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View Full Version : Jeff Bezos: 10 miliardi di dollari per il cambiamento climatico, ma forse quando sarà troppo tardi


Redazione di Hardware Upg
18-02-2020, 13:41
Link alla notizia: https://www.hwupgrade.it/news/web/jeff-bezos-10-miliardi-di-dollari-per-il-cambiamento-climatico-ma-forse-quando-sara-troppo-tardi_87143.html

Poco meno di 400 dipendenti di Amazon hanno richiesto alla proprietà maggiori sforzi per la lotta contro il cambiamento climatico. Ed ecco la risposta del CEO

Click sul link per visualizzare la notizia.

nickname88
18-02-2020, 13:49
Il 10% della Francia ? Una goccia nell'oceano in pratica. :rolleyes:

Poco meno di 400 dipendenti di Amazon hanno richiesto alla proprietà maggiori sforzi per la lotta contro il cambiamento climaticoCon le migliaia di dipendenti che ha questo si sbatte perchè una piccola percentuale gli ha fatto una richiesta ?
Pensassero a lavorare, fossi in Bezos gli proporrei una detrazione dello stipendio in cambio di strumenti più ecologici, vediamo se accettano ....
E meno male che le condizioni di lavoro in Amazon erano pessime ( ancora da dimostrare dopo anni e anni di lagne ), se non gli piace lavorare possono cercarsi un altro impiego.

Madcrix
18-02-2020, 15:36
Il 10% della Francia ? Una goccia nell'oceano in pratica. :rolleyes:


l'idea che siccome si tratta di una piccola percentuale (una frazione a livello globale) sembra sempre essere un argomento per certa gente per non fare niente a riguardo.



Con le migliaia di dipendenti che ha questo si sbatte perchè una piccola percentuale gli ha fatto una richiesta ?
Pensassero a lavorare, fossi in Bezos gli proporrei una detrazione dello stipendio in cambio di strumenti più ecologici, vediamo se accettano ....
E meno male che le condizioni di lavoro in Amazon erano pessime ( ancora da dimostrare dopo anni e anni di lagne ), se non gli piace lavorare possono cercarsi un altro impiego.

attacchi i lavoratori e difendi miliardari e corporazioni senza scrupoli... sembri una bella personcina

nickname88
18-02-2020, 15:45
l'idea che siccome si tratta di una piccola percentuale (una frazione a livello globale) sembra sempre essere un argomento per certa gente per non fare niente a riguardo.Solitamente di fronte ai problemi si comincia sempre col pesce grosso, ma forse la logica elementare è andata a farsi benedire per qualcuno.

attacchi i lavoratori e difendi miliardari e corporazioni senza scrupoli... sembri una bella personcinaEh certo tutti santi verginelli i lavoratori da difendere sempre a spada tratta anche senza prove alcune.
Mentre l'imprenditore è invece sempre e solo il cattivone brutto che ha sempre torto ?

Intanto i posti di lavoro e la produzione dei beni e l'economia che gira vengono dall'imprenditore, di operai ne trovi quanti nei vuoi.
Ma suppongo che questi ultimi nel caso di Amazon siano sempre gli stessi che lamentano condizioni di lavoro assurde ma chissà per quale assurdo motivo non viene mai fuori nulla da nessuna inchiesta o controllo e soprattutto non ci sono mai registrazioni chiare ( un po' come i materiali che girano sul mostro di lockness o gli ufo ). :rolleyes:

COMBLOTTO ? :rolleyes:
Magari pure spalleggiati da Trump vero ?

Lavorano così male che di tutte le cose che potevano chiedere ha chiesto sta pagliacciata ? :asd:

Flortex
18-02-2020, 16:05
forse la logica elementare è andata a farsi benedire per qualcuno.

La logica è certamente andata a farsi benedire da un pezzo, contano gli slogan e l'impatto emotivo.
Stiamo tornando al peggior oscurantismo para religioso, fatto di minacce di distruzione da parte di soggetti "superiori", e sacrifici per redimersi.

giovanbattista
18-02-2020, 16:18
@nick

che io sia maledetto, mi ritrovo a leggere i commenti sul sito (dove non posso bannarti dalla mia vista)

nel tuo caso la frase "l'ignoranza sedimenta mentre la cultura viene erosa" sembra calzare a pennello

Non voglio nemmeno immaginarti mentre ti prosti davanti all'altare del tuo dio pagano

nickname88
18-02-2020, 16:31
@nick

che io sia maledetto, mi ritrovo a leggere i commenti sul sito (dove non posso bannarti dalla mia vista)

nel tuo caso la frase "l'ignoranza sedimenta mentre la cultura viene erosa" sembra calzare a pennello

Non voglio nemmeno immaginarti mentre ti prosti davanti all'altare del tuo dio pagano:mc:
Dura scontrarsi con la realtà dove la tua parola non è la ragione assoluta vero ? :asd:
Anche per te vale lo stesso discorso stai tranquillo. ;)

canislupus
18-02-2020, 16:43
In generale è sempre apprezzabile quando un imprenditore (anche solo per pubblicità) elargisce del denaro in beneficienza.
Sulle condizioni dei lavoratori Amazon non ho esperienza diretta se non quanto letto o visto ogni tanto su internet.
Di certo non mi sembra una grande frase la seguente:



Eh certo tutti santi verginelli i lavoratori da difendere sempre a spada tratta anche senza prove alcune.
Mentre l'imprenditore è invece sempre e solo il cattivone brutto che ha sempre torto ?

Intanto i posti di lavoro e la produzione dei beni e l'economia che gira vengono dall'imprenditore, di operai ne trovi quanti nei vuoi.



Non devono essere demonizzati i datori di lavoro in quanto offrono una possibilità di reddito, ma non dimentichiamoci che non lo fanno per benevolenza o per spirito umanitario.
Seguono, giustamente, la logica del mercato e del denaro.
Alcune volte però si arriva a delle forme eccessive nelle quali la dignità del mezzo produttivo (risorsa umana) viene sminuita al punto da porsi il ragionevole dubbio sulla correttezza di taluni comportamenti.

nomeutente
18-02-2020, 16:47
fossi in Bezos gli proporrei una detrazione dello stipendio in cambio di strumenti più ecologici, vediamo se accettano ....

Fossi in Bezos ordinerei ai miei dipendenti di invadere la Kamčatka.
Peccato che non ho 130 miliardi di dollari... come mi fa arrabbiare questa cosa che sono solo un leone da tastiera.

zappy
18-02-2020, 17:36
l'idea che siccome si tratta di una piccola percentuale (una frazione a livello globale) sembra sempre essere un argomento per certa gente per non fare niente a riguardo.

attacchi i lavoratori e difendi miliardari e corporazioni senza scrupoli... sembri una bella personcina

...nel tuo caso la frase "l'ignoranza sedimenta mentre la cultura viene erosa" sembra calzare a pennello

:mano:
è un troll, a cui dobbiamo fare l'abitudine... :)

Flortex
18-02-2020, 17:50
mi ritrovo a leggere i commenti sul sito (dove non posso bannarti dalla mia vista)


C'è la lista ignorati. :O

zappy
18-02-2020, 18:08
C'è la lista ignorati. :O

ma poi qualcuno li quota e ti tocca leggere le loro cazzate... :D

giovanbattista
18-02-2020, 18:46
C'è la lista ignorati. :O

non dal sito, ma solo da forum, tra parentesi è l'unico utente in 18anni messo in ignora

giovanbattista
18-02-2020, 18:55
:mc:
Dura scontrarsi con la realtà dove la tua parola non è la ragione assoluta vero ? :asd:
Anche per te vale lo stesso discorso stai tranquillo. ;)

Mio caro, il problema qui purtroppo non è avere o meno ragione ma conoscere la storia;) se ti dimentichi da dove vieni non saprai neppure chi sei e dove andare.

I nostri nonni/padri hanno fatto "guerre" per ottenere diritti nel mondo del lavoro, se potessero leggere quello che scrivi nei tuoi post si rivolterebbero nella tomba

Doraneko
18-02-2020, 19:41
attacchi i lavoratori e difendi miliardari e corporazioni senza scrupoli... sembri una bella personcina

Perché, i lavoratori hanno sempre ragione e i datori di lavoro sempre torto?

Doraneko
18-02-2020, 20:05
I nostri nonni/padri hanno fatto "guerre" per ottenere diritti nel mondo del lavoro, se potessero leggere quello che scrivi nei tuoi post si rivolterebbero nella tomba

Con la differenza che i nostri nonni si tiravano su le maniche quand'era ora di lavorare, davano tanto e hanno avanzato delle richieste tutto sommato comprensibili.
Al giorno d'oggi invece moltissima gente avanza richieste non in virtù di un qualche do ut des, ma perché non ha voglia di fare un ca**o, siccome fa' fatica ad ottenere ciò che vuole, pensa che debba per forza essere per colpa di qualcuno. A fronte di una prestazione mediocre, pretende sempre di più in cambio. Si è perso il senso della realtà.
E lo dico da lavoratore dipendente. Ho visto io stesso gente lavorare da culo ma lamentarsi di essere trattati non sufficientemente bene dal datore di lavoro.
Tutta gente che, unitamente a politiche economiche sempre più idiote, ha fatto sì che le aziende se ne scappassero all'estero o che finissero a gambe all'aria.
Perciò prima di paragonare gli scansafatiche del giorno d'oggi ai nostri nonni/padri ci penserei 2 volte... anche perché probabilmente sarebbero proprio i nostri nonni/padri a prenderli a calci in culo al grido di "Stai zitto e vai a lavorare".
I nostri nonni/padri erano persone che in pausa pranzo si portavano il pentolino da casa e la mensa aziendale è stata una delle loro conquiste. Adesso invece si sente di gente che si lamenta se la mensa non gli dà l'opzione del menù vegano :asd:
Roba che se avessero saputo che il mondo si sarebbe riempito di certa gente si sarebbero tagliati le palle pur di evitarlo :asd:

Doraneko
18-02-2020, 20:14
COMBLOTTO ? :rolleyes:
Magari pure spalleggiati da Trump vero ?


O da Salvini :asd:

Guai invece a parlare male della Cina o dell'India, sia per quanto riguarda le condizioni di lavoro sia per quanto riguarda l'inquinamento, Greta docet.

Notturnia
18-02-2020, 21:52
Con la differenza che i nostri nonni si tiravano su le maniche quand'era ora di lavorare, davano tanto e hanno avanzato delle richieste tutto sommato comprensibili.
Al giorno d'oggi invece moltissima gente avanza richieste non in virtù di un qualche do ut des, ma perché non ha voglia di fare un ca**o, siccome fa' fatica ad ottenere ciò che vuole, pensa che debba per forza essere per colpa di qualcuno. A fronte di una prestazione mediocre, pretende sempre di più in cambio. Si è perso il senso della realtà.
E lo dico da lavoratore dipendente. Ho visto io stesso gente lavorare da culo ma lamentarsi di essere trattati non sufficientemente bene dal datore di lavoro.
Tutta gente che, unitamente a politiche economiche sempre più idiote, ha fatto sì che le aziende se ne scappassero all'estero o che finissero a gambe all'aria.
Perciò prima di paragonare gli scansafatiche del giorno d'oggi ai nostri nonni/padri ci penserei 2 volte... anche perché probabilmente sarebbero proprio i nostri nonni/padri a prenderli a calci in culo al grido di "Stai zitto e vai a lavorare".
I nostri nonni/padri erano persone che in pausa pranzo si portavano il pentolino da casa e la mensa aziendale è stata una delle loro conquiste. Adesso invece si sente di gente che si lamenta se la mensa non gli dà l'opzione del menù vegano :asd:
Roba che se avessero saputo che il mondo si sarebbe riempito di certa gente si sarebbero tagliati le palle pur di evitarlo :asd:

Standing ovation
Pensavo proprio si miei nonni leggendo il tuo discorso è li rivedevo .. ricordo quando guardavamo i ragazzi di 20 anni lamentarsi per la fatica perché dovevano fare 20-30 km per andare a lavoro e mi raccontavano che loro lavoravano a 6 km ma ci andavano a piedi perché non c’erano soldi e che piovesse o nevicasse alle 7 si doveva essere in segheria a lavorare.. anche con -20 gradi.. ricordo quando io mi lamentavo che faticavo a spostare due tavolini e mio nonno di 65 anni ne metteva 4 sulla spalla e zitto scaricava il camion mentre io mi lamentavo.. poi ho imparato e preso esempio da lui e spero che oggi sarebbe fiero di chi ha cresciuto..

I lavoratori di oggi devono baciarsi le mani per chi si è fatto il culo lavorando sul serio nel primo dopo guerra.. oggi tutti a lagnarsi di diritti non conquistati ne meritati (in molti casi)..

canislupus
18-02-2020, 22:33
Con la differenza che i nostri nonni si tiravano su le maniche quand'era ora di lavorare, davano tanto e hanno avanzato delle richieste tutto sommato comprensibili.
Al giorno d'oggi invece moltissima gente avanza richieste non in virtù di un qualche do ut des, ma perché non ha voglia di fare un ca**o, siccome fa' fatica ad ottenere ciò che vuole, pensa che debba per forza essere per colpa di qualcuno. A fronte di una prestazione mediocre, pretende sempre di più in cambio. Si è perso il senso della realtà.
E lo dico da lavoratore dipendente. Ho visto io stesso gente lavorare da culo ma lamentarsi di essere trattati non sufficientemente bene dal datore di lavoro.
Tutta gente che, unitamente a politiche economiche sempre più idiote, ha fatto sì che le aziende se ne scappassero all'estero o che finissero a gambe all'aria.
Perciò prima di paragonare gli scansafatiche del giorno d'oggi ai nostri nonni/padri ci penserei 2 volte... anche perché probabilmente sarebbero proprio i nostri nonni/padri a prenderli a calci in culo al grido di "Stai zitto e vai a lavorare".
I nostri nonni/padri erano persone che in pausa pranzo si portavano il pentolino da casa e la mensa aziendale è stata una delle loro conquiste. Adesso invece si sente di gente che si lamenta se la mensa non gli dà l'opzione del menù vegano :asd:
Roba che se avessero saputo che il mondo si sarebbe riempito di certa gente si sarebbero tagliati le palle pur di evitarlo :asd:

Certo che esistono i dipendenti nullafacenti e io sarei ben felice se venissero licenziati in tronco così come darei parte del mio stipendio per vedere tanti dirigenti (e datori di lavoro) essere presi a calci e buttati fuori dalla porta.
La mediocrità non esiste solo da un lato, ma da entrambe le parti.
Personalmente non mi riconosco per nulla nella categoria che hai descritto perchè nella mia intera vita lavorativa, ho lavorato di notte (tutta la notte), nei giorni di festa e festività (anche a Natale per i credenti), per 20 giorni di seguito e persino per 16 ore consecutive.
L'unica cosa che non ho mai fatto è stato di lavorare gratis perchè almeno un minimo di dignità credo di doverla mantenere oltre al rispetto della persona umana.
Questo esempio tanto per dire che qualcuno fa molto di più di quanto previsto in un contratto, ma non si ottiene spesso più del minimo.
In Italia purtroppo di VERI grandi imprenditori ce ne sono veramente pochissimi e spesso in certe realtà ci sono ALTRE logiche.

euscar
18-02-2020, 23:12
Sarà anche un atto di generosità, ma ricordiamoci che amazon paga una percentuale bassissima in tasse (utilizzando abilmente i paradisi fiscali): sarebbe utile che iniziasse a pagare il giusto!

Doraneko
18-02-2020, 23:14
Standing ovation
Pensavo proprio si miei nonni leggendo il tuo discorso è li rivedevo .. ricordo quando guardavamo i ragazzi di 20 anni lamentarsi per la fatica perché dovevano fare 20-30 km per andare a lavoro e mi raccontavano che loro lavoravano a 6 km ma ci andavano a piedi perché non c’erano soldi e che piovesse o nevicasse alle 7 si doveva essere in segheria a lavorare.. anche con -20 gradi.. ricordo quando io mi lamentavo che faticavo a spostare due tavolini e mio nonno di 65 anni ne metteva 4 sulla spalla e zitto scaricava il camion mentre io mi lamentavo.. poi ho imparato e preso esempio da lui e spero che oggi sarebbe fiero di chi ha cresciuto..

I lavoratori di oggi devono baciarsi le mani per chi si è fatto il culo lavorando sul serio nel primo dopo guerra.. oggi tutti a lagnarsi di diritti non conquistati ne meritati (in molti casi)..

Mio nonno durante la guerra ha visto un suo amico fatto a pezzi da un bombardamento americano, è riuscito a scappare dopo essere stato preso dai tedeschi e, come tanti altri (tuo nonno compreso, immagino) ha tirato avanti mangiando di tutto, mettendo via di tutto e risparmiando a livelli inimmaginabili su qualsiasi cosa. Un sopravvivere un giorno alla volta. Nel dopoguerra è vero che c'erano molte opportunità ma è anche vero che bisognava ammazzarsi di lavoro. Letteralmente.
È vero perciò che tanta gente si rigirerebbe nella tomba ma non per il contenuto dei post che il buon Giovanbattista immagina.

Doraneko
18-02-2020, 23:19
Sarà anche un atto di generosità, ma ricordiamoci che amazon paga una percentuale bassissima in tasse (utilizzando abilmente i paradisi fiscali): sarebbe utile che iniziasse a pagare il giusto!

Senz'altro! Occhio però che in certi paesi il dare soldi in beneficenza è un'alternativa possibile al pagamento delle tasse, è per questo che tanta gente crea fondazioni benefiche ecc...

Vash88
18-02-2020, 23:26
Il thread più surreale e deragliato dal 2003. Questo lo metto nei preferiti.

Ciaone dall' "estero", dove le viti sono basse e la vita è dolce. E i cappuccini sono alla soia in mensa aziendale.

Firmato, la Volpe

canislupus
18-02-2020, 23:31
Senz'altro! Occhio però che in certi paesi il dare soldi in beneficenza è un'alternativa possibile al pagamento delle tasse, è per questo che tanta gente crea fondazioni benefiche ecc...

Anche in Italia se è per questo danno delle agevolazioni fiscali le donazioni, anche da parte delle imprese.
Ma non per questo ne parlerei mai.
Anche perchè società come Amazon pagano una miseria in Italia di tasse (e anche negli USA so di Stati molto buoni con le big), quindi sicuramente non gli conviene poi così tanto.

canislupus
18-02-2020, 23:39
Mio nonno durante la guerra ha visto un suo amico fatto a pezzi da un bombardamento americano, è riuscito a scappare dopo essere stato preso dai tedeschi e, come tanti altri (tuo nonno compreso, immagino) ha tirato avanti mangiando di tutto, mettendo via di tutto e risparmiando a livelli inimmaginabili su qualsiasi cosa. Un sopravvivere un giorno alla volta. Nel dopoguerra è vero che c'erano molte opportunità ma è anche vero che bisognava ammazzarsi di lavoro. Letteralmente.
È vero perciò che tanta gente si rigirerebbe nella tomba ma non per il contenuto dei post che il buon Giovanbattista immagina.

Quindi?
Se dopo una guerra (che non è un evento tanto comune nei paesi occidentali ricchi) si accetta qualsiasi cosa finanche mangiarci topi o gatti, noi dovremmo aspirare ad una vita di quel tipo OGGI in un periodo di pace?
Facciamo così... Iniziamo a vivere tutti in questo modo idilliaco, ma vorrei anche vedere TUTTI gli imprenditori e i vari alti papaveri fare lo stesso.
Qualcosa mi fa pensare che forse solo le ultime ruote del carro, porterebbero a compimento un simile proposito.
Oppure vogliamo dire che i sacrifici devono essere sempre indirizzati in un unico verso?
Sia ben chiaro che il mio discorso non vale per i piccoli datori di lavoro che spesso rischiano di non avere neanche uno stipendio vicino a quello di un loro dipendente.

giovanbattista
19-02-2020, 05:04
Mio nonno durante la guerra ha visto un suo amico fatto a pezzi da un bombardamento americano, è riuscito a scappare dopo essere stato preso dai tedeschi e, come tanti altri (tuo nonno compreso, immagino) ha tirato avanti mangiando di tutto, mettendo via di tutto e risparmiando a livelli inimmaginabili su qualsiasi cosa. Un sopravvivere un giorno alla volta. Nel dopoguerra è vero che c'erano molte opportunità ma è anche vero che bisognava ammazzarsi di lavoro. Letteralmente.
È vero perciò che tanta gente si rigirerebbe nella tomba ma non per il contenuto dei post che il buon Giovanbattista immagina.

No mi immagino (con tutto il rispetto) che tuo nonno volesse per la sua progenia di vederla soffrire 10 volte le disgrazie che lui ha patito..... sopravvivere un giorno alla volta e rubare le scarpe dal cadavere del compagno caduto;) sisi

Il mio è tornato a piedi dalla Russia, non mi ha mai detto di non prendere la bici;)

se sei una persona intelligente anche se te la ho messa cosi spero ci capiamo non ho voglia di tirare pipponi estenuanti

Le conquiste sindacali sono il segno di una nazione che vira verso una uguaglianza sociale, dove il benessere aumenta negli strati più "deboli/meno colti/con meno diritti" della società.

La perdita di diritti è sempre un passo indietro e nella vita ho imparato a non indietreggiare mai, neppure per prendere la rincorsa;)

e ricordarsi sempre che se al popolo gli girano le @@ tira giù il 10% di ricchi in un battito di ciglia, quindi occhio "potenti";) e rispetto per tutti anche all'ultima ruota del carro

le ghigliottine sono ancora affilate e vedere certe teste rotolare mi darebbe solo gioia, in senso metaforico, ma anche no;)

https://image.freepik.com/vettori-gratuito/pugno-alzato-per-la-rivoluzione_23-2148008581.jpg

Doraneko
19-02-2020, 06:08
No mi immagino (con tutto il rispetto) che tuo nonno volesse per la sua progenia di vederla soffrire 10 volte le disgrazie che lui ha patito..... sopravvivere un giorno alla volta e rubare le scarpe dal cadavere del compagno caduto;) sisi

Non è una questione di "Se ho fatto una vita di merda io allora devi farla di merda anche tu", è una questione di sapere il valore di ciò che si ha anche se è il frutto degli sforzi e delle battaglie di qualcun altro. È una questione di avere rispetto per la pace e per la libertà di cui godiamo e non dare per scontato che possiamo avere ciò che ci spetta solo perché ci è dovuto.



Le conquiste sindacali sono un segno di una nazione che vira verso una uguaglianza sociale, dove il benessere aumenta negli strati più "deboli/meno colti/con meno diritti" della società.

Anche qui, non tiriamo in mezzo l'uguaglianza sociale come se fosse ciò di cui veramente stiamo parlando. Uguaglianza sociale è una cosa, "voglio tutto anch'io" è un'altra. Sono d'accordo che si debba avere rispetto per il lavoro del dipendente e prima ancora per la sua persona ma non che il datore di lavoro debba correre dietro ai capricci dei dipendenti ("ti prego Jeff, sii più green!" :asd: ) o rinunciare completamente al benessere che deriva dall'essere in quella posizione, visto che comunque è quello che si fa carico delle responsabilità dell'azienda, visto che è quello che mette i capitali, ecc... Nessuno si metterebbe a fare di più se non potesse avere di più.

La perdita di diritti è sempre un passo indietro e nella vita ho imparato a non indietreggiare mai, neppure per prendere la rincorsa;)
Questa è la tua mentalità, non siamo tutti uguali ;)

e ricordarsi sempre che se al popolo gli girano le @@ tira giù il 10% di ricchi in un battito di ciglia, quindi occhio "potenti";) e rispetto per tutti anche all'ultima ruota del carro

Hai una visione molto idealista è innocente di quella questione 10% / 90%. Se il tuo "10%" è là grazie a magheggi legislativi, oppressione, ecc...sono d'accordo anch'io con te. Occhio però che molte volte quel 10% è là perché ha capacità che l'altro 90% non ha ;)
Se togliesse il controllo di certe aziende dalle mani dell'imprenditore e lo mettessi nelle mani dei dipendenti, fidati che nel giro di poco avresti caos e tutti a casa disoccupati. In molti casi sarebbe come mettere un bambino al volante perché questo ti sta dicendo che guidi male.

le ghigliottine sono ancora affilate e vedere certe teste rotolare mi darebbe solo gioia, in senso metaforico;)

Non tutte le disparità sono frutto di situazioni tipo quelle che hanno portato alla rivoluzione francese, per restare in tema del tuo paragone. Chiedere la testa di qualcuno solo per una disparità economica è idiota.

Doraneko
19-02-2020, 06:13
E i cappuccini sono alla soia in mensa aziendale.


Che invidia :asd: Chissà che non ti ritrovi solo quelli però, dopo che magari un gruppetto di vegani chiassosi avrà iniziato a paragonare le mucche che fanno il latte agli ebrei durante l'Olocausto.

Doraneko
19-02-2020, 06:24
Quindi?
Se dopo una guerra (che non è un evento tanto comune nei paesi occidentali ricchi) si accetta qualsiasi cosa finanche mangiarci topi o gatti, noi dovremmo aspirare ad una vita di quel tipo OGGI in un periodo di pace?
Facciamo così... Iniziamo a vivere tutti in questo modo idilliaco, ma vorrei anche vedere TUTTI gli imprenditori e i vari alti papaveri fare lo stesso.
Qualcosa mi fa pensare che forse solo le ultime ruote del carro, porterebbero a compimento un simile proposito.
Oppure vogliamo dire che i sacrifici devono essere sempre indirizzati in un unico verso?
Sia ben chiaro che il mio discorso non vale per i piccoli datori di lavoro che spesso rischiano di non avere neanche uno stipendio vicino a quello di un loro dipendente.

È ovvio che è giusto puntare al miglioramento, la questione è sapere il valore di ciò che abbiamo, come ho già scritto. È una questione di sapere che godiamo di certi benefici perché qualcuno si è battuto per farceli avere e che non è stato facile. In quest'ottica, ragioni da persona che sta già beneficiando di qualcosa, non da vittima o da persona che non ha nulla. Va bene che siamo in un periodo di pace ma anche questa è il frutto degli sforzi di qualcuno, bisogna prendere atto almeno di questo e se si vuole qualcos'altro dev'essere imperativo che prima di tutto bisogna impegnarsi. Non esiste che uno ti suoni alla porta e ti dica "Ehi tu! Non sei in grado di fare un ca**o ma sei speciale! Vieni in azienda da me, che ti copro di soldi per grattarti!"

Notturnia
19-02-2020, 06:28
No mi immagino (con tutto il rispetto) che tuo nonno volesse per la sua progenia di vederla soffrire 10 volte le disgrazie che lui ha patito..... sopravvivere un giorno alla volta e rubare le scarpe dal cadavere del compagno caduto;) sisi

Il mio è tornato a piedi dalla Russia, non mi ha mai detto di non prendere la bici;)

se sei una persona intelligente anche se te la ho messa cosi spero ci capiamo non ho voglia di tirare pipponi estenuanti

Le conquiste sindacali sono il segno di una nazione che vira verso una uguaglianza sociale, dove il benessere aumenta negli strati più "deboli/meno colti/con meno diritti" della società.

La perdita di diritti è sempre un passo indietro e nella vita ho imparato a non indietreggiare mai, neppure per prendere la rincorsa;)

e ricordarsi sempre che se al popolo gli girano le @@ tira giù il 10% di ricchi in un battito di ciglia, quindi occhio "potenti";) e rispetto per tutti anche all'ultima ruota del carro

le ghigliottine sono ancora affilate e vedere certe teste rotolare mi darebbe solo gioia, in senso metaforico, ma anche no;)

https://image.freepik.com/vettori-gratuito/pugno-alzato-per-la-rivoluzione_23-2148008581.jpg

ecco uno che ha capito tutto della rivoluzione francese...
Siamo nelle stesse condizioni... si sì... e abbiamo la stessa cultura di qualche secolo fa vedo.. abbasso i padroni.. e largo alla democratica Cina... si sì.. viva il benemerito Zar... a morte i capitalisti americani ....

:doh: :doh: :doh:

P.s tuo nonno ti ha detto chi ha istituito I sindacati e ha fatto ottenere molti diritti ai lavoratori ?.. giusto per ricordarti che il mondo non è in bianco e nero come il tuo..

Mio nonno si è fatto due anni in campo di concentramento ma riusciva ancora a vedere bene tutto quello che era successo dagli anni 20 in poi.

Notturnia
19-02-2020, 07:34
Sarà anche un atto di generosità, ma ricordiamoci che amazon paga una percentuale bassissima in tasse (utilizzando abilmente i paradisi fiscali): sarebbe utile che iniziasse a pagare il giusto!

concordo.. e sarebbe ora che Amazon e colossi simili si impegnassero un pò di più nel pagare le tasse e sovvenzionare qualcosa..

sono ricchi spesso grazie ad una grande intuizione (vedi google, apple, amazon etc..) ma poi dimenticano le radici da cui partono (alcuni il garage di casa..) e assumono schiere di fiscalisti e avvocati (vedi facebook) per evitare di pagare qualsiasi dollaro in tasse inventandosi i sistemi più disparati.. va poi detto che, a parte in europa (quasi tutta..), le tasse sulle imprese in giro per il mondo non sono così alte e i paradisi fiscali sono sempre stati ben voluti da tutti gli stati perchè evidentemente anche gli stati hanno i loro segreti..

detto questo se devolvessero il 20% dei loro utili per fare investimenti (di qualsiasi tipo, non per forza ecologia) sul territorio dove risiedono e lavorano, sarebbe bello.. presente il caso Luxottica ?

sarebbe bello che, come si faceva nel primo dopo guerra, quando una fabbrica/stabilimento/logistica/quel-che-è apre, aiuti anche il territorio dove è.. ovviamente la cosa deve essere reciproca.. lo stato mi esonera x anni dalle tasse e io devolvo il 50% di quelle tasse risparmiate ad evolvere il territorio dove sono..

si cresce assieme.. cosa che i colossi dimenticano e che molti dipendenti credono non sia onere loro..

futu|2e
19-02-2020, 07:46
Il 10% della Francia ? Una goccia nell'oceano in pratica. :rolleyes:

Con le migliaia di dipendenti che ha questo si sbatte perchè una piccola percentuale gli ha fatto una richiesta ?
Pensassero a lavorare, fossi in Bezos gli proporrei una detrazione dello stipendio in cambio di strumenti più ecologici, vediamo se accettano ....
E meno male che le condizioni di lavoro in Amazon erano pessime ( ancora da dimostrare dopo anni e anni di lagne ), se non gli piace lavorare possono cercarsi un altro impiego.

Ecco, a proposito del discorso che gli schiavi 2.0 non hanno catene e leccano
comunque il culo ai loro padroni.

canislupus
19-02-2020, 08:49
È ovvio che è giusto puntare al miglioramento, la questione è sapere il valore di ciò che abbiamo, come ho già scritto. È una questione di sapere che godiamo di certi benefici perché qualcuno si è battuto per farceli avere e che non è stato facile. In quest'ottica, ragioni da persona che sta già beneficiando di qualcosa, non da vittima o da persona che non ha nulla. Va bene che siamo in un periodo di pace ma anche questa è il frutto degli sforzi di qualcuno, bisogna prendere atto almeno di questo e se si vuole qualcos'altro dev'essere imperativo che prima di tutto bisogna impegnarsi. Non esiste che uno ti suoni alla porta e ti dica "Ehi tu! Non sei in grado di fare un ca**o ma sei speciale! Vieni in azienda da me, che ti copro di soldi per grattarti!"

Mai sostenuto che i diritti e alcune condizioni che abbiamo oggi, non siano frutto degli immensi sforzi fatti nel passato.
Proprio perchè ci sono persone che hanno sacrificato la loro vita (non solo fisicamente) a combattere per darci un futuro migliore, non dobbiamo pensare neanche di accettare qualsiasi comportamento sbagliato da una parte (lavoratore) o dall'altra (datore di lavoro).
Come ti ho scritto in precedenza io non difendo i fannulloni (e ne vedo moltissimi nel pubblico, ma anche nel privato spesso non si scherza), ma al contempo non posso certo osannare alcuni personaggi che pretendono di schiavizzare le persone in virtù di un presunto stipendio/salario (e ce ne sono anche di questi casi).

Notturnia
19-02-2020, 09:14
Mai sostenuto che i diritti e alcune condizioni che abbiamo oggi, non siano frutto degli immensi sforzi fatti nel passato.
Proprio perchè ci sono persone che hanno sacrificato la loro vita (non solo fisicamente) a combattere per darci un futuro migliore, non dobbiamo pensare neanche di accettare qualsiasi comportamento sbagliato da una parte (lavoratore) o dall'altra (datore di lavoro).
Come ti ho scritto in precedenza io non difendo i fannulloni (e ne vedo moltissimi nel pubblico, ma anche nel privato spesso non si scherza), ma al contempo non posso certo osannare alcuni personaggi che pretendono di schiavizzare le persone in virtù di un presunto stipendio/salario (e ce ne sono anche di questi casi).

io mi domando come faranno gli attuali lavoratori "schiavizzati" a vivere nella società di domani quando le logistiche saranno interamente automatizzate e non richiederanno più forza lavoro umana, quando i padroncini saranno inutili visto che saranno auto a guida autonoma a fare le consegne etc..

oggi si lamentano che noi tutti vogliamo le merci consegnate in 18 ore.. domani che non avranno un lavoro come faranno ?..

siamo noi acquirenti che vogliamo tutto domani mattina e non accettiamo di alzare il culo e andare in negozio che abbiamo creato questi colossi.. non viceversa

canislupus
19-02-2020, 09:49
io mi domando come faranno gli attuali lavoratori "schiavizzati" a vivere nella società di domani quando le logistiche saranno interamente automatizzate e non richiederanno più forza lavoro umana, quando i padroncini saranno inutili visto che saranno auto a guida autonoma a fare le consegne etc..

oggi si lamentano che noi tutti vogliamo le merci consegnate in 18 ore.. domani che non avranno un lavoro come faranno ?..

siamo noi acquirenti che vogliamo tutto domani mattina e non accettiamo di alzare il culo e andare in negozio che abbiamo creato questi colossi.. non viceversa

Vediamo se ho interpretato bene il tuo pensiero.
Poichè un giorno la logistica sarà probabilmente tutta automatizzata (come succederà anche in altri settori), allora è corretto accettare qualsiasi modalità di lavoro, anche se questa fosse equiparabile ad una condizione antecedente alla rivoluzione industriale??? :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes:
Se per te progresso significa fare un passo indietro di qualche secolo nei diritti, possiamo anche ipotizzare di fermarci o rivedere il nostro sistema economico/sociale.

Doraneko
19-02-2020, 10:29
Mai sostenuto che i diritti e alcune condizioni che abbiamo oggi, non siano frutto degli immensi sforzi fatti nel passato.
Proprio perchè ci sono persone che hanno sacrificato la loro vita (non solo fisicamente) a combattere per darci un futuro migliore, non dobbiamo pensare neanche di accettare qualsiasi comportamento sbagliato da una parte (lavoratore) o dall'altra (datore di lavoro).
Come ti ho scritto in precedenza io non difendo i fannulloni (e ne vedo moltissimi nel pubblico, ma anche nel privato spesso non si scherza), ma al contempo non posso certo osannare alcuni personaggi che pretendono di schiavizzare le persone in virtù di un presunto stipendio/salario (e ce ne sono anche di questi casi).

Sono d'accordo. La verità sta nel mezzo. Le mele marce ci sono sia tra i lavoratori sia tra i datori di lavoro e non ho problemi a dare torto o ragione agli uni o agli altri a seconda della situazione, bisogna sapersi mettere nei panni di entrambi. Mi dà fastidio sia chi considera i lavoratori come carne da macello sia chi considera i datori di lavoro come tutti bastardi.

Doraneko
19-02-2020, 10:41
Vediamo se ho interpretato bene il tuo pensiero.
Poichè un giorno la logistica sarà probabilmente tutta automatizzata (come succederà anche in altri settori), allora è corretto accettare qualsiasi modalità di lavoro, anche se questa fosse equiparabile ad una condizione antecedente alla rivoluzione industriale??? :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes:
Se per te progresso significa fare un passo indietro di qualche secolo nei diritti, possiamo anche ipotizzare di fermarci o rivedere il nostro sistema economico/sociale.

In un qualche momento in futuro il sistema socio/economico andrà senz'altro rivisto, è impensabile applicare i modelli attuali a condizioni che non saranno più queste.
Non si tratta di accettare condizioni di lavoro degradanti o altro, si tratta di capire il proprio contesto sociale ed economico e avanzare le proprie richieste e rivendicare i propri diritti alla luce di questa comprensione.
Non si può, ad esempio, puntare il dito contro l'impatto ambientale che ha una multinazionale enorme, con fatturati galattici e che dà lavoro a milioni di persone e accusarla di non avere l'impatto ambientale di un agriturismo in collina!
Tutto dev'essere in proporzione.

Notturnia
19-02-2020, 10:43
Vediamo se ho interpretato bene il tuo pensiero.
Poichè un giorno la logistica sarà probabilmente tutta automatizzata (come succederà anche in altri settori), allora è corretto accettare qualsiasi modalità di lavoro, anche se questa fosse equiparabile ad una condizione antecedente alla rivoluzione industriale??? :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes:
Se per te progresso significa fare un passo indietro di qualche secolo nei diritti, possiamo anche ipotizzare di fermarci o rivedere il nostro sistema economico/sociale.

antecedente la rivoluzione industriale.. lavorano 16 ore al giorno ?
scusami ma se veramente vengono legati ai macchinari, fatti lavorare 16 ore al giorno, sottopagati etc etc come sostieni tu.. allora hai ragione.. ma basta mandarci la polizia a controllare o un sindacato/lobby dei lavoratori.. ci saranno evidenti violazioni delle leggi.. siamo in Italia mica nel terzo mondo..

ma se intendi che lavorano 8 ore al giorno e hanno poco tempo per fare altro (non so che altro..) allora non so che dirti.. vengono pagati meno del minimo che la legge prevede ?.. perchè se prendono un stipendio correlato alla legge Italiana allora non vedo questi problemi.. li frustano ? che subiscono questi poveretti ?.. no perchè mi fa strano sentire affermazioni da forum per qualche sparuto dipendente che si è lamentato.. (parlo di Amazon Italia ovviamente.. non so se in america li frustano..)

i nostri nonni hanno combattuto per farci avere un lavoro pagato.. cosa che loro spesso non avevano.. per avere un orario di lavoro decente etc.. ma non credo abbiano combattuto perchè uno scansafatiche possa lamentarsi di tutto

ma se ritieni che amazon abbia degli schiavi sporgi denuncia.. questo è permesso.. fallo.. è vietato avere schiavi.. la legge italiana lo vieta.. ma se sbagli e Amazon rispetta le leggi allora sono le leggi che devi far cambiare..

a me non piace che Amazon non paghi molte tasse ma non è colpa di Amazon ma delle nazioni che lo permettono.. è il governo che deve cambiare e non Amazon.. Amazon deve solo rispettare le regole d'ingaggio

nickname88
19-02-2020, 11:09
Mio caro, il problema qui purtroppo non è avere o meno ragione ma conoscere la storia;) se ti dimentichi da dove vieni non saprai neppure chi sei e dove andare.

I nostri nonni/padri hanno fatto "guerre" per ottenere diritti nel mondo del lavoro, se potessero leggere quello che scrivi nei tuoi post si rivolterebbero nella tombaI diritti nel lavoro ? Quelli che Amazon risulta NON violare ?
Ti riferisci a quelli ? Suppongo di sì, anzi riportami subito un inchiesta dove sia stata condannata ! Viste le numerose lagne immagino che in molti abbiano denunciato giusto ?

Ma meglio dar retta ai lagnoni di turno che non hanno mai prove tangibili anzichè credere per davvero che Amazon sia in regola. :rolleyes:
Per quale motivo ? Semplice ! Le lagne vengono dai lavoratori quindi è per forza vero, a parti invertite invece tutti a mandarlo a quel paese ... :rolleyes:


Non devono essere demonizzati i datori di lavoro in quanto offrono una possibilità di reddito, ma non dimentichiamoci che non lo fanno per benevolenza o per spirito umanitario.
Seguono, giustamente, la logica del mercato e del denaro.
Alcune volte però si arriva a delle forme eccessive nelle quali la dignità del mezzo produttivo (risorsa umana) viene sminuita al punto da porsi il ragionevole dubbio sulla correttezza di taluni comportamenti.Spirito umanitario e benevolenza sono tutte cose inutili.
Il lavoro è un contratto fra il datore e lavoratore, lui svolge certe mansioni in determinate condizioni e a fine mese viene pagato, tutto il resto è un optional, nulla di più semplice, patti chiari amicizia lunga, forse bisognerebbe prima di tutto insegnare alla gente a LEGGERE i contratti, sarebbe un passo avanti per tutti.

Se il lavoratore si lamenta delle condizioni di lavoro è libero di denunciare ma ma con prove alla mano.


Con la differenza che i nostri nonni si tiravano su le maniche quand'era ora di lavorare, davano tanto e hanno avanzato delle richieste tutto sommato comprensibili.
Al giorno d'oggi invece moltissima gente avanza richieste non in virtù di un qualche do ut des, ma perché non ha voglia di fare un ca**o, siccome fa' fatica ad ottenere ciò che vuole, pensa che debba per forza essere per colpa di qualcuno. A fronte di una prestazione mediocre, pretende sempre di più in cambio. Si è perso il senso della realtà.

QUOTO :read: :read: :read: :read:

canislupus
19-02-2020, 11:48
Sono d'accordo. La verità sta nel mezzo. Le mele marce ci sono sia tra i lavoratori sia tra i datori di lavoro e non ho problemi a dare torto o ragione agli uni o agli altri a seconda della situazione, bisogna sapersi mettere nei panni di entrambi. Mi dà fastidio sia chi considera i lavoratori come carne da macello sia chi considera i datori di lavoro come tutti bastardi.

Condivido in pieno

canislupus
19-02-2020, 12:02
In un qualche momento in futuro il sistema socio/economico andrà senz'altro rivisto, è impensabile applicare i modelli attuali a condizioni che non saranno più queste.
Non si tratta di accettare condizioni di lavoro degradanti o altro, si tratta di capire il proprio contesto sociale ed economico e avanzare le proprie richieste e rivendicare i propri diritti alla luce di questa comprensione.
Non si può, ad esempio, puntare il dito contro l'impatto ambientale che ha una multinazionale enorme, con fatturati galattici e che dà lavoro a milioni di persone e accusarla di non avere l'impatto ambientale di un agriturismo in collina!
Tutto dev'essere in proporzione.

Quindi in un paese povero del 3 mondo o laddove l'offerta di lavoro sia molto bassa, sarebbe logico accettare qualsiasi condizione economica o lavorativa? :rolleyes:
Se guardiamo alla semplice legge del mercato, sarebbe normale... ma se vogliamo anche inserirci una contropartita di tipo umano, potrebbe essere anche accettabile porre/porsi dei limiti.

Darkon
19-02-2020, 12:04
Quindi in un paese povero del 3 mondo o laddove l'offerta di lavoro sia molto bassa, sarebbe logico accettare qualsiasi condizione economica o lavorativa? :rolleyes:
Se guardiamo alla semplice legge del mercato, sarebbe normale... ma se vogliamo anche inserirci una contropartita di tipo umano, potrebbe essere anche accettabile porre/porsi dei limiti.

Non c'è mica bisogno di andare così lontano... Basta che vai all'ILVA e vedi gente che accetta di lavorare anche in condizioni tali che li farà morire.

canislupus
19-02-2020, 12:13
antecedente la rivoluzione industriale.. lavorano 16 ore al giorno ?
scusami ma se veramente vengono legati ai macchinari, fatti lavorare 16 ore al giorno, sottopagati etc etc come sostieni tu.. allora hai ragione.. ma basta mandarci la polizia a controllare o un sindacato/lobby dei lavoratori.. ci saranno evidenti violazioni delle leggi.. siamo in Italia mica nel terzo mondo..

ma se intendi che lavorano 8 ore al giorno e hanno poco tempo per fare altro (non so che altro..) allora non so che dirti.. vengono pagati meno del minimo che la legge prevede ?.. perchè se prendono un stipendio correlato alla legge Italiana allora non vedo questi problemi.. li frustano ? che subiscono questi poveretti ?.. no perchè mi fa strano sentire affermazioni da forum per qualche sparuto dipendente che si è lamentato.. (parlo di Amazon Italia ovviamente.. non so se in america li frustano..)

i nostri nonni hanno combattuto per farci avere un lavoro pagato.. cosa che loro spesso non avevano.. per avere un orario di lavoro decente etc.. ma non credo abbiano combattuto perchè uno scansafatiche possa lamentarsi di tutto

ma se ritieni che amazon abbia degli schiavi sporgi denuncia.. questo è permesso.. fallo.. è vietato avere schiavi.. la legge italiana lo vieta.. ma se sbagli e Amazon rispetta le leggi allora sono le leggi che devi far cambiare..

a me non piace che Amazon non paghi molte tasse ma non è colpa di Amazon ma delle nazioni che lo permettono.. è il governo che deve cambiare e non Amazon.. Amazon deve solo rispettare le regole d'ingaggio

Il mio discorso era generale e non rapportato direttamente ad Amazon della quale non conosco direttamente le condizioni, se non per qualche video visto su internet e qualche intervista letta a suo tempo.
Il fatto che esistano dei contratti non implica che qualsiasi aspetto venga contemplato (anche perchè esista la specificità di un lavoro).
Ti faccio un esempio.
Nel tuo contratto può essere scritto che devi lavorare 8 ore al giorno, ma non vi è scritto chiaramente quanto devi produrre.
Questo aspetto afferisce all'aspetto organizzativo nel quale raramente la legge mette bocca se non imponendo dei limiti molto generali (come la pausa di 15 minuti ogni due ore per chi lavora davanti ad un videoterminale).
Riprendendo ad esempio quanto sentito su internet, i dipendenti di Amazon si lamentavano soprattutto dei ritmi estenuanti (non solo quindi dell'orario) e questo è un po' più complesso da individuare perchè salvo espressa menzione nel contratto di lavoro, penso siano "accordi" interni (notare le virgolette).

canislupus
19-02-2020, 12:17
Non c'è mica bisogno di andare così lontano... Basta che vai all'ILVA e vedi gente che accetta di lavorare anche in condizioni tali che li farà morire.

E infatti si rientra nella parte dove ho scritto:

laddove l'offerta di lavoro sia molto bassa

Io non dico che si debba avere un lavoro nel quale si stia seduti a non far niente dalla mattina alla sera, ma potrebbe anche essere che la verità sia nel mezzo.
Non devono esistere i nullafacenti perchè sono uno spreco di risorse (oltre che un aggravio per gli altri), ma al contempo non possiamo neanche pensare ad un sistema in cui si abbia a malapena il tempo di respirare.

nickname88
19-02-2020, 12:18
Quindi in un paese povero del 3 mondo o laddove l'offerta di lavoro sia molto bassa, sarebbe logico accettare qualsiasi condizione economica o lavorativa? :rolleyes:
Se guardiamo alla semplice legge del mercato, sarebbe normale... ma se vogliamo anche inserirci una contropartita di tipo umano, potrebbe essere anche accettabile porre/porsi dei limiti.Guarda che non tutti nasciamo fortunati allo stesso modo, ma il non accettare la situazione o esprimere la cosa solamente tramite lagna a vuoto è ancora più patetico. C'è chi nasci da famiglie ricche e non dovrai mai lavorare nella vita, altri che invece purtroppo per loro saranno costretti a lottare per avere ciò che il primo dà per scontato.

Laddove c'è poco lavoro e si guadagna poco se vuoi mangiare o accetti una delle proposte lavorative o scegli altre vie.
Tuttavia questo discorso è una strada chiusa in quanto non è il caso dei 400 lavoratori di Amazon.

Notturnia
19-02-2020, 12:22
Il mio discorso era generale e non rapportato direttamente ad Amazon della quale non conosco direttamente le condizioni, se non per qualche video visto su internet e qualche intervista letta a suo tempo.
Il fatto che esistano dei contratti non implica che qualsiasi aspetto venga contemplato (anche perchè esista la specificità di un lavoro).
Ti faccio un esempio.
Nel tuo contratto può essere scritto che devi lavorare 8 ore al giorno, ma non vi è scritto chiaramente quanto devi produrre.
Questo aspetto afferisce all'aspetto organizzativo nel quale raramente la legge mette bocca se non imponendo dei limiti molto generali (come la pausa di 15 minuti ogni due ore per chi lavora davanti ad un videoterminale).
Riprendendo ad esempio quanto sentito su internet, i dipendenti di Amazon si lamentavano soprattutto dei ritmi estenuanti (non solo quindi dell'orario) e questo è un po' più complesso da individuare perchè salvo espressa menzione nel contratto di lavoro, penso siano "accordi" interni (notare le virgolette).

nei nostri contratti, da 30 anni a questa parte, è scritto cosa dobbiamo fare ma se il cliente ci chiede il lavoro di 12 mesi per domani noi facciamo le corse per non perderlo e i miei dipendenti lo sanno e collaborano (straordinari pagati) e vedono anche di venire il sabato se puo' aiutare.. e il premio è che non perdiamo un cliente e non perdiamo il lavoro.. mentre i dipendenti beccano gli straordinari e tengono il lavoro perchè se si perde un cliente si licenzia chi non serve più..

i ritmi di lavoro dipendono dal lavoro.. se lavori per una logistica lo sai che si lavora 24/7 .. se non lo sai sei scemo.. e ritmi di un reparto logistico sono estenuanti da sempre.. i bimbi lo scoprono nel 2020 gli adulti lo sanno dalla notte dei tempi

canislupus
19-02-2020, 12:35
Guarda che non tutti nasciamo fortunati allo stesso modo, ma il non accettare la situazione o esprimere la cosa solamente tramite lagna a vuoto è ancora più patetico. C'è chi nasci da famiglie ricche e non dovrai mai lavorare nella vita, altri che invece purtroppo per loro saranno costretti a lottare per avere ciò che il primo dà per scontato.

Laddove c'è poco lavoro e si guadagna poco se vuoi mangiare o accetti una delle proposte lavorative o scegli altre vie.
Tuttavia questo discorso è una strada chiusa in quanto non è il caso dei 400 lavoratori di Amazon.

E quindi si scade nella logica che un lavoratore debba accettare qualsiasi condizione perchè non ha altre alternative? :rolleyes:
E cosa vieterà domani di scendere ancora di più a compromessi pur di garantirsi uno stipendio a fine mese?
Spero che concorderai che non si possa ragionare SOLO basandosi sul denaro, ma un minimo è necessario mantenere la dignità dell'essere umano (che non si deve tradurre in un voler fare niente, ma fare il giusto ed equamente).

canislupus
19-02-2020, 12:54
nei nostri contratti, da 30 anni a questa parte, è scritto cosa dobbiamo fare ma se il cliente ci chiede il lavoro di 12 mesi per domani noi facciamo le corse per non perderlo e i miei dipendenti lo sanno e collaborano (straordinari pagati) e vedono anche di venire il sabato se puo' aiutare.. e il premio è che non perdiamo un cliente e non perdiamo il lavoro.. mentre i dipendenti beccano gli straordinari e tengono il lavoro perchè se si perde un cliente si licenzia chi non serve più..

Quindi si ragiona che ogni richiesta dal cliente, fosse anche la più assurda, deve essere in ogni caso soddisfatta?
E il nuovo limite quale diventerebbe? Il fatto che le persone cadano per terra vittime di un infarto e quindi siano diventate improduttive?
Grazie a questa logica ci ritroveremo sempre di più in una spirale di corsa al ribasso (diritti, salari, qualità della vita lavorativa).
Ricordati che ci sarà sempre un disperato disposto finanche a prestare un'opera in forma gratuita nella speranza di un minimo di denaro.

i ritmi di lavoro dipendono dal lavoro.. se lavori per una logistica lo sai che si lavora 24/7 .. se non lo sai sei scemo.. e ritmi di un reparto logistico sono estenuanti da sempre.. i bimbi lo scoprono nel 2020 gli adulti lo sanno dalla notte dei tempi

Lavorare 24/7 non è assurdo, ma sono i ritmi che devono essere tollerabili.
Se da un corriere pretendi 100 consegne nel giro di 8 ore in zone diverse di una grande città (è un esempio), è ragionevole credere si stia chiedendo l'impossibile.

zappy
19-02-2020, 14:01
Con la differenza che i nostri nonni si tiravano su le maniche quand'era ora di lavorare, ... Adesso invece si sente di gente che si lamenta se la mensa non gli dà l'opzione del menù vegano :asd:

...guardavamo i ragazzi di 20 anni lamentarsi per la fatica perché dovevano fare 20-30 km per andare a lavoro e mi raccontavano che loro lavoravano a 6 km ma ci andavano a piedi perché non c’erano soldi e che piovesse o nevicasse alle 7 si doveva essere in segheria a lavorare.. anche con -20 gradi.. ..
Fatemi indovinare.
Voi siete quelli che le capsule del caffè al ginseng vengono tassate di 1 centesimo con la tassa sulla plastica si lamentano di dover usare la moka, e se si tassa la loro auto da 300cv si lamentano del "pauperismo".

Dalla serie qualunque rinuncia microscopica ai vostri comodi è come "tornare a vivere nelle caverne", vero?

zappy
19-02-2020, 14:02
Sarà anche un atto di generosità, ma ricordiamoci che amazon paga una percentuale bassissima in tasse (utilizzando abilmente i paradisi fiscali): sarebbe utile che iniziasse a pagare il giusto!

:mano:

giovanbattista
19-02-2020, 14:12
Non è una questione di "Se ho fatto una vita di merda io allora devi farla di merda anche tu", è una questione di sapere il valore di ciò che si ha anche se è il frutto degli sforzi e delle battaglie di qualcun altro. È una questione di avere rispetto per la pace e per la libertà di cui godiamo e non dare per scontato che possiamo avere ciò che ci spetta solo perché ci è dovuto.



Anche qui, non tiriamo in mezzo l'uguaglianza sociale come se fosse ciò di cui veramente stiamo parlando. Uguaglianza sociale è una cosa, "voglio tutto anch'io" è un'altra. Sono d'accordo che si debba avere rispetto per il lavoro del dipendente e prima ancora per la sua persona ma non che il datore di lavoro debba correre dietro ai capricci dei dipendenti ("ti prego Jeff, sii più green!" :asd: ) o rinunciare completamente al benessere che deriva dall'essere in quella posizione, visto che comunque è quello che si fa carico delle responsabilità dell'azienda, visto che è quello che mette i capitali, ecc... Nessuno si metterebbe a fare di più se non potesse avere di più.


Questa è la tua mentalità, non siamo tutti uguali ;)



Hai una visione molto idealista è innocente di quella questione 10% / 90%. Se il tuo "10%" è là grazie a magheggi legislativi, oppressione, ecc...sono d'accordo anch'io con te. Occhio però che molte volte quel 10% è là perché ha capacità che l'altro 90% non ha ;)
Se togliesse il controllo di certe aziende dalle mani dell'imprenditore e lo mettessi nelle mani dei dipendenti, fidati che nel giro di poco avresti caos e tutti a casa disoccupati. In molti casi sarebbe come mettere un bambino al volante perché questo ti sta dicendo che guidi male.



Non tutte le disparità sono frutto di situazioni tipo quelle che hanno portato alla rivoluzione francese, per restare in tema del tuo paragone. Chiedere la testa di qualcuno solo per una disparità economica è idiota.



e che ti avevo scritto

se sei una persona intelligente anche se te la ho messa cosi spero ci capiamo non ho voglia di tirare pipponi estenuanti

rilancio, vediamo se ora mi capisci è esistito un Olivetti esiste un Cucinelli (che meritano il mio il mio massimo rispetto) e poi ci sono quelli che trattano i subalterni come pezze da piedi, nel mezzo _tanta_ brava gente, ma anche tanti figli di puttana.

e i 2 nomi sopra non mi sembra vivano/abbiano vissuto male, e portati in palmo di mano dalle loro maestranze, cosa che non ha prezzo e che neppure la tua american express centurion card può comprare

x il fattore green non credi che uno che svolge un lavoro e si rende conto che attuando alcune politiche (anche a costo 0 a volte) si possa avere un minore impatto ambiantale (quella che oggi viene chiamata impronta ecologica) se dotato di coscienza, si sente "sporco".........se così non fosse spiegami il senso di un lavoratore che chiede al proprio datore di attuarle, in quanto il tornaconto personale stà a 0, per farsi bello no non credo.

Doraneko
19-02-2020, 15:06
se così non fosse spiegami il senso di un lavoratore che chiede al proprio datore di attuarle, in quanto il tornaconto personale stà a 0, per farsi bello no non credo

Perché non ha il senso della realtà?
Se uno volesse rendere Amazon più green possibile, dovrebbe chiuderlo e bon, visto che avere navi/aerei/camion/furgoni che girano H24 per farti arrivare a casa qualche capriccio visto in rete è quanto di meno ecosostenibile io riesca ad immaginare. È la nemesi del km 0.
Probabilmente Amazon investe in politiche green più di tante altre realtà meno note.
C'è gente che ce l'ha a morte col McDonald's o con la coca Cola solo perché sa che esistono, quando invece ci sono aziende/persone che operano con politiche mooolto più discutibili ma che nessuno critica perché non sa neanche che esistono. Occhio non vede, cuore non duole.

Flortex
19-02-2020, 15:11
e se si tassa la loro auto da 300cv si lamentano del "pauperismo".

Quello sono io. ;)
E rimango certamente della mia idea: ognuno coi propri soldi deve poterci comprare quello che gli pare, senza ridicole tasse punitive e pauperiste, peraltro quasi sempre controproducenti (come appunto lo è stato il superbollo). :)

giovanbattista
19-02-2020, 15:26
Perché non ha il senso della realtà?
Se uno volesse rendere Amazon più green possibile, dovrebbe chiuderlo e bon, visto che avere navi/aerei/camion/furgoni che girano H24 per farti arrivare a casa qualche capriccio visto in rete è quanto di meno ecosostenibile io riesca ad immaginare. È la nemesi del km 0.
Probabilmente Amazon investe in politiche green più di tante altre realtà meno note.
C'è gente che ce l'ha a morte col McDonald's o con la coca Cola solo perché sa che esistono, quando invece ci sono aziende/persone che operano con politiche mooolto più discutibili ma che nessuno critica perché non sa neanche che esistono. Occhio non vede, cuore non duole.

sono i dipendenti che vedono con i loro occhi e duole il loro cuore non la casalinga di Voghera o del Meryland.

La tua cpu o il circuito stampanto della scheda madre non potrà mai essere a km0

Bene può fare meglio? si

ti consiglio la visione di qualche documentario sia su mac che su coca, o ancora meglio leggiti qualche libro

Ok allora criticare quello che vedo no perchè è meno sporco di quel che non vedo?

Prima pulisco il mio giardino poi la strada davanti casa e quando cammino sulla spiaggia se vedo una bottiglia la raccolgo

zappy
19-02-2020, 18:13
Quello sono io. ;)
E rimango certamente della mia idea: ognuno coi propri soldi deve poterci comprare quello che gli pare, senza ridicole tasse punitive e pauperiste, peraltro quasi sempre controproducenti (come appunto lo è stato il superbollo). :)

No.
Se crea un danno ad altri, NON puoi "comprarci quel che vuoi".
Altrimenti io potrei "comprare" lo stupro di tua moglie/fidanzata "perchè coi miei soldi ci faccio quel che voglio"? Chiaramente no.

Basta con 'sta stronzata che coi "suoi" soldi uno può farci quel che vuole. :mad:

Doraneko
19-02-2020, 18:43
No.
Se crea un danno ad altri, NON puoi "comprarci quel che vuoi".
Altrimenti io potrei "comprare" lo stupro di tua moglie/fidanzata "perchè coi miei soldi ci faccio quel che voglio"? Chiaramente no.

Basta con 'sta stronzata che coi "suoi" soldi uno può farci quel che vuole. :mad:

La tua è un'esagerazione ridicola, roba da girarsi dall'altra parte quando parli.
Se una cosa è dannosa va vietata, non tassata. Ragionando come fai tu, si potrebbero legalizzare i sicari, se adeguatamente tassati.
Invece ci sono cose legali ed altre no e queste ultime non vanno tassate all'inverosimile.
Se vuoi che la gente non faccia più certe cose, perché dannose, perché immorali, ecc...le si mette al bando e bon. Non dev'essere una questione di "Fai tutte le tue porcate ma dammi la mia fetta".

nickname88
19-02-2020, 18:44
E quindi si scade nella logica che un lavoratore debba accettare qualsiasi condizione perchè non ha altre alternative? :rolleyes:
E cosa vieterà domani di scendere ancora di più a compromessi pur di garantirsi uno stipendio a fine mese?
Spero che concorderai che non si possa ragionare SOLO basandosi sul denaro, ma un minimo è necessario mantenere la dignità dell'essere umano (che non si deve tradurre in un voler fare niente, ma fare il giusto ed equamente).
Le condizioni del lavoratore dipendono dalla domanda e dall'offerta.
Se ci sono molti posti e poche figure professionali idonee in giro sarà il datore a fornire condizioni di lavoro superiori al fine di attrarli maggiormente e molte aziende lo fanno anche oggi.

Quando avviene il contrario è ovvio che se vuoi lavorare sei tu che devi renderti quanto più appetibile possibile, altrimenti dietro di te c'è la fila. Se non ti piace nessuno ti vieta di andartene ed emigrare.

E per avere posti di lavoro bisogna attrarre gli investitori ( non i lavoratori ) nel nostro stato, perchè agevolare solo i lavoratori porta solo gli imprenditore a spostare le proprie attività all'estero incentivando appunto il fenomeno sopra citato.
Vanno tutti nell'est europa e in asia e chi rimane poi avrà ben poco di cui lamentarsi.

Doraneko
19-02-2020, 19:05
sono i dipendenti che vedono con i loro occhi e duole il loro cuore non la casalinga di Voghera o del Meryland.


Di gente che non sa cosa sta vedendo ce n'è tanta, gente che ha una visione semplicistica delle cose e che ragiona a suon di "basterebbe fare..." o "se facesse..." ecc...E questo lo di vede da quello che guarda la partita credendo di essere più bravo dell'allenatore a quello che dice che il barista che gli fa pagare il caffè 1€ lo sta fregando. Si può essere ignoranti ma intelligenti o ignoranti e anche stupidi.


La tua cpu o il circuito stampanto della scheda madre non potrà mai essere a km0

Ma si può andare a prenderle tutti nello stesso posto senza fretta, anziché ragionare con la mentalità del tutto e subito.


ti consiglio la visione di qualche documentario sia su mac che su coca, o ancora meglio leggiti qualche libro

Ma per carità, già ho a stento il tempo per dormire, figurati se mi metto a guardare i tentativi di indottrinamento di qualche hippie fascio-comunista.

Ok allora criticare quello che vedo no perchè è meno sporco di quel che non vedo?

Chi critica certe cose lo fa perché o è stato esposto a certe "produzioni" pseudo-giornalistiche senza avere lo spirito critico per giudicarne l'attendibilità o perché ce l'aveva già su con certe aziende e ha semplicemente cercato qualcuno che la pensasse come lui

canislupus
19-02-2020, 19:25
Le condizioni del lavoratore dipendono dalla domanda e dall'offerta.
Se ci sono molti posti e poche figure professionali idonee in giro sarà il datore a fornire condizioni di lavoro superiori al fine di attrarli maggiormente e molte aziende lo fanno anche oggi.

Quando avviene il contrario è ovvio che se vuoi lavorare sei tu che devi renderti quanto più appetibile possibile, altrimenti dietro di te c'è la fila. Se non ti piace nessuno ti vieta di andartene ed emigrare.

E per avere posti di lavoro bisogna attrarre gli investitori ( non i lavoratori ) nel nostro stato, perchè agevolare solo i lavoratori porta solo gli imprenditore a spostare le proprie attività all'estero incentivando appunto il fenomeno sopra citato.
Vanno tutti nell'est europa e in asia e chi rimane poi avrà ben poco di cui lamentarsi.

Se dobbiamo circondarci di "imprenditori" il cui unico obiettivo è solo di arrivare al massimo profitto a dispetto di qualsiasi limite, per me possono anche iniziare a preparare la valigia da adesso.
Francamente una nazione come la nostra non ha bisogno di gente che vuole offrire prodotti o servizi a basso valore aggiunto.
Anche perchè come hai detto anche tu:


Se ci sono molti posti e poche figure professionali idonee in giro sarà il datore a fornire condizioni di lavoro superiori al fine di attrarli maggiormente e molte aziende lo fanno anche oggi.

Questo dobbiamo cercare in quanto sul resto saremo sempre sopraffatti da chi è più affamato e disponibile a scendere a qualsiasi compromesso pur di portare quattro soldi a casa.

zappy
19-02-2020, 19:37
La tua è un'esagerazione ridicola, roba da girarsi dall'altra parte quando parli.
Se una cosa è dannosa va vietata, non tassata. ...
E' ovviamente un'esagerazione ma nient'affatto ridicola.
Più una cosa è dannosa (danneggia di più, o più persone), più va disincentivata e quindi più tassata, in modo da ridurre il danno complessivo.
Se supera certi limiti di danno, va vietata.

nickname88
19-02-2020, 19:41
Se dobbiamo circondarci di "imprenditori" il cui unico obiettivo è solo di arrivare al massimo profitto a dispetto di qualsiasi limite
E' il capitalismo.
L'obbiettivo di ogni azienda è quello, il massimo profitto possibile.
La tutela del lavorare deve andare di pari passo alle agevolazioni verso gli imprenditori.

zappy
19-02-2020, 19:42
E' il capitalismo.
L'obbiettivo di ogni azienda è quello, il massimo profitto possibile.
La tutela del lavorare deve andare di pari passo alle agevolazioni verso gli imprenditori.
si vede che non hai mai letto la Costituzione.:read: :rolleyes:

zappy
19-02-2020, 19:45
Le condizioni del lavoratore dipendono dalla domanda e dall'offerta.
Se ci sono molti posti e poche figure professionali idonee in giro sarà il datore a fornire condizioni di lavoro superiori al fine di attrarli maggiormente e molte aziende lo fanno anche oggi. ...
vero
...
Francamente una nazione come la nostra non ha bisogno di gente che vuole offrire prodotti o servizi a basso valore aggiunto....
verissimo.

ovviamente la politica di dx (e in misura minore di sx) parla sempre di rilancio dell'economia spingendo su settori a basso / bassissimo valore aggiunto, vedi edilizia, grandi opere (edilizie) ecc...
siamo proprio messi bene...:cry:

canislupus
19-02-2020, 20:43
E' il capitalismo.
L'obbiettivo di ogni azienda è quello, il massimo profitto possibile.
La tutela del lavorare deve andare di pari passo alle agevolazioni verso gli imprenditori.

Completamente sbagliato e retrogrado come concetto.
Un lavoratore sfruttato e sottopagato non renderà mai quanto uno che è "felice" di stare nel proprio posto di lavoro.
Nessuno vieta che ci sia un profitto, ma questo deve essere ragionevole non tanto per questioni etiche, quanto per il motivo sopra descritto.

giovanbattista
19-02-2020, 21:07
Di gente che non sa cosa sta vedendo ce n'è tanta, gente che ha una visione semplicistica delle cose e che ragiona a suon di "basterebbe fare..." o "se facesse..." ecc...E questo lo di vede da quello che guarda la partita credendo di essere più bravo dell'allenatore a quello che dice che il barista che gli fa pagare il caffè 1€ lo sta fregando. Si può essere ignoranti ma intelligenti o ignoranti e anche stupidi.




Ma si può andare a prenderle tutti nello stesso posto senza fretta, anziché ragionare con la mentalità del tutto e subito.




Ma per carità, già ho a stento il tempo per dormire, figurati se mi metto a guardare i tentativi di indottrinamento di qualche hippie fascio-comunista.



Chi critica certe cose lo fa perché o è stato esposto a certe "produzioni" pseudo-giornalistiche senza avere lo spirito critico per giudicarne l'attendibilità o perché ce l'aveva già su con certe aziende e ha semplicemente cercato qualcuno che la pensasse come lui



Coca Cola
Recentemente alcune associazioni di difesa dei lavoratori colombiani hanno deciso di intentare una causa contro la Coca cola per l'omicidio di alcuni sindacalisti. Secondo i portavoce delle associazioni la multinazionale usa vere e proprie squadre della morte per "minacciare" i dirigenti sindacali che intraprendono battaglie per i diritti dei lavoratori. Nei primi sei mesi del 2001 sarebbero stati uccisi 50 dirigenti sindacali, 128 lo scorso anno, piu' di 1500 negli ultimi dieci anni.

Le cifre del colosso americano sono veramente da capogiro (166 miliardi di litri di bevande vendute nel 2016) e la collocano al primo posto nel settore delle bevande analcoliche.

Nella storia della multinazionale delle bollicine, tuttavia, non si contano solo successi, ma anche una lunga serie di condanne in sede legale, violazione dei diritti, sfruttamento della manodopera e deturpazione dell’ambiente. La Coca Cola Company, infatti, sembra avere una propria strategia di azione: stabilire i propri stabilimenti in paesi poveri o dotati di governi fragili e legislazioni deboli circa il diritto del lavoro, la libertà di associazione sindacale e i salari minimi.

I danni ambientali

Nel 2010 la compagnia fu condannata al pagamento di 352 milioni di euro per aver sfruttato le risorse idriche di alcuni villaggi del sud-ovest dell’india ed aver causato in quei paesi una grave crisi idrica. L’ingrediente principale della bevanda è, infatti, proprio l’acqua! Non è un caso che la compagnia si rechi in quei luoghi dove l’accesso all’acqua ha costi bassissimi, finendo per prosciugarne le risorse idriche.

L’India è stato una delle vittime maggiori della compagnia. I dati dell’agenzia indiana del monitoraggio delle acque e quelli dell’India Resource Center evidenziano lo sfruttamento delle risorse idriche ad opera della multinazionale americana. A Plachimada lo stabilimento della Coca Cola arriva ad assorbire 1,5 milioni di litri di acqua potabile al giorno dalle falde, lasciando a secco i villaggi e la popolazione locale.
La compagnia, inoltre, risulta essere colpevole di un ulteriore crimine nel paese: rivendeva agli agricoltori locali i reflui non trattati derivanti dalla produzione industriale spacciati come compost, riversando nell’ambiente residui pericolosi contenti metalli pesanti quali cadmio, cromo e piombo.

Anche in altre parti del mondo la storia si ripete, come in Algeria dove una società locale imbottigliatrice per Coca Cola è stata condannata per aver inquinato alcuni terreni agricoli con acque di scarico.

La violazione dei diritti

Il lato oscuro della multinazionale delle bevande gassate conta anche casi di violazione dei diritti dei lavoratori. Preoccupante fu il caso della scomparsa di otto sindacalisti colombiani che lavoravano presso l’azienda di imbottigliamento della filiale colombiana della compagnia. L’avvenimento fece scattare una campagna di boicottaggio internazionale, a seguito della quale la compagnia si vide costretta a incontrare il sindacato, mentre un processo partì contro la multinazionale, che però si concluse con delle archiviazioni. Il destino degli otto sindcalisti fu invece più tragico: per le loro proteste contro i salari poco equi furono ammazzati dai paramilitari colombiani e in tribunale non fu provata l’identità dei mandanti dell’omicidio.

Anche in Guatemala due sindcalisti furono uccisi. L’episodio produsse una serie di proteste che indussero Coca Cola ad adottare un comportamento meno repressivo e più dialogante verso i sindacati.

In Pakistan, invece, nel 2010 alcuni lavoratori furono licenziati dopo essersi costituiti come sindacato interno; anche qui partì una campagna di protesta a seguito della quale Coca Cola reintegrò i lavoratori licenziati.

ovviamente sono tutti stati deviati da qualche documentario sinistrorso

è una vita che dormi forse è il caso che ti svegli;)

mi dicono (non la frequento) che in chiesa il parroco non parla più di Gesù o di Dio ma prende ispirazione dalla CocaColaCompany.....per tutti un esempio da seguire;)


ps

Controversie, violazioni e procedimenti giudiziari

La Coca-Cola venne coinvolta in numerose controversie e cause giudiziarie relative alle sue presunte violazioni ai diritti umani e altre pratiche non etiche. Per esempio in relazione alle sue presumibili pratiche discriminatorie e di monopolio, alcune delle quali archiviate, mentre su altre la Coca-Cola si dichiarò d'accordo a modificare le sue pratiche commerciali. Altre cause invece si risolsero al di fuori dei tribunali. L'azienda venne anche coinvolta in un caso di discriminazione.

In India nacque una controversia sui residui di fitofarmaci individuati nella bibita, come pure all'uso frequente da parte dell'azienda di acqua locale, che causava forti carenze idriche agli agricoltori locali. Gli involucri usati nei prodotti Coca-Cola avevano un significativo impatto ambientale, ma la compagnia si oppose con durezza ai tentativi di introdurre limitazioni, come la legislazione che regolava il deposito dei contenitori. [3].

Sono state criticate anche le sue pratiche di lavoro, per esempio, in Guatemala negli anni settanta, attraverso il coinvolgimento nell'assassinio di impiegati affiliati al sindacato, e arrivando alle più recenti accuse, non sostenute da prove, che l'imbottigliatore della Coca-Cola Panamco, abbia assoldato soldati mercenari paramilitari che assassinarono i leader dei sindacati in Colombia.

Sono state intentate parecchie cause legali contro l'azienda, come quelle della United Steelworkers of America e della International Labor Rights Fund in supporto al SINALTRAINAL, contemporaneamente ad azioni di boicottaggio contro l'azienda. La Coca-Cola venne anche criticata, durante la seconda guerra mondiale, per i suoi accordi con il nazismo, e per le implicazioni in affari non chiari con Israele durante la seconda metà del XX secolo e i primi anni del XXI secolo.
Etichette con elevato contenuto di piombo

Nel maggio 2006, lo stato della California ha accusato la The Coca-Cola Company di aver importato dal Messico, e distribuito per almeno quattro anni bottiglie con una vernice nelle etichette ad alto contenuto di piombo.[16] L'azienda ha respinto le accuse, a differenza della Pepsi, che ad un'accusa analoga risalente ad alcune settimane prima, preferì pagare una multa da 2,25 milioni di dollari e ritirare dal mercato le confezioni sospette.
Igiene nei processi produttivi

La Coca-Cola venne accusata di non osservare standard produttivi adeguati alla salvaguardia della salute dei consumatori e dei lavoratori. In particolar modo in India subì numerosi boicottaggi e proteste, a causa della condizione ambientale degli stabilimenti locali, ritenuta scarsamente igienica, e alla presunta inosservanza della tutela dell'ambiente.

Così nel 1970, la Coca-Cola fu bandita, poiché l'Azienda si rifiutava di rendere pubblica la lista degli ingredienti della propria bevanda. La messa al bando proseguì fino al 1993. Successivamente, in seguito a uno studio condotto dal Center for Science and the Environment (CSE) (laboratorio scientifico indipendente a Nuova Delhi) che rivelò la presenza in Coca-Cola e Pepsi di residui di fitofarmaci in concentrazioni fino a trenta volte maggiori dei limiti stabiliti dalle norme indiane ed europee, il 7 dicembre 2004, la Suprema Corte impose alle multinazionali l'obbligo di apporre su tutte le confezioni un'etichetta recante l'attestazione di pericolo per i consumatori[17].
Maxi risarcimento in India

L'ingente utilizzo di acqua potabile negli stabilimenti della Coca-Cola Company mise in pericolo la sopravvivenza di intere comunità Indiane: in particolare, lo stabilimento costruito nel 2000 nello Stato del Kerala venne indicato come responsabile della drastica diminuzione qualitativa e quantitativa dell'acqua disponibile, a causa di un prelievo di 1,5 milioni di litri d'acqua al giorno[18], prelievo che lasciò a secco la popolazione locale. La Compagnia venne inoltre accusata di inquinamento ambientale, e non solo, di non applicare il trattamento dei reflui industriali dello stabilimento, ma anche di vendere gli stessi reflui agli agricoltori spacciandoli per compost agricolo: conteneva infatti metalli pesanti come il piombo, il cadmio e il cromo.

In seguito alle proteste degli abitanti dei villaggi indiani,[19] nel 2003 la High Court del Kerala, stabilì che la Coca-Cola venisse assimilata, dal punto di vista del limite prelievo idrico, a una proprietà terriera di 34 acri (140.000 m²), e che pertanto il suo consumo d'acqua non dovesse superare il limite previsto per tale fascia[20].

Nel 2003 il consiglio del piccolo villaggio non rinnovò la concessione allo stabilimento, perciò l'Azienda fece ricorso, innescando una battaglia legale durata sette anni e conclusasi con un'inchiesta di una commissione statale che accertò le colpe della Compagnia, che dovrà risarcire i danni.[21]

A seguito della denuncia dell'associazione indiana "Mayilamma", la Compagnia venne condannata a pagare un maxi risarcimento di 352 milioni di euro per inquinamento ambientale ai danni della falda acquifera del villaggio di Plachimada, nel distretto di Palakkad, nello Stato del Kerala.[22][23]
Antisindacalismo, violazione dei diritti umani e ingerenze nel sistema politico

Per quanto ogni dipendente della The Coca-Cola Company sia tenuto ad attenersi a un codice interno di comportamento, in numerosi paesi le azioni dirette o indirette della compagnia hanno dato luogo a varie segnalazioni di violazioni di diritti civili e sindacali o hanno causato violazioni della privacy. Spesso la questione venne dibattuta in tribunale, altre volte ha dato origine a campagne spontanee di boicottaggio da parte dei consumatori (il blocco dei consumi per un certo periodo risulta più efficace del blocco degli acquisti per l'analogo periodo: ogni giorno passato senza consumo è, per ogni produttore, più grave di uno passato senza acquisti, in quanto una giornata di mancato consumo non si recupera).


Stati Uniti

Secondo la Guida al consumo critico,[24] la Coca-Cola fa parte di un gruppo di aziende che finanzia i partiti statunitensi. Per esempio nel 2002 ha investito un milione di dollari, destinati, per il 36% al partito democratico e per il restante 64% al partito repubblicano.


Sudamerica

In Colombia, già a partire dal 1989, alcuni dipendenti di uno stabilimento di imbottigliamento colombiano della Coca-Cola iscritti al sindacato lavoratori delle industrie alimentari SinalTrainal, vennero assassinati da forze paramilitari.[25] Intimidazioni, rapimenti, torture e assassini si erano poi ripetuti per più di 20 anni.

Pertanto nel 2001 la International Labor Rights Fund di Washington e l'United Steelworkers Union avevano intentato causa contro la The Coca-Cola Company e tre imbottigliatori, presso la Federal District Court di Miami con l'accusa di utilizzare le United Self-Defense Forces of Colombia (forze paramilitari mercenarie di estrema destra) per intimidire, e in taluni casi anche assassinare, i coordinatori sindacali.

Gli accusati erano, oltre alla The Coca-Cola Company e alla Panamco, la Panamerican Beverages di Miami, che possiede la Panamco, e la Bebidas y Alimentos, una ditta imbottigliamento di Miami posseduta da Richard Kirby. La Coca-Cola aveva sempre smentito ogni complicità o responsabilità nei fatti in questione[26].

Nel 2003 il SinalTrainal depositò presso il Tribunale di Atlanta la richiesta per l'incriminazione ufficiale della The Coca-Cola Company e della Panamco, accusate di crimini di lesa umanità, in quanto mandanti delle azioni repressive (decine di morti e di sindacalisti rapiti e torturati) svolte da gruppi paramilitari mercenari, nei confronti del sindacato e dei lavoratori.[27]

Sempre nel 2003, la Corte Federale di Atlanta decise l'ammissibilità del procedimento penale per la violazione dei diritti umani commessi da forze paramilitari a nome delle imprese imbottigliatrici della Coca-Cola colombiana, la Panamco. Nel gennaio del 2004, la New York City Fact-Finding Delegation on Coca-Cola in Colombia provò quanto affermato dai lavoratori.[28][29] Nel luglio del 2004, la United Steelworkers of America e l'International Labor Rights Fund portarono innanzi alla Corte degli Stati Uniti una causa contro la The Coca-Cola Company e alcuni imbottigliatori colombiani per aver "assunto, o comunque diretto forze di sicurezza di tipo paramilitare".[30]

Luis Javier Correa Suarez, presidente del SinalTrainal, denunciò che il 3 agosto 2006 alcuni uomini in uniforme, identificatisi come membri della Polizia Giudiziaria (SIJIN) entrarono nella sede sindacale di Bogotà, eseguendo una fantomatica perquisizione, motivata dalla necessita di "garantire l'ordine pubblico" in vista alla imminente presa dei poteri ufficiale del Presidente Vélez[31].

Fino a oggi non vi sono mai state condanne per la The Coca-Cola Company o per le aziende di imbottigliamento al riguardo; Le accuse non sono state riconosciute, e, dopo il clamore iniziale, si è assistito a una serie di archiviazioni.[senza fonte] A seguito di sparizioni, rapimenti e uccisioni di dipendenti sindacalisti da parte di gruppi paramilitari, nel 2003 il SinalTrainal colombiano decise di avviare una campagna mondiale di boicottaggio ("Stop Killer Coke") a cui aderirono, tra gli altri, numerose associazioni universitarie, sindacali e politiche irlandesi, decidendo di mettere al bando, all'interno delle varie strutture, i prodotti della The Coca-Cola Company.

L'esempio irlandese venne ripreso anche nel Regno Unito, negli Stati Uniti, in Francia, in Canada. A seguito di ciò anche in Italia un certo numero di amministrazioni comunali mise al bando le bibite della The Coca-Cola Company dagli uffici pubblici, scuole e biblioteche comunali, tra cui la città di Roma con l'XI Municipio, che indisse nel novembre 2003 un incontro pubblico tra i rappresentanti della Coca-Cola in Italia, il Sinaltrainal e la cittadinanza, per ottenere chiarimenti al riguardo e chiedere l'attivazione di un "circolo virtuoso" che mettesse pressione alle realtà locali della Coca-Cola che adottano comportamenti in violazione delle libertà individuali dei propri lavoratori e sindacalisti.

Nel corso degli anni ottanta, anche il Guatemala fu teatro dell'uccisione di impiegati della The Coca-Cola Company iscritti ai sindacati[32]. Forze mercenarie paramilitari occuparono con violenza una delle fabbriche, e, dopo varie pressioni da parte di numerose organizzazioni internazionali, il conflitto giunse al termine, quando la The Coca-Cola Company nominò gestore una nuova ditta, disponibile a mediare un accordo con i sindacati.

Nel 2014 Survival International, il movimento mondiale per i diritti dei popoli indigeni, ha denunciato che Coca Cola è coinvolta nello scandaloso “accaparramento di terra che porta morte e miseria al popolo indigeno più numeroso del Brasile, i Guarani[33]”. Secondo quanto documentato dall'organizzazione, Coca Cola compra zucchero dal gigante alimentare Bunge, che a sua volta si rifornisce di canna da zucchero prodotta nella terra rubata ai Guarani[34]. I membri della tribù sono infatti stati derubati di gran parte della propria terra ancestrale per far spazio a coltivazioni di canna da zucchero ed ora vivono in squallidi accampamenti ai margini delle strade, dove dilagano i suicid[35] i, le malattie e l'alcolismo.

Nel maggio 2014 i Guarani hanno scritto una lettera indirizzata a Coca Cola: “Chiediamo a Coca-Cola di pensare alle nostre sofferenze…Vogliamo che si schieri al nostro fianco e comprenda il nostro dolore e le nostre sofferenze, perché la canna da zucchero sta distruggendo ogni speranza di futuro per i nostri bambini. Chiediamo a Coca-Cola di smettere di comprare zucchero dalla Bunge.[33]”


Europa

In Italia, dall'ordinanza del GIP Paola Belsito del 21 settembre 2006, a seguito della quale sono stati eseguiti ventuno arresti[36][37], si rilevava che a partire dal 2000 la filiale italiana della The Coca-Cola Company avrebbe utilizzato i servizi di una società di investigazione di Firenze, la Polis d'Istinto, per pedinare e controllare un proprio dirigente. La società di investigazione si servì di un ex-agente del Sisde, Marco Bernardini, per raccogliere informazioni, anche attraverso la collaborazione di agenti deviati, e accesso illecito a banche dati riservate, per conoscere la situazione bancaria e immobiliare del proprio dirigente, dei suoi familiari e anche dei suoi vicini di casa. Con le informazioni così raccolte e/o inventate, viene così creato un dossier (poi sequestrato dalla magistratura nel corso delle varie perquisizioni) con false accuse di pedofilia.

Il caso viene alla ribalta in quanto collegato allo Scandalo Telecom-Sismi del 2006 sulle intercettazioni. Il dossier porta il numero di pratica Z0032300 della Polis d'Istinto, per la quale la The Coca-Cola Company avrebbe pagato 133 milioni di lire. Con il deposito dell'atto di chiusura delle indagini[38] a metà luglio 2008 (trecentosettantuno pagine)[39][40][41] e trentasei indagati, accusati a vario titolo di aver messo in piedi una vera e propria associazione a delinquere, al cui vertice risultano indagati (in base alla legge 231 sulla responsabilità amministrativa delle società), anche i gruppi Telecom e Pirelli per non aver vigilato sulla propria security e sui metodi usati per ottenere informazioni.

Nel frattempo, il GIP Guido Salvini si rivolge alla Consulta (Corte costituzionale della Repubblica Italiana) sollevando eccezione di costituzionalità contro la distruzione della pratica Z0032300, che il dipendente Coca-Cola ha chiesto di poter acquisire agli atti. "Nessuno può garantire alla persona offesa, che, prima del sequestro dei dossier illegali un numero indefinito di copie, per esempio dvd, non sia già stato fornito e possa prima o poi entrare in circolazione. Distruggendo anche la copia sequestrata, anche senza il consenso, e anzi contro la volontà della persona offesa, questa è privata in molti e non prevedibili casi di un importante strumento di difesa".

Inoltre, secondo il GIP Salvini "il contenuto di un dossier può essere utile a illuminare fatti precedenti o successivi quando la persona spiata non si oppone e anzi chiede che quantomeno all'interno di un fascicolo processuale il contenuto dei dati raccolti sia messo in chiaro". E spiega che i dati del dossier Z0032300 potrebbero essere decisivi nel dimostrare che quest'ultimo è stato vittima dei vertici aziendali. Qualora tale dossier venisse distrutto per la "legge Mastella" n. 281 del 2006 (sulla inutilizzabilità e distruzione dei dossier illeciti) la perdita di tale documentazione probatoria "rischia di essere gravemente nociva per la posizione delle persone vittime della raccolta di informazioni". Qualora la Consulta accogliesse la tesi del GIP Salvini, per tutte le vittime di indagini illegali si aprirebbe la possibilità di accedere ai dati raccolti illecitamente sulla propria persona in modo da poter aprire i contenziosi civili e per avanzare richieste di risarcimento danni.
Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Scandalo Telecom-Sismi.
Altri paesi
Sebbene meno pubblicizzati, in altre parti del mondo sono avvenuti conflitti tra associazioni sindacali e la The Coca-Cola Company, come per esempio nelle Filippine, nello Zimbabwe e negli Stati Uniti[42]. Nel 2002, un'azionista della The Coca-Cola Company, la Christian Brothers, presentò agli altri azionisti una risoluzione che invitava la Coca-Cola ad adottare un codice etico di condotta che regolasse le attività produttive e di assunzione del personale. La risoluzione venne però respinta, nonostante il pressoché unanime appoggio delle associazioni sindacali di altri Paesi.

Flortex
20-02-2020, 01:11
No.
Se crea un danno ad altri, NON puoi "comprarci quel che vuoi".
Altrimenti io potrei "comprare" lo stupro di tua moglie/fidanzata "perchè coi miei soldi ci faccio quel che voglio"? Chiaramente no.

Basta con 'sta stronzata che coi "suoi" soldi uno può farci quel che vuole. :mad:

Il danno è solo nelle vostre teste.
Anche seguendo il delirio dell'ipcc (errato), il "danno" lo faresti bruciando carburante, non comprando la macchina.
Fa più danno il pauperista con la Panda che fa 50.000 km all'anno, della Ferrari che ne fa 5.000, quindi l'illogicità è manifesta.

Che coi propri soldi uno sia libero di comprarci un po' quello che vuole non è "una stronzata", ma un principio sacrosanto che solo coloro che non hanno il minimo rispetto della libertà delle persone non comprendono.

Il tuo mondo è quello in cui, con questa scusa, viene tassata qualsiasi cosa, da ciò che mangi, a ciò che indossi, ai mobili che hai in casa, e via discorrendo, senza escludere alcuna attività. Alcuna.
Peggio dell'unione sovietica.

La tua tesi è quindi che sia giustificato vietare e/o tassare qualsiasi cosa, perchè qualsiasi cosa può essere considerata "dannosa"? :rolleyes:

Flortex
20-02-2020, 01:12
E' il capitalismo.
L'obbiettivo di ogni azienda è quello, il massimo profitto possibile.


Infatti.

Doraneko
20-02-2020, 06:19
Wall of text

Confermo quanto già detto, non ho tempo per mettermi a leggere certe cose, né tantomeno di mettermi a verificare se sono vere.
Ti ripeto solo quanto già scritto, di merda ce n'è ovunque, fatalità la si cerca sempre negli stessi posti. :boh:

Doraneko
20-02-2020, 06:29
Il tuo mondo è quello in cui, con questa scusa, viene tassata qualsiasi cosa, da ciò che mangi, a ciò che indossi, ai mobili che hai in casa, e via discorrendo, senza escludere alcuna attività. Alcuna.
Peggio dell'unione sovietica.


In Unione Sovietica ti vietavano e bon. Qui il discorso è "Siamo un Paese libero...ma vogliamo la nostra parte". E ci si ritrova con robe assurde tipo il bollo auto, come se non pagassi già abbastanza tasse quando acquisto l'auto, quando faccio rifornimento, quando la porto a fare il tagliando, quando cambio le gomme (invernali, semi-obbligatorie per la mia sicurezza, con 15°C fuori...), quando compro il seggiolino antiabbandono (perché 2 persone all'anno si dimenticano il bambino in macchina), ecc...

Notturnia
20-02-2020, 06:39
Fatemi indovinare.
Voi siete quelli che le capsule del caffè al ginseng vengono tassate di 1 centesimo con la tassa sulla plastica si lamentano di dover usare la moka, e se si tassa la loro auto da 300cv si lamentano del "pauperismo".

Dalla serie qualunque rinuncia microscopica ai vostri comodi è come "tornare a vivere nelle caverne", vero?

Tasse ridicole come quella del super bollo sono fesserie all’italiana e hanno dimostrato il danno che hanno causato all’orario.. ad ogni modo la mia ha 218cv ..
le capsule al ginseng te le puoi tenere.. bevo caffè.. e sono contro a quella ridicola plastic tax che viene applicata su uno dei materiali più ecologici che l’uomo abbia inventato.. è riciclabile al 100%, inquina meno del vetro durante la fase di produzione e anche durante quella di riciclaggio.. vanno puniti I bifolchi che buttano la plastica in giro e non la plastica.. è come punire una pistola per aver sparato e non l’assassino che ha premuto il grilletto.. ma siamo in Italia, paese di politici ipocriti che parlano per proclami e del mondo non capiscono niente..
Basta vedere i m5s.. andati al governo con proclami da `’spacchiamo tutto`’ e poi rivelatisi uguali agli altri e attaccati alla poltrona.. o renzino con i suoi 80 euro per beccarsi i voti..

Per dare lo stipendio ai miei dipendenti pago 15 mensilità all’anno per avere 11 mesi lavorati in ufficio.. questa è la verità.. ma gli ingrati non la vedono.. non conosco i contratti degli assunti in logistica ma se hanno tredicesima allora percepiscono 14 mensilità (il tfr corrisponde ad una mensilità aggiunta) e lavorano 11 mesi (2,5 giorni di ferie garantite al mese).. oltre a questo allo stato dobbiamo anche pagare altre 15 mensilità in tassazione.. 30 mila euro l’anno spesi per avere 220 giorni lavorativi .. e tu parli di pauperismo ?.. sei un libero professionista ? Chiediti chi tiene in piedi lo stato italiano con le sue tasse.. non sono I poveri e maltrattati dipendenti di Amazon.. sono tutti gli imprenditori che riescono a sopravvivere pur dovendo pagare tasse assurde in Italia.. non da ultima quella sulla plastica che sta per devastare un settore in nome di una falsa ecologia .. torniamo alle bottiglie di vetro e poi lamentiamoci dei costi e dei consumi della logistica che per spostare un litro di liquido porta a spasso due kili al posto di 1,05... ipocriti di politici ed ecologisti dei miei stivali

Notturnia
20-02-2020, 06:47
Completamente sbagliato e retrogrado come concetto.
Un lavoratore sfruttato e sottopagato non renderà mai quanto uno che è "felice" di stare nel proprio posto di lavoro.
Nessuno vieta che ci sia un profitto, ma questo deve essere ragionevole non tanto per questioni etiche, quanto per il motivo sopra descritto.

Anche un imprenditore tassato e vessato non renderà quanto uno felice e non assumerà dipendenti che gli servono perché non ha la serenità di pensare a domani e quindi non darà lavoro ad altri..
il dipendente sottopagato c’è solo se la legge lo permette.. i datori di lavoro sono ben controllati in questo stato da grande fratello.. ma mai ci si preoccupa di permettere a noi di assumere gente senza soffocare di costi..

Imprenditore = gallina da spennare cattivo e pieno di soldi
Dipendente = schiavo triste super capace ma sottopagato

Altri stereotipi infantili ?

Notturnia
20-02-2020, 06:51
Il danno è solo nelle vostre teste.
Anche seguendo il delirio dell'ipcc (errato), il "danno" lo faresti bruciando carburante, non comprando la macchina.
Fa più danno il pauperista con la Panda che fa 50.000 km all'anno, della Ferrari che ne fa 5.000, quindi l'illogicità è manifesta.

Che coi propri soldi uno sia libero di comprarci un po' quello che vuole non è "una stronzata", ma un principio sacrosanto che solo coloro che non hanno il minimo rispetto della libertà delle persone non comprendono.

Il tuo mondo è quello in cui, con questa scusa, viene tassata qualsiasi cosa, da ciò che mangi, a ciò che indossi, ai mobili che hai in casa, e via discorrendo, senza escludere alcuna attività. Alcuna.
Peggio dell'unione sovietica.

La tua tesi è quindi che sia giustificato vietare e/o tassare qualsiasi cosa, perchè qualsiasi cosa può essere considerata "dannosa"? :rolleyes:

In uno stato come il nostro dove si punisce che muove l’economia per il solo fatto che possiede qualcosa e non che usa qualcosa è penalizzante comprare..
si viene puniti per aver comprato una cosa.. se lasci i soldi in banca te li mangiano con le spese, se compri una casa paghi delle tasse al momento dell’acquisto e ogni anno che la possiedi e anche quando la vendi.. alla fine se hai devi pagare anche se non hai un guadagno.. l’importante, in uno stato comunista come il nostro, è punire chi manda avanti la nazione spremendo tutto.. ricorda il film “in time” dove il tempo costava ogni giorno di più per far vivere all’infinito i ricchi.. nel nostro caso si tiene vivi all’infinito i politici inutili a discapito di chi genera lavoro..

nickname88
20-02-2020, 09:02
si vede che non hai mai letto la Costituzione.:read: :rolleyes:Si vede che non ti guardi attorno !

Doraneko
20-02-2020, 09:06
Tasse ridicole come quella del super bollo sono fesserie all’italiana e hanno dimostrato il danno che hanno causato all’orario.. ad ogni modo la mia ha 218cv ..
le capsule al ginseng te le puoi tenere.. bevo caffè.. e sono contro a quella ridicola plastic tax che viene applicata su uno dei materiali più ecologici che l’uomo abbia inventato.. è riciclabile al 100%, inquina meno del vetro durante la fase di produzione e anche durante quella di riciclaggio.. vanno puniti I bifolchi che buttano la plastica in giro e non la plastica.. è come punire una pistola per aver sparato e non l’assassino che ha premuto il grilletto.. ma siamo in Italia, paese di politici ipocriti che parlano per proclami e del mondo non capiscono niente..
Basta vedere i m5s.. andati al governo con proclami da `’spacchiamo tutto`’ e poi rivelatisi uguali agli altri e attaccati alla poltrona.. o renzino con i suoi 80 euro per beccarsi i voti..

Per dare lo stipendio ai miei dipendenti pago 15 mensilità all’anno per avere 11 mesi lavorati in ufficio.. questa è la verità.. ma gli ingrati non la vedono.. non conosco i contratti degli assunti in logistica ma se hanno tredicesima allora percepiscono 14 mensilità (il tfr corrisponde ad una mensilità aggiunta) e lavorano 11 mesi (2,5 giorni di ferie garantite al mese).. oltre a questo allo stato dobbiamo anche pagare altre 15 mensilità in tassazione.. 30 mila euro l’anno spesi per avere 220 giorni lavorativi .. e tu parli di pauperismo ?.. sei un libero professionista ? Chiediti chi tiene in piedi lo stato italiano con le sue tasse.. non sono I poveri e maltrattati dipendenti di Amazon.. sono tutti gli imprenditori che riescono a sopravvivere pur dovendo pagare tasse assurde in Italia.. non da ultima quella sulla plastica che sta per devastare un settore in nome di una falsa ecologia .. torniamo alle bottiglie di vetro e poi lamentiamoci dei costi e dei consumi della logistica che per spostare un litro di liquido porta a spasso due kili al posto di 1,05... ipocriti di politici ed ecologisti dei miei stivali

:mano:

nickname88
20-02-2020, 09:07
Completamente sbagliato e retrogrado come concetto.
Un lavoratore sfruttato e sottopagato non renderà mai quanto uno che è "felice" di stare nel proprio posto di lavoro.
Nessuno vieta che ci sia un profitto, ma questo deve essere ragionevole non tanto per questioni etiche, quanto per il motivo sopra descritto.
Lavoratore felice ? :asd: Il lavoratore deve rispettare un contratto al fine di essere remunerato a fine mese. :rolleyes:
Se non rende viene licenziato come giusto che sia, su contratto sono elencati i criteri da soddisfare ed il lavoratore se mette la firma è tenuto a farlo.
L'unico motivo per cui devi rendere sono solamente i soldi a fine mese, altrimenti se non avessimo problemi economici al lavoro non ci presenteremo nemmeno.

Doraneko
20-02-2020, 09:09
In uno stato come il nostro dove si punisce che muove l’economia per il solo fatto che possiede qualcosa e non che usa qualcosa è penalizzante comprare..
si viene puniti per aver comprato una cosa.. se lasci i soldi in banca te li mangiano con le spese, se compri una casa paghi delle tasse al momento dell’acquisto e ogni anno che la possiedi e anche quando la vendi.. alla fine se hai devi pagare anche se non hai un guadagno.. l’importante, in uno stato comunista come il nostro, è punire chi manda avanti la nazione spremendo tutto.. ricorda il film “in time” dove il tempo costava ogni giorno di più per far vivere all’infinito i ricchi.. nel nostro caso si tiene vivi all’infinito i politici inutili a discapito di chi genera lavoro..

Vuoi incattivirti ancora di più? Ti ricordi la proposta di tassare i prelievi di contante? :asd:

Notturnia
20-02-2020, 09:10
Lavoratore felice ? :asd: Il lavoratore deve rispettare un contratto. :rolleyes:
Se non rende viene licenziato come giusto che sia, su contratto sono elencati i criteri da soddisfare ed il lavoratore se mette la firma è tenuto a farlo.

purtroppo del titolare felice che chiude nuovi contratti di lavoro per mantenere i dipendenti stipendiati non interessa a nessuno..

il titolare deve essere stressato e tassato.. poco conta se ha la responsabilità dei dipendenti e delle loro famiglie e se ai dipendenti non interessa niente del bene dell'azienda che li nutre..

pare tutto dovuto.. siamo in un regime socialista no ?.. è lo stato che fa tutto per noi.. o no ?..

Doraneko
20-02-2020, 09:20
purtroppo del titolare felice che chiude nuovi contratti di lavoro per mantenere i dipendenti stipendiati non interessa a nessuno..

il titolare deve essere stressato e tassato.. poco conta se ha la responsabilità dei dipendenti e delle loro famiglie e se ai dipendenti non interessa niente del bene dell'azienda che li nutre..

pare tutto dovuto.. siamo in un regime socialista no ?.. è lo stato che fa tutto per noi.. o no ?..

Guarda, io sono lavoratore dipendente e solo perché ci tengo a fare l'interesse dell'azienda in modo serio e in qualche modo mi metto nei panni degli imprenditori, di tanto in tanto vengo etichettato come leccaculo, amico dei potenti, schiavo a cui è stato fatto il lavaggio del cervello, ecc... :asd:

nickname88
20-02-2020, 09:26
purtroppo del titolare felice che chiude nuovi contratti di lavoro per mantenere i dipendenti stipendiati non interessa a nessuno..

il titolare deve essere stressato e tassato.. poco conta se ha la responsabilità dei dipendenti e delle loro famiglie e se ai dipendenti non interessa niente del bene dell'azienda che li nutre..

pare tutto dovuto.. siamo in un regime socialista no ?.. è lo stato che fa tutto per noi.. o no ?..
Quoto

Notturnia
20-02-2020, 09:59
Guarda, io sono lavoratore dipendente e solo perché ci tengo a fare l'interesse dell'azienda in modo serio e in qualche modo mi metto nei panni degli imprenditori, di tanto in tanto vengo etichettato come leccaculo, amico dei potenti, schiavo a cui è stato fatto il lavaggio del cervello, ecc... :asd:

come quando si andava a scuola e volevi entrare durante gli scioperi per il colore della carta igienica o per motivi assurdi che erano palesi scuse per saltare le lezioni..

lo ricordo.. credo di aver partecipato ad un solo sciopero (perchè potevo condividere l'idea) prima di capire quanto inutile sia scioperare per cambiare qualcosa (vedi greta e i suoi venerdì di festa)

io apprezzo i dipendenti che fanno straordinari e che aiutano tanto è vero che ricevono gratifiche a fine anno (se ci sono soldi) mentre chi non aiuta non riceve gratifiche ne viene agevolato in caso di richiesta di ferie etc..

non ci sono diritti acquisiti, vanno guadagnati, a mio parere.. anche perchè quando cerchi di chiudere un contratto nuovo con un nuovo cliente è tutta l'attività che ne beneficia e normalmente, in realtà piccole, è il dipendente il più avvantaggiato perchè mantiene il lavoro.. ma non lo si capisce

diverso è il caso dei colossi stime amazon ma li il problema è la tassazione ridicola e non il posto di lavoro.. ricordandoci sempre che le condizioni di lavoro dei dipendenti di una azienda normalmente sono diretta conseguenza dei clienti di quella azienda.. (questa in pochi la capiranno..)

nickname88
20-02-2020, 10:43
Guarda, io sono lavoratore dipendente e solo perché ci tengo a fare l'interesse dell'azienda in modo serio e in qualche modo mi metto nei panni degli imprenditori, di tanto in tanto vengo etichettato come leccaculo, amico dei potenti, schiavo a cui è stato fatto il lavaggio del cervello, ecc... :asd:
Concepire che un dipendente possa avere avere buoni rapporti col datore e/o addirittura con l'amministratore delegato quì è un taboo.
Infatti per molti quì dentro questi ultimi sono solo dei mostri il cui unico scopo è piegare il lavoratore a 90. :O

giovanbattista
20-02-2020, 11:51
Confermo quanto già detto, non ho tempo per mettermi a leggere certe cose, né tantomeno di mettermi a verificare se sono vere.
Ti ripeto solo quanto già scritto, di merda ce n'è ovunque, fatalità la si cerca sempre negli stessi posti. :boh:

a questo punto prego astenersi dal commentare cose che non conosci, in questo modo eviti figure barnine e fai risparmiare pure il mio tempo che sicuramente vale più del tuo;) ma essendo di animo compassionevole volevo darti modo di colmare alcune tue lacune e aprirti la mente alle verità storiche che ignori:read:

ma il massimo del minimo è la tecnica

prima negare
poi denigrare
poi dire che non si può verificare


il massimo del minimo anche nella correttezza intelletuale :doh:

chiuso

canislupus
20-02-2020, 12:29
Anche un imprenditore tassato e vessato non renderà quanto uno felice e non assumerà dipendenti che gli servono perché non ha la serenità di pensare a domani e quindi non darà lavoro ad altri..

L'imprenditore opera una scelta frutto del rischio.
Se guadagna bene, nessuno dovrebbe lamentarsene (e infatti io non ce l'ho con i ricchi in quanto tali).
Le tasse alte in Italia sono diretta conseguenza dei tanti furbi che potendo architettare le più grandi invenzioni fiscali al mondo, di fatto costringono gli onesti (dipendenti in primis ed imprenditori corretti) a pagarne le conseguenze.
Se volete che cambi lo status quo, iniziate a denunciare voi imprenditori chi vi chiede un modo alternativo per non pagare questa o quella tassa.
Comprendo che spesso sia difficile perchè vuol dire chiudere i ponti con un cliente, ma se vedi rubare qualcuno e ti volti dall'altra parte, dopo non puoi lamentarti delle conseguenze.

il dipendente sottopagato c’è solo se la legge lo permette.. i datori di lavoro sono ben controllati in questo stato da grande fratello.. ma mai ci si preoccupa di permettere a noi di assumere gente senza soffocare di costi..

Lo Stato può controllare solo se lo stipendio è equo alla qualifica (minimi tabellari).
Ovviamente non può sapere se a parità di mansione un dipendente venga valorizzato oltre tale minimo da contratto.
Questo sarebbe un lavoro dell'imprenditore che spesso (nelle realtà grandi) non nota questa palese differenza e quindi livella tutti allo stesso piano (dal nullafacente a quello che lavora per due).

Imprenditore = gallina da spennare cattivo e pieno di soldi
Dipendente = schiavo triste super capace ma sottopagato

Altri stereotipi infantili ?

Mai detto in alcun modo quanto sopra.
Esistono da entrambe le parti persone oneste e valide.
Ed entrambe le categorie sono soggette a tassazione elevata.
Solo che nel primo caso qualcosa si può nascondere, nell'altro con il prelievo alla fonte è un po' difficile.
Poi sono d'accordo con te che le tasse agli imprenditori andrebbero abbassate, ma la soluzione non può essere di recuperarle dai dipendenti che non hanno modo di modificare il proprio reddito se non sperando nella benevolenza del proprio datore di lavoro.

canislupus
20-02-2020, 12:57
Lavoratore felice ? :asd: Il lavoratore deve rispettare un contratto al fine di essere remunerato a fine mese. :rolleyes:
Se non rende viene licenziato come giusto che sia, su contratto sono elencati i criteri da soddisfare ed il lavoratore se mette la firma è tenuto a farlo.
L'unico motivo per cui devi rendere sono solamente i soldi a fine mese, altrimenti se non avessimo problemi economici al lavoro non ci presenteremo nemmeno.

Classica mentalità da fine ottocento che in ALTRE nazioni con imprenditori che vanno oltre il semplice denaro, per fortuna non esiste.
Quando scrivo lavoratore felice, intendo una persona che si reca in ufficio/fabbrica fa il proprio dovere come previsto da contratto e risulta essere SEMPRE disponibile quando si vede riconosciuto il surplus (non previsto strettamente) in maniera anche economica.
Per esemplificare il concetto...
Se da contratto devo fare 100 e faccio 1000 e non mi sento dire neanche un grazie, per quale ragione dovrei domani proseguire a fare 1000, anche se verrei ugualmente pagato per 100???
Come giustamente l'imprenditore non paga delle persone per semplice spirito di carità, ma per un proprio tornaconto economico, allo stesso modo ragiona in piccolo il dipendente.
Se il lavoro extra non viene riconosciuto come tale, non avrai un dipendente FELICE di fare oltre il minimo e quindi avrai una produttività inferiore rispetto a quella potenziale.

polli079
20-02-2020, 13:13
Generalizzare è spesso sbagliato, cercare di dare la colpa a un'intera categoria (dipendenti o datori) secondo me non porta da nessuna parte.
I disonesti, scansafatiche, approfittatori ci sono in entrambe e sono un problema per entrambe le categoria.
Il dipendente "problematico" non grava solo sul datore, ma anche sui suoi colleghi che dovranno sopperire al suo comportamento.
L'imprenditore che non paga una tassa, con i dipendenti in nero, non fa un danno solo ai suoi dipendenti ma anche ai suoi diretti concorrenti che per forza di cosa, avranno prezzi più alti.
Uno stato che funziona dovrebbe essere in grado di intervenire in queste situazione ma spesso non funziona così.

polli079
20-02-2020, 13:25
Il valorizzare un lavoratore a volte è essenziale, naturalmente dipende da quanto ci hai investito su quel lavoratore.
Il dipendente che deve solo guardare una macchina bhè, anche se va via perchè non è contento non è un problema.
Già un semplice tecnico sul quale è stato investito del tempo per formarlo diventa già un problema.
Una figura dove magari hai perso anni a farlo diventare quello che è, altamente specializzata, con tante di certificazioni, diventa un danno se va via.
Ovvio che sono tutti discorsi che valgono per imprenditori medio piccoli, per quelli di dimensione di amazon il discorso è completamente diverso.

Flortex
20-02-2020, 15:16
In Unione Sovietica ti vietavano e bon. Qui il discorso è "Siamo un Paese libero...ma vogliamo la nostra parte". E ci si ritrova con robe assurde tipo il bollo auto, come se non pagassi già abbastanza tasse quando acquisto l'auto, quando faccio rifornimento, quando la porto a fare il tagliando, quando cambio le gomme (invernali, semi-obbligatorie per la mia sicurezza, con 15°C fuori...), quando compro il seggiolino antiabbandono (perché 2 persone all'anno si dimenticano il bambino in macchina), ecc...

Hai ragione, ci mancherebbe, ma le motivazioni, a cominciare dal disprezzo di ogni libertà, sono le stesse.

Flortex
20-02-2020, 15:17
In uno stato come il nostro dove si punisce che muove l’economia per il solo fatto che possiede qualcosa e non che usa qualcosa è penalizzante comprare..
si viene puniti per aver comprato una cosa.. se lasci i soldi in banca te li mangiano con le spese, se compri una casa paghi delle tasse al momento dell’acquisto e ogni anno che la possiedi e anche quando la vendi.. alla fine se hai devi pagare anche se non hai un guadagno.. l’importante, in uno stato comunista come il nostro, è punire chi manda avanti la nazione spremendo tutto.. ricorda il film “in time” dove il tempo costava ogni giorno di più per far vivere all’infinito i ricchi.. nel nostro caso si tiene vivi all’infinito i politici inutili a discapito di chi genera lavoro..

:)

Perfetto.
Uno stato basato sul furto, in nome del "bene comune".

zappy
20-02-2020, 20:05
...La tua tesi è quindi che sia giustificato vietare e/o tassare qualsiasi cosa, perchè qualsiasi cosa può essere considerata "dannosa"? :rolleyes:
e dove avrei scritto "qualsiasi cosa"?!? :confused: :read:

zappy
20-02-2020, 20:07
...quando compro il seggiolino antiabbandono (perché 2 persone all'anno si dimenticano il bambino in macchina), ecc...
su questo sono d'accordo. ho letto che negli ultimi 20 anni (VENTI) è successo dieci DIECI volte.
oggettivamente ha poco senso.

zappy
20-02-2020, 20:15
...sono contro a quella ridicola plastic tax ... ma siamo in Italia, paese di politici ipocriti che parlano per proclami e del mondo non capiscono niente..
https://www.wired.it/attualita/politica/2019/12/09/plastic-tax-italia-europa/
la tassa sulla plastica monouso, una misura che – in forme diverse – esiste nella maggior parte dei paesi europei :read:

Capisco, sei uno che blatera di cose che non sa e fa la vittima.
Tipico itaGliano
...Chiediti chi tiene in piedi lo stato italiano con le sue tasse.. non sono I poveri e maltrattati dipendenti di Amazon.. sono tutti gli imprenditori ...
Si si, come no...
https://www.linkiesta.it/it/article/2018/01/17/le-tasse-in-italia-le-pagano-i-poveri-e-il-ceto-medio-e-i-ricchi-la-fa/36814/

Flortex
20-02-2020, 22:18
e dove avrei scritto "qualsiasi cosa"?!? :confused: :read:

E' la logica applicazione del tuo ragionamento.
Voglio dire: se il semplice uso di energia (diciamo fossile) è considerato censurabile perchè "dannoso", tutto quanto implica l'uso di tale energia, direttamente od indirettamente, ricade nella fattispecie.

Quindi "qualsiasi cosa". :)

nickname88
21-02-2020, 09:12
Classica mentalità da fine ottocento che in ALTRE nazioni con imprenditori che vanno oltre il semplice denaro, per fortuna non esiste.
Quando scrivo lavoratore felice, intendo una persona che si reca in ufficio/fabbrica fa il proprio dovere come previsto da contratto e risulta essere SEMPRE disponibile quando si vede riconosciuto il surplus (non previsto strettamente) in maniera anche economica.
Per esemplificare il concetto...
Se da contratto devo fare 100 e faccio 1000 e non mi sento dire neanche un grazie, per quale ragione dovrei domani proseguire a fare 1000, anche se verrei ugualmente pagato per 100???
Come giustamente l'imprenditore non paga delle persone per semplice spirito di carità, ma per un proprio tornaconto economico, allo stesso modo ragiona in piccolo il dipendente.
Se il lavoro extra non viene riconosciuto come tale, non avrai un dipendente FELICE di fare oltre il minimo e quindi avrai una produttività inferiore rispetto a quella potenziale.Guarda che la remunerazione del lavoro in più NON richiesto non è obbligatorio se non c'è scritto nel contratto.

Se per farti fare lavoro extra tu chiedi più denaro allora non è più "FELICITA" quella, è semplicemente altro lavoro in cambio di remunerazione come il resto che già stai facendo, che può essere visto come straordinario o potresti chiedere una modifica del tuo contratto per implicare ciò.

Come giustamente l'imprenditore non paga delle persone per semplice spirito di carità, ma per un proprio tornaconto economico, allo stesso modo ragiona in piccolo il dipendente.E infatti non l'ho mica mai negato, ma il lavoratore può pensare al proprio mulino solo in base a ciò che lo circonda. Ossia se hai più proposte lavorative può scegliere la migliore per lui o lasciare l'attuale per altre più redditizie.
Nessuno lo vieta.

Se il lavoro extra non viene riconosciuto come tale, non avrai un dipendente FELICE di fare oltre il minimo e quindi avrai una produttività inferiore rispetto a quella potenziale.Se il dipendente "FELICE" lo deve pagare per il lavoro extra, la felicità non centra nulla.
Se vogliono farti fare lavoro extra ti chiamano e ti propongono una modifica del contratto con più compenso in cambio di più lavoro o semplicemente continuano a pagarti meno e ne assumono un secondo sempre a poco.

La Felicità non capisco cosa centri, ognuno lavora per la "grana", se lavora di più è perchè si aspetta più grana.
Se lo facesse per "felicità" non chiederebbe compensi.

zappy
21-02-2020, 15:21
E' la logica applicazione del tuo ragionamento.
Voglio dire: se il semplice uso di energia (diciamo fossile) è considerato censurabile perchè "dannoso", tutto quanto implica l'uso di tale energia, direttamente od indirettamente, ricade nella fattispecie.

ovviamente no.
quello che è censurabile è lo spreco di energia in rapporto all'utilità/lavoro prodotto
dai, l'hai capito da solo, non fare il finto tonto.:rolleyes:

giovanbattista
22-02-2020, 12:29
https://www.wired.it/attualita/politica/2019/12/09/plastic-tax-italia-europa/
la tassa sulla plastica monouso, una misura che – in forme diverse – esiste nella maggior parte dei paesi europei :read:

Capisco, sei uno che blatera di cose che non sa e fa la vittima.
Tipico itaGliano

Si si, come no...
https://www.linkiesta.it/it/article/2018/01/17/le-tasse-in-italia-le-pagano-i-poveri-e-il-ceto-medio-e-i-ricchi-la-fa/36814/

a questo punto prego astenersi dal commentare cose che non conosci, in questo modo eviti figure barnine e fai risparmiare pure il mio tempo che sicuramente vale più del tuo;) ma essendo di animo compassionevole volevo darti modo di colmare alcune tue lacune e aprirti la mente alle verità storiche che ignori:read:

ma il massimo del minimo è la tecnica

prima negare
poi denigrare
poi dire che non si può verificare


il massimo del minimo anche nella correttezza intelletuale :doh:

chiuso

Ecco come i 2 "imprenditori" si eclissano e scompaiono dalle discussioni quando vengono messi di fronte a fatti reali e incontrovertibili.