View Full Version : Il New York Times parla di Star Citizen
Redazione di Hardware Upg
12-05-2017, 14:01
Link alla notizia: http://gaming.hwupgrade.it/news/videogames/il-new-york-times-parla-di-star-citizen_68609.html
In un articolo intitolato 'Il videogioco che ha raccolto 148 milioni di dollari dagli appassionati ora desta preoccupazioni'
Click sul link per visualizzare la notizia.
hanno incassato 150 milioni (oltre a ulteriori 2,5 milioni mese) e non si degnano nemmeno di localizzare il gioco.
The_Silver
12-05-2017, 15:26
Finchè riescono a far credere alla gente di aver speso bene i propri soldi...
CrapaDiLegno
12-05-2017, 16:14
Il gioco è aspettare che il gioco sia finito (ovvero mai).
hanno incassato 150 milioni (oltre a ulteriori 2,5 milioni mese) e non si degnano nemmeno di localizzare il gioco.
Lamentarsi della mancanza di localizzazione nel 2017 è di una tristezza infinita. Non pensi sia ora di allargare un po' gli orizzonti e imparare l'inglese?
Oltretutto come se fosse questo il problema di Starcitizen :sofico: Ora come ora è poco più di una techdemo, voglio vedere se almeno per squadron42 mantengono le promesse.
Lamentarsi della mancanza di localizzazione nel 2017 è di una tristezza infinita. Non pensi sia ora di allargare un po' gli orizzonti e imparare l'inglese?
No.
Penso piuttosto che chi continua a fare questo tipo di affermazioni sia uno snob.
E anche meno colto di quello che vuol far intendere, altrimenti potrebbe affermare che si dovrebbe imparare il giapponese o lo spagnolo.
jepessen
12-05-2017, 19:27
No.
Penso piuttosto che chi continua a fare questo tipo di affermazioni sia uno snob.
E anche meno colto di quello che vuol far intendere, altrimenti potrebbe affermare che si dovrebbe imparare il giapponese o lo spagnolo.
Tanto prima che finisca Berserk ho tutto il tempo di imparare il giapponese a menadito per rileggerlo in lingua originale...
Comunque mi spiace ma ha ragione. Magari non a livello madrelingua, ma conoscenze di inglese sono fondamentali anche a mio avviso, a prescindere dalla localizzazione di videogiochi... Libri, manuali, informazioni, viaggi all'estero, lavoro... Ormai e' molto piu' facile avere a che fare con non-italiani, e l'inglese e' fondamentale non perche' e' il piu' diffuso, ma perche' lo parlano tutti perche' e' una delle lingue con le regole piu' semplici (che quando vedo Junker dire che non e' piu' importante l'inglese mi scappa la risata)... Che poi l'Italia e' uno dei paesi europei con le piu' basse conoscenze di lingua straniera ormai e' un dato di fatto...
Comunque mi spiace ma ha ragione. Magari non a livello madrelingua, ma conoscenze di inglese sono fondamentali anche a mio avviso, a prescindere dalla localizzazione di videogiochi...
Sul fatto che le conoscenze di inglese siano fondamentali per comunicare in molti contesti pratici è indubbio. Qui però si parla di presentazione di contenuti, se vogliamo di attività affine alla letteratura e al cinema, di tipo umanistico (e bada bene, lo riconosco anche se non sono un giocatore). In ambito scientifico l'abitudine è di usare l'inglese, ma in ambito umanistico i ricercatori scrivono nella loro lingua, gli italiani in italiano, i tedeschi in tedesco e così via.
Trovo quindi fastidioso questo approccio basato sul "devi sapere l'inglese". Se un gioco è in giapponese, devo imparare il giapponese? Ma io non sono uno studioso di lingua e letteratura giapponese. Se un libro è scritto in arabo, devo imparare l'arabo? un testo scritto in devanagari deve essere letto in originale? e uno scritto in Maya? Insomma, perché l'inglese dovrebbe essere noto a tutti mentre non sento mai dire che bisogna imparare l'hindi o il telugu per seguire i film indiani? Soprattutto tenendo conto che in India si producono più del doppio dei film che negli Stati Uniti?
Insomma, quando applicato a un'attività artistica questo è un tipico esempio di sudditanza culturale.
Poi, ripeto, sì, in ambito tecnico devi sapere l'inglese, ma c'è un'enorme differenza tra l'inglese tecnico e quello umanistico.
Spawn7586
13-05-2017, 00:10
Sul fatto che le conoscenze di inglese siano fondamentali per comunicare in molti contesti pratici è indubbio. Qui però si parla di presentazione di contenuti, se vogliamo di attività affine alla letteratura e al cinema, di tipo umanistico (e bada bene, lo riconosco anche se non sono un giocatore). In ambito scientifico l'abitudine è di usare l'inglese, ma in ambito umanistico i ricercatori scrivono nella loro lingua, gli italiani in italiano, i tedeschi in tedesco e così via.
Trovo quindi fastidioso questo approccio basato sul "devi sapere l'inglese". Se un gioco è in giapponese, devo imparare il giapponese? Ma io non sono uno studioso di lingua e letteratura giapponese. Se un libro è scritto in arabo, devo imparare l'arabo? un testo scritto in devanagari deve essere letto in originale? e uno scritto in Maya? Insomma, perché l'inglese dovrebbe essere noto a tutti mentre non sento mai dire che bisogna imparare l'hindi o il telugu per seguire i film indiani? Soprattutto tenendo conto che in India si producono più del doppio dei film che negli Stati Uniti?
Insomma, quando applicato a un'attività artistica questo è un tipico esempio di sudditanza culturale.
Poi, ripeto, sì, in ambito tecnico devi sapere l'inglese, ma c'è un'enorme differenza tra l'inglese tecnico e quello umanistico.
Indubbio, ma richiedere la localizzazione di una alpha è come chiedere ad uno scrittore Italiano di tradurre il testo in inglese mentre lo scrive: stupido, non importa quanto viene pagato lo scrittore.
...cough...scam citizen...cough-cough.:O
No.
Penso piuttosto che chi continua a fare questo tipo di affermazioni sia uno snob.
E anche meno colto di quello che vuol far intendere, altrimenti potrebbe affermare che si dovrebbe imparare il giapponese o lo spagnolo.
no, perchè del giapponese e dello spagnolo rispetto all'inglese non me ne faccio un c... Poi si possono imparare anche quelli se fa piacere o per un fine particolare ma è inutile che la meni, la lingua mondiale è l'inglese ed è quella fondamentale per comunicare con chiunque ormai, soprattutto in campo informatico. Il tuo esempio linguistico è numericamente irrilevante, soprattutto in ambito informatico e (qui) videoludico. Se poi vuoi entrare in un giudizio di merito piuttosto che di praticità si può discutere quanto vuoi... Sudditanza culturale? Chiamala così se ti fa piacere ma al di là della strapotenza economica delle nazioni anglofone (che già da sola basterebbe a giustificare la diffusione della lingua, altro che spagnolo e indiano parlato da milioni di... Poveracci) l'inglese è anche relativamente semplice da padroneggiare a livello base.
Non è questione di snobbismo o far sfoggio di cultura (che poi non capisco in base a quale strampalato principio uno che sa l'inglese dimostrerebbe di non essere colto... :mbe: ), è questione di praticità e realismo.
Quindi ribadisco, chi non lo sa vada a studiare l'inglese, che strapparsi i capelli nel 2017 per un mancato doppiaggio è roba di un provincialismo insopportabile.
bio.hazard
13-05-2017, 09:06
'Il videogioco che ha raccolto 148 milioni di dollari dagli appassionati ora desta preoccupazioni'
Qualcuno ha cominciato a considerare l'idea che invece di un videogioco da 150 milioni di dollari, potrebbe invece essere una frode da 150 milioni di dollari?
:D
Ormai sarebbe strano il contrario. La cosa che mi da più fastidio è che 100 euro sono miei :mc:
Tanto prima che finisca Berserk ho tutto il tempo di imparare il giapponese a menadito per rileggerlo in lingua originale...
Purtroppo il tempo a tua disposizione si è ridotto: Miura ha ripreso la pubblicazione mensile, probabilmente grazie alle nuove serie di anime.
Restano comunque solo 12 capitoli all'anno, ma sempre meglio di prima :-)
no, perchè del giapponese e dello spagnolo rispetto all'inglese non me ne faccio un c... Poi si possono imparare anche quelli se fa piacere o per un fine particolare ma è inutile che la meni, la lingua mondiale è l'inglese ed è quella fondamentale per comunicare con chiunque ormai, soprattutto in campo informatico. Il tuo esempio linguistico è numericamente irrilevante, soprattutto in ambito informatico e (qui) videoludico. Se poi vuoi entrare in un giudizio di merito piuttosto che di praticità si può discutere quanto vuoi... Sudditanza culturale? Chiamala così se ti fa piacere ma al di là della strapotenza economica delle nazioni anglofone (che già da sola basterebbe a giustificare la diffusione della lingua, altro che spagnolo e indiano parlato da milioni di... Poveracci) l'inglese è anche relativamente semplice da padroneggiare a livello base.
Non è questione di snobbismo o far sfoggio di cultura (che poi non capisco in base a quale strampalato principio uno che sa l'inglese dimostrerebbe di non essere colto... :mbe: ), è questione di praticità e realismo.Come ho scritto, i videogiochi ricadono nell'ambito della cultura, come i libri e i film.
Nell'ambito della cultura non si deve trattare una lingua dominante, in quanto uno dei principi base è che le espressioni culturali sono tutte ugualmente significative.
Gli esempi che porti tu sono di tipo tecnologico, non culturale.
Per non parlare di quando scrivi "l'inglese è anche relativamente semplice da padroneggiare a livello base" dove di fatto affermi che l'inglese va preferito perché è semplice (sic!).
Per non parlare del razzismo di una frase come "altro che spagnolo e indiano parlato da milioni di... Poveracci".
Per non parlare del fatto che l'inglese NON è la lingua più parlata al mondo (vedi https://it.wikipedia.org/wiki/Lingue_per_numero_di_parlanti_madrelingua).
Per non parlare della sudditanza culturale espressa, questa sì, nella frase "strapotenza economica delle nazioni anglofone (che già da sola basterebbe a giustificare la diffusione della lingua", dove si capisce qual è il vero criterio sottostante le tue affermazioni.
Aggiungo che io non ho ovviamente detto che non si deve sapere l'inglese; mi sono limitato ad affermare che un minimo di coerenza richiederebbe che questi discorsi, quando fatti, venissero fatti su tutte le espressioni culturali di qualunque lingua, non limitandoli solo a una perché "semplice" ed "economicamente strapotente".
Io non conosco tutte le 7000 lingue che sono parlate sulla terra, e quindi non tratto da ignoranti le persone che non conoscono quella particolare che io ritengo importante.
Per mettere le cose in chiaro, che sia un oggetto che ricade nell'ambito umanistico agli sviluppatori non frega una cippa.
Qui c'è un gioco di costo/beneficio, localizzare in inglese ha quello col beneficio più alto, in quanto è conosciuto universalmente, poi si aggiungono le altre lingue in base ai mercati. Se vendo tanto in francia, e i miei dati mi dicono che localizzando venderei moltissimo di più, ripagando tranquillamente i costi di localizzazione allora lo localizzo anche in francese, poi tedesco, polacco, italiano, ecc ecc.
L'italia come mercato videoludico fa abbastanza schifo, motivo per il quale il singolo sviluppatore deve valutare se il suo gioco venderà abbastanza (la certezza ce l'hanno giusto cod, fifa, pes ecc) oppure se la localizzazione non attirerà abbastanza acquirenti, e quindi sarà un investimento sbagliato (cosa valida per il 90% o più dei giochi).
Morale della favola: in italia i giochi non vengono localizzati non per razzismo, sudditanza culturale o che so io, ma perché non siamo un mercato fiorente.
Detto ciò, star citizen dovrebbe offrire la localizzazione italiana, quindi possiamo anche chiudere l'ot. Ovviamente prima dovrà uscire dall'alpha (cosa per la quale serviranno secondo me due anni)
Com'è semplice oggi turlupinare la gente, più che in passato.
Com'è semplice oggi turlupinare la gente, più che in passato.
Più che in passato non direi proprio
Cmq aspetterei prima di parlare. Se avessero voluto scappare coi soldi l'avrebbero fatto molto tempo fa. Ormai la certezza di un rilascio c'è, il problema è che non si sa quando, né soprattutto quanto sarà valido il risultato finale
Come ho scritto, i videogiochi ricadono nell'ambito della cultura, come i libri e i film.
Nell'ambito della cultura non si deve trattare una lingua dominante, in quanto uno dei principi base è che le espressioni culturali sono tutte ugualmente significative.
Tu puoi pensare quello che vuoi ma nei videogiochi (e anche in generale il mondo ormai parla inglese. Puoi buttarla sul filosofico finchè vuoi ma è un dato di fatto palese rispetto ai tuoi "volemose bene siamo tutti uguali"
Gli esempi che porti tu sono di tipo tecnologico, non culturale.
prima dici che i videogiochi sono cultura, poi no, deciditi
Per non parlare di quando scrivi "l'inglese è anche relativamente semplice da padroneggiare a livello base" dove di fatto affermi che l'inglese va preferito perché è semplice (sic!).
Non ho mai scritto che E' da preferirsi perchè è semplice, ho rilevato che VIENE preferito perchè è semplice. Anche qui, dati di fatto contro demagogia.
Per non parlare del razzismo di una frase come "altro che spagnolo e indiano parlato da milioni di... Poveracci".
Per non parlare del fatto che l'inglese NON è la lingua più parlata al mondo (vedi https://it.wikipedia.org/wiki/Lingue_per_numero_di_parlanti_madrelingua).
Per non parlare della sudditanza culturale espressa, questa sì, nella frase "strapotenza economica delle nazioni anglofone (che già da sola basterebbe a giustificare la diffusione della lingua", dove si capisce qual è il vero criterio sottostante le tue affermazioni.
Non è la più parlata al mondo in assoluto quantitativamente ma QUALITATIVAMENTE. Non è razzismo ma un dato di fatto, potrà non piacerti ma sono le nazioni di lingua anglofona o che comunicano tra loro in lingua anglofona che fanno il mercato globale e comandano il globo terracqueo, non gli spagnoli e non gli indiani e per ora nemmeno i cinesi. E' QUESTO che rende l'inglese imprescindibile e più utile di altre lingue, non si scappa. Se poi vuoi fare l'antagonista/anarchico/noglobal/terzomondista fai pure ma questo è lo stato dei fatti :) Giusto? Non giusto? Non stiamo discutendo di questo, non è certo la sede.
Aggiungo che io non ho ovviamente detto che non si deve sapere l'inglese; mi sono limitato ad affermare che un minimo di coerenza richiederebbe che questi discorsi, quando fatti, venissero fatti su tutte le espressioni culturali di qualunque lingua, non limitandoli solo a una perché "semplice" ed "economicamente strapotente".
Io non conosco tutte le 7000 lingue che sono parlate sulla terra, e quindi non tratto da ignoranti le persone che non conoscono quella particolare che io ritengo importante.
No, è una fesseria dire che tutte le lingue sono uguali e tutte ugualmente meritevoli, alcune sono più utili di altre e basta. Come ho già scritto DEVI sapere l'inglese nel 2017 se vuoi uscire dal giardino di casa tua, poi se vuoi per cultura o utilità personale ti impari anche altro ovviamente ma l'inglese è ormai imprescindibile in ogni campo.
Per mettere le cose in chiaro, che sia un oggetto che ricade nell'ambito umanistico agli sviluppatori non frega una cippa.
Qui c'è un gioco di costo/beneficio, localizzare in inglese ha quello col beneficio più alto, in quanto è conosciuto universalmente, poi si aggiungono le altre lingue in base ai mercati.
This. E siccome il primo mercato è SEMPRE quello anglofono, l'inglese ti tocca per forza e lamentarsene è assurdo.
Come ho scritto, i videogiochi ricadono nell'ambito della cultura, come i libri e i film.
Nell'ambito della cultura non si deve trattare una lingua dominante, in quanto uno dei principi base è che le espressioni culturali sono tutte ugualmente significative.
Gli esempi che porti tu sono di tipo tecnologico, non culturale.
Per non parlare di quando scrivi "l'inglese è anche relativamente semplice da padroneggiare a livello base" dove di fatto affermi che l'inglese va preferito perché è semplice (sic!).
Per non parlare del razzismo di una frase come "altro che spagnolo e indiano parlato da milioni di... Poveracci".
Per non parlare del fatto che l'inglese NON è la lingua più parlata al mondo (vedi https://it.wikipedia.org/wiki/Lingue_per_numero_di_parlanti_madrelingua).
Per non parlare della sudditanza culturale espressa, questa sì, nella frase "strapotenza economica delle nazioni anglofone (che già da sola basterebbe a giustificare la diffusione della lingua", dove si capisce qual è il vero criterio sottostante le tue affermazioni.
Aggiungo che io non ho ovviamente detto che non si deve sapere l'inglese; mi sono limitato ad affermare che un minimo di coerenza richiederebbe che questi discorsi, quando fatti, venissero fatti su tutte le espressioni culturali di qualunque lingua, non limitandoli solo a una perché "semplice" ed "economicamente strapotente".
Io non conosco tutte le 7000 lingue che sono parlate sulla terra, e quindi non tratto da ignoranti le persone che non conoscono quella particolare che io ritengo importante.
Non ti sei neanche reso conto che ti stai dando torto da solo.
L'opera artistica localizzata é un falso, chi ha scritto dialoghi e trama li ha scritti pensando nella propria lingua, l'inglese in questo caso.
Tu ascolti quello che un traduttore ha pensato fosse ciò che l autore voleva dire.
Le traduzioni sono una fruizione sbagliata di principio e oggi sempre meno necessarie dato che ormai tutto il mondo parla inglese
D'altronde tenete anche conto che un doppiaggio in italiano costa un decimo e ha una qualità pessima rispetto a quello originale (per lo meno nei vg)
Fatevi il favore di imparare l inglese e godervi le opere come sono.
Non ti sei neanche reso conto che ti stai dando torto da solo.
L'opera artistica localizzata é un falso, chi ha scritto dialoghi e trama li ha scritti pensando nella propria lingua, l'inglese in questo caso.
Tu ascolti quello che un traduttore ha pensato fosse ciò che l autore voleva dire.
Le traduzioni sono una fruizione sbagliata di principio e oggi sempre meno necessarie dato che ormai tutto il mondo parla inglese
D'altronde tenete anche conto che un doppiaggio in italiano costa un decimo e ha una qualità pessima rispetto a quello originale (per lo meno nei vg)
Fatevi il favore di imparare l inglese e godervi le opere come sono.
Se le traduzioni sono un falso, dovrei guardare gli anime (per dire) in giapponese senza nemmeno sottotitoli, e quandi farmi il favore di imparare il giapponese.
Lo so che ai finti progressisti dà fastidio, ma non esiste solo l'inglese. Ripeto: bisogna guardare un film indiano in lingua originale? Uno tedesco pure?
Non so da dove vi escano certe sparate, davvero.
Se le traduzioni sono un falso, dovrei guardare gli anime (per dire) in giapponese senza nemmeno sottotitoli, e quandi farmi il favore di imparare il giapponese.
Lo so che ai finti progressisti dà fastidio, ma non esiste solo l'inglese. Ripeto: bisogna guardare un film indiano in lingua originale? Uno tedesco pure?
Non so da dove vi escano certe sparate, davvero.
Fruire di un contenuto nella lingua originale è sempre preferibile. Ovviamente non esiste solo l'inglese, quindi da questo punto di vista più lingue conosci meglio è. Tuttavia non siamo macchine, quindi ci si può anche accontentare del minimo sindacale, ossia l'inglese. Il resto sono extra che male sicuramente non fanno
Fruire di un contenuto nella lingua originale è sempre preferibile. Ovviamente non esiste solo l'inglese, quindi da questo punto di vista più lingue conosci meglio è. Tuttavia non siamo macchine, quindi ci si può anche accontentare del minimo sindacale, ossia l'inglese. Il resto sono extra che male sicuramente non fanno
Vero, è sempre preferibile, ma ripeto, magari stasera decido che voglio guardare un film indiano. Che faccio, rimando di mesi perché prima devo imparare bene la lingua?
A me l'inglese va bene, mi riferivo al concetto de "le traduzioni non vanno bene".
Non ti sei neanche reso conto che ti stai dando torto da solo.
L'opera artistica localizzata é un falso, chi ha scritto dialoghi e trama li ha scritti pensando nella propria lingua, l'inglese in questo caso.
Tu ascolti quello che un traduttore ha pensato fosse ciò che l autore voleva dire.
Le traduzioni sono una fruizione sbagliata di principio e oggi sempre meno necessarie dato che ormai tutto il mondo parla inglese
D'altronde tenete anche conto che un doppiaggio in italiano costa un decimo e ha una qualità pessima rispetto a quello originale (per lo meno nei vg)
Fatevi il favore di imparare l inglese e godervi le opere come sono.
Mi sa che non hai chiaro quello che sto dicendo. Certo che sono d'accordo sul fatto che l'opera artistica sia un falso (in realtà, più precisamente e con meno contenuto emotivo, è un'opera alternativa, non necessariamente peggiore dell'originale). Infatti osservo che in ambito umanistico i ricercatori scrivono tutti nella propria lingua.
Non è questo il problema: il problema sono affermazioni del tipo "Lamentarsi della mancanza di localizzazione nel 2017 è di una tristezza infinita". Mi sono limitato a osservare che questa affermazione è snob, e anche presuntuosa, perché se il criterio di giudizio fosse questo, inevitabilmente sarebbe necessario fruire di un'opera d'arte sempre e solo nella lingua originale.
L'aspetto presuntuoso deriva dal fatto che viene detta da chi sa l'inglese e quindi pensa che tutti quelli che non lo sanno abbiano dei limiti, mentre non si pone il problema che anche lui ha inevitabilmente dei limiti, magari sullo spagnolo, il tedesco, l'arabo, l'hindu, il cinese ecc.
La frase citata, scritta in questi termini, rientra a pieno diritto tra quelle di chi "vede il fuscello negli occhi degli altri ma non la trave nei propri".
Ah, per la precisione, non è vero che "tutto il mondo parla inglese". L'inglese è la lingua madre di poco più di un ventesimo degli esseri umani ed è più o meno noto a circa il 17% della popolazione mondiale. Temo che questa affermazione possa essere il sintomo di una certa sudditanza psicologica.
Vero, è sempre preferibile, ma ripeto, magari stasera decido che voglio guardare un film indiano. Che faccio, rimando di mesi perché prima devo imparare bene la lingua?
A me l'inglese va bene, mi riferivo al concetto de "le traduzioni non vanno bene".
Non è che le traduzioni "non vanno bene", come dici te, però sono indubbiamente un limite, più o meno importante, all'opera che stiamo fruendo.
Ciò non vuol dire dover imparare tutte le lingue del mondo, è una cosa assolutamente impossibile, quindi per forza di cose delle localizzazioni vanno necessariamente fatte, ma d'altra parte pretendere che qualsiasi cosa venga tradotta in italiano, premesso che è il 2017 ed il mercato è quello che è, ed indignarsi (ed insultare) se un contenuto non viene localizzato nella nostra lingua è di una chiusura mentale difficilmente sostenibile al giorno d'oggi.
Poi in questo caso gli va pure bene, visto che il gioco a quanto pare verrà localizzato, ma qualora cambiassero idea vedere la solita crociata del "buh vergogna, siete razzisti nei confronti degli italiani perché non spendete centinaia di migliaia di dollari in un gioco che nel suolo italico compreremo giusto io e mio cugino" è di uno sconforto allucinante
TL,DR: sempre meglio la lingua originale se si conosce, altrimenti ci si "accontenta" delle traduzioni, ma esigerle perché "siamo italiani e siamo fighi" non ha senso, ed è un ragionamento valido solo in una condizione totalmente autarchica. Chiudersi in un bunker ed isolarsi dal mondo è ad oggi l'unico modo per raggiungere quell'ideale, quindi o uno o l'altro
polli079
15-05-2017, 09:41
Ma allo stato attuale, cosa si può fare in SC?
Ah, per la precisione, non è vero che "tutto il mondo parla inglese". L'inglese è la lingua madre di poco più di un ventesimo degli esseri umani ed è più o meno noto a circa il 17% della popolazione mondiale. Temo che questa affermazione possa essere il sintomo di una certa sudditanza psicologica.
Sudditanza psicologica? Sai almeno cosa significa?
Il 20% della popolazione mondiale (a fronte di un 5% di popolazione nativa) parla l'Inglese, e la percentuale aumenta drasticamente nei mercati che contano economicamente. Perché sì, l'importanza di una lingua dipende dal suo valore economico, non dalla tua supposta sudditanza, né tantomeno da una qualsiasi forma di razzismo. Tutto si basa sui soldi, e se devo imparare l'inglese per commerciare, questa diventa la lingua più parlata al mondo
http://i.imgur.com/Tlu7uq1.png
Sudditanza psicologica? Sai almeno cosa significa?
Il 20% della popolazione mondiale (a fronte di un 5% di popolazione nativa) parla l'Inglese, e la percentuale aumenta drasticamente nei mercati che contano economicamente. Perché sì, l'importanza di una lingua dipende dal suo valore economico, non dalla tua supposta sudditanza, né tantomeno da una qualsiasi forma di razzismo. Tutto si basa sui soldi, e se devo imparare l'inglese per commerciare, questa diventa la lingua più parlata al mondo
Qual è la tua fonte? secondo Ethnologue (vedi i dati raccolti in https://en.wikipedia.org/wiki/List_of_languages_by_total_number_of_speakers ) i parlanti inglese sono 1050 milioni mentre i parlanti mandarino sono 1100 milioni (per confronto, i parlanti italiani sarebbero 85 milioni di cui 65 madrelingua; secondo te quanti dei venti milioni L2 sono in grado di capire un film italiano?). Vale la pena ricordare che Ethnologue è una delle migliori fonti in materia.
Comunque non è questo il punto. Il punto è che cerchi delle giustificazioni a chi afferma "Lamentarsi della mancanza di localizzazione nel 2017 è di una tristezza infinita". Se parli di aspetti culturali, tutte le lingue sono uguali. Non a caso per sostenere la tua posizione stai spostando il discorso sugli aspetti economici.
Non sto spostando il discorso su aspetti economici. Forse hai un attimo perso il contatto con l'argomento del thread in cui stai scrivendo, che riguarda Star Citizen. Giusto per chiarezza, l'argomento localizzazione è nato per via di questo commento:
hanno incassato 150 milioni (oltre a ulteriori 2,5 milioni mese) e non si degnano nemmeno di localizzare il gioco.
Mi pare di essere perfettamente attinente, visto che parliamo di un gioco americano (per il quale pare sia sicura la localizzazione italiana, ma anche se questa dovesse saltare come spesso succede...l'inglese è la lingua più diffusa e parlata al mondo, piace non piace è necessario conoscerla)
frankbald
15-05-2017, 15:58
mi accodo a chi dice che nel 2017 è necessario sapere l'inglese, e bene, chi si oppone semplicemente lo fa per pigrizia. E ovvio che sarebbe bello sapere molte lingue e fruire delle opere in originale, ma la vita è una sola, e il tempo quello che è, e meno che uno non faccia il traduttore per lavoro o sia particolarmente portato è già difficile sapere bene una lingua oltre a quella madre, e scegliere ogni altra lingua oltre l'inglese come seconda oggi per me è una scelta veramente ottusa. CHi parla di sudditanza mi fa veramente ridere, l'inglese è oggi per il mondo quello che il latino era un tempo per l'Europa, quindi simpatie e complotti a parte è da sapere per utilità e anche per fruire di contenuti anglofoni, che sono molti perché i paesi dove si parla inglese sono anche economicamente e culturalmente meglio messi e più produttivi di altri, senza farsi troppe pippe mentali. Paragonare la produzione di film indiani ai prodotti già dei soli stati uniti o inghilterra significa vivere in un altro universo, hanno la stessa commerciabilità e vicinanza culturale? Altro esempio, io se il prodotto è anglofono mi faccio in 4 per sentirlo in originale, se complesso con sottotitoli ma sempre in inglese, i sottotitoli in italiano su parlato inglese li trovo la cosa più controproducente del mondo. Amo anche gli anime, ma se posso aspettare un anno e vedermi un anime che sia serie o film tradotto in italiano lo faccio, primo perché molte volte le traduzioni sono di ottima qualità, e secondo perché è comunque un cartone quindi un parlato originale non esiste non essendo attori a recitare, ma doppiatori anche in quel caso. E terzo sarebbe inutile sentirlo in giapponese in quanto non ho intenzione in tempi brevi di imparare questa lingua, al contrario del inglese dove faccio costantemente esercizio
polli079
15-05-2017, 16:06
Io sono per i giochi localizzati in italiano ma nonostante questo non riesco a criticare quelle SH che decidono di non localizzare.
Il fatto che abbia incassato 150M non significa che i fondi debbano essere usati senza logica.
Per quanto riguarda il fatto che la lingua inglese, sia quella più parlata penso sia alquanto palese, dire che la più parlata è il cinese solo perché sono 1 miliardo è alquanto irrilevante, si parla solo la.
Detto questo penso sia anche un bene, l'inglese rimane una lingua relativamente facile da imparare.
quoto tutto il resto ovviamente, però
i sottotitoli in italiano su parlato inglese li trovo la cosa più controproducente del mondo.
per mia esperienza almeno all'inizio eng-subita secondo me è utile, poi si passa a eng-subeng e poi eng e basta (più ovviamente altro se si vuole raggiungere un buon livello, ma per capire starcitizen o un gioco a caso basta e avanza ammazzarsi di telefilm secondo me).
mi accodo a chi dice che nel 2017 è necessario sapere l'inglese, e bene, chi si oppone semplicemente lo fa per pigrizia. E ovvio che sarebbe bello sapere molte lingue e fruire delle opere in originale, ma la vita è una sola, e il tempo quello che è, e meno che uno non faccia il traduttore per lavoro o sia particolarmente portato è già difficile sapere bene una lingua oltre a quella madre, e scegliere ogni altra lingua oltre l'inglese come seconda oggi per me è una scelta veramente ottusa. CHi parla di sudditanza mi fa veramente ridere, l'inglese è oggi per il mondo quello che il latino era un tempo per l'Europa, quindi simpatie e complotti a parte è da sapere per utilità e anche per fruire di contenuti anglofoni, che sono molti perché i paesi dove si parla inglese sono anche economicamente e culturalmente meglio messi e più produttivi di altri, senza farsi troppe pippe mentali. Paragonare la produzione di film indiani ai prodotti già dei soli stati uniti o inghilterra significa vivere in un altro universo, hanno la stessa commerciabilità e vicinanza culturale? Altro esempio, io se il prodotto è anglofono mi faccio in 4 per sentirlo in originale, se complesso con sottotitoli ma sempre in inglese, i sottotitoli in italiano su parlato inglese li trovo la cosa più controproducente del mondo. Amo anche gli anime, ma se posso aspettare un anno e vedermi un anime che sia serie o film tradotto in italiano lo faccio, primo perché molte volte le traduzioni sono di ottima qualità, e secondo perché è comunque un cartone quindi un parlato originale non esiste non essendo attori a recitare, ma doppiatori anche in quel caso. E terzo sarebbe inutile sentirlo in giapponese in quanto non ho intenzione in tempi brevi di imparare questa lingua, al contrario del inglese dove faccio costantemente esercizio
Beh, l'ennesimo Fast & Furious non ha alcuna vicinanza culturale con me, così come la maggior parte delle cose partorite a Hollywood, specie di recente.
Sulla commerciabilità me ne frega meno di zero. Il discorso era molto semplice: se stasera volessi vedere un film indiano dovrei per forza cercare una versione tradotta, visto che in un pomeriggio di certo non si può imparare. E la mia risposta era a chi vede le traduzioni come il male.
Tra l'altro, lo stesso discorso si può fare tranquillamente per i libri.
mi sembra che leggiate solo quello che volete.
Nessuno ha detto che bisogna imparare SOLO l'inglese.
Nessuno ha detto che NON bisogna tradurre.
Il concetto è molto chiaro: BISOGNA sapere l'inglese perchè al netto di simpatie culturali o economiche è ormai generalmente necessario per comunicare sul nostro pianeta, se POI si conoscono ALTRE lingue che si ritengono culturalmente interessanti tanto meglio, così da godere dei contenuti direttamente in lingua originale, che sono certamente migliori.
Poi posso capire la valenza culturale di un contenuto o di una lingua, ma è una cosa diversa dall'utilità pratica. Tanto per fare un esempio personale, io in gioventù ho imparato il greco e il latino antichi... Utilità pratica linguistica nella vita di tutti i giorni? ZERO più o meno, utilità culturale elevatissima per poter apprezzare i classici e per tutto ciò che ne deriva.
Rispondevo a Dinofly che ha scritto:"Le traduzioni sono una fruizione sbagliata di principio e oggi sempre meno necessarie dato che ormai tutto il mondo parla inglese"
Infatti quello che si poteva considerare come male necessario, che nei confronti delle opere nativamente inglesi non dovrebbe più esserlo, data la ubiquità della lingua.
JohnnyXII
30-06-2017, 00:12
L'articolo (cosi ho anche localizzato la parola "Thread") parlava di altro, cioé esaltava le speranze di molti finanziatori e il grande progetto che la RSI sta portando avanti. La localizzazione e i problemi derivati dall'uso e dalla comprensione dell' inglese (lingua tra le piú brutte e noiose del pianeta, ma ahime indispensabile) esulano dall'argomento dell'articolo. Locarizzeranno in base alle localizzazioni delle vendite.....ma lo faranno alla fine, non ora che é una PRE-ALPHA (IN ITALIANO ALFA). Ora io mi preoccuperei di sviluppare a modino la TECNOLOGIA PLANETARIA (PLANETARY TECH) e abbozzare un primo sistema economico e di gestione delle missioni di gioco oltre ad implementare il sistema delle istanze. Credo che la localizzazione sia l'ultimo dei problemi. Peró voglio rispondere a 2 commenti: primo il doppiaggio italiano é il migliore del mondo e infatti molti attori americani devono parte della loro fama ai dippiatori italiani, e visto che per SQ 42 sono stati ingaggiati attori del calibro di un certo calibro non credo che si faranno problemi ad ingaggiare i loro doppiatori abituali. Secondo l'italia HA un mercato fiorente é l'ottava potenza economica e con 60 milioni di anime anche il mercato videoludico va alla grande,infatti quasi tutto i titoli tripla A sono al meno sottotitolati nella nostra bellissima lingua (anche se inutile in quanto non si parla in nessuna sede ufficiale all'estero).
Secondo l'italia HA un mercato fiorente é l'ottava potenza economica e con 60 milioni di anime anche il mercato videoludico va alla grande,infatti quasi tutto i titoli tripla A sono al meno sottotitolati nella nostra bellissima lingua (anche se inutile in quanto non si parla in nessuna sede ufficiale all'estero).
Eeeeeeeeeeeh.....nope.
https://steamspy.com
PS: i tripla A sono passati dall'essere doppiati al solo sottotitolati proprio perché il mercato videoludico in Italia è scarso, quindi prenderlo come espressione della vitalità del mercato in sé è quanto di più sbagliato tu potessi dire.
Comunque c'è gente che si indigna anche per i sottotitoli
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