View Full Version : Tesla: gli impiegati devono spingersi oltre i limiti per il bene dell'azienda
Redazione di Hardware Upg
17-02-2020, 11:41
Link alla notizia: https://auto.hwupgrade.it/news/tecnologia/tesla-gli-impiegati-devono-spingersi-oltre-i-limiti-per-il-bene-dell-azienda_87117.html
È trapelata una copia del manuale interno dei dipendenti di Tesla, secondo il quale l'azienda si aspetta che i suoi dipendenti vedano il loro lavoro come una "missione" e diano tutto per la causa. Non convenzionale, come molte cose nell'azienda di Musk, e come il suo stesso nome, l' "anti-manuale" del dipendente
Click sul link per visualizzare la notizia.
La sua idea centrale è che un dipendente Tesla dovrebbe fare tutto il possibile per massimizzare le proprie prestazioni.
Ma pensa te, invece nelle altre aziende ai dipendenti dicono di prenderla tranquilla, tanto c'è tempo, di non affannarsi e di rilassarsi.
filippo1980
17-02-2020, 11:59
Non so, sinceramente non vedo la cosa strana in un manuale del genere ... forse ilf atto che l'abbiano formalizzato? Credo che tutte le aziende (chi più chi meno) puntino a massimizzare l'utilità di ogni dipendente e vogliano che lo stesso si immedesimi nella realtà in cui lavora altrimenti non esisterebbero i benefit che alcune danno nel momento in cui porti amici, quelli come "dipendente del mese" e i vari incontri, conviviali o meno, che puntano a sviluppare il team building!
Attendo articolo su "In Tesla è per messo scoreggiare?"
e
"Tesla: facciamo anche auto"
Notturnia
17-02-2020, 13:11
capisco che sia d'obbligo parlare di Tesla.. ma in tutte le aziende si spera che i propri dipendenti lavorino per il bene dell'azienda in modo che tutti i dipendenti abbiano ancora un lavoro.
Da che mondo è mondo si fa.. che poi il CEO ti scriva una lettera simile non la vedo una cosa strana.. è melensa perchè sono in America.. in Giappone le cose sarebbero più serie ma il concetto sarebbe lo stesso..
solo in Italia abbiamo dipendenti che si nascondono per non lavorare o che timbrano il cartellino di colleghi assenti.. ma siamo noi quelli strani non loro
Sono daccordo con Musk - "continuous improvement" e' un paradigma che, per sua definizione, non ha mai fine. Se qualcosa puo' essere fatto meglio, e tu sai che si puo' fare o come si puo' fare, DEVI far si che il messaggio arrivi al tuo capo, al capo del tuo capo e cosi' via; finche' qualcuno non ti dice "grazie, ma e' una cazzata" ... e se ci credi ancora, parla con il numero uno: non puntare mai indici, ma esponi il perche' e' un problema e come potrebbe essere risolta: spesso il diavolo e' nei dettagli.
Nel mio piccolo, ho fatto cambiare una procedura aziendale piuttosto inutile sull'allocazione di capitale, chiamando il numero due dell'azienda dove lavoro, che e' un mostro da 180.000 dipendenti: mi ha dedicato 5 minuti e mi ha detto che avevo ragione: il giorno dopo la procedura era stata corretta come da mie indicazioni.
Il mio capo (un tipo da 500K di bonus l'anno) e' andato in giro con la mia mail stampata e legata alla fronte per una giornata.
Attendo articolo su "In Tesla è per messo scoreggiare?"
e
"Tesla: facciamo anche auto"
Ma veramente.
Sono daccordo con Musk - "continuous improvement" e' un paradigma che, per sua definizione, non ha mai fine. Se qualcosa puo' essere fatto meglio, e tu sai che si puo' fare o come si puo' fare, DEVI far si che il messaggio arrivi al tuo capo, al capo del tuo capo e cosi' via; finche' qualcuno non ti dice "grazie, ma e' una cazzata" ... e se ci credi ancora, parla con il numero uno: non puntare mai indici, ma esponi il perche' e' un problema e come potrebbe essere risolta: spesso il diavolo e' nei dettagli.
Nel mio piccolo, ho fatto cambiare una procedura aziendale piuttosto inutile sull'allocazione di capitale, chiamando il numero due dell'azienda dove lavoro, che e' un mostro da 180.000 dipendenti: mi ha dedicato 5 minuti e mi ha detto che avevo ragione: il giorno dopo la procedura era stata corretta come da mie indicazioni.
Il mio capo (un tipo da 500K di bonus l'anno) e' andato in giro con la mia mail stampata e legata alla fronte per una giornata.
E hai vinto una pacca sulle spalle. Bravo
HackmanG
17-02-2020, 13:40
L'ennesimo rettiliano a capo di un'azienda... :D
HIVE mind
17-02-2020, 14:08
E hai vinto una pacca sulle spalle. Bravo
Beh dipende. Non tutti siamo stinchi di santo, ma neanche dei completi idioti.
Se a livello aziendale, di qualsiasi dimensione, viene riconosciuto il merito si viene tutti spronati a fare meglio.
Al contrario (vedi pacca sulla spalla) la prossima volta ci si pensa due volte.
Spero per lui la prima.
E hai vinto una pacca sulle spalle. Bravo
Se una pacca valesse un'euro, ho vinto 7.400 pacche quell'anno, oltre a una settimana di bagordi in un paese del nord. Ma come ho scritto piu' sopra, non lavoro per una azienda italiana.
Il rovescio della medaglia? si svegliano la mattina, decidono che il tuo settore non e' piu' strategico, e lo tagliano dalla testa ai piedi: niente di personale, le tue performance non contano - eri nel posto sbagliato al momento sbagliato.
solo in Italia abbiamo dipendenti che si nascondono per non lavorare o che timbrano il cartellino di colleghi assenti.. ma siamo noi quelli strani non loro
in ogni paese esistono persone che sputano sul proprio perchè "gli altri signora mia sono competenti e onesti, tutti!!!!...non come noi galassiesi che non faccimao un cazzo da mattina a sera, ma io non sono come gli altri eh badate bene, sono l'unico galassiese che è onesto, competente, etc etc"
e daje a ride
Se una pacca valesse un'euro, ho vinto 7.400 pacche quell'anno, oltre a una settimana di bagordi in un paese del nord. Ma come ho scritto piu' sopra, non lavoro per una azienda italiana.
Il rovescio della medaglia? si svegliano la mattina, decidono che il tuo settore non e' piu' strategico, e lo tagliano dalla testa ai piedi: niente di personale, le tue performance non contano - eri nel posto sbagliato al momento sbagliato.
eh una bella corsa continua.
occorre sempre correre e sapersi mettere in gioco, ma alla fine quella tua procedura ha fatto risparmiare tempo, o errori.
ramses77
17-02-2020, 16:31
Pronto il comunicato di Poste Italiane, si sa mai...
Ma pensa te, invece nelle altre aziende ai dipendenti dicono di prenderla tranquilla, tanto c'è tempo, di non affannarsi e di rilassarsi.
Stavo per dire la stessa cosa anch'io poi ho letto tutto l'articolo e mi sono reso conto che sbagliavo. Un conto è dire che devi dare l'impossibile a gratis seguendo regole, burocrazia e gerarchie interne ed un altro è dire: se una regola è sbagliata non seguirla e dillo a qualcuno che ti ascolterà. Se poi riesce a far sì che nella realtà aziendale sia davvero possibile è una grande conquista.
giuvahhh
17-02-2020, 17:49
farlo per chi? per ingrassare il padrone e rimetterci la salute? i nuovi schiavi 3.0
Ha ragione Musk...i dipendenti devono superare i loro limiti. Stile razza Sayan. Quando senti che sei al tuo massimo, vai oltre ! :O
Con un po' di motivazione (qualunque cosa voglia dire) e olio di gomito (anche qui spazio all'immaginazione) si ottiene tutto.
Allego video dimostrativo (clic sulla foto) di dipendente Tesla motivato che supera i suoi limiti stupendo dirigenti e colleghi, buona visione:
https://www.outliers.it/wp-content/uploads/2016/02/riunione-aziendale-banner.jpg (https://www.youtube.com/watch?v=mkqkxuTQUnU)
:asd:
Scherzi a parte...non vedo scritto niente di "fantascientifico" in quel documento aziendale di Tesla...non sono un simpatizzante, anzi, ma leggerlo non mi ha certo sconvolto...
mmm modello tesla praticamente filosofia amazon e dogma apple....un bellomino proprio.
...Nel mio piccolo, ho fatto cambiare una procedura aziendale piuttosto inutile ...
sei fortunato.
In genere ti mandano affa##ulo direttamente, specificando chiaramente di farti i c@zzi tuoi.
Notturnia
17-02-2020, 20:36
Leggo di gente che parla ancora di padrone e di schiavi.. capisco perché affoghiamo in un sistema politico simile.. poca gente ha capito che vuol dire lavorare e cosa vuol dire gestire da imprenditore una ditta di qualsiasi dimensione.. padroni e schiavi.. wow che cultura...
NighTGhosT
18-02-2020, 06:13
sei fortunato.
In genere ti mandano affa##ulo direttamente, specificando chiaramente di farti i c@zzi tuoi.
No....MOLTO peggio.
Qua in Italia fare una cosa del genere......significa pestare i piedi al tuo capo....capo del tuo capo.....capo del capo del tuo capo.....e cosi' via.....ovvero, coloro che hanno deciso e approvato quella procedura, seppur sbagliata.
Da quel preciso istante, ti sei fottuto con le tue mani.....e se ti va bene, il giorno seguente sei a tagliare l'erba in giardino.
"non avrai altro dio che l' azienda"
tallines
18-02-2020, 07:16
Tesla: gli impiegati devono spingersi oltre i limiti per il bene dell'azienda
Ovviamente gratis.......
E gli incentivi ?
Intercooler............:asd:
E poi i meriti li prende tutti il capo, ma va lààààà.......:ciapet: :tie: :tie:
A leggere certi commenti emerge tutti i difetti dell'italiano medio.
1) Superare i limiti si ma solo per il contante... ma che amarezza è!? Io se decido di spingermi oltre lo faccio per me, per sapere che posso fare di più, per sentirmi realizzato. Non ci sono solo i soldi nella vita eh... a volte c'è anche qualcosa di meglio che monetizzare tutto. A volte mi sembra quasi di leggere commenti di mercenari, il che è tutto dire.
2) Basta con questa mentalità del capo cattivo, padrone cattivo ecc... ecc... io quando un'azienda non mi convinceva ho cambiato azienda. Ma che senso ha lavorare in un posto in cui non stimi i vertici, pensi che ti faranno le scarpe a prescindere ecc... ecc...!?
3) Se la risposta al punto 2 è "se me ne vado faccio il disoccupato/non ho alternative" e varianti simili allora vali poco punto. Se vali poco la colpa è tua... non è dell'imprenditore, non è dello stato e non è di altri vari ed eventuali. Se io a 40 anni, non esattamente un ragazzino, ricevo proposte da aziende per cambiare bandiera e non mi ritengo assolutamente un genio o chissà che significa che chi non viene considerato ha una appetibilità lavorativa infima.
4) Strategia sempre e comunque. Non c'è peggior cosa di gente che si lancia in campagne contro un superiore senza la benché minima preparazione. Se l'azienda ti piace ma il tuo diretto capo no, non va mai affrontato frontalmente se non hai la certezza di avere le risorse per tirarlo giù. Ti lavori chi sta sopra ancora, vai a pranzi, risolvi problemi che non ti competerebbero per metterla in termini semplici cerchi alleanze e solo quando sei veramente pronto affronti uno che a quel punto solo sulla carta è sopra di te. Se uno non ha chiaro questi concetti di base mi chiedo come fa a stare al mondo perché valgono a 360°.
A leggere certi commenti emerge tutti i difetti dell'italiano medio..
E a leggerne altri si capisce come siamo finiti schiavi dei super manager in un paese di sottopagati
in cui non c'è lavoro.
1) Superare i limiti si ma solo per il contante... ma che amarezza è!? Io se decido di spingermi oltre lo faccio per me, per sapere che posso fare di più, per sentirmi realizzato. Non ci sono solo i soldi nella vita eh... a volte c'è anche qualcosa di meglio che monetizzare tutto. A volte mi sembra quasi di leggere commenti di mercenari, il che è tutto dire.
Sicuramente, ma solo quando hai un lavoro che ti piace. Ed è una rarità oltre che una fortuna.
2) Basta con questa mentalità del capo cattivo, padrone cattivo ecc... ecc... io quando un'azienda non mi convinceva ho cambiato azienda.
Non c'è mercato del lavoro in Italia, se non per una manciata di settori. Dove pensi che possano
andare i cittadini che hanno uno straccio di lavoro da 1200€ e sono oltre la 40ina d'età?
Ma che senso ha lavorare in un posto in cui non stimi i vertici, pensi che ti faranno le scarpe a prescindere ecc... ecc...!?
Siamo tra gli ultimi come retribuzioni in europa e come disparità tra ricchi e poveri. Pensare che
i vertici pensano solo ai soldi e allo sfruttamento del dipendete è più che normale e un dovere.
3) Se la risposta al punto 2 è "se me ne vado faccio il disoccupato/non ho alternative" e varianti simili allora vali poco punto. Se vali poco la colpa è tua... non è dell'imprenditore, non è dello stato e non è di altri vari ed eventuali.
Prova a dirlo a tutti i 50enni che hanno perso il lavoro dopo 25 anni di contributi che non valgono nulla.
La colpa è dello stato che non crea mercato del lavoro, e dell'imprenditore che non valorizza e forma
il dipendente.
Se io a 40 anni, non esattamente un ragazzino, ricevo proposte da aziende per cambiare bandiera e non mi ritengo assolutamente un genio o chissà che significa che chi non viene considerato ha una appetibilità lavorativa infima.
Il tuo caso rappresenta la norma? Il settore in cui lavori è lo stesso per milioni di italiani?
Nel biellese hanno perso il lavoro decine di migliaia di cittadini perchè le aziende hanno
delocalizzato tutte o hanno fallito. Dove li allochiamo? Dove sono le aziende tessili in cui
possono rivendersi?
4) Strategia sempre e comunque. Non c'è peggior cosa di gente che si lancia in campagne contro un superiore senza la benché minima preparazione. Se l'azienda ti piace ma il tuo diretto capo no, non va mai affrontato frontalmente se non hai la certezza di avere le risorse per tirarlo giù. Ti lavori chi sta sopra ancora, vai a pranzi, risolvi problemi che non ti competerebbero per metterla in termini semplici cerchi alleanze e solo quando sei veramente pronto affronti uno che a quel punto solo sulla carta è sopra di te. Se uno non ha chiaro questi concetti di base mi chiedo come fa a stare al mondo perché valgono a 360°.
Ma ti lavori cosa? Vai a pranzo con chi? Con gente che non vuole nemmeno vederti
se non per la pagellina annuale in cui ti dicono che puoi fare di più come scusa
per non darti un cazzo?
E a leggerne altri si capisce come siamo finiti schiavi dei super manager in un paese di sottopagati
in cui non c'è lavoro.
Chissà perché alla fine dei giochi sono più che convinto che lavora di più e peggio chi si lamenta sempre di chi ha una mentalità diversa. Mi sbaglierò sicuramente eh... ma però....
Sicuramente, ma solo quando hai un lavoro che ti piace. Ed è una rarità oltre che una fortuna.
Eh no... la fortuna non c'entra niente. È capacità. Se sei capace fai il lavoro che ti pare. Io non sono nato figlio di qualcuno, non ho avuto a disposizione risorse o scuole particolari e come me tanti altri che hanno fatto carriera. Dipende tutto dalla testa che hai e non mi riferisco al titolo di studio eh... ma proprio al saper giocare al meglio le proprie carte perché puoi essere super titolato con 18 lauree ma se non sai usarle non servono a niente.
Non c'è mercato del lavoro in Italia, se non per una manciata di settori. Dove pensi che possano
andare i cittadini che hanno uno straccio di lavoro da 1200€ e sono oltre la 40ina d'età?
Ma il punto non è dove vai quando ti sei bruciato... il punto è non bruciarsi. Se arrivi a 40 anni con un lavoro che non ti piace, senza alcuna capacità appetibile ecc... ecc... ma di chi è la colpa se non tua?!
Il mercato in Italia esiste perché ripeto io non son figlio di nessuno e ho lavorato dove mi è parso. Poi ancora una volta e lo ripeterò fino alla nausea se non hai nessuna abilità, vuoi fare l'operaio come altri 9999 potrebbero fare è ovvio che sei solo un numero e che ti esponi a rimanere a piedi a 40 anni.
Siamo tra gli ultimi come retribuzioni in europa e come disparità tra ricchi e poveri. Pensare che
i vertici pensano solo ai soldi e allo sfruttamento del dipendete è più che normale e un dovere.
Ma non è funzionale... te non sei mica pagato per fare una crociata e tanto meno sarai retribuito se lotti per la giustizia. Poi oh... se ti vuoi immolare per me fai pure ma poi non venire a piangere che altri vanno avanti.
Prova a dirlo a tutti i 50enni che hanno perso il lavoro dopo 25 anni di contributi che non valgono nulla.
La colpa è dello stato che non crea mercato del lavoro, e dell'imprenditore che non valorizza e forma
il dipendente.
Assistenzialismo a go go. Ripeto è proprio sbagliato il concetto di partenza. Se tu ti aspetti che lo stato ti salvi a 50 anni hai già scelto di perdere. Io non mi aspetto alcun aiuto dallo stato e se poi lo ricevo tanto di guadagnato ma non puoi partire dal concetto che lo stato ti salverà.
Per darti un'idea io oggi lavoro pensando che lo stato non mi darà un cent di pensione. Se quando andrò in pensione invece qualcosa mi darà sarà tutto un di più ma io lavoro oggi in modo che possa sopravvivere anche a pensione zero.
Il tuo caso rappresenta la norma? Il settore in cui lavori è lo stesso per milioni di italiani?
Nel biellese hanno perso il lavoro decine di migliaia di cittadini perchè le aziende hanno
delocalizzato tutte o hanno fallito. Dove li allochiamo? Dove sono le aziende tessili in cui
possono rivendersi?
Non è il mio settore a essere la "norma" ma devi guardare al mio modo di pormi verso il lavoro che fa la differenza. Se io fossi entrato all'esselunga per dire un qualsiasi supermercato sarei arrivato comunque in una posizione di forza prima o poi e io di come funziona un supermercato non ne so niente. Quindi non è che ha importanza il settore, ha importanza la tua propensione a essere un key man nell'azienda. La tua capacità nell'apprendere abilità che facciano pensare all'azienda che TU gli servi.
Se le aziende delocalizzano e penso che l'azienda valga io avrei seguito l'azienda. Il primo giorno che mi hanno assunto io sono andato a lavorare a 600Km da casa ma fossero stati 6000 per me era uguale. Ripeto la differenza non è il settore mio, tuo o di altri ma quanto tu riesci a valere. Se sei solo un numero e domani puoi essere sostituito dal primo che passa il problema ripeto non è il datore di lavoro ma tu.
Ma ti lavori cosa? Vai a pranzo con chi? Con gente che non vuole nemmeno vederti
se non per la pagellina annuale in cui ti dicono che puoi fare di più come scusa
per non darti un cazzo?
Sta alle tue capacità... certo se pretendi un "colloquio" di lavoro chi ha voglia. La pagellina è un classico esempio di come puoi giocarla bene o male:
Io al momento della pagellina a prescindere dal voto ho sempre detto "Dottò lo sai te quanto valgo se nella pagellina ti fa comodo darmi un voto più o un voto meno a me non interessa perché so che te sai amministrare come si deve" altri colleghi han fatto polemica sul voto invece perché secondo loro hanno avuto voti bassi.
Come è andata a finire? Che io in 10 anni di lavoro sono diventato un quadro direttivo e loro sono rimasti al primo livello da impiegati dimenticati dall'azienda e ormai con speranze di carriera pari a zero.
Certamente non è stata solo la risposta al pagellino a fare la differenza ma a partire da lì dai un messaggio al tuo capo. E sono tante piccole cose che fanno la differenza.
polli079
18-02-2020, 09:45
Effettivamente a meno di non aver scelto indirizzi completamente fuori mercato il discorso di Darkon è abbastanza condivisibile, magari su alcuni aspetti è un pò triste che certe tutele stiano sparendo però effettivamente, la cosa più sicura è puntare su stessti.
Leggo di gente che parla ancora di padrone e di schiavi.. capisco perché affoghiamo in un sistema politico simile.. poca gente ha capito che vuol dire lavorare e cosa vuol dire gestire da imprenditore una ditta di qualsiasi dimensione.. padroni e schiavi.. wow che cultura...
E' assurdo, ma e' proprio così, ormai tutti hanno questa mentalità da sindacalista che non porta a niente di utile.
Un lavoratore deve capire che a far girare bene la propria azienda e' un vantaggio per tutti. Io lo dico sempre ad i miei amici, quando dovete fare delle scelte, immaginatevi come se l'azienda fosse la vostra.
P.s. Aggiungo che condivido molto nel discorso di Darkon e se posso voglio dare un consiglio a chi e' ancora giovane.
Va bene trovare la propria strada, ma cercate di capire il prima possibile qual'e' il lavoro che vi piace o dove siete piu' portati e concentratevi il piu' possibile su quella strada. A 40 anni vedo chiaramente la differenza fra i coetanei che hanno fatto un esperienza costante in un settore e l'hanno trasformata in una carriera e quelli che hanno cambiato mille lavori e si ritrovano a 40 anni a dover competere con i 20enni perche' non hanno nessun tipo di carriera alle spalle e si ritrovano a dover accettare qualsiasi tipo di situazione pur di lavorare.
Eh no... la fortuna non c'entra niente. È capacità. Se sei capace fai il lavoro che ti pare. Io non sono nato figlio di qualcuno, non ho avuto a disposizione risorse o scuole particolari e come me tanti altri che hanno fatto carriera. Dipende tutto dalla testa che hai e non mi riferisco al titolo di studio eh... ma proprio al saper giocare al meglio le proprie carte perché puoi essere super titolato con 18 lauree ma se non sai usarle non servono a niente.
La capacità ha la sua valenza ma senza il caso non avresti fatto nulla. Se non fossi
stato al posto giusto al momento giusto in determinate situazioni la tua carriera non
avrebbe avuto un seguito.
Ma il punto non è dove vai quando ti sei bruciato... il punto è non bruciarsi. Se arrivi a 40 anni con un lavoro che non ti piace, senza alcuna capacità appetibile ecc... ecc... ma di chi è la colpa se non tua?!
Si parte dal fatto che in Italia non c'è mercato del lavoro, ci sono pochi lavori e non
c'è scelta. Chi resta qua, sa che ha le gambe azzoppate in partenza. La possibilità ce
l'hanno chi ha i soldi alla base e una famiglia che gli possa pagare l'università e un
eventuale trasferimento all'estero. Fare quello che piace in Italia è un lusso che
pochissimi possono permettersi.
La responsabilità non è del singolo, che non può fare altro che adattarsi o andarsene.
Vedi i laureati in filosofia.
Il mercato in Italia esiste perché ripeto io non son figlio di nessuno e ho lavorato dove mi è parso. Poi ancora una volta e lo ripeterò fino alla nausea se non hai nessuna abilità, vuoi fare l'operaio come altri 9999 potrebbero fare è ovvio che sei solo un numero e che ti esponi a rimanere a piedi a 40 anni.
Chi fa l'operaio lo fa perchè non c'è scelta e non vuole andarsene. In italia lavorano
meno della metà degli abitanti, quale mercato esattamente?
Ma non è funzionale... te non sei mica pagato per fare una crociata e tanto meno sarai retribuito se lotti per la giustizia. Poi oh... se ti vuoi immolare per me fai pure ma poi non venire a piangere che altri vanno avanti.
Lottare per la giustizia mi sembra il minimo visto come vanno le cose.
Ne vedo pochi che vanno avanti: Vedo una massa enorme di lavoratori sfiduciati che sanno
che anche se si impegnano dando il 150%, otterrebbero un contentino ridicolo in confronto
alla fatica spesa. Gli altri "che vanno avanti" sono i paraculati di 24 anni che oggi le aziende
assumono con un ruolo altissimo senza alcuna crescita ne gavetta.
Assistenzialismo a go go. Ripeto è proprio sbagliato il concetto di partenza. Se tu ti aspetti che lo stato ti salvi a 50 anni hai già scelto di perdere. Io non mi aspetto alcun aiuto dallo stato e se poi lo ricevo tanto di guadagnato ma non puoi partire dal concetto che lo stato ti salverà.
Ma è lo stato che mi ha messo in questa situazione, ed è lui che se ne deve occupare.
Abbiamo il tasso di disoccupazione più alto mai visto, le aziende delocalizzano e quando
restano sfruttano lo sfruttabile dando il minimo salariale e cercando tutti gli escamotage
possibili per non pagare le tasse e sfruttare i lavoratori. Il 50enne che perde il lavoro
causa delocalizzazione non ha nessuna colpa di non essere stato formato a dovere, ed è
suo diritto che intervenga lo stato in suo aiuto, i contributi li ha versati.
Per darti un'idea io oggi lavoro pensando che lo stato non mi darà un cent di pensione. Se quando andrò in pensione invece qualcosa mi darà sarà tutto un di più ma io lavoro oggi in modo che possa sopravvivere anche a pensione zero.
Evidentemente hai la fortuna di guadagnare talmente tanto da poterti permettere una
pensione privata. Chi guadagna 1200€ al mese, riesce a mantenere a malapena se
stesso ma paga le tasse all'inps e ha diritto ad una pensione adeguata. Se tu guadagni
cifre astronomiche non significa che gli altri debbano fare la fame in periodo di vecchiaia.
Non è il mio settore a essere la "norma" ma devi guardare al mio modo di pormi verso il lavoro che fa la differenza. Se io fossi entrato all'esselunga per dire un qualsiasi supermercato sarei arrivato comunque in una posizione di forza prima o poi e io di come funziona un supermercato non ne so niente. Quindi non è che ha importanza il settore, ha importanza la tua propensione a essere un key man nell'azienda. La tua capacità nell'apprendere abilità che facciano pensare all'azienda che TU gli servi.
Sai cosa, penso che stai rapportando il tuo esempio alla normalità. Non funzionano così
le cose in Italia. Forse nelle start-up si ha qualche chance. Le multinazionali non hanno
nessun interesse nel farti crescere, hanno interesse nello sfruttarti il più possibile al minor
costo e ci stanno riuscendo. C'è gente che fa straordinari e si fa il culo a quattro per
avere il 25% di paga oraria in più. La scala gercarchica oggi, fino ad un certo livello, si basa
sull'elemosina: promozioni senza aumenti o quasi ma con un grado di responsabilità
elevato. L'azienda precedente in cui ho lavorato ha basato la sua economia su questo
principio: Assumere decine di apprendisti in una zona economicamente depressa, farli
sentire importanti e cambiargli ad un certo punti la sedia sotto il culo con scritto
"responsabile" a quelli bravi, in cambio di una pacca sulle spalle e di una promessa di
aumento che non avveniva mai.
Se le aziende delocalizzano e penso che l'azienda valga io avrei seguito l'azienda. Il primo giorno che mi hanno assunto io sono andato a lavorare a 600Km da casa ma fossero stati 6000 per me era uguale. Ripeto la differenza non è il settore mio, tuo o di altri ma quanto tu riesci a valere.
Chi ha una famiglia e dei legami sentimentali è giusto che si attacchi al cazzo e abbandoni
tutto per continuare a far arricchire il super manager del momento?
Se sei solo un numero e domani puoi essere sostituito dal primo che passa il problema ripeto non è il datore di lavoro ma tu.
E' un problema di visione del sistema: Te vedi il lavoratore come un numero, io lo vedo
come un essere umano.
Come è andata a finire? Che io in 10 anni di lavoro sono diventato un quadro direttivo e loro sono rimasti al primo livello da impiegati dimenticati dall'azienda e ormai con speranze di carriera pari a zero.
Gli impiegati dimenticati dall'azienda sono quelli che la fanno arricchire e andare avanti.
Certamente un'azienda così la posso definire solo con termini dispregativi, e ben lontana
dall'etica del lavoro dipendente a cui penso.
E' assurdo, ma e' proprio così, ormai tutti hanno questa mentalità da sindacalista che non porta a niente di utile.
Un lavoratore deve capire che a far girare bene la propria azienda e' un vantaggio per tutti. Io lo dico sempre ad i miei amici, quando dovete fare delle scelte, immaginatevi come se l'azienda fosse la vostra.
E cosa c'entrerebbe con la mentalità da sindacalista?
Se la mentalità da sindacalista è fare il possibile perchè le esigenze aziendali non si scontrino con i diritti dei lavoratori è solo un dovere averla, altro che difetto.
Sicuramente capita che questo "sindacalismo" finisca per difendere chi non ha voglia di fare niente, ma sicuramente capita che gli imprenditori cerchino di sfruttare i lavoratori oltre il consentito.
Questa mentalità da "imprenditore santo subito che si immola per il bene comune" fa altrettanti danni che la difesa a oltranza del lavoratore.
E' assurdo, ma e' proprio così, ormai tutti hanno questa mentalità da sindacalista che non porta a niente di utile.
Un lavoratore deve capire che a far girare bene la propria azienda e' un vantaggio per tutti. Io lo dico sempre ad i miei amici, quando dovete fare delle scelte, immaginatevi come se l'azienda fosse la vostra.
Voi vivete nel mondo dei sogni. Siamo il paese più sottopagato di tutta
l'unione europea, fra qualche decina di anni le pensioni saranno talmente
basse da non riuscire a garantire diginità alle persone.
Siamo pieni di multinazionali, catene che creano sfruttamento e ragazzi
sottopagati grazie al fatto che non c'è lavoro in Italia. E noi dovremmo pure
ringraziarle di avere uno stipendio indecente e una pacca sulle spalle quando
si fa bene il proprio lavoro.
E cosa c'entrerebbe con la mentalità da sindacalista?
Se la mentalità da sindacalista è fare il possibile perchè le esigenze aziendali non si scontrino con i diritti dei lavoratori è solo un dovere averla, altro che difetto.
Sicuramente capita che questo "sindacalismo" finisca per difendere chi non ha voglia di fare niente, ma sicuramente capita che gli imprenditori cerchino di sfruttare i lavoratori oltre il consentito.
Questa mentalità da "imprenditore santo subito che si immola per il bene comune" fa altrettanti danni che la difesa a oltranza del lavoratore.
La mentalità da "sindacalista" che intendo e' quella del non faccio niente se prima non mi viene dato qualcosa, questo e' il male di molti lavoratori.
Voi vivete nel mondo dei sogni. Siamo il paese più sottopagato di tutta
l'unione europea, fra qualche decina di anni le pensioni saranno talmente
basse da non riuscire a garantire diginità alle persone.
Siamo pieni di multinazionali, catene che creano sfruttamento e ragazzi
sottopagati grazie al fatto che non c'è lavoro in Italia. E noi dovremmo pure
ringraziarle di avere uno stipendio indecente e una pacca sulle spalle quando
si fa bene il proprio lavoro.
Io posso parlare solo per la mia regione e purtroppo l'Italia e' molto varia per la situazione delle aziende fra nord e sud, ma devo dire che in Emilia-Romagna le cose ancora funzionano e chi si impegna nel lavoro aziendale riesce spesso ad ottenere buoni risultati.
La mentalità da "sindacalista" che intendo e' quella del non faccio niente se prima non mi viene dato qualcosa, questo e' il male di molti lavoratori.
Solo dei lavoratori o anche di chi non riesce a motivarli?
Il rapporto lavoratore\datore di lavoro raramente è bianco o nero, raramente le colpe sono solo da una parte.
Solo dei lavoratori o anche di chi non riesce a motivarli?
Il rapporto lavoratore\datore di lavoro raramente è bianco o nero, raramente le colpe sono solo da una parte.
Sicuramente ci sono enormi difetti da entrambe le parti, ma spesso i datori di lavoro che non sanno valorizzare i propri dipendenti non hanno un futuro roseo.
Poi chiaro che siamo anche nel periodo storico peggiore possibile, ora c'e' tantissima domanda e poca offerta percio' ora come non mai le aziende hanno il coltello dalla parte del manico.
Sicuramente ci sono enormi difetti da entrambe le parti, ma spesso i datori di lavoro che non sanno valorizzare i propri dipendenti non hanno un futuro roseo.
Poi chiaro che siamo anche nel periodo storico peggiore possibile, ora c'e' tantissima domanda e poca offerta percio' ora come non mai le aziende hanno il coltello dalla parte del manico.
No, gli imprenditori incapaci non esistono, o sono vittime del Sistema, o delle multinazionali, o di amazon o delle tasse o della Cina.
D'altra parte il lavoratore non è mai un fancazzista, o è demotivato, o sottopagato, o sottomansionato, o sfruttato.
Il coltello speso ha due lame, specialmente quando i lavoratori, nel fare le proprie ragioni, sbagliate o giuste che siano, invece dei canali normali utilizzano la "Mutua strategica".
In ogni caso il messaggio che volevo dare e': non aspettate che sia il datore di lavoro a motivarvi, ma fate il possibile per far capire cosa sapete o potete fare. Un datore di lavoro che nota un dipendente capace avra' tutti i vantaggi nel poterlo usare al meglio possibile.
Ho letto tutti i post più o meno e con alcuni sono anche d'accordo, ma ricordiamoci che passiamo la maggior parte del nostro tempo migliore (cioè quello che va dal mattino a ora di cena) a lavorare per qualcun altro. Qualcun altro che nella maggior parte dei casi, se si va a vedere cui prodest, è una multinazionale americana con stabilimenti in Cina. Loro fanno i soldi veri. Noi siamo pagati quel tanto che basta a fare una sola cosa: doverci alzare e tornare in ufficio/fabbrica tutti i giorni della nostra vita fino alla pensione.
Non giustifico ma capisco quei lavoratori che cercano di fare il meno possibile perché hanno ruoli demotivanti e perché spesso non hanno tanta altra scelta.
In ogni caso, credo sia un discorso così ampio da non poter essere affrontato in poche righe e in poco tempo (pausa pranzo).
Vabbè, sono i miei due cent, ovviamente.
La capacità ha la sua valenza ma senza il caso non avresti fatto nulla. Se non fossi
stato al posto giusto al momento giusto in determinate situazioni la tua carriera non
avrebbe avuto un seguito.
Ti prego sfatiamo assolutamente questa cosa. Non metto in dubbio che tu lo dica in buona fede ma è totalmente una leggenda urbana. Il posto giusto al momento giusto si costruisce un passo alla volta. Non arriva a caso come se giocassi al lotto. Non è fortuna. Ci arrivi se ti impegni per arrivarci. Io non mi sento un miracolato ma uno che da quando era alle superiori ha iniziato a dire "ok cosa voglio fare da grande?" e ho fatto scelte e lavorato in tal senso e non è che pronti via è arrivato qualcuno che mi ha detto "sei un genio ti do quello che vuoi" io sono entrato a tempo determinato in una azienda (che tra l'altro ha pure chiuso) e ho iniziato a fare esperienza dal livello più infimo. Poi mi sono fatto notare da alti e piano piano son passato cambiando non so nemmeno io quanti contratti fino all'azienda dove sono ora che la ritengo il giusto compromesso fra dove voglio arrivare e il tempo che sono disposto a dedicarci.
Quindi evitiamo di diffondere queste cose che è "il caso" perché molti giovani poi ci credono veramente e diventa la scusa per giustificare un impegno pressoché nullo.
Si parte dal fatto che in Italia non c'è mercato del lavoro, ci sono pochi lavori e non
c'è scelta. Chi resta qua, sa che ha le gambe azzoppate in partenza. La possibilità ce
l'hanno chi ha i soldi alla base e una famiglia che gli possa pagare l'università e un
eventuale trasferimento all'estero. Fare quello che piace in Italia è un lusso che
pochissimi possono permettersi.
La responsabilità non è del singolo, che non può fare altro che adattarsi o andarsene.
Vedi i laureati in filosofia.
Scuse... scuse... condite di giustificazioni. Io vengo da una famiglia in cui i nonni erano mezzadri quindi ti puoi immaginare. Mio padre con la terza media ha lavorato per quel che poteva nel pubblico e mia madre con un diploma idem. Ti puoi immaginare quanti soldi pagato mutuo e compagnia potessero girare in famiglia o quali importanti conoscenze potessero avere. Eravamo una famiglia normale e più vicina ai poveri che non alla borghesia. Ciò nonostante senza alcun miracolo io ho fatto la mia carriera e mia sorella ha lavorato per pagarsi l'università laureandosi in medicina senza perdere nemmeno un anno.
Sul discorso poi filosofia o non filosofia si torna al concetto che sto cercando di passare: essere laureato che sia in filosofia o in economia e commercio se poi di tuo non hai niente non serve a una ceppa di niente. Io ho fatto personalmente assumere gente che non ha nemmeno la laurea ma che aveva skill proprie tali che ha ripagato l'azienda più di tantissimi altri. Così come ci sono laureati capaci ma la laurea di per se è solo nozione... senza abilità personale è un pezzo di carta al muro.
Quindi pure se ti laurei in filosofia sfondi a patto che tu abbia capacità in tal senso. Se sei l'ennesimo laureato mediocre che a parte commentare quello già scritto da altri non sai fare sei semplicemente inutile e la colpa mi spiace ribadirlo ma è solo tua che non hai saputo valutare adeguatamente le tue capacità.
Chi fa l'operaio lo fa perchè non c'è scelta e non vuole andarsene. In italia lavorano
meno della metà degli abitanti, quale mercato esattamente?
La scelta esiste sempre. La differenza sta solo nel chi sa vedere le scelte e chi no. Se io domani prendo 100 disoccupati e gli dico ok ti assicuro uno stipendio certo ma devi seguirmi e fare quello che ti dico (tutte cose legali e da contratto sia chiaro) dopo 2 mesi se ne rimangono 2 a lavoro è un miracolo. Ti farò un esempio ancora più banale... una nota catena per cui ho lavorato assume continuamente personale per il semplice fatto che la maggior parte si licenzia entro 6 mesi dall'assunzione e il motivo nella stragrande maggioranza dei casi è che si stancano troppo. Parliamo di grande distribuzione e non lavoro di magazzino eh... ma cassa o riempimento scaffali. Quindi non mi raccontassero novelle... il lavoro c'è è che tanti vorrebbero al day1 un lavoro comodo, con orari fissi, possibilmente già che ci siamo pure di comando ma senza responsabilità che altrimenti è stressante.
Lottare per la giustizia mi sembra il minimo visto come vanno le cose.
Ne vedo pochi che vanno avanti: Vedo una massa enorme di lavoratori sfiduciati che sanno
che anche se si impegnano dando il 150%, otterrebbero un contentino ridicolo in confronto
alla fatica spesa. Gli altri "che vanno avanti" sono i paraculati di 24 anni che oggi le aziende
assumono con un ruolo altissimo senza alcuna crescita ne gavetta.
Ripeto questione di percezione. Se invece di perdere tanto tempo a guardare gli altri e a sfiduciarsi o a insistere in posti di lavoro che non convincono uno iniziasse a guardare se stesso e a capire che carte ha e come usarle al meglio non dico tutti ma tanti potrebbero di gran lunga migliorare la propria carriera. Poi ovvia mica possiamo essere tutti amministratori delegati ma da qua a vivere una vita nel pessimismo cosmico senza alcuna soddisfazione penso ci siano tante sfumature.
Ma è lo stato che mi ha messo in questa situazione, ed è lui che se ne deve occupare.
Abbiamo il tasso di disoccupazione più alto mai visto, le aziende delocalizzano e quando
restano sfruttano lo sfruttabile dando il minimo salariale e cercando tutti gli escamotage
possibili per non pagare le tasse e sfruttare i lavoratori. Il 50enne che perde il lavoro
causa delocalizzazione non ha nessuna colpa di non essere stato formato a dovere, ed è
suo diritto che intervenga lo stato in suo aiuto, i contributi li ha versati.
Ti faccio notare solo come scrivi per farti capire:
Lo stato, non ti hanno formato, non è colpa tua, è colpa di altri ecc... ecc...
In pratica mi stai dicendo che nella tua vita tu non conti niente. O ha deciso lo stato, o ha deciso il datore di lavoro o qualcun'altro.
Non hai ricevuto formazione? E perché non ti sei formato da solo?
Hanno delocalizzato? E perché non ti sei mosso prima e hai aspettato di trovarti fuori?
Io spero di non offenderti perché credimi non è questa la mia intenzione ma se ti colloquiassi e venisse fuori questa cosa ma nemmeno tu avessi 100 lauree ti prenderei in considerazione perché per me sei uno arreso che ha subito sempre decisioni di altri che si aspetta assistenza insomma, credimi senza offesa anzi se posso permettermi per spronarti, ti dico che sei solo carne da cannone... se uno ti prende con questo atteggiamento è perché vuole usarti come carne sacrificabile.
Davvero... reagisci perché così ti fai del male.
Evidentemente hai la fortuna di guadagnare talmente tanto da poterti permettere una
pensione privata. Chi guadagna 1200€ al mese, riesce a mantenere a malapena se
stesso ma paga le tasse all'inps e ha diritto ad una pensione adeguata. Se tu guadagni
cifre astronomiche non significa che gli altri debbano fare la fame in periodo di vecchiaia.
Te mi vuoi dire che guadagnando 1200€ non riesci a mettere da parte 100€ al mese? Se la risposta è sì ti invito a rivedere le tue spese perché evidentemente o hai troppi debiti o troppe spese correnti. Ripeto non voglio offenderti personalmente prendilo meramente come un consiglio da uno che si occupa di finanza.
Sai cosa, penso che stai rapportando il tuo esempio alla normalità. Non funzionano così
le cose in Italia. Forse nelle start-up si ha qualche chance. Le multinazionali non hanno
nessun interesse nel farti crescere, hanno interesse nello sfruttarti il più possibile al minor
costo e ci stanno riuscendo. C'è gente che fa straordinari e si fa il culo a quattro per
avere il 25% di paga oraria in più. La scala gercarchica oggi, fino ad un certo livello, si basa
sull'elemosina: promozioni senza aumenti o quasi ma con un grado di responsabilità
elevato. L'azienda precedente in cui ho lavorato ha basato la sua economia su questo
principio: Assumere decine di apprendisti in una zona economicamente depressa, farli
sentire importanti e cambiargli ad un certo punti la sedia sotto il culo con scritto
"responsabile" a quelli bravi, in cambio di una pacca sulle spalle e di una promessa di
aumento che non avveniva mai.
Ascolta non lo faccio apposta ma per l'appunto lavoro per una multinazionale e funziona come ho detto io. Mica mi vergogno a dirti che sono entrato con un mansionamento che (è una battuta) manca poco c'era scritto servo della gleba. Un livello alla volta son salito e ripeto non credo di essere un genio o di essere così superiore alla media anzi da un punto di vista nozionistico son convinto che tanti di quelli sotto a me (adesso) hanno nozioni superiori alle mie. Ah i primi 4 livelli che presi se non ricordo male mi comportarono una differenza di 80€ lordi questo per dirti che devi decidere il traguardo lontano e puntare a quello. Se io puntavo a quei 4 livelli non vale minimamente la pena la fatica, le ore, lo stress speso per 80€ lordi che poi se andavi a vederli netti io dico a 40 non ci arrivi.
Chi ha una famiglia e dei legami sentimentali è giusto che si attacchi al cazzo e abbandoni
tutto per continuare a far arricchire il super manager del momento?
Non mi permetto di giudicare la tua famiglia quindi mi limito di dirti come l'ho gestita io. Quando mi sono "fidanzato" con quella che è la mia attuale compagna gli ho detto subito e chiaramente che oggi lavoro qua, domani potrei lavorare a 6000Km o lavorare 18 ore al giorno. Se ti va bene non c'è problema, se non ti va bene è meglio chiudere prima che le cose diventino serie.
Ripeto con ciò tu sei libero di fare quello che preferisci con la tua famiglia e non sta a me giudicare. Ti condivido solo la mia esperienza che per quanto mi compete è la soluzione migliore per evitare di avere fraintendimenti o peggio dopo.
E' un problema di visione del sistema: Te vedi il lavoratore come un numero, io lo vedo
come un essere umano.
Con tutto il rispetto ma come lo vedi tu che non decidi, almeno a quanto ho capito, niente come dire... ha un'importanza pari a zero.
Tu devi agire e fare scelte non sulla base di come vorresti che gira il mondo ma sulla base di come gira realmente il mondo e su come farlo girare a tuo favore.
Le guerre di principio le combattono i martiri e qua sta a te decidere se essere un martire o meno ma se lo scegli come dire poi non lamentartene.
Gli impiegati dimenticati dall'azienda sono quelli che la fanno arricchire e andare avanti.
Certamente un'azienda così la posso definire solo con termini dispregativi, e ben lontana
dall'etica del lavoro dipendente a cui penso.
Pure le guerre le combatte il soldato semplice ma la gloria è degli ufficiali. Ripeto come prima se vuoi fare il soldato semplice e immolarti non è un problema ma il punto è che è una tua scelta e non è che non avevi altra scelta. Per la tua etica o per mille motivi che hanno importanza per te hai scelto questa vita, non sono gli altri che ti hanno obbligato.
jotaro75
18-02-2020, 14:38
Ti prego sfatiamo assolutamente questa cosa. Non metto in dubbio che tu lo dica in buona fede ma è totalmente una leggenda urbana. Il posto giusto al momento giusto si costruisce un passo alla volta. Non arriva a caso come se giocassi al lotto. Non è fortuna. Ci arrivi se ti impegni per arrivarci. Io non mi sento un miracolato ma uno che da quando era alle superiori ha iniziato a dire "ok cosa voglio fare da grande?" e ho fatto scelte e lavorato in tal senso e non è che pronti via è arrivato qualcuno che mi ha detto "sei un genio ti do quello che vuoi" io sono entrato a tempo determinato in una azienda (che tra l'altro ha pure chiuso) e ho iniziato a fare esperienza dal livello più infimo. Poi mi sono fatto notare da alti e piano piano son passato cambiando non so nemmeno io quanti contratti fino all'azienda dove sono ora che la ritengo il giusto compromesso fra dove voglio arrivare e il tempo che sono disposto a dedicarci.
Quindi evitiamo di diffondere queste cose che è "il caso" perché molti giovani poi ci credono veramente e diventa la scusa per giustificare un impegno pressoché nullo.
Scuse... scuse... condite di giustificazioni. Io vengo da una famiglia in cui i nonni erano mezzadri quindi ti puoi immaginare. Mio padre con la terza media ha lavorato per quel che poteva nel pubblico e mia madre con un diploma idem. Ti puoi immaginare quanti soldi pagato mutuo e compagnia potessero girare in famiglia o quali importanti conoscenze potessero avere. Eravamo una famiglia normale e più vicina ai poveri che non alla borghesia. Ciò nonostante senza alcun miracolo io ho fatto la mia carriera e mia sorella ha lavorato per pagarsi l'università laureandosi in medicina senza perdere nemmeno un anno.
Sul discorso poi filosofia o non filosofia si torna al concetto che sto cercando di passare: essere laureato che sia in filosofia o in economia e commercio se poi di tuo non hai niente non serve a una ceppa di niente. Io ho fatto personalmente assumere gente che non ha nemmeno la laurea ma che aveva skill proprie tali che ha ripagato l'azienda più di tantissimi altri. Così come ci sono laureati capaci ma la laurea di per se è solo nozione... senza abilità personale è un pezzo di carta al muro.
Quindi pure se ti laurei in filosofia sfondi a patto che tu abbia capacità in tal senso. Se sei l'ennesimo laureato mediocre che a parte commentare quello già scritto da altri non sai fare sei semplicemente inutile e la colpa mi spiace ribadirlo ma è solo tua che non hai saputo valutare adeguatamente le tue capacità.
La scelta esiste sempre. La differenza sta solo nel chi sa vedere le scelte e chi no. Se io domani prendo 100 disoccupati e gli dico ok ti assicuro uno stipendio certo ma devi seguirmi e fare quello che ti dico (tutte cose legali e da contratto sia chiaro) dopo 2 mesi se ne rimangono 2 a lavoro è un miracolo. Ti farò un esempio ancora più banale... una nota catena per cui ho lavorato assume continuamente personale per il semplice fatto che la maggior parte si licenzia entro 6 mesi dall'assunzione e il motivo nella stragrande maggioranza dei casi è che si stancano troppo. Parliamo di grande distribuzione e non lavoro di magazzino eh... ma cassa o riempimento scaffali. Quindi non mi raccontassero novelle... il lavoro c'è è che tanti vorrebbero al day1 un lavoro comodo, con orari fissi, possibilmente già che ci siamo pure di comando ma senza responsabilità che altrimenti è stressante.
Ripeto questione di percezione. Se invece di perdere tanto tempo a guardare gli altri e a sfiduciarsi o a insistere in posti di lavoro che non convincono uno iniziasse a guardare se stesso e a capire che carte ha e come usarle al meglio non dico tutti ma tanti potrebbero di gran lunga migliorare la propria carriera. Poi ovvia mica possiamo essere tutti amministratori delegati ma da qua a vivere una vita nel pessimismo cosmico senza alcuna soddisfazione penso ci siano tante sfumature.
Ti faccio notare solo come scrivi per farti capire:
Lo stato, non ti hanno formato, non è colpa tua, è colpa di altri ecc... ecc...
In pratica mi stai dicendo che nella tua vita tu non conti niente. O ha deciso lo stato, o ha deciso il datore di lavoro o qualcun'altro.
Non hai ricevuto formazione? E perché non ti sei formato da solo?
Hanno delocalizzato? E perché non ti sei mosso prima e hai aspettato di trovarti fuori?
Io spero di non offenderti perché credimi non è questa la mia intenzione ma se ti colloquiassi e venisse fuori questa cosa ma nemmeno tu avessi 100 lauree ti prenderei in considerazione perché per me sei uno arreso che ha subito sempre decisioni di altri che si aspetta assistenza insomma, credimi senza offesa anzi se posso permettermi per spronarti, ti dico che sei solo carne da cannone... se uno ti prende con questo atteggiamento è perché vuole usarti come carne sacrificabile.
Davvero... reagisci perché così ti fai del male.
Te mi vuoi dire che guadagnando 1200€ non riesci a mettere da parte 100€ al mese? Se la risposta è sì ti invito a rivedere le tue spese perché evidentemente o hai troppi debiti o troppe spese correnti. Ripeto non voglio offenderti personalmente prendilo meramente come un consiglio da uno che si occupa di finanza.
Ascolta non lo faccio apposta ma per l'appunto lavoro per una multinazionale e funziona come ho detto io. Mica mi vergogno a dirti che sono entrato con un mansionamento che (è una battuta) manca poco c'era scritto servo della gleba. Un livello alla volta son salito e ripeto non credo di essere un genio o di essere così superiore alla media anzi da un punto di vista nozionistico son convinto che tanti di quelli sotto a me (adesso) hanno nozioni superiori alle mie. Ah i primi 4 livelli che presi se non ricordo male mi comportarono una differenza di 80€ lordi questo per dirti che devi decidere il traguardo lontano e puntare a quello. Se io puntavo a quei 4 livelli non vale minimamente la pena la fatica, le ore, lo stress speso per 80€ lordi che poi se andavi a vederli netti io dico a 40 non ci arrivi.
Non mi permetto di giudicare la tua famiglia quindi mi limito di dirti come l'ho gestita io. Quando mi sono "fidanzato" con quella che è la mia attuale compagna gli ho detto subito e chiaramente che oggi lavoro qua, domani potrei lavorare a 6000Km o lavorare 18 ore al giorno. Se ti va bene non c'è problema, se non ti va bene è meglio chiudere prima che le cose diventino serie.
Ripeto con ciò tu sei libero di fare quello che preferisci con la tua famiglia e non sta a me giudicare. Ti condivido solo la mia esperienza che per quanto mi compete è la soluzione migliore per evitare di avere fraintendimenti o peggio dopo.
Con tutto il rispetto ma come lo vedi tu che non decidi, almeno a quanto ho capito, niente come dire... ha un'importanza pari a zero.
Tu devi agire e fare scelte non sulla base di come vorresti che gira il mondo ma sulla base di come gira realmente il mondo e su come farlo girare a tuo favore.
Le guerre di principio le combattono i martiri e qua sta a te decidere se essere un martire o meno ma se lo scegli come dire poi non lamentartene.
Pure le guerre le combatte il soldato semplice ma la gloria è degli ufficiali. Ripeto come prima se vuoi fare il soldato semplice e immolarti non è un problema ma il punto è che è una tua scelta e non è che non avevi altra scelta. Per la tua etica o per mille motivi che hanno importanza per te hai scelto questa vita, non sono gli altri che ti hanno obbligato.
+1
Ti prego...CUT...che ti hanno obbligato.
Concordo su molte (quasi tutte a dire il vero) delle cose che hai detto, ma resta il fatto che i posti da ufficiale sono oggettivamente pochi e che trattare gli operai come "carne da cannone" è comunque sbagliato. Non tutti sono tagliati per fare i top manager, e a volte non è per capacità/formazione ma per carattere/inclinazione/situazione familiare. Per cui, sì, bisogna essere artefici del proprio successo, ma ricordiamoci che non c'è posto per tutti là in "alto".
Darkon
Mi sembra però che il discorso che fai tu, molto da corso motivazionale, in un tessuto produttivo e occupazionale come il nostro, non può assurgere a regola, anzi.
Ho avuto la fortuna di lavorare sia in multinazionali dinamiche e motivanti che in multinazionali non dinamiche e castranti, che in piccole realtà con dirigenti e titolari aperti, che in piccole aziende chiuse e soffocanti.
La componente "caso" è molto importante.
Ho visto persone più capaci di me, a volte anche molto, demotivate, e distrutte poco a poco, da capi e dirigenti invidiosi, preoccupati solo di preservare il proprio feudo, emeriti imbecilli far carriera perchè giocavano a tennis con "l'erede dell'impero", impiegate che faticavano a lavorare per 3 minuti consecutivi scalare livelli a raffica per doti extralavorative, e tutte queste carriere a discapito di bravi ragazzi meritevoli, che davano tutto e avevano una resa per l'azienda di alto livello.
Personalmente sono stato fortunato ad aver incontrato persone negative quando potevo permettermi di rischiare e rovesciare il tavolo, ma nulla avrebbe vietato di farmi trovare invischiato in situazioni senza via di scampo.
mettere via qualcosa con 1200 euro al mese? Ti invito io a cercare di prendere contatto con tante realtà, senza offesa, ma forse hai perso il contatto con una moltitudine che riesce ad andare avanti dignitosamente, ma i 100 euro avanzati preferisce spenderli per fare l'apparecchio ai denti del figlio, o per fare una settimana al mare all'anno...e quando sarà in pensione, se ci arriverà, pane e cipolla. Non si possono fare i conti in tasca alla gente senza conoscerla.
Ascolta non lo faccio apposta ma per l'appunto lavoro per una multinazionale e funziona come ho detto io.
Nemmeno io lo faccio apposta, ma non lavori solo tu e ti assicuro che, se nel tuo personale caso funziona così, non è detto che funzioni così ovunque.
Sono felice che tu abbia trovato la tua dimensione ma accusare e criticare per sommi sistemi, schematizzare in schemi fissi situazioni diversissime, giudicare le vite altrui, non mi pare proprio un sintomo di mentalità apertissima.
Skogkatt
18-02-2020, 15:27
Comunque state tutti scrivendo in orario di lavoro. LAVATIVI! LAVORATE invece di ca**eggiare su un forum! :D
mettere via qualcosa con 1200 euro al mese? Ti invito io a cercare di prendere contatto con tante realtà, senza offesa, ma forse hai perso il contatto con una moltitudine che riesce ad andare avanti dignitosamente, ma i 100 euro avanzati preferisce spenderli per fare l'apparecchio ai denti del figlio, o per fare una settimana al mare all'anno...e quando sarà in pensione, se ci arriverà, pane e cipolla. Non si possono fare i conti in tasca alla gente senza conoscerla.
Concordo, io sono riuscito a mettere via qualcosa negli anni passati con quello stipendio ma solo perché:
- vivo da solo
- affitto+spese basse
- lavoro vicinissimo a casa
- no figli
- no finanziamenti
- no mutui
- poche spese per divertimenti, non dico vita monastica ma quasi
- auto che a settembre compirà 16 anni
- cellulare da 180€ che a luglio compirà 3 anni (la sim è aziendale)
- sono in salute
- non fumo, bevo qualche birra ma solo quando esco con gli amici
- vestiti nuovi solo quando strettamente necessario
- vacanze economiche in ostelli e in paesi economici (ho quasi 40 anni eh...)
- pranzo con buoni pasto aziendali
Ma comunque il 99,9% delle persone che conosco, pur con stipendi simili al mio, non ce la fanno a vivere come me (e li capisco!). Magari qualcuno ha dei figli o ha dovuto cambiare l'auto...insomma, mi sembra difficile risparmiare con 1200€ nel nord Italia.
Comunque state tutti scrivendo in orario di lavoro. LAVATIVI! LAVORATE invece di ca**eggiare su un forum! :D
:ciapet:
No....MOLTO peggio.
Qua in Italia fare una cosa del genere......significa pestare i piedi al tuo capo....capo del tuo capo.....capo del capo del tuo capo.....e cosi' via.....ovvero, coloro che hanno deciso e approvato quella procedura, seppur sbagliata.
Da quel preciso istante, ti sei fottuto con le tue mani.....e se ti va bene, il giorno seguente sei a tagliare l'erba in giardino.
this.
E' assurdo, ma e' proprio così, ormai tutti hanno questa mentalità da sindacalista che non porta a niente di utile.
Un lavoratore deve capire che a far girare bene la propria azienda e' un vantaggio per tutti. Io lo dico sempre ad i miei amici, quando dovete fare delle scelte, immaginatevi come se l'azienda fosse la vostra...
considerato che l'utile dell'azienda viene al 99% trattenuto dal padrone per lussi superflui, mentre il dipendente fatica a giungere a fine mese, è ovvio e naturale che anche il dipendente pensi a quel che è meglio per lui.
Gli imprenditori oggi non sono più Olivetti o Mattei, ma... quelli che ci sono oggi.
Comunque state tutti scrivendo in orario di lavoro. LAVATIVI! LAVORATE invece di ca**eggiare su un forum! :D
Semo tutti Statali! :D
Concordo, io sono riuscito a mettere via qualcosa negli anni passati con quello stipendio ma solo perché:
- vivo da solo
- affitto+spese basse
- lavoro vicinissimo a casa
- no figli
- no finanziamenti
- no mutui
- poche spese per divertimenti, non dico vita monastica ma quasi
- auto che a settembre compirà 16 anni
- cellulare da 180€ che a luglio compirà 3 anni (la sim è aziendale)
- sono in salute
- non fumo, bevo qualche birra ma solo quando esco con gli amici
- vestiti nuovi solo quando strettamente necessario
- vacanze economiche in ostelli e in paesi economici (ho quasi 40 anni eh...)
- pranzo con buoni pasto aziendali
Ma comunque il 99,9% delle persone che conosco, pur con stipendi simili al mio, non ce la fanno a vivere come me (e li capisco!). Magari qualcuno ha dei figli o ha dovuto cambiare l'auto...insomma, mi sembra difficile risparmiare con 1200€ nel nord Italia.
Non hai fatto poco, specialmente per il fatto che vivevi da solo.
Concordo su molte (quasi tutte a dire il vero) delle cose che hai detto, ma resta il fatto che i posti da ufficiale sono oggettivamente pochi e che trattare gli operai come "carne da cannone" è comunque sbagliato. Non tutti sono tagliati per fare i top manager, e a volte non è per capacità/formazione ma per carattere/inclinazione/situazione familiare. Per cui, sì, bisogna essere artefici del proprio successo, ma ricordiamoci che non c'è posto per tutti là in "alto".
Su questa cosa mi piacerebbe chiarire... lungi da me dire che trattare male le persone sia giusto. Io qua non sto dicendo che un comportamento è giusto in senso morale o meno.
Io qua sto dicendo che alle attuali condizioni se vuoi sfondare devi fare certe scelte. Il giusto e lo sbagliato poi sta alla coscienza di ognuno e ognuno deve farci i conti. Così come concordo che non è detto che sei tagliato per essere top manager e il mio discorso non voleva essere facciamo tutti i top manager ma piuttosto quello di dire:
Valuto le mie abilità e ritengo che il giusto compromesso per me sia che ne so middle manager, capo reparto o anche semplicemente faccio il cassiere perché più di quello non so fare e non c'è niente di male MA facendo una scelta consapevole e avendo valutato le proprie capacità non subendo la scelta.
Se c'è un consiglio che mi sento di dare è di cercare di non subire il lavoro ma di vivere il lavoro secondo le proprie caratteristiche ricercando il meglio di se. È un concetto un po' astruso da spiegare in poche righe ma spero di aver delineato l'idea.
Mi sembra però che il discorso che fai tu, molto da corso motivazionale, in un tessuto produttivo e occupazionale come il nostro, non può assurgere a regola, anzi.
Io ti dico che il primo motivatore di te stesso devi proprio essere te. Un difetto molto comune ai colloqui per esempio è proprio quello di non crederci e a differenza di quanto molti credono si vede eccome.
Per quanto riguarda il tessuno non posso parlare per tutta Italia perché non ho i dati ma per dove ho esperienza (diciamo approssimativamente dal nord del Lazio in su) la situazione non è nemmeno così tragica.
Ho visto persone più capaci di me, a volte anche molto, demotivate, e distrutte poco a poco, da capi e dirigenti invidiosi, preoccupati solo di preservare il proprio feudo, emeriti imbecilli far carriera perchè giocavano a tennis con "l'erede dell'impero", impiegate che faticavano a lavorare per 3 minuti consecutivi scalare livelli a raffica per doti extralavorative, e tutte queste carriere a discapito di bravi ragazzi meritevoli, che davano tutto e avevano una resa per l'azienda di alto livello.
Personalmente sono stato fortunato ad aver incontrato persone negative quando potevo permettermi di rischiare e rovesciare il tavolo, ma nulla avrebbe vietato di farmi trovare invischiato in situazioni senza via di scampo.
Ma queste cose purtroppo esistono e probabilmente esisteranno sempre. La bravura che uno deve avere è dire "ok in questa azienda schifosa cosa posso apprendere nonostante il capo?" Se e quando la risposta diventa niente bisogna avere il coraggio di dimettersi e passare ad altro. Io prima di arrivare dove sono penso di aver cambiato una decina di contratti e non è che quando lasciavo un posto avevo già il successivo in mano. Nel mondo anglosassone poi non dico che sia considerata la norma ma quasi.
Poi ripeto lungi da me passare il messaggio che domani chiunque e in qualsiasi situazione si dimette arrivederci e grazie e cerca di meglio. Ovviamente devi un attimo prepararti ma laddove l'imprenditore è un incapace semplicemente va sfruttato finché ti può insegnare qualcosa e poi lasciato al suo destino tanto l'alternativa spesso e volentieri è che farà fallire l'azienda prima o dopo e se ci rimani dentro rischi di andare a fondo insieme.
mettere via qualcosa con 1200 euro al mese? Ti invito io a cercare di prendere contatto con tante realtà, senza offesa, ma forse hai perso il contatto con una moltitudine che riesce ad andare avanti dignitosamente, ma i 100 euro avanzati preferisce spenderli per fare l'apparecchio ai denti del figlio, o per fare una settimana al mare all'anno...e quando sarà in pensione, se ci arriverà, pane e cipolla. Non si possono fare i conti in tasca alla gente senza conoscerla.
Premesso che se hai un solo stipendio da 1200€ io il figlio non lo farei non per altro ma per un senso di responsabilità nei suoi confronti.
Detto ciò anche qua volere è potere... con 1000€ se sei da solo ci campi... magari non a Milano ok ma in tanti posti si. Il resto se non hai risorse meglio metterli da parte e non andare al mare per quanto mi riguarda poi non è che io sono giudice delle tue finanze puoi benissimo andarci al mare ma che sia una scelta consapevole e che se poi ti si rompe un dente non dai la colpa ad altri se non hai i soldi per farti la capsula.
Nemmeno io lo faccio apposta, ma non lavori solo tu e ti assicuro che, se nel tuo personale caso funziona così, non è detto che funzioni così ovunque.
Sono felice che tu abbia trovato la tua dimensione ma accusare e criticare per sommi sistemi, schematizzare in schemi fissi situazioni diversissime, giudicare le vite altrui, non mi pare proprio un sintomo di mentalità apertissima.
Guarda a me dispiace solo una cosa... che non c'è modo di dimostrarti che non è così. Se nella vita si potesse realmente fare "a cambio" sarei pronto a scommettere quello che vuoi che se mi metti in quella che reputi l'azienda in cui è più difficile anzi impossibile anzi impossibilissimo fare carriera arriverei comunque almeno almeno a una posizione di potere locale. Non è questione di nozioni, di conoscere il lavoro o quello che vuoi... la carriera è al 90% questione di atteggiamento. E non mi stancherò mai di ripetere che io sono tutt'altro che un genio ma ovunque ho lavorato a un certo punto se chiedevi al capo ti avrebbe risposto che in mia assenza probabilmente smetteva di funzionare l'azienda cosa che esiste solo nella sua testa ma l'abilità sta proprio nel rendersi indispensabile che sia vero o no (e l'ipotesi migliore è proprio quando tutti ti reputano indispensabile ma hai addestrato un team che non ha mai o poco bisogno di te e puoi stare a rispondere su HWUP).
Concordo, io sono riuscito a mettere via qualcosa negli anni passati con quello stipendio ma solo perché:
- vivo da solo
- affitto+spese basse
- lavoro vicinissimo a casa
- no figli
- no finanziamenti
- no mutui
- poche spese per divertimenti, non dico vita monastica ma quasi
- auto che a settembre compirà 16 anni
- cellulare da 180€ che a luglio compirà 3 anni
- sono in salute
- non fumo, bevo qualche birra ma solo quando esco con gli amici
- vestiti nuovi solo quando strettamente necessario
- vacanze economiche in ostelli e in paesi economici (ho quasi 40 anni eh...)
Ma comunque il 99,9% delle persone che conosco, pur con stipendi simili al mio, non ce la fanno a vivere come me (e li capisco!). Magari qualcuno ha dei figli o ha dovuto cambiare l'auto...insomma, mi sembra difficile risparmiare con 1200€ nel nord Italia.
Scusate eh... ma se guadagni 1200€ al mese e STOP non è che hai scelta ci devi vivere nel modo in cui hai elencato.
Si fa la morale al datore di lavoro cattivo e sfruttatore e poi metti al mondo figli senza avere una benché minima stabilità finanziaria?!
Ora se si fa per fare discorsi da forum allora ok ma fare figli quando guadagni quello che basta giusto per te a patto di non stare in una grande città mi sembra, senza voler offendere nessuno, una scelta scellerata.
Ho letto ovunque, bravo, cosa c'è di nuovo, anche da noi è cosi ecc..
Si, anche da noi ogni azienda chiede di dare il massimo, di raggiungere determinati risultati, le solite analisi PKI ecc... ma cosa succede quando tu dai di più, oppure lavori cosi bene che la tua azienda fa qualche K in più per merito tuo? E' questo il punto. Ok che mi garantisce uno stipendio a fine mese, ma se do di più, è giusto che io prenda di più, o che NOi prendiamo di più e non una pacca sulle spalle, bravo. Grazie, all'esselunga quando faccio la spesa tiro fuori il bancomat , alla cassiera del bravo non interessa. In italia, dai , dai , dai, ma quando devi ricevere, tendenzialmente, ricevono quei 4 capoccia, che senza il alvoro del team, col caxxo avrebbero raggiunto l'obbiettivo, e magari non capiscono neanche cosa fanno i subalterni come lavoro e come effort. :doh:
... Se io a 40 anni, non esattamente un ragazzino, ricevo proposte da aziende per cambiare bandiera e non mi ritengo assolutamente un genio o chissà che significa che chi non viene considerato ha una appetibilità lavorativa infima...
di cosa ti occupi?
... Non è questione di nozioni, di conoscere il lavoro o quello che vuoi... la carriera è al 90% questione di atteggiamento. E non mi stancherò mai di ripetere che io sono tutt'altro che un genio ma ovunque ho lavorato a un certo punto se chiedevi al capo ti avrebbe risposto che in mia assenza probabilmente smetteva di funzionare l'azienda cosa che esiste solo nella sua testa ma l'abilità sta proprio nel rendersi indispensabile che sia vero o no (e l'ipotesi migliore è proprio quando tutti ti reputano indispensabile ma hai addestrato un team che non ha mai o poco bisogno di te e puoi stare a rispondere su HWUP)...
per riassumere un po' brutalmente:
- hai un casino di ambizione e "atteggiamento"
- non sei un genio ma mediocre (o addirittura meno competente dei tuoi sottoposti
- sei bravissimo a far fare agli altri il lavoro al posto tuo
- sei bravissimo a far credere che quello indispensabile sei tu.
Ne esce un figurino...
Per la cronaca, se falliscono le aziende e l'italia va a rotoli, forse è perchè c'è troppa gente carrierista di professione, ma che in concreto non produce alcun progresso. Senza offesa eh.
Io non credo proprio che ti assumerei. Di certo non in un'impresa come pare sia Tesla, orientata all'innovazione. :)
di cosa ti occupi?
Multinazionale che si occupa di finanza con vari rami: gestione portafogli, rating, ristrutturazioni aziendali ecc... ecc...
per riassumere un po' brutalmente:
- hai un casino di ambizione e "atteggiamento"
- non sei un genio ma mediocre (o addirittura meno competente dei tuoi sottoposti
- sei bravissimo a far fare agli altri il lavoro al posto tuo
- sei bravissimo a far credere che quello indispensabile sei tu.
Ne esce un figurino...
Per la cronaca, se falliscono le aziende e l'italia va a rotoli, forse è perchè c'è troppa gente carrierista di professione, ma che in concreto non produce alcun progresso. Senza offesa eh.
Io non credo proprio che ti assumerei. Di certo non in un'impresa come pare sia Tesla, orientata all'innovazione.
Esagerato... ti rispondo ai punti:
1) Vero, c'è poco da fare.
2) Non sono un genio ma nemmeno mediocre. Sono "normale", nella media. La differenza fra me e alcuni sottoposti è che io non sono nozionisticamente particolarmente bravo ma sono particolarmente bravo nell'usare quello che so e le conoscenze degli altri. Per intendersi sono come quello che a scuola non studiava un granché ma che andava all'interrogazione tranquillo e sereno senza farsi prendere dal panico e quello che so rende per 100 mentre alcuni compagni studiosissimi che magari a casa sanno per 100 volte quello che so io andavano all'interrogazione e scoppiavano rendendo un millesimo di quello che in realtà sapevano.
3) Fa parte del ruolo. Se sono un coordinatore e quadro direttivo il mio scopo dev'essere far lavorare al meglio gli altri. Inoltre in generale accentrare è un problema perché se veramente diventi indispensabile poi ogni volta che sei assente la produzione avrà cali sensibili e sarà colpa tua.
4) È vero... c'è poco da dire.
Come ho risposto ad altri Zappy il mio non vuole essere un elogio al mondo del lavoro. Io sto dicendo che le cose ad oggi funzionano così poi bene o male è una valutazione che ognuno deve fare con la propria testa senza star a sentire né me né altri. Quello che a me dispiace è che tanti in tanti forum fanno scelte non coerenti con quello che scrivono. Io preferisco che uno faccia una scelta come la mia o come quella di altri che hanno scritto (all'opposto della mia) ma che la fanno consapevolmente, sapendo che ogni scelta ha conseguenze.
Detto ciò anche qua volere è potere... con 1000€ se sei da solo ci campi... magari non a Milano ok ma in tanti posti si. .
Solo per dirti che io lavoro su Milano, ma vivo a 20km fuori, in città, che sia Milano-Roma - Bologna ed altre grandi città, con 1000 euro di Stipendio, in affitto o con mutuo, non ci vivi, basta spostarsi dalla città, che i prezzi cambiano della metà, oppure nella periferia delle città, ma personalmente preferisco il verde fuori città, che stare nei palazzoni in periferia per dire che "vivo in città"
Da quel che ricordo le città più care d'italia in ordine
Milano
Roma
Firenze
Venezia
Trento
Bologna
Napoli
Genova
Torino
Bari
Palermo
L'ordine sarà cambiato un pochino, ma da Nord a Sud, le città, sono da sempre care
polli079
19-02-2020, 09:33
Per la cronaca, se falliscono le aziende e l'italia va a rotoli, forse è perchè c'è troppa gente carrierista di professione, ma che in concreto non produce alcun progresso. Senza offesa eh.
Io non credo proprio che ti assumerei. Di certo non in un'impresa come pare sia Tesla, orientata all'innovazione. :)
Secondo me dare la colpa solo a una campana è sbagliato anzi, ci sono una marea di fattori che contribuiscono alla stagnazione se non il peggioramento dell'italia in questo campo.
Scarsa produttività, scarsi incentivi, uno sistema di tasse e burocrazia che è un ostacolo a tutto questo, un sistema sindacale che non funziona più e altro ancora.
Cmq Darkon ha detto una cosa giustissima, fate il possibile per cercare di diventare indispensabili per l'azienda, anche accettando molti compromessi, perche' una volta che arriverete a quel punto potete chiedere in cambio quello che volete. E vale sia per le grandi che per le piccole aziende.
Cmq Darkon ha detto una cosa giustissima, fate il possibile per cercare di diventare indispensabili per l'azienda, anche accettando molti compromessi, perche' una volta che arriverete a quel punto potete chiedere in cambio quello che volete. E vale sia per le grandi che per le piccole aziende.
Utopia! Il primo discorso che mi fece il mio primo datore di lavoro al mio primo giorno di lavoro è stato : qui siamo tutti utili ma nessuno è indispensabile.
Cmq Darkon ha detto una cosa giustissima, fate il possibile per cercare di diventare indispensabili per l'azienda, anche accettando molti compromessi, perche' una volta che arriverete a quel punto potete chiedere in cambio quello che volete. E vale sia per le grandi che per le piccole aziende.
credo sia possibile, ma personalmente non ho mai trovato una persona indispensabile in un'azienda, al contrario ne ho trovate tante che pensavano di esserlo...e hanno avuto brutti risvegli.
Non hai fatto poco, specialmente per il fatto che vivevi da solo.
Bè, non saprei. Io non ho mai fatto troppa fatica a risparmiare rispetto alle persone che conosco, vorrei che fosse chiaro. C'è anche chi risparmia di più facendo una vita davvero monastica.
E comunque, spero si sia notato, volevo far capire che la mia è una situazione favorevole. Affitto basso, lavoro vicino casa, auto che ho acquistato 15 anni fa, quindi già pagata. Insomma...non sono certo un genio dell'economia, se avessi un figlio sarei in bancarotta totale.
Solo per dirti che io lavoro su Milano, ma vivo a 20km fuori, in città, che sia Milano-Roma - Bologna ed altre grandi città, con 1000 euro di Stipendio, in affitto o con mutuo, non ci vivi, basta spostarsi dalla città, che i prezzi cambiano della metà, oppure nella periferia delle città, ma personalmente preferisco il verde fuori città, che stare nei palazzoni in periferia per dire che "vivo in città"
Da quel che ricordo le città più care d'italia in ordine
Milano
Roma
Firenze
Venezia
Trento
Bologna
Napoli
Genova
Torino
Bari
Palermo
L'ordine sarà cambiato un pochino, ma da Nord a Sud, le città, sono da sempre care
Quest'estate è uscito un articolo, Modena città più cara d'Italia (qui una ricerca Google per corroborare (https://www.google.it/search?client=opera&q=modena+città+più+cara+d%27italia&sourceid=opera&ie=UTF-8&oe=UTF-8)). E io confermo, i prezzi degli affitti sono alle stelle, così come qualsiasi altra cosa. In alcuni locali del centro una birra media costa 6€ (e non parlo di locali di lusso, ma di pub).
credo sia possibile, ma personalmente non ho mai trovato una persona indispensabile in un'azienda, al contrario ne ho trovate tante che pensavano di esserlo...e hanno avuto brutti risvegli.
Ahi ahi...
Multinazionale che si occupa di finanza con vari rami: gestione portafogli, rating, ristrutturazioni aziendali ecc... ecc...
Ci avrei scommesso. ;)
Benissimo. allora ti dovresti rendere conto di due cose:
- è un settore enormemente sopravvalutato dal punto di vista economico, che in realtà non produce nulla di concreto, anzi più che altro distrugge risorse produttive ed economiche (crisi del 2008 per restare nel recente?)
- è un settore strapagato e stradopato, in cui gli "stipendi" non corrispondono affatto al reale "progresso" che viene generato a vantaggio dell'umanità o dell'economia reale.
Si tratta in poche parole di un settore al limite del parassitario che non genera nulla di utile e concreto per la vita delle persone, totalmente diverso dal 99% dei lavori e delle attività. Di certo non può essere un modello nelle relazioni lavorative.
Come ho risposto ad altri Zappy il mio non vuole essere un elogio al mondo del lavoro. .
permettimi, ma il settore finanziario non è proprio il paradigma del mondo del lavoro. Insomma, tu stai applicando i parametri della tua esperienza in un settore molto particolare alla generalità del modo del lavoro che è una cosa molto diversa se non diametralmente opposta.
Secondo me dare la colpa solo a una campana è sbagliato anzi, ci sono una marea di fattori che contribuiscono alla stagnazione se non il peggioramento dell'italia in questo campo.
Scarsa produttività, scarsi incentivi, uno sistema di tasse e burocrazia che è un ostacolo a tutto questo, un sistema sindacale che non funziona più e altro ancora.
beh, sicuramente i fattori sono tanti.
ma più che quelli che indichi tu, io vedo proprio un problema di corporativismo mafiosetto per cui per un proprio piccolo (o magari inesistente) vantaggio immediato si sacrifica qualunque cosa comune.
E il vantaggio di uno o di pochi di certo non porta al progresso ed allo sviluppo di una Nazione.
Tutto il resto sono dettagli e conseguenze.
Ci avrei scommesso. ;)
Benissimo. allora ti dovresti rendere conto di due cose:
- è un settore enormemente sopravvalutato dal punto di vista economico, che in realtà non produce nulla di concreto, anzi più che altro distrugge risorse produttive ed economiche (crisi del 2008 per restare nel recente?)
È molto peggio di così in realtà. Quella è come la punta di un iceberg di cui chi non lavora in questo ambito non si rende nemmeno lontanamente conto.
Tanto per darti un'idea alcuni fondi che gestisco se tu avessi fatto un investimento di appena 20.000€ dal 01.01.2020 a oggi han fatto oltre il 10%. Tu realmente pensi che questa performance possa trovare una giustificazione in beni reali? E questi sono un mese e mezzo di transazioni. Se guardo al 2019 abbiamo realizzato plusvalenze dal 30 al 40% (tutti dati pubblici che puoi facilmente verificare).
- è un settore strapagato e stradopato, in cui gli "stipendi" non corrispondono affatto al reale "progresso" che viene generato a vantaggio dell'umanità o dell'economia reale.
Di quale progresso parli? L'unico impatto che ha il mio lavoro penso sia rendere gente milionaria se non miliardaria ancora più milionaria o miliardaria. Di beni prodotti o di progresso di qualsivoglia genere non penso che ne esista alcuna traccia a nessun livello. Se poi te la senti di farmi qualche esempio sarei sinceramente curioso.
Si tratta in poche parole di un settore al limite del parassitario che non genera nulla di utile e concreto per la vita delle persone
Non al limite... la finanza è un parassita o meglio è un imbuto che drena da tanti per pochi. Non credo sia un mistero. Bada bene non sto dicendo che sia una cosa buona eh... e non è che mi voglia vantare o altro. Sono semplicemente realista... oggi chi ha il potere vuole che il mercato funzioni in questo senso.
totalmente diverso dal 99% dei lavori e delle attività. Di certo non può essere un modello nelle relazioni lavorative.
Nì... su questo non sono totalmente concorde. Il mio ambiente è se mi passi la metafora come il politico nazionale per la società comune. È vero sono un settore particolare all'ennesima potenza rispetto a una azienda produttiva ma al tempo stesso non è altro che la stessa realtà all'ennesima potenza. Per fartela semplice il mio mondo esiste perché qualcuno piccino è diventato grande e qualcuno grande è diventato immenso e ha voluto sempre di più. Non è che la finanza sia parassitaria di suo... è chi ci mette i soldi dentro che vuole che sia così.
Per farla meno complicata torno alla metafora del politico... se al governo abbiamo certi politici di cui tanti si lamentano non è perché il politico magicamente è lì per nascita ma perché alla fine sono lo specchio elevato a potenza dell'italiano medio.
Insomma, tu stai applicando i parametri della tua esperienza in un settore molto particolare alla generalità del modo del lavoro che è una cosa molto diversa se non diametralmente opposta.
Può darsi... ma ti ricordo come ho scritto che io non sono nato figlio di e prima di arrivare dove sono ho cambiato contratti e lavori alcuni anche molto umili specialmente quando dovevo pagarmi gli studi ma non è che ci fosse tutta questa differenza. Certo se lavori al ristorante di Pinco non è che diventi CEO ma la regola generale per cui Pinto se deve licenziare un cameriere tiene te invece che Caio vale tanto nella mia realtà come nel ristorante o almeno questa è la mia esperienza.
E il vantaggio di uno o di pochi di certo non porta al progresso ed allo sviluppo di una Nazione.
Le nazioni ormai esistono solo sulla carta. Popoli che si riconoscono come nazione e non pensano semplicemente ognuno per se guarda potrei dirtene forse un paio e di sicuro gli italiani non vi rientrano.
È molto peggio di così in realtà. Quella è come la punta di un iceberg di cui chi non lavora in questo ambito non si rende nemmeno lontanamente conto.
Tanto per darti un'idea alcuni fondi che gestisco se tu avessi fatto un investimento di appena 20.000€ dal 01.01.2020 a oggi han fatto oltre il 10%. Tu realmente pensi che questa performance possa trovare una giustificazione in beni reali? E questi sono un mese e mezzo di transazioni. Se guardo al 2019 abbiamo realizzato plusvalenze dal 30 al 40% (tutti dati pubblici che puoi facilmente verificare).
Di quale progresso parli? L'unico impatto che ha il mio lavoro penso sia rendere gente milionaria se non miliardaria ancora più milionaria o miliardaria. Di beni prodotti o di progresso di qualsivoglia genere non penso che ne esista alcuna traccia a nessun livello. Se poi te la senti di farmi qualche esempio sarei sinceramente curioso.
Non al limite... la finanza è un parassita o meglio è un imbuto che drena da tanti per pochi. Non credo sia un mistero. Bada bene non sto dicendo che sia una cosa buona eh... e non è che mi voglia vantare o altro. Sono semplicemente realista... oggi chi ha il potere vuole che il mercato funzioni in questo senso.
Nì... su questo non sono totalmente concorde. Il mio ambiente è se mi passi la metafora come il politico nazionale per la società comune. È vero sono un settore particolare all'ennesima potenza rispetto a una azienda produttiva ma al tempo stesso non è altro che la stessa realtà all'ennesima potenza. Per fartela semplice il mio mondo esiste perché qualcuno piccino è diventato grande e qualcuno grande è diventato immenso e ha voluto sempre di più. Non è che la finanza sia parassitaria di suo... è chi ci mette i soldi dentro che vuole che sia così.
Per farla meno complicata torno alla metafora del politico... se al governo abbiamo certi politici di cui tanti si lamentano non è perché il politico magicamente è lì per nascita ma perché alla fine sono lo specchio elevato a potenza dell'italiano medio.
Può darsi... ma ti ricordo come ho scritto che io non sono nato figlio di e prima di arrivare dove sono ho cambiato contratti e lavori alcuni anche molto umili specialmente quando dovevo pagarmi gli studi ma non è che ci fosse tutta questa differenza. Certo se lavori al ristorante di Pinco non è che diventi CEO ma la regola generale per cui Pinto se deve licenziare un cameriere tiene te invece che Caio vale tanto nella mia realtà come nel ristorante o almeno questa è la mia esperienza.
Le nazioni ormai esistono solo sulla carta. Popoli che si riconoscono come nazione e non pensano semplicemente ognuno per se guarda potrei dirtene forse un paio e di sicuro gli italiani non vi rientrano.
Da come descrivi il lavoro nella finanza c'è da mettersi le mani nei capelli. :mad:
polli079
19-02-2020, 15:09
Da come descrivi il lavoro nella finanza c'è da mettersi le mani nei capelli. :mad:
A me sembra che quello che dica sia parecchio realista, poi magari può essere triste ma la realtà non mi sembra così diversa.
Da come descrivi il lavoro nella finanza c'è da mettersi le mani nei capelli. :mad:
Che ti devo dire... non mi è mai piaciuto essere ipocrita e non ho mai condiviso i colleghi che accampano teorie su non si sa bene che effetti positivi degli investimenti speculativi.
Io guardo i fatti e nei fatti quando il mio team ha lavorato bene c'è un portafoglio di un tizio X con su soldi che in qualche modo è diventato X+Y e quell'Y viene da gente che sul mercato ha venduto o comprato pensando di fare un affare e prendendolo in tasca.
In tutto questo io ci vedo solo tanti che perdono e uno nell'esempio, più di qualcuno per ovvi motivi in realtà che si arricchiscono.
Ho sempre trovato più interessante vedere il mondo per quello che è piuttosto che cercare di vederlo dovrebbe essere ma che ad oggi non lo è per niente.
Certo certo, è la triste realtà e almeno voi non la smentite. Mi fanno incazzare però quelli che dicono che non è così e che questo è il migliore dei mondi possibili. In realtà siamo solo all'inizio della strada per la vera civilizzazione. Che tristezza. :muro:
È molto peggio di così in realtà. Quella è come la punta di un iceberg di cui chi non lavora in questo ambito non si rende nemmeno lontanamente conto.
Tanto per darti un'idea alcuni fondi che gestisco se tu avessi fatto un investimento di appena 20.000€ dal 01.01.2020 a oggi han fatto oltre il 10%. Tu realmente pensi che questa performance possa trovare una giustificazione in beni reali? E questi sono un mese e mezzo di transazioni. Se guardo al 2019 abbiamo realizzato plusvalenze dal 30 al 40% (tutti dati pubblici che puoi facilmente verificare).
....
tanto di cappello all'onestà intellettuale. :)
e in cosa investite? Armi, droga? :D
tanto di cappello all'onestà intellettuale. :)
e in cosa investite? Armi, droga? :D
Ma vaaaa la realtà è molto meno esotica di quello che i film dipingono.
In generale gran parte è pura e semplice speculazione su beni di consumo quindi cose normalissime e di tutti i giorni.
Per il 2019 principalmente tecnologici, health care (salute) e beni di consumo.
Le armi hanno un mercato ma normalmente è un mercato che viene gestito a parte da persone che operano solo in quel mercato specifico... io ad addentrarmi in certe cose prenderei più rischi che benefici.
Al di là di quello che i film fanno credere il 90% delle speculazioni finanziarie avviene sui beni che tu, io e chiunque altro in questo forum maneggia quotidianamente. Tanto per farti un esempio è più facile guadagnare sul latte cercando di farne fluttuare il prezzo che non impelagarsi su forniture di armi che è un mercato che può essere influenzata dalla sera alla mattina da politica, rivoluzioni ecc...ecc...
Non so se sia contro le regole del forum ma se non lo è ti faccio degli esempi retail di come sia più proficuo muoversi nel mercato "comune" che non in segmenti "esotici".
Tanto per farti un esempio è più facile guadagnare sul latte cercando di farne fluttuare il prezzo che non impelagarsi su forniture di armi che è un mercato che può essere influenzata dalla sera alla mattina da politica, rivoluzioni ecc...ecc...
Non so dove ma avevo sentito che si speculava parecchio anche sul prezzo dell'aglio che viene in gran parte prodotto in Cina...
Non so dove ma avevo sentito che si speculava parecchio anche sul prezzo dell'aglio che viene in gran parte prodotto in Cina...
Penso che sia appena appena OT ma se ai moderatori non scoccia...
Per quanto riguarda il mio lavoro siamo a un livello più elevato quindi non è che seguo realmente il singolo prodotto per semplificare la cosa diciamo che io lavoro in ambito macro e decido cose tipo:
10% al gestore X che si occupa di fondi che investono in Y e così via
Normalmente prima di arrivare a quello che compra/vende il prodotto passami il termine al dettaglio ci sono almeno un paio di layer. Quindi se mi chiedi dell'aglio nello specifico devo chiedere a chi tratta quel mercato specifico ma non saprei dirti in prima persona cosa succede.
In questo ambito diciamo che ogni livello ha un tipo di alta specializzazione... Sempre per semplificare immagina la struttura così:
Io guardo cosa fa il mondo e decido in quali nazioni investire, poi ci sono tanti gestori quante sono le nazioni che decidono nella nazione in che regione investire, poi ci sono tanti gestori quante sono le nazioni che decidono provincia, comune e infine il singolo appezzamento di terreno.
In questa ottica capisci bene che per me sarebbe impossibile avere conoscenza dei singoli terreni così come quello subito sotto di me avrebbe grosse difficoltà.
I pro e i contro della finanza stanno tutti in questa struttura perché io di fatto conosco e ho modo di controllare solo un anello prossimo al mio livello ma se a un certo punto della catena qualcuno diventa particolarmente avido e "tarocca" i dati tutta la catena diventa contaminata e tutti i flussi si muovono sulla base di dati taroccati.
I famosi mutui subprime sono un esempio... a un certo punto finiti i mutui buoni, quelli che veramente la banca era sicura che pagassero siccome il prodotto vendeva bene e in una certa misura stava alimentando una super economia in cui tutti si compravano casa pur di continuare a venderlo hanno fatto pacchetti mescolando mutui buoni con mutui con rating sempre peggiore fino a che pur di avere mutui finanziavano chiunque anche gente che non aveva alcuna struttura patrimoniale. Ecco questo è un esempio di come un anello in basso marcio ha portato a una corruzione che ha spostato flussi per miliardi di dollari fino a livelli altissimi.
Detto ciò non è che oggi le cose siano cambiate eh... potrebbe risuccedere domani. Non sui mutui certo perché oggi non sono più un prodotto gradito ma prima o poi succederà su qualcosa.
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