View Full Version : Copia privata, l'hi-tech italiano non ci sta: balzello ingiustificabile
Redazione di Hardware Upg
01-07-2020, 10:21
Link alla notizia: https://www.hwupgrade.it/news/mercato/copia-privata-l-hi-tech-italiano-non-ci-sta-balzello-ingiustificabile_90493.html
Nei giorni scorsi il ministro Franceschini ha rivisto la copia privata, aggiornando il balzello in virtù dei cambiamenti tecnologici. Confindustria Digitale e Anitec-Assinform parlano di balzelli sempre più ingiustificabili a fronte dei cambiamenti degli usi e costumi dei consumatori.
Click sul link per visualizzare la notizia.
Paganetor
01-07-2020, 10:49
compreremo dagli store europei, amen.
Così l'Italia perderà in un colpo solo fatturato, iva e copia privata.
Franceschini è una piaga! per il PD di cui rappresenta le peggiori correnti di pensiero, e per l'Italia perché non riesce a fare qualcosa che sia per tutti gli italiani e non per gli interessi personali di pochi parassiti.
Con quali alti ideali si dovrebbe sposare questa gigantesca minkiata? (che non è tale da oggi, ma da quando è stata inventata da lui stesso).
\_Davide_/
01-07-2020, 11:11
compreremo dagli store europei, amen.
Così l'Italia perderà in un colpo solo fatturato, iva e copia privata.
Dovrebbero farlo tutti, però, in modo da riportare la situazione ad un livello consono. Dopotutto è controproducente anche pagare l'IVA all'estero.
Per non far pagare tutti indiscriminatamente potevano benissimo aumentare di 50 cent le opere, invece di spalmare su tutto e tutti l'accisa, così da far pagare solo e soltanto i fruitori delle opere "copiabili".
canislupus
01-07-2020, 11:33
Dovrebbero farlo tutti, però, in modo da riportare la situazione ad un livello consono. Dopotutto è controproducente anche pagare l'IVA all'estero.
In teoria... se compri in uno store estero, dovrebbe applicarti l'IVA del paese di destinazione.
Quindi quella dovresti pagarla in maniera regolare.
Sicuramente non pagheresti l'equo compenso.
Uncle Scrooge
01-07-2020, 11:36
E comunque dovrebbero consentire il recupero della tassa sulla copia privata nel momento in cui uno smartphone viene rottamato.
Se cambio un cellulare dove ho già pagato la tassa su 128 gb e poi lo cambio con un altro da 256 gb, dovrei poter pagare la tassa solo sulla differenza.
Idem per hard disk e qualunque altro dispositivo di archiviazione.
Gringo [ITF]
01-07-2020, 11:37
Andrebbe valutato l'equivalente in Giga della memoria umana, e tassare pure quella visto ce ci siamo, tassa più tassa meno.....
Francescini e OBSOLETO va Rottamato.....(e non letteralmente ma fisicamente...)
no_side_fx
01-07-2020, 11:55
semplicemente si chiama furto
poi ormai siamo talmente abituati a farci mettere le mani in tasca dallo stato che non ci si accorge più :D
con le mani prende e con i piedi calci nel c..o
\_Davide_/
01-07-2020, 11:57
In teoria... se compri in uno store estero, dovrebbe applicarti l'IVA del paese di destinazione.
Quindi quella dovresti pagarla in maniera regolare.
Sicuramente non pagheresti l'equo compenso.
Se compri come azienda o p.iva sì, ma acquistando come privato noto che fanno pagare l'IVA da loro. Immagino sia regolare perché lo fanno tutti ma non ho mai approfondito la questione perché non acquisto mai in questo modo
Per non far pagare tutti indiscriminatamente potevano benissimo aumentare di 50 cent le opere, invece di spalmare su tutto e tutti l'accisa, così da far pagare solo e soltanto i fruitori delle opere "copiabili".
Il problema è che così non ci avrebbero guadagnato nulla :D
cronos1990
01-07-2020, 12:00
Leggo molte lamentele su Franceschini, qui e negli altri topic correlati all'equo compenso.
Signori miei, premesso che la mia opinione su Franceschini è, diciamo, non propriamente positiva :D lui di fatto non centra nulla. Ci poteva essere Salvini, la Meloni, la salma di Bertinotti, Renzi, Berlusconi, il segretario per la Lotta Armata Sarda o chiunque altro vi salti in mente. Non sarebbe cambiato nulla, avrebbero aumentato il balzello in questione, e la SIAE (che ricordo, come presidente aveva fino all'anno scorso Gino Pauli, ora Mogol) avrebbe esultato per la giusta e equa modifica.
In pratica come nei mondiali di calcio del 1950: i brasiliani avevano già preparato prima della manifestazione i francobolli commemorativi per la vittoria, organizzato il carnevale a tema, addirittura il discorso di Rimet era già pronto per omaggiare la squadra con la maglietta bianca. Era già tutto scritto.
Con la differenza che poi la finale la dovevi comunque giocare contro una squadra che voleva farli perdere i brasiliani, qui la SIAE doveva solo aspettare la firma del ministro per stappare lo champagne :asd:
canislupus
01-07-2020, 12:40
Se compri come azienda o p.iva sì, ma acquistando come privato noto che fanno pagare l'IVA da loro. Immagino sia regolare perché lo fanno tutti ma non ho mai approfondito la questione perché non acquisto mai in questo modo
L'IVA è una tassa sui consumi... non importa se chiedi o meno fattura... la paghi a prescindere... solo che se sei un professionista/società puoi andare a compensarla.
Per quello che ne so io, esistono degli accordi internazionali per cui si paga l'IVA del paese di appartenenza.
omega726
01-07-2020, 12:47
compreremo dagli store europei, amen.
Così l'Italia perderà in un colpo solo fatturato, iva e copia privata.
Dovrebbero farlo tutti, però, in modo da riportare la situazione ad un livello consono. Dopotutto è controproducente anche pagare l'IVA all'estero.
In teoria... se compri in uno store estero, dovrebbe applicarti l'IVA del paese di destinazione.
Quindi quella dovresti pagarla in maniera regolare.
Sicuramente non pagheresti l'equo compenso.
E senza saperlo commette un illecito.
Chi importa dispositivi coperti da equo compenso (ergo voi se comprate all’estero) e tenuto a dichiarare a SIAE e pagare suddetto balzello.
Gli store europei se ne guardano bene dal dirtelo pir di vendere ma di fatto ae importate dall’estero voi siete sanzionabili e chi vi ha venduto no.
E il mercato intanto in Italia soffre perchè io italiano che importa devo applicare l’equo compenso in fattura mentre dall’estero non informano il cliente della posiIone in cui lo mettono e vendono a meno.
Sapete com’è, non succede mai nulla... ma il giorno che decidono di aprire i cassetti rischiate di farvi male...
cronos1990
01-07-2020, 12:48
Io sapevo che si paga l'IVA in base al paese nel quale viene venduto il bene. Ma ammetto di non essermi mai informato.
omega726
01-07-2020, 12:48
Specifico che a livello normativo giusto per fregare tutti, hanno equiparato l’importatore al produttore...
compreremo dagli store europei, amen.
Così l'Italia perderà in un colpo solo fatturato, iva e copia privata.
Infatti.
Che muoia sansone e tutti i farisei!
Còsò,òsòsòsò,s
cronos1990
01-07-2020, 12:55
Infatti.
Che muoia sansone e tutti i farisei!
Còsò,òsòsòsò,sI filistei, non i farisei :asd:
I filistei, non i farisei :asd:
:asd:
ma la roba tipo Hd . Sd , ecc ecc vendute da Amazon hanno l'eco-compenso o no ?
Clmlmlmslmslmss
omega726
01-07-2020, 13:02
:asd:
ma la roba tipo Hd . Sd , ecc ecc vendute da Amazon hanno l'eco-compenso o no ?
Clmlmlmslmslmss
Certo che si
Leggo molte lamentele su Franceschini, qui e negli altri topic correlati all'equo compenso.
Signori miei, premesso che la mia opinione su Franceschini è, diciamo, non propriamente positiva :D lui di fatto non centra nulla. Ci poteva essere Salvini, la Meloni, la salma di Bertinotti, Renzi, Berlusconi, il segretario per la Lotta Armata Sarda o chiunque altro vi salti in mente. Non sarebbe cambiato nulla, avrebbero aumentato il balzello in questione, e la SIAE (che ricordo, come presidente aveva fino all'anno scorso Gino Pauli, ora Mogol) avrebbe esultato per la giusta e equa modifica.
In pratica come nei mondiali di calcio del 1950: i brasiliani avevano già preparato prima della manifestazione i francobolli commemorativi per la vittoria, organizzato il carnevale a tema, addirittura il discorso di Rimet era già pronto per omaggiare la squadra con la maglietta bianca. Era già tutto scritto.
Con la differenza che poi la finale la dovevi comunque giocare contro una squadra che voleva farli perdere i brasiliani, qui la SIAE doveva solo aspettare la firma del ministro per stappare lo champagne :asd:
forse si
Ma stranamente lui c' è sempre a difendere l' indifendibile e a raccontare balle sesquipedali per i suoi amichetti della SIAE
ronthalas
01-07-2020, 13:50
invece di chiamarlo equo compenso (equo in cosa? vorrei capire) che la chiamassero esplicitamente accisa, o regalia. Tanto a queste ci siamo abituati da sempre in altri contesti, automobilistico in primis.
Certo che si
Argh !! :muro: :muro: :muro:
Cl,slmslmslmsòls
Cosa c'entra l'immagine in bella vista degli iPhone in questo articolo?
Personaggio
01-07-2020, 14:38
il problema fondamentale è che prima di queste accise alla SIAE occorreva trovare circa 100 mln dal bilancio statale per coprire i buchi di bilancio, sostanzialmente persi dal crollo della vendita dei supporti originali(per quei 25c di bollino), norma che si trovava nel 1000 proroghe e che ogni anno toglieva 100 milioni da altri servizi, una volta era l'istruzione, una volta la sanità, un altra erano i contribuiti ai comuni ecc ecc.
Con questa accisa hanno "risolto" il problema.
Per carità io sono contrario a questo balzello ma se eliminato rimane il fatto che debbano trovare 100 mln alzando le tasse da qualche altra parte, o togliendoli da altri servizi.
Ricordo che la SIAE è l'unico ente di gestione dei diritti d'autore e d'editore che non permette la vendita di tali a terzi. L'autore dei diritti, resterà sempre tale e non potrà mai cederli a terzi, cosa che succede nel resto del mondo (diritti dei Beatles finiti ai Jackson, o gli Oesis che dovettero ricomprare per 85 milioni i loro diritti dalla Sony alla quale glieli avevano ceduti quando erano sconosciuti, in cambio la Sony gli avrebbe garantito la pubblicazione di 8 album).
Qualora si permettesse la gestione dei diritti in un regime di concorrenza privata (ora è un monopolio pubblico) e quindi privatizzando la SIAE, questa particolarità che ritengo molto positive, verrebbe a mancare. Insomma per riformare la SIAE occorre riformare tutto il sistema della gestione dei diritti d'autore e d'editore. E' un lavoro che credo debba essere fatto, ma è complicato sia dal punto di vista legislativo, occorrerebbe creare un testo unico (oggi saranno un centinaio le leggi a riguardo), dove verranno messi in gioco diversi interessi lobbistici molto potenti ed in questo momento come paese abbiamo sicuramente altre priorità, molto più importanti per il paese.
aldo87mi
01-07-2020, 14:56
Ovviamente questa tassa della copia privata è stata introdotta per aumentare le entrate dello Stato italiano diminuite per far fronte all'emergenza coronavirus. Da qualche parte dovevano pure trovare i soldi. Le vacche grasse vengono sempre spolpate.
P.s. ah per la cronaca, prima che rispondete "ma ci sono i soldi dell'Europa per far fronte all'emergenza coronavirus". No, quelli andranno alla mafia
il problema fondamentale è che prima di queste accise alla SIAE occorreva trovare circa 100 mln dal bilancio statale per coprire i buchi di bilancio, sostanzialmente persi dal crollo della vendita dei supporti originali(per quei 25c di bollino), norma che si trovava nel 1000 proroghe e che ogni anno toglieva 100 milioni da altri servizi, una volta era l'istruzione, una volta la sanità, un altra erano i contribuiti ai comuni ecc ecc.
Con questa accisa hanno "risolto" il problema.
Per carità io sono contrario a questo balzello ma se eliminato rimane il fatto che debbano trovare 100 mln alzando le tasse da qualche altra parte, o togliendoli da altri servizi.
Ricordo che la SIAE è l'unico ente di gestione dei diritti d'autore e d'editore che non permette la vendita di tali a terzi. L'autore dei diritti, resterà sempre tale e non potrà mai cederli a terzi, cosa che succede nel resto del mondo (diritti dei Beatles finiti ai Jackson, o gli Oesis che dovettero ricomprare per 85 milioni i loro diritti dalla Sony alla quale glieli avevano ceduti quando erano sconosciuti, in cambio la Sony gli avrebbe garantito la pubblicazione di 8 album).
Qualora si permettesse la gestione dei diritti in un regime di concorrenza privata (ora è un monopolio pubblico) e quindi privatizzando la SIAE, questa particolarità che ritengo molto positive, verrebbe a mancare. Insomma per riformare la SIAE occorre riformare tutto il sistema della gestione dei diritti d'autore e d'editore. E' un lavoro che credo debba essere fatto, ma è complicato sia dal punto di vista legislativo, occorrerebbe creare un testo unico (oggi saranno un centinaio le leggi a riguardo), dove verranno messi in gioco diversi interessi lobbistici molto potenti ed in questo momento come paese abbiamo sicuramente altre priorità, molto più importanti per il paese.
Il problema fondamentale è che la SIAE non distribuisce in modo equo gli incassi dei diritti d' autore.
Ci sono intere categorie che dalla SIAE non vedono un euro, anche se vendono e vengono suonati regolarmente, mentre altre categorie incassano cifre abominevoli su canzoni che nessuno compra o ascolta.
Il risultato finale è che i proventi dei diritti vengono distribuiti secondo i voti in consiglio di amministrazione invece che secondo le vendite e fatalmente si distribuiscono più soldi di quelli che si incassano.
Se improvvisamente domani la SIAE venisse abolita (non si parlava di sburocratizzazione per favorire la ripresa?), che scenario si presenterebbe?
Non dico un domani, ma domani 2 Luglio su Terra_1593648001 la SIAE Italiana non esiste più. Che succederebbe?
TheDarkAngel
01-07-2020, 15:43
Se improvvisamente domani la SIAE venisse abolita (non si parlava di sburocratizzazione per favorire la ripresa?), che scenario si presenterebbe?
Non dico un domani, ma domani 2 Luglio su Terra_1593648001 la SIAE Italiana non esiste più. Che succederebbe?
L'umanità farebbe un passo avanti. Letteralmente.
canislupus
01-07-2020, 15:49
E senza saperlo commette un illecito.
Chi importa dispositivi coperti da equo compenso (ergo voi se comprate all’estero) e tenuto a dichiarare a SIAE e pagare suddetto balzello.
Gli store europei se ne guardano bene dal dirtelo pir di vendere ma di fatto ae importate dall’estero voi siete sanzionabili e chi vi ha venduto no.
E il mercato intanto in Italia soffre perchè io italiano che importa devo applicare l’equo compenso in fattura mentre dall’estero non informano il cliente della posiIone in cui lo mettono e vendono a meno.
Sapete com’è, non succede mai nulla... ma il giorno che decidono di aprire i cassetti rischiate di farvi male...
Sull'equo compenso non saprei dire...
Io non devo conoscere tutti i balzelli che gravano su un prodotto.
L'IVA è evidente che sia presente in quanto è anche scorporata quando si compra un prodotto, ma se quella nazione inserisce altre 100 tasse specifiche... mi sembra ridicolo pretendere che io conosca la legislazione di tutte le nazioni.
omega726
01-07-2020, 16:54
Sull'equo compenso non saprei dire...
Io non devo conoscere tutti i balzelli che gravano su un prodotto.
L'IVA è evidente che sia presente in quanto è anche scorporata quando si compra un prodotto, ma se quella nazione inserisce altre 100 tasse specifiche... mi sembra ridicolo pretendere che io conosca la legislazione di tutte le nazioni.
Purtroppo la legge non ammette ignoranza quindi si... dovresti saperlo tu come dovrebbe informati chi ti vende il prodotto.
Ma di fatto non ti avvisano perchè essendo un illecito che avviene all'estero loro non sono responsabili.
Guarda te lo dico perchè la società per cui lavoro (Italianissima) vende chiavi USB personalizzate (prevalentemente ad aziende) e quindi la questione la conosciamo molto bene... e infatti noi quando emettiamo fattura indichiamo a parte i costi relativi all'equo compenso, sempre!
Inutile dire poi che su questo prodotto e con le attuali normative SIAE, la SIAE stessa guadagna molto più di noi su ogni singolo esemplare e senza aver mosso un dito....
E se sgarri ti ritrovi loro + la gdf in ufficio a chiederti conto (ed è successo).
omega726
01-07-2020, 17:01
Il problema fondamentale è che la SIAE non distribuisce in modo equo gli incassi dei diritti d' autore.
Ci sono intere categorie che dalla SIAE non vedono un euro, anche se vendono e vengono suonati regolarmente, mentre altre categorie incassano cifre abominevoli su canzoni che nessuno compra o ascolta.
Il risultato finale è che i proventi dei diritti vengono distribuiti secondo i voti in consiglio di amministrazione invece che secondo le vendite e fatalmente si distribuiscono più soldi di quelli che si incassano.
Vogliamo parlare poi degli artisti minori che magari si fanno il loro album autoprodotto e per venderlo devono presentare una pratica a SIAE, richiedere un bollino e pagare dei diritti (il cui importo non si sa fino a che non te lo comunicano loro) e tutto ciò senza essere associati SIAE?
Se serve a tutelare autori ed editori, non posso scegliere di non essere tutelato?
E il fatto che se fai un evento di piazza ti fanno pagare in base alla stima di persone ( stima fatta da loro non si sa in base a cosa) che presenzieranno all'evento incluse solo anche quelle che transiteranno nella piazza? Non è roba da medio evo?
Possono mascherarla come vogliono ma è tutto un grande circo per succhiare soldi e basta.
E se vuoi davvero tutelare, crei un sistema di affiliazione dove tu, pagata dagli artisti con una quota, ti occupi di usare quella quota per tutelare l'artista (il singolo, quello che risulta tuo associato) quando ha un problema in materia di diritto d'autore.
E non che raccogli soldi dall'intero popolo italiano in nome di autori che non vedono da te un centesimo e che comunque non avrebbero motivo di riceverne dato che io già li pago quando acquisto la loro opera.
massi47911
01-07-2020, 17:52
Torno sulla questione IVA, poiché c'è molta confusione. Semplifichiamo e parliamo di un bene acquistato in francia e spedito in italia.
Se l'acquirente è una partita iva, per gli acquisti intracomunitari, si fa il reverse charge: in pratica l'azienda italiana non versa l'iva alla francia.
Se invece l'acquirente è un consumatore finale, viene applicata l'iva francese, quindi il cliente italiano paga l'iva alla francia, esattamente come se fosse un normalissimo acquisto fatto direttamente in francia.
La questione si complica sui servizi, rimanendo sui consumatori si può dire che vale sempre l'ubicazione dell'azienda (...e qui si aprono praterie ma...possiamo soprassedere o dovremmo scrivere un tomo).
La SIAE andrebbe chiusa, e la sua sede bombardata con gli F-35 (almeno serviranno a qualcosa).
Vogliamo parlare poi ...
Meglio di no :stordita:
Lasciamo perdere
Non scoperchiamo il verminaio
Se cominciamo a parlare dell' idennità di penna e di stiratura poi per mandare giù tutto non ci basta una scatola di Maalox :nono:
Mi basta sentire mio padre quanto bestemmia per quel che devono pagare alla SIAE quando organizzano la sagra
davide3112
01-07-2020, 21:38
E' a dir poco scandaloso che un ministro della Repubblica si presti a simili siocchezze... allucinante aè dur poco.
davide3112
01-07-2020, 21:39
E' a dir poco scandaloso che un ministro della Repubblica si presti a simili siocchezze... allucinante
canislupus
01-07-2020, 21:57
Purtroppo la legge non ammette ignoranza quindi si... dovresti saperlo tu come dovrebbe informati chi ti vende il prodotto.
Ma di fatto non ti avvisano perchè essendo un illecito che avviene all'estero loro non sono responsabili.
Guarda te lo dico perchè la società per cui lavoro (Italianissima) vende chiavi USB personalizzate (prevalentemente ad aziende) e quindi la questione la conosciamo molto bene... e infatti noi quando emettiamo fattura indichiamo a parte i costi relativi all'equo compenso, sempre!
Inutile dire poi che su questo prodotto e con le attuali normative SIAE, la SIAE stessa guadagna molto più di noi su ogni singolo esemplare e senza aver mosso un dito....
E se sgarri ti ritrovi loro + la gdf in ufficio a chiederti conto (ed è successo).
Per le aziende è chiaramente diverso in quanto si avvalgono di professionisti.
Se domani però viene fatta una nuova tassa che il venditore DEVE inserire all'interno del prezzo di vendita e non è dichiarata apertamente (come l'IVA), come faccio io consumatore a sapere se nel prezzo finale è stata inclusa o meno?
Quando compro un bene io trovo il prezzo comprensivo dal quale posso avere anche il prezzo SENZA iva... ma se lo stesso venditore non scrive la tassa sull'equo compenso (vedi anche Amazon Italia), secondo te come potrei dimostrare di averla pagata?
Alla fine se ci pensi lo stesso discorso potrebbe valere ANCHE per l'IVA.
Io la pago (ed è evidenziata), ma se il venditore poi non la versa (perchè sparisce o fa strani movimenti), ne divento io responsabile?
Ora io ti sfido a trovare UNA ricevuta nella quale viene specificato l'equo compenso.
Ad oggi io ancora non l'ho trovata... e ne ho comprati di memorie sd (per i miei amati raspberry :) )... quindi presumiamo che io sia colpevole di un'evasione che non ho modo di verificare?
Basta una card prepagata e si compra tutto sui siti esteri. La merce arriva subito, si risparmia e nemmeno un centesimo va nelle tasche di questi parassiti.
canislupus
01-07-2020, 22:06
Torno sulla questione IVA, poiché c'è molta confusione. Semplifichiamo e parliamo di un bene acquistato in francia e spedito in italia.
Se l'acquirente è una partita iva, per gli acquisti intracomunitari, si fa il reverse charge: in pratica l'azienda italiana non versa l'iva alla francia.
Se invece l'acquirente è un consumatore finale, viene applicata l'iva francese, quindi il cliente italiano paga l'iva alla francia, esattamente come se fosse un normalissimo acquisto fatto direttamente in francia.
La questione si complica sui servizi, rimanendo sui consumatori si può dire che vale sempre l'ubicazione dell'azienda (...e qui si aprono praterie ma...possiamo soprassedere o dovremmo scrivere un tomo).
Parlando di consumatore privato, penso di avere ragione io... :D
Acquisti online in un altro paese dell'UE
Norme particolari possono applicarsi quando acquisti beni in un altro paese dell'UE con consegna nel tuo paese di residenza. Se la società presso la quale effettui l'acquisto vende e consegna beni al di là di un certo importo nel tuo paese, non può applicare l'IVA del paese in cui effettui l'acquisto.
Deve invece applicare l'IVA del paese in cui la merce è consegnata, vale a dire l'IVA di destinazione. Il tetto massimo per le vendite oltre frontiera viene fissato da ciascun paese dell'UEpdf a 35 000 oppure 100 000 euro. Ciò significa che la maggior parte dei rivenditori online che consegnano all'interno dell'UE sono tenuti ad applicare la norma dell'IVA di destinazione.
Fonte: Sito ufficiale dell'Europa (https://europa.eu/youreurope/citizens/consumers/shopping/vat/index_it.htm)
Il reverse charge che io sappia riguarda soprattutto professionisti e società... non penso sia applicabile al privato consumatore... ma non sono così esperto
Shotokhan
02-07-2020, 00:10
non c'è un parlamentare italiano che sia davvero competente per quanto riguarda la tecnologia, ogni volta che legiferano fanno solo danni!
\_Davide_/
02-07-2020, 00:15
L'IVA è una tassa sui consumi... non importa se chiedi o meno fattura... la paghi a prescindere... solo che se sei un professionista/società puoi andare a compensarla.
Per quello che ne so io, esistono degli accordi internazionali per cui si paga l'IVA del paese di appartenenza.
Se sei professionista/società la paghi (tu) nel paese di appartenenza. Alcuni tipi di pro/soc poi la possono anche compensare
E senza saperlo commette un illecito.
Chi importa dispositivi coperti da equo compenso (ergo voi se comprate all’estero) e tenuto a dichiarare a SIAE e pagare suddetto balzello.
Vorrei vedere chi mai si è messo a fare la dichiarazione per aver comprato la SD per la macchina fotografica :asd:
Il problema fondamentale è che la SIAE non distribuisce in modo equo gli incassi dei diritti d' autore.
Stavo per scriverlo ma mi hai preceduto.
È proprio quello il bello: fai serata suonando Fonsi e Daddy Yankee e i soldi che gli paghi (dopo aver compilato il borderò con nome cognome e tempo di riproduzione per ogni traccia)vanno a finire (oltre che a tutta l'organizzazione) nelle tasche di Guardì, Liga, Vasco, Fornaciari, Morricone...
Se invece l'acquirente è un consumatore finale, viene applicata l'iva francese, quindi il cliente italiano paga l'iva alla francia, esattamente come se fosse un normalissimo acquisto fatto direttamente in francia.
Quindi è regolare così? Perfetto
Il reverse charge che io sappia riguarda soprattutto professionisti e società... non penso sia applicabile al privato consumatore... ma non sono così esperto
Come professionista/società acquisti in UE senza pagare l'IVA e la paghi poi in IT insieme all'esterometro.
cronos1990
02-07-2020, 06:37
Ovviamente questa tassa della copia privata è stata introdotta per aumentare le entrate dello Stato italiano diminuite per far fronte all'emergenza coronavirus. Da qualche parte dovevano pure trovare i soldi. Le vacche grasse vengono sempre spolpate.
P.s. ah per la cronaca, prima che rispondete "ma ci sono i soldi dell'Europa per far fronte all'emergenza coronavirus". No, quelli andranno alla mafiaCribbio, notizia bomba: il Covid-19 circola e ci infetta da una cinquantina d'anni :asd:
Se non si è capito: sono ironico, hai detto un'emerita... ci siamo capiti :asd:
Ah, per la cronaca i soldi per la gestione della SIAE sono inclusi nel decreto milleproroghe; l'aumento dell'equo compenso riguarda i soldi che vanno a finire agli autori, non allo stato italiano.
cronos1990
02-07-2020, 06:41
Se improvvisamente domani la SIAE venisse abolita (non si parlava di sburocratizzazione per favorire la ripresa?), che scenario si presenterebbe?
Non dico un domani, ma domani 2 Luglio su Terra_1593648001 la SIAE Italiana non esiste più. Che succederebbe?Presumo che tutte le opere coperte da diritto d'autore diventerebbero del tutto libere da ogni vincolo.
Il che posso capire possa far la felicità di chi non vuole spendere un centesimo, ma per quanto iniquo sia il funzionamento della SIAE in Italia, gli autori delle proprie opere devono comunque essere tutelati. Perchè sono comunque creazioni d'ingegno di loro proprietà, e perchè ci campano con il loro ingegno.
Il problema del diritto d'autore non è il diritto d'autore, ma come funziona e viene sfruttato per avere più del lecito. Anche se definire questo "lecito" non è affatto semplice.
cronos1990
02-07-2020, 06:44
Per le aziende è chiaramente diverso in quanto si avvalgono di professionisti.
Se domani però viene fatta una nuova tassa che il venditore DEVE inserire all'interno del prezzo di vendita e non è dichiarata apertamente (come l'IVA), come faccio io consumatore a sapere se nel prezzo finale è stata inclusa o meno?In teoria la Gazzetta Ufficiale esiste proprio per quel motivo.
omega726 ha ragione: la legge non ammette ignoranza. Se infrangi una legge che non conosci o non sai di non aver infranto, la colpa è solo tua che non lo sapevi.
sbudellaman
02-07-2020, 06:52
Marco Gay, presidente di Ani-tec Ass-in-form
LOL
omega726
02-07-2020, 08:18
Vorrei vedere chi mai si è messo a fare la dichiarazione per aver comprato la SD per la macchina fotografica :asd:
Si, sul singolo non fanno nulla ed è l'ennesima riprova di quanto sia solo una mera tassa che mira a tirare su soldi dove possibile.... se fosse una roba fatta bene interesserebbe tutti... invece colpisce solo chi può essere facilmente intercettato, per tutto il resto è troppa sbatta e quindi va bene così.... dimmi tu se è normale...
omega726
02-07-2020, 08:20
Per le aziende è chiaramente diverso in quanto si avvalgono di professionisti.
Se domani però viene fatta una nuova tassa che il venditore DEVE inserire all'interno del prezzo di vendita e non è dichiarata apertamente (come l'IVA), come faccio io consumatore a sapere se nel prezzo finale è stata inclusa o meno?
Quando compro un bene io trovo il prezzo comprensivo dal quale posso avere anche il prezzo SENZA iva... ma se lo stesso venditore non scrive la tassa sull'equo compenso (vedi anche Amazon Italia), secondo te come potrei dimostrare di averla pagata?
Alla fine se ci pensi lo stesso discorso potrebbe valere ANCHE per l'IVA.
Io la pago (ed è evidenziata), ma se il venditore poi non la versa (perchè sparisce o fa strani movimenti), ne divento io responsabile?
Ora io ti sfido a trovare UNA ricevuta nella quale viene specificato l'equo compenso.
Ad oggi io ancora non l'ho trovata... e ne ho comprati di memorie sd (per i miei amati raspberry :) )... quindi presumiamo che io sia colpevole di un'evasione che non ho modo di verificare?
Tu hai perfettamente ragione ma rimane che la legge non ammette ignoranza... se non lo sai è colpa tua e se lo sai ma il venditore non l'ha indicato sta a te occuparti di chiedere e farti rilasciare una dichiarazione scritta.... ripeto, tu hai ragione ma stai ragionando con delle teste di legno.
E comunque molti posti in realtà riportano la tassa anche negli scontrini fiscali.... ora non ricordo più se era al mediaworld, all'Apple store o dove ma ricordo di aver comprato qualche cosa e nello scontrino era indicato a parte l'equo compenso o comunque ne veniva fatta menzione...
Personaggio
02-07-2020, 10:57
Se improvvisamente domani la SIAE venisse abolita (non si parlava di sburocratizzazione per favorire la ripresa?), che scenario si presenterebbe?
Non dico un domani, ma domani 2 Luglio su Terra_1593648001 la SIAE Italiana non esiste più. Che succederebbe?
oltre l'80% dei registrati alla SIAE percepisce la maggior parte del reddito attraverso di loro e non riceverebbero più nulla (Vedi sotto)
E non che raccogli soldi dall'intero popolo italiano in nome di autori che non vedono da te un centesimo e che comunque non avrebbero motivo di riceverne dato che io già li pago quando acquisto la loro opera.
La SIAE ridistribuisce i diritti sottoforma di pagamento ad autori ed editori solo relativamente a quelli di esecuzione. Cioè, io faccio delle cover in giro per le piazze o nei pub Italiani con la chitarra e scrivo tutte le canzoni eseguite su un modulo SIAE che chi mi ha portato lì a cantare (Il Comune, un esercente ecc) dovrà includere nel pagamento della SIAE. Oppure le esecuzioni in radio, o nelle discoteche da parte dei DJ.
Per ogni esecuzione alcuni soldi vanno a finire ad autore ed editore direttamente dalla SIAE.
Mio fratello aveva un gruppo Rock, lui era il Frontmam non che l'autore di tutte le canzoni. Per un paio di anni sono andati in giro per il centro Italia, appunto in piazze, ristoranti, e pub. Facevano canzoni loro e cover. Alla fine però la serata gli veniva pagata un 200/300€ (da dividere in 5) certe volte ci scappava la cena o la birra, ma non sempre. Mente solo a mio fratello, come autore e contemporaneamente editore di se stesso non avendo una casa discografica, percepiva dalla SIAE più di quanto prendeva dell' esecuzioni dal vivo.
Insomma la SIAE è fondamentale per i piccoli autori.
Il problema è che lo stesso gruppo sconosciuto in Germania o in Inghilterra prende 2'000€ per una serata live, non 200. E non perché da noi gli esercenti sono più tirchi, ma la colpa è della gente comune. La gente italiana è influenzata dalla scelta di un pub piuttosto che di un altro in base alla zona e al tipo di gente che c'è, e per quei pochi che lo scelgono in base alla musica dal vivo, vanno solo dove ci sono le Cover Band. Mentre in posti come LA Germani o L'Inghilterra è sempre la musica ha influenzare la scelta del pub, e la popolazione di questi paesi vuole sempre scoprire le novità e quindi scelgono sempre quei locali che danno la possibilità a gruppi nuovi di farsi conoscere, basandosi ovviamente sulla reputazione che ha un pub nel selezionare dei gruppi validi con canzoni inedite che possano piacere.
Insomma da noi il pub punta a recuperare i spicci pagati al gruppo sconosciuto attraverso amici e paranti che entrano per dargli supporto e che si comprano la birra. All'estero invece c'è proprio voglia di conoscere musica inedita, e ci sono Pub a Londra o a Berlino che fanno 2'000 coperti al giorno solo perché c'è musica inedita, e la reputazione del locale garantisce che la musica è valida.
In questo contesto, i gruppi emergenti validi, non solo hanno la possibilità di campare, e anche bene, senza i soldi dell'ente preposto alla redistribuzione dei diritti, ma hanno anche la possibilità di farsi conoscere e di crearsi dei fans anche prima di avere qualcuno che li produca.
Anche in Italia fra nord e centrosud, c'è una differenza abissale del numero di persone che ha voglia di ascoltare musica inedita davanti una birra.
dirac_sea
02-07-2020, 11:41
La SIAE ridistribuisce i diritti sottoforma di pagamento ad autori ed editori solo relativamente a quelli di esecuzione. Cioè, io faccio delle cover in giro per le piazze o nei pub Italiani con la chitarra e scrivo tutte le canzoni eseguite su un modulo SIAE che chi mi ha portato lì a cantare (Il Comune, un esercente ecc) dovrà includere nel pagamento della SIAE. Oppure le esecuzioni in radio, o nelle discoteche da parte dei DJ.
Per ogni esecuzione alcuni soldi vanno a finire ad autore ed editore direttamente dalla SIAE.
Mio fratello aveva un gruppo Rock, lui era il Frontmam non che l'autore di tutte le canzoni. Per un paio di anni sono andati in giro per il centro Italia, appunto in piazze, ristoranti, e pub. Facevano canzoni loro e cover. Alla fine però la serata gli veniva pagata un 200/300€ (da dividere in 5) certe volte ci scappava la cena o la birra, ma non sempre. Mente solo a mio fratello, come autore e contemporaneamente editore di se stesso non avendo una casa discografica, percepiva dalla SIAE più di quanto prendeva dell' esecuzioni dal vivo.
Insomma la SIAE è fondamentale per i piccoli autori.
Il problema è che lo stesso gruppo sconosciuto in Germania o in Inghilterra prende 2'000€ per una serata live, non 200. E non perché da noi gli esercenti sono più tirchi, ma la colpa è della gente comune. La gente italiana è influenzata dalla scelta di un pub piuttosto che di un altro in base alla zona e al tipo di gente che c'è, e per quei pochi che lo scelgono in base alla musica dal vivo, vanno solo dove ci sono le Cover Band. Mentre in posti come LA Germani o L'Inghilterra è sempre la musica ha influenzare la scelta del pub, e la popolazione di questi paesi vuole sempre scoprire le novità e quindi scelgono sempre quei locali che danno la possibilità a gruppi nuovi di farsi conoscere, basandosi ovviamente sulla reputazione che ha un pub nel selezionare dei gruppi validi con canzoni inedite che possano piacere.
Insomma da noi il pub punta a recuperare i spicci pagati al gruppo sconosciuto attraverso amici e paranti che entrano per dargli supporto e che si comprano la birra. All'estero invece c'è proprio voglia di conoscere musica inedita, e ci sono Pub a Londra o a Berlino che fanno 2'000 coperti al giorno solo perché c'è musica inedita, e la reputazione del locale garantisce che la musica è valida.
In questo contesto, i gruppi emergenti validi, non solo hanno la possibilità di campare, e anche bene, senza i soldi dell'ente preposto alla redistribuzione dei diritti, ma hanno anche la possibilità di farsi conoscere e di crearsi dei fans anche prima di avere qualcuno che li produca.
Anche in Italia fra nord e centrosud, c'è una differenza abissale del numero di persone che ha voglia di ascoltare musica inedita davanti una birra.
Hai scritto delle cose interessanti, sulle quali espongo alcune domande e considerazioni.
Io sapevo (per averlo letto) che la SIAE è un istituto premiante per gli artisti famosi, e che destina briciole agli altri; tu invece sostieni che per tuo fratello la SIAE è una mano santa... mi chiedo quindi come stiano le cose... :rolleyes:
Sostanzialmente contesto con decisione il fatto che la piccola band che suona al pub debba ricevere un compenso tramite l'hard disk o la micro SD che io acquisto (dico io per dire tutti quelli che con la piccola band non avranno mai a che fare, cioè non ascolteranno mai nella loro vita una canzone di quella band)... il conquibus, la piccola band, dovrebbe riceverlo dal gestore del pub, e dai clienti che eventualmente acquistano i cd all'ingresso del locale. Ma il discorso si applica anche ai grandi. Se è giusto che agli autori spetti un compenso, rifiuto decisamente la circostanza che questo compito venga svolto in assenza di concorrenza e privilegi quindi oltremodo una istituzione inefficiente e non trasparente come la SIAE.
E vogliamo parlare del fatto che il copyright sull'opera rimanga attivo per 70 anni dopo la morte dell'autore? Così la SIAE porterà fiori freschi sulla tomba del musicista per 70 anni? E io all'acquisto di uno smartphone devo venire derubato di una somma che serve a compensare gente già morta? :muro: Che vergogna, ragazzi... tutto questo è assurdo, e prima sarà cancellato, meglio sarà per l'intera civiltà...
cronos1990
02-07-2020, 13:12
La SIAE in teoria deve ripartire i soldi tra tutti gli artisti associati che cura i loro diritti d'autore, di logica non esistono autori di serie A e autori di serie B. Poi è ovvio che più sei famoso, più le tue opere circolano e più guadagni.
Per quanto riguarda il copyright, e in generale il funzionamento del diritto d'autore, la cosa è molto più complessa, perchè li non è solo questione della SIAE; che è si parte in causa, ma diciamo che è una piccola (piccola) parte dell'equazione. Entrano in gioco parecchi interessi a livello internazionale; tra artisti, politici, case di distribuzione e produzione e Dio sa chi altro.
omega726
02-07-2020, 13:29
Anche in Italia fra nord e centrosud, c'è una differenza abissale del numero di persone che ha voglia di ascoltare musica inedita davanti una birra.
Qui tocchi un tasto dolente... io adoro le serate nei locali con musica live dove ti bevi una cosa al tuo tavolo e circondato da gente educata ascolti musicisti magari sconosciuti... purtroppo in italia è una cosa che proprio si trova con il lumicino...
E' una delle cose che apprezzo di più quando vado negli stati uniti dove la cosa è molto più diffusa a tutti i livelli di locale, da quello per studenti a quello per manager benestanti passando per il locale da motociclisti.
Personaggio
02-07-2020, 15:55
Hai scritto delle cose interessanti, sulle quali espongo alcune domande e considerazioni.
Io sapevo (per averlo letto) che la SIAE è un istituto premiante per gli artisti famosi, e che destina briciole agli altri; tu invece sostieni che per tuo fratello la SIAE è una mano santa... mi chiedo quindi come stiano le cose... :rolleyes:
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Diciamo che la verifica delle esecuzioni delle canzoni avviene per statistica e non è puntuale, riceveranno migliaia di moduli al giorno con ognuno 20/30 canzoni, ne verificheranno 1/3 e poi in % considerano gli altri, chiaro che se tu sei famoso, anche se ne verificano una parte + o - riceverai il denaro corretto, ma se sei sconosciuto e magari solo un modulo in 1 giorno su migliaia comprende le tue canzoni, verificandone solo 1/3 se il tuo viene pescato riceverai il triplo di quanto dovresti, ma se non viene pescato, nulla.
E si fa ancora tutto con moduli cartacei...
\_Davide_/
02-07-2020, 20:30
Si, sul singolo non fanno nulla ed è l'ennesima riprova di quanto sia solo una mera tassa che mira a tirare su soldi dove possibile.... se fosse una roba fatta bene interesserebbe tutti... invece colpisce solo chi può essere facilmente intercettato, per tutto il resto è troppa sbatta e quindi va bene così.... dimmi tu se è normale...
No, non lo è per niente. Per quanto mi riguarda privatizzerei la gestione dei diritti d'autore: sei in grado di gestirli? Bene. Non sei in grado? Paghi qualcuno per farlo.
Sarà più macchinoso per DJ e musicisti perché devono rivolgersi a più di un ente? Sempre meglio che lasciare tutto il guadagno alla SIAE.
canislupus
02-07-2020, 21:06
In teoria la Gazzetta Ufficiale esiste proprio per quel motivo.
omega726 ha ragione: la legge non ammette ignoranza. Se infrangi una legge che non conosci o non sai di non aver infranto, la colpa è solo tua che non lo sapevi.
Non credo proprio...
Tu in quanto consumatore finale non hai modo di conoscere se l'equo compenso sia stato pagato o meno.
Sarebbe facilissimo per qualsiasi avvocato tributarista averla vinta in tal senso.
Ti faccio un esempio.
Compro una microSD da 128 GB. Me la vendono a 50 euro + IVA.
Se il venditore non ti scrive espressamente che nei 50 euro è incluso (esempio) 1 euro di equo compenso, come potrei sapere se abbia o meno rispettato gli obblighi di legge?
Io non ho strumenti per conoscere il prezzo al NETTO di tutte le tasse e balzelli, quindi tale informazione deve essere esplicitata dal venditore.
Se quest'ultimo è disonesto o disattento (hai mai comprato su Amazon???), divento IO automaticamente colpevole di una sua mancanza? :mbe:
Le leggi le devi conoscere e su questo non ci piove, ma ancora esiste la presunzione di innocenza in Italia. O forse siamo entrati in un regime? :confused:
canislupus
02-07-2020, 21:13
Tu hai perfettamente ragione ma rimane che la legge non ammette ignoranza... se non lo sai è colpa tua e se lo sai ma il venditore non l'ha indicato sta a te occuparti di chiedere e farti rilasciare una dichiarazione scritta.... ripeto, tu hai ragione ma stai ragionando con delle teste di legno.
E comunque molti posti in realtà riportano la tassa anche negli scontrini fiscali.... ora non ricordo più se era al mediaworld, all'Apple store o dove ma ricordo di aver comprato qualche cosa e nello scontrino era indicato a parte l'equo compenso o comunque ne veniva fatta menzione...
Mai visto uno scontrino dove fosse riportata la quota parte di equo compenso (sia online che fisici).
Quindi secondo il tuo pensiero... vado da MediaWorld... mi rilasciano un normalissimo scontrino... e dovrei andare in cassa a chiedere una dichiarazione scritta dove dicono che hanno pagato l'equo compenso?
Tanto per sapere... devo anche chiedergli se tutti i loro dipendenti hanno dei contratti regolari?
Se fatturano tutto? Se pagano regolarmente le tasse alla scadenza?
Se non riciclano denaro con strani movimenti?
La mia è una provocazione, ma comprendi che l'onere della prova rimane SEMPRE in capo a chi ti accusa... e la SIAE non può esimersi da questo principio, altrimenti credo che qualche costituzionalista potrebbe essere un po' contrariato dal fatto che si parta dalla presunzione di colpevolezza (anche se sono consapevole che con Equitalia ad esempio ciò succedeva in un certo senso...)
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