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View Full Version : [CONSIGLIO] Conviene iscrivermi all'univ?


Robertus
22-11-2016, 11:53
Ciao a tutti,

mi ritrovo a 30 anni a dover prendere una decisione, se iscrivermi o meno all'università.

La decisione è dettata da un lavoro usurante a livello fisico, monotono, che mi impegna pure il sabato e la domenica.

Insomma non mi gratifica, mi fa guadagnare poco e fisicamente non è sostenibile, ma è sicuro.

Ho da sempre avuto in mente di iscrivermi ad ingegneria informatica per cambiare lavoro e fare qualcosa che mi piaccia veramente, ma la mia paura è che non ricordandomi molto di matematica, non riesca a dare gli esami ( a me no che non si parta da zero, anche se credo vadano molto veloce ).

Volevo quindi iscrivermi all'università telematica.

2000€ l'anno, non sono pochi ma lavorando, potrei sostenere la spesa e il sacrificio sarebbe enorme per me, ma se il gioco vale la candela... questo spero possiate dirmelo voi.

-MiStO-
22-11-2016, 14:02
ciao

guarda, io sono dell'idea che non è mai troppo tardi: nella mia seppur breve carriera ho avuto come colleghi diverse persone che, anche in la con gli anni, si sono convertite come programmatori grazie a corsi e certificazioni più o meno intensi (quindi senza neanche il titolo di studi)(uno a 38 anni ha fatto 6 mesi di corso di programmazione, senza laurea ne niente ed era brillantissimo come sviluppatore quindi..)

ora, non fraintendere, non ti sto dicendo di fare un corso a caso di 2 mesi di java e stop: ti sto dicendo che se fare il programmatore è quello che ti piacerebbe fare, allora fallo, iscriviti senza indugio a ing informatica che qualcosa dopo i 3 anni trovi sicuro, forse non sarà il posto di sw engineer in google (io te lo auguro!) ma come sviluppatore il tuo posto lo tiri fuori

Robertus
22-11-2016, 14:48
ciao

guarda, io sono dell'idea che non è mai troppo tardi: nella mia seppur breve carriera ho avuto come colleghi diverse persone che, anche in la con gli anni, si sono convertite come programmatori grazie a corsi e certificazioni più o meno intensi (quindi senza neanche il titolo di studi)(uno a 38 anni ha fatto 6 mesi di corso di programmazione, senza laurea ne niente ed era brillantissimo come sviluppatore quindi..)

ora, non fraintendere, non ti sto dicendo di fare un corso a caso di 2 mesi di java e stop: ti sto dicendo che se fare il programmatore è quello che ti piacerebbe fare, allora fallo, iscriviti senza indugio a ing informatica che qualcosa dopo i 3 anni trovi sicuro, forse non sarà il posto di sw engineer in google (io te lo auguro!) ma come sviluppatore il tuo posto lo tiri fuori

ti ringrazio tantissimo per il tempo che mi hai dedicato.

anch'io a penso come te, non è mai troppo tardi, la mia preoccupazione è solo che a 34 35 anni riuscirò a terminare se tutto va bene, (sperando che a lavoro non mi mettano i bastoni tra le ruote)

ma soprattutto che le aziende non prendano SOLO persone con almeno due anni di esperienza, altrimenti mi troverei ad aver perso tempo inutilmente.

questa insomma è la mia più grande preoccupazione, aver speso soldi e tempo, per poi non essere considerato dalle aziende per colpa dell'età e dell'esperienza.

71106
23-11-2016, 15:16
Se sei in vena di fare sacrifici direi che l'universita' e' il peggiore che tu possa scegliere in termini di rapporto costo/rendimento. Se davvero duoi fare il programmatore studia per conto tuo e trasferisciti all'estero, vedrai che in altri paesi gli stipendi come niente si triplicano rispetto a quelli italiani (parlo per esperienza diretta).

-MiStO-
23-11-2016, 15:42
Se sei in vena di fare sacrifici direi che l'universita' e' il peggiore che tu possa scegliere in termini di rapporto costo/rendimento. Se davvero duoi fare il programmatore studia per conto tuo e trasferisciti all'estero, vedrai che in altri paesi gli stipendi come niente si triplicano rispetto a quelli italiani (parlo per esperienza diretta).

urca mi sembra drastica come scelta:
stipendi più alti all'estero sicuro, non ci piove, ma ogni volta che vedo annunci in giro chiedono sempre o un bel bachelor (se non addirittura la specialistica) o esperienza analoga: addirittura a me, quando sono andato a lavorare in Francia, han chiesto titolo di studio e lista esami sostenuti!

ora, visto che il nostro amico non ha esperienza mi sembra sensato indirizzarlo verso l'uni, o almeno io farei così(anzi , ho fatto così per "cambiare" carriera): personalmente vedo sempre in maniera favorevole un titolo di studio in più, a prescindere

che dopo in giro ci sia magari più meritocrazia a prescindere da titoli vari , beh non ci piove, concordo appieno :)

Robertus
23-11-2016, 17:00
Se sei in vena di fare sacrifici direi che l'universita' e' il peggiore che tu possa scegliere in termini di rapporto costo/rendimento. Se davvero duoi fare il programmatore studia per conto tuo e trasferisciti all'estero, vedrai che in altri paesi gli stipendi come niente si triplicano rispetto a quelli italiani (parlo per esperienza diretta).

urca mi sembra drastica come scelta:
stipendi più alti all'estero sicuro, non ci piove, ma ogni volta che vedo annunci in giro chiedono sempre o un bel bachelor (se non addirittura la specialistica) o esperienza analoga: addirittura a me, quando sono andato a lavorare in Francia, han chiesto titolo di studio e lista esami sostenuti!

ora, visto che il nostro amico non ha esperienza mi sembra sensato indirizzarlo verso l'uni, o almeno io farei così(anzi , ho fatto così per "cambiare" carriera): personalmente vedo sempre in maniera favorevole un titolo di studio in più, a prescindere

che dopo in giro ci sia magari più meritocrazia a prescindere da titoli vari , beh non ci piove, concordo appieno :)

Io ho visto che in giro anche se hai esperienza, non ti chiamano facilmente. In Italia funziona più il pezzo di carta che l'esperienza, di solito, poi ci sono le eccezzioni.

Io vorrei scegliere ingegneria e non informatica, perchè l'ingegnere non dovrebbe passare la sua giornata a programmare, ma a progettare, reti o software.

Il programmatore (è sempre laureato) e si presume in informatica e passa tutta la sua giornata a scrivere codice.

Questo è almeno a mia visione delle cose.

Il motivo per il quale ritengo sia meglio ingegneria è perchè presumo sia un titolo piu' prestigioso e quindi piu' semplice trovare lavoro, rispetto all'indirizzo informatica.

Ma sono qui per capire che strada fare e cosa fare, quindi accetto qualsiasi consiglio.

Io ho esperienza come sistemista, ho lavorato diversi anni fà presso un'azienda, ma questa esperienza non se la sono mai filata nei successivi lavori che ho fatto, quindi senza un pezzo di carta credo di essere condannato al lavoro che faccio adesso.

71106
23-11-2016, 19:19
stipendi più alti all'estero sicuro, non ci piove, ma ogni volta che vedo annunci in giro chiedono sempre o un bel bachelor (se non addirittura la specialistica) o esperienza analoga: addirittura a me, quando sono andato a lavorare in Francia, han chiesto titolo di studio e lista esami sostenuti! A me invece non sempre hanno verificato. Ho la specialistica e nel CV l'ho scritto, ma per verificarlo si sono limitati a "sentire come parlavo" durante il colloquio. Se pensi che la differenza tra studiare per conto proprio e seguire dei corsi universitari da non frequentante e' sottile, si giunge alla conclusione che il pezzo di carta non e' strettamente indispensabile.


ora, visto che il nostro amico non ha esperienza mi sembra sensato indirizzarlo verso l'uni, Sono sempre stato dell'idea che all'universita' non ci sono compromessi di dedizione: o ci dedichi il 100% del tempo mettendo in conto che anche cosi' non riuscirai necessariamente a prenderti la triennale nei tempi previsti, o lasci perdere del tutto perche' finirai per fare sacrifici inimmaginabili per 9 anni senza ottenere nessun pezzo di carta, rinunciando a causa dell'usura. Il nostro amico dice che lavora, questo per me e' sufficiente ad escludere l'universita' senza pensarci neanche due secondi. Per fare l'universita', specialmente facolta' difficili come Ingegneria e Informatica, bisogna essere finanziati dalla famiglia e dedicare il 100% del tempo. Gli sgoccioli che rimangono sono a malapena sufficienti a fare sport e condurre una vita sana, se vuoi sapere la mia opinione non bastano neanche ad avere una vita sociale. O si fa cosi' o il risultato sara' una enorme perdita di tempo senza senso.

Per questi motivi secondo me a 30 anni e' molto piu' proficuo autoaddestrarsi seguendo una traccia di apprendimento mirata e cercare lavoro laddove gli stipendi sono piu' alti gia' in partenza. Il mio intervento non e' "drastico" come tu lo definisci, e' semplicemente la via piu' facile.


o almeno io farei così(anzi , ho fatto così per "cambiare" carriera): personalmente vedo sempre in maniera favorevole un titolo di studio in più, a prescindere Giustissimo, per carita', solo che: 1. il nostro amico non riuscira' a ottenerlo, questo te lo do per certo perche' ha scritto che lavora, e 2. se anche ci si riuscisse il prezzo potrebbe essere troppo alto (la salute? gli affetti?). A quel punto varrebbe piuttosto la pena di abbandonare tutto, partire per Ibiza, fare un lavoro esoterico e andare tutti i giorni al mare.


Io ho visto che in giro anche se hai esperienza, non ti chiamano facilmente. Quando mi hanno chiamato dall'Olanda la mia esperienza faceva ridere i polli. :asd:

Mi hanno trovato su LinkedIn probabilmente perche' avevo scritto che ci capivo di jQuery, HTML5, CSS3, e altre tecnologie web pateticamente vecchie o estremamente basilari. :D

Ovviamente tu non aspettare che ti capiti una fortuna del genere, preparati e proponiti per delle posizioni lavorative che ti interessano e vedrai che dopo 20 tentativi falliti uno andra' in porto. (quando scrivo "mi hanno chiamato" intendo dire che l'agenzia di recruiting mi ha chiamato, poi pero' ho dovuto fare i colloqui col cliente ed era l'ennesima volta che ne facevo, e' capitato che fosse quella giusta :) )


Io vorrei scegliere ingegneria e non informatica, perchè l'ingegnere non dovrebbe passare la sua giornata a programmare, ma a progettare, reti o software. [...] Ecco, non hai capito niente. :stordita:


Un conto e' il titolo accademico e un conto e' la denominazione della posizione lavorativa.
Cio' che fai nell'industria e' molto diverso da cio' che avviene in accademia, questo vale per tutte le aziende del mondo, dalle multinazionali piu' fiche come Google e Facebook ai mattatoi piu' merdosi come Accenture.
La differenza che fai, ossia tra "programmare" e "progettare", non ha senso. Cio' che avviene concretamente nel mondo e' che in accademia si "ricerca" con metodo matematico o scientifico, e in industria si "ingegnerizza" con metodo ingegneristico. Vale sia per il campo hardware/fisica che per il software/informatica.


Io ad esempio sono un informatico perche' ho una laurea in Informatica, ma di mestiere sono ingegnere perche' questa e' la denominazione della mia posizione lavorativa. Passo tutte le mie giornate a scrivere codice. :asd:


Il motivo per il quale ritengo sia meglio ingegneria è perchè presumo sia un titolo piu' prestigioso e quindi piu' semplice trovare lavoro, rispetto all'indirizzo informatica. No.


Io ho esperienza come sistemista, ho lavorato diversi anni fà presso un'azienda, [...] Ottimo, parti da quella. Per quanto tempo hai fatto quel lavoro? Che tecnologie hai usato? Che altri lavori hai fatto in IT? Cerca dei modi per approfondire la tua esperienza in questo sotto-settore (rigorosamente da autodidatta) e poi cerca lavoro in un paese europeo dove gli stipendi minimi rientrino nei diritti umani secondo la Convenzione di Ginevra. L'arcobaleno che ho seguito io finiva in Olanda (poi pero' ne ho trovato un altro con un effettivo Lepricauno che finiva in Irlanda! :D ), ma mi dicono che anche gli stipendi tedeschi tocchino picchi stratosferici (per un italiano).

Robertus
23-11-2016, 19:59
A me invece non sempre hanno verificato. Ho la specialistica e nel CV l'ho scritto, ma per verificarlo si sono limitati a "sentire come parlavo" durante il colloquio. Se pensi che la differenza tra studiare per conto proprio e seguire dei corsi universitari da non frequentante e' sottile, si giunge alla conclusione che il pezzo di carta non e' strettamente indispensabile.


Sono sempre stato dell'idea che all'universita' non ci sono compromessi di dedizione: o ci dedichi il 100% del tempo mettendo in conto che anche cosi' non riuscirai necessariamente a prenderti la triennale nei tempi previsti, o lasci perdere del tutto perche' finirai per fare sacrifici inimmaginabili per 9 anni senza ottenere nessun pezzo di carta, rinunciando a causa dell'usura. Il nostro amico dice che lavora, questo per me e' sufficiente ad escludere l'universita' senza pensarci neanche due secondi. Per fare l'universita', specialmente facolta' difficili come Ingegneria e Informatica, bisogna essere finanziati dalla famiglia e dedicare il 100% del tempo. Gli sgoccioli che rimangono sono a malapena sufficienti a fare sport e condurre una vita sana, se vuoi sapere la mia opinione non bastano neanche ad avere una vita sociale. O si fa cosi' o il risultato sara' una enorme perdita di tempo senza senso.

Per questi motivi secondo me a 30 anni e' molto piu' proficuo autoaddestrarsi seguendo una traccia di apprendimento mirata e cercare lavoro laddove gli stipendi sono piu' alti gia' in partenza. Il mio intervento non e' "drastico" come tu lo definisci, e' semplicemente la via piu' facile.


Giustissimo, per carita', solo che: 1. il nostro amico non riuscira' a ottenerlo, questo te lo do per certo perche' ha scritto che lavora, e 2. se anche ci si riuscisse il prezzo potrebbe essere troppo alto (la salute? gli affetti?). A quel punto varrebbe piuttosto la pena di abbandonare tutto, partire per Ibiza, fare un lavoro esoterico e andare tutti i giorni al mare.


Quando mi hanno chiamato dall'Olanda la mia esperienza faceva ridere i polli. :asd:

Mi hanno trovato su LinkedIn probabilmente perche' avevo scritto che ci capivo di jQuery, HTML5, CSS3, e altre tecnologie web pateticamente vecchie o estremamente basilari. :D

Ovviamente tu non aspettare che ti capiti una fortuna del genere, preparati e proponiti per delle posizioni lavorative che ti interessano e vedrai che dopo 20 tentativi falliti uno andra' in porto. (quando scrivo "mi hanno chiamato" intendo dire che l'agenzia di recruiting mi ha chiamato, poi pero' ho dovuto fare i colloqui col cliente ed era l'ennesima volta che ne facevo, e' capitato che fosse quella giusta :) )


Ecco, non hai capito niente. :stordita:


Un conto e' il titolo accademico e un conto e' la denominazione della posizione lavorativa.
Cio' che fai nell'industria e' molto diverso da cio' che avviene in accademia, questo vale per tutte le aziende del mondo, dalle multinazionali piu' fiche come Google e Facebook ai mattatoi piu' merdosi come Accenture.
La differenza che fai, ossia tra "programmare" e "progettare", non ha senso. Cio' che avviene concretamente nel mondo e' che in accademia si "ricerca" con metodo matematico o scientifico, e in industria si "ingegnerizza" con metodo ingegneristico. Vale sia per il campo hardware/fisica che per il software/informatica.


Io ad esempio sono un informatico perche' ho una laurea in Informatica, ma di mestiere sono ingegnere perche' questa e' la denominazione della mia posizione lavorativa. Passo tutte le mie giornate a scrivere codice. :asd:


No.


Ottimo, parti da quella. Per quanto tempo hai fatto quel lavoro? Che tecnologie hai usato? Che altri lavori hai fatto in IT? Cerca dei modi per approfondire la tua esperienza in questo sotto-settore (rigorosamente da autodidatta) e poi cerca lavoro in un paese europeo dove gli stipendi minimi rientrino nei diritti umani secondo la Convenzione di Ginevra. L'arcobaleno che ho seguito io finiva in Olanda (poi pero' ne ho trovato un altro con un effettivo Lepricauno che finiva in Irlanda! :D ), ma mi dicono che anche gli stipendi tedeschi tocchino picchi stratosferici (per un italiano).

prima di tutto ti ringrazio immensamente per il tempo che mi hai dedicato e le risposte esaustive che mi hai dato.

Ho lavorato per due anni come sistemista it presso un'azienda, mi occupavo oltre che dei router cisco, anche di codice in HTML, sistemi virtualizzati,applicativi citrix, web server, amministrazione di rete.

facendo l'autodidatta, il problema sarebbe principalmente andare via dall'italia, e li forse è piu' facile che si venga chiamati e con stipendi consoni.

la mia idea era di restare in italia, ma da autodidatta in italia ormai non ti considerano neppure, vogliono per forza una laurea e l'esperienza, o quanto meno la laurea, poi magari senza esperienza, si deve avere la fortuna di essere chiamati.

Diciamo che la via piu' facile e veloce sarebbe l'autodidatta e guardare solo l'estero con la speranza di trovare.

Oppure rischiare di lavorare e studiare per restare in italia e probabilmente rinunciare del tutto.

Io lo capisco, lavorare almeno per quello che faccio è pesantissimo e usurante, quindi comprendo che intraprendere l'università sarebbe forse impossibile, ma ovviamente se uno non ci sbatte la testa difficilmente se ne rende conto e per questo ho chiesto a voi.

Sono combattutto, molto combattuto sul da farsi, io credo che almeno 5 ore di studio al giorno riesca a dedicarli, e la mia speranza è di raggiungere il traguardo in non oltre 4 anni, pensate sia una perdita di tempo e soldi?

71106
23-11-2016, 21:21
Sono combattutto, molto combattuto sul da farsi, c'è probabilmente un dettaglio fondamentale che ho dimenticato di specificare nel mio post precedente: non ho mai dovuto spendere un centesimo per recarmi in loco a fare colloqui, tutti i colloqui che ho fatto con aziende estere erano su Skype / telefono. L'unica eccezione è stata l'azienda per cui lavoro adesso, che mi ha fatto colloqui sia telefonici che "on site", pagando però volo e hotel per il viaggio. :D

Quindi, seriamente, comincia ad aprire i tuoi orizzonti verso gli altri paesi. Non ci perdi davvero nulla. Anche se dovessi fallire 800 tentativi, è tutta esperienza che ti suggerirà cosa studiare meglio e come comunicare meglio con i colloquiatori. Ed è esperienza gratuita, a differenza di quella universitaria che è la più cara in assoluto.

Cresci in questa dimensione, comincia a conoscere e parlare con la gente che gira per l'Europa. E nel frattempo approfondisci gli strumenti e le tecnologie che ti piacciono e che sono più richiesti da questa gente.

Quando mi finì il contratto a tempo determinato che avevo con la multinazionale olandese avevo trascorso oramai quasi un anno ad Amsterdam e ne ero innamorato perso (lo ero anche dopo due settimane e lo sono ancora :flower: ), così anzichè cercare altrove ho cercato un altro lavoro lì. L'ho trovato dopo 2 settimane presso una piccola azienda che aveva sede in un edificio pieno di aziende carine che davano stipendi carini che si aggiravano intorno ai 2500 euro netti al mese, che probabilmente equivalgono ai 1000 netti italiani. Campavo dignitosamente nel posto più bello del mondo e mi chiedevo che cazzo ci sta a fare ancora la gente in Italia a cercare lavoro, trovarlo dopo un anno di stenti, ed essere pagati talmente poco da non potersene neanche andare di casa, per poi essere chiamati "mammoni" dal resto del mondo. È una scelta di vita irrazionale.


io credo che almeno 5 ore di studio al giorno riesca a dedicarli, Come no. E per quanti giorni?

Se ci riuscissi tutti i giorni (weekend inclusi) per 4 anni di fila ti direi che bastano, ma tanto non ci riesci. :)

(e anche se ci riuscissi... idem come sopra: il prezzo è troppo alto, ci sono vie molto più facili)


e la mia speranza è di raggiungere il traguardo in non oltre 4 anni, pensate sia una perdita di tempo e soldi? Si, oppure una perdita di salute e di vita. Fai tu. :)

71106
23-11-2016, 21:27
Altro fattore di importanza fondamentale che ho dimenticato di specificare, stavolta riguardo all'Olanda: in Olanda, o quantomeno ad Amsterdam, tutta la popolazione è praticamente bilingue. Salvo qualche frase un po' a ridere e scherzare con gli olandesi, non ho mai dovuto parlare niente di olandese per lavorare, e ho sempre lavorato in inglese.

71106
23-11-2016, 21:33
Altra cosa che può facilitarti ulteriormente: sentirai dire molto spesso frasi antipatiche/avverse nei confronti dei recruiters, ti diranno che di fatto ti succhiano via una percentuale di stipendio a titolo gratuito. Io non sono d'accordo e penso invece che i recruiters un po' di valore ce l'abbiano: 1. se il candidato viene presentato all'azienda dal recruiter di solito il processo di application è un po' più spedito e le probabilità di essere assunto aumentano un po'; 2. se ottieni un contratto a tempo determinato e il cliente non te lo rinnova, accollati al recruiter che ha il suo bel set di clienti e forse qualcosa di nuovo ciccia fuori.

sottovento
24-11-2016, 07:10
Sono sempre stato dell'idea che all'universita' non ci sono compromessi di dedizione: o ci dedichi il 100% del tempo mettendo in conto che anche cosi' non riuscirai necessariamente a prenderti la triennale nei tempi previsti, o lasci perdere del tutto perche' finirai per fare sacrifici inimmaginabili per 9 anni senza ottenere nessun pezzo di carta, rinunciando a causa dell'usura.

No dai, non credo che la situazione sia cosi' drastica.
Ho cominciato a lavorare subito dopo il diploma di informatica e contemporaneamente mi sono iscritto all'universita'. Sono vecchiotto, al tempo informatica si studiava a Scienze dell'Informazione.
Non ho mai perso un giorno di lavoro e mi sono laureato in 5 anni, contando la tesi. Dopo di che e' nata la facolta' di Ingegneria Informatica e mi sono iscritto, contando che mi avrebbero riconosciuto parte degli esami gia' dati.
In realta' le cose erano cambiate molto per via di continue riforme, ecc., quindi il risultato e' che non mi hanno riconosciuto alcun esame.
Ho quindi rifatto TUTTI GLI ESAMI (incluso i propedeutici quali analisi1/2 fisica 1/2 e via dicendo) e mi sono nuovamente laureato, senza perdere un giorno di lavoro e chiedendo i permessi per andare a dare gli esami. In circa 5 anni e mezzo, includendo la tesi.

Certo, erano altri tempi e frequentare non era assolutamente obbligatorio, cosi' come i "laboratori" che ora mi sembra si debbano frequentare. Non c'erano cose come la "triennale". Non so ora se sia possibile fare la stessa cosa; ma in termini di impegno non credo che sia cambiato molto.

Tutto questo per dirti, caro Robertus: non scoraggiarti, ce la puoi fare.
Piuttosto, visto che stai valutando di affrontare un corso di studi piuttosto impegnativo.... non hai pensato a fare altro?
Diciamoci la verita': diventare un informatico significa studiare molto, studiare sempre, RESTARE tecnico. Il tuo capo probabilmente ha una formazione diversa e molto probabilmente non sara' preparato come te, ma prendera' di piu' e.... e' il tuo capo!
Non ti conviene valutare un'altra professione nella quale
- sei protetto da un albo che ti assicura certi guadagni e taglia la concorrenza;
- devi studiare di meno;
- maneggi soldi;
- maneggi persone;

Potessi tornare indietro non credo che sceglierei ancora questa professione: come tutti l'ho scelta per passione, ma in questa societa' ci sono altre cose che contano. Secondo me devi esserne consapevole per poter decidere con serenita'. Sappi che se fai informatica studierai tanto ed avrai una carriera limitata: difficilmente ti vedremo direttore generale di una grande azienda ;)

Robertus
24-11-2016, 09:34
No dai, non credo che la situazione sia cosi' drastica.
Ho cominciato a lavorare subito dopo il diploma di informatica e contemporaneamente mi sono iscritto all'universita'. Sono vecchiotto, al tempo informatica si studiava a Scienze dell'Informazione.
Non ho mai perso un giorno di lavoro e mi sono laureato in 5 anni, contando la tesi. Dopo di che e' nata la facolta' di Ingegneria Informatica e mi sono iscritto, contando che mi avrebbero riconosciuto parte degli esami gia' dati.
In realta' le cose erano cambiate molto per via di continue riforme, ecc., quindi il risultato e' che non mi hanno riconosciuto alcun esame.
Ho quindi rifatto TUTTI GLI ESAMI (incluso i propedeutici quali analisi1/2 fisica 1/2 e via dicendo) e mi sono nuovamente laureato, senza perdere un giorno di lavoro e chiedendo i permessi per andare a dare gli esami. In circa 5 anni e mezzo, includendo la tesi.

Certo, erano altri tempi e frequentare non era assolutamente obbligatorio, cosi' come i "laboratori" che ora mi sembra si debbano frequentare. Non c'erano cose come la "triennale". Non so ora se sia possibile fare la stessa cosa; ma in termini di impegno non credo che sia cambiato molto.

Tutto questo per dirti, caro Robertus: non scoraggiarti, ce la puoi fare.
Piuttosto, visto che stai valutando di affrontare un corso di studi piuttosto impegnativo.... non hai pensato a fare altro?
Diciamoci la verita': diventare un informatico significa studiare molto, studiare sempre, RESTARE tecnico. Il tuo capo probabilmente ha una formazione diversa e molto probabilmente non sara' preparato come te, ma prendera' di piu' e.... e' il tuo capo!
Non ti conviene valutare un'altra professione nella quale
- sei protetto da un albo che ti assicura certi guadagni e taglia la concorrenza;
- devi studiare di meno;
- maneggi soldi;
- maneggi persone;

Potessi tornare indietro non credo che sceglierei ancora questa professione: come tutti l'ho scelta per passione, ma in questa societa' ci sono altre cose che contano. Secondo me devi esserne consapevole per poter decidere con serenita'. Sappi che se fai informatica studierai tanto ed avrai una carriera limitata: difficilmente ti vedremo direttore generale di una grande azienda ;)

ti ringrazio tantissimo per i tuoi punti di vista, mi serviranno molto per prendere una decisione.

Come hai detto tu, ma penso tutti, chi vuole lavorare in questo campo è perchè ha la passione e quindi all'inizio la gente come me, crede che avendo la passione e la motivazione di cambiare lavoro, ce la possa fare.
Ovviamente la realtà so bene che non è cosi', perchè è anche probabile che già dai primi esami di matematica, io non riesca a capirne piu' di tanto e lo sforzo mi farebbe perdere tanto tempo, oppure magari non riesco proprio ad inculcarmi analisi o fisica, ritrovandomi a fare un buco nell'acqua.
Io chiaramente sono certo che avrò difficoltà soprattutto con queste materie matematiche, perchè dalle superiori non ricordo piu' molto, e il lavoro che faccio adesso non c'entra proprio nulla con tutto ciò, però ho una voglia di cambiare che mi offusca la mente e mi dice " ce la posso fare, devo".

Sinceramente dei soldi me ne frega ben poco, adesso guadagno il solito stipendio medio basso all'italiana.

Quello che conta per me è fare un lavoro non fisico, che non mi rovini la salute, e anche se guadagnassi quei 1.400 al mese, mi andrebbero bene lo stesso, alla fine lavoro sia io che la mia compagna.

Sicuramente informatica e ingegneria sono i due corsi dove ho la passione, che non basta, ma probabilmente superati gli scogli delle materie fisica e matematica, magari il resto riesco a farlo più facilmente.

Non ho valutato gli altri corsi di laurea perchè sinceramente non saprei quali potrebbero dare sbocchi migliori, considerato il tuo appunto sulle altre possibili professioni ( più stipendiate ).

Spero tu possa delucidarmi meglio.

Robertus
24-11-2016, 09:41
grazie ancora innanzitutto

comincia a conoscere e parlare con la gente che gira per l'Europa. E nel frattempo approfondisci gli strumenti e le tecnologie che ti piacciono e che sono più richiesti da questa gente.

Spesso mi capita di incontrare persone che "a detta loro" ( ma sappiamo che c'è molta gente che parla e basta ) che mi ha detto: guarda, laureati che ho un amico in svizzera, ci parlo e vediamo che si può fare ).
Siccome abito relativamente vicino la svizzera, anche se adesso la politica contro i frontalieri si è fatta pesante, diciamo che la zona milano forse è la migliore dopo l'estero per questo settore, almeno credo.
Conosco poi gente che lavora nel mattatoio che mi avete nominato prima "accent....", pagati non male da quel che mi hanno detto e prediligono la laurea in informatica, forse perchè ti sbattono li a programmare e basta. ( detto da un dipendente) )


Altro fattore di importanza fondamentale che ho dimenticato di specificare, stavolta riguardo all'Olanda: in Olanda, o quantomeno ad Amsterdam, tutta la popolazione è praticamente bilingue. Salvo qualche frase un po' a ridere e scherzare con gli olandesi, non ho mai dovuto parlare niente di olandese per lavorare, e ho sempre lavorato in inglese.

L'inglese non è un grosso ostacolo, lo capisco e lo parlo, mi faccio capire e capisco abbastanza bene, ma non sono sul C1.
Ovviamente se mi ritrovo da solo all'estero, non mi perdo, trovo la strada di casa, mangio e non rimango isolato, diciamo però che l mio inglese sicuramente non sarà ottimo e tecnico come il tuo. (almeno per adesso)

sottovento
24-11-2016, 10:38
Spero tu possa delucidarmi meglio.

Grazie per la fiducia ma non credo di essere la persona piu' adatta!
Sai che ci sono professioni che sono praticamente dei titoli nobiliari, come ad esempio il notaio: ho visto la dichiarazione dei redditi 2005 del notaio del paese e dichiarava oltre 400000 euro/anno. Non male, visto che lavorera' si o no un paio di giorni alla settimana.
Purtroppo sono professioni riservate - ingiustamente - ai membri della casta.

La cosa che puoi fare e' prestare attenzione a quanto pubblica Almalaurea sul suo sito: fanno spesso valutazioni sulla "bonta'" di un corso di laurea a livello lavorativo e stilano parecchie liste in proposito.
Magari riesci a trovare un buon compromesso fra quello che ti piace e quello che puoi guadagnare.
Attenzione, pero': e' ovvio che piu' si guadagna piu' ci sara' concorrenza....

71106
24-11-2016, 11:30
No dai, non credo che la situazione sia cosi' drastica.
Ho cominciato a lavorare subito dopo il diploma di informatica e contemporaneamente mi sono iscritto all'universita'. Sono vecchiotto, al tempo informatica si studiava a Scienze dell'Informazione.
Non ho mai perso un giorno di lavoro e mi sono laureato in 5 anni, contando la tesi. Dopo di che e' nata la facolta' di Ingegneria Informatica e mi sono iscritto, contando che mi avrebbero riconosciuto parte degli esami gia' dati. Si vabbe', e' arrivato il miracolo.

Se hai conseguito una laurea quinquennale nei tempi e lavorando full-time tanto di cappello, ma di sicuro hai dovuto fare delle rinunce che non ci stai dicendo, e sarei propenso a pensare che siano rinunce piuttosto gravi. Magari non te ne rendi/rendevi conto.


Sappi che se fai informatica studierai tanto ed avrai una carriera limitata: difficilmente ti vedremo direttore generale di una grande azienda ;) Giusto, ma non per il motivo che lasci intendere. Io non sono mai stato direttore generale di una grande azienda ovviamente, quindi non parlo per eperienza direttissima, ma di manager naturalmente ne ho visti piu' d'uno. L'unico manager di alto livello che io abbia conosciuto proveniente da origini "ingegneristiche" aveva ormai perso qualunque abilita' tecnica e quando cercava di mettere bocca su come scrivevamo codice era una scena... patetica :stordita: (almeno per me :asd: ).

Un titolo di studio informatico o ingegneristico non ti preclude in alcun modo una carriera manageriale. Cio' che te la preclude e' la forma mentis che questo tipo di studi ti conferisce. Chi diventa manager lo fa perche' ha grandi capacita' di comunicazione e riesce a costruire rapporti di fiducia con le persone giuste, cosa che i tecnici mediamente non sanno fare.

sottovento
24-11-2016, 12:27
Si vabbe', e' arrivato il miracolo.

Se hai conseguito una laurea quinquennale nei tempi e lavorando full-time tanto di cappello, ma di sicuro hai dovuto fare delle rinunce che non ci stai dicendo, e sarei propenso a pensare che siano rinunce piuttosto gravi. Magari non te ne rendi/rendevi conto.

Certamente ho fatto rinunce. Non ero uno che si vedeva spesso al bar con gli amici, diciamo. Pero' non credo di averne fatte di cosi' pesanti.
E non credo di aver fatto nulla di speciale: per quel poco che ti conosco immagino che non avresti avuto problemi a far lo stesso, anche se hai scelto di non farlo.


Giusto, ma non per il motivo che lasci intendere. Io non sono mai stato direttore generale di una grande azienda ovviamente, quindi non parlo per eperienza direttissima, ma di manager naturalmente ne ho visti piu' d'uno. L'unico manager di alto livello che io abbia conosciuto proveniente da origini "ingegneristiche" aveva ormai perso qualunque abilita' tecnica e quando cercava di mettere bocca su come scrivevamo codice era una scena... patetica :stordita: (almeno per me :asd: ).

Un titolo di studio informatico o ingegneristico non ti preclude in alcun modo una carriera manageriale. Cio' che te la preclude e' la forma mentis che questo tipo di studi ti conferisce. Chi diventa manager lo fa perche' ha grandi capacita' di comunicazione e riesce a costruire rapporti di fiducia con le persone giuste, cosa che i tecnici mediamente non sanno fare.

Certamente non preclude una carriera manageriale, ma di certo non l'aiuta. Pur avendo visto anch'io manager con background tecnico, non sono i favoriti nell'avanzamento della carriera, vengono preferite altre figure.
E chi avanza nella carriera manageriale dimentica praticamente tutto il background tecnico, come hai sottolineato tu. E' quindi ovvio che altre figure sono piu' avvantaggiate nella carriera manageriale.

71106
24-11-2016, 12:41
Certamente ho fatto rinunce. Non ero uno che si vedeva spesso al bar con gli amici, diciamo. Pero' non credo di averne fatte di cosi' pesanti. Guarda che l'OMS raccomanda almeno un'ora di esercizio fisico al giorno per gli adulti! :D

(che non e' mai solo un'ora dopo aver aggiunto i tempi accessori, facciamo due)

E poi boh, non so se sono stato molto sfortunato io o se il resto del mondo fa finta di non sapere le risorse necessarie ad avere una ragazza a 22 anni.

E a 30 anni di certo non migliora, sai com'e': chi si sposa, chi fa figli...

sottovento
24-11-2016, 12:47
Guarda che l'OMS raccomanda almeno un'ora di esercizio fisico al giorno per gli adulti! :D

(che non e' mai solo un'ora dopo aver aggiunto i tempi accessori, facciamo due)


Si, hai ragione, fisicamente ero una m* :D poi sono peggiorato.



E poi boh, non so se sono stato molto sfortunato io o se il resto del mondo fa finta di non sapere le risorse necessarie ad avere una ragazza a 22 anni.

E a 30 anni di certo non migliora, sai com'e': chi si sposa, chi fa figli...
E' il bello di essere brutti :D Vedi che qualche vantaggio c'e'? Non avevo questi problemi.

Robertus
24-11-2016, 14:03
Guarda che l'OMS raccomanda almeno un'ora di esercizio fisico al giorno per gli adulti! :D

(che non e' mai solo un'ora dopo aver aggiunto i tempi accessori, facciamo due)

E poi boh, non so se sono stato molto sfortunato io o se il resto del mondo fa finta di non sapere le risorse necessarie ad avere una ragazza a 22 anni.

E a 30 anni di certo non migliora, sai com'e': chi si sposa, chi fa figli...

Si, hai ragione, fisicamente ero una m* :D poi sono peggiorato.


E' il bello di essere brutti :D Vedi che qualche vantaggio c'e'? Non avevo questi problemi.

Una compagna l'ho, viviamo insieme e lei fa un lavoro statale, niente a che vedere con quello che faccio io, la sua vita è più rilassata della mia.

Lei mi appoggia anche perchè lei ha una triennale e una specialistica, io zero, e in questo cammino mi incoraggia.
Non usciamo quasi mai e di certo non ne siamo contenti, ma i fattori che determinano questa poca vita sociale è dovuta al mio lavoro, troppo pesante fisicamente e troppo impegnativo come orari ( sab,dom,festivi ), quindi la voglia di cambiare lavoro è dettata anche da questo, ovvero migliorare la vita sociale e lavorativa.

Ovviamente la scelta ricade su univ online, perchè lavorando è impossibile fare la vita da universitario con ore di lezioni etc, e anche questo mi preoccupa se poi i datori di lavoro vedono ciò e magari preferiscono altri laureati alla statale.

71106
24-11-2016, 15:30
quindi la voglia di cambiare lavoro è dettata anche da questo, ovvero migliorare la vita sociale e lavorativa. E vuoi risolvere la situazione avviando una carriera universitaria? Pazzo. :asd:

Robertus
24-11-2016, 15:36
E vuoi risolvere la situazione avviando una carriera universitaria? Pazzo. :asd:

soffrire ora per non soffrire per sempre, almeno questo era quello che pensavo

71106
24-11-2016, 20:23
soffrire ora per non soffrire per sempre, almeno questo era quello che pensavo È un investimento troppo rischioso, nel senso che c'è un'elevata probabilità che tu non riesca a guadagnarti il pezzo di carta a fronte di sforzi mostruosi e ti ritrovi semplicemente con l'aver perso anni di vita.

Nel migliore dei casi ti ritroverai si con un pezzo di carta, ma facendo passare qualche altro anno ti roderà di brutto nel constatare che qualcuno riesce a fare carriera come e più di te anche senza pezzo di carta. E allora ti torneranno in mente tutte le rinunce che hai dovuto fare.

Quindi ripeto, visto che non c'è molta differenza tra autoaddestrarsi in maniera mirata e seguire dei corsi da non frequentante (di solito le dispense dei corsi universitari si trovano online oppure i professori te le mandano via mail); visto che non tutte le aziende controllano il possesso del pezzo di carta (parlo per esperienza diretta); visto poi che nel mondo IT di oggi le capacità tecniche contano ma solo fino a un certo punto, e oltre quel punto ciò che conta veramente è essere un team player; che senso ha correre un simile rischio?

Allarga i tuoi orizzonti all'estero, fai leva sulle capacità tecniche che già possiedi, impegnati a capire bene l'inglese (anche se lo parli da schifo, l'importante è la comprensione), prova numerosi colloqui finchè non ne azzecchi uno, trovati un ambiente di lavoro amichevole, e "gioca" bene con i tuoi colleghi facendo lavoro di squadra, capendo ciò che si aspettano e facendolo bene, integrandoti, e dando al tuo manager la sensazione che se deve buttare fuori qualcuno quello non puoi essere tu.

Vabbè, detto ciò mi sto solo ripetendo.

71106
24-11-2016, 20:32
Poi uno può anche fare un po' di overselling finchè si tratta di margini ragionevoli da gestire. :asd:

Mi spiego meglio: prendi appuntamento su Skype per un colloquio, finalmente conosci il tuo potenziale futuro manager, e capita che questi ti chieda che studi hai fatto (non capita, le domande saranno altre, ma mettiamo che capiti). Tu l'università non sai neanche dove stia di casa, tuttavia gli rispondi "ho 80 crediti su 120 della triennale in Informatica, purtroppo ho abbandonato a metà perchè mi sono reso conto che nella vita preferivo dedicarmi ad attività di tipo più ingegneristico mentre buona parte degli esami di Informatica nella mia università erano strettamente matematici. DIFATTI POI ho trovato lavoro come sistemista bla bla bla" e deragli la discussione sulle tue esperienze tecniche. Se il tuo manager non è un vanesio saprà perfettamente che nel lavoro industriale di tutti i giorni nessuno deve mettersi a dimostrare teoremi. :)

Non dico che tu debba fare per forza così, però insomma è una possibilità, vedi un po' tu. :D

Male che vada ti sgamano e hai perso una possibilità di lavoro, ma ce ne saranno altre. :D

71106
24-11-2016, 21:03
Ho dimenticato di commentare il post seguente:



Spesso mi capita di incontrare persone che "a detta loro" ( ma sappiamo che c'è molta gente che parla e basta ) che mi ha detto: guarda, laureati che ho un amico in svizzera, ci parlo e vediamo che si può fare ). Incidentalmente ti dico che nella mia vita a volte gli amici si sono rivelati importanti nel trovare lavoro (e ho detto trovare, non cercare!), quindi non buttare via niente a priori.

Però certo, come l'hai scritta tu sembra un po' una balla. :D

Tutta sta fondamentalità della laurea poi non mi convince, conosco personalmente gente che lavora per Google e non ha la triennale. Solamente le scuole superiori. :)

È chiaro che è gente molto portata, le hiring bars di Google non sono facili da superare, but still. E poi, come scrivevo prima, l'abilità di essere un team player oggi in alcune multinazionali conta almeno quanto l'abilità tecnica. E non parlo solo di multinazionali che ti schiavizzano, come Accenture, ma anche quelle che danno agli impiegati dei perks molto piacevoli.



Conosco poi gente che lavora nel mattatoio che mi avete nominato prima "accent....", pagati non male da quel che mi hanno detto e prediligono la laurea in informatica, forse perchè ti sbattono li a programmare e basta. ( detto da un dipendente) ) Direi che dipende dal progetto, certe volte sti maiali si ritrovano per le mani progetti manageriali fatti al 90% di fuffa e 10% di sviluppo applicazione, quindi non gli interessano più di tanto lo sviluppo agile, la riduzione del debito tecnico, ecc. Vogliono solo raccogliere un esercito di scimmie e (te lo giuro!) prendono anche i laureati in lettere. In lettere, eh. Visto coi miei occhi. :asd:

Poi è chiaro che dopo un anno e mezzo la codebase va in merda e ti ritrovi metodi Java che occupano più di due schermate che sono accorcchi assurdi di costrutti procedurali che manifestano bug in maniera non deterministica, ma l'importante del progetto è la fuffa. Lo stanzone di programmatori può anche rimanere a... "fixare bugs" a tempo indefinito, anzi più ci rimane e meglio è perchè tante volte sono pagati a tempo. :D

sortac
24-11-2016, 21:52
è un periodo della storia in cui la laurea non ti garantisce di trovare un lavoro, ne tantomeno un lavoro meglio remunerato rispetto a chi la laurea non ce l'ha, questo almeno in italia
A 30 anni mettersi a studiare per sperare di cambiare la propria situazione io penso sia una perdita di tempo , meglio allora cercarsi un qualche mestiere specifico, al posto di fare il cameriere...
Uscire laureato a 35 anni se va bene, in informatica poi, dove praticamente non impari niente di quello che si utilizza concretamente ora o tra 5 anni secondo me rischi di mangiarti i gomiti pensando al tempo sprecato...

Altrimenti vai fuori dall'italia... si sta molto meglio

fano
25-11-2016, 14:11
Aggiungo anche la mia esperienza "perito" in Elettronica e Telecomunicazioni ho cercato per 2 anni lavoro con il mio diploma e ho scoperto che il mio diploma non serviva ad una fava (un pochino l'avevo intuito dopo tutte le ore perse a fare "I Promessi Sposi" invece che beh appunto "Elettronica e Telecomunicazioni"), decisi scientemente di non fare l'Università convinto - e più passa il tempo più credo di aver ragione - che mi sarei dovuto subire materie "fuffa" che esistono solo per dare da mangiare i Prof e corsi sicuramente obsoleti.

Feci poi un corso di 6 mesi di Informatica: C / PHP / Java e finii a lavorare presso la stessa ditta in cui "i professori" mi fecero il corso (mi notarono, videro che ci acchiappavano) e sono ancora lì oggi... 15 anni dopo :D

La cosa che mi rode? Non l'Università, ma le Scuole Superiori che cosa mi è servito quel diploma? Ho imparato più in quei 6 mesi e negli anni successivi sul campo che in tutti quei 5 anni...

Certo io avevo 21 anni, 30 e passa potrebbe essere un problema fare un percorso come il mio però io fossi in te proverei così...

P.S. Il corso era gestito dalla Regione ovvero totalmente gratuito :D

71106
25-11-2016, 18:04
(un pochino l'avevo intuito dopo tutte le ore perse a fare "I Promessi Sposi" invece che beh appunto "Elettronica e Telecomunicazioni"), Non mi toccare i Promessi Sposi!!!

C'è un momento per tutto. :D L'elettronica è una nobile nonchè proficua branca della fisica, ma i capolavori del Manzoni devono raggiungere le menti dei giovani virgulti!!



[...]che mi sarei dovuto subire materie "fuffa" che esistono solo per dare da mangiare i Prof e corsi sicuramente obsoleti. Vabbè, ora stiamo esagerando... L'università ha un valore immenso e (magari sono stato fortunato io) il numero di corsi fuffa che ho seguito era veramente basso, penso solamente 2 o 3 su 50. Il problema che sto discutendo in questo thread è che questo valore è troppo difficile da acquisire quando si lavora full-time, e farlo per migliorare le proprie condizioni di vita è una stupidaggine perchè si otterrà l'effetto opposto e perchè ci sono vie infinitamente più semplici.



Feci poi un corso di 6 mesi di Informatica: C / PHP / Java e finii a lavorare presso la stessa ditta in cui "i professori" mi fecero il corso (mi notarono, videro che ci acchiappavano) e sono ancora lì oggi... 15 anni dopo :D

La cosa che mi rode? Non l'Università, ma le Scuole Superiori che cosa mi è servito quel diploma? Ho imparato più in quei 6 mesi e negli anni successivi sul campo che in tutti quei 5 anni...

Certo io avevo 21 anni, 30 e passa potrebbe essere un problema fare un percorso come il mio però io fossi in te proverei così...

P.S. Il corso era gestito dalla Regione ovvero totalmente gratuito :D Credo che in questo thread si stia molto sottovalutando l'apprendimento autodidattico. A me il corso della Regione fa ridere tanto quanto le stupidaggini e banalità a cui è confinata l'informatica delle scuole superiori. Sarà che vengo dall'università.

Robertus
25-11-2016, 18:35
Aggiungo anche la mia esperienza "perito" in Elettronica e Telecomunicazioni ho cercato per 2 anni lavoro con il mio diploma e ho scoperto che il mio diploma non serviva ad una fava (un pochino l'avevo intuito dopo tutte le ore perse a fare "I Promessi Sposi" invece che beh appunto "Elettronica e Telecomunicazioni"), decisi scientemente di non fare l'Università convinto - e più passa il tempo più credo di aver ragione - che mi sarei dovuto subire materie "fuffa" che esistono solo per dare da mangiare i Prof e corsi sicuramente obsoleti.

Feci poi un corso di 6 mesi di Informatica: C / PHP / Java e finii a lavorare presso la stessa ditta in cui "i professori" mi fecero il corso (mi notarono, videro che ci acchiappavano) e sono ancora lì oggi... 15 anni dopo :D

La cosa che mi rode? Non l'Università, ma le Scuole Superiori che cosa mi è servito quel diploma? Ho imparato più in quei 6 mesi e negli anni successivi sul campo che in tutti quei 5 anni...

Certo io avevo 21 anni, 30 e passa potrebbe essere un problema fare un percorso come il mio però io fossi in te proverei così...

P.S. Il corso era gestito dalla Regione ovvero totalmente gratuito :D

ti ringrazio della risposta.

molti mi consigliano di imparare da solo e andare all'estero.

io ci andrei pure all'estero, ma dovrei lasciare la mia attuale compagna che lavora nello statale, quindi un lavoro sicuro.

Per questo motivo, l'unico modo di cambiare per me lavoro e restare in italia, è quella della laurea, ma solo perchè in italia le aziende guardano di piu' i pezzi di carta, poi l'esperienza.

E se magari hai il pezzo di carta e non l'esperienza, spesso no ti chiamano neppure.

Ho fatto una prova inviando un po di cv, certo non tanti ma mirati, a diversi annunci, con un cv fatto ad hoc, bhè inutile dire che non c'è stata nessuna chiamata, ma forse perchè ho messo che l'ho conseguita presso un'università telematica?

ps. sai a milano o varese se ci sono corsi di questo tipo ?

Robertus
25-11-2016, 18:42
Il problema che sto discutendo in questo thread è che questo valore è troppo difficile da acquisire quando si lavora full-time, e farlo per migliorare le proprie condizioni di vita è una stupidaggine perchè si otterrà l'effetto opposto e perchè ci sono vie infinitamente più semplici.

Credo che in questo thread si stia molto sottovalutando l'apprendimento autodidattico. A me il corso della Regione fa ridere tanto quanto le stupidaggini e banalità a cui è confinata l'informatica delle scuole superiori. Sarà che vengo dall'università.

Anche io credo che l'autodidatta sia la via piu' semplice.
Pero' è chiaro che potrebbe essere in alcuni punti, non tutti, un po' ostico, perchè da solo senza aiuto, a parte i forum dove non sempre c'è gente del ramo che hai il tempo e la voglia di insegnare, fare tutto da soli credo sia un po complicato, fattibile ma complicato senza un minimo di guida, soprattutto sul cosa studiarsi, come linguaggi di programmazione, da cosa partire e come procedere.

All'estero magari l'autodidatta, quindi se metti nel cv che hai fatto lavori vicini ma non proprio mirati all'ambito programmazione, (che è poi quello che si va a fare), ti considerano anche, in italia non ti considerano neppure.
Volevo provare a restare in italia per motivi sentimentali, e la via in italia è rischiosa ovviamente, tentare sta laurea e sperare, oppure mettermi l'anima in pace e provare o un'altra laurea, o fare l'autodidatta o magari un corso ( se lo trovo ) e poi andare via se ricevo chiamate dall'estero.
non vedo altre alternative, da quello che mi avete consigliato.

71106
25-11-2016, 19:37
io ci andrei pure all'estero, ma dovrei lasciare la mia attuale compagna che lavora nello statale, quindi un lavoro sicuro. Direi che tutta la questione ruota intorno a questo punto.

Io qui ovviamente alzo le mani, salvo magari osservare che avere una compagna che a malapena ti vede e con cui non esci mai perchè appena torni da lavoro devi metterti a studiare è come non averla per niente.

Robertus
25-11-2016, 20:35
Direi che tutta la questione ruota intorno a questo punto.

Io qui ovviamente alzo le mani, salvo magari osservare che avere una compagna che a malapena ti vede e con cui non esci mai perchè appena torni da lavoro devi metterti a studiare è come non averla per niente.

Viviamo insieme, e anche lei vorrebbe vedermi contento e libero nei weekend, appoggiandomi nella scelta dell'UNI, anche se preferisce altre facoltà, per migliorare la nostra vita, sa che non sarà facile per me, ma spera che ci riesca.

71106
26-11-2016, 10:54
[...] e anche lei vorrebbe vedermi contento e libero nei weekend, appoggiandomi nella scelta dell'UNI, [...] Questa parte non ha senso.

GTKM
26-11-2016, 12:36
Viviamo insieme, e anche lei vorrebbe vedermi contento e libero nei weekend, appoggiandomi nella scelta dell'UNI, anche se preferisce altre facoltà, per migliorare la nostra vita, sa che non sarà facile per me, ma spera che ci riesca.

Lavorare e frequentare l'università vuol dire che i weekend non saprai nemmeno cosa sono.

Comunque pure secondo me è meglio studiare per i cavoli propri. Ma devi seguire un percorso sensato, ovviamente.

E credo conti più avere qualche bel progettone su GitHub, piuttosto che dire di aver preso 30 in Sistemi Operativi, poi non so :D

fano
26-11-2016, 13:55
E credo conti più avere qualche bel progettone su GitHub, piuttosto che dire di aver preso 30 in Sistemi Operativi, poi non so :D

Come Cosmos :p ? Il Sistema Operativo del futuro?

ingframin
28-11-2016, 08:12
[quote]
All'estero magari l'autodidatta, quindi se metti nel cv che hai fatto lavori vicini ma non proprio mirati all'ambito programmazione, (che è poi quello che si va a fare), ti considerano anche, in italia non ti considerano neppure.
Volevo provare a restare in italia per motivi sentimentali, e la via in italia è rischiosa ovviamente, tentare sta laurea e sperare, oppure mettermi l'anima in pace e provare o un'altra laurea, o fare l'autodidatta o magari un corso ( se lo trovo ) e poi andare via se ricevo chiamate dall'estero.
[/]

Mica tanto... Io non so come funziona in tutta Europa, io conosco solo la mia realtà belga.
Qui prima di tutto danno grandissima importanza alla laurea (che di legge ti dà diritto a uno stipendio più alto rispetto a un diploma) e soprattutto sono piuttosto diffidenti se non hai sul cv lavori affini a ciò per cui stai applicando.
Quello che ho notato è che qui sono molto meno flessibili che in Italia.
Inoltre per certe posizioni non considerano nessuno che non abbia studiato in una uni rinomata tipo Leuven, Gent, Delft o Eindhoven...
Estero != USA. In America, dove i laureati sono pochissimi (pure perché l'uni costa "nu sprufunno"...) è forse più facile arrivare a qualcosa solo col diploma, ma anche li, se sei americano...
I tempi del genio italico che va fuori e torna ricco sono finiti (purtroppo :cry: )
(e anche io ci ho sbattuto la faccia i primi tempi... :muro: ).
Secondo me (mia personalissima opinione), decidi che vuoi fare di mestiere.
Se vuoi fare il programmatore, studia informatica, magari anche online.
Complementa quello che studi con progetti personali da mettere su github o comunque distribuire(e non deve per forza essere il kernel di un nuovo SO).
Soprattutto non cercare a casaccio. Vuoi fare il programmatore di App? Fai una app, anche semplice, e mettila sul play store. Vuoi fare il programmatore web? Fai una web app (in php per esempio) e mettila online. E così via...
Queste sono le cose che fanno curriculum.
Il titolo di studio è importante a livello personale (perché tante cose che impari all'uni non sai neanche che esistono da autodidatta) ed è importante per entrare in certe realtà.

devil_mcry
28-11-2016, 09:15
Ciao, ho letto bene solo i primi post ma ti rispondo comunque su vari temi, magari alcuni dei quali già affrontati.

Iniziamo con il discorso Università: una laurea è sempre meglio di niente ma non è strettamente essenziale, tuttavia come ti hanno già detto in Italia la figura del programmatore è vista al pari di un operaio purtroppo, gli stipendi sono bassi nonostante sia un lavoro di per se abbastanza stressante. Perché stressante? Perché non è facilmente tangibile quello che bisogna fare e spesso le aziende si vendono di tutto in tempi brevissimi mettendo "alla frusta" gli sviluppatori. In Italia ci sono 2-3 aziende note per essere al limite dello sfruttamento.

Come ho detto una laurea non è tutto, conta anche l'esperienza pregressa, eventuali pubblicazioni (come applicazioni, prodotti, repo git o altro) che da un certo punto di vista fa più del titolo universitario. Considera che uscito dall'università se prendiamo solo in merito quello che insegnano non saprai comunque fare nulla, ci devi mettere del tuo.

All'estero il titolo di studio conta comunque, gli stipendi sono però più alti soprattutto al nord dell'Europa, ma conta tantissimo cosa hai già fatto, uno con 0 esperienza, come ho visto che ti hanno già detto, non è appetibile...

Tu hai 30 anni, una triennale la concludi, se lavori, in più del doppio del tempo, se non lavori probabilmente in 4 o 5 anni a seconda dell'Ateneo, se fai un Politecnico è probabile 5 anni. A 35 anni avrai qualche difficoltà ad entrare in questo mondo del lavoro perché sarai una figura sub-junior a cui non potranno applicare nessuno di quei stratagemmi per pagarti 2 lire...

Si perché non l'ho detto, a differenza di altri lavori, anche "l'operaio", lo sviluppatore per tutta una prima parte della sua carriera lavorativa viene sfruttato. Vanno di moda ora gli stage di 6 mesi retribuiti poco niente e poi molto spesso l'apprendistato. Gli incentivi statali alle assunzioni a tempo indeterminato sono ridotti probabilmente non ci saranno più quando finirai tu e questo non gioca a tuo favore.

Detto questo secondo me quello che devi considerare è questo, scegli questo percorso scolastico perché ti piace e sei appassionato da sempre o perché vuoi cambiare lavoro in uno migliore? Da quanto ho capito è soprattutto la seconda ragione il motivo. Io ho iniziato a programmare a 13 annie ho sempre avuto la passione in questo. Al 4° anno di ITIS ho fatto il mio primo vero prodotto, che è usato ancora oggi da un paio di attività commerciali (è un gestionale) e oggi faccio lo sviluppatore per lavoro come dipendente, faccio consulenze da privato ogni tanto e ho un paio di startup in corso d'opera. Tuttavia se mi fermo a considerare solo il ritorno economico (escludendo il fatto che è una cosa che mi piace e mi viene facile programmare da sempre) ti direi di guardare altro perché non ne vale la pena...