View Full Version : domande inerenti la coscienza
ciao,
secondo voi il nostro essere, coscienza, ricordi, intelligenza, ecc, dipende solamente dalla configurazione delle sinapsi neurali, oppure è un qualcosa di "astratto"?
Se fosse un qualcosa esclusivamente fisico, sarebbe teoricamente possibile trasferire la configurazione delle sinapsi, in un altro cervello, di conseguenza continuare a vivere in un altro corpo? Oppure il nostro io non dipende dal cervello ma da qualcosa di metafisico? anima per esempio?
Capisco di non aver espresso questi concetti in maniera chiara, ma da tempo mi pongo queste domande e mi piacerebbe capirne un pò di più.
Cosa ne pensate?
Io faccio fatica a credere a cose positive, quindi ho paura che la nostra "essenza", l''"anima" se la vuoi chiamare così, una volta "rotta" si rompe per sempre, per noi. Purtroppo.
Nel senso che anche se viene riprodotto un essere uguale identico a te, le altre persone ti riconoscono come te, tutto è identico comportamenti ricordi eccetera ma questo non cambia il fatto che non sei tu, sarebbe un tuo doppio. Se tu non ci sei più non credo ci sarà mai la possibilità di allungarsi la vita cosi. La duplichi al limite ma tu (originale) non ci guadagni niente...
Un'altra ipotesi mi sembra più realizzabile (e rimaniamo sempre nel campo dell'irrealizzabile comunque almeno per ora), cioé trovare il modo di non morire mai... ma una volta che quello succede uno è perso per sempre, anche a farne un duplicato non si rimedia al fatto che lui la vita l'ha persa.
Io mi sono fatto questa idea. Poi se riescono a inventare un "travaso di anime" che funziona davvero bé sempre meglio di niente, ma mi sembra implausibile
ciao,
secondo voi il nostro essere, coscienza, ricordi, intelligenza, ecc, dipende solamente dalla configurazione delle sinapsi neurali, oppure è un qualcosa di "astratto"?
Secondo me si, se fossimo in grado di replicare esattamente le stesse connessioni neurali avremmo due esseri identici, anche dal lato emotivo. Ovviamente dovrebbero essere anche nello stesso corpo, perché il cervello è comunque in continua evoluzione in base agli stimoli esterni, filtrati dal corpo stesso. Si vedrebbe una leggera differenza dopo poco.
Il casino, come esseri umani, è avere un cervello che ha coscienza di se e dei suoi limiti. Ma è comunque una configurazione biologica al 100%
Anche secondo me il nostro io è questione solamente di configurazione neurale.
L'anima la vedo come l'energia "elettrica" che fa funzionare i computer, ovviamente non è energia elettrica, ma la similitudine è quella secondo me.
pierluigip
27-02-2018, 07:44
ciao,
secondo voi il nostro essere, coscienza, ricordi, intelligenza, ecc, dipende solamente dalla configurazione delle sinapsi neurali, oppure è un qualcosa di "astratto"?
Se fosse un qualcosa esclusivamente fisico, sarebbe teoricamente possibile trasferire la configurazione delle sinapsi, in un altro cervello, di conseguenza continuare a vivere in un altro corpo? Oppure il nostro io non dipende dal cervello ma da qualcosa di metafisico? anima per esempio?
Capisco di non aver espresso questi concetti in maniera chiara, ma da tempo mi pongo queste domande e mi piacerebbe capirne un pò di più.
Cosa ne pensate?
pare che per avere intelligenza , coscienza , non sia necessario avere un cervello o sinapsi
interessanti gli studi di Stefano Mancuso sul mondo vegetale
http://www.linv.org/
La coscienza è proprio quello che manca alle piante. Tutti i loro "comportamenti" non sono consapevoli, sono solo degli automatismi che si sono evoluti con esse perché gli davano un vantaggio, ma quando una pianta li mette in pratica non lo fa perché si rende conto di quello che sta facendo e ha una sua volontà che le permette di decidere di farlo. Questa non è intelligenza né coscienza.
magnusll
27-02-2018, 10:59
https://it.wikipedia.org/wiki/Filosofia_della_mente
Buone letture. E' da prima di Aristotele che ci poniamo il problema.
NeverKnowsBest
01-03-2018, 16:59
La coscienza credo sia questione al 100% biologica. Può essere alterata da danni alle cellule del cervello, quindi è oggettivamente qualcosa di "palpabile", di fisico.
Poi se vogliamo filosofeggiare possiamo anche dire che è indimostrabile anche l'esistenza della realtà stessa visto che ogni individuo la percepisce come singolo e non può oggettivamente capire cosa di quello che vede o sente sia vero. Ma la filosofia lascia il tempo che trova (e con me ha fatto pure troppi danni).
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