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View Full Version : Facebook al lavoro su un sistema per comunicare online con il pensiero?


Redazione di Hardware Upg
12-01-2017, 17:31
Link alla notizia: http://www.hwupgrade.it/news/web/facebook-al-lavoro-su-un-sistema-per-comunicare-online-con-il-pensiero_66598.html

Facebook potrebbe essere al lavoro su una tecnologia per l'analisi delle onde cerebrali in modo da intuire il pensiero e condividerlo con amici ed altri utenti

Click sul link per visualizzare la notizia.

al135
12-01-2017, 17:53
addio al "pensa prima di aprire la bocca".

NeverKnowsBest
12-01-2017, 18:26
ragazzi non ne abbiamo bisogno, è tutto già decodificabile con poche righe:

"KAFFèèèèè???"

"+++DIFFONDETE+++"

"+++quello che nessuno vi dice+++"

"Buongiorno!"

"Buonanotte!"

"Auguri a -inserire nome random onomastico-"

"E Renzie cheffà?"

"Scie chimiche"

maxsy
12-01-2017, 18:27
Link alla notizia: http://www.hwupgrade.it/news/web/facebook-al-lavoro-su-un-sistema-per-comunicare-online-con-il-pensiero_66598.html

Facebook potrebbe essere al lavoro su una tecnologia per l'analisi delle onde cerebrali in modo da intuire il pensiero e condividerlo con amici ed altri utenti chiunque.

l'utente ''avrà'' la possibilità di ''condividere'' informazioni primordiali e irrefrenabili.

interessante. molto :asd:

credo che Stephen Hawking dovrà rivalutare la ''storia dei 1000 anni'' al ribasso :asd:

bonzo84
12-01-2017, 18:27
https://pbs.twimg.com/media/BVnapJ4CcAAYUmu.jpg

kean3d
12-01-2017, 19:28
prossimo step controllare quello che la gente pensa, non solo quello che dice..
tanto chissene.. l importante è l'utilità :stordita:

soullessita
12-01-2017, 20:25
Per un attimo mi sono fermato a pensare come sarebbe il mondo senza un minimo di privacy. Ognuno saprebbe quale parte di loro più odio e viceversa... Saprebbero cosa ho fatto e cosa hanno fatto... Vivremmo in una realtà così libera che il pensare male e bene di una persona diventerebbe una cosa comune come respirare. Non ci sarebbero pregiudizi perché sapremmo ciascun male e bene di ciascuna persona quindi non c'è quello scheletro nell'armadio che una volta scoperto ti cambia il giudizio verso lui/lei. Se commettessimo un reato si verrebbe subito a sapere. Se qualcuno ha una depressione sarebbe facilmente più individuabile e "curabile". Saremmo creature più libere di quanto pensiamo di esserlo già ora. Tutta la privacy a cui teniamo ci rende possessivi e gelosi verso il prossimo...

Voi che ne pensate?

GTKM
12-01-2017, 20:31
Per un attimo mi sono fermato a pensare come sarebbe il mondo senza un minimo di privacy. Ognuno saprebbe quale parte di loro più odio e viceversa... Saprebbero cosa ho fatto e cosa hanno fatto... Vivremmo in una realtà così libera che il pensare male e bene di una persona diventerebbe una cosa comune come respirare. Non ci sarebbero pregiudizi perché sapremmo ciascun male e bene di ciascuna persona quindi non c'è quello scheletro nell'armadio che una volta scoperto ti cambia il giudizio verso lui/lei. Se commettessimo un reato si verrebbe subito a sapere. Se qualcuno ha una depressione sarebbe facilmente più individuabile e "curabile". Saremmo creature più libere di quanto pensiamo di esserlo già ora. Tutta la privacy a cui teniamo ci rende possessivi e gelosi verso il prossimo...

Voi che ne pensate?

Che stai delirando?
Gli esseri umani non sono buoni, pacifici e perfetti. Non lo sono mai stati, e non lo saranno mai.
Pensa a tutti quelli costretti a nascondere certe loro caratteristiche, pena la discriminazione.

deuterio1
12-01-2017, 20:34
Scusate, ma un utente Facebook pensa? :-)

s-y
12-01-2017, 20:34
Voi che ne pensate?

che dovresti gia' averlo letto nella mia mente...

a parte le bischerate, intanto da capire se la notizia e' verosimile, ora come ora e' una mezza frase estrapolata (per quanto del capopopolo)

ah, senza la diplomazia (a tutti i livelli), probabilmente non saremmo qui a ciarlare in liberta'

Sputafuoco Bill
12-01-2017, 21:48
non credo che sia il caso di scrivere articoli e di discutere di una enorme cavolata come questa.

DrSto|to
12-01-2017, 23:34
Ho letto solo il titolo.
In realtà dato che l'utente medio di facebook è troppo pigro per scrivere qualcosa che fornisca qualche dato sul quale generare profitto, lui ve la estrapola dal pensiero, geniale!

rockroll
13-01-2017, 01:16
Per un attimo mi sono fermato a pensare come sarebbe il mondo senza un minimo di privacy. Ognuno saprebbe quale parte di loro più odio e viceversa... Saprebbero cosa ho fatto e cosa hanno fatto... Vivremmo in una realtà così libera che il pensare male e bene di una persona diventerebbe una cosa comune come respirare. Non ci sarebbero pregiudizi perché sapremmo ciascun male e bene di ciascuna persona quindi non c'è quello scheletro nell'armadio che una volta scoperto ti cambia il giudizio verso lui/lei. Se commettessimo un reato si verrebbe subito a sapere. Se qualcuno ha una depressione sarebbe facilmente più individuabile e "curabile". Saremmo creature più libere di quanto pensiamo di esserlo già ora. Tutta la privacy a cui teniamo ci rende possessivi e gelosi verso il prossimo...

Voi che ne pensate?

Penso che sei molto più idealista di me, il chè è tutto dire.

Anche io lo vorrei, ma non in questo mondo dove siamo due mosche bianche: essere troppo idealisti in questo mondo vuol dire prenderselo in quel posto.

In ogni caso per realizzare una cosa del genere, se mai sarà possibile, occorrono futuribili apparecchiature di interfaccia utente in grado di codificare, trasmettere, ricevere e decodificare le cosidette onde cerebrali, ed ovviamente perchè il travaso di "pensiero" possa avvenire occorre che sia l'interfaccia di chi trasmette che quella di chi riceve siano attive e "sintonizzate" allo scopo. Se uno non vuole farsi leggere il pensiero semplicemente spegne l'interfaccia...

soullessita
13-01-2017, 07:46
Che stai delirando?
Gli esseri umani non sono buoni, pacifici e perfetti. Non lo sono mai stati, e non lo saranno mai.
Pensa a tutti quelli costretti a nascondere certe loro caratteristiche, pena la discriminazione.

Non sei entrato nell'ottica.
Ognuno di noi pensa cose assurde in qualsiasi momento della giornata... Immagina chi ti sta accanto e sente automaticamente questi pensieri. Immagina tu stesso che senti automaticamente i pensieri di chi ti sta accanto! Tutti saranno abituati a sentire cose assurde da tutfi che sarà una cosa normale.

Di questa realtà è impossibile essere discriminati.
Ora perché lo siamo? Perché i nostri pensieri sono privati! E quando un brutto pensiero viene alla luce attraverso un fatto o verbalmente la nostra comunità ci impone di discriminare la persona, ipocriti perché sicuramente anche noi l'abbiamo pensato almeno una volta nella vita.

Nel caso in cui tutti sanno che tutti hanno pensato quella cosa scioccante, pensi che ci sia tutto questo bisogno di discriminare qualcuno? Ci dovremmo discriminare tutti!

s-y
13-01-2017, 07:59
e' sicuramente visione molto idealista (senza critica)
e soprattutto prevederebbe un'umanita' diversa da ora (anche piu' 'pallosa', intendo a livello interpersonale, gusto mio), ma moltomoltomolto

quello che spero piuttosto... e' che se mai ci si arrivasse, non fosse come sottoprodotto di qualche strategia di similmarketing ingegnereticosociale, ma vista l'aria che tira non saprei...

il tutto sempre a prescindere dalla notizia in oggetto, ma gia' che ci siamo...

cignox1
13-01-2017, 08:48
Per un attimo mi sono fermato a pensare come sarebbe il mondo senza un minimo di privacy. Ognuno saprebbe quale parte di loro più odio e viceversa... Saprebbero cosa ho fatto e cosa hanno fatto... Vivremmo in una realtà così libera che il pensare male e bene di una persona diventerebbe una cosa comune come respirare. Non ci sarebbero pregiudizi perché sapremmo ciascun male e bene di ciascuna persona quindi non c'è quello scheletro nell'armadio che una volta scoperto ti cambia il giudizio verso lui/lei. Se commettessimo un reato si verrebbe subito a sapere. Se qualcuno ha una depressione sarebbe facilmente più individuabile e "curabile". Saremmo creature più libere di quanto pensiamo di esserlo già ora. Tutta la privacy a cui teniamo ci rende possessivi e gelosi verso il prossimo...

Voi che ne pensate?

Che questa cosa porterebbe alla catastrofe sociale per diversi motivi:
1) Se siamo onesti con noi stessi, non possiamo non ammettere di essere un pó delle schifezze: giudichiamo le persone appena le vediamo, mentiamo in continuazione, siamo pigri ed egoisti, spesso vediamo gli altri in funzione di quanto ci servono, siamo orgogliosi e permalosi etc etc. Sono l'educazione, la diplomazia etc a permetterci di superare questo e di relazionarci comunque con gli altri, cioé vivere in societá. Se non potessimo distinguere quello che sono dal modo in cui mi interfaccio con gli altri, sarebbe impossibile stare insieme agli altri. Es: tu riusciresti a stare con colleghi che pensano che tu sia una persona sgradevole?
2) Alcuni sono piú "genuini" di altri, ma questo non significa che questi ultimi non siano in grado di controllarsi con efficacia. Quello che proponi tu vanificherebbe sforzi e buona volontá. Es: hai una cugina bellissima che vedi per la prima volta da anni e quando la incontri non puoi fare a meno di fare un pensiero poco carino nei suoi confronti. Solo un attimo, ma prima che tu ti dica "non fare lo scemo, é tua cugina" lei "sente" i tuoi pensieri e ti manda a quel paese voltandosi e andandosene.
3)Ci sono situazioni dove c'é una ragione per cui mentire. Da una festa a sorpresa ad un amico a cui devi tirare un bidone per stare con una persona che ha bisogno di aiuto ma che non vuole che si sappia. I motivi sono molti.

A me viene in mente il mondo del software: i sistemi software sono tutti diversi (ed é giusto e necessario che sia cosí) ma possono collaborare solo se condividono una interfaccia: questa sará per forza di cose diversa dalla loro natura reale (pensa ad esempio alle directX che "asttraggono" i dettagli hw della gpu). Togli alle persone la capacitá di adeguarsi ad un modello comportamentale condiviso (senso comune, educazione, usanze e abitudini etc) e togli loro l'unico strumento che hanno per vivere assieme.

Questo é esattamente il motivo per cui i problemi maggiori si hanno nelle convivenze prolungate dove le persone faticano a mantenere questa "maschera": condomini, matrimoni/convivenze, viaggi lunghi in spazi ristretti etc.

giamic
13-01-2017, 11:40
Sì ma qui non bisogna pensare a quello che succederebbe se la tecnologia fosse applicata di punto in bianco. Chiaro che all'inizio porterebbe un sacco di problemi. Bisogna pensare ad un mondo in cui questa tecnologia è lo standard, in un mondo in cui i pensieri, di tutti i tipi, sono pubblici. A quel punto si raggiungerebbe un livello di libertà quasi totale, perché sarebbe la morte dell'ipocrisia. Le discriminazioni non avrebbero più senso di esistere perché altrimenti dovremmo discriminarci tutti (chi di noi non ha qualcosa da nascondere nel suo intimo), la vergogna scomparirebbe. Insomma probabilmente si vivrebbe decisamente meglio.

GTKM
13-01-2017, 12:10
Non sei entrato nell'ottica.
Ognuno di noi pensa cose assurde in qualsiasi momento della giornata... Immagina chi ti sta accanto e sente automaticamente questi pensieri. Immagina tu stesso che senti automaticamente i pensieri di chi ti sta accanto! Tutti saranno abituati a sentire cose assurde da tutfi che sarà una cosa normale.

Di questa realtà è impossibile essere discriminati.
Ora perché lo siamo? Perché i nostri pensieri sono privati! E quando un brutto pensiero viene alla luce attraverso un fatto o verbalmente la nostra comunità ci impone di discriminare la persona, ipocriti perché sicuramente anche noi l'abbiamo pensato almeno una volta nella vita.

Nel caso in cui tutti sanno che tutti hanno pensato quella cosa scioccante, pensi che ci sia tutto questo bisogno di discriminare qualcuno? Ci dovremmo discriminare tutti!

No, noi discriminiamo per puro odio. Fine.

Un omofobo odia gli omosessuali, non perché questi potrebbero avere chissà che pensieri perversi nascosti, ma in quanto tali.

Se poi vogliamo parlare dell'imbecillità del "politically correct" esasperato, è un altro discorso, per quanto mi riguarda.

GTKM
13-01-2017, 12:11
Sì ma qui non bisogna pensare a quello che succederebbe se la tecnologia fosse applicata di punto in bianco. Chiaro che all'inizio porterebbe un sacco di problemi. Bisogna pensare ad un mondo in cui questa tecnologia è lo standard, in un mondo in cui i pensieri, di tutti i tipi, sono pubblici. A quel punto si raggiungerebbe un livello di libertà quasi totale, perché sarebbe la morte dell'ipocrisia. Le discriminazioni non avrebbero più senso di esistere perché altrimenti dovremmo discriminarci tutti (chi di noi non ha qualcosa da nascondere nel suo intimo), la vergogna scomparirebbe. Insomma probabilmente si vivrebbe decisamente meglio.

Ma anche no.

Ma voi veramente volete far credere che tutto lo schifo che c'è in giro sia dovuto al fatto che i pensieri sono nascosti?
No, l'odio e l'aggressività esistono in quanto tali, fine. Non hanno motivazioni diverse dal fatto di essere caratteristiche umane. C'è chi ne ha di più, chi di meno.

giamic
13-01-2017, 12:23
Nessuno ha detto il contrario ma diventerebbe impossibile nascondere l'odio per una persona e a quel punto le due persone non si frequenterebbero più. Pensa invece a quanti si odiano oggi pur essendo obbligati a frequentarsi con tutte le conseguenze del caso (fino a gente che ad un certo punto esplode e si ammazza).

GTKM
13-01-2017, 12:30
Nessuno ha detto il contrario ma diventerebbe impossibile nascondere l'odio per una persona e a quel punto le due persone non si frequenterebbero più. Pensa invece a quanti si odiano oggi pur essendo obbligati a frequentarsi con tutte le conseguenze del caso (fino a gente che ad un certo punto esplode e si ammazza).

Credo abbia una visione idealistica. Proprio oggi, nel 2017, nessuno nasconde l'odio o il fastidio. Al massimo lo fanno quelli che rischiano il posto di lavoro, ecco, quello sì.

E la gente che si ammazza lo farebbe lo stesso. Il nascondere l'odio non ti obbliga a frequentare qualcuno. Mentre, se sei costretto a farlo, allora anche far sapere che odi l'altro non cambierebbe nulla.

giamic
13-01-2017, 12:33
Sei tu che ragioni in un'ottica limitata. Devi ragionare come se la cosa venisse applicata fin da quando sei bambino. Un omofobo non nasce così ma ci diventa, molto spesso proprio per colpa delle ipocrisie e delle repressioni che lo condizionano. Devi immaginare la stessa persona che cresce in un ambiente completamente diverso privo di quelle ipocrisie. Se è vero che l'odio fa parte dell'uomo non mi sembra altrettanto vero che si manifesti nelle stesse forme e nella stessa intensità in tutti noi. Io, e non lo dico con ipocrisia, non sarei mai in grado di uccidere una persona (nelle mie condizioni attuali, magari lo farei se fossi in pericolo o lo fossero i miei familiari) mentre un mio coetaneo delle periferie di caracas probabilmente lo fa come bere un bicchiere d'acqua. Questo perché le condizioni ambientali sono completamente differenti. Ecco il pensiero libero e accessibile a tutti cambierebbe in maniera drastica le condizioni ambientali di tutti noi.

GTKM
13-01-2017, 12:38
Sei tu che ragioni in un'ottica limitata. Devi ragionare come se la cosa venisse applicata fin da quando sei bambino. Un omofobo non nasce così ma ci diventa, molto spesso proprio per colpa delle ipocrisie e delle repressioni che lo condizionano. Devi immaginare la stessa persona che cresce in un ambiente completamente diverso privo di quelle ipocrisie. Se è vero che l'odio fa parte dell'uomo non mi sembra altrettanto vero che si manifesti nelle stesse forme e nella stessa intensità in tutti noi. Io, e non lo dico con ipocrisia, non sarei mai in grado di uccidere una persona (nelle mie condizioni attuali, magari lo farei se fossi in pericolo o lo fossero i miei familiari) mentre un mio coetaneo delle periferie di caracas probabilmente lo fa come bere un bicchiere d'acqua. Questo perché le condizioni ambientali sono completamente differenti. Ecco il pensiero libero e accessibile a tutti cambierebbe in maniera drastica le condizioni ambientali di tutti noi.

Forse non mi sono spiegato.

L'aggressività umana non dipende dal contesto sociale, ma è innata. C'è chi ne ha di più, chi meno. Anzi, la società prova a reprimerla, finché qualcuno non esplode. Tra l'altro il tuo esempio non è molto attuale. Mi pare che in Italia si siano avuti figli di benestanti (quindi non certo come il poveretto della periferia di Caracas) che torturano o uccidono qualcuno, no?

Ti consiglio di leggere quanti fossero ben contenti gli uomini comuni di andare a combattere nel 1914, pure se, alla fine, mica odiavano gli altri. La guerra veniva vista come una valvola di sfogo.

Ancora, non capisco in che modo far sì che ognuno si faccia i ca**i miei dovrebbe far sparire il nervosismo che potrei avere semplicemente parlando con te.

E, in tutto ciò, non capisco come si possa pensare che l'abbattimento della privacy possa portare benessere globale.

soullessita
14-01-2017, 11:39
C'è chi ha capito in pieno il mio discorso e chi si ostina a pensare che il problema è dell'uomo stesso. Siamo "animali" che per natura cerchiamo di coesistere per la sopravvivenza, trovo dura pensare il cintrario. Il mix di società, religione, dottrina ci porta a quel genere di mentalità dove tu nasci e crei la tua idea ed ideali e disapprovi con astio chi afferma il contrario.

Immagina invece un bambino che cresce in una comunità dal pensiero libero. Svilupperebbe in modo molto più maturo, non avrebbe bisogno di forzare la sua mente a pensarla in un certo modo e di mentire il tutto per coesistere nella comunità in cui è nato. Ovviamente ci sarà comunque un sistema di difesa -polizia/tribunale/etc- (tra l'altro di gran lunga più efficace) perché se qualcuno ha commesso un reato la cosa è facilemente riconducibile... In quanto non si potrebbe genere nascosto.

Quel che voglio dire con questo pensiero è che in questo mondo parallelo sarà una cosa comune sentirsi pensare "in questo momento ti ucciderei" che non si ci fa caso. Pensare non è reato, è l'atto di uccidere una persona ad esserlo.

Ma ripeto, in un mondo dove senti i pensieri di tutti sapresti più facilmente chi evitare e con chi stare... Sapresti che se commetti un crimine verresti subito sgamato e sei quindi più incline a non farlo.

Mi sto sforzando di cercare un valido motivo per la quale questa tecnologia ci porterebbe verso un mondo peggiore!

s-y
14-01-2017, 11:48
pero' il pensiero potrebbe (in quel contesto) essere considerato reato
tutto molto sci-fi, e non per sminuire, ma per sottolineare, che sotto i ponti dovra' (dovrebbe) passare uno tsunami...

GTKM
14-01-2017, 13:03
C'è chi ha capito in pieno il mio discorso e chi si ostina a pensare che il problema è dell'uomo stesso. Siamo "animali" che per natura cerchiamo di coesistere per la sopravvivenza, trovo dura pensare il cintrario. Il mix di società, religione, dottrina ci porta a quel genere di mentalità dove tu nasci e crei la tua idea ed ideali e disapprovi con astio chi afferma il contrario.

Immagina invece un bambino che cresce in una comunità dal pensiero libero. Svilupperebbe in modo molto più maturo, non avrebbe bisogno di forzare la sua mente a pensarla in un certo modo e di mentire il tutto per coesistere nella comunità in cui è nato. Ovviamente ci sarà comunque un sistema di difesa -polizia/tribunale/etc- (tra l'altro di gran lunga più efficace) perché se qualcuno ha commesso un reato la cosa è facilemente riconducibile... In quanto non si potrebbe genere nascosto.

Quel che voglio dire con questo pensiero è che in questo mondo parallelo sarà una cosa comune sentirsi pensare "in questo momento ti ucciderei" che non si ci fa caso. Pensare non è reato, è l'atto di uccidere una persona ad esserlo.

Ma ripeto, in un mondo dove senti i pensieri di tutti sapresti più facilmente chi evitare e con chi stare... Sapresti che se commetti un crimine verresti subito sgamato e sei quindi più incline a non farlo.

Mi sto sforzando di cercare un valido motivo per la quale questa tecnologia ci porterebbe verso un mondo peggiore!

Tu stai immaginando un mondo ideale, che non potrà mai trovare applicazione reale. In un mondo in cui tutti sanno i pensieri di tutti, semplicemente qualcuno riuscirebbe a sfruttare pure questo fatto per trarre ulteriore guadagno.

Da lì allo psico-reato il passo è breve (leggi 1984).

Tutto bello in teoria, ma in pratica le persone non sono come le vorresti dipingere.

Zoom
14-01-2017, 20:35
Qual'è il valore aggiunto, (quel qualcosa che espande la nostra conoscenza del mondo, che ci migliora la vita, che ci rende sereni , che ci arricchisce, che ci libera delle paure, delle ansie, dai miti, dai pregiudizi, dall' invidia, dall' odio, dalla rabbia), che ci da Facebook? Facebook è solamente un immenso raccoglitore, che serve ai pettegoli e curiosi, ai vanitosi e sfigati, ai perditempo e agli esaltati per sfogare tutta l'ignoranza che posseggono. Facebook, inoltre, è un grande servizio gratuito per i mass media: basta che combiniate un qualcosa di illegale, o siate coinvolti (vostro malgrado) in un fatto di cronaca, ed ecco pronte e servite le vostre immagini, e la vostra storia, per TG e giornali. Com'è possibile, regalare le proprie emozioni a chi, da esse, ne trae enormi profitti?