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View Full Version : Twitch: streamer rischiano il ban per violazione di copyright, scoppia il putiferio


Redazione di Hardware Upg
09-06-2020, 16:01
Link alla notizia: https://gaming.hwupgrade.it/news/videogames/twitch-streamer-rischiano-il-ban-per-violazione-di-copyright-scoppia-il-putiferio_89993.html

Attraverso una serie di avvisi, Twitch starebbe notificando numerosi utenti che, stando alle Guidelines della piattaforma, avrebbero violato il copyright. Migliaia di account sono a rischio ban e i content creator puntano il dito contro lo stesso Twitch

Click sul link per visualizzare la notizia.

silviop
09-06-2020, 16:41
....diminuendo pesantemente i termini di durata e introducendo una patrimoniale annuale sulle royalities in base al valore,considerando che ormai la diffusione dei prodotti musicali e' praticamente indipendente dall'artista/studio/distributore/qualita ma solo dalla campagna social/stampa sottostante.

matrix83
09-06-2020, 18:31
Da sempre su altre piattaforme l'audio viene silenziato in questi casi. Mi pare lo stesso twitch lo faccia. Il problema non si pone, la tecnologia c'è, silenziassero i video incriminati.
Certo, la colpa degli streamer c'è. E' per questo che sono nate iniziative come NCS (NoCopyrightSounds) che offrono gratuitamente in cambio solo di un link, canzoni libere da ogni copyright. Li uso tranquillamente su twitch e non ho mai ricevuto un claim. Inoltre sono anche presenti su spotify, quindi molto integrabile con OBS e affini.

Miyuu
10-06-2020, 07:38
Beh, tempo di passare ad altre piattaforme (escluso YouTube) e avvisare utenti. Immagina pagare sub di Spotify e poi non poter ascoltare tracce durante stream o nel tuo negozio IRL. : )
O semplicemente abilitare abbonamenti personal e pro (con sub da 29 o 39$ al mese) su Spotify e/o tutti gli altri sevizi di streaming musicale, connetterli alle piattaforme streaming ed eliminare così il problema dei video mutati o addirittura segnalati. Questi streamers con migliaia di viewers stanno facendo pubblicità gratis perché il seguito ce l’hanno loro. Aziende pagano fior di quattrini per avere i loro banner su video e invece chi produce musica fa causa? Ridicolo.

Dinofly
10-06-2020, 08:47
....diminuendo pesantemente i termini di durata e introducendo una patrimoniale annuale sulle royalities in base al valore,considerando che ormai la diffusione dei prodotti musicali e' praticamente indipendente dall'artista/studio/distributore/qualita ma solo dalla campagna social/stampa sottostante.

Quoto al 100%.
70 anni, è ridicolo.

Al massimo deve durare come un brevetto, 20 anni, non è possibile creare posizioni di rendita intergenerazionali.

sidewinder
10-06-2020, 11:30
Quoto al 100%.
70 anni, è ridicolo.

Al massimo deve durare come un brevetto, 20 anni, non è possibile creare posizioni di rendita intergenerazionali.

Purtroppo Disney Corporation sta facendo molto lobbying per portare a 90-100 anni...
https://www.highlandernews.org/34672/disney-lobbies-congress-change-copyright-laws/

FedNat
10-06-2020, 12:02
Purtroppo Disney Corporation sta facendo molto lobbying per portare a 90-100 anni...
https://www.highlandernews.org/34672/disney-lobbies-congress-change-copyright-laws/

E continuerà a fare lobbying per allungare la durata ogni volta che si avvicinerà la scadenza sul copyright di Topolino.

GM Phobos
10-06-2020, 14:59
Sì ma il copiright andrebbe comunque riformato, un conto è allungare la durata del copiright sul diritto di un soggetto. Ovvero il copiright in questo caso copre la possibilità di creare nuovi contenuti che riguardano tale soggetto (e la cosa per quanto mi riguarda ci sta, perché si tratta di grosse società che detengono diritti per fornire nuovi contenuti ed è giusto che siano tutelate)
Un conto è avere una durata tanto lunga che copre i diritti di un contenuto "vecchio" che si vuole continuare a sfruttare come può essere un brano musicale. Un conto è avere il diritto di poter consentire cover di tale brano che riguarderebbe contenuti nuovi e in questo caso ci potrebbe stare, un conto è coprire la riproduzione di un vecchio contenuto che ha già fornito una adeguata remunerazione e che ormai dovrebbe poter essere riprodotto tranquillamente.
Io capisco voler tutelare gli artisti ma un conto è volerli tutelare affinché un prodotto del loro ingegno non possa essere alterato da altri senza permesso, un conto è farli vivere di rendita per una cosa che è stata creata decenni prima.

cdimauro
11-06-2020, 03:54
Quoto al 100%.
70 anni, è ridicolo.

Al massimo deve durare come un brevetto, 20 anni, non è possibile creare posizioni di rendita intergenerazionali.
Non sono d'accordo su quest'equiparazione, perché copyright e brevetti sono due cose completamente diverse. Nel primo caso parliamo per lo più di svago e in generale di "oggetti" rimpiazzabili (ognuno può fare musica, dipingere quadri, scrivere applicazioni, ecc.), mentre nel secondo di proprietà intellettuali di tipo tecnologico che incidono e influenzano il progresso (molecole per farmaci, miglioramenti dei motori a combustione, nuove interfacce uomo-macchina, ecc.).

Per questo non vedo perché il copyright non possa essere trasferito agli eredi dell'autore.

Ciò che andrebbe riformata è la distribuzione dei margini/utili fra autore e l'eventuale editore, che è troppo sbilanciata verso il secondo.

Dinofly
14-06-2020, 17:24
Non sono d'accordo su quest'equiparazione, perché copyright e brevetti sono due cose completamente diverse. Nel primo caso parliamo per lo più di svago e in generale di "oggetti" rimpiazzabili (ognuno può fare musica, dipingere quadri, scrivere applicazioni, ecc.), mentre nel secondo di proprietà intellettuali di tipo tecnologico che incidono e influenzano il progresso (molecole per farmaci, miglioramenti dei motori a combustione, nuove interfacce uomo-macchina, ecc.).

Per questo non vedo perché il copyright non possa essere trasferito agli eredi dell'autore.

Ciò che andrebbe riformata è la distribuzione dei margini/utili fra autore e l'eventuale editore, che è troppo sbilanciata verso il secondo.

Perchè stai creando posizioni di rendita e le posizioni di rendita non vanno mai bene, estraggono valore senza crearlo, ergo; mangiano torta e non l'allargano.
Per farti un esempio: i figli di un cantante possono mettersi a braccia conserte per l'eternità, senza doversi guadagnare un centesimo. E`chiaramente dannoso per la produzione complessiva, oltre che iniquo.
Inoltre la durata sproporzionata porta ad allocazioni sproporzionate di capitale (se il diritto d'autore perpetuo mi da un valore eccessivo), lo stesso fatto che Disney stessa stia facendo lobbying significa che è più remunerativo investire in mazzette, cene, regali, avvocati, piuttosto che creare nuovi contenuti. Mi sembra palese la distorsione a cui porta questa sovraprotezione.

cdimauro
15-06-2020, 06:00
Perchè stai creando posizioni di rendita e le posizioni di rendita non vanno mai bene, estraggono valore senza crearlo, ergo; mangiano torta e non l'allargano.
Per farti un esempio: i figli di un cantante possono mettersi a braccia conserte per l'eternità, senza doversi guadagnare un centesimo.
Sì, a questo avevo anche pensato, ma continuo a non vedere il problema, per alcuni motivi.

Il primo è che parliamo pur sempre di prodotti disponibili nel mercato.
Che io decida di spendere i miei soldi per acquistare una canzone di Enrico Caruso, una confezione di caramelle, o comprando fiche al casinò di Montecarlo e giocarmele (e molto probabilmente perdendole), è del tutto indifferente.
Alla fine sono prodotti non indispensabili, e il consumatore decide se e in che modo orientare la sua spesa. Se non ti piace Enrico Caruso, non compri le sue opere, e la cosa finisce lì (d'altra parte i gusti sono variegati, e persino opere "immortali" non vengono fruite da tutti).
Perché, quindi, dovremmo discriminare soltanto i primi (le opere dell'ingegno)?

Il secondo è che le opere dell'ingegno non si vendono da sé, ma generalmente hanno bisogno di essere "pacchettizzate" / "pubblicizzate" / "distribuite" per arrivare in qualche modo al pubblico. Esiste, quindi, una catena che coinvolge entità terze (editori, grande distribuzione, vendita al dettaglio) allo scopo, e che guadagnano sfruttando le opere realizzate dagli artisti.
Bloccando i diritti d'autore dopo un po' di anni toglieremmo agli eredi la possibilità di guadagnare dalla loro fruizione, ma tutti gli altri continuerebbero a farci soldi ugualmente.
E`chiaramente dannoso per la produzione complessiva, oltre che iniquo.
Scusami, ma non m'è chiaro perché sarebbe dannoso per la produzione e perché sarebbe iniquo.

Per me rimane iniqua, invece, la possibilità degli enti terzi di cui sopra di continuare a guadagnare dalla vendita delle opere dell'ingegno, senza pagare un centesimo agli eredi degli autori.

Fermo restando che, come dicevo nell'altro commento, al momento l'iniquità è rappresentata dalla disparità dei guadagni fra artisti ed editori, e almeno questa andrebbe riformata quanto prima.
Inoltre la durata sproporzionata porta ad allocazioni sproporzionate di capitale (se il diritto d'autore perpetuo mi da un valore eccessivo), lo stesso fatto che Disney stessa stia facendo lobbying significa che è più remunerativo investire in mazzette, cene, regali, avvocati, piuttosto che creare nuovi contenuti. Mi sembra palese la distorsione a cui porta questa sovraprotezione.
Non mi pare che Disney abbia smesso di produrre nuovi contenuti, pur continuando a godere dei diritti d'autore delle sue opere più vecchie.

Peraltro se non ci fosse alcuna scadenza non ci sarebbe nemmeno attività di lobbying rivolta a esterne la durata.

La distorsione sarebbe rappresentata dal solo accumulo di capitali derivanti dallo sfruttamento delle opere?

Sia chiaro che non sono un economista, ma il mio punto di vista è soltanto quello di un autore (visto che sviluppo software. Ma ho anche altre vene creative).

baolian
15-06-2020, 09:45
In materia di copyright, il legislatore cerca di perseguire due obiettivi:

- che ciascuna opera possa essere fruita dal maggior numero possibile di persone;
- che ciascuno possa usufruire del maggior numero di opere possibili.

Quanto più il diritto d'autore è limitato, tanto più le opere posso raggiungere un pubblico più vasto e tanto più è possibile la produzione di opere "derivate".
D'altro canto, però, un diritto d'autore troppo compresso comporterebbe un disincentivo a produrre nuove opere non potendo l'autore goderne i frutti.

Il copyright cercava un equilibrio che massimizzasse questi due risultati.
Oggi l'attività di lobby sta sbilanciando eccessivamente i contenuti della legge a favore dei detentori del diritto d'autore (che il più delle volte, purtroppo, non è l'autore stesso).

cronos1990
15-06-2020, 10:16
Scusami, ma non m'è chiaro perché sarebbe dannoso per la produzione e perché sarebbe iniquo.Se ho capito il ragionamento, lo è perchè il figlio del cantante che prende i soldi per i diritti d'autore delle canzoni del padre vivrebbe di rendita. Per cui non farebbe alcun lavoro per mantenersi (o non ne avrebbe bisogno, quindi potenzialmente creando un "nullafacente"), di conseguenza non contribuendo alla ricchezza del paese/società, ma operando come una sorta di sanguisuga.

the_joe
15-06-2020, 11:19
Se ho capito il ragionamento, lo è perchè il figlio del cantante che prende i soldi per i diritti d'autore delle canzoni del padre vivrebbe di rendita. Per cui non farebbe alcun lavoro per mantenersi (o non ne avrebbe bisogno, quindi potenzialmente creando un "nullafacente"), di conseguenza non contribuendo alla ricchezza del paese/società, ma operando come una sorta di sanguisuga.
È così per tutte le eredità.

cdimauro
27-06-2020, 06:03
In materia di copyright, il legislatore cerca di perseguire due obiettivi:

- che ciascuna opera possa essere fruita dal maggior numero possibile di persone;
- che ciascuno possa usufruire del maggior numero di opere possibili.

Quanto più il diritto d'autore è limitato, tanto più le opere posso raggiungere un pubblico più vasto e tanto più è possibile la produzione di opere "derivate".
D'altro canto, però, un diritto d'autore troppo compresso comporterebbe un disincentivo a produrre nuove opere non potendo l'autore goderne i frutti.

Il copyright cercava un equilibrio che massimizzasse questi due risultati.
Oggi l'attività di lobby sta sbilanciando eccessivamente i contenuti della legge a favore dei detentori del diritto d'autore (che il più delle volte, purtroppo, non è l'autore stesso).
Sì, ma cosa cambia se il diritto d'autore fosse propagato agli eredi senza limiti? Non mi pare che la fruizione delle opere possa essere compromessa da ciò.

Paradossalmente le opere hanno una fruizione più limitata quando l'autore è in vita, perché in genere più sono "fresche" e più costano. Mentre col passare del tempo si perde l'effetto novità e scendono di prezzo, dunque diventano molto più abbordabili e la fruizione potrebbe addirittura aumentare.
Se ho capito il ragionamento, lo è perchè il figlio del cantante che prende i soldi per i diritti d'autore delle canzoni del padre vivrebbe di rendita. Per cui non farebbe alcun lavoro per mantenersi (o non ne avrebbe bisogno, quindi potenzialmente creando un "nullafacente"), di conseguenza non contribuendo alla ricchezza del paese/società, ma operando come una sorta di sanguisuga.
Non sono d'accordo.

Primo perché si assume che chi viva di rendita non farebbe comunque niente.

Secondo perché chi vive di rendita comunque consuma e alimenta l'economia.

Terzo... vedi sotto.
È così per tutte le eredità.
Esattamente. Quindi perché si dovrebbe discriminare soltanto nel caso del diritto d'autore?