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View Full Version : Steve Jobs salva Apple dal disastro: l'intera storia in 39 immagini


Redazione di Hardware Upg
02-01-2017, 09:37
Link alla notizia: http://www.hwupgrade.it/news/apple/steve-jobs-salva-apple-dal-disastro-l-intera-storia-in-39-immagini_66392.html

Ripercorriamo la storia della rinascita di Apple dall'arrivo di Steve Jobs, una storia che ha portato una società prossima al fallimento fino all'Olimpo dell'imprenditoria americana

Click sul link per visualizzare la notizia.

gd350turbo
02-01-2017, 09:57
Più in alto si sale, più è facile cadere !

jepessen
02-01-2017, 10:04
Più in alto si sale, più è facile cadere !

Allora mi raccomando non fare mai niente nella vita e punta in basso cosi' non corri il rischio di farti male...

TripleX
02-01-2017, 14:36
Si attende con ansia il libro con le foto di jobs ora...dopo il successone del FAVOLOSO apple book da 300dollari per una serie di foto scaricabili dal web in toto

AlexSwitch
02-01-2017, 17:45
Lasciando perdere i soliti commenti dei soliti " spara opinioni " in libertà, diciamo così, l'articolo, così come anche alcune didascalie delle foto, presenta diverse imprecisioni e/o errori.

Quello più grande, nel testo dell'articolo ( Nino informarti meglio prima di fare magre figure... ), è quello di asserire che Gill Amelio scelse di acquisire la compagnia di Jobs, NeXT e il suo OS NextStep!
Le cose andarono in maniera completamente diversa: tutto ebbe inizio con il fallimento del progetto Copland, ovvero l'evoluzione di MacOS su basi moderne e più razionali, sviluppato da Apple.
Infatti con l'arrivo della piattaforma PPC, grazie al consorzio AIM ( Apple, IBM, Motorola ) l'OS dei Mac venne stravolto con l'aggiunta di patch e framework per sfruttare le nuove istruzioni e le nuove tecnologie delle CPU PowerPC. I risultati furono parecchio deludenti perché comunque si doveva far convivere il vecchio mondo della famiglia Motorola 68000, con quello nuovo PPC, in un unico OS.

L'aborto del progetto Copland, annunciato per altro solamente 48 ore dopo il rilascio delle prime beta agli sviluppatori, lasciò Apple in una situazione strategicamente molto delicata, se non quasi impossibile. I rapporti con gli sviluppatori erano ai minimi visti gli scarsi volumi di vendite e un OS pasticciato che risentiva parecchio degli anni sulle spalle, nelle casse c'era sempre meno liquidità a fronte di costi di gestione elevatissimi e i debiti accumulati da onorare. In sostanza Apple non aveva più le risorse per finanziare lo sviluppo di un nuovo OS internamente. L'unica notizia positiva era che c'era ancora uno zoccolo duro di utenza Macintosh ancora fedele ( anche se sempre più stanco per le tante delusioni ) con una certa consistenza da convincere Apple a guardare fuori dal proprio recinto per dotarsi di un OS moderno per il nuovo millennio.

Al tempo, escludendo Windows e Linux per ovvie ragioni, Apple iniziò a sondare il terreno UNIX con Sun ma ottenere una versione custom per PPC richiedeva tempi troppo lunghi, così si rivolse alla neonata Be Systems per il suo BeOS. Era un OS molto vicino a cosa sarebbe dovuto essere il futuro MacOS del progetto Copland, modulare, con una GUI molto snella ed intuitiva, che sapeva sfruttare molto bene l'hardware su cui era installato e soprattutto era già disponibile per PPC.
Jean Luis Gassèe ( ex dirigente responsabile di Apple, fondatore di Be e suo CEO ) propose un contratto di fornitura a licenza che prevedeva oltre al pagamento di royalties per copia installata, una somma forfettaria iniziale ma, soprattutto, il divieto assoluto ad Apple di modificare o customizzare BeOS per i futuri Mac nei suoi laboratori. Sostanzialmente Apple si stava legando mani e piedi ai destini e alle decisioni di una azienda esterna, senza avere un minimo controllo.
Amelio era quasi convinto di firmare con Be, nonostante parecchie critiche all'accordo, quando in extremis gli venne fatto " notare " ( la vulgata vuole che ci fu una telefonata notturna di Jobs ad Amelio ) NeXT e il sui OS NextStep.
Quindi più che una scelta quella di Amelio fu una necessità assoluta viste le condizioni drammatiche di Apple ( iconica fu una copertina di MacWorld del periodo in cui campeggiava un " PRAY " a caratteri cubitali ).

Il resto è storia... Una bella storia!! :)

bogdaneg
02-01-2017, 20:01
Lasciando perdere i soliti commenti dei soliti " spara opinioni " in libertà, diciamo così, l'articolo, così come anche alcune didascalie delle foto, presenta diverse imprecisioni e/o errori.

Quello più grande, nel testo dell'articolo ( Nino informarti meglio prima di fare magre figure... ), è quello di asserire che Gill Amelio scelse di acquisire la compagnia di Jobs, NeXT e il suo OS NextStep!
Le cose andarono in maniera completamente diversa: tutto ebbe inizio con il fallimento del progetto Copland, ovvero l'evoluzione di MacOS su basi moderne e più razionali, sviluppato da Apple.
Infatti con l'arrivo della piattaforma PPC, grazie al consorzio AIM ( Apple, IBM, Motorola ) l'OS dei Mac venne stravolto con l'aggiunta di patch e framework per sfruttare le nuove istruzioni e le nuove tecnologie delle CPU PowerPC. I risultati furono parecchio deludenti perché comunque si doveva far convivere il vecchio mondo della famiglia Motorola 68000, con quello nuovo PPC, in un unico OS.

L'aborto del progetto Copland, annunciato per altro solamente 48 ore dopo il rilascio delle prime beta agli sviluppatori, lasciò Apple in una situazione strategicamente molto delicata, se non quasi impossibile. I rapporti con gli sviluppatori erano ai minimi visti gli scarsi volumi di vendite e un OS pasticciato che risentiva parecchio degli anni sulle spalle, nelle casse c'era sempre meno liquidità a fronte di costi di gestione elevatissimi e i debiti accumulati da onorare. In sostanza Apple non aveva più le risorse per finanziare lo sviluppo di un nuovo OS internamente. L'unica notizia positiva era che c'era ancora uno zoccolo duro di utenza Macintosh ancora fedele ( anche se sempre più stanco per le tante delusioni ) con una certa consistenza da convincere Apple a guardare fuori dal proprio recinto per dotarsi di un OS moderno per il nuovo millennio.

Al tempo, escludendo Windows e Linux per ovvie ragioni, Apple iniziò a sondare il terreno UNIX con Sun ma ottenere una versione custom per PPC richiedeva tempi troppo lunghi, così si rivolse alla neonata Be Systems per il suo BeOS. Era un OS molto vicino a cosa sarebbe dovuto essere il futuro MacOS del progetto Copland, modulare, con una GUI molto snella ed intuitiva, che sapeva sfruttare molto bene l'hardware su cui era installato e soprattutto era già disponibile per PPC.
Jean Luis Gassèe ( ex dirigente responsabile di Apple, fondatore di Be e suo CEO ) propose un contratto di fornitura a licenza che prevedeva oltre al pagamento di royalties per copia installata, una somma forfettaria iniziale ma, soprattutto, il divieto assoluto ad Apple di modificare o customizzare BeOS per i futuri Mac nei suoi laboratori. Sostanzialmente Apple si stava legando mani e piedi ai destini e alle decisioni di una azienda esterna, senza avere un minimo controllo.
Amelio era quasi convinto di firmare con Be, nonostante parecchie critiche all'accordo, quando in extremis gli venne fatto " notare " ( la vulgata vuole che ci fu una telefonata notturna di Jobs ad Amelio ) NeXT e il sui OS NextStep.
Quindi più che una scelta quella di Amelio fu una necessità assoluta viste le condizioni drammatiche di Apple ( iconica fu una copertina di MacWorld del periodo in cui campeggiava un " PRAY " a caratteri cubitali ).

Il resto è storia... Una bella storia!! :)

Grazie anche da parte mia.
Ogni tanto, fa molto piacere leggere il commento di una persona preparata. :)

Gylgalad
03-01-2017, 08:56
gli anni '90 sono stati per Apple qualcosa che è paragonabile solo all'uscita dell'iphone.
a quando una nuova vera stagione di offensiva sul piano macbook/imac?

LorenzAgassi
03-01-2017, 13:21
Grazie anche da parte mia.
Ogni tanto, fa molto piacere leggere il commento di una persona preparata. :)



Azzarola ma più che persona preparata AlexSwitch sembra abbia proprio un manoscritto salvato nella mente?:Prrr:

AlexSwitch
03-01-2017, 17:07
gli anni '90 sono stati per Apple qualcosa che è paragonabile solo all'uscita dell'iphone.
a quando una nuova vera stagione di offensiva sul piano macbook/imac?

Mah visto l'andazzo di Apple per quanto riguarda Macintosh mi viene da risponderti CHISSA'!! :rolleyes:

AlexSwitch
03-01-2017, 17:10
Azzarola ma più che persona preparata AlexSwitch sembra abbia proprio un manoscritto salvato nella mente?:Prrr:

Che ci vuoi fare... con Apple ci ho a che fare, direttamente e non, da più di 20 anni ;)

Dumper
03-01-2017, 17:17
Lasciando perdere i soliti commenti dei soliti " spara opinioni " in libertà, diciamo così, l'articolo, così come anche alcune didascalie delle foto, presenta diverse imprecisioni e/o errori.

.......

Il resto è storia... Una bella storia!! :)

Bel messaggio, complimenti ;) :mano:

Paolo Holzl
07-01-2017, 08:30
Ovviamente complimenti per la ricostruzione storica ben documentata.

Quanto al successo della Apple negli anni è quello che scrissi su 'Free Software in Free World' dopo la sua scomparsa.

http://blog.holzl.it/index.php/free-software-in-free-world/200-6-ott-2011-omaggio-a-steve-jobs

In pratica un marketing ineccepibile.

AlexSwitch
07-01-2017, 12:18
Bhè il marketing è l'anima di tutto... a patto che sotto ci siano delle fondamenta solide su cui si possa costruire qualcosa, assieme ad una visione di come sarà il mercato!
Visto che questo è un thread storico, vale la pena ricordare alcuni grandi flop ed occasioni di successo mancate.

Partiamo dalla storia di Macintosh ( e del suo predecessore LISA ) che ha origini presso uno dei templi dell'IT: il PARC della Xerox. Avevano tutta la tecnologia per sfornare, quasi 8 anni prima del Mac, una macchina moderna con GUI e mouse ( progetto Alto ). Ma preferirono lasciarla nei magazzini del centro di ricerca e farla vedere a Jobs e compagni nel corso della famosa visita. I dirigenti pensarono " figuriamoci se questi ragazzi sapranno tirare fuori qualcosa da quanto visto... ", ed invece Jobs assunse subito gli sviluppatori di Alto per farli lavorare su un prodotto commerciale con le stesse caratteristiche, se non migliorate.
Xerox provò a contrastare Apple tirando fuori il sistema Star nel 1981, derivato da Alto, ma costava parecchio di più dell'Apple LISA e veniva venduto a pacchetto chiuso, mentre il computer di Apple era una workstation a tutti gli effetti.
Dalle ceneri di LISA nacque Macintosh, dallo Star non nacque nulla e svanì poco tempo dopo.

Ed ora la concorrenza diretta: Commodore! Dopo i grandi successi dei Vic20 e C64, sviluppano indipendentemente ed autonomamente una vera e propria dream machine: Amiga!! Già dal suo primo modello surclassava ampiamente i vari PC IBM e compatibili ed era due gradini più in alto di Macintosh grazie alla grafica a colori ad alta risoluzione e alle spiccate doti multimediali. Il suo OS inoltre era lo stato dell'arte del tempo introducendo tecnologie ( preemptive multitasking, librerie condivise... ) riservate solamente alle workstation. Una miniera d'oro che poteva sotterrare tutta la concorrenza, MA, grazie alla gestione dissennata del management Commodore divenne una concausa per uno dei più grandi e clamorosi fallimenti della storia.

Ecco questi solamente due esempi, ma la dicono lunga su come Apple sia riuscita comunque ad andare avanti anche in condizioni disperate. Le aziende sono fatte da uomini prima di tutto.... :)

s-y
07-01-2017, 16:32
le conosco, anche se non cosi' in dettaglio, ma fa sempre piacere rileggere queste storie
aggiungerei cmq che, oltre al mercato che non era ancora 'formato', c'era anche una userbase vagamente diversa, e anzi direi che la fama del 'think different' avesse le radici proprio li, ma senza la 'spocchia' che e' emersa via via (forse semplicemente mancava internet cmq...)

posso provare anche a parafrasare il 'pray'?

'why?'

:D

aqua84
07-01-2017, 17:31
Bhè il marketing è l'anima di tutto... a patto che sotto ci siano delle fondamenta solide su cui si possa costruire qualcosa
concordo, oltre ad essermi letto con molto interesse anche gli interventi precedenti.

Amiga (Commodore) a differenza appunto di Apple non è stata in grado di gestire l'enorme potenziale che aveva alle fondamenta!!
Un destino simile anche per la "nostra" Olivetti, di cui nn si è ancora parlato, ma che all'epoca era la Apple Italiana e poi con il tempo....

AlexSwitch
07-01-2017, 18:03
La fine di Olivetti ha radici diverse.... " L'ingegnere " decise che doveva diventare un mero marchio e cominciò a fare lo spezzatino per rivendere poi brevetti e compagnia bella... A fine anni '80, primi '90, Olivetti era una azienda leader nel settore, soprattutto nel settore professionale ed enterprise... I suoi mainframe se la giocavano con quelli di IBM; inoltre l'azienda di Ivrea faceva ricerca ( aveva un suo centro presso Silicon Valley ) anche nel settore dei semiconduttori.
Ma contro la brama di soldi facili da investire in finanza, non c'è stato nulla da fare...

Per inciso e " alla memoria ", fu Olivetti ad inventare, produrre e commercializzare il primo Personal Computer con la " Programma 101 ", come fu la prima azienda al mondo a mettere in commercio un computer completamente allo stato solido con l'Elea 9003 ( con memorie a nuclei di ferrite e logica di calcolo su transistor ad alte prestazioni ). E fu anche un computer di " design " visto che i cabinet, la console di controllo e comando e le periferiche, vennero progettate da Ettore Sotsass.

oatmeal
07-01-2017, 18:04
le conosco, anche se non cosi' in dettaglio, ma fa sempre piacere rileggere queste storie
aggiungerei cmq che, oltre al mercato che non era ancora 'formato', c'era anche una userbase vagamente diversa, e anzi direi che la fama del 'think different' avesse le radici proprio li, ma senza la 'spocchia' che e' emersa via via (forse semplicemente mancava internet cmq...)

posso provare anche a parafrasare il 'pray'?

'why?'

:D

e di quella la colpa è solo di Cook, non essendo un visionario ha trovato una via alternativa, abbastanza odiosa per me.
Certo, parlo per me, forse rimpiango un po' troppo i tempi di Jobs e della Apple che ha creato ma l'attuale non ha un briciolo di quell'alone di "misticismo" ma con una concretezza reale e tangibile

s-y
07-01-2017, 18:04
a mio parere una delle strategie migliori della apple 'delle origini' e' stata quella di puntare moltissimo sul sistema educativo. studenti che poi crescendo hanno contribuito non poco a creare la 'base' di cui sopra

quanto ad amiga, come mi e' capitato di scrivere qualche tempo fa, lo rimpiango (e mi capita spesso di pensare quello che sarebbe potuto essere) nonostante non ne fossi mai stato utilizzatore...

anche per olivetti in effetti ci fu una sorta di 'autoreset'...

edit: pero' erano tempi particolari, con una velocita' nel creare e distruggere fortune impressionante, e tra l'altro per niente memori della 'prima bolla' degli home computer di pochi anni prima

edit2: parlando di slinding doors, impossibile non ricordare gary kildall e la sua digital. poi magari col senno di poi si e' salvato dalle maledizioni di mezzo mondo, chissa' :D