View Full Version : LibreOffice sbarca sul Microsoft Store, ma non è ufficiale
Redazione di Hardware Upg
24-07-2018, 10:41
Link alla notizia: https://pro.hwupgrade.it/news/software-business/libreoffice-sbarca-sul-microsoft-store-ma-non-e-ufficiale_77212.html
LibreOffice è arrivato sul Microsoft Store. Il problema è che non si tratta di una mossa ufficiale della Document Foundation, che sta ora valutando la liceità di questa mossa in base alla licenza
Click sul link per visualizzare la notizia.
Wow, proprio attentissimi in Microsoft a quello che finisce sullo Store...
nickname88
24-07-2018, 14:35
Wow, proprio attentissimi in Microsoft a quello che finisce sullo Store...Capisco per per chi usa Apple lo store è una realtà differente ma su Windows quasi nessuno se lo filo.
Comunque sia sempre meglio di chi invece sullo store ha ben pochi applicativi.
Capisco per per chi usa Apple lo store è una realtà differente ma su Windows quasi nessuno se lo filo.
Comunque sia sempre meglio di chi invece sullo store ha ben pochi applicativi.
ll discorso è che uno dei vantaggi (forse anche quello principale) del Windows Store avrebbe dovuto essere il controllo sulle applicazioni (serratissimo, a dir di alcuni), e se i controlli sono a questo livello (che è invece praticamente zero) il già poco usato Store diventa non solo inutile ma anche potenzialmente dannoso, e l'effetto - contrario a quello originale - è quello di indirizzare gli utenti verso altri siti che sono indubbiamente più affidabili; come il sito ufficiale di LibreOffice, in questo caso.
Link alla notizia: https://pro.hwupgrade.it/news/software-business/libreoffice-sbarca-sul-microsoft-store-ma-non-e-ufficiale_77212.html
LibreOffice è arrivato sul Microsoft Store. Il problema è che non si tratta di una mossa ufficiale della Document Foundation, che sta ora valutando la liceità di questa mossa in base alla licenza
Click sul link per visualizzare la notizia.
Wow, proprio attentissimi in Microsoft a quello che finisce sullo Store...
Quindi, neppure la fondazione ha deciso se la mossa è lecita o no, ma Microsoft avrebbe comunque dovuto cancellarlo. In base a cosa?
Contiene virus? No.
Viola i diritti d'autore? Non si sa.
Stai cercando una scusa per parlare male di Microsoft a tutti i costi? Ah, già, forse questo.
Quindi, neppure la fondazione ha deciso se la mossa è lecita o no, ma Microsoft avrebbe comunque dovuto cancellarlo. In base a cosa?
In base al fatto che LibreOffice è notoriamente un software gratuito, e ll fatto che si cerchi di farlo pagare è già qualcosa che puzza: cosa che è lecito aspettarsi - se qualcuno controlla qualcosa.
E non cancellarlo: non approvarlo, visto che si suppone che i controlli sullo Store siano strettissimi.
Contiene virus? No.
E chi lo dice, tu? Per quale motivo dovremmo supporre che il software sia stato controllato in qualche modo, se mancano ii controllo basilari su un software così noto?
Viola i diritti d'autore? Non si sa.
Quindi mettiamo tutta la spazzatura che arriva, e poi controlliamo se è lecita o meno? Sarebbe questo la modalità di controllo dello Store per avere applicazioni "sicure"?
Stai cercando una scusa per parlare male di Microsoft a tutti i costi? Ah, già, forse questo.
O forse sei tu che stai cercando di difendere Microsoft a tutti i costi? D'altronde quando si ha la mentalità da stadio le possibilità che si vedono sono sempre e solo 2.
Quindi, neppure la fondazione ha deciso se la mossa è lecita o no, ma Microsoft avrebbe comunque dovuto cancellarlo. In base a cosa?
Contiene virus? No.
Viola i diritti d'autore? Non si sa.
Stai cercando una scusa per parlare male di Microsoft a tutti i costi? Ah, già, forse questo.
Usa il nome LibreOffice senza aver il benestare della fondazione.
Riceve donazioni che non vanno alla fondazione ma all'autore.
Già questo per me basta
oggettivamente cmq non è semplice, da una parte devono tenere chiuso in modo da evitare abusi, dall'altra invogliare gli sviluppatori e la gente ad usarlo. sono due strategie contrapposte.
certamente questo caso non fa trapelare che il controllo sia capillare
matrix83
24-07-2018, 22:40
In base al fatto che LibreOffice è notoriamente un software gratuito, e ll fatto che si cerchi di farlo pagare è già qualcosa che puzza
Usa il nome LibreOffice senza aver il benestare della fondazione.
Riceve donazioni che non vanno alla fondazione ma all'autore.
Già questo per me basta
Non vuol dire nulla, un software opensource, specie con licenza di tipo GPL e similari, può benissimo essere rivenduto se si vuole. L'unico obbligo che hai è di rilasciare i sorgenti. E non devono manco essere donazioni, puoi benissimo farti pagare normalmente.
Cito dalla GPL:
La GPL mi permette di vendere copie del programma a scopo di lucro? (#DoesTheGPLAllowMoney)
Sì, la GPL permette a chiunque di farlo. Il diritto di vendere copie è parte della definizione di software libero. Salvo un caso particolare, non ci sono particolari vincoli sul prezzo. (L'unica eccezione riguarda l'offerta di fornire codice sorgente che deve essere necessariamente allegata per iscritto ad una distribuzione di eseguibili priva di sorgenti).
Se distribuisco software GPL a pagamento, devo anche renderlo disponibile pubblicamente in modo gratuito? (#DoesTheGPLRequireAvailabilityToPublic)
No. Tuttavia, se qualcuno paga per averne una copia, la GPL gli dà la libertà di renderlo pubblico, a pagamento o gratuitamente. Per esempio, qualcuno potrebbe pagarlo a voi e poi metterne a disposizione una copia su un sito web pubblico.
Se uso un programma che ho ottenuto sotto GNU GPL, sono autorizzato a modificare il codice sorgente in un nuovo programma e quindi a distribuire e vendere il nuovo programma? (#GPLCommercially)
Si è autorizzati a vendere copie del programma modificato, ma solo sotto i termini della GNU GPL. Così, per esempio, si deve rendere disponibile il codice sorgente agli utenti e loro devono essere autorizzati a ridistribuirlo e a modificarlo come descritto dalla GPL.
Libreoffice utilizza la MPL 2.0, che è una licenza copyleft, praticamente simile se non quasi identica alle GPL.
Non vuol dire nulla, un software opensource, specie con licenza di tipo GPL e similari, può benissimo essere rivenduto se si vuole. L'unico obbligo che hai è di rilasciare i sorgenti. E non devono manco essere donazioni, puoi benissimo farti pagare normalmente.
Cito dalla GPL:
Libreoffice utilizza la MPL 2.0, che è una licenza copyleft, praticamente simile se non quasi identica alle GPL.
Con lo stesso nome del software originale ?
matrix83
24-07-2018, 23:00
Con lo stesso nome del software originale ?
Questo non l'ho cercato, non saprei. Ma qua non vedo commenti riguardo al nome, che eventualmente si cambia in due secondi, ma solo sul fatto che lo fanno pagare. Il che è perfettamente legale.
Credo che se il nome violasse qualcosa, la foundation non avrebbe detto che deve fare ricerche per capire se va bene. Immagino sappia a prescindere se il nome può essere usato o meno.
nickname88
25-07-2018, 06:49
ll discorso è che uno dei vantaggi (forse anche quello principale) del Windows Store avrebbe dovuto essere il controllo sulle applicazioni (serratissimo, a dir di alcuni), e se i controlli sono a questo livello (che è invece praticamente zero) il già poco usato Store diventa non solo inutile ma anche potenzialmente dannoso, e l'effetto - contrario a quello originale - è quello di indirizzare gli utenti verso altri siti che sono indubbiamente più affidabili; come il sito ufficiale di LibreOffice, in questo caso.
Windows Store non ha motivo di esistere e non ne ha mai avuto lato desktop.
E il suo comportamento o contenuto non intacca minimamente l'esperienza Windows, per chi sà usare l'OS ovviamente.
Quando si vogliono determinati prodotti la fonte migliore e più sicura è sempre quella del produttore ufficiale.
Non vuol dire nulla, un software opensource, specie con licenza di tipo GPL e similari, può benissimo essere rivenduto se si vuole. L'unico obbligo che hai è di rilasciare i sorgenti. (L'unica eccezione riguarda l'offerta di fornire codice sorgente che deve essere necessariamente allegata per iscritto ad una distribuzione di eseguibili priva di sorgenti).
E dove sarebbe questa offerta di rilasciare i sorgenti?
Questo non l'ho cercato, non saprei. Ma qua non vedo commenti riguardo al nome, che eventualmente si cambia in due secondi, ma solo sul fatto che lo fanno pagare. Il che è perfettamente legale.
Non è solo una questione di legalità - che comunque è evidentemente ancora da stabilire, e altrettanto evidentemente Microsoft dopo qualche controllo non considera più così scontata, vedi sotto* - ma di correttezza: è chiaro a tutti che qualcuno di quei furboni (che fra l'altro si chiamano ".net", giusto per confondere ulteriormente le idee agli utenti) ha detto: "mettiamo LibreOffice sullo store, se qualche ingenuo ci casca e spende per un software che è gratis" - e questo contando sul fatto che essendo sullo Store ufficiale, sia appunto approvata e resa ufficiale da Microsoft stessa - "noi facciamo soldi senza aver fatto praticamente un tubo".
E sai cosa dice la descrizione? "La versione di prova non ha limitazioni e ha tutte le funzionalità"
Se questo non è un tentativo di imbroglio, dimmi tu cos'è.
* Fra l'altro adesso puoi scaricarlo ma non pagarlo, alla faccia di quanto fosse "corretto" averlo approvato a pagamento per lo Store.
Windows Store non ha motivo di esistere e non ne ha mai avuto lato desktop.
E il suo comportamento o contenuto non intacca minimamente l'esperienza Windows, per chi sà usare l'OS ovviamente.
Quando si vogliono determinati prodotti la fonte migliore e più sicura è sempre quella del produttore ufficiale.
Siamo d'accordo: quel che stavo dicendo è che se Microsoft vuole cambiare (e vorrebbe, su questo non c'è dubbio), questo "livello di attenzione" ha l'effetto esattamente contrario.
In base al fatto che LibreOffice è notoriamente un software gratuito, e ll fatto che si cerchi di farlo pagare è già qualcosa che puzza: cosa che è lecito aspettarsi - se qualcuno controlla qualcosa.
E non cancellarlo: non approvarlo, visto che si suppone che i controlli sullo Store siano strettissimi.
E chi lo dice, tu? Per quale motivo dovremmo supporre che il software sia stato controllato in qualche modo, se mancano ii controllo basilari su un software così noto?
Quindi mettiamo tutta la spazzatura che arriva, e poi controlliamo se è lecita o meno? Sarebbe questo la modalità di controllo dello Store per avere applicazioni "sicure"?
O forse sei tu che stai cercando di difendere Microsoft a tutti i costi? D'altronde quando si ha la mentalità da stadio le possibilità che si vedono sono sempre e solo 2.
La tua polemica è basata sul fatto che la Microsoft si sarebbe dovuta fare giudice di una situazione poco chiara, cosa che non può fare.
Sul fatto che si fanno pagare, ti hanno già risposto notando che è perfettamente lecito. Capisco che possa non piacere, ma in base a quale strana regola un comportamento del tutto legale dovrebbe essere penalizzato? Pensi che tutto quello che non piace a te debba essere vietato?
Sei tu che affermi che i controlli non sono stati fatti. Se, come sembra, non ci sono motivi legali per bannare il software, non puoi in nessun modo accusare qualcuno di non averli fatti.
Va precisato che i controlli riguardano la sicurezza e la protezione da malware, non possono riguardare i diritti d'autore, in quanto chi riceve un software per la distribuzione non può sapere quali accordi ci siano tra le parti. Spetta al proprietario dei diritti chiedere la rimozione.
Non so se ti stai rendendo conto che, da come parli, la tua logica porterebbe inevitabilmente a essere favorevoli alla proposta di normativa europea che, per esempio, ha portato alla protesta di Wikipedia.
Sui virus, se pensi che ce ne siano segnalali. Mi dispiace ma dal punto di vista logico tocca a chi ne afferma l'esistenza dimostrarla e non viceversa.
E, sì, l'ho notata l'insinuazione finale. Evidentemente pensi che ci siano solo i buoni (quelli che stanno con te al 100%) e i cattivi (tutti gli altri, che sicuramente avranno qualche interesse in proposito); questo modo di ragionare rivela una mentalità appena appena un tantinello ristretta. A me, semplicemente, non piace chi critica sulla base di pregiudizi senza prima approfondire la situazione. Non a caso in questo caso la Fondazione, che non è fatta da stupidi, sta cercando di capire come muoversi. Non ho problemi a dirti che ti darei ragione se 1) la fondazione dovesse avanzare una richiesta di cancellazione dallo store e 2) Microsoft non l'accettasse. Allora sì che avresti tutto il diritto di lamentarti. Per il momento stai montando un caso su una serie di presunzioni non dimostrate e di pseudo ragionamenti del tipo: "di sicuro sono nel torto perché sono malvagi (evil)".
La tua polemica è basata sul fatto che la Microsoft si sarebbe dovuta fare giudice di una situazione poco chiara, cosa che non può fare.
Il mio punto è che se vuole che il suo Store abbia un minimo di attendibilità - e spero per loro che ci tengano, altrimenti il già malconcio Store non avrà mai neanche la minima possibilità di decollare - lo devono fare.
Sul fatto che si fanno pagare, ti hanno già risposto notando che è perfettamente lecito. Capisco che possa non piacere, ma in base a quale strana regola un comportamento del tutto legale dovrebbe essere penalizzato? Pensi che tutto quello che non piace a te debba essere vietato?
To' guarda, evidentemente Microsoft rispetta i miei desideri, perché è stata tolta la possibilità di acquistarlo; oppure no, e un motivo per cui non è "del tutto legale" - se proprio vogliamo essere super-cauti e non dire che c'è - è ipotizzabile che ci sa. E poi ti sei letto le mie risposte? Sembra di no.
Sei tu che affermi che i controlli non sono stati fatti. Se, come sembra, non ci sono motivi legali per bannare il software, non puoi in nessun modo accusare qualcuno di non averli fatti.
E ridaje... leggi i messaggi, prima di scrivere.
Va precisato che i controlli riguardano la sicurezza e la protezione da malware, non possono riguardare i diritti d'autore, in quanto chi riceve un software per la distribuzione non può sapere quali accordi ci siano tra le parti. Spetta al proprietario dei diritti chiedere la rimozione.
Ammesso e non concesso che fosse legale/lecito, ripeto (e leggili 'sti messaggi) che è un discorso di affidabilità, e approvare che qualcuno venda sullo Store un software gratuito così noto come LibreOffice dimostra grande sciatteria: e puoi girarla come vuoi, ma la sciatteria rimane.
Non so se ti stai rendendo conto che, da come parli, la tua logica porterebbe inevitabilmente a essere favorevoli alla proposta di normativa europea che, per esempio, ha portato alla protesta di Wikipedia.
Più scrivi e più dimostri di essere entrato a gamba tesa, e proprio di "non aver approfondito". Ovviamente per Wikipedia è fondamentale essere gestita in stile "black list" (tutto è lecito, a meno delle eccezioni); lo Store invece, non essendo atto a divulgare informazioni o un posto in cui si suppone ci sia libertà, di parola o di qualsiasi tipo (visto che come detto e ridetto uno dei motivi, e probabilmente quello principale, è quello di renderlo controllato e sicuro) va ovviamente gestito in stile "white list" (passa solo ciò che è controllato); altrimenti, come già detto sopra, diventa un ammasso di porcate con una reputazione pessima, e Microsoft ottiene esattamente lo scopo contrario a quello voluto.
Sui virus, se pensi che ce ne siano segnalali. Mi dispiace ma dal punto di vista logico tocca a chi ne afferma l'esistenza dimostrarla e non viceversa.
Devi farti un bel ripasso di logica: è chi afferma qualcosa, indipendentemente dal fatto che sia negativo o positivo, che deve dimostrarlo: chi ha detto "Contiene virus? No." sei proprio tu, e l'onere della prova spetta a te. Finché non ci sono prove pro, o contro, dal punto di vista logico il giudizio è sospeso: nella fattispecie, non è che i virus non ci sono di default.
E, sì, l'ho notata l'insinuazione finale. Evidentemente pensi che ci siano solo i buoni (quelli che stanno con te al 100%) e i cattivi (tutti gli altri, che sicuramente avranno qualche interesse in proposito); questo modo di ragionare rivela una mentalità appena appena un tantinello ristretta.
Mi spiace, ma non hai colto lo scopo dell'insinuazione (eppure ho anche scritto "mentalità da stadio", ti sembra una buona cosa?): ti ho risposto esattamente ribaltando la tua insinuazione - proprio per mostrarti quanto questa mentalità sia ristretta. Pensaci bene, la prossima volta, prima di saltare alle conclusioni binarie.
A me, semplicemente, non piace chi critica sulla base di pregiudizi senza prima approfondire la situazione.
Nemmeno a me, così come non mi piace nemmeno chi difende a spada tratta senza prima approfondire la situazione, che è quello che stai facendo tu.
Non a caso in questo caso la Fondazione, che non è fatta da stupidi, sta cercando di capire come muoversi.
Il che dimostra che "è del tutto legale" è ancora tutto da dimostrare - come già detto sopra.
Non ho problemi a dirti che ti darei ragione se 1) la fondazione dovesse avanzare una richiesta di cancellazione dallo store e 2) Microsoft non l'accettasse. Allora sì che avresti tutto il diritto di lamentarti.
No: io mi lamento del fatto che questi controlli non siano stati fatti prima, ed evidentemente a ragione, perché - ancora - il fatto che Microsoft abbia tolto la possibilità di pagare dimostra che qualcosa di "non del tutto legale", almeno per adesso, è ipotizzabile; poi se la Foundation darà il suo benestare e se verrà ripristinata la possibilità di pagare allora potremo considerare mettere LibreOffice a pagamento sulllo Store lecito: ma solo dopo aver fatto questi controlli, che Microsoft avrebbe dovuto fare prima di approvarlo; e ciò - ammesso e ovviamente non concesso che accada - comunque non toglierebbe che cercare di far pagare qualcosa che è gratuito è poco onesto, e dare il benestare ad una cosa del genere - che sia legale o meno - è poco serio: sempre alla faccia dei controlli e dell'affidabilità.
Per il momento stai montando un caso su una serie di presunzioni non dimostrate e di pseudo ragionamenti del tipo: "di sicuro sono nel torto perché sono malvagi (evil)".
E sei partito di nuovo per la tangente ricascando ancora nel falso dilemma, che è sempre frutto della stessa mentalità ristretta di prima.
vBulletin® v3.6.4, Copyright ©2000-2025, Jelsoft Enterprises Ltd.