View Full Version : Deloitte spiega come sarà la banca del futuro
Redazione di Hardware Upg
19-03-2019, 18:21
Link alla notizia: https://edge9.hwupgrade.it/news/mercato/deloitte-spiega-come-sara-la-banca-del-futuro_81325.html
L'entrata in vigore della direttiva PSD2 stravolgerà il settore bancario e il concetto stesso di banca, trasformando soprattutto il rapporto fra gli istituti bancari e i loro clienti. Deloitte spiega in cosa consiste questa rivoluzione.
Click sul link per visualizzare la notizia.
Axios2006
19-03-2019, 19:20
potremmo pagare la cena al ristorante usando Facebook, Amazon, Paypal o il credito telefonico
- Facebook? Cosi' oltre ai miei dati si ciula pure i miei soldi? :asd:
- Amazon? Quindi... prima ricarico il conto Amazon alla ricevitoria Sisal e poi pago il ristorante...
- Paypal posso capirlo: collegato alla carta di credito....
- Credito telefonico? Sicuro... 50/100 euro me li faccio accreditare di volata sul conto telefonico... specie se prepagato e hai voglia di grattare ricaricard...
Obelix-it
19-03-2019, 21:17
i consumatori hanno il diritto di condividere il contenuto delle proprie informazioni bancarie
Buffo. Una volta, avevo il diritto di tenere le mie informazioni per i cazzi miei, adesso invece...
Ma alla Deloitte si fanno di coccoina pesantemente???
Tasslehoff
19-03-2019, 21:54
Buffo. Una volta, avevo il diritto di tenere le mie informazioni per i cazzi miei, adesso invece...
Ma alla Deloitte si fanno di coccoina pesantemente???No semplicemente sparano supercazzole con scappellamenti vari per invogliare manager incapaci e totalmente ignoranti dal punto di vista tecnico (IT in questo caso) a dare loro montagne di soldi per ottenere sostanzialmente il nulla spinto, montagne di powerpoint ben confezionati pagati a peso d'oro.
C'è una strategia ben studiata in tutto questo:
1) supercazzole basate su buzzword a casaccio (machine learning, IA, cloud, serverless, blockchain, e chi più ne ha più ne metta...)
2) decine di persone riversate in azienda, in genere due o tre senior e il resto tutti neolaureati in stage, generalmente non pagati o pesantemente sottopagati
3) quando il progetto comincia a scricchiolare e il cliente comincia ad avere dubbi allora scatta la sostituzione dei propri uomini, generalmente con ragazze giovani e carine (in questo modo molte persone del cliente si troveranno in difficoltà quando si lamenteranno per il progetto che va a rotoli).
Non pensare che siano gli unici, la stessa strategia la troverai pari pari con KPMG, PWC, Reply e altri ancora.
Ho perso il conto delle volte che ho visto succedere tutto questo, all'inizio avevo anche un po' un senso di nausea vedendo le scene miserabili in cui venivano lasciate le loro persone (specialmente quelle al punto 3 per la palese discriminazione di genere, che da femminista convinto trovo vomitevole), ormai ci ho fatto il callo :\
So che è una pia illusione però spero sempre che queste mie esperienze possano servire a qualche ragazzo o ragazza che sta per entrare nel mondo del lavoro per evitare come la peste questi squali, ahimè appunto è una pura illusione visto che il richiamo del marchio fa si che tanti/e ci caschino pensando che faccia cv, invece è solo tempo perso, tanto imbarazzo e rospi da mandar giù... :rolleyes:
In che function stavi?
Che background hai?
Buffo. Una volta, avevo il diritto di tenere le mie informazioni per i cazzi miei, adesso invece...
Ma alla Deloitte si fanno di coccoina pesantemente???
No.
Semplicemente abilita una serie di servizi attivabili grazie all'accesso ai tuoi dati bancari.
Eg.: monitoraggio dei tuoi consumi, per controllare il tuo budget familiare. Oggi sei vincolato ad usare l'app della tua banca, domani ci agganci anche revolut o il conto del mutuo.
È, tra l'altro, un requirement Europeo, la Payment Services Directive 2.
Aumentano sempre più i sistemi con cui pagare ma siamo sempre immobili o peggio relativamente ai metodi con cui ottenere lo strumento con cui pagare: i soldi.
h4xor 1701
20-03-2019, 07:02
In che function stavi?
Che background hai?
No.
Semplicemente abilita una serie di servizi attivabili grazie all'accesso ai tuoi dati bancari.
Eg.: monitoraggio dei tuoi consumi, per controllare il tuo budget familiare. Oggi sei vincolato ad usare l'app della tua banca, domani ci agganci anche revolut o il conto del mutuo.
È, tra l'altro, un requirement Europeo, la Payment Services Directive 2.
tutto ciò mi sa di cosa estremamente poco sicura, ed oltretutto poco utile all'utente finale...
già i dati dei conti possono essere compromessi normalmente, in questo modo si aggiunge alla catena del sistema un'infinità di possibili anelli deboli rappresentati dalle vulnerabilità di "app terze parti" :rolleyes:
No, mi sa che non avete capito.
È un opt-in, quindi l'utente attiva solo se è utile e la quantità di servizi pensabili è altissima.
giovanni69
20-03-2019, 08:56
i consumatori hanno il diritto di condividere il contenuto delle proprie informazioni bancarie
Mai vista una manipolazione così palese dei diritti del consumatore :grrr: :huh: :incazzed: , giustamente rimarcata sopra da Obelix-it
Si vuole scambiare l'obbligatorietà per le banche di cedere dati dei clienti mediante le API a servizi di terze parti, con il diritto dei consumatore di fare (eventulamente) lo stesso ma personalmente e di volta in volta.
Vedremo l'op-in come proteggerà la privacy: il punto è che se acquisto un libro su Amazon o pago il ristorante con il credito di Amazon, potrei anche non volere che Amazon sappia del mio mutuo o delle rate del divano... ma ad Amazon invece interessa visto che si prepara appunto ad erogare servizi bancari. Come dunque sarà protetto il consumatore?
Quindi è tutto da vedere come i consumatori saranno edotti sui meccanismi intricati della cessione dei loro dati verso terzi.
Già adesso con i browser/cookie è tutto un programma de-selezionare le terze parti che ricevono i nostri dati.
La verità di fondo è che queste lobby da un lato o dall'altro vogliono dati importanti per la profilazione dei loro clienti, contando sull'ignoranza e pigrizia delle persone che sceglieranno la comodità d'uso piuttosto i propri diritti. La diffusione delle app su smartphone lo ho evidenziato.
Vedi ad esempio "How smartphone apps track users and share data" su FT.com (serve registrazione).
Altrimenti Alfabet, Facebook,... non avrebbero le valutazioni che hanno, grazie alla monetizzazione che operano in continuazione su scala planetaria dei dati delle persone.
@h4xor 1701: concordo; voglio vedere poi risalire chi ha perso i dati per strada, siano essi dati sensibili, di profilazione, pagamento, ecc.
Vabbè paranoia, disinformazione, complottismo.
Siamo in Italia dopotutto, basta guardare al governo, qualcuno deve averlo votati.
DarkmanDestroyer
21-03-2019, 09:14
ho sempre amato la tecnologia, ma personalmente parlando, il concetto di banca ovunque non mi è mai andato a genio.
in primis per accedere alla banca avevi codici su codici. poi è arrivato il codice + token, infallibile secondo loro. poi siamo passati al token-in-app.
tutte belle cose per l'utente. ma sempre tutte in qualche modo compromissibili.
si parlò anni fa però di una soluzione semplice quanto geniale:
l'inserimento delle credenziali da mouse, senza usare la tastiera, ma avendo un tastierino "virtuale" a video randomico, che a ogni log-in e ogni utente avrebbe variato la disposizione dei caratteri.
questa soluzione non fu mai adottata da nessuno.
ora si parla della banca da app su smartphone.
comoda, veloce... ma se perdi uno smartphone ora è come perdere le chiavi di casa, aprono tutto.
quindi mi chiedo generalizzando, ha senso centralizzare ogni singola cosa su un dispositivo unico??
(sto paragonando il tutto alle crypto? si. perché personalmente alla comodità preferisco al sicurezza).
Tasslehoff
22-03-2019, 14:48
Vabbè paranoia, disinformazione, complottismo.
Siamo in Italia dopotutto, basta guardare al governo, qualcuno deve averlo votati.Concordo con te che paranoia, disinformazione e complottismo siano deleteri (e ahimè parte delle cause che hanno portato all'attuale situazione politica italiana), però non si può far finta che non siano esistite, che non esistano tutt'ora e che non esisteranno grosse criticità in merito al diritto alla riservatezza dei dati.
Giusto ieri è emerso il caso eclatante delle password conservate da Facebook con un banale hash, e basta lavorare da qualche cliente per rendersi conto che tutto sommato quel caso non è nemmeno così scandaloso rispetto alla media di quello che si trova... :rolleyes:
Poi una volta che si è verificato il leak di turno si legge la solita frase di rito secondo cui tutti hanno a cuore la sicurezza e la garanzia dei dati dei propri utenti... si certo, una volta che il danno è stato fatto... :rolleyes:
E i casi emersi fin'ora non sono niente rispetto a quello che ci aspetta proprio qui in Italia, con SPID, dove la PA sta letteralmente obbligando tutti a creare account presso società private che danno accesso a tutti i dati più privati e sensibili (dal fascicolo sanitario ai dati tributari, dalle dichiarazioni dei redditi al fascicolo previdenziale) senza che si sappia nulla su come vengono gestiti, usati e conservati questi dati, senza controllo dal parte dell'utente e senza che le credenziali vengano conservate su mezzi fisici differenti (come avveniva ad esempio per i certificati delle CNS/CRS).
E se si pongono queste domande ad AGID o TeamDigitale si ottiene come risposta che "SPID è sicuro perchè i provider sono obbligati e verificare con la webcam che tu sei in richiedente", ma che c'entra?!?!?! :confused: :doh:
Paranoia e complottismo sono sbagliati, ma su questo tema io non mi sento di condannarli più di tanto perchè di porcate se ne sono fatte e se ne stanno facendo a bizzeffe, anche istituzionalizzate, e gli scandali non emergono solo perchè il grosso degli utenti non se ne rende conto per mancanza di informazione o ignoranza. :O
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