Adriatic
28-07-2018, 21:39
Ho letto sul forum varie discussioni circa vari modi di impedire ai bambini l'accesso a siti internet inadeguati, con appositi software di parental control.
Un aspetto che mi pare trascurato in questi post è che cosa fare quando i ragazzi sono più grandi ed esperti di computer.
Sono insegnante di scuola superiore e nel corso dello scorso anno scolastico abbiamo fatto, con l'aiuto di psicologi e medici operanti nel settore, alcuni approfondimenti sulle dipendenze da internet e da siti pornografici tra i ragazzi: le statistiche sono risultate preoccupanti, e del resto io stesso ho avuto allievi che, in passato, hanno avuto bisogno di cure dopo aver trascorso un numero spropositato di ore davanti al computer o alla playstation o in seguito a vere e proprie dipendenze da internet in generale o da siti di pornografia, giochi on line, ecc.
Ovviamente, problemi di questo genere richiedono competenze di tipo medico, prima ancora che informatico. Ma i medici spesso, nell'ambito delle terapie, consigliano alle famiglie di impedire ai ragazzi di accedere a certi siti, e non sempre sanno consigliare come (sono medici, non informatici!), e i genitori, talvolta, si rivolgono a noi insegnanti...che non sappiamo che pesci pigliare.
Prendiamo il caso di un ragazzo dipendente da determinati siti. La nostra scuola diploma periti informatici, quindi non è difficile per loro aggirare eventuali software parental: ad esempio, uno dei programmi freeware più affidabili (o considerati tali), K9 Web Protection, secondo le statistiche rilevate, può venir facilmente disinstallato anche senza conoscere la password, avviando il pc in modalità provvisoria e cancellando semplicemente le cartelle del programma stesso. E lo stesso vale per molti altri.
Teniamo presente che spesso non è possibile consigliare alle famiglie di creare degli account separati per i figli, perché spesso i ragazzi sono gli unici che in casa sanno davvero usare il computer, e per aggiornamenti od altro i genitori si affidano a loro, e sono costretti perciò a lasciar loro privilegi di amministratori (così ci è stato detto quando abbiamo consigliato la creazione di account separati e con meno privilegi).
Bloccare i siti da router? No, la maggior parte degli utenti ha modem o router forniti dai gestori telefonici, che non offrono alcuna possibilità di personalizzazione.
Quanto alla soluzione più sensata per ragazzi di quell'età, cioè prenderli in disparte e parlare loro con chiarezza...Beh, l'obiezione più frequente delle famiglie (e più prevedibile) è: pensate che ci ascoltino? Tralasciando i frequenti casi in cui si rasenta la dipendenza, nei quali evidentemente la ragione serve a poco, anche nelle situazioni più normali il fascino della trasgressione è sempre forte (e da insegnante lo so bene: pensate che se si raccomanda a un ragazzo svogliato di studiare di più, questo si precipiti subito sui libri?...).
Lasciarli liberi? Ma quando un ragazzo (non un bambino, e non un utente inesperto, anzi) sta in piedi fino alle tre di notte a navigare in certi siti non proprio edificanti, e il mattino dopo a scuola non riesce neanche a tenere gli occhi aperti, forse sarebbe il caso di intervenire...Il medico può fare la sua parte, la famiglia cerca di fare la sua, e l'informatico che può fare?
Non si sa. Infatti, a quanto pare, nessuno ha ancora pensato a come far sì che ci si possa chiudere in una stanza e buttare via la chiave...ovvero, a come impedire a un ragazzo sveglio e amministratore del proprio pc di rovinarsi con le proprie mani, o almeno a come aiutarlo a sostenere una forza di volontà non proprio impeccabile (lo stesso discorso, a livello di adulti, si può fare per chi soffre di ludopatia - e sono tanti -, ecc.).
Un aspetto che mi pare trascurato in questi post è che cosa fare quando i ragazzi sono più grandi ed esperti di computer.
Sono insegnante di scuola superiore e nel corso dello scorso anno scolastico abbiamo fatto, con l'aiuto di psicologi e medici operanti nel settore, alcuni approfondimenti sulle dipendenze da internet e da siti pornografici tra i ragazzi: le statistiche sono risultate preoccupanti, e del resto io stesso ho avuto allievi che, in passato, hanno avuto bisogno di cure dopo aver trascorso un numero spropositato di ore davanti al computer o alla playstation o in seguito a vere e proprie dipendenze da internet in generale o da siti di pornografia, giochi on line, ecc.
Ovviamente, problemi di questo genere richiedono competenze di tipo medico, prima ancora che informatico. Ma i medici spesso, nell'ambito delle terapie, consigliano alle famiglie di impedire ai ragazzi di accedere a certi siti, e non sempre sanno consigliare come (sono medici, non informatici!), e i genitori, talvolta, si rivolgono a noi insegnanti...che non sappiamo che pesci pigliare.
Prendiamo il caso di un ragazzo dipendente da determinati siti. La nostra scuola diploma periti informatici, quindi non è difficile per loro aggirare eventuali software parental: ad esempio, uno dei programmi freeware più affidabili (o considerati tali), K9 Web Protection, secondo le statistiche rilevate, può venir facilmente disinstallato anche senza conoscere la password, avviando il pc in modalità provvisoria e cancellando semplicemente le cartelle del programma stesso. E lo stesso vale per molti altri.
Teniamo presente che spesso non è possibile consigliare alle famiglie di creare degli account separati per i figli, perché spesso i ragazzi sono gli unici che in casa sanno davvero usare il computer, e per aggiornamenti od altro i genitori si affidano a loro, e sono costretti perciò a lasciar loro privilegi di amministratori (così ci è stato detto quando abbiamo consigliato la creazione di account separati e con meno privilegi).
Bloccare i siti da router? No, la maggior parte degli utenti ha modem o router forniti dai gestori telefonici, che non offrono alcuna possibilità di personalizzazione.
Quanto alla soluzione più sensata per ragazzi di quell'età, cioè prenderli in disparte e parlare loro con chiarezza...Beh, l'obiezione più frequente delle famiglie (e più prevedibile) è: pensate che ci ascoltino? Tralasciando i frequenti casi in cui si rasenta la dipendenza, nei quali evidentemente la ragione serve a poco, anche nelle situazioni più normali il fascino della trasgressione è sempre forte (e da insegnante lo so bene: pensate che se si raccomanda a un ragazzo svogliato di studiare di più, questo si precipiti subito sui libri?...).
Lasciarli liberi? Ma quando un ragazzo (non un bambino, e non un utente inesperto, anzi) sta in piedi fino alle tre di notte a navigare in certi siti non proprio edificanti, e il mattino dopo a scuola non riesce neanche a tenere gli occhi aperti, forse sarebbe il caso di intervenire...Il medico può fare la sua parte, la famiglia cerca di fare la sua, e l'informatico che può fare?
Non si sa. Infatti, a quanto pare, nessuno ha ancora pensato a come far sì che ci si possa chiudere in una stanza e buttare via la chiave...ovvero, a come impedire a un ragazzo sveglio e amministratore del proprio pc di rovinarsi con le proprie mani, o almeno a come aiutarlo a sostenere una forza di volontà non proprio impeccabile (lo stesso discorso, a livello di adulti, si può fare per chi soffre di ludopatia - e sono tanti -, ecc.).