Redazione di Hardware Upg
20-12-2017, 17:21
Link alla notizia: https://www.hwupgrade.it/news/telefonia/android-tutte-le-app-devono-essere-a-64-bit-entro-il-2019_73092.html
A imporlo è Google, che ha pubblicato un nuovo post sul blog Android Developer in cui annuncia le novità
Click sul link per visualizzare la notizia.
i 64 bit su uno smartphone ha la sola ragione di essere per l'interpolarità tra smartphone e PC, per il resto credo che se ne poteva fare a meno per altri 10 anni.
Crisa...
20-12-2017, 19:12
Beh gli attuali top di gamma hanno più di 4gb di ram, quindi i 64bit sono necessari, più che altro chiediamoci se sono necessari più di 4gb di ram in un telefono
si appresta a rilasciare un so per pc
Phoenix Fire
20-12-2017, 21:53
Beh gli attuali top di gamma hanno più di 4gb di ram, quindi i 64bit sono necessari, più che altro chiediamoci se sono necessari più di 4gb di ram in un telefono
mi sembra un dubbio ragionevole
che poi ormai la ram l'aumentano perchè è rimasta la cosa che gli costa meno aumentare, anzi per il consumatore questo aumento è solo dannoso visto che gli sviluppatori si sentiranno in dovere di occupare ancora più ram del passato
rockroll
21-12-2017, 01:18
Beh gli attuali top di gamma hanno più di 4gb di ram, quindi i 64bit sono necessari, più che altro chiediamoci se sono necessari più di 4gb di ram in un telefono
No, non sarebbero necessari, ma l'involuzione tecnologica li ha fatti diventare o meglio credere tali.
Non è progresso quello che richiede maggiori risorse per fare le stesse cose.
Faccio notare che si parla di applicazioni e di App Store.
Buona parte delle app usa solo l'SDK, compilando quindi il Java in bytecode che può essere tranquillamente eseguito su VM 32 e 64-bit. Ciò significa che non c'è "Java 32-bit" e "Java 64-bit", ma c'è solo Java, quindi la differenza la fa la VM che è parte del sistema Android, non dell'app.
L'unica parte di un'app che può dipendere dall'architettura (es. ARM, MIPS o x86; 32-bit o 64-bit) è il codice nativo, compilato con l'NDK. Quindi solo chi usa l'NDK oppure usa librerie che hanno componenti nativi (es. motori grafici, librerie computazionali, ecc) può aver fornito supporto solo per 32-bit. Direi quindi che i casi sono limitati.
Google non è stata molto solerte con i 64-bit, soprattutto se mettiamo in relazione le tempistiche di Android con quelle di iOS. La Mela ha iniziato a richiedere il codice a 64-bit per le app su iOS a partire dal febbraio 2015, mentre ha terminato il supporto ai 32-bit lo scorso settembre con iOS 11. Le due piattaforme sono però molto diverse.
Se da una parte è Apple a controllare tutto l'hardware proposto con iOS, la frammentazione di Android non consente di operare certi cambiamenti in maniera rapida e indolore per gli utenti.
No, proprio non è questa la questione. La questione è che in iOS compili codice Objective-C, quindi produci binari 32-bit o 64-bit (Apple permette anche di fornire entrambi i formati in un solo binario), mentre in Android spesso e volentieri compili solo Java che, come detto, produce binari indipendenti dall'architettura.
L'unica parte di un'app che può dipendere dall'architettura (es. ARM, MIPS o x86; 32-bit o 64-bit) è il codice nativo, compilato con l'NDK. Quindi solo chi usa l'NDK oppure usa librerie che hanno componenti nativi (es. motori grafici, librerie computazionali, ecc) può aver fornito supporto solo per 32-bit. Direi quindi che i casi sono limitati.
Se per "casi limitati" si intende "sviluppatori, usate librerie aggiornate e verificate che ci sia il supporto anche per i 64bit".
Perchè non ci sono storie, il codice nativo nei punti giusti da boost prestazionali notevoli (senza contare di tutta la mole di codice C/C++ sviluppato su altri S.O. che può essere portato su Android usando Java solo per l'interfaccia utente).
No, proprio non è questa la questione. La questione è che in iOS compili codice Objective-C, quindi produci binari 32-bit o 64-bit (Apple permette anche di fornire entrambi i formati in un solo binario), mentre in Android spesso e volentieri compili solo Java che, come detto, produce binari indipendenti dall'architettura.
Nelle ultime versioni dell'NDK sta avvenendo il passaggio a Clang (il compilatore C/C++ di LLVM usato anche nell'SDK per iOS), proprio per semplificare l'uso di codice nativo e l'utilizzo di librerie scritte in C/C++ su target Android con architetture di cpu differenti (in teoria anche gpu ed altro).
Imponendo il supporto anche dei 64bit, Google si assicura che gli sviluppatori si prendano la briga di usare librerie aggiornate (sia precompilate che a partire da codice sorgente) che permettano di avere le massime prestazioni su cpu a 64bit (e non creare gap prestazionali con altre piattaforme).
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