fatturato (quindi tasse) per la ditta edile, fatturato (tasse) per i vari professionisti (tipo l'architetto), IVA sui materiali (che ad occhio credo sia il 22%), oltre alla possibilità di dover assumere (anche a tempo determinato) dei lavoratori aggiuntivi.
Lascio da parte la questione miglioramento dell'efficienza e minor inquinamento.

canislupus
14-08-2020, 22:11
Ringrazieranno sentitamente tutti i bar che sopravvivevano con i caffé e le pause pranzo.

I venditori di auto staranno facendo la ola, dato che alla famiglia media al posto di aver bisogno di due macchine ne basterà solo una per i weekend. E col mercato dell'usato che si riempirà di auto, i venditori saranno felicissimi.

Tasse e accise sulla benzina che non verrà più acquistata? Ma che schifo!

Si vede che lo Stato riceve troppi soldi di tasse e non sa dove metterli...


Poi veniteci a dire, a Ottobre, che bisogna fare un altro lock down che "tanto lo Stato ti da i soldi e ti sospende le tasse, in caso di emergenza"

Quindi fammi capire.
Ci sono lavori che possono da sempre essere svolti da remoto, ma dobbiamo continuare a fare andare le persone in ufficio perché altrimenti vendiamo meno auto, meno caffè/pranzi e meno benzina?
Dobbiamo cioè indurre dei consumi forzati a discapito dell'ambiente, stress e qualità della vita privata?
Sarebbe come dire che non si debba automatizzare le produzioni perché togliamo posti di lavoro.*
Pensare che le persone possano seguire un processo di rinnovamento lavorativo sarebbe un'eresia.

OttoVon
14-08-2020, 22:33
Sta succedendo ovunque nel mondo, a soffrirne saranno solo i palazzinari.
L'affitto di una sede che ospita magari mille persone, e' misurabile in milioni all'anno, piu' spese per acqua, energia, pulizie, sicurezza e connettivita'.
A casa, tre quarti del costo sparisce ... aggiungi anche che le "ristrutturazioni" sanno molto piu' semplici e che aumentera' la competitivita' - la famosa azienda bergamasca che non trova personale, potra' cercare fino a Leuca; diventera' una grande livella, non necessariamente positiva.

In soldoni scarichi sul lavoratore i costi fissi di mantenimento del luogo di lavoro e vitto. Perché stando a casa 6-7 ma anche 8 ore in più vedrai come i consumi lieviteranno.

cdimauro
15-08-2020, 08:18
con ottima qualita' del risultato :stordita:
Vero, in media la qualità del lavoro degli indiani non è elevata. Ma, complessivamente, rimangono comunque convenienti.

GTKM
15-08-2020, 08:25
Ringrazieranno sentitamente tutti i bar che sopravvivevano con i caffé e le pause pranzo.

I venditori di auto staranno facendo la ola, dato che alla famiglia media al posto di aver bisogno di due macchine ne basterà solo una per i weekend. E col mercato dell'usato che si riempirà di auto, i venditori saranno felicissimi.

Tasse e accise sulla benzina che non verrà più acquistata? Ma che schifo!

Si vede che lo Stato riceve troppi soldi di tasse e non sa dove metterli...


Poi veniteci a dire, a Ottobre, che bisogna fare un altro lock down che "tanto lo Stato ti da i soldi e ti sospende le tasse, in caso di emergenza"

Quando questo accadeva solo al Sud, perché tutti erano costretti a trasferirsi a Milano per lavorare, nessuno si poneva il problema delle attivitá che erano costrette a chiudere.
Stranamente, ora che sta accadendo l'opposto, cioè che potrebbero essere un po' meno affollate le grandi cittá industriali, apriti cielo.

the_joe
15-08-2020, 10:02
Quando questo accadeva solo al Sud, perché tutti erano costretti a trasferirsi a Milano per lavorare, nessuno si poneva il problema delle attivitá che erano costrette a chiudere.
Stranamente, ora che sta accadendo l'opposto, cioè che potrebbero essere un po' meno affollate le grandi cittá industriali, apriti cielo.

Chissà quanto tempo ancora e quante crisi dovranno passare per arrivare a capire che c'è esuberanza di lavoratori e carenza di lavoro specialmente per le qualifiche più basse e i servizi accessori?

Continuiamo col mantra del lavoro per tutti e del lavorare 8h/5-6gg e fra qualche anno lavorerà il 50% dei possibili lavoratori.

andy45
15-08-2020, 14:17
Quindi fammi capire.
Ci sono lavori che possono da sempre essere svolti da remoto, ma dobbiamo continuare a fare andare le persone in ufficio perché altrimenti vendiamo meno auto, meno caffè/pranzi e meno benzina?

Se vuoi far muovere l'economia generale di un paese si...se poi preferisci far fallire tutto quello che ruota intorno agli uffici ok, ma poi non bisogna lamentarsi che la disoccupazione sale a livelli stratosferici e l'economia è morta.

Dobbiamo cioè indurre dei consumi forzati a discapito dell'ambiente, stress e qualità della vita privata?

Io conosco molte persone che a lavorare a casa stanno impazzendo, non vedono lo stacco tra casa e lavoro, si sentono sempre a lavoro, in molte aziende si sta chiedendo di rientrare in ufficio almeno 2 giorni a settimana, alcune già lo fanno.

Sarebbe come dire che non si debba automatizzare le produzioni perché togliamo posti di lavoro.*

E' un discorso vecchio e stravecchio, maggiore automazione, minori posti di lavoro.

Pensare che le persone possano seguire un processo di rinnovamento lavorativo sarebbe un'eresia.

Traduci rinnovamento lavorativo...perché detto così sembra la classica sparata politica che i giovani non sanno creare nuovi lavori.

the_joe
15-08-2020, 15:15
Se vuoi far muovere l'economia generale di un paese si...se poi preferisci far fallire tutto quello che ruota intorno agli uffici ok, ma poi non bisogna lamentarsi che la disoccupazione sale a livelli stratosferici e l'economia è morta.

Se volevi fare vedere tutta la fragile assurdità del modello economico attuale, ci sei pienamente riuscito.

Costringere le persone a pagare per servizi di cui non avrebbero bisogno. È lo stesso concetto di pagare una squadra di persone per fare le buche che poi un'altra squadra deve ricoprire.

andy45
15-08-2020, 15:26
Se volevi fare vedere tutta la fragile assurdità del modello economico attuale, ci sei pienamente riuscito.

Costringere le persone a pagare per servizi di cui non avrebbero bisogno. È lo stesso concetto di pagare una squadra di persone per fare le buche che poi un'altra squadra deve ricoprire.

Purtroppo è la realtà, l'economia attuale è un castello di carte, togli un pezzo, crolla tutto.

Cosmo2020
15-08-2020, 15:49
Purtroppo è la realtà, l'economia attuale è un castello di carte, togli un pezzo, crolla tutto.


è allora va rivisto il modello, non messe altre carte sopra a nascondere, o non se ne uscirà mai...

canislupus
15-08-2020, 18:59
Se vuoi far muovere l'economia generale di un paese si...se poi preferisci far fallire tutto quello che ruota intorno agli uffici ok, ma poi non bisogna lamentarsi che la disoccupazione sale a livelli stratosferici e l'economia è morta.

Il mondo ha sempre trovato nuove vie di svilupparsi.
Una volta la maggior parte delle persone lavoravano nelle campagne, poi si sono spostate nelle fabbriche e in seguito nei servizi (fino al cosiddetto terziario avanzato).
In passato non avevi tutto il proliferare di bar e ristorazione per gli uffici, eppure la gente mangiava lo stesso e la disoccupazione era anche inferiore.
Quindi tutto si può modificare e aggiornare.
Onestamente trovo assurdo che io (ma parlo anche per gli altri) debba perdere un'ora della mia vita al giorno perchè IPOTETICAMENTE potrei acquistare dei generi alimentari durante la giornata lavorativa.
Oltre all'inquinamento che produrrei (ho già spiegato che con i mezzi pubblici ci impiegherei 3 volte il tempo), mettici anche il consumo del manto stradale (più auto circolano più manutenzione è necessaria), consumo di benzina (che sarà un bene per i petrolieri e lo stato, ma l'ambiente non è proprio felicissimo).
E tutto questo per far sopravvivere tanti bar a distanza di pochi metri (vicino al mio ufficio ne conto almeno 6 nel raggio di 100 metri).

Io conosco molte persone che a lavorare a casa stanno impazzendo, non vedono lo stacco tra casa e lavoro, si sentono sempre a lavoro, in molte aziende si sta chiedendo di rientrare in ufficio almeno 2 giorni a settimana, alcune già lo fanno.

Su questo sono d'accordo anche io... infatti anche io sarei molto più propenso ad un misto 2+3... di cui 2 giorni in ufficio e 3 da casa.


E' un discorso vecchio e stravecchio, maggiore automazione, minori posti di lavoro.

Ma mi sembra che continuiamo con la teoria che tutto debba fermarsi perchè dobbiamo mantenere una modalità di lavoro che OGGI non è più attuabile.
Siamo in un sistema capitalistico che necessita sempre di una sovrapproduzione per esistere.
La produzione deve SEMPRE aumentare e per farlo mantenendo/abbassando i prezzi si deve lavorare sull'efficienza... e come la raggiungi?
Migliorando mezzi e persone.

Traduci rinnovamento lavorativo...perché detto così sembra la classica sparata politica che i giovani non sanno creare nuovi lavori.

Anche quello... o pretendi che creiamo posti di lavoro in stile Fantozzi con l'impiegato sottopagato che fa il medesimo lavoro per 30 anni con uno stipendio fisso con scatti non commisurati alla qualità e dei servizi offerti lenti e scadenti?
Io mi sono rimesso in gioco almeno 10 volte nella mia vita lavorativa e non sono certo un genio... certo bisogna anche scendere a compromessi e non pretendere quello che non esiste o non è disponibile per tutti (puoi anche far uscire 100.000 avvocati... ma se la richiesta è di 10.000, non è che facciamo cause anche per andare al bagno... :D :D :D )

canislupus
15-08-2020, 19:13
è allora va rivisto il modello, non messe altre carte sopra a nascondere, o non se ne uscirà mai...

Auguri... il sistema capitalistico richiede un continuo rinnovamento... la staticità non funziona nel mondo moderno.

nickname88
15-08-2020, 19:39
Pensa un po' che remoto per remoto, il tuo stesso lavoro lo potrebbe fare un indiano forse meglio e ad una frazione del tuo costo.Purtroppo per il povero indiano, quest'ultimo non è in grado di raggiungere i nostri uffici e quelli dei nostri clienti in regione in tempi brevi laddove occorre. :rolleyes:

Il povero indiano potrebbe invece svolgere il TUO di lavoro che sia da remoto o anche in sede se si trasferisce vicino alla tua località, magari in uno schifosissimo monolocale in periferia o uno squallido camper e a quel punto remoto o non remoto cambia proprio niente.

Pensa che dall'Italia non puoi andare in Svizzera a svolgere un attività professionale per conto di terzi se non sei remunerato a dovere in modo da non poter essere più conveniente nel mercato del lavoro rispetto ai cittadini svizzeri. Mi sembra una soluzione migliore questa rispetto al TUO denigrare il lavoro da casa. :rolleyes:

andy45
16-08-2020, 09:17
In passato non avevi tutto il proliferare di bar e ristorazione per gli uffici, eppure la gente mangiava lo stesso e la disoccupazione era anche inferiore.

In passato esistevano le mense aziendali, poi via via sparite per ridurre i costi, le mense aziendali si sono trasformate in bar e ristoranti intorno alle industrie o agli uffici.

Onestamente trovo assurdo che io (ma parlo anche per gli altri) debba perdere un'ora della mia vita al giorno perchè IPOTETICAMENTE potrei acquistare dei generi alimentari durante la giornata lavorativa.
Oltre all'inquinamento che produrrei (ho già spiegato che con i mezzi pubblici ci impiegherei 3 volte il tempo), mettici anche il consumo del manto stradale (più auto circolano più manutenzione è necessaria), consumo di benzina (che sarà un bene per i petrolieri e lo stato, ma l'ambiente non è proprio felicissimo).
E tutto questo per far sopravvivere tanti bar a distanza di pochi metri (vicino al mio ufficio ne conto almeno 6 nel raggio di 100 metri).

L'economia si basa su domanda e offerta, se togli la domanda sparisce l'offerta, tu non vuoi far sopravvivere i tanti bar intorno al tuo ufficio, non farli sopravvivere equivale a farli chiudere, di fatto ci sono famiglie che in base alla tua decisione non avranno più un reddito.
Dici giustamente che spostarti produce inquinamento, correttissimo, però se tu stai a casa non userai l'automobile o i mezzi pubblici, quindi di fatto cambierai l'auto meno spesso, perdita di posti di lavoro nell'industria automobilistica, meno corse autobus, quindi meno autisti e mezzi in circolazione, come conseguenza ci sono perdite di posti di lavoro sia tra gli autisti che tra chi fa la manutenzione dei mezzi pubblici...se proprio vogliamo ridere meno usura del manto stradale equivale a meno manutenzione, quindi meno ditte che riparano strade, altri posti di lavoro persi.
Si può continuare con meno consumo di carburante, meno necessità di estrazione del petrolio quindi anche in quel settore meno gente che lavora, esci meno di casa, quindi acquisti meno vestiti, ergo meno negozi di abbigliamento e riduzione della forza lavoro nelle fabbriche di produzione degli abiti, meno necessità di uno smartphone nuovo perché tanto stai a casa, quindi calo della domanda meno lavoratori a produrre telefoni...
Non dico che sia una cosa giusta costringere le persone ad andare in ufficio, però bisogna tenere presente anche il risvolto della medaglia...il lockdown ha mostrato molto chiaramente la fragilità estrema del nostro sistema economico, e con nostro intendo mondiale, non solo italiano.

Ma mi sembra che continuiamo con la teoria che tutto debba fermarsi perchè dobbiamo mantenere una modalità di lavoro che OGGI non è più attuabile.
Siamo in un sistema capitalistico che necessita sempre di una sovrapproduzione per esistere.
La produzione deve SEMPRE aumentare e per farlo mantenendo/abbassando i prezzi si deve lavorare sull'efficienza... e come la raggiungi?
Migliorando mezzi e persone.

Ma infatti è abbastanza evidente che l'attuale sistema capitalistico non ha più ragione di esistere, non può più esistere una economia basata sulla sola crescita, non è più sostenibile ne da un punto di vista delle risorse, ne da quello ecologico, ne tantomeno dal punto di vista umano.
O si cambiano i modelli economici, o si ferma tutto...non siamo in procinto di una nuova rivoluzione industriale, quindi un cambio di modello economico è estremamente complesso, non resta altro che fermarsi.

Anche quello... o pretendi che creiamo posti di lavoro in stile Fantozzi con l'impiegato sottopagato che fa il medesimo lavoro per 30 anni con uno stipendio fisso con scatti non commisurati alla qualità e dei servizi offerti lenti e scadenti?

Io non pretendo nulla, però poi non lamentiamoci che non si formano nuove famiglie, vero motore dell'economia, che non nascono bambini, che i giovani stanno a casa fino a 40 anni se non di più e chi più ne ha più ne metta...se vuoi far muovere l'economia devi dare stabilità economica, non precariato.

Io mi sono rimesso in gioco almeno 10 volte nella mia vita lavorativa e non sono certo un genio... certo bisogna anche scendere a compromessi e non pretendere quello che non esiste o non è disponibile per tutti (puoi anche far uscire 100.000 avvocati... ma se la richiesta è di 10.000, non è che facciamo cause anche per andare al bagno... :D :D :D )

Quindi possiamo chiudere le università :D, il 99% delle facoltà sforna laureati che non faranno quello per cui hanno studiato, quindi a che serve studiare, tanto vale dargli subito una zappa in mano.